SEGRETERIA REGIONALE RELAZIONE CARMINE RANIERI L'iniziativa odierna segue la approvazione all'unanimità, nella riunione del CD CGIL Abruzzo del 4 ottobre scorso, della piattaforma regionale CGIL sulla sanità. La piattaforma indica precisi obiettivi e rivendicazioni che la CGIL vuole mettere al centro del dibattito regionale in una fase cruciale, quale è quella attuale, di riorganizzazione del servizio socio-sanitario regionale. Il contesto in cui ci muoviamo e da cui vogliamo partire è quello nazionale, contesto in cui secondo una ricerca condotta dall’Osservatorio sulla Salute delle regioni si conferma per la prima volta in Italia una diminuzione dell’attesa di vita degli italiani, i dati Ocse mostrano un grave e veloce calo della qualità della vita degli ultra sessantacinquenni dovuto al peggioramento delle condizioni di salute dopo che diversi studi evidenziano che nell’ultimo anno circa il 40% delle famiglie italiane ha rinunciato ad almeno una delle cure necessarie per tutelare la salute dei propri componenti. Le ragioni di tale situazione non sono particolarmente difficili da identificare. Innanzitutto i tagli delle risorse destinate alla sanità: il mancato rispetto da parte del Governo Nazionale del patto per la salute 2014-2016 che ha fortemente definanziato il sistema sanitario, il blocco del turnover del personale della sanità, la collocazione dell'Italia agli ultimi posti tra i Paesi Ocse per la spesa sanitaria destinata alla prevenzione. La tutela della nostra salute si scontra quindi con i continui tagli dei finanziamenti destinati alla sanità, ma anche con politiche tese a privilegiare i forti interessi privati presenti nel campo della salute. Per la CGIL, invece, Il welfare rappresenta una scelta strategica di ripresa economica e sociale: un grande investimento capace, per un verso di garantire diritti e per l'altro di rovesciare le fallimentari politiche di austerity alimentando anche la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. In questo quadro generale, in Abruzzo, la percentuale di anziani continua a crescere nonostante l'arrivo degli stranieri, solitamente più giovani. La quota di anziani, già la più elevata tra le regioni del Sud Italia nel 2005, è ulteriormente aumentata arrivando al 22,1%, si pensi che sono 59 i comuni dell'entroterra con più di un anziano ogni tre residenti. L'indice di vecchiaia in Abruzzo è cresciuto del 17% dal 2002 al 2014. Al 2015 la popolazione over 65 era pari a 301.091. Via B. Croce, 108 – 65126 Pescara Tel. 085/45431 – 4543346 fax 085/4543351 [email protected] SEGRETERIA REGIONALE Solo questi semplici dati ci dimostrano come è necessario intervenire nella riorganizzazione del nostro sistema sanitario regionale. Le manovre di riduzione della spesa sanitaria abruzzese che ci hanno portato all'equilibrio di bilancio, ci hanno si consentito di uscire dal commissariamento, ma la cd politica dei due tempi,ovvero la carenza dei necessari investimenti pubblici in sanità non hanno spostato il baricentro del SSR dall'ospedale al territorio ed oggi ancora troppo spesso il ricovero ospedaliero è considerato l'unica risposta al bisogno, a prescindere dalla tipologia di fabbisogno assistenziale. Il nuovo Piano di riqualificazione del SSR, si concentra su alcune azioni che la CGIL condivide e vuole contribuire a realizzare: gestire i pazienti cronici il più possibile a domicilio limitando i ricoveri ospedalieri; accelerare investimenti in infrastrutture e tecnologie per un sistema moderno e competitivo; ristrutturare l’architettura istituzionale privilegiando il contatto diretto con il paziente; Il pilastro della nuova programmazione è rappresentato dal potenziamento dei servizi territoriali, attraverso un nuovo modello omogeneo di assistenza e di integrazione con i medici di base, che porterà anche a una maggiore consapevolezza della domanda sanitaria. “Zuccatelli”: In quest'ottica, a esempio, è prevista l'apertura H24 dei distretti sanitari di base partendo dal presupposto che l'assistenza territoriale è in grado di gestire e risolvere oltre il 90 per cento dei bisogni di salute del cittadino. Il piano di riqualificazione del SSR è del giugno 2016. Cosa si sta facendo in ? Quali risorse si stanno spendendo? A noi sembra che non stiamo partendo con il piede giusto. Dunque, rete ospedaliera, prevenzione, non autosufficienza, liste d’attesa, case della