unità lezione scienza 1 Ladell’ereditarietà Gli esperimenti di Gregor Mendel, nella seconda metà del XIX secolo, hanno gettato le basi per la comprensione dei meccanismi di trasmissione dei caratteri ereditari dai genitori ai figli e per la nascita di una nuova, fondamentale disciplina biologica: la genetica. Con l’identificazione dei geni, agli inizi del XX secolo, comincia il lungo viaggio alla scoperta di come nasce e si propaga la vita. 2 Questioni di eredità lezione 88 ED LaDNA Il trasmissione e la riproduzione dellecaratteri dei cellule La teoria cromosomica dell’ereditarietà identifica nei cromosomi, finalmente visibili grazie ai progressi della microscopia, i depositari dell’informazione genetica. Con la scoperta degli autosomi e dei cromosomi sessuali diventa chiaro il meccanismo di determinazione del sesso nell’uomo e negli altri organismi e si fa luce sull’origine di malattie legate ad anomalie cromosomiche. © Pearson Italia S.p.A., G. Anelli E. Gatti, Vita - Lezioni di biologia 9788863640052_088_089.indd 88 8-01-2010 9:58:58 89 Che cosa vedi? La duplicazione del DNA è un processo soggetto a errori. Questi errori, che si chiamano mutazioni e possono interessare interi cromosomi o singoli geni, modificano tratti della struttura del DNA. L’esposizione ad agenti mutageni come radiazioni e sostanze chimiche favorisce la comparsa di mutazioni. Molte sono innocue, altre possono avere conseguenze anche letali, alcune determinano la comparsa di caratteri che conferiscono un vantaggio evolutivo. 4 L’ingegneria genetica lezione lezione 3 Geni mutevoli J. Hart/iStockphoto Le spettacolari distese di tulipani che si possono ammirare in Olanda sono il risultato di un lunghissimo processo di selezione artificiale. Come altri fiori, anche i tulipani sono coltivati in un’ampia gamma di colori, che dipendono dalla trasmissione ereditaria di alcuni geni. I nuovi ibridi si ottengono incrociando fra loro varietà diverse, che presentano le caratteristiche desiderate. Le conoscenze genetiche hanno reso la selezione artificiale molto più veloce e accurata, e i risultati non sono più casuali, ma programmati scientificamente. Le biotecnologie sono tecniche molto antiche. Secoli di selezione artificiale, per esempio, hanno creato mediante incroci innumerevoli razze domestiche e varietà di piante coltivate. Oggi, grazie all’ingegneria genetica, si modificano gli organismi per scopi alimentari o terapeutici manipolando direttamente il loro DNA, inserendovi cioè geni estranei che conferiscono caratteristiche utili all’uomo. © Pearson Italia S.p.A., G. Anelli E. Gatti, Vita - Lezioni di biologia 9788863640052_088_089.indd 89 8-01-2010 9:59:00 lezione unità E 1 La scienza dell’ereditarietà 90 CONOSCENZE E ABILITÀ Ω conoscere i meccanismi che controllano la trasmissione dei caratteri ereditari 2 figura 1 Ereditarietà per mescolamento. I caratteri della madre e del padre si mescolano nei figli? 1 I caratteri ereditari Quando nasce un bambino, si cercano subito le somiglianze con la mamma o il papà, ma a volte la riproduzione riserva delle sorprese: può accadere, per esempio, che da una mamma bionda e un papà bruno nasca un bambino con i capelli castani e che dall’incrocio fra due piante, una con fiori rossi e l’altra con fiori bianchi, si ottenga una varietà con fiori rosa. Da osservazioni come queste per molto tempo è derivata la convinzione che i caratteri dei genitori si mescolassero nei figli, cioè che il passaggio dei caratteri dai genitori ai figli potesse essere spiegato con un modello di ereditarietà per mescolamento (figura 1). Certo, poi risultava difficile spiegare come, per esempio, da quelle stesse piante a fiori rosa nascessero di nuovo piante con fiori rossi o bianchi, cioè con il carattere di uno dei genitori. Fino alla fine del XIX secolo non fu possibile trovare spiegazioni soddisfacenti per questi aspetti misteriosi dell’ereditarietà, perché si ignorava l’esistenza dei geni e non era ancora nata la ˘genetica, la branca della biologia che studia la trasmissione dei caratteri ereditari. I meccanismi dell’ereditarietà cominciarono a essere svelati grazie agli esperimenti di un monaco: Gregor Mendel. 2 Gregor Mendel, abate e scienziato Immaginiamo di essere nella seconda metà del 1800, al tempo di Mendel, di non sapere nulla di ereditarietà, e di voler scoprire se i caratteri dei genitori si mescolano nei figli o si trasmettono in un altro modo. Per questo esperimento avremo bisogno di incrociare fra loro individui di una stessa specie portatori di caratteri diversi e distinguibili, per esempio un colore o una forma particolare. Inoltre, per poter osservare come questi caratteri si manifestano di generazione in generazione, e fare un’analisi di tipo statistico, dovremo scegliere organismi che si riproducano velocemente. Per nostra fortuna, abbiamo a disposizione un orto dove crescono piante di pisello odoroso (Pisum sativum), facili da coltivare, a crescita veloce e con differenze visibili nel colore dei fiori, nella forma dei semi e in altre caratteristiche. Bene, questo è ciò che fece Gregor Mendel, il padre della genetica! | La scoperta dei caratteri ereditari Mendel condusse i suoi esperimenti nell’orto del convento di Brno (nell’attuale Repubblica Ceca, che allora faceva parte dell’Impero austriaco). Egli osservò che le pianticelle di pisello odoroso presentavano combinazioni di caratteri alternativi facilmente distinguibili: semi lisci o rugosi, fusti lunghi o corti, fiori bianchi o viola (figura 2). Si chiese da che cosa dipendesse la presenza di un carattere piuttosto che di un altro, e decise di scoprirlo coltivando un gran numero di piante e controllandone la riproduzione. I fiori dei piselli contengono sia gli organi riproduttori maschili sia quelli femminili, che producono rispettivamente il polline (gameti maschili) e le cellule uovo (gameti femminili). Di solito la fecondazione avviene per autoimpollinazione: il polline feconda le cellule uovo della stessa pianta. Ma si può intervenire artificialmente, eliminando dai fiori le parti maschili e fecondando le cellule uovo con il polline di un’altra pianta, effettuando cioè una impollinazione incrociata. | Caratteri recessivi e dominanti Per i suoi primi incroci “controllati” Mendel utilizzò piante di una linea pura, cioè piante che dopo molte generazioni presentavano sempre le stesse caratteristiche. Incrociò piante che producevano solo semi lisci con altre che producevano solo semi rugosi. Queste piante di partenza, di linea pura, costituiscono la generazione parentale (P); le piante ottenute dall’incrocio di due linee pure diverse si chiamano ˘ibridi e costituiscono la prima generazione filiale (F1). Mendel notò che gli ibridi manifestavano il carattere di uno solo dei due genitori. Per esempio, una pianta con semi lisci e una con semi rugosi producevano ibridi di F1 tutti con semi lisci (figura 3a). L’altro carattere sembrava svanito nel nulla. Perché? 2 figura 2 Le piante di pisello odoroso presentano coppie di caratteri alternativi. FORMA DELSEME COLORE DELSEME COLOREDEIFIORI LUNGHEZZADELFUSTO LUNGO LISCIO RUGOSO VERDE GIALLO FORMA DELBACCELLO BIANCO VIOLA CORTO COLORE POSIZIONEDEIFIORI DELBACCELLO ASSIALE TERMINALE © Pearson Italia S.p.A., G. Anelli E. Gatti, Vita - Lezioni di biologia 9788863640052_090_093.indd 90 8-01-2010 9:59:26 GENERAZIONE PARENTALE0 SOLOSEMILISCI )RISULTATIDI-ENDEL PIANTE ASEMELISCIO SOLOSEMIRUGOSI QUESTOSIMBOLORAPPRESENTA L°INCROCIOSELETTIVO AUTOIMPOLLINAZIONE CIRCA PIANTE ASEMERUGOSO CIRCA SECONDAGENERAZIONE FILIALE& PRIMAGENERAZIONE FILIALE& TUTTISEMILISCI 91 a Mendel annotò i risultati del primo incrocio e passò alla seconda fase dell’esperimento, lasciando che gli ibridi della generazione F1 si autofecondassero. Ottenne una seconda generazione filiale (F2), composta per tre quarti da piante con il carattere “seme liscio” e per un quarto da piante con il carattere “seme rugoso” che sembrava scomparso nella prima generazione (figura 3b). In nessun caso comparvero caratteri intermedi, cioè semi a metà via fra il liscio e il rugoso. Mendel chiamò ˘dominante il carattere “seme liscio” che si manifestava negli ibridi della prima generazione e ˘recessivo il carattere “seme rugoso” che restava nascosto. | Il reincrocio Pur non sapendo nulla di geni, di cromosomi e di meiosi, Mendel capì che in ogni cellula sessuale prodotta dalle piante si trovava una sola delle versioni alternative del carattere (oggi infatti sappiamo che i gameti sono aploidi). Attraverso le cellule sessuali, quindi, le piante a semi rugosi della generazione P potevano trasmettere solo la versione recessiva, mentre le piante ibride F1 potevano trasmettere entrambe le versioni. Per verificare questo fenomeno, Mendel effettuò un incrocio (chiamato reincrocio) fra gli ibridi della F1 e gli individui della generazione P con il carattere recessivo, prevedendo di ottenere metà delle piante con il carattere dominante e metà delle piante con il carattere recessivo. L’esperimento confermò la sua ipotesi. | La trasmissione di più caratteri Ma che cosa succede se si incrociano piante che si differenziano per più di un carattere, per esempio una pianta che produce semi lisci e gialli e una che produce semi rugosi e verdi? Liscio-giallo e rugoso-verde sono accoppiamenti indissolubili o sono possibili anche le combinazioni liscio-verde e rugoso-giallo? Mendel effettuò nuove impollinazioni incrociate. Da piante con semi lisci e gialli e piante con semi rugosi PIANTEASEMELISCIO PIANTE ASEMERUGOSO b e verdi, ottenne – come si aspettava – ibridi tutti con semi lisci e gialli, che presentavano cioè i due caratteri dominanti. Lasciò quindi che questi ibridi si autofecondassero e, ancora una volta, i due caratteri “nascosti” ricomparvero in alcune piante della F2, che avevano semi rugosi e verdi. In altre piante della F2 comparvero però anche nuove combinazioni dei due caratteri: semi lisci-verdi e rugosi-gialli. Mendel osservò i rapporti numerici fra i caratteri: considerati separatamente, erano sempre in rapporto 3:1, come nei precedenti esperimenti. Nella generazione F2, cioè, vi erano 3 piante a semi lisci per ogni pianta a semi rugosi, e 3 piante a semi gialli per ogni pianta a semi verdi. 