Misura empirica della temperatura A.A. 2014-2015 l’associazione di un valore della temperatura ad ogni stato di equilibrio termico di un sistema termodinamico viene fatta attraverso la seguente procedura: si assume un sistema termodinamico di riferimento detto termometro descritto da una sola coordinata termodinamica z detta, caratteristica termometrica si fissa arbitrariamente la funzione θ = τ (z) detta funzione termometrica attraverso un processo di taratura e di graduazione del termometro Taratura : scelta del punto di partenza ( o dello zero) della scala equivalente a scegliere l’origine per il sistema di riferimento cartesiano Graduazione : definizione della scala del termometro, equivalente a fissare l’unita’ di misura degli assi cartesiani per effettuare la misura si pone il sistema in contatto termico con il termometro e si attende che venga raggiunto lo stato di equilibrio termico. 1 A.A. 2014-2015 all’equilibrio si ha f(x1…xn) = θ = τ (z) per cui leggendo il valore z del termometro e utilizzando la funzione termometrica θ = τ (z) si puo’ calcolare il valore θ della temperatura attenzione: • postulare l’esistenza di una relazione tra caratteristica termometrica z e temperatura θ e’ ragionevole ma non si puo’ a priori sapere di quale tipo di funzione esattamente si tratti dato che la temperatura e’ una nuova grandezza fisica percio’ la si sceglie arbitrariamente essere di tipo lineare • nella operazione di misura della temperatura il termometro perturba il sistema quindi la massa del termometro deve essere trascurabile rispetto alla massa del sistema • l’unità di misura della temperatura deve essere stabile e riproducibile percio’ deve essere fondata su fenomeni stabili e riproducibili 2 A.A. 2014-2015 Caratteristica termometrica: dilatazione termica in solidi e liquidi a pressione costante il volume dei corpi aumenta con la temperatura e per piccole variazioni di temperatura la variazione di lunghezza del corpo e’ proporzionale a ∆ T ∆l = λl ∆T 1 dl λ= l dT λ e’ il coefficiente di dilatazione termica lineare in generale λ dipende dalla temperatura, ossia : λ ≡ λ (T ) 1 ∆V il coefficiente di dilatazione volumetrica e’ definito come α = V ∆T come α= o piu’ correttamente 1 ∂V V ∂T p se il corpo e’ omogeneo ed isotropo, arrestandosi al prim’ ordine, si ha : α ≈ 3λ 3 La scala delle temperature Celsius (procedura di taratura valida prima del 1954) A.A. 2014-2015 scelto un sistema termodinamico di riferimento (termometro) descritto dalla coordinata z, si costruisce la scala Celsius delle temperature postulando l’esistenza di una relazione tra caratteristica termometrica z e temperatura tC scelta arbitrariamente essere di tipo lineare tC = az + b (funzione termometrica lineare) per tarare la scala si assumono come punti fissi due fenomeni fisici di riferimento il ghiaccio puro in equilibrio con l’acqua satura d’aria alla pressione di 1 atm cui convenzionalmente si attribuisce il valore tC = 0 e l’acqua in equilibrio con il vapore puro alla pressione di 1 atm cui si attribuisce convenzionalmente il valore tC = 100 tC = az + b 0 = a z0 + b 100 = a z100 + b z - z0 tC = 100 z100 - z0 funzione termometrica della scala Celsius 4 Esempio: il termometro a mercurio/alcool A.A. 2014-2015 la grandezza fisica che svolge il ruolo di caratteristica termometrica e’ in questo caso la dilatazione termica nei liquidi in seguito all’acquisizione o cessione di calore da parte del liquido si ha una variazione di volume data la forma