salute, rete residenziale e semiresidenziale, ticket, servizi sociali, integrazione socio sanitaria, assunzione del personale e rinnovo dei contratti, regole sugli appalti di servizi, integrazione dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri con il Servizio Sanitario Regionale, sono questi, i temi di welfare e sanità su cui la CGIL Abruzzo chiede un intervento deciso della Regione e delle ASL. Il Decreto Ministeriale 2 aprile 2015, n.70, (c.d Decreto Lorenzin) ha definito gli standard per il riordino, la razionalizzazione e l’appropriatezza della rete ospedaliera pubblica e Via B. Croce, 108 – 65126 Pescara Tel. 085/45431 – 4543346 fax 085/4543351 [email protected] SEGRETERIA REGIONALE privata in funzione della densità della popolazione, dei ricoveri ad elevato rischio di inappropriatezza, dei volumi di prestazioni necessari alla popolazione e dell’integrazione con i servizi del territorio. I dati di attività pubblicati dall’Agenzia Sanitaria regionale mostrano nel 2014 la riduzione dei posti letto a 4.503 di cui 3.818 per acuti (2,9 per 1.000 abitanti) e 685 per i post acuti (0,5 per 1.000 abitanti). Di questi, 1.085 sono gestiti dal privato accreditato (24,1%). Relativamente al settore post acuti si rappresenta che l'attuale dotazione di posti letto è sottodimensionata (0,5 per 1.000 abitanti) e pertanto risulta necessario un incremento per arrivare allo standard previsto dello 0,7 per 1.000 abitanti. Il piano di riordino della rete ospedaliera della Regione Abruzzo non presenta una equa distribuzione assistenziale sul territorio evidenziando una maggiore presenza di posti letto in rapporto alla popolazione nell’area metropolitana Chieti-Pescara, anche alla luce della forte concentrazione della sanità privata in tale perimetro. L’assistenza ospedaliera delle case di cura private non viene considerata nel piano e andrà ad incrementare l’offerta sanitaria nelle ASL dove presente. La rete ospedaliera dovrà essere ridisegnata per dare adeguate risposte di cura alle patologie più importanti, ma deve anche integrarsi con la rete territoriale e sociale. In mancanza di ciò e senza che vi siano precisi investimenti sulla sanità territoriale, la riorganizzazione della rete ospedaliera si trasformerà in un taglio dei servizi ai cittadini abruzzesi. Ad oggi la rete ospedaliera ha per alcune specialità ed in varie realtà tassi di occupazione dei posti letto superiore al 100%; è il caso ad esempio delle medicine, delle geriatrie, ecc… Non è difficile immaginare che la carenza di strutture e servizi territoriali porta ad un non corretto utilizzo delle strutture ospedaliere le quali, sovraffollate, non riescono a svolgere correttamente i loro compiti. Tra l’altro negli ospedali le dimissioni del paziente spesso avvengono quando questo ha ancora necessità di cure infermieristiche qualificate e continue (che molte famiglie non sono in grado di gestire). Così se il servizio domiciliare è carente e i posti letto promessi per le cure intermedie non sono stati attivati, al cittadino non rimane che provvedere privatamente, se può permetterselo. Chi non può, come dimostrano recenti indagini, è costretto a rinunciare a curarsi. Via B. Croce, 108 – 65126 Pescara Tel. 085/45431 – 4543346 fax 085/4543351 [email protected] SEGRETERIA REGIONALE Il caso della geriatria dell'ospedale di Pescara credo rappresenti un po' l'emblema del territorio che non funziona. La CGIL insieme alla categoria della Funzione Pubblica ha denunciato già a partire dalla scorsa estate le condizioni indegne di ricovero in quel reparto, dove i pazienti vengono collocati nei corridoi e lì vengono sottoposti a ad emotrasfusioni, ad ossigenoterapia, ad assistenza all'igiene personale. Tutto ciò si fa in corridoio, mortificando la dignità delle persone. La CGIL denuncia ma non chiede ulteriori posti letti ospedalieri. Noi sappiamo che l'ospedalizzazione può essere il più delle volte evitata attraverso un efficace sistema di cure primarie e l'integrazione forte tra attività sanitaria e sociale. E allora la iniziativa di oggi avrà un senso se sarà da stimolo alla nuova organizzazione socio sanitaria che la Regione sta predisponendo e che la CGIL ritiene necessaria, a condizione però che quanto previsto dalla letteratura sanitaria e sociale della Regione non resti solo carta stampata. Faccio un esempio: Il nuovo piano sociale prevede una revisione della