3 1 figura 3 I caratteri nascosti. [a] Incrocio fra due linee parentali pure. [b] Incrocio fra gli ibridi della generazione F1: ricompare il carattere “scomparso”. Le interpretazioni di Mendel Mendel coltivò, incrociò e analizzò circa 28 000 piante di piselli in 7 anni di esperimenti. Fu così in grado di dimostrare che i caratteri dei genitori non si mescolavano mai nelle generazioni successive e di trarre alcune conclusioni generali: ” i caratteri sono trasmessi da una generazione all’al- tra mediante “fattori ereditari”, unità indivisibili e non mescolabili; ” per ognuna di queste unità esistono almeno due versioni alternative; ” queste versioni non hanno la stessa “forza”: due piante con versioni diverse, incrociate fra loro, producono ibridi che ne manifestano una sola, mentre l’altra rimane nascosta; ” la trasmissione dei caratteri avviene attraverso le cellule sessuali, ognuna delle quali è portatrice di un’unica versione che ricompare nelle generazioni successive secondo precisi rapporti matematici; ” due caratteri associati si separano nelle cellule sessuali e possono originare, con la riproduzione, nuove combinazioni. LA TRASMISSIONE DEI CARATTERI × PRIMAGENERAZIONE FILIALE& E © Pearson Italia S.p.A., G. Anelli E. Gatti, Vita - Lezioni di biologia 9788863640052_090_093.indd 91 8-01-2010 9:59:27 la scienza dell’ereditarietà E1 4 92 ALLELI ! ! A A 1 figura 4 Gli alleli (indicati con lettere maiuscole e minuscole) sono varianti di uno stesso gene. 2 figura 5 Fenotipo e genotipo. L’aspetto e le caratteristiche di questa pianta di pisello odoroso sono determinati dall’insieme dei suoi geni. Da Mendel alla genetica moderna Oggi sappiamo che le unità ereditarie indivisibili sono i geni (il termine fu coniato nel 1909 da Wilhelm Johansen), “pezzetti” del DNA di cui sono fatti i cromosomi. In ognuno dei cromosomi omologhi di ogni coppia (vedi anche Lezione D4) si trova una copia dello stesso gene, ma le due copie non sono sempre identiche fra loro. Queste versioni alternative di uno stesso gene si chiamano ˘alleli (figura 4). Quando un organismo possiede due alleli uguali per lo stesso carattere si dice che è ˘omozigote per quel carattere. Quando invece gli alleli sono diversi, si dice che è ˘eterozigote. Nel 1911 Johansen propose di chiamare ˘genotipo il “profilo genetico” di una cellula o di un organismo, cioè l’insieme di tutti i suoi geni (e relativi alleli), o di quelli responsabili di un particolare carattere. Chiamò invece ˘fenotipo l’insieme delle caratteristiche esteriori determinate dal genotipo. Nelle piante di pisello odoroso, per esempio, il fenotipo include il colore e la forma del seme, il colore dei fiori e così via (figura 5). Non sempre però le caratteristiche esteriori hanno un’origine genetica. In alcuni casi l’ambiente è importante quanto il genotipo nel plasmare l’aspetto degli organismi. l’allele L, e la pianta ll può produrre solo gameti con l’allele l. Con la fecondazione, si ottengono ibridi che hanno tutti un allele L e un allele l, cioè piante Ll. GAMETI MASCHILI , , ,L L ,L GENERAZIONE& LL ,L L GAMETI FEMMINILI ,L OGNICASELLAMOSTRAUNAPOSSIBILE COMBINAZIONEDEGLIALLELIDEIGENITORI Usiamo ancora il quadrato di Punnet per vedere che cosa succede nell’autofecondazione degli ibridi Ll della generazione F1 e capiremo perché Mendel aveva osservato, in questo incrocio, un rapporto 3:1 fra i due fenotipi. , | Il quadrato di Punnet Per capire meglio la distribuzione degli alleli negli esperimenti di Mendel si può utilizzare un semplice diagramma noto come quadrato di Punnet. Sul lato superiore e sul lato sinistro del quadrato si scrivono le lettere che rappresentano gli alleli presenti nei gameti prodotti da ciascun genitore. Nelle caselle di incrocio si scrivono le combinazioni risultanti. Per convenzione, i due alleli di un gene si indicano con lettere dell’alfabeto, maiuscole per gli alleli dominanti e minuscole per quelli recessivi: per esempio, L per “seme liscio”, l per “seme rugoso”. Con LL o ll si indicano quindi le piante omozigoti (con una coppia di alleli identici per un determinato carattere), mentre con Ll si indicano le piante eterozigoti (con due alleli diversi per un determinato carattere). Nel quadrato di Punnet in alto a destra, si osserva che dall’incrocio fra piante omozigoti per il carattere “forma del seme” si ottengono sempre piante eterozigoti: la pianta LL, infatti, può produrre solo gameti contenenti ,, ,L ,, , L ,L GENERAZIONE& ,L ,L L LL I possibili incroci in questo caso danno: LL Ll ll per 1 pianta su 4 per 2 piante su 4 per 1 pianta su 4 (1/4), semi lisci (1/2), semi lisci (1/4), semi rugosi Si ottengono quindi tre genotipi diversi, ma due soli fenotipi, perché il carattere recessivo si manifesta solo nel fenotipo degli individui ll, omozigoti per quell’allele. Se è presente l’allele dominante, esso prevale e si manifesta nel fenotipo sia degli omozigoti (LL) sia degli eterozigoti (Ll). Anche per quanto riguarda il terzo esperimento di Mendel, il quadrato di Punnet consente di ricavare immediatamente i rapporti matematici fra i vari fenotipi. CROMOSOMI GENE OGNICELLULA CONTIENE LOSTESSOSET DICROMOSOMI ,L'G ,' $.! INUNACOPPIA DIOMOLOGHI UNCROMOSOMA nDIORIGINEMATERNA L°ALTRODIORIGINEPATERNA UNGENEnUNPEZZO DELCROMOSOMACHE PUwPRESENTAREFORME ALTERNATIVEALLELI GAMETI MASCHILI ,G ,L'G L' GAMETI FEMMINILI LG ,' ,G L' LG ,,'' ,,'G ,L'' ,L'G ,,'G ,,GG ,L'G ,LGG ,L'' ,L'G LL'' LL'G ,L'G ,LGG LL'G LLGG )RISULTATI DI-ENDEL LISCIO GIALLO LISCIO VERDE RUGOSO GIALLO RUGOSO VERDE © Pearson Italia S.p.A., G. Anelli E. Gatti, Vita - Lezioni di biologia 9788863640052_090_093.indd 92 8-01-2010 9:59:34 | Le leggi di Mendel ˘ Alleli Forme alternative di uno stesso gene. Mendel, in base ai suoi esperimenti, giunse a formulare le sue tre famose leggi dell’ereditarietà, che riportiamo in chiave moderna. ˘ Dominante Allele che si esprime sempre nel fenotipo di un organismo. ˘ Eterozigote Organismo che possiede due alleli diversi per un certo carattere. ” Legge della dominanza: incrociando due individui che differiscono per un solo carattere puro si ottengono individui in cui si manifesta solo uno dei due caratteri (detto dominante) mentre l’altro (detto recessivo) rimane latente. ˘ Fenotipo Insieme delle caratteristiche osservabili ” Legge della segregazione: durante il processo di meiosi, le due forme alternative di un gene che controlla un dato carattere, cioè i due alleli, si separano e si distribuiscono casualmente in gameti diversi. ˘ Genotipo Insieme degli alleli che determinano un certo di un organismo; è determinato dal genotipo. ˘ Genetica Disciplina che studia i meccanismi di trasmissione dei caratteri ereditari. carattere. ˘ Ibrido Organismo che deriva dall’incrocio di due linee pure. ˘ Omozigote Organismo che possiede due copie dello stesso ” Legge dell’assortimento indipendente: i diversi allele per un certo carattere. caratteri si trasmettono in modo indipendente, cioè gli alleli che li determinano si distribuiscono separatamente nei gameti. Durante la meiosi, quindi, alleli di geni diversi situati su cromosomi diversi si spostano nei gameti indipendentemente l’uno dall’altro, producendo una ricombinazione genetica, cioè la comparsa di combinazioni diverse dei caratteri. ˘ Recessivo Allele che si esprime solo nella combinazione omozigote. Prepara il test Scegli il completamento corretto. 1. Dall’incrocio fra due ibridi per un singolo carattere nascono individui che presentano: Le spiegazioni di Mendel non bastano a tutti il carattere dominante b per il 50% il carattere dominante e per il 50% il carattere recessivo c per il 75% il carattere dominante e per il 25% il carattere recessivo d nessuno dei completamenti precedenti è corretto Le leggi di Mendel hanno permesso di capire i meccanismi di base della trasmissione dei caratteri ereditari, ma non spiegano tutto. Esistono casi in cui due alleli contribuiscono entrambi al fenotipo, manifestando proprio l’effetto previsto dall’ereditarietà per mescolamento. ” Le piante note come “bocca di leone”, per esempio, hanno tre fenotipi diversi: fiori rossi, fiori bianchi e fiori rosa. Incrociando piante di linea pura a fiori rossi e piante di linea pura a fiori bianchi si ottengono piante a fiori rosa. In questo caso, si parla di dominanza incompleta: nessuno dei due alleli è veramente dominante e il risultato è che negli ibridi si manifesta un carattere intermedio rispetto a quelli della generazione parentale (figura 6). R2R2 R1R1 R1 è un esempio di: a dominanza incompleta b codominanza entrambi gli alleli è la codominanza. In questo caso, il fenotipo degli eterozigoti non è intermedio, ma presenta entrambi i caratteri della generazione parentale (per esempio, un mantello bicolore in alcune razze di cavalli). © Pearson Italia S.p.A., G. Anelli E. Gatti, Vita - Lezioni di biologia 9788863640052_090_093.indd 93 a nella riproduzione si manifesta solo l’allele dominante b nella riproduzione i due alleli si separano c nella riproduzione si manifestano sia l’allele dominante sia quello recessivo d sia a sia b sono corretti 3. La trasmissione ereditaria del gruppo sanguigno R2 ” Un altro esempio in cui il fenotipo è influenzato da Esistono anche geni che presentano più alleli, come quelli che controllano il colore del pelo nei conigli o i gruppi sanguigni nell’uomo. In questi casi si parla di alleli multipli. Infine, ci sono caratteri ereditari controllati da due o più geni, e non da uno solo, chiamati caratteri poligenici. Il colore della nostra pelle, per esempio, è controllato da almeno tre geni ereditati separatamente. In questi casi esiste più di un gene dominante, e ognuno dà il proprio contributo al fenotipo, che esprime perciò una grande variabilità. 