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SETTEMBRE - OTTOBRE - NOVEMBRE - DICEMBRE 2013
Stampato
in proprio
UN NATALE PIENO DI LUCE
Auguri a tutti
C
Monsignor Sergio Salvini
iao…Eccomi per augurarVi un Natale bello e pieno di luce.
Che cosa amerei per gli ospiti delle nostre case? Tanta speranza nel cuore, quella che Vi faccia un poco…sognare.
In cielo c’erano migliaia di stelle di tutti i colori:
NATALE
bianche, argentate, dorate, rosse, blu e verdi. Un giorno
andarono da Dio Padre e dissero: Desideriamo andare sulla
La notte di Natale,
terra e poter vivere tra la gente. “Così sia”, rispose Dio.
è nato un bel bambino,
“Io vi lascio così piccole come siete, così che discretamente
bianco, rosso
possiate scendere sulla terra”. E così, in quella notte, ci fu
e tutto ricciolino.
una meravigliosa pioggia di stelle. Qualcuna si fermò sul
La Befana non é
campanile, qualcun’altra volò con le lucciole sopra i campi, più tanto lontana sulla scopa
qualcun’altra ancora si mescolò tra i giocattoli dei bimbi,
è già per via
così che la terra era meravigliosamente scintillante. Con
giungerà all’Epifania.
il passare del tempo però le stelle decisero di lasciare la
Splendete più belle
gente sulla terra e di fare ritorno in cielo. “Perché siete
dolcissime stelle!
tornate indietro?” chiese loro Dio. Signore, non potevamo Sull’ali dorate un angelo santo
ci porta Gesù.
stare sulla terra, dove c’è così tanta miseria, ingiustizia
Gli ospiti del CDI
e violenza. “Sì”, disse Dio, “il vostro posto è qui in cielo.
La terra è il luogo delle illusioni, il cielo è invece il luogo
dell’eternità e della vita senza fine”. Quando tutte le stelle furono tornate
indietro, Dio le contò e si accorse che ne mancava una. “Manca una di voi.
Ha forse preso la strada sbagliata?” Un angelo, che era nelle vicinanze, disse: “No, Signore, una stella ha deciso di rimanere tra la gente. Ha scoperto
che il suo posto era là, dove c’è l’imperfezione, il limite, la miseria e il Casa Famiglia
VILLA
dolore”. “E chi è quindi questa stella?”, volle sapere Dio. “E’ la stella verde,
CORTESE
l’unica con questo colore, la stella della speranza”. CONTINUA A PAG 2...
I l P a r a d i s o p u ò at t e n d e r e
1
UN NUOVO MEDICO
In Casa Famiglia
S
Dr.ssa Marianna Santoro - Medico
...star bene in Casa Famiglia...
alve a tutti, approfitto di queste pagine per presentarmi: sono la “nuova
Dottoressa”. Mi chiamo Marianna Santoro, ho 35 anni, sono di Vasto (CH)
in Abruzzo, ma vivo da circa tre anni ad Arconate. Ho conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Bologna e l’Abilitazione alla
professione medica in quella di Varese.
Attualmente lavoro anche presso la RSA “Azzalin” di Inveruno da Febbraio 2013.
Sono una persona solare, allegra, sincera e dico sempre quello che penso: se
sia un pregio o un difetto decidetelo voi! Mi piace stare in compagnia, leggere,
fare fotografie e viaggiare; pratico le arti marziali
dall’età di tredici anni - attenti a non farmi arrabbiare! .. E le insegno ai bambini in una palestra di
Busto Arsizio.
Ho qualche difficoltà col dialetto locale soprattutto se parlato troppo veloce, ma so che voi sarete
comprensivi e mi aiuterete. Colgo l’occasione per
ringraziare tutti quelli che mi hanno accolto in
questa nuova grande Casa Famiglia che è la nostra RSA.
SEGUE DA PAG 1
Così quando ogni sera le stelle guardavano di sotto vedevano la terra meravigliosamente illuminata, perché in ogni cuore si era accesa la speranza.