zonizzazione sociale, con la nascita degli ambiti distrettuali sociali che hanno lo scopo principale di assicurare la coincidenza territoriale con i Distretti sanitari, l'obiettivo è di raggiungere la piena attuazione dell’integrazione socio-sanitaria. La bozza di linee guida per gli atti aziendale delle ASL, presentati ai sindacati solo qualche giorno fa prevede la costituzione dell'Ufficio di Coordinamento Socio-Sanitario e del Coordinatore socio sanitario. Ciò Ci sembra una buona cosa ma poi le stesse linee guida prevederebbero la costituzione di aree distrettuali con una soglia minima di 100.000 abitanti, fermo restando l'attività sul territorio degli attuali DD.SS.BB. Che diventeranno “punti di erogazione”. Ma allora dov'è la “coincidenza territoriale tra ambiti distrettuali sociali e sanitari? Come si attuerà la integrazione socio sanitaria? Quali risorse ci mette la Regione per garantirla? Il territorio della Regione Abruzzo e' prevalentemente montano, con viabilità difficoltosa, soprattutto in inverno, e con un sistema di trasporto pubblico poco efficace. Ciò crea difficoltà agli spostamenti, prevalentemente nella popolazione anziana e dunque il potenziamento delle strutture territoriali nelle aree interne ed in quelle montane è quanto mai necessaria. Via B. Croce, 108 – 65126 Pescara Tel. 085/45431 – 4543346 fax 085/4543351 [email protected] SEGRETERIA REGIONALE La rete ospedaliera, oltre ciò, non può continuare a sostenere il peso di prestazioni ambulatoriali che interferiscono negativamente sull’assistenza ai ricoverati, in particolare durata dei ricoveri e dimissioni precoci che potrebbero trovare soluzione nelle Case della Salute, luoghi che potranno anche consentire l’integrazione delle attività sanitarie, sociali e socio sanitarie. Per la Casa della salute si potranno utilizzare strutture sanitarie o amministrative dismesse, da ristrutturare, edifici messi a disposizione dei Comuni, ambienti acquisiti dal mercato edilizio, sedi specificamente progettate ed edificate. Ma anche su tale punto. Cosa si sta facendo? Quali investimenti? A noi sembra troppo poco. Sul versante della rete territoriale socio sanitaria, dobbiamo dire che essa non è ancora ben definita ed allo stato attuale tante sono le carenze. Eppure il primo Decreto Commissariale in materia, il n. 52/2012 intitolato “Determinazione del fabbisogno di assistenza residenziale e semiresidenziale della Regione Abruzzo per la non autosufficienza, disabilità, riabilitazione, salute mentale e dipendenze patologiche” è stato emanato da oltre tre anni. Nell'incontro avuto solo qualche settimana fa con l'Assessore Poalucci, la CGIl ha denunciato come tale decreto non sia stato affatto preso in considerazione nella assegnazione dei budget tra le varie ASL e di come la sua attuazione sia ancora lontano a venire. L'n-esimo documento di programmazione che ad oggi resta al palo. Stante la carenza di posti letto per la riabilitazione e per la lungodegenza, secondo la CGIL la Regione Abruzzo dovrà procedere ad un un incremento dei posti letto per postacuti esclusivamente in strutture pubbliche. I dati messi a disposizione dalla ASR registrano in Abruzzo un indice di vecchiaia/invecchiamento (n. di anziani / n. di soggetti di età <= 14 anni) pari a 163, valore questo nettamente superiore alla media nazionale. Il tasso di occupazione di RSA ed RA operanti nella Regione Abruzzo è molto elevato, con valori prossimi al 100%, in quanto le malattie cronico degenerative ed invalidanti correlate all’aumento costante della popolazione anziana nella Regione Abruzzo, ha progressivamente aumentato la domanda di salute verso questi setting assistenziali. In tale contesto non può essere condivisa la linea seguita dal Commissario ad acta per la Sanità e dall’Assessore al ramo di mantenere sostanzialmente invariata per i prossimi anni la spesa storica sulla residenzialità e semiresidenzialità. Via B. Croce, 108 – 65126 Pescara Tel. 085/45431 – 4543346 fax 085/4543351 [email protected] SEGRETERIA REGIONALE Al contrario, la CGIL ABRUZZO chiede la rapida attuazione della riconversione della rete residenziale e semiresidenziale con una attenta ridefinizione degli standards qualitativi e l’apertura di un tavolo con le parti sociali che ridefinisca, in base ai bisogni di cura dei cittadini abruzzesi, la spesa necessaria ed i fabbisogni di personale richiesti per ogni setting