2. La legge della segregazione afferma che: c carattere poligenico d alleli multipli Completa le seguenti frasi con il termine appropriato. 4. Una linea pura è costituita solo da individui ...................... . R1R2 1 figura 6 La dominanza incompleta. Quando nessuno degli alleli è davvero dominante, gli ibridi hanno un carattere intermedio rispetto alla generazione parentale. 5. Le due forme alternative di uno stesso gene sono chiamate ......................... . 6. L’insieme dei caratteri visibili di un organismo costituisce il ......................... . Vero o falso? 7. Nella generazione F2 metà degli individui sono eterozigoti. v f riguarda la trasmissione di caratteri determinati da geni portati dallo stesso cromosoma. v f più di un carattere. v f 8. La legge dell’assortimento indipendente 9. Esistono geni in grado di controllare LA TRASMISSIONE DEI CARATTERI 5 93 E œ Guida allo studio a pagina 104 8-01-2010 9:59:40 unità E 2 ”” Ogni cromosoma ha un suo particolare corredo di geni e tutti i geni di un cromosoma vengono trasmessi insieme, indipendentemente dagli altri geni (come afferma la legge dell’assortimento indipendente di Mendel). lezione Questioni di eredità 2 I cromosomi non sono tutti uguali 94 conoscenze e abilità 1 La teoria cromosomica dell’ereditarietà ΩΩspiegare il ruolo Gregor Mendel ebbe il merito di capire come si trasmettono i caratteri ereditari, pur non avendo conoscenze di genetica. Le sue geniali intuizioni furono confermate, all’inizio del XX secolo, quando si cominciarono a osservare i cromosomi nel nucleo delle cellule. Il lavoro di ricerca dei biologi in questo campo ha dato origine alla teoria cromosomica dell’ereditarietà, che afferma che i cromosomi sono sequenze di geni, perciò sono i responsabili della trasmissione dei caratteri ereditari. Grazie all’impiego di microscopi più potenti, furono svelati i processi di divisione cellulare, e si comprese in che modo i cromosomi si distribuiscono nelle cellule figlie. Nel nostro organismo esistono due tipi di cellule: dei cromosomi sessuali ΩΩconoscere le principali alterazioni del patrimonio genetico e le loro conseguenze ”” le cellule somatiche (del corpo), che sono diploidi, si dividono per mitosi e contengono 46 cromosomi organizzati in 23 coppie, uno di origine materna e uno di origine paterna; 2 figura 1 ”” le cellule sessuali o gameti, che sono aploidi, si formano nelle gonadi in seguito alla meiosi e contengono perciò solo 23 cromosomi, uno per ogni coppia (vedi anche Unità D). I cromosomi umani sono in tutto 46; una sola coppia determina il sesso dell’individuo. Nello zoom: ingrandimento al microscopio di una coppia di cromosomi XY. La riproduzione porta a un riarrangiamento dei cromosomi e dei rispettivi geni. ”” Con la fecondazione i gameti si uniscono e si ri- formano le 23 coppie di cromosomi, che presentano nuove combinazioni di geni (come afferma la legge della segregazione di Mendel). cromosoma Y cromosoma X 1 2 3 6 7 8 13 14 15 19 20 4 9 10 16 21 5 11 12 17 18 22 Come tutti gli organismi, anche noi esseri umani trasmettiamo ai nostri figli i caratteri ereditari e lo facciamo attraverso gli stessi meccanismi di trasmissione osservati da Mendel nelle piante di pisello. Alcuni caratteri, tuttavia, si trasmettono in modo diverso. Le 23 coppie di cromosomi delle cellule somatiche dell’uomo, infatti, non sono tutte uguali: ”” 22 coppie sono formate dagli ˘autosomi, cromosomi omologhi che contengono gli alleli degli stessi geni in ogni coppia; ”” una coppia si distingue dalle altre ed è formata da due cromosomi particolari, i (figura 1). ˘cromosomi sessuali Gli autosomi sono indicati con numeri da 1 a 22, i cromosomi sessuali sono indicati con le lettere X e Y. Sono i cromosomi sessuali a rendere diversi i maschi dalle femmine: le cellule somatiche degli individui di sesso maschile contengono due cromosomi sessuali diversi, un cromosoma X e un cromosoma Y (XY), mentre le cellule somatiche degli individui di sesso femminile contengono due cromosomi sessuali X (XX). I gameti, che contengono la metà dei cromosomi rispetto alle cellule somatiche, possiedono perciò uno solo dei due cromosomi sessuali. Le cellule uovo possono contenere soltanto un cromosoma X, perché derivano da cellule somatiche che hanno due cromosomi X; gli spermatozoi possono contenere un cromosoma X oppure un cromosoma Y, perché derivano da cellule somatiche che hanno la coppia di cromosomi XY. 3 La determinazione del sesso Da che cosa dipende il sesso di un individuo? Quando viene determinato? Quando un uomo e una donna concepiscono un bambino, il suo sesso dipenderà dalla combinazione fra i cromosomi sessuali dei gameti che si uniscono per formare lo zigote. Dato che le cellule uovo non possono che contenere un cromosoma X, è lo spermatozoo ad avere la “responsabilità” della determinazione del sesso. In altre parole, se il neonato sarà maschio o femmina dipende soltanto dal papà! Ma che probabilità c’è che nasca una femmina oppure un maschio? La figura 2 mostra che la combinazione XX (genotipo della femmina) può capitare in 2 casi su 4 (1/2); anche la combinazione XY (genotipo del maschio) compare in 2 casi su 4 (1/2), perciò, a ogni fecondazione, c’è il 50% di probabilità che nasca un maschio e il 50% di probabilità che nasca una femmina. © Pearson Italia S.p.A., G. Anelli E. Gatti, Vita - Lezioni di biologia 9788863640052_094_097.indd 94 8-01-2010 10:00:03 88 89 GAMETIMASCHILI SPERMATOZOI 8 GAMETIFEMMINILI CELLULEUOVO 8 8 9 88 89 88 89 Se lasciate per troppo tempo la frutta esposta all’aria, la troverete circondata da una nuvola di piccoli insetti: sono i moscerini della frutta, il cui nome scientifico è Drosophila melanogaster. Le drosofile sono molto amate dai genetisti per due ragioni: presentano dozzine di caratteri, determinati geneticamente, facili da controllare; si riproducono molto velocemente consentendo di osservare numerosi incroci in breve tempo. Fu proprio osservando il colore degli occhi delle drosofile che il genetista Thomas H. Morgan comprese le relazioni che legano geni e cromosomi, individuando la posizione del gene che ne determina il colore rosso o bianco. Per comprendere l’importanza delle scoperte di Morgan, osserva la figura che rappresenta l’incrocio fra una femmina con occhi rossi e un maschio con occhi bianchi; poi rispondi alle seguenti domande. MASCHIO 4 Quando il numero dei cromosomi è sbagliato La grande complessità dei processi di divisione cellulare e il meccanismo di fecondazione comportano la possibilità che si verifichino errori, o che le combinazioni di geni ottenute producano conseguenze negative sul fenotipo dell’individuo, come accade nel caso della trisomia 21 (vedi anche Lezione D5). Le alterazioni del numero di cromosomi possono riguardare anche i cromosomi sessuali. La non disgiunzione dei cromosomi sessuali, un errore che si verifica nelle fasi di separazione dei cromosomi durante la meiosi, causa la formazione di gameti con due cromosomi sessuali e di gameti che ne sono privi. Per esempio, se, durante la fecondazione, un gamete privo di cromosomi sessuali si unisce a un gamete normale che contiene il cromosoma X, si ottiene un individuo con un genotipo formato da 45 cromosomi anziché 46. Questo genotipo viene indicato con “45 X0” dove lo zero indica appunto l’assenza di un cromosoma sessuale. Gli individui con questo genotipo sono affetti da sindrome di Turner: hanno fenotipo femminile, ma sono sterili, in quanto gli organi sessuali non sono completamente sviluppati. 8R 8R9 9 82 828 R 829 828 R 829 8282 82 FEMMINA a Scegli il completamento corretto. ˘ Nella generazione F1: a tutti i maschi hanno gli occhi rossi b il 50% dei maschi ha gli occhi bianchi c le femmine hanno gli occhi bianchi, i maschi hanno gli occhi rossi d il 25% di tutti gli individui ha gli occhi bianchi ˘ Il gene che codifica per il colore degli occhi è portato: a b c d da un autosoma dal cromosoma X dal cromosoma Y da entrambi i cromosomi sessuali Vero o falso? 5 Le malattie legate al sesso I cromosomi sessuali, oltre a essere responsabili della determinazione del sesso, sono implicati anche in alcune malattie che, nella maggior parte dei casi, sono dovute a un allele recessivo situato sul cromosoma X. In questi casi, si parla di geni legati al sesso, perché la trasmissione del gene responsabile della malattia è, appunto, legata al sesso dell’individuo. Poiché si tratta di alleli recessivi, essi si manifestano con maggior frequenza nei maschi, dove non è presente un altro cromosoma X a compensare la disfunzione. Negli individui di sesso femminile, invece, affinché il gene recessivo si manifesti dovrebbero essere presenti alleli recessivi su entrambi i cromosomi X, e ciò si verifica molto raramente. 95 ˘ Il carattere “occhi rossi” è dominante. ˘ Il maschio della generazione P non possiede il gene del colore degli occhi. ˘ Le femmine della F1 sono eterozigoti. b v f v f v f E ora, pensaci bene... ˘ Se un carattere si manifesta con una frequenza diversa nei due sessi, dove sarà localizzato il gene che lo codifica? ˘ Perché il gene del colore degli occhi dei moscerini non può essere localizzato sul cromosoma Y? ˘ Dall’incrocio fra due individui della generazione F1, Morgan riuscì a ottenere moscerini con gli occhi bianchi, ma erano tutti maschi. Perché il carattere recessivo si manifestava solo nei maschi? LA TRASMISSIONE DEI CARATTERI CELLULECHE DANNOORIGINE AIGAMETI Gli occhi dei moscerini 3 figura 2 Maschio o femmina? Nella nostra specie, le femmine hanno cromosomi sessuali XX, i maschi cromosomi sessuali XY. Di conseguenza, è lo spermatozoo che determina il sesso del figlio. e © Pearson Italia S.p.A., G. Anelli E. Gatti, Vita - Lezioni di biologia 9788863640052_094_097.indd 95 8-01-2010 10:00:07 e2 questioni di eredità |Due malattie causate da geni legati al sesso Il daltonismo consiste in un difetto visivo che non permette di distinguere alcuni colori (figura 3). L’allele recessivo che ne è responsabile si trova sul cromosoma X. Per capire come viene trasmessa la malattia, utilizziamo un quadrato di Punnet. Indichiamo con Xd il cromosoma X che presenta l’allele recessivo. Gli individui XdY sono maschi daltonici, gli individui XdX sono femmine portatrici sane della malattia: portatrici sane significa che hanno l’allele recessivo, ma fenotipo normale, perché sull’altro cromosoma X è presente l’allele dominante che consente una visione normale dei colori. 