SCHEDA TECNICA L’Opera Giocosa Italiana presenta “IL BARBIERE DI SIVIGLIA” in allestimento con costumi d’epoca elaborazione dal melodramma buffo comico in 2 atti musiche di Gioachino Rossini libretto di Cesare Sterbini dalla commedia omonima di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais Durata spettacolo: Prima parte:35’ circa Seconda parte:30’ circa Inizio spettacolo: da concordarsi a discrezione dell’organizzatore ospitante o del richiedente Artisti: 1 professore e 4 cantanti Serviranno: dei camerini e possibilità predisposizionamento semplice impiantistica luci ed audio da concordarsi con organizzazione ospitante E’ inoltre compreso nel servizio artistico: Direzione musicale ed artistica, M aestro al cembalo, Rammentatore e M o di palcoscenico, Costumi,calzature ed attrezzeria, Trucco e parrucchiere, Light designer. NOTE DI PRES ENTAZIONE S PETTACOLO Il libretto scelto, probabilmente di comune accordo tra lo Sterbini e Rossini nonché probabilmente con il necessario consenso dell’impresario,era il primo di un gruppo di tre commedie e tratto dall’omonima già celebre commedia “Barbier de Séville” di Caron de Beaumarchais,uno straordinario personaggio parigino purosangue e dalla vita quanto meno avventurosa. “Il barbiere di Siviglia” è considerato da pubblico e critici uno dei vertici dell’arte comica di Rossini e dell’intera opera buffa non soltanto per l’altissima qualità musicale dell’opera,ma anche poiché solo “Il barbiere di Siviglia” può contare sullo stimolo fornito da un testo di alto livello,che il libretto-cosa assai rara all’epoca-serba sostanzialmente intatto.M olti considerano quest’opera un miracolo degno delle migliori opere di M ozart.Beethoven dichiarò:”Il Barbiere di Siviglia si rappresenterà fino a quando esisterà un teatro d’opera italiana”. Composta in pochi giorni da un autore giovane di 24 anni e già all’apice della fortuna e già celebre,l’opera conobbe presto un successo clamoroso e con esso manomissioni,licenze,interpolazioni senza eguali,che una perniciosa tradizione,puntualmente riflessa in edizioni stampate d’ogni Paese,ha conservato sino ai nostri giorni. La storia del “Barbier de Séville” presenta notevoli analogie con quella della sua versione “rossiniana”.Infatti anch’essa alla prima del 23 Febbraio 1775 ebbe un tremendo fiasco,ed anch’essa si risollevò presto sino a diventare una delle commedie più rappresentate in Europa.Anche alla prima “rossiniana” la sera del 20 febbraio 1816 al teatro Argentina di Roma l’opera ebbe un tremendo fiasco,dovuto forse all’azione combinata dei fedelissimi di Paisiello e degli impresari del rivale teatro Valle.E’ probabile che le novità dell’opera non siano state subito comprese,ma fin dalla sera successiva le accoglienze furono trionfali in Italia,in Europa ed in tutto il mondo,caso senza precedenti per l’opera italiana. Tra tutte le precedenti versioni del “Barbiere di Siviglia”,pendeva come una spada di Damocle quella celeberrima di Paisiello del 1782.Una sfida che,nell’infuoicato mondo dei melomani del tempo non mancò di creare un vero vespaio di polemiche ancora ben prima della andata in scena,e che fruttarono a Rossini una decisa prevenzione da parte di larghe fasce di appassionati.Per rispetto a Giovanni Paisiello che aveva già composto nel 1782 una fortunata opera tratta dalla commedia di Beaumarchais,Rossini scelse il titolo “Almaviva o sia l’inutile precauzione” ed aggiunse parecchie nuove situazioni di pezzi musicali che erano d’altronde reclamate dal moderno gusto teatrale. Gli intrecci che nascono durante questa opera e le situazioni di farsa e grande maestria musicale si moltiplicano nel corso dei due atti dello spettacolo. Il primo quadro