assistenziale, prevedendo la riqualificazione ed il riconoscimento delle professionalità acquisite dal personale attualmente in servizio presso le strutture sanitarie per scongiurare licenziamenti di personale. Su tali questioni la scorsa settimana abbiamo aperto un tavolo di confronto con l'Assessore alla sanità e vedremo nelle prossime settimane gli esiti. Le lunghe liste di attesa nella nostra regione rischiano di negare ai cittadini abruzzesi e prevalentemente alle classi più disagiate, il diritto alla prevenzione ed alla cura. Le liste di attesa, inoltre, sono tra i motivi che maggiormente spingono i pazienti ad uscire dal sistema pubblico di salute per gli accertamenti e per le visite specialistiche. In Italia il 40% delle visite specialistiche sono pagate direttamente dai cittadini, così come il 49% delle prestazioni di riabilitazione e il 23% degli accertamenti diagnostici. In ogni caso rimane ancora alta la soddisfazione espressa dai cittadini sulle prestazioni ricevute dal SSN. Vogliamo verificare dettagliatamente lo stato dell’arte ed attivare iniziative utili alla riduzione delle liste di attesa. In particolare dovranno essere verificate le risorse già stanziate per tali interventi e chiedere risorse aggiuntive finalizzate alla riduzione dei tempi di attesa. Tra l'altro, ad oggi, molte prestazioni soggette a ticket vengono effettuate dal privato a tariffe inferiori producendo un dirottamento dalle strutture pubbliche a quelle private. Il recente decreto cosiddetto sull’appropriatezza degli esami diagnostici, rischia di trasformarsi in un ulteriore ritardo nella diagnosi di varie patologie. Il pagamento dei ticket e le liste di attesa costituiscono barriere alla cura dei cittadini. E' per questo che nel tavolo sulla fiscalità aperto dall'Assessore Paolucci abbiamo chiesto alla Regione di agire per la riduzione dei ticket sanitari, stante l'uscita dal commissariamento ed il pareggio di bilancio, una proposta dunque prevista nella piattaforma sanità CGIL e dalla quale ci aspettiamo risposte. In merito alla compartecipazione degli utenti alla spesa socio sanitaria nelle strutture residenziali e semiresidenziali, dobbiamo dire che l'azione di CGIL, CISL, UIL, nei confronti della Regione Abruzzo, ci ha consentito di sottoscrivere un accordo con gli assessori Sclocco e Paolucci che vede la RA tra quelle in cui le soglie di esenzione sono massime e dove la percentuale di compartecipazione dell'utente in base al reddito ISEE Via B. Croce, 108 – 65126 Pescara Tel. 085/45431 – 4543346 fax 085/4543351 [email protected] SEGRETERIA REGIONALE è minima, ciò ha permesso a tanti cittadini ed a tante famiglie abruzzesi che vivono il tema della disabilità e della non autosufficienza di continuare ad avere prestazioni gratuite o con una piccola quota di compartecipazione. Certo se è vero come noi crediamo che il potenziamento delle politiche sociali e socio sanitarie possono consentire di gestire i pazienti cronici il più possibile a domicilio limitando i ricoveri non solo ospedalieri ma nelle strutture residenziali in genere, dovremo cercare di lavorare ancora per migliorare l'assistenza sociale prevedendo risorse adeguate. La CGIL, dunque, è impegnata da qui all'approvazione della prossima Legge Fin.ria Regionale affinchè vi siano risorse utili a prevedere investimenti nella sanità e nel sociale. (Su ciò l'Assessore Sclocco viene chiamata in causa) Su questo punto non possiamo condividere la posizione di Confindustria Abruzzo che vuole abbattere già dalla Finanziaria 2017 le addizionali regionali sulle imprese. La CGIL invece ritiene in questa fase che si debbano abbassare le addizionali su lavoratori dipendenti e pensionati, a partire dai redditi più bassi e secondo il principio di progressività. Allo stato attuale una riduzione dell'addizionale regionale IRAP, non è compatibile con la necessità di sostenere la spesa sanitaria e sociale. Infatti la CGIL ha sempre sostenuto la sua contrarietà alla cd. “Politica dei due tempi” per la quale, a fronte di una riorganizzazione della rete ospedaliera non corrisponde un potenziamento della rete territoriale dei servizi sociosanitari e della prevenzione. Nella prevenzione la Regione si trova in forte ritardo e spende ancora troppe poche risorse. Se gravi sono stati i ritardi sugli screening oncologici, cervicali, mammografici e colorettali, sulla salute e sicurezza negli