Carissimi amici, prendete ora questa stella, la stella verde, nel Vostro cuore.
La stella della speranza non lasciatela andare mai via.
Fate sì che non si spenga! State sicuri: lei brillerà sul Vostro Natale e con il
cuore illuminato contagerete tutte le persone che verranno a trovarVi per gli
auguri.
Io personalmente, dall’altare della mia chiesa - non ci sarà Messa natalizia
che non pregherò per ciascuno di Voi - sarete porzione prediletta del mio
cuore. Tutto è nel nostro cuore, che può essere un cuore di bambino o un
vecchio cuore di chi pensa di conoscere e sapere tutto con la propria esperienza. E’ stato detto: Inchinarsi dinanzi alla grandezza altrui non è, a rigore
di termini, umiltà. E’ soltanto lealtà, onestà, verità, “educazione dello spirito”. Che uno più piccolo renda omaggio ad uno più grande, non è un fatto
che testimoni di una eccezionale nobiltà d’animo.
Ma che il più grande si pieghi “rispettosamente” dinanzi al più piccolo, è un
fatto che significa l’amore nella pienezza della sua libertà.”
Casa Famiglia
E’ questo il mio desiderio di bene perché questo Natale, sia “totalmente
VILLA
CORTESE altro”.
2
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2 ottobre: FESTA DEI NONNI ….
...lo spettacolo continua
L
Simona Crivelli - Animatrice
...vivere in Casa Famiglia...
a Festa dei Nonni è un evento che ci unisce per dire
grazie a questi uomini e donne per il loro amore. Ricordiamo con dolcezza gli insegnamenti dei nostri
nonni; eroi di un’epoca dove i valori erano certamente più forti e trasmessi con orgoglio e saggezza. Attualmente
viviamo in un tempo di profonda confusione; anche il Santo
Padre ci richiama ai valori essenziali per superare il vuoto abissale che minaccia il nostro futuro. Allora le parole come fede, carità, amore, amicizia, umiltà e coscienza ci ritornano in
mente come punti chiave per salvare un mondo bisognoso di principi chiari e perseguibili. I
nonni ci trasmettono ogni giorno testimonianze di vita, ci comunicano le loro esperienze, ci
aiutano a fare scelte consapevoli. Le animatrici e tutti gli operatori hanno collaborato per rendere questa giornata indimenticabile; abbiamo iniziato i festeggiamenti con il Centro Diurno….
a loro abbiamo dedicato un pranzo con portate diverse e gustose; la sala da pranzo è stata
addobbata con attenzione, tovaglie e tovaglioli gialli, menù legati con nastrini eleganti ed
infine su ogni tavolo è stato posato un piccolo dono. I bambini della scuola materna ci hanno
inviato i loro disegni come gesto di affetto verso i nostri anziani; piccoli capolavori che hanno
rallegrato l’ambiente e soprattutto hanno permesso di raggiungere il nostro obbiettivo: emozionare tutti i presenti. Una grande tombolata, con premi scelti per richiesta o particolarità, si
è svolta nel pomeriggio. Il gruppo di lavoro non si è fermato, ma si è riunito nuovamente per
preparare anche la festa dedicata ai piani superiori. Per gli ospiti residenti è stata organizzata
una serata ricca di colpi di scena: un aperitivo con parenti, nipoti e pronipoti. Il salone è stato
preparato con cura; tavoli colorati ovunque e al centro della bacheca degli avvisi è stato affisso un cartellone con gli auguri di tutti i bimbi della scuola materna. Dopo aver consumato gli
stuzzichini iniziali è arrivata la PIZZA. Quando la serata era al culmine, il coordinatore ha fatto
un breve discorso ed ha dato il via alla proiezione delle fotografie più belle dei nostri anziani;
compleanni passati, gite divertenti, immagini di gruppo o scatti rubati con i propri cari. Grazie alla collaborazione dei parenti, abbiamo potuto proiettare anche foto risalenti al passato
dove, alcuni ospiti posavano con i nipoti in occasioni speciali, il tutto con una colonna sonora
davvero strappa lacrime. C’è stato un momento di grande emozione e condivisione…. direi un
successo. La serata si è conclusa con la voce di Martina, figlia di una nostra operatrice, che
ha cantato per tutti gli invitati. Ringraziamo di
cuore il coordinatore per averci accompagnato prima e durante la serata, le operatrici che
ci hanno sostenuto, le cuoche per aver dato
come sempre il meglio….. e un grazie speciale
ai parenti, in particolare a Martina, per accettare ogni volta con entusiasmo i nostri
inviti.
