SemioticaDaria - Appunti di Scienze della Comunicazione

MANUALE DI SEMIOTICA
1. Comunicazione
- 1° assioma della comunicazione: non si può non Comunicare, ossia significare. Ogni cosa ha
un senso  diffonde informazioni su di se, ha un aspetto che viene interpretato. le cose ci
appaiono sensate perché le interpretiamo secondo determinate etichette
- Comunicazione: trasmissione di messaggi da Emittente a Destinatario
- Significazione = ricchezza di senso: ogni comportamento è possibile fonte di comunicazione
- Significazione: trasmissione di comunicazione operato dal destinatario (emittente assente o
virtuale) che decidere di riconoscere un segno e lo interpreta applicando determinate regole 
Abduzione
- Abduzione = ragionamento semi logico con cui il destinatario costruisce regole ipotetiche e le
attribuisce a ciò che percepisce per affibbiare un senso alle cose
- Significazione caratterizza anche comunicazione
Significazione: è il destinatario che decide di considerare qlcs come messaggio - riconosce la
ricchezza di senso delle cose e ne abduce il significato (interpreta tramite regole ipotetiche) – gli
attribuisce rilevanza rispetto alla realtà
- Si può fare comunicazione manipolando la significazione (packaging)
modifica aspetto esteriore: il destinatario non percepisce + ciò che l’oggetto è, ma percepisce ciò che l’emittente (chi ha
modificato l’aspetto) vuole comunicare
- Informazione: la capacità di ridurre l’incertezza sullo stato del mondo.
Ridondante (eccessiva info) o ellittica/implicita (taciuta in parte perché logica)
- Ricezione: atto (non passivo) con cui un messaggio o testo è fatto proprio (vi si attribuisce un
senso  interpretazione) da un essere umano o dispositivo (destinatario). L’emittente realizza
un tentativo di comunicazione, ma solo il destinatario la realizza Elemento essenziale della
comunicazione, ci deve essere, al limite anche virtuale (voce di uno che grida nel deserto…) o come autoricezione
(Opere d’arte  autore è il primo ricettore del suo lavoro)
- Il ricettore definisce e contestualizza il messaggio  atto semiotico fondamentale =
comprensione di un messaggio, non tramite assegnazione di regole generali, ma tramite
confronti e rilevazione (meraviglia) di differenze
- Produzione segni  manipolazione  realizzazione di simboli che per loro natura chiedono di
essere interpretati
-
Lettore modello, ricettore virtuale con un determinato codice; Destinatario rappresentato: è presente nel testo
- Elementi che misurano la complessità della ricezione:
o Dimensione: da esclusivamente percettiva (allarme) a elaborativa (testo complesso)
o Canali: visiva, auditiva, tattile
o Codici: iconico, testuale, simbolico
o Contenuti: 4 sensi (letterale, anagogico, morale, allegorico)
o Atteggiamenti del lettore (da succube a resistente)
- Fattori
o Emittente  messaggio  destinatario
o Messaggio: oggetto materiale (segnale) che si presta a esser fisicamente spostato da una
parte all’altra, sostituto dei contenuti mentali che si vorrebbe poter trasmettere
 Il segnale quindi è l’oggetto materiale che costituisce il messaggio
o Canale: mezzo di contatto fisico tra Emittente e Destinatario
o Codice: mezzo di contatto immateriale tra Emittente e Destinatario
o Contesto: riferimento al mondo reale
- Funzioni
1. espressiva (o emotiva): lo scopo dell’emittente è di comunicare sentimenti, emozioni, ecc..
