Dislessia e Università: quali opportunità per una formazione accessibile 24 Marzo 2010 Auditorium Santa Margherita Venezia L’esperienza dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Prof.ssa Elisabetta Genovese Delegato del Rettore alla Disabilità Dott. Giacomo Guaraldi Referente Accogliente degli studenti disabili e dislessici universitari Università degli Studi Modena e Reggio Emilia La dislessia evolutiva (Lyon, Shaywitz & Shaywitz 2003) La Dislessia è una disabilità specifica dell’apprendimento di natura neurobiologica. Essa è caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente e da abilità scadenti nella scrittura e nella decodifica. Queste difficoltà tipicamente derivano da un deficit nella componente fonologica del linguaggio che è spesso inattesa in rapporto alle abilità cognitive e alla garanzia di un’adeguata istruzione scolastica. Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura e una ridotta pratica della lettura che può impedire la crescita del vocabolario e della conoscenza generale. Dislessia Disturbo (v.ICD e DSM)-> comunicazione scientifica Disabilità->protezione sociale (v.ICF) Caratteristica->si aiuta l’individuo a costruire un’immagine realistica, positiva ed attiva di se stesso (v.Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità: “la società deve imparare ad accogliere e a favorire lo sviluppo delle persone con particolari caratteristiche”) Dislessia = Disabilità? Disabilità invisibile, senza marcatori biologici evidenti, che varia nel tempo e a seconda delle richieste Non intrinsecamente disabili, ma possono essere resi disabili dal sistema educativo Discrepanza Q.I./rendimento Dislessia evolutiva Numerose sono le fonti nosografiche (ICD-10 o DSM-IV-TR) e le raccomandazioni cliniche fra cui la più recente Consensus Conference che riportano una definizione della DE. In generale si registra un sostanziale accordo su alcune caratteristiche qualitative che contribuiscono alla definizione della DE: -si tratta di un disturbo caratteristico della prima infanzia il cui l’esordio (ma non necessariamente l’identificazione) avviene in età evolutiva; -si tratta di un disturbo specifico che si manifesta in soggetti con livello intellettivo nella norma; -il disturbo presenta una diversa espressività nelle diverse fasi dello sviluppo; -la DE è quasi costantemente associata ad altri DSA (“comorbilità”); -vi è discrepanza fra le abilità cognitive globali del soggetto e la compromissione della abilità specifica di lettura; -il disturbo riconosce una natura neurobiologica delle anomalie processuali (in assenza di deficit sensoriali o altre condizioni neurologiche); -la DE si ripercuote in modo significativo nello svolgimento delle attività della vita quotidiana correlate al processo di lettura. La dislessia evolutiva nell’adulto Dislessia recuperata Le prestazioni del soggetto con pregressa diagnosi di DE sono comparabili in tutti gli ambiti a quelle dei normolettori. Dislessia compensata La lettura di materiale significativo (testi e non parole) è abbastanza fluente (lenta ma non sempre sotto-soglia), mentre la lettura di nonparole è significativamente lenta. Dislessia persistente Tutti i parametri di lettura, in tutti i tipi di stimoli (testo, parole e nonparole) sono significativamente sotto-soglia per rapidità e accuratezza. Alcuni numeri Circa il 3-4% della popolazione è affetto da dislessia. L’incidenza maggiore è in quei paesi che hanno un sistema di scrittura più complesso e irregolare, come quelli di lingua inglese (10% della popolazione studentesca). Si stima che 1 bambino ogni 28 sia dislessico e alcuni sostengono che, in Italia, i dislessici siano circa 1500000. Cosa devono sapere gli insegnanti? Non tocca agli insegnanti diagnosticare la dislessia. Tocca agli insegnanti identificare i campanelli d’allarme. Tocca agli insegnanti saper insegnare a chi non apprende autonomamente. Il ragazzo dislessico è un “problema” di competenza della scuola e dell’insegnante. L’insegnante e la dislessia L’insegnante è la figura chiave perché: – il dislessico manifesta i suoi problemi lungo l’arco di tutta la scolarità. – L’insegnante è in grado di garantire un cambiamento della didattica. – L’insegnante è in grado di garantire frequenza quotidiana nell’intervento individualizzato. Cervello dislessico? Emisfero sinistro Buona memoria a breve termine Pensiero verbale Memorizza le sequenze Assimila informazioni passo dopo passo Cerca cause ed effetti Si basa su induzione ed analisi E’ consapevole del tempo Emisfero destro Si basa su associazioni personali per ricordare Pensa per immagini Memorizza i modelli Considera le parti in relazioni al tutto Cerca connessioni