ambienti di lavoro, oggi rileviamo su tali punti un miglioramento della situazione. Invece è ancora scarsa la prevenzione primaria, noi riteniamo che i Dipartimenti di Prevenzione dovranno essere la cabina di regia dei programmi e delle azioni e dovranno rafforzare il loro collegamento con la rete dei Medici di Medicina Generale. Nella riorganizzazione della sanità regionale il Medico di Medicina Generale riveste un ruolo fondamentale e centrale nella gestione del percorso di cura dei pazienti, il progetto di riorganizzazione del territorio in UCCP (Unità Complesse di Cure Primarie) e Aft ( Aggregazioni Funzionali Territoriali) va sostenuto e la qualificazione dell'intervento dei MMG è essenziale nel processo di cura. Via B. Croce, 108 – 65126 Pescara Tel. 085/45431 – 4543346 fax 085/4543351 [email protected] SEGRETERIA REGIONALE Per rilanciare la sanità pubblica poi è necessario procedere alla stabilizzazione del personale che opera nella sanità ed a nuove assunzioni. Allo stesso tempo la CGIL è impegnata a combattere le esternalizzazioni di servizi e laddove si ricorre al sistema degli appalti chiede al committente pubblico di garantire il rispetto dei contratti nazionali e condizioni minime di garanzia. La Salute Mentale Relativamente a tale problematica dobbiamo rilevare che l’Abruzzo fornisce una risposta quasi esclusivamente di tipo sanitario con eccessivo ricorso ad una residenzialità psichiatrica. A ciò deve aggiungersi una mancata attuazione del processo di riorganizzazione dei servizi secondo il modello dipartimentale a centralità territoriale (CSM) in costante e forte interazione con il Distretto di Base e l’Ambito Territoriale Sociale. Infine si rileva una separazione operativa per cui i Centri di Salute Mentale, i Centri Diurni Psichiatrici, i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura, le strutture Residenziali, le Comunità Terapeutiche, le Case di Cura sono spesso “isole” di un lavoro privo di continuità e di obiettivi condivisi. Insomma anche La salute mentale necessita di una vera integrazione socio sanitaria da realizzare attraverso apposito accordo di programma, che ricomprenda al suo interno tutti gli interventi sociali e sanitari da attivare sul territorio per la definizione dei progetti riabilitativi sociosanitari individualizzati, centrati sulla persona e sui suoi bisogni. Mentre noi trattiamo questi temi, gran parte della discussione politica sulla sanità in Abruzzo oggi verte sulla costruzione di 5 nuovi ospedali mediante la tecnica del project financing. La CGIL Abruzzo ha già espresso la sua contrarietà al progetto, tenuto conto che nelle regioni dove questa tecnica è stata più utilizzata per la costruzione di nuovi ospedali si è registrato un disastro dei conti pubblici, la realizzazione di opere che sono costate molto di più del previsto, la creazione di un sistema che diventa difficilmente controllabile. Tali preoccupazioni sono state espresse anche da una pronuncia della Corte dei Conti nella quale si avverte su come il project financing non è adatto per la costruzione di nuovi ospedali. Il rischio che si corre è che tale operazione sottrarrà risorse, per i prossimi decenni, alla spesa pubblica per la salute in un tempo in cui, come ben sappiamo, le risorse a disposizione per la sanità diminuiscono di anno in anno. Ed a pagare le scelte di oggi saranno le generazioni future. Via B. Croce, 108 – 65126 Pescara Tel. 085/45431 – 4543346 fax 085/4543351 [email protected] SEGRETERIA REGIONALE Io ringrazio gli ospiti che hanno accettato il nostro invito, da quelli che vengono da altre regioni, che ci illustreranno le loro esperienze a quelli di casa che ci relazioneranno sullo stato dell'arte e le intenzioni prossime, i temi sopra esposti sono per la CGIL Abruzzo, insieme allo SPI ed ai lav dei servizi pubblici, delle vere PRIORITA'. La CGIL aiuterà i processi di riforma socio sanitaria in atto solo se ci saranno risposte a tali priorità. Da oggi allora vogliamo partire in un percorso virtuoso che vedrà la ns organizzazione soggetto positivo del cambiamento che la Regione vuole realizzare nella riorganizzazione socio sanitaria ma la CGIL è anche pronta alla protesta se tale riorg.ne significherà ancora una volta solo tagli e riduzione dei servizi. Carmine Ranieri CGIL ABRUZZO Via B. Croce, 108 – 65126 Pescara Tel. 085/45431 – 4543346 fax 085/4543351 [email protected]