Casa
Famiglia
Ringraziamo le volontarie tutti coloro cheVILLA
hanno collaborato e Pietro che ha realizzato
il CD
CORTESE
proiettato durante la serata.
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IL REGNO DELL’ANIMAZIONE
Il bowling
...vivere in Casa Famiglia...
C
Le animatrici di Casa Famiglia
ontinuiamo il percorso di approfondimento
delle attività animative svolte presso la Casa
Famiglia; proseguiamo con i giochi di coordinazione descrivendovi: IL BOWLING.
Premessa - Questa iniziativa, insieme ad altre, rientrano in un progetto avente l’obiettivo di riattivare costantemente le abilità motorie e
cognitive ma, a differenza delle attività animative precedentemente descritte, utilizza
questo gioco come agente di stimolazione. Attraverso la gara e le sfide tra i partecipanti
è possibile attivare piccole competizioni che spingono i nostri ospiti a mettere in gioco
capacità che altrimenti non verrebbero sfruttate. L’ausilio di alcuni strumenti come palline
di plastica e birilli, permette di coinvolgere i giocatori in attività che richiederanno un impegno motorio graduale, semplice; l’attivazione di processi di coordinazione oculo-manuali
di grande intensità e la capacità di comprendere regole e procedure di gioco.
BOWLING - Gli ospiti vengono disposti in cerchio per facilitare lo svolgimento dell’attività
e il contatto visivo tra i partecipanti. I birilli vengono posizionati al centro del gruppo così
disposto. L’animatrice coinvolge a turno i partecipanti stimolandoli ad individuare gli oggetti da far cadere a terra attraverso il lancio delle palline; ogni ospite ha due possibilità di
lancio. Questa attività sollecita il partecipante a “mettere a fuoco” gli oggetti da colpire,
potenziando la concentrazione e alcuni tipi di movimento compresa la coordinazione motoria. Il turno viene superato in base al numero di birilli che si riesce a colpire; la scrematura che verrà effettuata di volta in volta tra i partecipanti permetterà di arrivare alla sfida
finale dove due protagonisti si contenderanno la vittoria. Il resto del gruppo, facilitato dalla
disposizione a cerchio, avrà la possibilità di osservare gli altri e lo svolgimento dell’attività.
L’animatrice cercherà di creare un clima armonioso, spensierato, di puro divertimento. Il
vincitore verrà indicato settimanalmente su un cartellone dedicato.
LA RECENSIONE
“E l’eco rispose” di Khaled Hosseini Casa Editrice Piemme
S
ulla strada che dal piccolo villaggio di Shadbagh porta a Kabul, viaggiano
un padre e due bambini. Sono a piedi e il loro unico mezzo di trasporto
è un carretto rosso, su cui Sabur il padre, ha caricato la figlia di tre anni
Pari. Sabur ha cercato in mille modi di rimandare a casa il figlio Abdullah,
senza riuscirci. Il legame tra i due fratelli è troppo forte e c’è qualcosa in
quel viaggio che turba il ragazzo, qualcosa di vagamente minaccioso di cui non sa darsi ragione.
Ciò che avviene a Kabul è una lacerazione che segnerà le loro vite per sempre.
Attraverso generazioni e continenti, in un percorso che ci porta da Kabul a Parigi, da San Francisco all’isola greca di Tinos, l’autore esplora con grande profondità i molti modi in cui le persone
si amano, si feriscono, si tradiscono e si sacrificano l’una per l’altra. Seguendo i personaggi e le
Casa
Famiglia delle loro vite e delle loro scelte, la storia si snoda in un quadro sempre più ampio
ramificazioni
VILLA
e carico di emozioni.