del termometro, bulbo e colonna, si ha dV = σ dh per cui le differenze di quota h della colonna misurano le variazioni di temperatura indicando con h0 e h100 le altezze della colonna quando il termometro è in equilibrio termico con un sistema ai due punti fissi si ottiene la seguente funzione termometrica tC = 100 h − h0 h100 − h0 5 A.A. 2014-2015 purtroppo mentre la funzione termometrica e’ per assunzione lineare la dilatazione termica nei materiali e’ lineare solo in prima approssimazione percio’ se si misurano temperature al di fuori dell’intervallo di graduazione del termometro la temperature dello stesso corpo risultera’ diversa a seconda del liquido utilizzato nel termometro per ovviare a questo inconveniente si usa il termometro a gas a volume costante 6 La pressione A.A. 2014-2015 i fluidi (liquidi e aeriformi) esercitano sulle superfici forze sempre normali e mai tangenziali (assenza degli sforzi di taglio) data una porzione infinitesima di volume di fluido incomprimibile affinche’ il fuido sia in equilibrio lungo la verticale e lungo l’asse y si deve avere F1 + F2 + F3 = 0 z proiettando le forze lungo gli assi y e z e considerando i moduli ( F1 − F2 sinϑ ) ˆj = 0 si ha da cui ˆ ( F3 − F2 cosϑ )k = 0 S1 = ab sinϑ inoltre S2 = ab S = abcosϑ 3 quindi F1 F2 F3 = = S1 S2 S3 da cui F1 = F2 sinϑ F3 = F2cosϑ F1 S1 = S2 sinϑ S3 = S2 cosϑ F2 a F2 cosϑ b F2 sinϑ y ϑ x F3 7 A.A. 2014-2015 orientando in modo qualunque la superficie e ragionando come in precedenza si ottiene che la pressione deve essere la stessa su tutte le superfici del volume in conclusione : un fluido esercita su di una superficie immersa una forza sempre perpendicolare alla superficie e il rapporto tra il modulo della forza ed il valore della superficie è indipendente dalla sua orientazione si definisce pressione in un fluido la grandezza | ∆F | dF P = lim = ΔS → 0 ΔS dS 8 Unità di misura della pressione • pascal (pa) forza di 1 N su di una superficie di 1 m2 unità del S. I. • bar = 10 N/cm2 = 105 pa, 1 mbar = 102 pa • torr o mm Hg pressione esercitata da una colonna di mercurio alta 1 mm F mg ρ S h g P (1torr) = = = = ρ gh S S S 10−3 13.5951 −6 × 10−3 × 9.80665 pa 1.33322 mbar = 133.322 = 10 9 • atmosfera (atm) A.A. 2014-2015 pressione media dell’aria a livello del mare alla temperatura T=°15 e latitudine λ= 45 gradi (corrisponde a 760 torr) 1atm =760 torr = 760× 133.322= 101325 pa = 1013.25 mbar 1 atm = 1,01325 bar = 1013,25 mbar = 760 torr ( mm Hg) 1 bar = 0,9869 atm 10 Termometro a gas a volume costante A.A. 2014-2015 la seconda legge di Gay-Lussac isocora fornisce la funzione termometrica e per la costruzione della scala Celsius si utilizza il termometro a gas rarefatto per i gas ideali ( perfetti ) vale, tra le altre, la seconda legge di Gay-Lussac isocora t P = P0 (1+ C ) sperimentalmente si misura α0 e riesce α 0 = 273.15 C α0 data una quantità costante di gas reale mantenuta a volume costante l’acquisizione o la cessione di calore determinano una variazione della pressione del gas h misura la differenza di pressione tra gas e ambiente h ∝ P − Pest h si assume allora una relazione lineare del tipo: t = a P+b 0 = a P0 + b 100 = a P100 + b da cui tC = 100 P − P0 P100 − P0 11 A.A. 2014-2015 in realta’ le cose sono molto piu’ complicate … a rigore la legge di Gay Lussac isocora vale soltanto per un gas perfetto percio’ se si utilizza un gas reale si deve operare a pressioni del gas nel bulbo molto basse di modo che, qualunque sia il gas usato