96 PADREDALTONICO GAMETIMASCHILI MADRE SANA D 8 9 8 8 D8 89 8 8 D8 89 GAMETI FEMMINILI Un uomo daltonico e una donna portatrice sana possono trasmettere la malattia secondo le seguenti percentuali: X dX d XXd X dY XY 5 figura 3 Test per il daltonismo. Le persone con vista normale vedono un percorso verde nel cerchio colorato. 1 caso su 4 (1/4), femmina daltonica 1 caso su 4 (1/4), femmina portatrice sana 1 caso su 4 (1/4), maschio daltonico 1 caso su 4 (1/4), maschio sano Un uomo daltonico e una donna sana, invece, possono trasmettere la malattia solo alle figlie femmine, che saranno tutte portatrici sane (XdX). Gli eventuali figli maschi nasceranno sani (tutti XY) e gli trasmetteranno a loro volta la malattia. Anche l’emofilia è una malattia che dipende da un allele recessivo situato sul cromosoma X e la sua trasmissione avviene con gli stessi meccanismi che abbiamo visto per il daltonismo. Così come i daltonici, i maschi emofiliaci hanno maggiori probabilità di essere malati, mentre le femmine possono essere portatrici sane. Gli emofiliaci rischiano gravi emorragie anche in caso di piccole ferite, perché l’allele recessivo è causa della mancata produzione di una proteina che interviene nei meccanismi di coagulazione del sangue. 6 Le alterazioni genetiche negli autosomi La maggior parte dei nostri geni si trova sugli autosomi, quindi le malattie che derivano da alterazioni genetiche di questi cromosomi sono più numerose di quelle legate ai cromosomi sessuali. Anche in questo caso, le malattie sono causate più frequentemente da alleli recessivi. Vediamone qualche esempio. Vi sarà forse capitato di vedere persone con i capelli chiarissimi e la pelle molto pallida o animali completamente bianchi: quelle persone e quegli animali sono affetti da albinismo, una malattia genetica causata da un allele recessivo (figura 4). Negli esseri umani questo allele si trova sul cromosoma 11. Gli individui omozigoti recessivi per l’allele responsabile dell’albinismo non sono in grado di produrre melanina, il pigmento che dà colore alla pelle, all’iride, ai peli, ai capelli. Altre malattie genetiche dovute a un allele recessivo sono la fibrosi cistica e l’anemia falciforme. La fibrosi cistica produce, negli omozigoti recessivi, un’alterazione delle membrane cellulari che causa un richiamo eccessivo di acqua verso l’interno della cellula. Questo fenomeno interferisce con il funzionamento delle cellule polmonari causando continue infezioni respiratorie. L’anemia falciforme è caratterizzata da globuli rossi di forma particolare (“a falce”), poco efficienti nel trasporto dell’ossigeno (figura 5). Questa malattia è più frequente nell’Africa centro-orientale, nel sud dell’Arabia e in alcuni paesi che si affacciano sul Mediterraneo, fra cui l’Italia. 2 figura 4 L’albinismo, cioè l’assenza della melanina che dà il colore alla pelle, ai peli, ai capelli, è causato da un allele recessivo. © Pearson Italia S.p.A., G. Anelli E. Gatti, Vita - Lezioni di biologia 9788863640052_094_097.indd 96 8-01-2010 10:00:12 ˘ Albero genealogico Diagramma che rappresenta la trasmissione di un carattere nei membri di una famiglia per alcune generazioni. globulo rosso alterato ˘ Autosomi Negli esseri umani, le 22 coppie di cromosomi omologhi che controllano la trasmissione di gran parte dei caratteri ereditari. ˘ Cromosomi sessuali I cromosomi che controllano la determinazione del sesso. Nelle cellule somatiche delle femmine sono la coppia di cromosomi omologhi XX, in quelle dei maschi sono diversi fra loro e indicati con X e Y. 7 Storie di famiglia Le piante di pisello odoroso usate da Mendel, così come molti altri organismi (per esempio, il moscerino della frutta Drosophila melanogaster, molto utilizzato per gli studi di genetica), presentano il grande vantaggio di riprodursi in fretta. In breve tempo si susseguono diverse generazioni e si possono osservare facilmente i risultati degli incroci. Per la nostra specie queste osservazioni sono impossibili: per poter osservare una F1 occorrerebbe aspettare circa 20 anni! Esistono però dati che si possono ricostruire, per esempio raccogliendo le testimonianze della storia di una famiglia o consultando la documentazione medica nel caso di malattie ereditarie. Tutte queste informazioni sono rappresentate nell’˘albero genealogico, un diagramma che illustra la trasmissione di un carattere nelle diverse generazioni all’interno di una famiglia. Negli alberi genealogici vengono utilizzati alcuni simboli grafici: le linee verticali uniscono genitori e figli, le linee orizzontali indicano le parentele fra fratelli e le unioni coniugali; il quadrato rappresenta i maschi, il cerchio le femmine. Gli omozigoti recessivi (nella maggior parte delle malattie genetiche sono gli individui che manifestano i sintomi) sono indicati con cerchi o quadrati colorati. Gli eterozigoti per un carattere autosomico recessivo sono indicati con cerchi o quadrati colorati per metà. Un cerchio colorato a metà al centro indica una femmina portatrice di un gene legato ai cromosomi sessuali, come per esempio quello del daltonismo (figura 6). 1 figura 5 L’anemia falciforme è una malattia genetica in cui i globuli rossi hanno una forma a falce, che ostacola l’efficace trasporto dell’ossigeno. 97 Preparailtest Scegli il completamento corretto. 1. Secondo la teoria cromosomica dell’ereditarietà: a i geni di uno stesso cromosoma sono trasmessi indipendentemente l’uno dall’altro b la meiosi dà origine a gameti aploidi, che contengono un solo allele per ogni gene c la meiosi permette di mantenere identico il patrimonio genetico in ogni generazione d i due cromosomi di una coppia di omologhi provengono dallo stesso genitore 2. Le cellule somatiche umane: 2 figura 6 Geni in famiglia. La trasmissione dei caratteri nelle diverse generazioni si può visualizzare con un albero genealogico. In questa figura, la trasmissione completa dell’allele del daltonismo. a b c d sono aploidi sono prodotte per meiosi contengono 23 coppie di cromosomi partecipano alla riproduzione 3. La probabilità che un uomo daltonico e una donna portatrice sana abbiano un figlio sano è: a b c d 25% 50% 75% 100% Completa le seguenti frasi con il termine appropriato. 4. Gli ......................... sono coppie di cromosomi omologhi presenti sia nei maschi sia nelle femmine. 5. Il sesso di un bambino dipende dal cromosoma sessuale ) portato dallo ......................... . 6. Il daltonismo è una malattia ereditaria causata da un allele difettoso portato dal cromosoma ......................... . )) Vero o falso? ))) )6 ha smentito quello che affermavano le leggi di Mendel. v f solo nei gameti. v f sono solitamente portatrici sane. v f 8. I cromosomi sessuali sono presenti 6 'ENERAZIONI 9. Nelle malattie autosomiche, le donne MASCHIONORMALE MASCHIODALTONICO UNAFAMIGLIA DUEGENITORI FEMMINANORMALE PORTATRICESANA ILOROTREFIGLI FEMMINADALTONICA œ Guida allo studio a pagina 104 LA TRASMISSIONE DEI CARATTERI 7. La teoria cromosomica dell’ereditarietà e © Pearson Italia S.p.A., G. Anelli E. Gatti, Vita - Lezioni di biologia 9788863640052_094_097.indd 97 8-01-2010 10:00:18 lezione unità E 3 Geni mutevoli ! ! ! ! " " " " " " ! # # # # # # $ # $ $ $ $ $ DUPLICAZIONE LAPROTEINACODIFICATA DALGENE#nPRODOTTA INQUANTITgANOMALA 98 CONOSCENZE E ABILITÀ Ω conoscere le alterazioni che possono coinvolgere il DNA e i cromosomi Ω conoscere i meccanismi di riparazione messi in atto dalla cellula DELEZIONE LAPROTEINACODIFICATA DALGENE!NONVIENE PI|PRODOTTA INVERSIONE !E"SISCAMBIANO DIPOSTOPERCIw POTREBBEROESPRIMERSI INMODOSBAGLIATO 1 figura 1 1 Il DNA non è immutabile Quando si copia un testo trascrivendolo, è facile commettere errori. La copia in questo caso non risulta perfettamente identica all’originale, e i due testi, pur mantenendo la stessa struttura e lo stesso significato generale, possono contenere differenze importanti. Può capitare, per esempio, di dimenticare o di aggiungere una lettera in una parola (una “cassa” può diventare una “casa”, un “caso” può diventare un “casco”), oppure, se siamo molto distratti, di dimenticare una parola o persino un’intera frase, o al contrario di copiarle due volte. Anche la duplicazione del DNA – il processo di copiatura delle informazioni genetiche che avviene nella cellula prima di mitosi e meiosi – non è esente da errori. Se questi errori non vengono riparati, il DNA copiato risulterà modificato, compariranno cioè delle ˘mutazioni. A seconda dell’entità delle modifiche prodotte sul DNA, si possono distinguere due tipi di mutazioni: Mutazioni cromosomiche e loro conseguenze. La ˘mutagenesi, cioè l’insorgere di mutazioni, può essere spontanea, oppure essere causata da fattori esterni, come l’esposizione ai raggi X o l’ingestione di alcune sostanze chimiche. I fattori che causano le mutazioni, come i raggi X, i raggi ultravioletti, il benzene o la diossina, sono chiamati ˘agenti mutageni. 