AREA TEMATICA B “PROMOZIONE SCIENTIFICA E TECNOLOGICA” MODULO 1 “ERBE SPONTANEE E ALIMENTAZIONE” LEZIONE 3 “LE ERBE SPONTANEE ALIMENTARI (DA F A Z)“ - Lezione 3 - Torna alla Home page Le erbe spontanee alimentari (da F a Z): finocchio selvatico fragola gallinelle luppolo menta origano ortica pungitopo rosolaccio ruchetta selvatica strigoli tarassaco timo Scarica la lezione in formato Word FINOCCHIO SELVATICO Foeniculum vulgare L. Famiglia: Umbelliferae Nomi popolari: anito, erba buona, fenoggiu, fenoiu, fenocio, finoc, finocchiello, finocchio dolce, madaro, scartoccini. Habitat e descrizione: il finocchio selvatico ama le colline esposte al sole, i luoghi asciutti delle regioni costiere e sub-montane dell'Italia Centro-Meridionale. Ha fusto eretto, ramificato. Le molte volte suddivise in lacinie filiformi sono attaccate al fusto mediante una guaina. I fiori sono di color giallo riuniti in vistose ombrelle apicali. La fioritura avviene in estate. I frutti (detti semi) sono oblunghi, grigi o giallini, dall’odore assai gradevole. La pianta può superare il metro e mezzo d'altezza. Parti usate: foglie. radici, semi (frutti) e guaine carnose. Tempo di raccolta: primavera-estate. Utilizzazione: I semi e i giovani ramoscelli vengono utilizzati per aromatizzare vari tipi di piatti della tradizione mediterranea. I semi, in particolare, si usano per dolci e liquori. Proprietà: aperitive, digestive, diuretiche, galattogoghe e lassative per l’alto contenuto di fibra vegetale. il finocchio contiene un'essenza, l'anetolo, che si concentra in particolar modo nei semi e favorisce la digestione. L'infuso stimola la secrezione lattea nelle puerpere e riduce la sensazione di nausea. AREA TEMATICA B “PROMOZIONE SCIENTIFICA E TECNOLOGICA” MODULO 1 “ERBE SPONTANEE E ALIMENTAZIONE” LEZIONE 3 “LE ERBE SPONTANEE ALIMENTARI (DA F A Z)“ Curiosità: oltre ad aromatizzare carni e pietanze con il finocchio si confeziona un eccellente liquore carminativo e diuretico. I semi (frutti) di finocchio pestati ed uniti ad argilla verde ventilata servono per preparare un dentifricio che rinfresca l'alito e rinforza le gengive. FRAGOLA Fragaria vesca L. Famiglia: Rosaceae Nomi popolari: fraula, fragoea, fregul, frola, fiàr, magiostra, maiole, briachelle. Habitat e descrizione: cresce tra le radure di montagna, nelle schiarite dei boschi e in luoghi erbosi coltivati. Pianticella dotata di rizoma dal quale si dipartono stoloni superficiali pelosi dotati solo per il primo anno di foglie. Queste sono picciolate, composte da tre foglioline ovate con margine seghettato e peli lucenti. I fiori, di colore bianco, appaiono il secondo anno. La fioritura avviene in primavera-estate. Il falso-frutto, detto comunemente fragola, è un ricettacolo polposo, ovoidale, di color rosso vivo. La pianta è alta circa 20 centimetri. Parti usate: falsi frutti. Tempo di raccolta: primavera/estate. Utilizzazione: i falsi frutti vengono consumati freschi o si utilizzano per preparare marmellate. Proprietà: antireumatiche, diuretiche, emostatiche, depurative del sangue. Curiosità: nella tradizione popolare la fragola era fatta oggetto di virtù magiche. Ad esempio, per evitare il morso dei serpenti, si dovevano raccogliere le foglie il 24 giugno (magico giorno di San Giovanni Battista), farle essiccare al sole e confezionare con esse una cintura. Nessuna serpe avrebbe osato avvicinare uomo o donna così conciati. GALLINELLE Valerianella locusta (L) Lat. Betcke. Famiglia: Valerianaceae Nomi popolari: gallinella comune, gallina grassa, galeti, galinele, gainèi, ardielut, matavilz, molesine. Habitat e descrizione: pianta erbacea annua che cresce nei campi coltivati, specialmente lungo i vigneti nelle colline. Il fusto, peloso sugli angoli, è alto fino a 30 cm. Le foglie basali a rosetta, sono spatolate, cigliate, tenere, grassette; quelle del fusto sono più strette e piccole. I fiori sono piccoli, imbutiformi, con corolla azzurrognola e disposti