Parte generale - sciunisannio.it

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Corso di Idrogeologia
Prof.ssa Libera Esposito
Programma
del corso
• Fattori di condizionamento del
circuito delle acque
• Rilevamento dei dati
idrogeologici di base
• Prospezione idrogeologiche
Rilevamento dei dati
idrogeologici di base
• Rilevamento idrogeologico
• Raccolta e archiviazione dei dati
idrogeologici
• Rilevamento dei dati idrometeorologici
Prospezioni
idrogeologiche
• Perforazioni e condizionamento dei fori
• Piezometria
• Prove idrauliche
Acqua pura
e
Acqua naturale
Il ciclo dell’acqua
Il ciclo dell’acqua
Se l’acqua evaporata ricade sulla superficie terrestre, si parlerà di “CICLO CONTINENTALE”; se,
viceversa, essa ricade nell’idrosfera si parlerà di “CICLO OCEANICO”
Il ciclo idrologico relativo
all’intero globo terrestre
può essere sintetizzato
dalla
seguente
equazione:
P=E
(1)
l’acqua che precipita
deve essere uguale a
quella che evapora
P=precipitazioni
E=evaporazione
R=ruscellamento
I =infiltrazione
Il ciclo idrologico relativo alle sole aree continentali
può essere espresso dalla equazione (1) modificata
P=E+R+I
(2)
Il ciclo dell’acqua
ACQUE SUPERFICIALI
ACQUE di INFILTRAZIONE
Si suddividono in:
Si suddividono in:
Acque di EVAPORAZIONE
Acque di EVAPOTRASPIRAZIONE
Acque di RUSCELLAMENTO
Acque di INFILTRAZIONE EFFICACE
Er
Ep
LE ACQUE DI INFILTRAZIONE EFFICACE SONO
QUELLE CHE ALIMENTANO, PER VIA
SOTTERRANEA, LE SORGENTI, I FIUMI, I LAGHI,
FINO A SFOCIARE IN MARE
SE IL TEMPO IMPIEGATO DALLE ACQUE
INFILTRAZIONE EFFICACE PER RAGGIUNGERE
MARE E’ BREVE, SI PARLA DI ACQUE
CIRCOLAZIONE ATTIVA; VICEVERSA, SI PARLA
ACQUE DI FONDO
DI
IL
A
DI
Esistono anche:
ACQUE FOSSILI O CONNATE: Acque intrappolate nella roccia al momento della su formazione;
ACQUE IUVENILI: Acque di origine profonda, di neoformazione, associate, in modo prevalente, a
manifestazioni idrotermali di corpi magmatici in via di raffreddamento
Il ciclo dell’acqua
EQUAZIONE DEL BILANCIO IDROLOGICO:
P = E (Er o Ep) + R + I
(3)
CONSENTE DI VALUTARE LA POTENZIALITA’ IDRICA SOTTERRANEA DI
UNA DETERMINATA IDROSTRUTTURA
b
Esempio:
Acquifero carbonatico
sorgente
a
pianta
Argille
impermeabili
Se dalla (3) ricavo I (infiltrazione efficace) ottengo:
P-E-R=I
I = POTENZIALITA’ IDRICA SOTTERRANEA (m3/anno)
Il ciclo dell’acqua
RISVOLTI
APPLICATIVI:
A) Emungo più acqua di quanta me ne può dare la mia
idrostruttura
sovrasfruttamento dell’acquifero
prosciu-gamento delle sorgenti
1) Piezometrica in condizioni di
equilibrio
sorgente
sezione a-b
2) Piezometrica in condizioni di
sovrasfruttamento
1
2
successiva
precedent
e
Il ciclo dell’acqua
B) Inversione dei rapporti fiume-falda
1.
fiume
2.
fiume
3.
fiume
La falda alimenta il fiume
Indice
L’acqua in natura
Acqua pura e acqua naturale
Il ciclo dell’acqua
Situazione limite: il fiume
alimenta la falda perché la
superficie piezometrica si è
depressa
Caso estremo: il fiume alimenta
la falda per percolazione
Il ciclo dell’acqua
C) Inversione dei rapporti tra falde sovrapposte
p.c.
