Alghero COMUNE DI ALGHERO Recupero, ristrutturazione e riqualificazione scuola materna Sella II presente Progetto è riferito ai lavori eseguiti presso l'edificio scolastico che ospitava la Scuola Materna "Ing. Erminio Sella", sito in via Garibaldi 35 ad Alghero, per adeguarlo alla nuova destinazione d'uso: sede della FACOLTÀ' DI ARCHITETTURA dell'Università di Sassari, sede di Alghero. C ENNI STORICI L'edificio scolastico risale agli anni 1930-40, quando l’ingegner Erminio Sella, ricco possidente di origini piemontesi, socio fondatore e proprietario della rinomata tenuta vitivinicola “Sella & Mosca”, decise di donare una scuola materna alla Città di Alghero. L’edificio, che porta ancora nella facciata l’epigrafe “Asilo Infantile Ing. Erminio Sella”, è costituito da tre piani fuori terra (piano terra, primo e secondo), e comprende in tutto: - 15 locali con superficie compresa tra i 50 e i 70 mq, suddivisi tra i tre piani, utilizzati come aule, sale giochi e mensa; - altri spazi, utilizzati come uffici o locali di servizio per il personale, e servizi igienici distribuiti sui tre piani alle estremità dei corridoi. L'edificio è classificato, ai sensi del punto 1.2 dell'Allegato di cui al D.M. 26.08.92, come di tipo 1 (scuole con numero di presenze contemporanee da 101 a 300 persone), e occupa una superficie lorda complessiva di circa 1300 mq coperti (circa 450 mq netti al piano terra, 450 al primo piano, 400 al secondo). DESCRIZIONE ARCHITETTONICA Lo stabile, di gusto prettamente razionalista con qualche lieve influenza del neoclassico italiano (si vedano una serie di finestre voltate ad arco e la cornice marcapiano che separa i primi due livelli dal terzo), si inquadra perfettamente nelle tipologie edilizie dell’epoca. L’impianto è semplice e funzionale, ben organizzato planimetricamente, e scevro da elementi decorativi e concessioni monumentali. La forma a “C”della pianta, presenta la massima influenza razionalista negli alzati delle ali corte, in particolar modo quella est (sinistra dall’ingresso principale), con un volume RIFERIMENTI CATASTALI foglio 65 mapp. 46 107 DESTINAZIONE D’USO ORIGINARIA scuola materna DESTINAZIONE D’USO ATTUALE Facoltà di Architettura di Sassari, sede di Alghero VINCOLI nessuno FINANZIAMENTO I MPORTO TOTALE € 774.658,00 Q UOTA INTERREG € 774.658,00 Q UOTA COMUNALE € 0,00 Laboratorio 108 LAB.net di Alghero semplice, chiuso da un terrazzo piano, ed aperture rettangolari leggermente allungate, disposte centralmente sui prospetti e separate da pilastri, quasi a dare la sensazione di aperture “a nastro”. L’ala ovest (destra dall’ingresso), presenta anch’essa delle finestre basse e allungate, affini alle precedenti ma disposte nei prospetti in maniera centrale su due colonne simmetriche. Il corpo principale, invece, è quello maggiormante caratterizzato da concessioni e influenze neoclassiche. La facciata risulta divisa in due metà: 1. il lato sinistro è scandito da tre colonne di finestre con al centro l’ingresso, sormontato da una doppia fila di balconi semi incassati che, con il gioco di ombre creato dalla porzione aggettante, danno movimento alla facciata e evidenziano la posizione dell’ingresso principale; 2. la metà di destra presenta una tripartitura di finestre accoppiate, rettangolari allungate verso l’alto quelle dei primi due livelli, voltate ad arco a tutto sesto quelle dell’ultimo piano, in maniera inversa rispetto alla porzione sinistra , che presentava le finestre voltate a tutto sesto al piano terra. La tripar titura della porzione destra della facciata si ripropone nei prospetti di testata del corpo 1 2 1. Prospettiva originaria degli anni ‘30. Si vedono la facciata principale, prospetto nord, e la facciata laterale lato est, prese dall’attuale incrocio tra via Garibaldi e via La Marmora. 2. Prospetto nord di progetto. Dal punto di vista della metrica progettuale, questa facciata può essere letta come due entità similari affiancate: - La porzione di sinistra, tripartita da tre colonne di finestre, centrate su ogni colonna, con al centro l’ingresso principale in aggetto; - Il lato destro, anch’esso identificato da una tripartitura di finestre accoppiate, squadrate ai primi due livelli, voltate ad arco quelle del terzo livello, separato da una cornice. Alghero principale. Il prospetto tergale a sud, è quello meno ricercato dal punto di vista della disposizione spaziale. La tripartitura di finestre, di dimensioni contenute rispetto a quelle del prospetto principale, ha solo una colonna centrale e le altre due, non più centrate, risultano estremamente vicine agli innesti della ali secondarie. Da sottolineare l’architrave ad arco ribassato di queste aperture, e la coppia di finestre disassate a livello del piano terra. 