in corimbi densi. Parti usate: foglie. Tempo di raccolta: primavera. Utilizzazione: le rosette basali vengono consumate crude e cotte in insalata sia da sole che abbinate con altre specie di erbe commestibili. Proprietà: diuretiche. Curiosità: la specie oltre a crescere spontanea negli orti viene largamente coltivata e si può AREA TEMATICA B “PROMOZIONE SCIENTIFICA E TECNOLOGICA” MODULO 1 “ERBE SPONTANEE E ALIMENTAZIONE” LEZIONE 3 “LE ERBE SPONTANEE ALIMENTARI (DA F A Z)“ trovare facilmente al mercato anche d’inverno. LUPPOLO Humulus lupulus L. Famiglia: Cannabaceae Nomi popolari: bruscandoi, levertin, lopal, lopola, lupola, orticaccio, rivertizio, vertis, vorticella. Habitat e descrizione: pianta erbacea perenne che cresce nelle siepi, ai margini dei boschi e nei luoghi incolti. I fusto lungo diversi metri è sdraiato, volubile, cavo, ricoperto di peli rigidi. Le foglie sono picciolate, palmato-lobate quelle inferiori e cuoriformi quelle superiori. Il luppolo è una pianta dioica, cioè a fiori maschili e femminili posti su piante diverse. I fiori maschili sono numerosi, verdastri, riuniti in pannocchia ramificata. I fiori femminili sono riuniti in coni ovoidali raggruppati a formare le infiorescenze all’estremità dei rami. Parti usate: giovani germogli e infiorescenze femminili. Tempo di raccolta: primavera (germogli) e agosto-settembre (infiorescenze femminili). Utilizzazione: i germogli primaverili si consumano lessati e conditi come gli asparagi. Sono impiegati anche per preparare risotti, minestre, frittate. Le infiorescenze femminili sono utilizzate per aromatizzare la birra preparata in modo casalingo. Proprietà: aromatiche, amaro-toniche, diuretiche, lassative, sedative. Curiosità: la tradizione di preparare la birra in casa, aromatizzandola con questa specie, è stata importata dai flussi migratori delle popolazioni del Veneto e del Trentino con la vicina Austria. MENTA Mentha sp.p. Famiglia: Labiatae Nomi popolari: nella tradizione popolare difficilmente si distinguono le varie specie di menta. Spesso ci si riferisce alla menta piperita, ma si uso lo stesso termine anche per altre specie di mente: amenta, erba diolona, menta d’oro, menta selvarega, menta napoletana, mentass, piperina, viperina. Habitat e descrizione: tra le specie spontanee ricordiamo la menta d’acqua (Mentha aquatica L.) che si trova nei luoghi umidi, dai fiori rosei, raccolti in capolini quasi globosi; la menta silvestre (Mentha longifolia Huds.) che presenta foglie pelose, lanceolate acute e fiori rosei riuniti in spicastri. La più nota Menta piperita è un ibrido tra M. aquatica x M. viridis e non si trova allo stato spontaneo Parti usate: foglie e sommità fiorite. Tempo di raccolta: estate. Utilizzazione: si utilizzano le sommità per aromatizzare risotti e frittate. Viene consumata con i contorni (per esempio zucchine alla menta) e serve per preparare tisane dissetanti. AREA TEMATICA B “PROMOZIONE SCIENTIFICA E TECNOLOGICA” MODULO 1 “ERBE SPONTANEE E ALIMENTAZIONE” LEZIONE 3 “LE ERBE SPONTANEE ALIMENTARI (DA F A Z)“ Proprietà: antisettiche, antifermentative, digestive, eupeptiche, antispasmodiche. Curiosità: il termine menta deriva dal latino mens, perché gli antichi ritenevano che avesse proprietà fortificanti per l’intelligenza. ORIGANO Origanum vulgare L. Famiglia Labiatae Nomi popolari: acciughero, arburà, arrecheta, cornabusa, erba acciuga, majaron selvadi, menta bastarda, pimpinella, regamo. Habitat e descrizione: pianta erbacea perenne comune nei luoghi sassosi e soleggiati. Il fusto è rossastro, ramificato nella parte superiore, alto fino a 80 cm. Le foglie sono opposte, picciolate, di tipo ovale o elittico. I fiori (luglio-agosto) sono piccoli, di color rosa o rosso, riuniti in pannocchie terminali. Parti usate: foglie. Tempo di raccolta: primavera-estate. Utilizzazione: le foglie vengono impiegate per aromatizzare minestre e minestroni. Proprietà: carminative, diaforetiche, antispasmodiche, espettoranti, stomachiche. Curiosità: l’origano selvatico delle regioni meridionali è particolarmente aromatico e adatto per pizze e numerose pientanze dell’area mediterranea. ORTICA Urtica dioica L. Famiglia: Urticaceae Nomi popolari: lurdica, ortiga, ortica maschio, orticone, ozziau, pistidduri, uldiga, urtia, urtiga, urtil. Habitat e descrizione: pianta erbacea perenne comune negli incolti, nei campi, fra le macerie, lungo le siepi e qua e là nei boschi. Il fusto è eretto, semplice, alto fino a 150 cm e a sezione quadrata. Le foglie sono picciolate, opposte ovali, con i margini dentati e con la nervatura marcata. Fusto e foglie portano i peli urticanti che si spezzano al minimo urto emettendo il liquido urticante. Parti usate: foglie e giovani sommità. Tempo di raccolta: primavera. Utilizzazione: si impiegano per preparare la zuppa, minestre di verdure e i risotti. Si servono anche lessate quali condimento delle lumache al forno. Proprietà: diuretiche, digestive, epato-protettrici, antiinfiammatorie, antidiarroiche, ipoglicemizzanti, antianemiche. Il loro impiego è particolarmente indicato per le persone anemiche, convalescenti e anziane. Curiosità: le ortiche vengono tradizionalmente impiegate contro al caduta dei capelli. AREA TEMATICA B “PROMOZIONE SCIENTIFICA E TECNOLOGICA” MODULO 1 “ERBE SPONTANEE E ALIMENTAZIONE” LEZIONE 3 “LE ERBE SPONTANEE ALIMENTARI (DA F A Z)“ PUNGITOPO Ruscus aculeatus L. Famiglia: Liliaceae Nomi popolari: brusco, bruscanzi, brusasorzi, rustegòt, rust, ruscli, russul, spargs di ruscli, rusculins. Habitat e descrizione: pianta suffruticosa perenne, sempreverde, comune nelle siepi e nei boschi dell’area collinare. I fusti sono alti fino a 80 cm. I rami sono trasformati in cladodi, verdi, sessili, lanceolati, impropriamente chiamati foglie, Le foglie vere sono piccole squame membranacee inserite al centro del cladodo. I fiori (febbraio-aprile) verdastri, sono inseriti al centro del cladodo con un breve peduncolo. Il frutto è una bacca sferica rossa. Parti usate: giovani germogli primaverili. Tempo di raccolta: aprile-maggio. Utilizzazione: sono molto ricercati per il loro sapore amarognolo ma delizioso. Vengono cotti e consumati come gli asparagi, oppure in risotti. Proprietà: diuretiche, aperitive, antiinfiammatorie, protettrici vasali, sudorifere. Curiosità: nella medicina popolare l’acqua di cottura viene bevuta al mattino a digiuno perché considerata depurativa e ricostituente per l’organismo. ROSOLACCIO Papaver rhoeas L. Famiglia: Papaveraceae Nomi popolari: bamboccia, basa done, bianc e rus, bubboline, paparine, papavar, papaver selvarego, popolana, rosolina, rusalena, rusatta, signorine. Habitat e descrizione: pianta erbacea perenne infestante dei campi di grano e degli incolti. Le foglie basali formano una rosetta e presentano un margine dentato. Il fusto ramoso e peloso può essere alto fino a 60 cm. I fiori (maggio-luglio) sono solitari ed hanno quattro petali di colore rosso porporino. Parti usate: rosette di foglie basali. Tempo di raccolta: primavera. Utilizzazione: si consumano crude in insalata o cotte come gli spinaci. Proprietà: bechiche, decongestionanti, espettoranti, leggermente soporifere, calmanti. Curiosità: l’infuso dei petali è indicato in erboristeria per curare l’insonnia nei bambini. RUCHETTA SELVATICA Diplotaxis tenuifolia DC. Famiglia: Cruciferae AREA TEMATICA B “PROMOZIONE SCIENTIFICA E TECNOLOGICA” MODULO 1 “ERBE SPONTANEE E ALIMENTAZIONE” LEZIONE 3 “LE ERBE SPONTANEE ALIMENTARI (DA F A Z)“ Nomi popolari: aruca, erba ruga, gruritta, rucoea mata. Habitat e descrizione: pianta erbacea perenne che si trova nei terreni incolti e presso le zone ghiaiose. Il fusto sublegnoso alla base, può raggiungere l’altezza di 100 cm. Le foglie sono pennatopartite con segmenti laterali stretti, lunghi e con lobo laterale di poco più largo. I fiori (maggio-settembre) sono gialli portati da pedicelli più lunghi della corolla, raccolti