CORTESE
4
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POESIA DEDICATA
a Maria Cozzi
Sergio - nipote di Maria
Sfioro la tua mano,
sulla pelle il crescere inesorabile del tempo.
Troppo lavoro è vissuto su di loro
e il pensiero è divenuto realtà.
...vivere in Casa Famiglia...
Accarezzo il tuo sorriso ancor capace di emozioni
forte più del vento, caldo più del sole, bello come il mare
Leggo nei tuoi occhi per vivere la tua anima
da te ho respirato il profumo della vita
ho fatto dono vero della luce tua infinita.
Quanti passi consumati
a raggiungere un traguardo mai arrivato
non cosciente del pensiero mai domo.
E’ stanco il tuo corpo ma non spegne il fuoco del tuo io
in lui vedo inesorabile la corsa degli attimi spinti nel futuro
un futuro più vero se solo mi fermo ad ascoltarti.
La tua voce è verità ... saggezza ... amore
la falce nera non può trovar vittoria...
Hai sconfitto l’oscurità donandomi la vita
sono la tua luce, la tua eternità.
In ogni Natale c’è una luce che brilla
finche tu continuerai a raccontarmi fiabe e leggende
e finchè io continuerò ad ascoltarti.
Tu sei il mio passato
io il tuo futuro
unica cosa unita nella legge del tempo.
Buon Natale mia dolce nonna....
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Casa Famiglia
VILLA
CORTESE
5
L’angolo della Poesia
Un dono che non manca in Casa Famiglia
LO ZAMPOGNARO
...vivere in Casa Famiglia...
Gianni Rodari
ANONIMO
Casa Famiglia
VILLA
CORTESE
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Se comandasse
lo zampognaro
che scende
per il viale,
sai che cosa direbbe
il giorno di Natale?
“Voglio che in ogni casa
spunti dal pavimento
un albero fiorito
di stelle d’oro e d’argento”.
Se comandasse il passero
che sulla neve zampetta
sai che cosa direbbe
con la voce che cinguetta
“Voglio che i bimbi trovino,
quando il lume sarà acceso,
tutti i doni sognati,
più uno, per buon peso”.
Se comandasse il pastore
dal presepe di cartone
sai che legge farebbe
firmandola col lungo bastone?
“Voglio che oggi non pianga
nel mondo un solo bambino,
che abbiano lo stesso sorriso,
il bianco, il moro, il giallino“.
Sapete che cosa vi dico
io che non comando niente?
Tutte queste belle cose
accadranno facilmente:
se ci diamo la mano
i miracoli si fanno
e il giorno di Natale
durerà tutto l’anno.
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LA NOTTE DELLE STREGHE
“31 Ottobre: dolcetto o scherzetto?”
H
Chiara Giani - Animatrice
...vivere in Casa Famiglia...
alloween, tradizionale festa americana, si rimanda a tradizioni antiche della cultura celtica anglosassone, e si festeggia
la notte del 31 ottobre. Simbolo principale di questa ricorrenza
dedicata all’occulto è la classica zucca intagliata; i festeggiamenti di questa ricorrenza si sono diffusi in tutto il mondo e da qualche anno
anche qui da noi. I Celti credevano che alla vigilia di ogni nuovo anno, il
31 ottobre, il Principe delle Tenebre, chiamasse a sé tutti gli Spiriti dei
morti e temevano che in tale giorno tutte le leggi dello spazio e del tempo
fossero sospese, permettendo al mondo degli morti di unirsi a quello dei
viventi. Queste popolazioni infatti credevano che i morti risiedessero in
uno spazio di eterna giovinezza e felicità e ritenevano che a volte potessero soggiornare assieme al Popolo delle Fate nelle collinette del territorio
scozzese ed irlandese. Una leggenda celtica racconta che tutte le persone
morte l’anno precedente tornassero sulla terra la notte del 31 ottobre; così
nei villaggi veniva spento ogni focolare per evitare che gli spiriti maligni
venissero a soggiornavi. Questo rito consisteva
nello spegnere il Fuoco Sacro sull’altare e riaccendere il Nuovo Fuoco, che simboleggiava l’arrivo dell’Anno Nuovo, il mattino seguente.