2 Le conseguenze delle mutazioni Pensando al significato del codice genetico, è facile capire come le mutazioni geniche possano avere conseguenze rilevanti perché, alterando la sequenza dei nucleotidi, possono dare istruzioni scorrette che non consentono più la sintesi di una determinata proteina funzionante. Considerando le mutazioni geniche, l’inserzione e la delezione, in particolare, sono quasi sempre molto gravi, perché l’aggiunta o l’eliminazione di un nu2 figura 2 cleotide alterano l’intera sequenza di lettura dei codoMutazione genica. ni: le triplette di nucleotidi cambiano, e viene quindi La sostituzione di un solo nucleotide sintetizzata una proteina completamente differente da ” le mutazioni cromosomiche sono alterazioni che causa una quella originaria (figura 2b). riguardano i cromosomi (figura 1). Possono comportamutazione Le sostituzioni invece possono anche essere prire la perdita di frammenti di cromosoma (delezione), nella sequenza ve di effetto, perché il codice genetico è ridondante, normale [a]. la loro ripetizione (duplicazione), la variazione di pocioè esistono codoni “sinonimi” che codificano per La nuova sizione di alcuni geni sui cromosomi (inversione). sequenza [b] uno stesso amminoacido. Se, per esempio, in un codocodifica per ” le mutazioni geniche, chiamate anche puntiforne UUA, che codifica per la leucina, l’adenina venisse un diverso mi, sono alterazioni che coinvolgono pochi nucleotidi sostituita dalla guanina, si avrebbe il codone UUG, che amminoacido e riguardano di solito un singolo gene (figura 2): si può codifica per lo stesso amminoacido. e la proteina, verifi care l’aggiunta ( inserzione ) o la perdita ( deleIn rari casi, le mutazioni possono portare alla proin alcuni zione) di un nucleotide, oppure la sostituzione di un casi, diventa duzione di proteine più efficienti, o che presentano disfunzionale. nucleotide con un altro (sostituzione). nuove utili funzioni rispetto a quelle previste dal codice originario. Si ottiene così un “vantaggio” evolutivo che può NORMALESEQUENZADEL$.! NORMALESEQUENZADEL$.! MUTAZIONEUNADELEZIONE MUTAZIONEUNADELEZIONE essere trasmesso alla discendenza 44 !! ## ## 44 !! ## '' '' !! !! !! 44 !! ## ## !! ## '' '' !! !! !! (figura 3). $.! $.! $.! $.! !! 44 '' '' !! 44 '' ## ## 44 44 44 !! 44 '' '' 44 '' ## ## 44 44 44 Anche i diversi alleli di uno stesso gene, responsabili della varietà di caratteri del fenotipo, !! 55 '' '' 55 '' ## ## 55 55 55 !! 55 '' '' !! 55 '' ## ## 55 55 55 M2.! M2.! M2.! M2.! non sono altro che il prodotto di mutazioni. In pratica, tutte le varianti genetiche riscontrabili METIONINA AASPARTICO AASPARTICO ALANINA ALANINA FENILALANINA FENILALANINA METIONINA VALINA VALINA PROLINA PROLINA PROTEINA METIONINA PROTEINA PROTEINA PROTEINA METIONINA nel genoma di una stessa specie, o di specie diverse, si devono all’accumulo di alterazioni PROTEINANORMALE PROTEINAALTERATA PROTEINANORMALE PROTEINAALTERATA permanenti delle sequenze del EFUNZIONANTE ENONFUNZIONANTE EFUNZIONANTE ENONFUNZIONANTE a b DNA, cioè di mutazioni. © Pearson Italia S.p.A., G. Anelli E. Gatti, Vita - Lezioni di biologia 9788863640052_098_099.indd 98 8-01-2010 10:00:35 ˘ Agente mutageno Sostanza o radiazione responsabile Le cellule possono correggere alcuni errori Quando il DNA viene duplicato, le occasioni di errore sono davvero tante. Per la nostra specie, per esempio, ogni volta che una cellula si divide devono essere copiati oltre 3 miliardi di nucleotidi... e altrettante sono le possibilità di errore. In aggiunta, il DNA è costantemente danneggiato dalle radiazioni e da altri agenti mutageni. Per fortuna, sia nei procarioti sia negli eucarioti, sono presenti meccanismi in grado di “riparare i danni”, che si basano sull’azione di particolari enzimi, chiamati appunto ˘enzimi di riparazione (figura 4). Possiamo paragonare un enzima di riparazione a una specie di gomma per cancellare: l’enzima può per esempio riconoscere una base azotata inserita per errore nel DNA e rimuoverla in modo da ottenere una sequenza di DNA corretta. Alcuni errori però non possono essere corretti. Capita per esempio che vengano alterati i geni che codificano per gli enzimi di riparazione: se le stesse “gomme per cancellare” sono difettose, non riescono più a riparare gli errori. Questo inceppamento del meccanismo di riparazione può essere molto pericoloso, perché mutazioni non corrette possono accumularsi. Un esempio riguarda l’alterazione dei geni che codificano per proteine coinvolte nel meccanismo di divisione cellulare: in questo caso, le cellule sane cominciano a dividersi in modo incontrollato, trasformandosi in cellule cancerose. BASEDANNEGGIATA GLIENZIMIDIRIPARAZIONETAGLIANOPER ISOLAREILSEGMENTODI$.!DANNEGGIATO di mutazioni; sono agenti mutageni i raggi X, i raggi ultravioletti e alcune sostanze chimiche. ˘ Enzima di riparazione Enzima in grado di riparare alcuni errori nella duplicazione del DNA (mutazioni) ricostituendo la sequenza corretta. ˘ Mutagenesi Insorgere di mutazioni nel DNA; può essere spontanea o causata da agenti mutageni. nel DNA. Se coinvolge un solo gene è chiamata mutazione genica; se riguarda porzioni di cromosoma è chiamata mutazione cromosomica. 1 figura 3 Mutazioni utili. Le mutazioni vengono “sfruttate” in agricoltura per produrre diverse varietà di agrumi. PREPARA IL TEST Scegli il completamento corretto. 1. Le mutazioni: a interessano solo le cellule riproduttive b sono sempre mortali c si possono verificare durante il processo di duplicazione del DNA d tutti i completamenti precedenti sono corretti 2. La duplicazione è una mutazione: a cromosomica b nella quale un frammento di cromosoma viene duplicato c genica d sia a sia b sono corretti 3. Le mutazioni geniche: 3 figura 4 Riparazione del DNA. Gruppi di enzimi riparano il DNA: riconoscono il danno, lo rimuovono e rimpiazzano la sequenza di basi danneggiata con una corretta. a b c d riguardano una o più coppie di nucleotidi interessano tutti i geni di un cromosoma coinvolgono un singolo gene sia a sia c sono corretti Completa le seguenti frasi con il termine appropriato. 4. Le mutazioni geniche sono alterazioni nella sequenza di ......................... del DNA. 5. Sostanze chimiche o radiazioni responsabili della comparsa di mutazioni sono dette ......................... . 6. La ......................... consiste nella perdita di un nucleotide o di un frammento di cromosoma. Vero o falso? 7. Le mutazioni sono sempre spontanee. v f non codifica più per nessuna proteina. v f dei caratteri del fenotipo. v f 8. Quando un gene subisce una mutazione 9. Le mutazioni sono alla base della varietà ILSEGMENTODI $.!VIENERIMOSSO ALTRIENZIMIRICOSTRUISCONOLASEQUENZA DIBASICHEnSTATARIMOSSA 99 ˘ Mutazione Alterazione della sequenza dei nucleotidi œ Guida allo studio a pagina 104 LA TRASMISSIONE DEI CARATTERI 3 E © Pearson Italia S.p.A., G. Anelli E. Gatti, Vita - Lezioni di biologia 9788863640052_098_099.indd 99 8-01-2010 10:00:39 lezione unità E 4 L’ingegneria genetica 100 conoscenze e abilità ΩΩsaper descrivere le tecniche di manipolazione del DNA e le loro applicazioni 1 Biotecnologie: antiche come la civiltà Già nelle più antiche civiltà dedite all’agricoltura e alla pastorizia gli esseri umani hanno cercato di modificare a proprio vantaggio le caratteristiche di piante e animali domestici per scopi alimentari o pratici. Per farlo hanno controllato la loro riproduzione, incrociando fra loro solo individui che mostravano le caratteristiche desiderate, per esempio pecore che producevano la lana migliore o piante con i fiori più belli. Hanno operato cioè una selezione artificiale, che ha favorito la trasmissione di particolari caratteri utili all’uomo. | L’allevamento selettivo Fino al XX secolo, cioè prima della scoperta dei geni e dei principi di trasmissione dei caratteri ereditari, la selezione artificiale era praticata tramite l’allevamento selettivo. In pratica si sceglieva a ogni generazione un certo numero di piante o di animali che più si avvicinavano al fenotipo desiderato, per farli incrociare fra loro. È così che sono state selezionate, a partire dal lupo, tutte le razze di cani (figura 1), e allo stesso modo altri animali domestici, e molte delle varietà di piante coltivate che conosciamo. Questo sistema era però lento e i suoi risultati poco sicuri, perché non sempre il carattere voluto si manteneva nelle generazioni successive. Capitava anche che il miglioramento di un carattere (per esempio la produzione di latte nelle mucche), si accompagnasse al peggioramento di altri (come la resistenza alle malattie o la fertilità). | La selezione genetica A partire dal 1900, con la riscoperta del lavoro di Mendel e lo sviluppo della genetica, la selezione artificiale è diventata sempre più scientifica e prevedibile. La selezione artificiale ha lasciato il posto alla selezione genetica, che non riguarda solo il fenotipo dell’individuo ma anche il suo genotipo. Associando un determinato carattere a un particolare gene, e applicando i metodi statistici mendeliani, i moderni sistemi di incrocio garantiscono una selezione molto più veloce ed efficace. Oggi però la creazione di nuove varietà avviene principalmente grazie alla manipolazione del DNA. I biologi infatti sono in grado di intervenire direttamente sul DNA, “tagliandolo e cucendolo” in modo da produrre variazioni nella sequenza dei nucleotidi, inducendo cioè mutazioni artificiali. Rispetto alle tecniche di selezione artificiale, le manipolazioni possono essere molto più dirette, veloci, mirate, e coinvolgere geni di organismi anche molto diversi fra loro. Nonostante le differenze, queste tecniche sono entrambe esempi di ˘biotecnologie. 2 Organismi Geneticamente Modificati La sigla ˘OGM, diventata molto popolare, significa “Organismo Geneticamente Modificato”, e indica appunto un organismo il cui DNA è stato manipolato in laboratorio, per esempio inserendo una sequenza estranea di nucleotidi che codifica per una proteina normalmente non prodotta dall’organismo di partenza. Questo DNA modificato artificialmente si chiama ˘DNA ricombinante (figura 2). Il primo OGM messo in commercio negli Stati Uniti è stato un pomodoro modificato per maturare più lentamente e resistere più a lungo sugli scaffali dei supermercati, grazie all’introduzione di un gene estraneo in grado di bloccare l’attività di un enzima che ne provoca la maturazione. La tecnologia del DNA ricombinante ha permesso lo sviluppo di un settore della biologia chiamato ingegneria genetica. Quando il materiale genetico introdotto nella sequenza di DNA è estraneo, cioè proviene da un organismo di specie diversa, gli OGM che si ottengono sono detti organismi transgenici. 