in racemo terminale. Parti usate: foglie giovani basali. Tempo di raccolta: primavera. Utilizzazione: si consumano crude cotte nei minestroni e lessate e condite come gli spinaci. Quando sono molto tenere si impiegano anche in insalate miste. Proprietà: antiscorbutiche, astringenti, espettoranti. Curiosità: negli orti delle case viene comunemente coltivata la rucola (Eruca sativa Miller) che a volte si può trovare subspontanea nel territorio. STRIGOLI Silene vulgaris (Moench) Garke L. Famiglia: Caryophyllaceae Nomi popolari: bubbolini, carletti, erba del cucco, schioppetti, sciopét, tajadee dea madona, tussèl, garofoet, sgrizoi. Habitat e descrizione: pianta erbacea perenne comune nei campi, nei prati, lungo i margini delle strade. Si presenta alta fino a 80 cm. Dalla radice si sviluppano in primavera, diversi ciuffi di foglie erette ed appaiate, sessili, lanceolate ad apice acuto. I fiori (aprile-agosto) hanno un calice a forma di veschichetta ovale ed una corolla di 5 petali bianchi dai quali sporgono gli stami. Parti usate: foglie giovani. Tempo di raccolta: primavera. Utilizzazione: le foglie raccolte prima che siano visibili i bocci fiorali si consumano crude o cotte come gli spinaci, mescolate anche con altre specie di erbe commestibili. Proprietà: diuretiche. Curiosità: il nome popolare veneto "sciopét" si deve al fatto che i calici fiorali rigonfi venivano tradizionalmente fatti "scoppiare" sul dorso della mano dei bambini. TARASSACO Taraxacum officinale Weber Famiglia: Compositae Nomi popolari: dente di leone, stella gialla, girasole dei prati, lampionetti, pisciacane, piscia(in)letto, pisacani, pisciatello, castracane, bruciaocchi, ingrassaporci, radicio de camp, radicée, frati, botoni. Habitat e descrizione: pianta erbacea perenne comune nei luoghi erbosi e nei campi ben AREA TEMATICA B “PROMOZIONE SCIENTIFICA E TECNOLOGICA” MODULO 1 “ERBE SPONTANEE E ALIMENTAZIONE” LEZIONE 3 “LE ERBE SPONTANEE ALIMENTARI (DA F A Z)“ concimati con letame. Dalla radice laticifera, carnosa, si sviluppa una rosetta di foglie. Le foglie sono di forma lanceolata, pennato-partita, con l’apice spesso triangolare. I fiori (febbraio-ottobre) sono riuniti in capolini portati singolarmente all’apice dei fusti. Sono tutti ligulati ed hanno un colore giallo-dorato. Parti usate: foglie. Tempo di raccolta: primavera. Utilizzazione: le rosette di foglie basali si consumano cotte da sole o, più frequentemente, mescolate con altre specie di erbe commestibili in insalate. Proprietà: diuretiche, digestive, amaro-toniche, eupeptiche, coleretiche, colagoghe. Curiosità: in erboristeria le radici si impiegano in tisane depurative per la cura del fegato. TIMO Thymus pulegioides L. Famiglia: Labiatae Nomi popolari: erba pevèra, erba salterella, erbuccia, ferugola, peèrel, peperino, pepolina, riganeddu, satur, solaredda, timo salvadego, tuma, tumaru, tummineddu, tumbù. Habitat e descrizione: pianta erbacea perenne comune nei prati aridi e soleggiati della zona montana. Il fusto è sdraiato, talora un po’ lignificato alla base. Le foglie sono ovali, più spesso ellittiche, con margini piani. I fiori (maggio-settembre) sono disposti in verticillastri accostati che formano quasi dei capolini ovoidali all’apice dei rami. La corolla è tubulare, rosata, divisa alla fauce in due labbra. I frutti sono formati da quattro acheni. Parti usate: foglie e sommità fiorite. Tempo di raccolta: primavera-estate, durante la fioritura. Utilizzazione: si utilizzano per aromatizzare alcuni piatti a base di carne ed in alcuni casi anche minestre e minestroni di verdura. Proprietà: aromatizzanti, antisettiche, digestive, diuretiche, carminative, espettoranti. Curiosità: il timo fa parte del "mazzetto di odori" da sempre usato nella migliore cucina internazionale. Per le sue ottime proprietà balsamiche e stimolanti viene utilizzato nella cosmesi popolare per bagni, suffumigi, impacchi e maschere tonificanti e purificanti.