Ai giorni nostri la notte del 31 ottobre viene festeggiata mascherandosi con costumi raccapriccianti come: streghe, mostri, fantasmi e altro
ancora, ma questa usanza nasce anch’essa dalla
tradizione celtica di festeggiare per tre giorni
mascherandosi con le pelli degli animali uccisi
per esorcizzare e spaventare gli spiriti.
Halloween è ricordata anche per la conosciutissima frase “Dolcetto o
scherzetto?” che i bambini mascherati pongono di casa in casa durante la
notte delle streghe. Anche questa frase deriva dai celti; infatti nella loro
tradizione le Fate erano spesso considerate ostili e pericolose dagli uomini; leggende narrano che in questa notte le fate erano solite fare alcuni
scherzi agli umani. Oggi Halloween ha perso tutti questi significati macabri
ed è solo una festa in cui grandi e piccini si divertono a travestirsi e a festeggiare l’arrivo dell’inverno. Come già da diversi anni, anche quest’anno
abbiamo deciso di festeggiare insieme a tutti gli ospiti della Casa Famiglia
e ai familiari la festa delle streghe, addobbando l’ingresso con pipistrelli e Casa Famiglia
Casa Famiglia
fantasmi e con una spaventosa strega fatta di zucca costruita dal marito di
VILLA
VILLA
una nostra ospite. A noi non interessa l’aspetto spaventoso di questa festa, CORTESE
CORTESE
ma solo la bellezza di poter stare insieme in allegria e festeggiare.
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ECCO A VOI….
...La Sagra del Maialino
Simona Crivelli – Animatrice
L
...vivere in Casa Famiglia...
a mente si è attivata e l’idea ha preso vita: “abra, cadabra” e… magia: una giornata diversa si è svolta mercoledì
20 novembre coinvolgendo gli ospiti della Casa Famiglia e
del Centro Diurno. Il gruppo si è allargato proprio come una
grande famiglia per condividere un pranzo a tema, pensato per riscaldare l’atmosfera
all’insegna del gioco e della spensieratezza. Siamo sempre dell’idea che il bisogno centrale per i nostri ospiti sia combattere la noia e vincere la solitudine, ed è per questo
che le animatrici cercano di scoprire sempre nuove idee per regalare momenti di festa
e di aggregazione. Lo stare insieme è una terapia vincente, la compagnia aiuta a non
sentirci soli e a condividere con gli altri un tempo che altrimenti apparirebbe sempre
uguale e povero di calore: quello vero, umano.
Ecco perché con questa “Sagra del maialino” abbiamo voluto richiamare il gruppo a
compattarsi e l’abbiamo riunito intorno ad un tavolo… più tavoli… sedie… tante sedie
per un pranzo meraviglioso e consumato diversamente rispetto alla solita routine.
Le portate sono state scelte secondo il tema dell’evento; abbiamo pensato al maialino
in rapporto al mese prescelto e al clima, ormai gelidamente invernale.
Un buon risotto con lo zafferano arricchito da una profumata salsiccia, croccanti salamelle contornate da patate fumanti hanno coronato un menù sfizioso; il dolce è stato
coerente con le portate precedenti; abbiamo scelto e preparato un prelibato salame
al cioccolato che ha addolcito i palati non solo dei nostri ospiti ma anche quelli degli
operatori. Fin qui tutto bene, tutti soddisfatti e gioiosi; ma la festa non si è conclusa
semplicemente con il super dessert anzi… abbiamo continuato i festeggiamenti della
Sagra con una bella tombolata di gruppo con premi mozzafiato e utilissimi.