2a falda
1a falda
impermeabile
saturo
impermeabile
p.c.
1a falda
impermeabile
2a falda
impermeabile
Fattori di condizionamento
del ruscellamento superficiale
e dell’infiltrazione delle acque
nel sottosuolo
• Fattori meteorologici
• Fattori morfologici
• Fattori geologici
• Fattori biologici
Fattori meteorologici
• Precipitazioni
Le precipitazioni incidono sui quantitativi di acqua di infiltrazione e/o di ruscellamento
per:
a) QUANTITA’
b)QUALITA’
c)INTENSITA’
INFILTRAZIONE
DECRESCENTE
• Temperature dell’aria e del suolo
Elevate temperature favoriscono alti valori di evapotraspirazione, mentre il suolo gelato
favorisce il ruscellamento.
• Umidità dell’aria
Maggiore umidità relativa comporta una minore aliquota di acqua di evapotraspirazione
e viceversa
Fattori morfologici
• Pendenza dei versanti
Una maggiore pendenza dei versanti favorisce il ruscellamento all’infiltrazione e
viceversa;
A PARITA’ DI
LITOLOGIA
P
Favorito il
ruscellamento
all’infiltrazione
P
R
I
Favorita l’infiltrazione al
ruscellamento
• Spartiacque
Glisuperficiali
spartiacque superficiali rappresentano delle zone, topograficamente più elevate,
dalle quali le acque di ruscellamento superficiale (acque di ruscellamento) tendono ad
allontanarsi. Solitamente, le acque superficiali si dirigono verso corsi d’acqua superficiali
(ad es. fiumi).
Spartiacque superficiale
R
R
Fiume
Se le acque di scorrimento superficiale, provenienti da una zona di spartiacque
superficiale, convogliano verso un bacino chiuso, privo di emissario superficiale (ad es.
una conca endoreica), esse possono infiltrarsi in un secondo momento dando luogo
all’importante fenomeno di INFILTRAZIONE SECONDARIA.
Spartiacque superficiale
90
80
70
60
60
70
80
90
Conca endoreica
PUNTO DI
INFILTRAZIONE
SECONDARIA
Fattori biologici
Tra i fattori biologici che condizionano fortemente il fenomeno di infiltrazione e di
ruscellamento si deve annoverare la
VEGETAZIONE
Essa agisce nei modi seguenti:
•Rallenta la caduta delle acque al suolo (specialmente nei boschi), favorendo, in tal
modo, l’assorbimento delle acque di precipitazione meteorica (ossia l’infiltrazione);
Indice
Fattori di condizionamento del
circuito delle acque
•Ne facilita l’assorbimento, grazie all’elevato potere ritensivo dello strato più superficiale
di terreno
Fattori di condizionamento
del ruscellamento superficiale
e dell’infiltrazione delle acque
nel sottosuolo
In figura sono riportati i quantitativi di acqua di ruscellamento misurati
in un bosco di 16 ettari della Carolina del Nord, prima e dopo il taglio:
•Prima del taglio, avvenuto nel 1939, il deflusso sup. era quasi nullo;
Fattori meteorologici
•E’ poi salito improvvisamente nel 1941, portandolo a valori di 360 mm;
Fattori morfologici
•Ha impiegato 25 anni per ritornare quasi ad una situazione di
equilibrio.