109 3 INTERVENTI DI ADEGUAMENTO FUNZIONALE Poiché l'edificio risultava già stato realizzato alla data di entrata in vigore del decreto ministeriale 18 dicembre 1975, ai sensi del punto 13 del citato Allegato al D.M. 26/8/92, ha dovuto rispettare le prescrizioni contenute negli articoli : 2.4, 3.1, 5 (5.5 larghezza totale riferita al solo piano di massimo affollamento), 6.1, 6.2, 6.3.0, 6.4, 6.5, 6.6, 7, 8, 9, 10, 12 dello stesso allegato , con le precisazioni riportate di seguito. Vie di esodo L'edificio presenta carenze notevoli dal punto di vista della sicurezza antincendio; ha una sola scala, insufficiente a garantire un esodo sicuro dai piani superiori in caso di 4 3.Pianta di progetto del piano terra. In alto a destra il nuovo corpo scala e vano ascensore. 4. Piano secondo di progetto. Non ci sono variazioni della distribuzione interna rispetto allo stato di fatto, se si escludono i servizi igienici ed il nuovo corpo scala. Laboratorio 110 LAB.net di Alghero incendio. Realizzazione di una nuova scala Per adeguare l'edificio alle norme è risultato indispensabile dotarlo di una nuova scala esterna. Scartate le possibili soluzioni che prevedevano la realizzazione di una nuova scala interna, il progetto ha previsto una nuova struttura in c.a. in aderenza all'edificio, posta nell'angolo sinistro sul retro del fabbricato, nella posizione in cui esistevano il locale centrale termica ed il locale autoclave. Tale nuovo involucro contiene non solo la scala di sicurezza, ma anche il vano corsa dell'ascensore, il locale destinato alle pompe antincendio e l'autoclave. La scala così progettata consente di accedere direttamente al cortile dal secondo e dal primo piano. La posizione della scala è stata definita in modo da servire l'edificio in posizione sufficientemente lontana dalla scala esistente, senza sacrificare locali destinati alla didattica, e senza modificare il prospetto principale in quanto posizionata sul prospetto posteriore dell'edificio. Porte delle aule Le porte esistenti hanno dimensioni di circa 100 cm, a due battenti, e sono apribili verso l'interno dei locali. La larghezza insufficiente ed il senso di apertura non hanno giustificato interventi radicali, viste le deroghe concesse dalla Lettera- Circolare del Ministero dell'Interno prot. P954/4122 sott. 32 del 17 maggio 1996, contenente "Chiarimenti sulla larghezza delle porte delle aule didattiche e per esercitazioni". Segnalazione delle vie di esodo Le vie di esodo sono state segnalate mediante l'installazione della apposita segnaletica di sicurezza, in posizioni chiaramente visibili anche in assenza di illuminazione naturale, sia all'interno dei locali che nei corridoi e negli atrii. Abbattimento delle barriere architettoniche: ascensore In considerazione del fatto che le aule destinate alla didattica, gli uffici amministrativi e gli studi dei docenti sono stati ubicati ai piani primo e secondo, è risultato indispensabile dotare lo stabile di un impianto di ascensore con una cabina a otto posti, con le dimensioni previste per l'uso da parte di carrozzelle, che consenta anche a chi avesse problemi di deambulazione di raggiungere tutti i locali in cui si svolgono attività didattiche e/o di laboratorio ; il tutto in conformità alle disposizioni di legge (DPR 24 luglio 1996, n.503, pubblicato sul S.O. n.160 alla G.U. del 27 settembre 1996, n.227), che prevedono l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici e servizi pubblici. In particolare, per le scuole, è previsto che "gli edifici devono assicurare la loro utilizzazione anche da parte di studenti non deambulanti o con difficoltà di deambulazione". Per carenza di finanziamento, il presente progetto non prevede l'installazione dell'impianto ascensore. Locali a maggior rischi di incendio Tutti i locali che, a causa dei materiali combustibili in essi contenuti, presentano un rischio d'incendio rilevante secondo la normativa (che considera accettabile un carico d'incendio di soli 30 kg di legna standard per metro quadrato di pavimento) dovranno essere compartimentati in modo che eventuali incendi al loro interno non si propaghino