Creme, bagnoschiuma colorati, colonie profumate hanno accontentato ogni vincitore,
orgoglioso della sua conquista. Il tempo è volato e
all’ora della merenda i nostri ospiti hanno potuto
osservare l’arrivo di vassoi colmi di piccoli panini
farciti di salame.
La tradizione del pane e salame accomuna tutti
noi e allora, in memoria dei vecchi tempi, abbiamo deciso di riproporre questo snack per non
tradire l’idea del tema di questa giornata di festa.
Naturalmente porzioni pensate per i nostri anziani, senza esagerare (se no il medico chi
lo sente!) ma semplicemente per risvegliare il palato con i sapori unici delle merende
di una volta.
Casa Famiglia
La fine
del pomeriggio è arrivata ed abbiamo ringraziato tutti e promesso di condividere
Casa
Famiglia
VILLA
VILLAa breve, pomeriggi bizzarri dove l’obbiettivo principale è: il puro divertimento!
ancora,
CORTESE
CORTESE
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TUTTI ALL’OPERA
Speciale Lourdes 2013
“N
Sara Gioia - Animatrice
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Casa Famiglia...Casa Aperta
on ti curar di loro, ma guarda e passa…” all’inferno è possibile che Virgilio abbia detto una
frase del genere, ma in paradiso questo non
può essere. Lourdes, paradiso della speranza,
è un luogo che ti attiva.
Ti senti coinvolto e hai voglia di darti da fare perché solo
così è possibile assorbire tutto ciò che quel luogo può trasmettere. E per questo… TUTTI ALL’OPERA… Il gruppo della
Fondazione Mantovani partito la sera del primo giugno 2013
si è messo in moto per poter fare, per dare una mano non
perché qualcuno lo avesse chiesto, ma semplicemente perché così accade.
Arrivi al santuario o al Salus, dove alloggiavano i nostri anziani, e chiedi,
domandi, ti attivi affinché loro stiano bene perché è inevitabile che se fai
del bene e una persona ti ringrazia anche solo con un sorriso o magari non
ti ringrazia perché non riesce ad esprimersi, tutto questo ti fa stare bene.
Si tratta di uno scambio reciproco di beni relazionali…non stiamo facendo
nulla di speciale. Stiamo aiutando una persona che in cambio ci darà il
permesso di averla nel nostro cuore per sempre. Eppure l’aiuto viene oggi
visto come qualcosa di straordinario, inteso non come qualcosa di speciale
ma, come dice la parola stessa, fuori dall’ordinario... non dovrebbe essere
così.... La solidarietà, la voglia di prodigarsi per gli altri, la gentilezza, la
disponibilità sono valori di tutti i giorni, eppure sembrano lontani dalla
specie umana. Perché? Perché è più facile utilizzare un linguaggio brusco,
la maleducazione, la fretta?
Non lo so e non pretendo di ottenere una risposta,
so solo che spesso, non sempre fortunatamente,
è così. Ma la fretta a Lourdes non c’è. C’è la voglia di essere presenti a tutte le funzioni e alle
attività proposte solo per poter fare il più possibile perché una settimana appare troppo corta, ma
non c’è la fretta. Ci si gode tutto con calma e con
trasporto, nel frattempo si controlla se i nostri
anziani si stanno godendo con tranquillità il momento. In questa atmosfera la gentilezza e la solidarietà sono di routine e non sono gesti speciali;
lo diventano magicamente solo quando si ritorna alla vita di tutti i giorni e
si riflette su quanto possa essere normale ciò che ci sembra speciale.
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IL MIO PELLEGRINAGGIO
Speciale Lourdes 2013
Casa Famiglia...Casa Aperta
I
Rossella Paganini - A.S.A
l mio pellegrinaggio a Lourdes, tanto desiderato, quanto
inaspettato si è concretizzato nel mese di giugno, grazie
alla Fondazione Mantovani, che ha permesso ad operatori
e ospiti delle case Famiglia di poter vivere insieme questa
bellissima esperienza.