Fattori geologici
Fattori biologici
N.B.: SI RAMMENTA, PERO’, CHE IL BOSCO FA
AUMENTARE LE PERDITE DI ACQUA PER
EVAPOTRASPIRAZIONE
Fattori geologici
• La litologia della formazione affiorante: quindi, il suo grado di
permeabilità relativa;
Un terreno più permeabile, com’è ovvio, favorisce l’infiltrazione delle
acque nel sottosuolo e viceversa
• Il grado di fratturazione (ossia di tettonizzazione) della formazione
considerata
Una formazione più fratturata è maggiormente ricettiva all’azione di
infiltrazione delle acque sotterranee e viceversa
Si fa notare, però, che una roccia molto fratturata, che ha raggiunto uno
stato di fratturazione milonitico (ossia si presenta quasi macinata, ridotta
in polvere), risulta meno ricettiva all’infiltrazione delle acque superficiali
Ne consegue che, una roccia molto fratturata non necessariamente è una
roccia molto permeabile
Proprietà idrologiche
delle rocce
Indice
Cr: si riferisce al solo
strato
di
terreno
agrario
Proprietà idrologiche
delle rocce
Porosità
Igroscopicità
Capacità di ritenzione e
di assorbimento
Capacità di percolazione
Permeabilità
R: si riferisce a tutto
l’acquifero
Vr = volume acqua di
ritenzione
Vg = volume di acqua
gravifica
successiva
L’acqua nel sottosuolo
Proprietà idrologiche
delle rocce
Porosità
POROSITA’
Proprietà di contenere spazi vuoti tra gli
elementi solidi che compongono una
roccia
Porosità totale
Indice
L’acqua nel sottosuolo
Per porosità totale si intende il volume di
vuoti totali presenti in una roccia (si
esprime in %)
Proprietà idrologiche
delle rocce
Porosità
Igroscopicità
Capacità di ritenzione e
di assorbimento
Capacità di percolazione
Pt = (Vv / Vt) x 100
Dove:
Vv: è il numero di vuoti totali presenti in una
roccia, siano essi intercomunicanti o non.
Vt: è il volume totale della roccia, ossia vuoti +
pieno (parte solida + spazi vuoti).
Permeabilità
Porosità primaria: i pori si sono formati contemporaneamente alla
formazione della roccia (ad esempio: sedimenti sciolti);
Porosità secondaria, tipica delle rocce litoidi: i pori si formano
successivamente alla messa in posto della roccia, per effetto di fenomeni
tettonici o esogeni (ad esempio: la porosità delle rocce fratturate come i
calcari, la coltre di alterazione dei depositi granitici, ecc.)
Proprietà idrologiche
delle rocce
Ordini di grandezza porosità totale in
alcune rocce
(da Celico P., 1986 – “Prospezioni Idrogeologiche”. Vol. 1, Cap. 2, p. 31)
successiva
L’acqua nel sottosuolo
Proprietà idrologiche
delle rocce
Igroscopicità
IGROSCOPICITA’
Proprietà che hanno le rocce asciutte
di assorbire l’acqua contenuta
nell’aria allo stato di vapore,
attraverso i micropori dei granuli o
degli elementi che lo compongono
precedent
e
Proprietà idrologiche
delle rocce
L’acqua nel sottosuolo
Igroscopicità
Tipi di acque nelle
rocce:
Indice
acqua igroscopica (1);
acqua pellicolare (2);
acqua capillare (3);
acqua gravifica (4).
L’acqua nel sottosuolo
Proprietà idrologiche
delle rocce
Porosità
Igroscopicità
Capacità di ritenzione e
di assorbimento
Capacità di percolazione
Acqua igroscopica: si lega alle particelle solide ed asciutte per fenomeni di
adsorbimento
Acqua pellicolare:
si lega al primo strato di acqua, ossia all’acqua igroscopica, per
effetto del fenomeno di adesione (che si realizza tra le
molecole dell’acqua)
Acqua capillare:
è quella che si fissa alle particelle di terreno per effetto delle
forze di adesione e di coesione
Permeabilità
Acqua di ritenzione = Acqua igroscopica + Acqua pellicolare + Acqua capillare
Acqua gravifica:
acqua soggetta alla forza di gravità
L’acqua nel sottosuolo
Proprietà idrologiche
delle rocce
Capacità di ritenzione
CAPACITA’ DI
Proprietà che hanno le rocce
di trattenere acqua allo stato liquido per
RITENZIONE
fenomeni di adesione e di capillarità.
Capacità idrica di campo
È il volume di acqua di ritenzione che può essere trattenuto dal solo strato di terreno
agrario.