3 Il trasferimento di materiale genetico Ma come si fa, in pratica, a inserire una sequenza estranea di nucleotidi nel DNA di un organismo? La tecnica utilizzata dai biologi è simile a quella del montaggio di un film: si tagliano, spostano e riordinano 2 figura 2 Mais OGM. Sembra uguale al mais normale, ma è più resistente ai parassiti grazie al gene di un batterio che produce una tossina, innocua per l’uomo, che ne previene gli attacchi. 4 figura 1 Biotecnologie di sempre. Gli incroci controllati degli allevatori hanno prodotto cani con particolari caratteristiche; il bracco è un ottimo segugio perché ha un olfatto particolarmente sviluppato. © Pearson Italia S.p.A., G. Anelli E. Gatti, Vita - Lezioni di biologia 9788863640052_100_103.indd 100 8-01-2010 10:01:46 Cellule trasformiste 6 figura 3 I plasmidi sono pezzi di DNA circolare che si duplicano indipendentemente dal cromosoma batterico. Dalle prime divisioni cellulari dello zigote, la cellula uovo fecondata, hanno origine cellule identiche fra loro, capaci di trasformarsi in qualsiasi tipo di cellula dell’organismo. Queste cellule sono chiamate staminali totipotenti (letteralmente “capaci di tutto”) proprio per questa loro esclusiva proprietà. Via via che l’embrione si sviluppa e le cellule si dividono, esse si specializzano e perdono, gradualmente, la propria capacità di diventare qualsiasi altro tipo di cellula. Dalle cellule staminali pluripotenti derivano determinati gruppi di tessuti, da quelle multipotenti solo pochi tipi di cellule e, infine, da quelle unipotenti una sola varietà di cellula (per esempio, del fegato, muscolare, nervosa ecc.). Dopo aver letto attentamente la Lezione, prova a capire per quale motivo i ricercatori studiano le cellule staminali con interesse, osservando la figura e rispondendo alle domande seguenti. CROMOSOMA DELBATTERIO PLASMIDE 4 CELLULE TOTIPOTENTI ZIGOTE CELLULE DELSANGUE CELLULE NERVOSE MUSCOLOCARDIACO a Scegli il completamento corretto. ˘ Le cellule che formano il nostro cervello derivano: a b c d L’ingegneria genetica può modificare il cibo Le biotecnologie permettono oggi di ottenere in una specie vegetale l’espressione di geni utili, non con i lenti metodi tradizionali usati da sempre dagli agricoltori, ma molto velocemente, e utilizzando fonti che possono essere piante simili, ma anche piante molto diverse e addirittura animali. Gli ingegneri genetici sono in grado di isolare, clonare e modificare i geni prescelti e introdurli nelle cellule della pianta da modificare. In natura esiste un batterio, l’Agrobacterium tumefacens, che trasporta un plasmide in grado di causare tumori nelle piante infettate. Questa caratteristica viene sfruttata per inserire geni isolati da altri organismi in piante dove sono tradotti e producono una data proteina. Si possono inserire geni estranei anche con il dispositivo chiamato gene gun, o pistola genica, che letteralmente “spara” geni come fossero minuscoli proiettili nelle cellule delle piante. Molte piante vengono modificate per aumentare la loro resistenza agli erbicidi, alla siccità, al gelo, e incre- CELLULE PLURIPOTENTI direttamente dallo zigote da cellule pluripotenti da cellule unipotenti da cellule totipotenti ˘ Una cellula staminale pluripotente: a si può differenziare in un solo tipo di cellula b può dare origine a tutte le cellule del nostro organismo c si forma nella prima divisione dello zigote d può produrre alcune categorie di cellule, ma non tutte b E ora, pensaci bene… ˘ Globuli rossi e globuli bianchi sono prodotti da un unico tipo di cellule presenti nel midollo osseo. A quale categoria di cellule staminali appartengono? ˘ In quasi tutti i tessuti dell’organismo adulto è stata individuata la presenza di cellule staminali. Quale può essere il loro ruolo? ˘ Per quale motivo, attualmente, molti genitori fanno congelare le cellule staminali contenute nel cordone ombelicale del proprio figlio? LA TRASMISSIONE DEI CARATTERI le sequenze, scegliendo soltanto le scene che interessano ed eliminando quelle venute male. Appositi enzimi di restrizione sono in grado di eseguire tagli sul DNA in corrispondenza di specifiche sequenze di nucleotidi. I pezzi ottenuti possono quindi essere trasferiti nella cellula di un altro organismo. A questo scopo, sono utilizzati i ˘plasmidi, piccole molecole circolari di DNA presenti nei batteri (figura 3). L’anello del DNA plasmidico viene isolato e “aperto”, e in esso viene inserito il gene estraneo ritagliato. In questo modo si ottiene un plasmide ricombinante che può fungere da vettore e penetrare in cellule ospiti. È così che in alcuni batteri, per esempio, è stato inserito un gene umano per la produzione di insulina, una proteina che controlla la concentrazione del glucosio nel sangue e che viene utilizzata nella cura del diabete. Nella figura 4 (p. seguente) è invece illustrato il caso del gene che codifica per l’ormone della crescita bovino. Prodotto da batteri, l’ormone viene raccolto, purificato e iniettato nelle mucche per aumentarne la produzione di latte. 101 e © Pearson Italia S.p.A., G. Anelli E. Gatti, Vita - Lezioni di biologia 9788863640052_100_103.indd 101 8-01-2010 10:01:50 e4 l’ingegneria genetica CROMOSOMA BATTERICO PLASMIDE BATTERIO L°ORMONEVIENEISOLATO PURIFICATOEREINTRODOTTO NELLEVACCHEPERAUMENTARE LAPRODUZIONEDILATTE ENZIMADI RESTRIZIONE 102 $.! ILPLASMIDEDELBATTERIO VIENE­APERTO®CONLOSTESSO ENZIMADIRESTRIZIONE USATOPERILGENEBOVINO CELLULABOVINA ILBATTERIOSIRIPRODUCE VELOCEMENTEEDgORIGINE AMILIONIDICOPIEDELGENE GE N E GENE ILGENECHECODIFICAL°ORMONEDELLACRESCITA BOVINOVIENE­TAGLIATO®DALCROMOSOMA CONAPPOSITIENZIMIDIRESTRIZIONE 1 figura 4 Gli OGM. I batteri possono essere usati per produrre l’ormone della crescita bovino, una proteina che può aumentare la produzione di latte. PLASMIDE RICOMBINANTE ILGENEBOVINOEILPLASMIDE APERTOVENGONOMESSI INSIEMEINPROVETTALELORO ESTREMITgSISALDANOESIFORMA ILPLASMIDERICOMBINANTE mentare i raccolti. Secondo una parte dell’opinione pubblica, queste tecnologie (spesso costose e inaccessibili a molti) difficilmente potranno risolvere il problema della fame nel mondo. Al contrario, alcuni ritengono che in futuro i cibi geneticamente modificati (GM) saranno indispensabili per sfamare la popolazione mondiale in crescita, anche se si teme che poche nuove colture possano sostituire quelle tradizionali, impoverendo la biodiversità dei prodotti alimentari. In Europa la legislazione comunitaria pone ancora serie limitazioni all’uso degli OGM in agricoltura. L’etichettatura dei prodotti è obbligatoria, per consentire ai consumatori una scelta informata. Produttori e ricercatori, dal canto loro, sostengono che ciò abbassa la fiducia negli OGM e frena lo sviluppo della ricerca. Gli OGM fanno male alle salute? Uno dei fattori potenziali di rischio sono le allergie. Se una persona allergica alle noccioline consuma un OGM in cui è stato inserito un gene derivato dalle noccioline, potrebbe manifestare un’allergia. Molti si domandano anche quali possano essere gli effetti degli OGM sull’ambiente. Per secoli, gli agricoltori hanno cercato di migliorare la resa dei raccolti usando insetticidi e pesticidi per ridurre la crescita delle piante infestanti. Negli ultimi dieci anni, alcune multinazionali hanno reso disponibili piante GM resistenti ai pestidici. La loro diffusione potrebbe ridurre il consumo di pesticidi chimici ma, d’altra parte, il loro polline potrebbe contaminare le piante selvatiche con conseguenze imprevedibili sull’ecosistema. 5 L’ingegneria genetica può contribuire alla cura delle malattie | Curare con il DNA Grazie al Progetto Genoma Umano, completato nel 2003, ora sappiamo che il nostro ˘genoma contiene una piccola parte codificante di circa 21 000 geni e una ILPLASMIDEMODIFICATO VIENEREINSERITONELBATTERIO vastissima porzione non codificante, e che l’origine di molte malattie può essere identificata nelle alterazioni di alcuni geni. Oggi uno dei settori di ricerca di maggiore interesse riguarda l’applicazione delle biotecnologie alla cura di alcune malattie genetiche. L’obiettivo della ˘terapia genica è quello di sostituire gli alleli difettosi o non funzionali di un gene con una copia funzionale del gene stesso. Grazie a screening genetici, cioè test in grado di rivelare la predisposizione a una particolare malattia a partire da un semplice campione di sangue, è possibile diagnosticare difetti genetici già nell’embrione o prima del concepimento e intervenire in modo da far nascere adulti sani. Se da un lato queste indagini genetiche consentono la diagnosi precoce, la prevenzione o la cura di malattie ereditarie, dall’altro potrebbero esporre le persone a discriminazioni di vario tipo, per esempio sul lavoro o al momento di stipulare polizze assicurative. | La clonazione Uno dei più controversi metodi di ricerca biotecnologica è la ˘clonazione, cioè la possibilità di fare copie biologiche di cellule, tessuti, organi o addirittura di interi organismi. In natura esiste già una forma di clonazione: i gemelli omozigoti, per esempio, sono geneticamente identici, perciò sono due cloni. Ma sarebbe possibile clonare un essere umano già adulto, farne cioè una specie di “fotocopia” vivente? Teoricamente sì, con le stesse tecniche di ingegneria genetica che nel 1996 hanno creato il primo animale clonato, la pecora Dolly. Dolly è nata dalla fusione fra una cellula uovo privata del nucleo e il nucleo di una cellula somatica (figura 5), una tecnica complessa chiamata trasferimento nucleare. Ottenere quel