le trame degli errori la stabilità del genoma f1 I Danni al DNA possono talvolta generare cambiamenti grossolani nella struttura dei cromosomi. Segmenti di cromosoma che vanno da poche migliaia a milioni di lettere possono essere duplicati, invertiti, scambiati o cancellati influendo sul numero e sull'espressione di centinaia di possibili geni. Alcuni scambi di segmenti di DNA sono del tutto naturali e importanti per generare la variabilità genetica che è alla base dell’evoluzione. Infatti durante la meiosi, il meccanismo di divisione delle cellule germinali che produce spermatozoi e cellule uovo, il “crossing-over”, permette il rimescolamento dei caratteri paterni con quelli materni Altri cambiamenti possono riguardare il numero dei cromosomi e provocare gravi malattie genetiche. Esistono particolari tratti del DNA che sono in grado di trasferirsi da una posizione a un’altra sul cromosoma. Questi elementi (trasposoni), scoperti dalla ricercatrice americana Barbara McClintock, generano una grande variabilità nei genomi. Anche i retrovirus sono in grado di trasferire pezzi di DNA da una parte all’altra del cromosoma. 1 2 3 4 Struttura tridimensionale di una “giunzione di Holliday”, intremediario della ricombinazione omologa. Il DNA è nel momento in cui si appaia ad un filamento omologo, in blu nel modello. Questa struttura si forma al “crossing over” durante la meiosi f 1. Pannocchia di mais in cui sono visibili dei pigmenti diversi dovuti a segmenti di DNA che si sono spostati da un luogo ad un altro del genoma. 2. Immagine al microscopio elettronico di un elemento trasponibile. Le due anse sono sostituite da eliche singole e la parte centrale da una doppia elica appaiata formata da due regioni complemetari con polarità opposta. 3. Barbara Mc Clintock, che per prima ha scoperto gli elementi trasponibili del DNA, in un campo di granturco a Cold Spring Harbor NY 4. Una drosofila con una mutazione in un gene omeotico che ha prodotto una duplicazione di un intero segmento del torace. Questi geni sono come degli interruttori generali che controllano altri interruttori. f2 mutazioni Il "prodotto" di un programma genetico è la risultante di una complessa e intricata rete di interazioni geniche. Ciascuno di noi porta in sé qualche gene alterato o mutato, ma questo non ha quasi maiconseguenze per la nostra salute né sul nostro aspetto. Queste variazioni si chiamano polimorfismi. Non sempre le mutazioni sono dannose, a volte sono neutre o vantaggiose. Il risultato dipende dalle modificazioni che si producono nell’organismo e dall’ambiente in cui esso si trova. Il contesto ambientale, in ultima istanza, attribuisce il significato alle mutazioni. Una mutazione può anche incidere in modo significativo sulla costituzione e sull'aspetto dell'organismo senza pregiudicarne la salute, ma può anche avere conseguenze che si manifestano attraverso malattie più o meno gravi. In alcuni casi un’alterazione può modificare lo sviluppo embrionale fino a causarne la morte prematura. Molte sono le cause che possono produrre una mutazione, cioè un cambiamento nel codice genetico. Queste possono essere interne come per esempio gli errori prodotti nel corso della replicazione del Dna o della sua lettura; oppure possono essere cause esterne, ad esempio gli agenti mutageni (sostanze chimiche o radiazioni) o virus. Le mutazioni possono interessare non solo le sequenze dei nucleotidi, provocando la sostituzione o cancellazioni di basi con la conseguente alterazione dell’informazione genetica, ma possono interessare anche i cromosomi nel loro complesso, modificandone il numero o cambiando il numero e l’ordine dei geni lungo i cromosomi. Il coinvolgimento di una modificazione genetica è facile da rilevare quando è sufficiente la mutazione in un singolo gene per produrre la malattia (fibrosi cistica, anemia falciforme, talassemia, corea di Hundington etc.). Quando si tratta di malattie cosiddette multifattoriali (diabete, disturbi cardiovascolari, obesità, cancro ecc.), è più difficile individuare il gene o i geni responsabili della patologia. a crossing-over b terminalizzazione chiasma punti di crossing-over e chiasmi punti di crossing-over chiasma chiasma