Indice
E’ importante quando si
effettua il bilancio idrico
relativo al suolo
dove:
Vc: è il volume di acqua di ritenzione riferito al solo strato di terreno agrario;
Va: è il volume totale (vuoti + pieni) della roccia.
Cr = (Vc / Va) x 100
L’acqua nel sottosuolo
Proprietà idrologiche
delle rocce
Coefficiente di ritenzione o ritenzione specifica:
Porosità
Igroscopicità
Capacità di ritenzione e
di assorbimento
Capacità di percolazione
È il volume di acqua di ritenzione che può essere trattenuto in tutta la porzione di
terreno che si sta considerando.
R = (Vr / Va) x 100
dove:
Vr: è il volume di acqua di ritenzione trattenuto in tutto l’acquifero, cioè anche nello strato sottostante al
terreno agrario.
Permeabilità
Coefficiente di saturazione o di assorbimento:
È la proprietà che un terreno ha di assorbire acqua fino a saturarsi.
S = [(Vr + Vg) / Vp] x 100
dove:
Vp: è il volume totale dei pori
Ovviamente esso può
assumere valori variabili
tra lo 0 ed il 100%
successiva
L’acqua nel sottosuolo
Proprietà idrologiche
delle rocce
Capacità di percolazione
CAPACITA’ DI PERCOLAZIONE
Proprietà che hanno le rocce di lasciarsi attraversare dall’acqua e di
cederla per effetto della forza di gravità.
Tale proprietà si esprime attraverso uno specifico coefficiente che prende il nome di:
POROSITA’ EFFICACE
Indice
Pe = Pt - R
L’acqua nel sottosuolo
ovvero:
Pe = (Vt / Va) – (Vr / Va)
Proprietà idrologiche
delle rocce
ma:
Vt – Vr = Vg (volume di acqua gravifica)
quindi:
Porosità
Pe = (Vg / Va) x 100
Igroscopicità
Capacità di ritenzione e
di assorbimento
Capacità di percolazione
Permeabilità
La
porosità
efficace
corrisponde, quindi, al volume
dei
meati
granulari
intercomunicanti
(che
contengono,
cioè
acqua
estraibile per gravità) in rapporto
al volume totale della roccia
precedent
e
L’acqua nel sottosuolo
Proprietà idrologiche
delle rocce
Capacità di percolazione
Confronto tra la
porosità totale e la
porosità efficace in
alcune
rocce
sciolte o litoidi
Indice
L’acqua nel sottosuolo
Proprietà idrologiche
delle rocce
Porosità
Igroscopicità
Capacità di ritenzione e
di assorbimento
Capacità di percolazione
Permeabilità
successiva
L’acqua nel sottosuolo
Proprietà idrologiche
delle rocce
Permeabilità
PERMEABILITA’ DELLE ROCCE
Per permeabilità si intende la capacità che una roccia ha di lasciare defluire
le acque, quindi di lasciarsi attraversare dalle acque.
Tipo di permeabilità
Indice
L’acqua nel sottosuolo
Proprietà idrologiche
delle rocce
Porosità
Igroscopicità
Capacità di ritenzione e
di assorbimento
Capacità di percolazione
Permeabilità
Le rocce possono presentare una Permeabilità per Porosità (o in piccolo),
oppure una Permeabilità per Fratturazione (o in grande).
Si può distinguere anche una Porosità per Carsismo, cioè legata
all’espletarsi del fenomeno carsico.
Grado di permeabilità
Il grado di permeabilità di una roccia può essere espresso in termini
qualitativi, ossia attraverso l’osservazione diretta in campagna; oppure in
termini quantitativi, ossia attraverso la determinazione del Coefficiente di
Permeabilità K (m/s); tale determinazione si effettua attraverso
l’esecuzione di una prova di emungimento.
Complesso Idrogeologico
In funzione del grado e del tipo di permeabilità è possibile definire un
complesso idrogeologico: rocce aventi caratteristiche litologiche simili, una
comprovata unità spaziale e giaciturale ed un grado ed un tipo di
permeabilità simili possono essere accorpate a formare un unico
complesso idrogeologico.
precedent
e
L’acqua nel sottosuolo
Proprietà idrologiche
delle rocce
Permeabilità
Porosità e
Permeabilità
relativa di alcune
rocce.