risultato non fu facile: dopo molti tentativi © Pearson Italia S.p.A., G. Anelli E. Gatti, Vita - Lezioni di biologia 9788863640052_100_103.indd 102 8-01-2010 10:01:51 ˘ Biotecnologie Tecniche di manipolazione degli organismi i ricercatori isolarono 277 embrioni, ma sopravvissero soltanto Dolly e altri 4 feti. In realtà, nessuno finora ha clonato un essere umano, e non è sicuro che sia possibile farlo. Anche perché, a quanto sembra, Dolly è invecchiata precocemente: a 6 anni soffriva già di artrite e di problemi polmonari, ed è morta l’anno successivo. Nel caso degli esseri umani, c’è però un altro tipo di clonazione, la clonazione terapeutica, che usa particolari tecniche per far crescere tessuti e organi “in vitro”, cioè in coltura di laboratorio, a partire dalle ˘cellule staminali. Cellule staminali fatte crescere in provetta sono, per esempio, reimpiantate per curare ustioni e tumori. Di questo si occupa una nuova branca della medicina, la medicina rigenerativa. Il dibattito sulla clonazione umana, insieme a quello sull’ingegneria genetica, è di interesse pubblico. Governi e istituzioni si devono confrontare con la necessità di regolamentare l’uso delle biotecnologie. Lo spettro dell’eugenetica, cioè la manipolazione genetica per ottenere per esempio individui più alti, o con gli occhi azzurri, o con maggiore massa muscolare è sempre in agguato. Di queste e altre considerazioni si occupa la bioetica, il ramo della scienza che affronta le problematiche morali collegate all’uso delle biotecnologie. per modificarne le caratteristiche a scopo pratico. ˘ Cellule staminali Cellule non specializzate che si possono ricavare da embrioni, da tessuti del cordone ombelicale o da alcuni tessuti adulti. ˘ Clonazione Tecnica di ingegneria genetica che permette di creare copie biologiche (cloni) di cellule, tessuti, organi o interi organismi. ˘ DNA ricombinante Molecola di DNA modificata artificialmente mediante l’inserimento di sequenze estranee di nucleotidi. ˘ Genoma Insieme di tutti i geni di un organismo. ˘ OGM (Organismo Geneticamente Modificato) o organismo transgenico Organismo che contiene nelle proprie cellule DNA ricombinante. ˘ Plasmide Piccola molecola circolare di DNA batterico utilizzata spesso come vettore, cioè per trasferire DNA ricombinante da una cellula all’altra. ˘ Terapia genica Insieme di tecniche di ingegneria genetica che intervengono sui geni responsabili di una malattia. Prepara il test Scegli il completamento corretto. 1. Le tecniche di allevamento selettivo: 3 figura 5 PECORADONATRICE DICELLULAMAMMARIA PECORADONATRICE DELLACELLULAUOVO 103 La clonazione. La pecora Dolly è identica alla pecora che ha donato la cellula uovo; una madre surrogata ha portato a termine la gravidanza. LACELLULAUOVOVIENE PRIVATADELNUCLEO LACELLULAUOVOPRIVADINUCLEOE UNACELLULAMAMMARIASIFONDONO FUSIONENUCLEARESTIMOLATE DAUNASCARICAELETTRICA LACELLULAUOVOORACONTIENEIL NUCLEODELLACELLULAMAMMARIA a intervengono direttamente sul genotipo di un organismo b agiscono in tempi molto brevi c comprendono la manipolazione del DNA d fanno parte delle biotecnologie 2. Gli OGM sono: a organismi in cui è stato inserito o modificato il DNA b organismi selezionati artificialmente c organismi in cui sono inseriti geni diversi da quelli della loro specie d sia a sia c sono corretti 3. Il DNA ricombinante: a b c d si può ottenere solo da organismi vegetali si forma spontaneamente attraverso una mutazione permette di creare animali transgenici produce malattie negli organismi in cui è inserito Completa le seguenti frasi con il termine appropriato. 4. Gli organismi ......................... possiedono nel proprio DNA $OLLYnGENETICAMENTE IDENTICAALLAPECORA DONATRICEDELLACELLULA MAMMARIA L°EMBRIONEVIENEIMPIANTATO NELL°UTERODIUN°ALTRAPECORA MADRESURROGATACHEPORTA ATERMINELAGRAVIDANZA 5. I ......................... sono piccoli anelli di DNA contenuti nelle cellule batteriche. 6. Attraverso la ......................... si possono ottenere individui geneticamente identici. Vero o falso? 7. Gli enzimi di restrizione si usano per unire fra loro diversi segmenti di DNA. v f nei laboratori di ingegneria genetica. v f diversi tipi di tessuti. v f 8. La bioetica è una tecnica utilizzata 9. Dalle cellule staminali si possono ottenere © Pearson Italia S.p.A., G. Anelli E. Gatti, Vita - Lezioni di biologia 9788863640052_100_103.indd 103 LA TRASMISSIONE DEI CARATTERI un gene proveniente da una specie diversa. QUESTANUOVACELLULACOMINCIA ADIVIDERSIPERMITOSIE SISVILUPPANELL°EMBRIONE e œ Guida allo studio a pagina 104 8-01-2010 10:01:56 E unità unità O I D U T S O L L A Ripassa l’Unità G U I DA Prova a rispondere alle seguenti domande; ti aiuteranno a organizzare le tue conoscenze sugli argomenti di questa Unità. 2 1 Questioni di eredità La scienza dell’ereditarietà 104 Come si trasmettono i caratteri ereditari? La genetica studia la trasmissione dei caratteri ereditari. I primi studi furono compiuti da Gregor Mendel. Egli intuì che ciascun carattere è determinato da una coppia di unità ereditarie, oggi dette alleli, di provenienza paterna e materna; gli alleli rappresentano forme alternative di uno stesso gene. Un individuo con due alleli uguali per un dato carattere è detto omozigote ; se possiede due alleli diversi, è detto eterozigote. In quest’ultimo caso, generalmente, si manifesta uno solo dei due alleli, quello dominante, mentre l’altro, recessivo, non compare. L’insieme degli alleli costituisce il genotipo di un organismo, mentre i caratteri che si manifestano costituiscono il suo fenotipo. Mendel formulò tre leggi: ”” in un incrocio fra linee pure per un certo carattere si manifesta solo il carattere dominante ( legge della dominanza); ”” durante la formazione dei gameti gli alleli di uno stesso gene si separano in gameti diversi ( legge della segregazione ); ”” due caratteri vengono trasmessi in modo indipendente ( legge dell’assortimento indipendente). FORMA DELSEME COLORE DELSEME LISCIO RUGOSO VERDE GIALLO COLOREDEIFIORI VIOLA BIANCO FORMA COLORE POSIZIONEDEIFIORI Per le sue osservazioni, DELBACCELLO DELBACCELLOMendel scelse i piselli odorosi, a rapida crescita e dai caratteri facilmente distinguibili. La trasmissione dei caratteri ASSIALE TERMINALE segue sempre le leggi di Mendel? Esistono casi in cui il fenotipo è influenzato da entrambi gli alleli; si parla di: ”” dominanza incompleta quando si presenta un carattere intermedio; ”” codominanza quando si esprimono entrambi gli alleli. Alcuni geni possiedono alleli multipli, cioè più di due alleli, come nel caso dei gruppi sanguigni umani. Quando due o più geni controllano uno stesso carattere, si parla di caratteri poligenici. Che cosa sono e quale funzione hanno i cromosomi sessuali? Le nostre cellule somatiche contengono 22 coppie di cromosomi omologhi, gli autosomi. La 23esima coppia è costituita da due cromosomi sessuali, uguali nella femmina (XX), diversi nel maschio (XY). Sono i cromosomi sessuali a rendere diversi i maschi dalle femmine ed è la trasmissione del cromosoma Y a determinare il sesso. Che cosa succede quando il numero dei cromosomi è sbagliato? Se durante la meiosi si verifica una non disgiunzione, i gameti possono contenere entrambi i cromosomi sessuali, oppure esserne privi. Per esempio, quando un gamete privo di cromosomi sessuali si unisce a un gamete normale nasce un individuo affetto dalla sindrome di Turner, il cui genotipo ha 45 cromosomi anziché 46. Che cosa sono le malattie genetiche legate al sesso? Ai cromosomi sessuali sono associate alcune malattie ereditarie, per esempio il daltonismo e l’emofilia. Esse sono determinate da alleli recessivi presenti sul cromosoma X e si manifestano, con maggior frequenza, nel sesso maschile. Quali conseguenze hanno le alterazioni genetiche LUNGO negli autosomi? Le alterazioni genetiche più frequenti riCORTO guardano i geni situati sugli autosomi e sono solitamente causate da alleli recessivi. Gli esempi più noti sono geni che, negli individui omozigoti recessivi, causano albinismo, fibrosi cistica e anemia falciforme. LUNGHEZZADELFUSTO 3 Geni mutevoli In che cosa consiste una mutazione? Una mutazione è una modificazione nella sequenza dei nucleotidi del DNA. Le mutazioni cromosomiche riguardano alterazioni della struttura dei cromosomi, quali: perdita di frammenti ( delezione ), duplicazione, cambiamento nella posizione di un gene (inversione ). Le mutazioni geniche coinvolgono uno o pochi nucleotidi che possono essere persi (delezione), aggiunti (inserzione), sostituiti (sostituzione). Interessano un singolo gene. La delezione e l’inserzione hanno, quasi sempre, conseguenze molto gravi, perché alterano l’intera sequenza di lettura dei codoni. In altri casi le mutazioni possono essere prive di effetto, o portare alla produzione di proteine più funzionali. Esse sono infatti responsabili della varietà dei caratteri del fenotipo. Le mutazioni possono essere spontanee o provocate da agenti mutageni, come radiazioni o sostanze chimiche. La cellula è in grado di “riparare” le mutazioni? Nella cellula sono presenti enzimi di riparazione in grado di correggere gli errori di duplicazione. Questi enzimi, per esempio, riconoscono una base azotata inserita per errore nel DNA e la rimuovono. Non tutti gli errori, però, possono essere corretti. 