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L’INTERVISTA
NOTTE&GIORNO
venerdì 11 gennaio 2013
IL POPOLARE CABARETTISTA DÀ ALCUNE ANTICIPAZIONI SUL SUO NUOVO SPETTACOLO “PEPPY HOUR”
Iodice: «Vi offro un antidoto antidepressivo»
di Mimmo Sica
Peppe Iodice (nella foto) piace fare ridere e se non ci riesce sta male e gli viene la malinconia. La sua comicità, perciò, non
ha bisogno di aggettivi che la qualifichino. Per questo motivo ci tiene a differenziarsi da quei comici
che sentono il bisogno di “redimersi” interpretando “cose serie”
perchè, altrimenti, temono di essere considerati attori minori. Si è
avvicinato al mondo dello spettacolo, come spesso accade, per caso anche se qualche cosa nel suo
dna deve esserci, considerato che,
da piccolo, seguiva con passione
e interesse le prove delle commedie alle quali il padre partecipava
a livello amatoriale. Un giorno un
suo amico musicista, Mimmo Langella, gli consigliò di iscriversi alla
Ups, la Università popolare di teatro, diretta da Ernesto Calindri. Lo
fece, ma ciò che determinò il suo
destino di attore comico fu l’incontro con Gino Rivieccio.
«È proprio così. Gino Rivieccio per
me è stato un grande punto di riferimento e il suo esempio mi ha
dato la voglia e l’indirizzo del cabaret. Ho debuttato ufficialmente
nel teatro a 22 anni, nel 1992, con
lui nel suo spettacolo “Sali e t’abacchi”, andato in scena alla riapertura del teatro Augusteo. La rappresentazione ebbe un grande successo. Da allora è cominciato il mio
percorso artistico che mi ha fatto
vincere, nel 1997 il “Premio Charlot”, un premio nazionale di cabaret al quale partecipano i comici di
tutta Italia. In quella edizione concorsero anche Ficarra e Picone. Ma
il ricordo più bello legato a questa
manifestazione non è la vittoria che
A
ALL’“AIAHII”
ottenni, ma quanto accadde l’anno precedente, all’Arena del mare
di Salerno, dove arrivai secondo e
lo racconto per la prima volta in
questa intervista. Me ne stavo andando, un po’ deluso, quando Nino
Manfredi, presente tra gli spettatori, mi chiamò e, in mezzo a tanta gente, mi disse: “sei un grande
talento. Se lo coltivi bene, sono
convinto che avrai un grandissimo
successo”. Gli risposi: “maestro
grazie per le bellissime parole” e lui
replicò “grazie a te per i momenti di
divertimento che mi hai dato”».
Perchè poco dopo tempo si trasferì a Roma?
«L’aggiudicazione del “Premio
Charlot” fu nello stesso tempo una
grande soddisfazione e la molla
per spingermi a
fare nuove esperienze. Mi piaceva molto il teatro
moderno, e perciò mi trasferii a
Roma e iniziai a
scrivere testi per
me. Uno di questi lo comprò
“Medusa” e ne
fece un film. Il
debutto, come
autore e protagonista, lo ebbi
nel 1998 con
“Tintura di Iodice”. L’anno successivo partecipai al “Premio
Massimo Troisi”
con “Cuore in
pigiama”. Ricordo con grande
orgoglio e soddisfazione le risate
di Gigi Proietti, seduto in prima fila. Con me recitò la grande Nuccia
Fumo, una delle grandi rappresentanti della tradizione del teatro napoletano».
Ha avuto, anche, esperienze
nel cinema?
«Sì, e proprio nel periodo in cui a
Napoli scoppiava la febbre del cabaret grazie soprattutto a “Telegaribaldi”. Era il 2000 e Vincenzo Terracciano mi volle tra i protagonisti
del suo film “Ribelli per caso”. È
stato un lavoro bellissimo che ha
vinto molti premi a livello internazionale. La mia decisione di avvicinarmi al cinema, e proprio in quel
momento, aveva lasciato i miei
amici e ammiratori molto perples-
si. Oggi, a distanza di tempo, apprezzo ancora di più quella scelta
perché mi ha consentito di maturare artisticamente evitandomi il
rischio di “bruciarmi”».
È ritornato, poi, al suo antico
amore: il cabaret...