Indice
L’acqua nel sottosuolo
Proprietà idrologiche
delle rocce
Porosità
Igroscopicità
Capacità di ritenzione e
di assorbimento
Capacità di percolazione
Permeabilità
L’acqua nel sottosuolo
Ripartizione dell’acqua
nel sottosuolo
Indice
L’acqua nel sottosuolo
Ripartizione dell’acqua
nel sottosuolo
Distribuzione in zone di umidità dell’acqua nel terreno (da Civita; in Ippolito ed altri, 1975)
Ripartizione dell’acqua nel
sottosuolo
L’acqua che circola
nella zona di
saturazione prende il
nome di FALDA
IDRICA (o
semplicemente
FALDA) ed il livello
che separa la zona
satura da quella di
aerazione (zona non
saturo) prende il
nome di LIVELLO DI
FALDA o superficie
piezometrica o livello
piezometrico.
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Indice
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Oscillazioni del livello
piezometrico
Deflusso della falda
I movimenti sub-verticali riguardano la zona di aerazione.
I movimenti sub-orizzontali, che si realizzano nella zona di
saturazione, coincidono con il deflusso della falda e comportano il
trasferimento di quantitativi d’acqua, variabili nel tempo, dalla zona
di alimentazione a quella di recapito.
NB: Gli studi idrogeologici interessano soprattutto la acque a deflusso suborizzontale poiché sono più facilmente ed utilmente estraibili.
successiva
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Oscillazioni del livello piezometrico
OSCILLAZIONI DEL LIVELLO
PIEZOMETRICO
La superficie piezometrica è soggetta
a continue variazioni di livello che possono essere
associate a :
cause naturali: legate alle precipitazioni atmosferiche, all’effetto della pressione atmosferica,
alle maree, alle variazioni dei laghi e dei fiumi ed, infine, ai terremoti.
Indice
L’acqua nel sottosuolo
cause artificiali: legate all’utilizzazione delle falde, all’irrigazione, all’alimentazione artificiale,
ecc.
Oscillazioni del livello
piezometrico
Deflusso della falda
Variazioni del livello idrico nelle perforazioni, per effetto
della ricarica dell’acquifero in occasione di eventi piovosi
particolarmente intensi (oscillazioni della durata di poche
ore, al massimo di qualche giorno).
Influenza
delle
precipitazioni
atmosferiche sui livelli della falda di
Serino, nei pressi di Avellino (Campania)
(da A.M.A.N., Napoli)
precedent
e
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
L’acqua nel sottosuolo
Oscillazioni del livello piezometrico
OSCILLAZIONI DEL LIVELLO PIEZOMETRICO DOVUTE ALLA PRESSIONE
ATMOSFERICA
Negli acquiferi confinati, cioè in quelli compresi tra due strati impermeabili, il fenomeno può
essere sintetizzato nel modo seguente (Jacob, 1940):
1) Pa + Pr = Pp + Ps (nel punto x in figura a)
dove:
2) Pa + γh = Pp (nel punto y, in figura a)
Indice
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Oscillazioni del livello
piezometrico
Deflusso della falda
Pa = pressione atmosferica agente
Se la pressione atmosferica si incrementa di ∆Pa (figura b), si avrà: nel punto x
3) Pa + Pr + ∆Pa = Pp + Ps + ∆Pp + ∆Ps (punto x, figura b)
Pr = pressione dei sedimenti che
4) Pa + ∆Pa + γh1 = Pp + ∆Pp (punto y, figura b)
sovrastano la parte satura (porzione
Sostituendo la 2) nella 4) si ottiene:
acquifera) nel punto x
5) Pa + ∆Pa + γh1 = Pa + γh + ∆Pp
Semplificando si ottiene:
6) ∆Pa – ∆Pp = γ(h – h1)
Pp = pressione della falda (che
agisce attraverso il fluido)
Ps = pressione esercitata dallo
Ma h – h1 è proprio uguale a ∆h, ossia alla variazione di carico
scheletro dell’acquifero (cioè dalla
idraulico a seguito dell’incremento della pressione atmosferica, quindi:fase solida costituita dai granuli)
7) ∆h = ∆Pa – ∆Pp/γγ
Effetti della pressione
atmosferica sul livello
piezometrico di un
acquifero confinato
Figura a
Figura b
successiva
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Deflusso della falda
DEFLUSSO DELLA FALDA
Per effetto della forza di gravità l’acqua si sposta, dalle zone di
alimentazione a quelle di recapito, secondo percorsi a prevalente
componente orizzontale
Traiettorie dei filetti liquidi (a) e direzione e verso di deflusso della falda in
relazione ai percorsi reali seguiti dalle acque all’interno dei meati intergranulari
(b).