Ascoltando le testimonianze di chi era già stato a Lourdes, cresceva sempre più in me il desiderio di andarci. Per quanto mi
riguarda devo dire che ho provato in quel luogo una pace e una
serenità nel cuore indescrivibili. Per questo invito, credenti e
non, a fare almeno una volta nella vita questa esperienza.
Tutti ci poniamo delle domande sul senso della vita.
Quando si perde una persona cara (io il 20 ottobre 2011 ho perso improvvisamente mio marito) queste domande diventano più insistenti e si vuole cercare una risposta convincente che restituisca la voglia di vivere.
La morte di una persona cara è paragonabile ad un ciclone che arriva e sconvolge tutto, si deve riprogrammare la propria vita e non è certo facile.
A Lourdes ci sono andata con un grande dolore nel cuore, con tanti perchè a
cui dare una risposta e vi devo dire che la Madonna sembrava aspettarmi, ho
vissuto emozioni fortissime e ho trovato risposte ai miei interrogativi.
In mezzo a tanti ammalati, a tanta sofferenza, ho sentito il bisogno di ringraziare per tutto quello che ho ricevuto.
Ho compreso che la vita è un dono e che, qualunque cosa accada, vale sempre la pena viverla fino in fondo.
A Lourdes abbiamo trascorso giorni intensi: spingere le carrozzine dei nostri
anziani e prendere parte con loro alle varie funzioni religiose mi ha regalato
emozioni che non avrei immaginato.
Ricordo con tanto affetto il Sig. Tommaso, al quale sono particolarmente
legata perchè ospite della Casa famiglia in cui opero e il Sig. Antonio, arzillo
96enne, conosciuto in quest’occasione perchè ospite della Casa Famiglia di
Busto Garolfo, il quale invece di stare seduto in carrozzina, preferiva spingerla! Io e Rosy, mia collega di lavoro, abbiamo condiviso con loro lo scompartimento del treno durante il viaggio.
Invece di essere noi a preenderci cura di loro, sembrava il contrario: che
galantuomini!!!
Sono nate nuove amicizie e si sono rafforzati i rapporti con le colleghe.
Abbiamo creato un gruppo unito che ci ha permesso di gustare e vivere al
Casa Famiglia meglio questa esperienza straordinaria.
VILLA
Ho potuto conoscere le persone fantastiche dell’Unitalsi e ho potuto vedere
CORTESE con quanto Amore si dedicano agli altri, a chi ha bisogno di aiuto. Sono sta-
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te per me un grande esempio e hanno alimentato in me la speranza per un
mondo migliore.
Vedere tra loro tanti giovani mi ha rimepito il cuore di gioia.
Ascoltando ogni giorno i fatti di cronaca sembra che al mondo ci sia tanto
odio e violenza e, invece, credo che il bene superi sempre di gran lunga il
male.
Da questa esperienza esco molto arricchita.
La pace e la serenità che mi ha trasmesso questo viaggio, hanno lasciato in
me il desiderio di poterci un giorno ritornare.
UN POSTO DOVE IL CUORE SI APRE
Speciale Lourdes 2013
Casa Famiglia...Casa Aperta
Rita Miraggio - A.S.A
I
l mio primo viaggio da sola, la mia prima avventura fuori casa, non poteva che essere in un posto così...un posto dove il tuo cuore si apre, la
mente mette in funzione tutti i
suoi neuroni per percepire ogni
secondo della vita vissuta. Un posto
che ti mette davanti la realtà della
sofferenza nostra e altrui.
Il gruppo di viaggio è stato meraviglioso, tutti uniti uno per l’altro. Un
ricordo che mi è rimasto nel cuore, è
quello di Giulio, un ospite che ho conosciuto direttamente in treno e che,
apparentemente indifferente, mi ha
conservato gelosamente la giacca
che credevo di aver perduto.
Il momento più emozionante?
Sicuramente il bagno nell’acqua benedetta e lo sfogo da parte di chi
pensi non abbia sensibilità.
Sono rimasta molto colpita anche dal
rito inziale, dalle volontarie che sono
degli angeli messi al nostro servizio.