dell’opera si apre alle prime luci dell’alba: il conte d’Almaviva ,che è innamorato di Rosina, avvolto in un mantello intende presentarsi all’amata sotto le mentite spoglie del nullatenente Lindoro.La sua serenata è un piccolo capolavoro,ma purtroppo non si affaccia nessuno ed ormai è quasi giorno. Giunge Figaro, vecchia conoscenza di Almaviva ed ora il barbiere di Siviglia.E’ entusiasta della sua professione,che gli apre ogni porta della città e gli consente di mettere il naso nelle faccende amorose dei suoi clienti. L’ingresso in scena di Figaro è tra i più straordinari di tutto il teatro d’opera:la sua cavatina è un brano senza precedenti. Figaro scorge poi il Conte e lo riconosce.Questi vuole però mantenere l’incognito,dal momento che è giunto a Siviglia in segreto a causa di Rosina.Figaro si dichiara a disposizione del conte,naturalmente dietro compenso. Segue un’altra serenata di Almaviva,in cui il conte rivela a Rosina (che ascolta nascosta) la sua falsa identità.Nel duetto che segue Figaro suggerisce al conte il modo di introdursi in casa di Rosina.Il duetto si chiude con una strepitosa cabaletta in cui il barbiere spiega al conte l’indirizzo della sua bottega,su un accompagnamento melodico sempre più brillante ed incalzante. Il secondo quadro del primo atto si apre nella stanza di.Rosina.La sua celebre cavatina “Una voce poco fa” dipinge il carattere inquieto della protagonista,disposta a tutto pur di avere il suo Lindoro e sfuggire al suo spietato tutore.Rosina vuol far recapitare un biglietto a Lindoro,e decide di affidarlo a Figaro che è appena giunto in casa.Figaro riesce finalmente a fare la sua ambasciata a Rosina,cui segue il duetto “Dunque io son…tu non m’inganni?”;chiede poi alla ragazza una risposta scritta:”Un biglietto?...Eccolo qua” dice Rosina,che già lo aveva preparato.Per unanime consenso il Finale del primo atto è il vero capolavoro di tutta l’opera. Il secondo atto dell’opera ha inizio con l’ingresso di Almaviva travestito da soldato che chiede alloggio. Entra Figaro,riesce a convincere Bartolo,il tutore di Rosina,a farsi fare la barba e con la scusa di andare a prendere la biancheria si fa consegnare il mazzo di chiavi da cui toglie quella della finestra che dà sulla piazza.Tutto sembra procedere secondo l’astuto piano di Figaro,ma improvvisamente quando Almaviva sta per rivelare a Rosina l’equivoco della lettera,Bartolo s’avvicina,coglie alcune parole del loro discorso e monta su tutte le furie.Escono tutti di scena senza che Almaviva sia riuscito a spiegare a Rosina la faccenda della lettera. Delusa,Rosina accetta di sposare Bartolo e gli rivela l’appuntamento di mezzanotte con il Conte Almaviva e Figaro;allora.Bartolo organizza il suo malevolo piano. Intanto Figaro con Almaviva compaiono da Rosina che respinge l’abbraccio di Lindoro-Almaviva,il quale tuttavia rivela la sua vera identità e chiarisce l’equivoco;ciò dà inizio al terzetto “Ah,qual colpo inaspettato”,nel quale al virtuosismo ed alla prolissità sentimentale degli innamorati fa il verso un Figaro impaziente di uscire.Scorte in strada due persone,Figaro invita gli altri due ad uscire dalla scala del balcone.Nella seconda parte del Terzetto,”Zitti,zitti,piano,piano”,la comicità nasce dal fatto che i tre dovrebbero uscire al più presto in silenzio mentre fanno un gran baccano e nessuno si muove.M a Bartolo ha tolto la scala;allora Almaviva convince Rosina a sposarlo sul momento.Bartolo arriva,ma ormai non gli resta che rassegnarsi. Per i COS TI di ciascuna rappresentazione, onnicompresi di oneri contributivi ENPALS ,S IAE,IVA,spese trasferta artisti, attrezzeria tecnico-musicale,inoltrare richiesta con invio e-mail a:OPERA GIOCOS A ITALIANA.