al diminuire della pressione nel bulbo ci si avvicini sempre piu’ alle condizioni di gas perfetto il valore finale della temperatura si ottiene tramite una successione di misure effettuate diminuendo via via la pressione del gas nel bulbo ed estrapolando a pressione del gas nel bulbo nulla (P0 ® 0 ), P − P0 tC = lim 100 = lim 100 P0 → 0 P0 → 0 P100 − P0 P − P0 100 P0 (1 + ) − P0 α0 P = lim α0 ( − 1) P0 → 0 P0 in conclusione P tC = lim 273.15 ( − 1) P0 → 0 P0 temperatura del punto di ebollizione dello zolfo misurata con termometro a gas a volume costante 12 A.A. 2014-2015 infine l’uso del termometro a gas a volume costante e’ molto complicato anche perche’ ogni volta che si riduce la pressione del gas nel bulbo per fare una misura si deve ritarare il termometro… cosi’ ottenuta e’ alla fine si verifica sperimentalmente che la misura della temperatura indipendente dal tipo di gas contenuto nel bulbo ma, e ancora piu’ importante : le proprietà dei gas rarefatti suggeriscono l’esistenza di una temperatura limite : dato che il minimo valore della pressione è nullo P(min) = 0 qualunque sia il valore ( fisso ) di P0 si ha P(min) tC (min) = lim α0 ( − 1) P0 → 0 P0 = − α0 = − 273.15 oC 0 tC (min) = lim α0 ( − 1) P0 → 0 P0 temperatura che può essere assunta come zero assoluto delle temperature mantenendo la stessa spaziatura tra i gradi, si ottiene TK ≡ T = tC + α0 = tC + 273.15 detta “scala assoluta” o “scala Kelvin” delle temperature 13 A.A. 2014-2015 da notare che se TK = tC + α0 e la seconda legge di Gay-Lussac isocora allora tC = TK − α 0 tC P = P0 (1+ ) α0 diviene TK P = P0 α0 14 A.A. 2014-2015 La scala delle temperature Kelvin ( procedura di taratura adottata dopo il 1954 nel S.I. ) la scala Celsius basata sui due punti fissi presenta inconvenienti quindi la procedura di taratura del termometro e’ stata modificata : si postula nuovamente l’esistenza di una relazione lineare tra caratteristica termometrica z e temperatura ma del tipo T = az ossia si pone b = 0 nella T = az + b invece non cambia nulla per quanto riguarda la graduazione del termometro infatti si mantiene la spaziatura tra i gradi identica a quella delle scale Celsius e Kelvin definite in precedenza poiche’ T = az per tarare la scala e’ sufficiente assumere un solo punto fisso il “punto triplo dell’acqua” 15 A.A. 2014-2015 Punto triplo dell’acqua si pone un po’ di acqua distillata in un bulbo rigido sigillato in cui viene tolta tutta l’aria e si mette il bulbo a contatto con una sostanza refrigerante fino a formare un sottile strato di ghiaccio all’equilibrio all’interno del bulbo si ha la la coesistenza delle tre fasi dell’ acqua liquida, solida e gassosa con temperatura ben definita : 0.01 °C ovvero 273.16 °K indipendente dalla pressione esterna la pressione nel bulbo inizialmente sotto vuoto si porta a 4.6 mm di mercurio in conclusione la funzione termometrica per la scala Kelvin delle temperature e’ T = az + b b=0 273.16 = a z pt 273.16 a= z pt quindi T = 273.16 z z pt 16 Scale Termometriche A.A. 2014-2015 la relazione tra la scala Kelvin e quella Celsius e’ del tipo T ( 0C ) = T ( K ) - 273.15 un grado Kelvin e’ uguale ad un grado Celsius nei paesi anglosassoni e’ diffusa la scala Fahrenheit la relazione tra la scala Fahrenheit quella Celsius e’ : = T ( 0F ) 9 5 T ( 0C ) + 32 viceversa, per passare da gradi Fahrenheit a gradi Celsius T ( 0C ) = un grado Fahrenheit non e’ uguale ad un grado Celsius 5 [T ( 0 F ) - 32] 9 17 A.A. 2014-2015 Backup Slides 18