Se in un punto qualsiasi di una massa liquida, le singole particelle di
acqua assumono la stessa posizione, presentano la stessa pressione e si
muovono alla stessa velocità (anche se la velocità delle particelle può
cambiare lungo la stessa traiettoria), si dice che la falda si muove in
MOTO PERMANENTE.
successiva
precedent
e
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
EQUAZIONE DI CONTINUITA’
Per un liquido incompressibile, che viaggia in moto permanente, la
Portata della falda Q è costante in tutte le sezioni. Per tale motivo la
velocità del liquido risulta inversamente proporzionale alla sezione
di transito dell’acqua.
Q = S1V1 = S2V2
Q
dove:
S1
S1: S2 = V2 : V1
Q = Portata della falda (m3/s);
S1 e S2 = Area delle sezioni 1 e 2 (in m2);
Q
S2
1
2
V1 e V2 = velocità dell’acqua in corrispondenza delle sezioni 1 e 2 (in m/s)
Se la sezione dell’acquifero è costante e, quindi, la velocità con cui si muovono i
singoli filetti idrici è la stessa in ogni direzione, il moto si dirà UNIFORME
Se cambia la sezione e la velocità di movimento delle particelle il moto si dirà VARIO
successiva
precedent
e
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Deflusso della falda
Esperienza di Reynolds e deflusso delle acque
di falda in regime laminare e turbolento
Indice
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Oscillazioni del livello
piezometrico
Deflusso della falda
Il passaggio dei fluidi dal regime laminare al regime turbolento viene espresso
dal numero di Reynolds (Re)
dove:
Re
Vc = Velocità critica del fluido (m/s);
d = Diametro del condotto (in m2);
ρ = Viscosità cinematica del fluido (in m2/s)
= Vc · d/ρ
ρ (1)
In particolare la viscosità cinematica del fluido è data
da:
ρ= µ/γ
dove:
µ = viscosità del fluido;
γ = peso specifico del fluido.
Dalla (1) si evince che la velocità
critica
è
inversamente
proporzionale al diametro del
condotto e che il regime laminare è
tanto più stabile quanto più alta è
la viscosità del fluido
successiva
precedent
e
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Deflusso della falda
Tipi di falde e gradiente piezometrico
Indice
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Oscillazioni del livello
piezometrico
Deflusso della falda
Il canale (fig. a), che consente il passaggio delle
acque, viene definito canale a pelo libero poiché è
sottoposto in ogni punto alla pressione
atmosferica. La pendenza che permette il
movimento dell’acqua prende il nome di pendenza
motrice o GRADIENTE IDRAULICO.
Nel caso b il gradiente idraulico è coincidente con
la linea ideale che congiunge i carichi idraulici
(ossia l’altezza raggiunta dai singoli livelli
piezometrici), nei piezometri. Tale linea prende il
nome di LIVELLO PIEZOMETRICO.
Il dislivello ∆r tra due punti della condotta forzata
prende il nome di PERDITA DI CARICO o perdita
di carico piezometrico.
Una falda si dice LIBERA (fig. c)quando essa è sottoposta in ogni punto all’azione della
pressione atmosferica.