4 L’ingegneria genetica Che cosa sono le biotecnologie? Le biotecnologie sono l’insieme delle tecniche utilizzate per modificare il patrimonio genetico degli organismi. Oggi si basano principalmente sull’utilizzo del DNA ricombinante formato da sequenze di nucleotidi modificate artificialmente, per esempio inserendo una sequenza estranea. I nuovi segmenti di DNA possono essere introdotti nelle cellule di un organismo attraverso vettori appropriati, i plasmidi. Gli organismi che contengono nel loro patrimonio genetico DNA ricombinante si chiamano OGM (Organismi Geneticamente Modificati). Quali sono le applicazioni delle biotecnologie? Le tecniche di manipolazione del DNA hanno diverse applicazioni, fra cui la produzione di alimenti con caratteristiche diverse da quelle presenti in natura. Nel caso di alcune malattie genetiche è ora possibile, attraverso la terapia genica, correggere direttamente il gene difettoso sostituendolo con un gene sano. La clonazione è un metodo per realizzare copie biologiche di cellule, tessuti, organi e interi organismi. © Pearson Italia S.p.A., G. Anelli E. Gatti, Vita - Lezioni di biologia 9788863640052_104_107.indd 104 8-01-2010 10:02:20 O I D U T S O L L A G U I DA Verifica i tuoi risultati Utilizza le conoscenze acquisite nelle Lezioni di questa Unità per rispondere ai quesiti proposti, suddivisi per risultati di apprendimento. conoscere i meccanismi che controllano la trasmissione dei caratteri ereditari 4. Completaloschema;nellacolonnacolorataleggeraiil nomedel“padre”dellagenetica.Chiè? a 1. Scegliilcompletamentocorretto. a. Dall’incrociofraduelineepurediversenasconoindividui chemanifestano: a uncarattereintermedioaquellodeigenitori b soloilcaratteredominante c solopermetàilcaratteredominante d soloperunquartoilcarattererecessivo a. Individuoconduealleliidenticiperundatocarattere. b. Insiemedeicaratterivisibilidiunorganismo. c. Insiemedeigenidiunorganismo. d. Incrociochesioriginadaduelineepurediverse. e. Individuocondueallelidiversiperundatocarattere. f. 2. Collegaiseguentiincroci(lettere)conlacorrispondente generazionefiliale(numeri).Ilcaratteresemigialli(G)è dominantesulcaratteresemiverdi(g). 2. solo semi verdi d. Gg × Gg 3. metà semi verdi f. GG × GG Formealternativediungene. 5. Lafigurarappresental’incrociodiduepiantinedibocca dileone. 1. solo semi gialli c. GG × gg e. gg × gg 105 f a daungeneeterozigote b dadueallelidiversi c daungeneomozigote d daallelicondominanzaincompleta b. Gg × gg b e b. Uncarattererecessivosimanifestasoloquando èdeterminato: a. Gg × GG d c 4. in maggioranza semi gialli 3. Lafiguraillustra l’incrociofradue ibridiasemeliscio. Rispondisultuoquaderno. …………………………................................………………………………………………….. …………………………................................………………………………………………….. a. Conqualemeccanismosonotrasmessiicaratteriereditari? b. Qualèilgenotipodellepianteconifiorirosa? × & spiegare il ruolo dei cromosomi sessuali 6. Completalamappaconiterminiappropriati. Rispondisultuoquaderno. a. NellagenerazioneF2,inqualepercentualecompare ciascunfenotipo? contengono ............... coppie 1 coppia di di ............................. ............................. …………………………................................………………………………………………….. …………………………................................………………………………………………….. che nella donna sono chiamati che nell’uomo sono chiamati …………………………................................………………………………………………….. ............. e ............. ............. e ............. b. Quantisono,inpercentuale,gliindividuiomozigoti? c. QualeleggediMendelhaiapplicatoperrispondere alledomandeprecedenti? Latrasmissionedeicaratteri Le cellule somatiche umane & E © Pearson Italia S.p.A., G. Anelli E. Gatti, Vita - Lezioni di biologia 9788863640052_104_107.indd 105 8-01-2010 10:02:22 E unità O I D U T S O L L A G U I DA Verifica i tuoi risultati 7. Veroofalso? a. Ogniindividuoereditauncromosomasessuale daciascunodeiduegenitori. v f b. Ladeterminazionedelsessodipende dalcromosomasessualecontenuto nellospermatozoo. 106 11. Sceglilarispostacorretta. v f c. Icromosomisessualicontengonosologeni chedeterminanolecaratteristichesessuali v f conoscere le principali alterazioni del patrimonio genetico e le loro conseguenze 8. Sceglilarispostacorretta. a simanifestanosemprefindallanascita b sonotrasmessedaunagenerazioneall’altra c sonocontagiose d sonosempredeterminatedaunallelerecessivo Rispondisultuoquaderno. a. Èpossibilechedaquesta coppianascaunfiglio maschiodaltonico?Perché? 1 FILAMENTODI$.! 4 ! # ! ! 4 # ' # ! ! ! 4 ! # ! ! 4 4 ' # ! ! ! a. Nellecellulesonopresentimeccanismiingrado riparareidannichesiverificanodurante laduplicazionedelDNA. b. Glienzimidirestrizionesannoriconoscere unabaseazotatainseritapererrorenelDNA. c. Tuttiglierrorididuplicazionepossonoessere correttidallacellula. v f v f v f saper descrivere le tecniche di manipolazione del DNA e le loro applicazioni 13. Collegaognitermine(lettere)conlacorrispondente definizione(numeri). a. DNA ricombinante 1. organismo geneticamente identico a un altro b. OGM 2. sequenza di nucleotidi modificata artificialmente c. plasmide 3. molecola in grado di tagliare il DNA in punti specifici d. clone 4. molecola di DNA circolare e. enzima di restrizione 5. organismo contenente materiale genetico estraneo 14. Scegliilcompletamentocorretto. Rispondisultuoquaderno. a. Èpossibilechedagenitorimalatinascaunfigliosano? b. Èpossibilerisalireaigenotipidiciascunindividuo presentenell’alberogenealogico?Spiegalatuarisposta. Sceglilarispostacorretta. a. QualèlaprobabilitàchegliindividuiPeQconcepiscano unfiglioconilmorbodiHuntington? a 25% b 50% b. Qualetipodimutazioneviene illustratonellafigura? 12. Veroofalso? 10. Ilseguentealberogenealogicoillustralatrasmissione familiaredelmorbodiHuntington,unamalattiagenetica causatadaunalleledominante. Iquadratirappresentanoimaschieicerchilefemmine. Gliindividuimalatisonoindicatidaquadratiecerchi colorati. a possonoavvenirespontaneamente b possonoessereprovocatedasostanzechimiche c sipossonocontrollare d nonsonosemprenegative conoscere i meccanismi di riparazione messi in atto dalla cellula b. Perchélamadrenonèdaltonica,maportatricesana? 0 a. Qualefraleseguentiaffermazionirelativeallemutazioni èfalsa? a inserzione b delezione c sostituzione d inversione Quale,fraleseguentiaffermazioni,siriferisce allemalattieereditarie? 9. Compilailquadrato diPunnetrelativo all’incrociofraunadonna portatricesanadell’allele perildaltonismoeunuomo sano. conoscere le alterazioni che possono coinvolgere il DNA e i cromosomi c 75% d 100% a. LatecnologiadelDNAricombinante: a puòavereapplicazioniinagricoltura b serveacreareorganismitransgenici c permettedifarprodurrefarmacidaibatteri d tuttiicompletamentiprecedentisonocorretti b. Lecellulestaminali: a sonocellulechesvolgonofunzionispecifiche b sonopresentisoloneitessutiembrionali c sonoprodotteartificialmenteinlaboratorio d possonoancoradifferenziarsiincelluledidiversotipo © Pearson Italia S.p.A., G. Anelli E. Gatti, Vita - Lezioni di biologia 9788863640052_104_107.indd 106 8-01-2010 10:02:23 O I D U T S O L L A G U I DA Test E ora, mettiti alla prova! Rispondi a tutte le domande, confronta le tue risposte con le soluzioni alla fine del volume e infine valuta la tua preparazione. Ô USA LE PAROLE 17. L’albinismo è una malattia autosomica recessiva. L’allele recessivo che la determina e il suo corrispondente dominante si trovano: A Completa con il termine appropriato. 1. Un carattere ......................... si esprime solo se il gene che lo determina è omozigote. a sullo stesso cromosoma b su due cromosomi sessuali c sui ribosomi d su due cromosomi omologhi 2. Le ......................... possono modificare la sequenza di nucleotidi del DNA. 3. Gli organismi ......................... contengono nel DNA un gene proveniente da un organismo di un’altra specie. 107 18. Il corredo cromosomico umano comprende: a 22 autosomi e un cromosoma sessuale b 22 autosomi e due cromosomi sessuali c 22 coppie di autosomi e una coppia di cromosomi sessuali d 22 coppie di autosomi e due coppie di cromosomi sessuali 4. Le due forme alternative di ogni gene sono chiamate ......................... . 5. Le cellule ......................... contengono entrambi i cromosomi sessuali. 19. Sapendo che dall’incrocio fra una piantina a fiori viola PP e una piantina a fiori bianchi pp sono nate piantine per il 50% a fiori viola e per il 50% a fiori bianchi, qual è il genotipo del genitore a fiori viola? B Nelle seguenti frasi, sottolinea il termine corretto fra i due in neretto. 6. Una mutazione che interessa un solo nucleotide nella sequenza del DNA viene detta cromosomica/genica. a PP b Pp c pp d non è possibile determinarlo 7. Il genotipo/fenotipo è l’insieme dei caratteri che un individuo manifesta. 8. La dominanza incompleta/codominanza ha luogo quando il fenotipo è influenzato da entrambi gli alleli. 20.Un OGM è un organismo: a che è stato esposto a un agente mutageno b che è stato privato del DNA c in cui è stato inserito del DNA estraneo d ottenuto attraverso una serie di incroci selettivi 9. I plasmidi/cloni servono a trasferire il DNA ricombinante da una cellula a un’altra. 10. Gli ibridi sono sempre omozigoti/eterozigoti. Ô applica i concetti C Vero o falso? v f 12. Gli autosomi sono contenuti anche nelle cellule riproduttive. v f 13. La tecnologia del DNA ricombinante può essere utilizzata per la terapia di malattie genetiche. v f 14. La delezione di un nucleotide causa una ridotta produzione della proteina codificata da quel gene. v f 15. Un uomo non potrà mai essere un portatore sano di emofilia. v f D Scegli la risposta o il completamento corretto. 16. Quale figura illustra la discendenza di due ibridi a seme liscio? a b c d ,L ,L ,, ,L ,, ,, ,, ,, ,L ,L ,L LL ,, ,, ,L ,L Valuta la tua preparazione Confronta le tue risposte con quelle che trovi a pagina 264, poi calcola il tuo punteggio utilizzando questa tabella. punteggio massimo domande usa le parole AeB 1 punto per ogni risposta corretta il tuo punteggio 10 applica i concetti C 1 punto per ogni risposta corretta 5 D 2 punti per ogni risposta corretta 10 Totale 25 Se il tuo punteggio totale è: inferiore a 16 ÿ compreso fra 16 e 20 ÿ superiore a 20 ÿ La tua preparazione: non è ancora sufficiente è sufficiente è buona o molto buona la trasmissione dei caratteri 11. Il genotipo di una piantina di piselli a seme giallo liscio può essere solo GGLL. E © Pearson Italia S.p.A., G. Anelli E. Gatti, Vita - Lezioni di biologia 9788863640052_104_107.indd 107 8-01-2010 10:02:24