con facilità ai locali adiacenti. L'attività prevede un locale destinato ad archivio, in cui non sarà assicurata la presenza di personale durante il periodo di utilizzo dell'edificio. La compartimentazione antincendio di questo locale è stata ottenuta con la protezione della muratura verso il corridoio con una parete di laterizi intonacata con intonaco isolante resistente al fuoco, e con l'applicazione di un idoneo strato di intonaco isolante all'intradosso del soffitto; le aperture di comunicazione con il corridoio e con il locale tecnico (smistamento reti) avvengono esclusivamente attraverso serramenti omologati REI 120, in acciaio vernicia- Alghero 111 6 5 7 8 5. Facciata principale dopo l’intervento di riqualificazione. I colori della facciata, delle cornici e degli infissi, sono stati studiati e ripresi dalle colorazioni precedenti. 6. Prospetto ovest di progetto. La distribuzione delle finestre riprende il lato destro della facciata per quanto riguarda la testata del corpo principale. 7. Prospetto sud. Nel lato tergale del corpo principale le bucature hanno un’architrave ad arco ribassato. Le ali laterali presentano maggiori influenze razionaliste. 8. Nuovo corpo scala di sicurezza e vano ascensore. Questo volume è più basso, con bucature regolari grigliate, per palesarne l’inserimento nel complesso architettonico. Laboratorio 111 LAB.net di Alghero to; l'aper tura preesistente verso l'aula è stata tamponata con parete REI 120. L'areazione naturale permanente del locale è stata ottenuta con una apertura a persiana ricavata all'interno dell'infisso, protetta all'interno con rete in acciaio inox. Mezzi ed impianti fissi antincendio Le scuole di tipo 1 come quella in oggetto devono essere dotate di una rete antincendio con cer te caratteristiche minime sul tipo e sul numero degli idranti. Anche in questo caso, la citata Lettera-Circolare prot. P2244 /4412 sott. 32 del 30 ottobre 1996, ( DM 26 agosto 1992 "Norme di Prevenzione Incendi per l'edilizia scolastica" - Chiarimenti applicativi e deroghe in via generale ai punti 5.0 e 5.2) chiarisce che gli edifici di classe 1, 2 e 3 possono essere serviti da naspi DN 25 anziché da idranti DN 45 , consentendo di limitare la portata delle pompe e la consistenza della riserva idrica. In ogni caso, salvo disposizioni-future più chiare, si è previsto di realizzare un impianto con le seguenti caratteristiche. Riserva idrica antincendio Vista l'impossibilità pratica di garantire, in qualsiasi momento e condizione, pressioni e portate ben definite sulla rete idrica cittadina, è stata realizzata una riserva idrica ad esclusivo uso antincendio. La riserva è costituita da una vasca in cemento armato, ricavata sotto la centrale di pompaggio compresa nella nuova struttura, con dimensioni di m 3.10 x 3.55 x 2.20 e capacità utile pari a 20 mc. Una seconda vasca, più piccola, è stata ricavata sotto il locale autoclave e serve come riserva idrica di acqua per gli usi igienici dell'edificio. Stazione di pompaggio La rete antincendio è mantenuta in pressione da un gruppo di elettropompe centrifughe, a funzionamento automatico, in grado di erogare la portata richiesta dalle norme ad una pressione tale da garantire almeno 1,5 bar alla bocca dei naspi. Il gruppo è stato installato in un nuovo locale realizzato all'interno della nuova struttura in c.a., con accesso diretto dall'esterno. Il progetto ha previsto di alimentare le pompe antincendio con una linea elettrica separata da quella che già serve l'edificio, e debitamente protetta, in modo che eventuali black-out provocati da incendi non mettano fuori uso le pompe. Rete di distribuzione La rete antincendio è stata realizzta impiegando per i tratti interrati tubazioni e raccordi in polietilene ad alta densità HDPE, con pressione nominale di 16 bar (PN 16), e per i tratti in vista o sottotraccia tubazioni senza saldatura in acciaio Mannesmann, zincate a caldo, con raccordi in ghisa malleabile grigia; le valvole sono in ghisa o in ottone. Mezzi fissi antincendio La dotazione di mezzi antincendio fissi, è costituita da nove naspi DN25 con ugello a getto regolabile, tre per ogni piano, posizionati nei corridoi e nel vano scala La lunghezza delle tubazioni semirigide è 9 10 9. Sostituzione del controsoffitto del piano secondo, precedentemente in tavelline tipo “perret”, con travi IPE 200 e tavelle di laterizio. 