«Sì, ma con una maturità diversa e
più completa. Tra gli altri, mi chiamarono i vecchi amici del “Tunnèl”,
il laboratorio permanente di buone
pratiche di vico Lazzi a Santa Chiara che ha chiuso i battenti a dicembre del 2011. Ritornai, quindi,
in quel locale dove è nato praticamente tutto il cabaret napoletano
degli ultimi quindi anni. Siani,
Schettino, Caiazzo, io e tanti altri
siamo partiti da lì. Oggi si è trasformato nel “Tam” di “Made in
Sud”, in via Martucci. Ho ricominciato da capo un nuovo percorso di
cabaret, anche se ho continuato a
rivolgere uno sguardo al teatro e al
cinema. Nel 2002, infatti, ho debuttato al Diana in “Quiz shock”,
un mio lavoro diretto da Maurizio
Casagrande, e, l’anno successivo
ho partecipato al film “23” di Duccio Forzano, andato nelle sale nel
2004. Il ritorno al laboratorio cabarettistico ha costituito il presupposto della mia più grande esperienza televisiva. A livello nazionale, ho
partecipato a tre edizioni di “Zelig
off” e ad una in prima serata, nel
2009, con Claudio Bisio e Vanessa
Incontrada. A livello regionale, a
“Number two” dove ho portato “Birillo”, un personaggio nato al “Tam”
da un gioco fatto tra me e Alessandro Siani. Birillo lo avevo interpretato anche a “Zelig off”».
Quanto ha contribuito per i
suoi successi l’incontro con
Lello Marangio?
«L’incontro del 2008 con Lello Ma-
rangio è stato fondamentale e ha
comportato una svolta nella mia
carriera. È un fuoriclasse degli autori comici e umoristici. È il mio coautore, il mio perfetto alter ego e
ha scritto con me, tutti i testi dei
miei spettacoli a partire da quello
teatrale “Sempreinzieme”, da cui
abbiamo tratto i pezzi di “Zelig” del
2009. Siamo “due penne e quattro
mani”. Successivamente ho incontrato Claudio Malfi che è diventato il produttore dei miei nuovi spettacoli. Mi ha prodotto “Un
po’ particolare”, che è uno spettacolo che contiene il meglio e il peggio del mio repertorio, e “Pazzo scatenatissimo show” che, dopo il debutto al Cilea, ha avuto un exploit
di pubblico incredibile all’Arena
Flegrea con 5.400 spettatori in una
serata di fine giugno del 2011».
Qualche anticipazione su
“Peppy hour” che andrà in
scena al Delle Palme il 13 febbraio?
«È un party show nel quale si respira un clima antidepressivo. Ho
detto a Lello che in questo periodo
storico voglio allegria e fare ridere.
Voglio stimolare l’ottimismo perché non possiamo piangerci sempre addosso.La base dello spettacolo è il racconto della via vita vista
anche in proiezione futura. Mi
prendo in giro e prendo in giro. C’è,
poi, una parte dedicata ad argomenti di attualità per cui lo definisco un work in progress perché
quello che è attuale oggi potrebbe
non esserlo il 13 febbraio. Ci saranno, anche, tantissime sorprese
per il pubblico, perché con cadenze precise, tenderò agli spettatori
delle trappole. Una raccomandazione: in sala siate sempre vigili e
attenti».
“IL LAGO DEI CIGNI”
L’omaggio
a Cajkovskij
A
l teatro Bellini, da martedì e
fino a domenica 20, in scena
“Il lago dei cigni”, balltto in due
atti e quattro scene. Si tratta
dell’opera più celebre nella
Storia del Balletto. Fu la prima
composizione di Cajkovskij per il
Balletto dei Teatri Imperiali di
San Pietroburgo, ma la sua
realizzazione definitiva è
successiva sia a “La bella
addormentata” (1890) che a “Lo
Schiaccianoci” (1892). Il Balletto
di Mosca “La Classique” si
esibisce in una versione
coreografica che ricostruisce
filologicamente l’opera
originaria di Petipa e Ivanov. 40
ballerini in scena rievocano la
storia d’amore eterna tra Odette
e il Principe Sigfried, sullo
sfondo scenografie di grande
impatto e un uso della luce
ricercato che permette di creare
le atmosfere del lago. Primi
ballerini d’eccezione si
esibiranno nei virtuosismi con
l’abilità opportuna a un titolo di
tale calibro, rendendo con
autenticità la dicotomia interna
nel personaggio femminile e la
crescita interiore del Principe.