simultanee E’ buono per la sintesi e per i collegamenti intuitivi E’ consapevole dello spazio Dislessico non disabile… Prevalenza dell’emisfero destro o cervello “diverso”. Pensiero non-verbale. Pensiero non-lineare. Problemi di memoria. Lenta processazione delle informazioni. La dislessia è un disturbo specifico che si manifesta in soggetti con livello intellettivo nella norma. La dislessia è un disturbo presenta una diversa espressività nelle diverse fasi dello sviluppo. Non sono, quindi, intrinsecamente disabili, ma possono essere resi disabili dal sistema educativo. Discrepanza Q.I./rendimento (soggetto spesso stigmatizzato!). Lo studente può essere reso disabile dalle istituzioni. Dalla dislessia non si guarisce! Lo studio disciplinare -Viene fatto quasi esclusivamente attraverso la lettura. -Richiede continui processi di controllo (comprensione). -I processi di controllo si realizzano attraverso la ri-lettura. -No allo studio trasmissivo. -No alle lezioni frontali. Consensus conference La Consensus Conference (che definisce le raccomandazioni per la pratica clinica frutto del lavoro dei rappresentanti delle principali organizzazioni dei professionisti che si occupano di disturbi evolutivi specifici di apprendimento) ha definito in modo esplicito i parametri oggetto della valutazione (rapidità e accuratezza) e i limiti oltre cui la compromissione del processo di lettura viene considerata indicativa di DE: la compromissione dell'abilità specifica deve essere significativa ovvero corrispondente ad una prestazione inferiore a meno due deviazioni standard (-2SD) rispetto ai valori normativi attesi per l'età o la classe frequentata e il livello intellettivo deve essere entro i limiti di norma ovvero non inferiore a meno una deviazione standard (1SD) rispetto ai valori medi attesi per l'età. Caratteristiche della dislessia I dislessici non hanno un ritardo cognitivo ma , semplicemente, possiedono un modo diverso di apprendere rispetto a quelli che sono i canoni della maggior parte delle persone. I dislessici possono accedere all’Università! Aspetti psicologici nel dislessico Tendenza all’isolamento. Mancanza di autostima. Mancanza di motivazione. Paura di essere “stigmatizzati”. Rifiuto dell’impiego di strumenti dispensativi e delle misure compensative considerati come “marcatori di diversità”. Difficoltà degli studenti dislessici in modo particolare dopo la scuola elementare Con il procedere della scolarizzazione la lettura è sempre più importante per fissare i contenuti delle varie discipline. La scuola procede con tempi troppo rapidi per i dislessici. Le modalità di verifica adottate dalla scuola implicano maggiormente la lettura. Come studia il dislessico - Tendenza a leggere solo una volta. - Utilizzo quasi esclusivo della via lessicale. - Tendenza a “riparare” le incongruenze senza ricorrere alle verifiche attraverso la rilettura. - Difficoltà a sviluppare tecniche di analisi testuale (parole chiave, sintesi..) Cosa avviene in ambito universitario? Normativa e interventi Legge 17/99: -In ogni Ateneo un Delegato del Rettore coordina i servizi a studenti con disabilità. Finanziamenti Specifici - da parte del Miur per erogare servizi a favore di studenti con disabilità. CNUDD -organismo di coordinamento delle Università Italiane, riconosciuto dalla CRUI nel 2001, quale organo ufficiale per interventi a favore di studenti disabili. Legge 17/99:Integrazione e modifica della legge quadro 5 Novembre 1992, n.104, per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate “Il trattamento individualizzato previsto dai commi 3 e 4 (legge 104) in favore degli studenti handicappati, è consentito per il superamento degli esami universitari previa intesa con il docente della materia e con l’ausilio del servizio di tutorato di cui all’art.13, comma 6-bis. E’ consentito, altresì, sia l’impiego di specifici mezzi tecnici in relazione alla tipologia di handicap, sia la possibilità di svolgere prove equipollenti su proposta del servizio di tutorato specializzato”. Non si parla di studenti con disturbi specifici dell’apprendimento…e questo ha creato atteggiamenti diversi tra i vari Atenei. Quanti sono gli studenti dislessici universitari? Non è un dato richiesto dalla scheda del Miur compilata annualmente dai singoli Atenei. Gli studenti dislessici universitari potrebbero essere il 2% (dato di stima!) della popolazione studentesca universitaria. Presso il nostro Ateneo gli studenti dislessici a cui eroghiamo costantemente i servizi sono solo 23 (2 certificati e 21 segnalati, di cui 4 da fuori provincia) oltre ai circa 200 studenti disabili iscritti. La situazione in Italia Non esiste in Italia una legge per la tutela