10. Rinforzo dell’estradosso del solaio con rete elettrosaldata diam. 8 mm, maglia 10x10 cm. Alghero tale da consentire un intervento efficace all'interno di tutti i locali scolastici, con almeno una manichetta; l'impiego dei naspi, più maneggevoli degli idranti e di più facile utilizzo, consente un eventuale primo intervento anche a personale non specializzato. Estintori L'edificio è dotato di una serie di estintori (16 in totale) con contenuto di 6 kg di polvere chimica ciascuno (classe 13A- 89 B/C). Impianto di climatizzazione II nuovo utilizzo dell'edificio ha imposto la realizzazione di un impianto di climatizzazione, eliminando ilo precedente impianto di riscaldamento ad acqua calda. Come accennato, la centrale termica è stata demolita per far posto alla nuova struttura in c.a. , così come la canna fumaria, esterna all'edificio; quest'ultima, realizzata con elementi in cemento amianto, che sono stati rimossi con tutte le precauzioni previste dalla vigente normativa, da ditta autorizzata. La rete di distribuzione ai corpi scaldanti/refrigeranti (ventilconvettori) è stata realizzata ex-novo, completamente in rame, con tubazioni dotate di isolamento termico a norma, annegate nel massetto del pavimento. E’ stata realizzata anche la rete esterna di collegamento tra l'impianto di distribuzione e la pompa di calore aria-acqua ad azionamento elettrico. Impianti elettrici La normativa specifica per l'edilizia scolastica conferma, al punto 7.0 dell'Allegato al D.M. 26 agosto 1992, che gli impianti elettrici devono essere realizzati in conformità ai disposti di cui alla legge 1° marzo 1968, n. 186, a regola d'arte, con la precisazione che gli impianti realizzati secondo le norme CEI sono considerati a regola d'arte. Il progetto ha previsto la sostituzione totale dell'impianto elettrico esistente, obsoleto, con un nuovo impianto pienamente rispondente alla normativa vigente, con un nuovo punto di consegna Enel, un quadro elettrico generale (dimensionato per l’installazione delle pompe di calore), i sottoquadri ai piani e nei locali tecnici, le linee dorsali, le derivazioni e le apparecchiature di manovra e di utilizzazione in tutto l'edificio, oltre alla sostituzione dei corpi illuminanti, obsoleti e insufficienti a garantire un grado di illuminamento adeguato all'uso; tutti gli interventi sono mirati a minimizzare gli interventi sulle murature; gli impianti elettrici sono stati realizzati ex novo nei locali tecnici e nell'ascensore. Nuovo solaio sottotetto 11. Sezione di progetto effettuata sul corpo scala principale di fronte all’ingresso dello stabile. 113 Laboratorio 113 LAB.net di Alghero Il controsof fitto preesistente, in tavelline di laterizio appese con filo di ferro ad una serie di profili metallici IPN 120, è stato demolito, ed al suo posto è stato realizzato un solaio portante, con caratteristiche assolutamente analoghe al secondo solaio, una volta rinforzato. L'accesso al sottotetto avviene attraverso una botola. Tutti i solai, sia quelli esistenti rinforzati che quello nuovo sottotetto, sono protetti dal fuoco con l'applicazione, sulla loro faccia inferiore, di un intonaco isolante con inerti leggeri, tipo vermiculite o perlite, che conferisce alla struttura la richiesta caratteristica R 60. Le murature portanti non hanno avuto bisogno di protezione. Revisione delle pavimentazioni I pavimenti originali dell'edificio, al 12 12. Greca del decoro della pavimentazione preesistente, dopo il riposizionamento e la lucidatura. primo e al secondo piano, sono in marmette di graniglia a grana fine, colorate e con numerosi decori; i pavimenti del piano terra erano quasi tutti in lastre di PVC incollate su pavimento in calcestruzzo di tipo industriale, ma esistevano diversi altri tipi di pavimentazioni, dalle marmette in cemento colorato alle piastrelle di ceramica, con una sovrapposizione di interventi certamente dettata da situazioni di emergenza che via via si sono presentate negli anni. Per restituire all'intero edificio la dignità che merita, è risultato indispensabile prevedere un intervento radicale sulle pavimentazioni. II pavimento del piano terra, che presentava diversi gradini tra un locale e l'altro, è stato completamente rifatto, realizzando un nuovo massetto in calcestruzzo armato, sopra il quale, per preservare la pavimentazione dalle risalite di umidità dal terreno, è stata applicata una guaina elastomerica; per i due piani sovrastanti, visti gli impor tanti inter venti di rinforzo effettuati sulle strutture