I PROTAGONISTI DELLO SHOW IN ONDA SU RAIDUE HANNO BRINDATO ALLA CONCLUSIONE DEL PROGRAMMA
A Coroglio una grande festa per “Made in Sud”
T
anto entusiasmo
all’“Aiahii” in via
Coroglio per l’arrivo
di tutto lo staff di
“Made in Sud” (nelle
foto di Marco Sommella), la trasmissione dedicata alla comicità in onda su
Raidue condotta da
Elisabetta Gregoraci
con Gigi & Ross e
Fatima Trotta. I protagonisti del programma hanno festeggiato la conclusione della prima
tranche di puntate
che hanno visto partecipare anche numerosi ospiti dello
spettacolo. Nell’ultima puntata, in onda
la prossima settimana, ci sarà Alessandro Siani.
L’EVENTO
ALLA MOSTRA D’OLTREMARE LA 24ª EDIZIONE DEL SALONE DEDICATO AL MATRIMONIO
“Tutto Sposi”, domani l’inaugurazione con la Arcuri
S
arà Manuela Arcuri (nella
foto), madrina della 24ª
edizione di “Tutto Sposi”, ad
aprire domani la giornata
inaugurale del più celebre
salone nazionale dedicato alla
famiglia ed al matrimonio.
L’attrice sfilerà in passerella
con un abito bianco dell’atelier
“Vanitas”, white sponsor della
manifestazione nella splendida
scenografia progettata dal
regista Alessandro Mazzini con
una coreografia di venti
modelle professioniste e 40
elementi di orchestra, che
intoneranno le note dell’Aida.
L’evento dedicato alla famiglia
ed al matrimonio si svolgerà
anche quest’anno in tutti i sei
padiglioni del quartiere
fieristico della Mostra
d’Oltremare di Napoli, con la
significativa presenza di oltre
350 espositori su un’area di
45mila metri quadri,
dimostrando quindi tutta la
forza del salone specializzato,
che nonostante la crisi non
arretra mai. La manifestazione
ospiterà anche quest’anno i
Forum della Famiglia, indetti
dall’Osservatorio Familiare
Italiano, che organizzano i
primi corsi prematrimoniali
laici. «Nascono dall’esigenza di
integrare l’offerta formativa
pre-matrimoniale oggi
unicamente presidiata dalla
Chiesa. I corsi prematrimoniali
laici non escludono quelli
religiosi della Chiesa, ma non
vogliono essere esclusi,
completando a 360 gradi
l’offerta formativa necessaria a
che intende sposarsi - dichiara
Lino Ferrara, che poi spiega - a
partire dal 25 marzo 1985 lo
Stato Italiano riconosce efficacia
giuridica al matrimonio
celebrato in Chiesa, il così detto
matrimonio concordatario.
Questa modifica ai patti Stato
Chiesa impone dunque anche
un’approfondita conoscenza
degli effetti giuridici che
discendono dal matrimonio
civile, oltre gli aspetti teologici
che riguardano il matrimonio
religioso. I tradizionali corsi
prematrimoniali, obbligatori per
quanti scelgono di sposarsi in
Chiesa, rischiano di ingenerare
l’errato convincimento, nei
neosposi, di essere
consapevolmente ed
appropriatamente preparati
circa i vincoli giuridici che
discendono dal matrimonio
civile, se anche le materie
giuridiche non vengono
adeguatamente trattate e
divulgate». I Forum della
Famiglia, sono patrocinati
dall’Ordine degli Avvocati della
Provincia di Milano e di Napoli,
dall’Ordine degli Psicologi della
Campania, dall’Ordine degli
Assistenti Sociali della
Campania, dall’Università Suor
Orsola Benincasa e dalla Facoltà
di Giurisprudenza
dell’Università Parthenope.
Parteciperanno, inoltre, figure
professionali ed istituzionali
quali avvocati, giornalisti,
scrittori, psichiatri, professori e
opinion leader che illustreranno
alle giovani coppie di sposi le
principali tematiche relative
alla vita coniugale.
L’esposizione, come tutti gli
anni, sarà accompagnata nei
nove giorni dall’Alta Moda
Sposa con sfilate tutti i giorni.
Quest’anno in passerella
Vanitas, Gai Mattiolo, Gattinoni,
Fausto, Sarli, Renato Balestra,
BG-Le Spose di Ungaro, Linda
Moschiano, Gianni Molaro,
Bruno Caruso, Atelier Giulia,
D’Anna Spose, Atelier Signore
con il live show curato dal più
famoso wedding planner, Enzo
Miccio.