Una falda si dice CONFINATA ( fig. d)quando l’acqua circola tra due strati impermeabili; di
conseguenza, l’acqua non è soggetta solamente alla pressione atmosferica, ma anche alla
pressione esercitata dalla strato di terreno che è sovrapposto al livello saturo
Se, come in corrispondenza di Pz2 (fig. d), la pressione dell’acqua è tale che il livello idrico
supera quello del piano campagna, la falda si dirà ARTESIANA.
successiva
precedent
e
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Deflusso della falda
Esperienza del Bernoulli – concetto di perdita di
carico idraulico e di gradiente idraulico
Indice
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Oscillazioni del livello
piezometrico
Deflusso della falda
Esempio di deflusso
idrico in un cilindro di
sabbia
dove:
Per L’EQUAZIONE DEL BERNOULLI:
P1 e P2 = pressioni esercitate dall’acqua in
corrispondenza
P1/γγ + v12/2g + z1 = P2/γγ + v22/2g + z2 + ∆h
dei tubi piezometrici Pz1 e Pz2;
ma v1 e v2 sono tanto piccole da poter essere
v
e
v
=
velocità
di deflusso dell’acqua nel cilindro in
1
2
trascurate (anche perché la condotta non è in
corrispondenza
dei tubi piezometrici Pz1 e Pz2;
pressione), quindi:
γ = peso specifico dell’acqua
P1/γγ + z1 = P2/γγ + ∆h
g = accelerazione di gravità
da cui si ricava che:
z1 e z2 = altezze dal piano di riferimento;
∆h = (P1/γγ + z1) – (P2/γγ + z2)
∆h = perdita di carico piezometrico.
Differenza di carico idraulico o gradiente idraulico
successiva
precedent
e
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Deflusso della falda
Nelle falde idriche la differenza di carico idraulico è proprio uguale al
dislivello tra due punti qualsiasi della superficie piezometrica presi
lungo la linea di massima pendenza
i = sen α = ∆h/l’
∆
Indice
dove:
i = gradiente idraulico;
α = angolo che si forma tra la
superficie piezometrica e
l’orizzontale;
∆h = perdita di carico piezometrico;
l’= distanza tra due tubi
piezometrici
(e/o pozzi), misurata lungo il
profilo piezometrico.
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Oscillazioni del livello
piezometrico
Deflusso della falda
i = tg α = ∆h/l
∆
Il gradiente idraulico si identifica, quindi con la
perdita unitaria di carico dovuta a dissipazione di
energia, per viscosità, per attrito lungo le pareti dei
meati intergranulari, per variazioni di sezione
dell’acquifero e/o dei meati, ecc.
dove:
l = distanza tra due tubi
piezometrici
successiva
precedent
e
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Deflusso della falda
Tipi di acquifero
Indice
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Oscillazioni del livello
piezometrico
Deflusso della falda
ACQUIFERO LIBERO: Un acquifero si dice libero quando in ogni suo punto la falda è
sottoposta alla sola azione della pressione atmosferica (Pa)che viene bilanciata dalla pressione
di poro (Pp) (fig. d).
ACQUIFERO CONFINATO: Un acquifero si dice confinato quando, in ogni suo punto, la falda
idrica è in pressione essendo sottoposta, non solo alla pressione atmosferica (Pa), ma anche
alla pressione esercitata dallo strato meno permeabile che si trova al tetto dello strato saturo. In
qusto caso, la falda è sottoposta alla pressione atmosferica (Pa) + la pressione del carico
litostatico (Pr). (Pa+Pr) vengono bilanciate, a loro volta, dalla pressione di poro (Pp) + la
pressione esercitata dallo scheletro solido (Ps) (fig. a).