dei soggetti con dislessia. Esistono solo delibere di Atenei che definiscono i servizi erogati agli studenti dislessici (Università di Modena e Reggio Emilia; Università di Catania; Università di Bologna; Università di Padova, Università di Milano, Università di Urbino…). Per l’Università di Modena e Reggio Emilia gli studenti dislessici sono studenti con “bisogni speciali” a cui vanno garantite “pari opportunità” di studio, apprendimento e ricerca. Identikit dello studente dislessico universitario Difficoltà di comprensione e di studio Difficoltà con la lettura delle lingue straniere Difficoltà nelle prove a tempo Affaticabilità, cefalee Bassa autostima Senso di vergogna e paura dello “stigma” (“Ma sei dislessico??”) Percorso universitario Le competenze richieste sono le medesime dei compagni di Corso, ma si mettono in atto tutte le misure “compensative” necessarie per favorire l’apprendimento di tali soggetti e si concedono tempi più lunghi per il raggiungimento della Laurea, la possibilità di sostenere gli esami oralmente anziché per iscritto e tramite prove equipollenti (stessi contenuti ma strutturate diversamente) Contesto attuale dell’istruzione universitaria Numero crescente di studenti che arrivano come dislessici. Numero crescente di studenti identificati dopo l’ammissione. Poca conoscenza della dislessia da parte dei docenti. Controversia riguardo le qualità essenziali di un laureato con DSA. Problematiche che riguardano le Università Riconoscimento della dislessia (da chi e come). Valutazione delle necessità di supporto. Attuazione di misure di supporto. Valutazione delle competenze acquisite dagli studenti dislessici. Esami di ammissione (modalità per gli studenti dislessici). Counselling. Orientamento. Problemi sulle modalità di sostenimento degli esami universitari Il test di ammissione (on-line / presso l’ateneo?) Estensione dei tempi (QUANTO?) … il doppio …. Esami: – prove informatizzate (su PC “vuoto”) – tempi allungati / modalità alternative (quando possibili) - Problemi aperti in sede di concorsi e numeri chiusi Misure compensative per il dislessico all’Università richieste dagli studenti dislessici Test di ingresso con il computer (possibilità di impiego della sintesi vocale) o con un lettore “umano”. Evitare gli esami scritti per quanto possibile Esami scritti svolti grazie ad ausili dispensativi (computer, sintesi vocale, calcolatrice, tavola periodica degli elementi, mappe concettuali, tabelle…) Favorire gruppi di studio (“peer education”) Come favorire l’apprendimento Tramite ausili compensativi: -Personal computer; -Software di sintesi vocale; -Calcolatrice, -Registratore; -Cassette registrate; -Testi su formato elettronico; -Computers con programmi ortografico e sintesi vocale. di videoscrittura con correttore Tramite misure “dispensative”: -Sostenimento degli esami in forma orale anziché per iscritto e tempo prolungato. Servizio Accoglienza Studenti Dislessici E’ attivo presso l’Università di Modena e Reggio Emilia un servizio rivolto a studenti con disturbi specifici dell’apprendimento. Tale servizio, approvato dal Senato Accademico il 14 febbraio 2007, offre modalità di intervento per affrontare al meglio il percorso universitario in tutte le sue fasi. www.asd.unimore.it Servizi offerti Fornitura di strumenti dispensativi, di ausili informatici per lo studio e lo svolgimento di esami, per la frequenza delle lezioni e le altre attività didattiche. Tutor alla pari e/o didattico per facilitare il percorso di studio. Mediazione nel rapporto con i docenti per ottenere le necessarie misure compensative e per individuare modalità diverse di svolgimento degli esami a seconda dei bisogni speciali dei singoli studenti dislessici. Fornitura di materiale didattico, testi universitari e lezioni su formato elettronico e tramite LIM. Possibilità di usufruire di tempi prolungato durante gli esami, di suddividerli in due o più parti, di sostenerli oralmente anziché per iscritto, di essere affiancati da membri della Commissione esaminatrice in qualità di lettori umani. Consulenza e orientamento. Diagnosi gratuita presso il alboratori di neuropsicologia del ASMN di Reggio Emilia. In conclusione… “…io concludo dicendo che una persona con il problema della dislessia non deve ascoltare quello che gli viene detto dalla maggioranza, ma ascoltare se stesso e imparare a chiedere aiuto quando ha bisogno, non deve abbattersi, anzi deve lottare tutti i giorni per dimostrare che lui è come tutti gli altri, anzi forse anche meglio…mi piacerebbe, tuttavia, che qualcuno mi raccontasse il mondo meraviglioso che le parole scritte mi nascondono…” (Vittorio, studente dislessico universitario). Grazie