Le sere passate alla grotta per l’ultima messa, un momento in solitudine
dove ti senti sola con Lei, la signora di Lourdes e parli con lei con il cuore, le
chiedi ciò che desideri di più al mondo.
Casa Famiglia
Spero un giorno di avere la possibilità di ritornarci e di rivivere un’altra volta
VILLA
quell’emozione che solo lì puoi provare.
CORTESE
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CARTELLATE PUGLIESI
Paterno Domenica – Aiuto cuoca
Ingredienti:
Farina 00 – 1 kg.
Olio – 100 gr.
Zucchero – 100 gr.
Uovo – 1
Chiodi di garofano q.b.
Cannella q.b.
Miele o vin cotto q.b.
Vino spumante – mezza bottiglia
www.grupposodalitas.it
Preparazione
M
iscelare il secco: la farina con la cannella, i chiodi
di garofano in polvere e lo zucchero. Nel composto
disposto a fontana aggiungere l’uovo, l’olio giunto
quasi a bollore, il vino spumante ed impastare bene fino
a quando il tutto non diventa liscio ed elastico; quindi far
riposare per mezz’ora. Stendere l’impasto in una sfoglia
sottilissima con la macchina per la pasta e dopo tagliarla
in tante strisce con una rotella dentata. Prendere ogni striscia ed pizzicottarla ed attorcigliarla fino a formare una
rosellina. Friggere in olio abbondante e dopo immergere
le cartellate nel vin cotto o nel miele allungato con succo
d’arancia.
Significato del nome: AMBROGIO
Nome raro al centro e al sud d’Italia, lo si trova nella zona di Milano e
del Comasco. Si è affermato come nome proprio in età cristiana, con
il culto riservato al Vescovo del IV secolo, ora patrono di Milano; il
nome è andato poi via via espandendosi nella zona lariana e nel Lazio
meridionale. La chiesa ricorda anche altri santi con questo nome: il
domenicano Ambrogio Sansedoni di Siena e un centurione romano
martire a Ferentino. Al femminile il nome è ancora più diffuso nel
diminutivo Ambrogina. Questo nome è caratterizzato dal rigore, rettitudine, riflessione ma anche dalla prontezza d’azione; sensibile e
generoso nei confronti dei più deboli.
Significato: Immortale, Onomastico: 7 dicembre,
Segno corrispondente: Leone, Numero fortunato: 2,
Colore: Rosso, Pietra: Rubino, Metallo: Oro
SETTEMBRE
Colombo Maria
D’Angelo Gaspare
Ferri Rita
Gadda Maria
Olivares Luigia
Sonzogni Tranquilla
Zumelli Giuseppe
Auguri a
di tutto un po’
LA RICETTA
OTTOBRE
Barlocco Regina
Binaghi Antonia
Bonza Mario
Incerti Maria
Lusi Erminia
Pinetti Alessandrina
Pinetti Teresa
Prandoni Angela
NOVEMBRE
Carnevali Bruna
Ceriotti Giovanna
Garegnani Clementina
Marchetti Alfonsina
Monteleone Antonia
Pinciroli Ausilia
Senno Maria
Turino Orestina
DICEMBRE
Colombo Maria Rita
Coccaglio Domenica
Mazzucchelli Cesare
Robbiati Anna Maria
Gazzarsdi Giovanni
Mazzucchelli Cesare P.
Robbiati Anna Maria
Per la realizzazione de «IL PARADISO PUÒ ATTENDERE» hanno collaborato: gli ospiti della
Casa Famiglia
e del C.D.I., il Coordinatore Renato Pobbiati, Mons.Sergio Salvini, la signora MariCasa Famiglia
nella Restelli, il medico dott.ssa Marianna Santoro, le animatrici: Sara Gioia, Simona Crivelli e
VILLA
Chiara Giani,
Sergio (nipote sig. Cozzi), le ASA Rita Miraggio e Rossella Paganini, l’aiuto cuoca
CORTESEPaterno, l’impiegata Pinuccia Scappagnini, impaginazione Mavi Gualdoni.
Domenica
12
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