dei solai, i pavimenti sono stati completamente rimossi, iriposizionati ed integrati con marmette in graniglia di cemento identiche a quelle preesistenti. Una gran parte delle esistenti marmette e dei decori, su richiesta espressa dalla Sovraintendenza ai Beni Architettonici, è stata recuperata e riutilizzata (circa 340 mq su 480), anche se i costi di questa operazione di recupero sono risultati abbastanza rilevanti (circa il 69% di quelli relativi alla installazione di una nuova pavimentazione con le stesse caratteristiche). Tutta la superficie rimanente (circa 820 mq) è stata realizzata con marmette identiche a quelle esistenti; queste, infatti, risultavano ancora in produzione presso uno stabilimento locale. Le nuove pavimentazioni, sia con marmette recuperate che con marmette di nuova fornitura, sono state lucidate in opera. L'intervento sulle pavimentazioni è stato completato con la messa in opera di uno zoccolino battiscopa realizzato con le marmette usate per il pavimento tagliate a metà e inserite parzialmente nell'intonaco. Per consentire l'installazione a pavimento delle tubazioni dell'impianto di climatizzazione e dei cavidotti dell'impianto elettrico, nonché dei passaggi per le linee dati, il livello dei pavimenti del primo e del secondo piano è stato sollevato di circa 8 cm rispetto a quello preesistente, curando il raccordo con le scale, i cui livelli non sono stati modificati. Ristrutturazione dei servizi igienici I servizi igienici di tutto l'edificio sono distribuiti sui tre piani, in tre Alghero zone sovrapposte; per renderli funzionali alla nuova destinazione d’uso dello stabile, si è previsto di procedere al rifacimento totale delle reti di alimentazione e di scarico, alla sostituzione di tutti i pezzi igienici, al rifacimento della pavimentazione e del placcaggio, nonché ad una riorganizzazione razionale degli spazi, ricavando un locale tecnico ad ogni piano. Sostituzione degli infissi esterni Gli infissi esterni si presentavano in una situazione di confusione rapportabile a quella delle pavimentazioni: esistevano una serie di infissi in legno verniciato che sarebbero potuti essere quelli originari al piano terra, mentre, nei due piani superiori era presente tutta una serie di infissi in alluminio anodizzato color bronzo ed una terza serie di infissi in pino di Svezia, con mordente abbastanza scuro, variamente miscelati, anche all'interno della stessa stanza. Anche in questo caso, la soluzione è stata quella di procedere alla sostituzione totale degli infissi, con nuovi infissi che fossero contemporaneamente rispettosi di criteri estetici, funzionali e di rispetto delle norme sui locali ad uso pubblico; la soluzione individuata è stata quella di dotare l'edificio di nuovi infissi in legno Douglas e Emblok laccato bianco-panna, con vetro camera con cristallo interno del tipo antinfortunistico, che non provochi schegge in caso di rottura. L'oscuramento parziale dei focali avviene con sportelli scurini installati all'interno degli infissi, visto che non è stato possibile ipotizzare altro tipo di protezione (né avvolgibili, né persiane esterne). I por toni esterni versavano in discrete condizioni e sono stati recuperati con operazioni di manutenzione straordinaria. Revisione degli infissi interni Gli infissi interni erano quasi tutti originari e si presentavano, nonostante l'età rispettabile, in discreto stato di conservazione; hanno avuto, ovviamente, bisogno di interventi di manutenzione straordinaria, consistente principalmente nella loro riverniciatura totale, dopo i necessari interventi di ripristino e di rinforzo. Alcuni infissi, sostituiti relativamente di recente con nuovi infissi di infima qualità, sono stati sostituiti con infissi uguali a quelli esistenti. Tinteggiature Tutti i locali sono stati tinteggiati. Le pareti sono state prima scartavetrate e raschiate, poi la parte inferiore delle pareti è stata rasata e successivamente tinteggiata con smalto acrilico ad acqua per formare un alto zoccolo facilmente lavabile; la parte superiore è stata tinteggiata con due mani di idropittu- ra lavabile traspirante e resistente all'invecchiamento; i soffitti sono stati tinteggiati con due mani di idropittura semilavabile. 115 13 14 13. Stato attuale della scala di accesso ai piani dopo la lucidatura e il restauro. 14. Panoramica di un’aula dopo l’intervento di riqualificazione; da notare il consolidamento delle strutture portanti.