2. conativa (o persuasiva): persuadere il destinatario a fare qualcosa o convincere di una
determinata opinione
3. referenziale (o informativa) l’emittente si limita a trasmettere o richiedere una semplice
informazione; il discorso si rivolge interamente al contesto (es. sono le 8.30)
4. fatica (o di contatto): lo scopo è di stabilire un semplice contatto comunicativo, serve per
verificare il canale
5. metalinguistica: il discorso verte sulla lingua stessa (il messaggio), sul significato delle
parole e sulle sue regole
6. poetica: si concentra sul codice; sfruttare al massimo le possibilità evocative della lingua,
valorizza il contesto attraverso una particolare ricerca espressiva
2. Segno
- Significazione  riconoscimento di un segno
- Segno: qlcs che è riconosciuto da qlcn come indicazione di qlcs altro, è il livello minimo del
senso
- Relazione signica: Segno = significante / significato (relazione sociale culturale); uno non può
esistere senza l’altro (solidarietà)
- Significato: concetto, contenuto, insieme di singoli possibili contenuti mentali, di tutti i possibili
sensi che quel segno può avere
- Significante: espressione, entità stabili, fondate su codici e convenzioni culturali, non
individuali ma collettive, realtà psichiche condivise. Espressioni diverse che non incidono sul
significato, per cui sono pertinenti
SIN: Si divide il segno in significante e significato per semplificare lo studio della lingua
Martello: significato è la funzione (ciò che serve per martellare), espressione è lo strumento (martello o chiave inglese o altro)
- Strumento: similmente collega due insiemi: gli oggetti specifici con le specifiche operazioni che
si possono compiere
- L’identità degli strumenti linguistici consiste nella loro funzionalità comunicativa
Identità degli strumenti semiotici non è nel aspetto concreto ma nel senso dato che non sono
oggetti materiali ma costrutti psichici
Uno stesso significante può avere diverso significato, o viceversa (vigile e semaforo)
- Interpretante: entità (strumento: parola o indicazione) utilizzata dall’interprete per esprimere il
segno rilevato, o almeno alcune proprietà semantiche
- Interprete: chi costruisce la relazione signica e coglie il nesso tra significante (rapresentamen) e
significato
L’interprete utilizza l’interpretante per cogliere il segno
- Gli oggetti non significano alcunché finché non sono percepiti e diventano unità culturali
- La semiosi (produzione e circolazione del senso) inizia quando un interprete crea un nesso tra
un’espressione e un contenuto
- Interpretante è a sua volta un rapresentamen che richiede un interpretante e così via  semiosi
illimitata: ogni segno suggerisce qualcosa al segno successivo. Cultura: pratica della semiosi
illimitata
- Pertinenza: scelta di ciò che bisogna mettere in evidenza
Peirce
Un Segno (o rapresentamen) è qualcosa che sta a qualcuno (interprete) per qualcosa (contenuto,
significato) sotto qualche aspetto o capacità (pertinenza)
Il segno articola due elementi che con la loro relazione reciproca stabiliscono la funzione
semiotica
Classificazione dei segni:
-
Iconici: tra rapresentamen e oggetto vi è una somiglianza oggettiva, con un certo margine di
convenzione, dato che la somiglianza è relativa alla società in cui è usata (figure,
onomatopee). Sono organizzate secondo un principio analogico riconosciuto (anche se
magari prodotte in digitale)
-
Indicali: tra rapresentamen e oggetto vi è una contiguità fisica (traccia o calco): es. indice
(segno fisico dell’oggetto che rappresenta – indicazione) o firma (traccia della presenza
fisica di chi firma) o impronta digitale o bandierina del vento. Anche quest sono relativi alla
società in cui sono utilizzati. Può essere utilizzato per mentire, ma di base gli indici sono
considerati fonti di verità. L’enunciazione è un indice importante
-
Simbolici: nessuna rapporto determinato tra rapresentamen e oggetto, ma solo relazione
simbolica e arbitraria, senza la quale non vi sarebbe nessun legame. Si basa su codici, ossia
liste di accoppiamenti tra significanti e significati (1 a 1). L’arbitrarietà rende possibile
rappresentare negazioni
I codici sono in genere ridondanti e solo parzialmente utilizzati per combattere il rumore
-
 Arbitrarietà:
verticale: significante e significato sono legati solo in maniera storica e contingente
orizzontale: in un sistema simbolico i significanti e i significati servono solo a differenziarsi
reciprocamente
- Denotazione: rapporto tra significante e significato è chiaro
- Connotazione: il significante richiama significati più ampi e vaghi
La denotazione è parte della connotazione.