ACQUIFERO SEMICONFINATO: Un acquifero si dice semiconfinato quando il coefficiente di
permeabilità dello strato che è posto superiormente alla porzione satura (K1), è molto minore del
coefficiente di permeabilità dello strato acquifero (K). La falda si trova parzialmente in pressione
(figg. b, b’).
successiva
precedent
e
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Deflusso della falda
Legge di Darcy e coefficiente di permeabilità
In un acquifero teorico, poroso, continuo, omogeneo ed isotropo, poggiante su un
substrato impermeabile orizzontale e nel quale l’acqua circola con regime laminare, la
portata della falda (Q) è inversamente proporzionale alla lunghezza dei percorsi e
direttamente proporzionale alla perdita di carico piezometrico (∆
∆h) (Darcy, 1856).
Q = K · S · ∆h/L
Indice
(1)
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Oscillazioni del livello
piezometrico
Deflusso della falda
Nell’espressione (1) ∆h/L è proprio il gradiente idraulico i, quindi la (1) può essere riscritta
nel modo seguente:
dove:
Q=K·S·i
(2)
Q = portata della falda in m3/s;
K = permeabilità dell’acquifero in m2/s;
oppure
S = sezione drenante (in m2) perpendicolare al verso di deflusso
Q=K·H·L·i
(3)
delle acque ed avente un altezza H ed una lunghezza L
i = gradiente idraulico
successiva
precedent
e
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Deflusso della falda
Portata unitaria e portata specifica della falda
Indice
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Oscillazioni del livello
piezometrico
Deflusso della falda
Attraverso la Legge di Darcy
Q=K·H·L·i
(3)
è possibile calcolare:
• La portata unitaria della falda: è la portata per unità di lunghezza della sezione drenante
dalla (3) si ha che:
Q/L = K · H · i
(4)
• La portata specifica della falda: è la portata per unità di sezione drenante,
dalla (3) si ha che:
Q/(H · L) = K · i
(5)
ma (H · L) = S (sezione perpendicolare alle direzioni di deflusso della falda), quindi:
Q/S = K · i
(6)
Tutte le formule precedenti valgono se il
profilo
piezometrico
presenta
una
depressione lineare. Questa condizione si
verificherebbe nel caso di un acquifero
“ideale”
(continuo,
omogeneo
ed
isotropo). In natura tale condizione non si
ha quasi mai, di conseguenza, i profili di
depressione
piezometrica
sono
leggermente parabolici o iperbolici.
Nelle applicazioni pratiche, si può
assimilare il profilo piezometrico ad una
retta
Si ritorna così alla situazione “ideale”.
successiva
precedent
e
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Deflusso della falda
Formule per il calcolo dei parametri idrodinamici
dell’acquifero
Tramite la legge di Darcy
Indice
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Oscillazioni del livello
piezometrico
Deflusso della falda
successiva
precedent
e
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Velocità apparente e velocità reale della falda
Indice
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Oscillazioni del livello
piezometrico
Deflusso della falda
Deflusso della falda
precedent
e
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
L’acqua nel sottosuolo
Deflusso della falda
Velocità apparente e velocità reale della falda
Dalla formula di Darcy è stata dedotta la PORTATA SPECIFICA:
Q/S = K · i (m/s)
(6)
La PORTATA SPECIFICA è uguale alla VELOCITA’ APPARENTE DELLA
FALDA
va = K · i (m/s)
(7)
Indice
L’acqua nel sottosuolo
Movimenti dell’acqua
nel sottosuolo
Oscillazioni del livello
piezometrico
Deflusso della falda
Per tenere conto della VELOCITA’ REALE, si deve considerare la
POROSITA’ EFFICACE dell’acquifero Pe e, quindi, si deve calcolare una
sezione efficace, che è proprio la sezione utile attraverso cui può avvenire il
deflusso delle particelle:
Se = S · Pe
(8)
dove:
Se = sezione efficace (in m2);
S = sezione totale (St) o apparente (Sa) dell’acquifero (in m2); tale sezione si ottiene
considerando vuoti + pieni;
Pe = porosità efficace dell’acquifero che si sta considerando (in %).
Sostituendo la (8) nella (6), si ottiene:
vr = Q/S · Pe
(9)
ma Q/S è proprio uguale alla VELOCITA’ APPARENTE, quindi:
vr = va· Pe
(10)
che implica, dalla (7)
vr = K · i / Pe (in m/s)
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