Arsenàl.IT
Centro Veneto Ricerca e Innovazione
per la Sanità Digitale
Comunicato stampa n.12/2013
PRESENTATI A TREVISO I PRIMI RISULTATI DEL PROGETTO RENEWING HEALTH
GRAZIE AL TELEMONITORAGGIO
RISPARMI PER LA SANITÀ VENETA E MIGLIOR QUALITÀ DI VITA PER I PAZIENTI
CON SCOMPENSO CARDIACO
7 novembre 2013 – Minori accessi al pronto soccorso, riduzione dei ricoveri e delle visite specialistiche
con una rilevante diminuzione dell’ansia per i malati cronici affetti da scompenso cardiaco e per i loro
famigliari. Questi i risultati preliminari che emergono dallo studio che ha permesso per un anno ad un
gruppo di pazienti con scompenso cardiaco di essere costantemente monitorati da casa attraverso un
sistema di telemonitoraggio che consente di conoscere le loro condizioni di salute e di far intervenire il
medico in caso di necessità. Tutto ciò è stato possibile grazie al progetto RENEWING HEALTH, iniziativa
europea che ha come partner la Regione Veneto e come obiettivo migliorare la qualità di vita dei pazienti
cronici. L’iniziativa ha avuto lo scopo di valutare l'impiego di Personal Health Systems (PHS) e di servizi di
telemedicina nel monitoraggio di pazienti cronici e coinvolge 10 aziende sanitarie ed ospedaliere
coordinate dal Consorzio Arsenàl.IT, Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale, che
partecipa alla partnership composta 9 regioni europee. Oggi a Treviso sono stati presentati i primi dati dello
studio che ha permesso di raccogliere oltre 20 milioni di dati.
I pazienti reclutati dal progetto sono costantemente monitorati grazie all’ausilio di dispositivi medici che
permettono di inviare ad una centrale unica regionale una serie di parametri vitali (come ad esempio la
pressione, il peso, il livello di ossigeno nel sangue, la glicemia, ecc.). Tali dati vengono inviati
automaticamente ai medici specialisti o di medicina generale di riferimento per ciascun paziente. Nel caso
in cui i valori rilevati siano fuori norma viene attivato un sistema di allarme che prevede l’intervento del
medico stesso (attraverso la tempestiva modifica della terapia) fino ad arrivare all’attivazione dei servizi di
emergenza tramite 118. Tutti i pazienti sono monitorati per un periodo di 12 mesi che si sta concludendo.
I 3.332 pazienti oggetto di studio hanno una media di 78 anni e appartengono alle categorie che
maggiormente ricorrono ai servizi sociosanitari a causa delle loro patologie croniche: patologie
cardiovascolari, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e diabete. Lo studio si propone di valutare se
i pazienti, grazie al telemonitoraggio, ricorrano in maniera meno frequente a pronto soccorso, ricoveri e visite
ambulatoriali e se i loro livelli d’ansia risultino ridotti grazie ai dispositivi di controllo e alla garanzia che le loro
condizioni di salute siano monitorate costantemente.
Da i dati definitivi emersi dal gruppo dei 213 pazienti affetti da scompenso cardiaco (patologia che colpisce
61.000 cittadini veneti pari all’1,24% della popolazione regionale) il progetto dimostra che grazie a sistemi di
telemonitoraggio nell’arco di un anno è possibile diminuire del 35% il numero di ricoveri e del 13% la loro
durata, del 19% gli accessi al pronto soccorso e del 42% il ricorso a visite specialistiche. La conferma della
positività dei dati emerge dalle interviste ai pazienti che affermano che il telemonitoraggio ha permesso loro
di usufruire di un servizio che migliora la loro vita e quella delle persone che li assistono, diminuendo i loro stati
di ansia grazie ad un supporto qualificato e quotidiano.
Barbara Battistella
Ufficio stampa Arsenàl.IT
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