Secondo la semiotica, la connotazione è un effetto di una configurazione della relazione segnica,
ossia quando un segno normale (denotativo) diventa significante di un nuovo segno connotativo (es.
nonnina in pubblicità). Molto evidente la componente ideologica
Metasegni: il segno diventa il significato di un altro segno
Aspetto dichiarativo della comunicazione – veicola i contenuti della comunicazione – realizzato da
segni arbitrari
Aspetto relazionale – aggiusta i rapporti fra interlocutori – segni indicali o iconici.
3. Strutture
Il funzionamento di ogni elemento della comunicazione non dipende solo da come è costituito, ma
dal suo rapporto con altri elementi
2 relazioni orizzontali
- Relazione sintagmatica: ogni elemento è legato agli altri cui è congiunto (vicinanza
spaziotemporale); asse del processo = serie degli elementi congiunti che si oppongono fra loro
per categorie e si pongono a vicenda dei vincoli – rappresentabile da percorso a caselle
- Relazione paradigmatica: tra elementi interscambiabili, elementi opposti ma simili che formano
l’asse del sistema - rappresentabile da percorso a ramificazione (rapporto associativo)
Gli assi del sistema e processo (con le loro possibilità e negazioni) organizzano le strutture
comunicative tenendo conto dell’esigenze della società in cui sono inserite
-
-
-
gli assi costituiscono piani  piano del significato e del significante (piani in cui valgono le
relazioni sintag. e parad.)
ulteriore articolazione: ognuno dei due piani si costituisce di sostanza (materia linguistica) e
forma
o sostanza dell’espressione: voce articolata – i pigmenti utilizzati in un dipinto
o forma dell’espressione: fonologia, sintassi di una lingua
o sostanza del contenuto: modo di pensare
o forma del contenuto: schema lessicale
piani conformi: per ogni unità del piano dell’espressione vi è un’unità del piano del
contenuto
se così non è  piani biplanari, accade se i piani sono organizzati secondo unità di
dimensioni diverse
o simbolico
o semi-simbolico: i due sistemi hanno in comune parte dell’organizzazione
i sistemi linguistici sono biplanari, hanno una doppia articolazione espressione e
contenuto si compongono di unità di dimensioni diverse
o espressione: monemi (parole)  fonemi (lettere)
o contenuto: lessemi o sememi (realizzazioni concrete che assumono valore all’interno
del testo in cui sono inserite)  semi (componente minore)
cambiamenti di suono hanno effetto sul fonema ma non sul lessema
tratti pertinenti: differenze tra i vari fonemi simili (p/b)
Studio del significato  Semantica
- s. filosofica: valori di verità del segno rispetto al mondo
- s. cognitica: punto di vista psicologico sul legame tra significato dei segni e loro
comprensione
- s. semiotica: ricerca di un metodo per la descrizione del piano del contenuto dei linguaggi; il
segno è una selezione di parte del piano del contenuto, significato come unità culturale;
queste unità culturali vengono studiate nella loro organizzazione. Campo molto variabile,
dato l’illimitato nr. di significati attribuibili, ogni spiegazione è relativa.
Per determinare il significato di un segno, lo si deve scomporre in fattori minimi,
riconoscendogli un’organizzazione
- s. strutturale, non si parte da un lessema, ma vi si arriva
SEMI  elementi minimi del contenuto
Hanno natura strutturale
Sono operatori di differenza con valore relazionale, sono identificati sulla categoria semantica,
perché costitutivi di una determinata relazione significativa
- semi figurativi: le figure del mondo
- semi astratti: le relazioni tra elementi
- semi timici:
- semi nucleari: tratti invarianti (per abbaia= specie di grido)
- semi contestuali: dipendono dal contesto (umano, animale)
sema nucleare + sema contestuale = lessema (che raccoglie quindi fasci di semi)
QUADRATO SEMIOTICO è un dispositivo logico che serve per precisare e dispiegare un concetto
nei confronti dei concetti che gli sono opposti
S1
S2
-
S1 e S2 sono elementi contrari in base a una decisione;
appartengono allo stesso piano semiotico e sono disgiunti
nonS2
S1 e non S1 (e S2 e non S2) sono contraddittori:
nonS1 e nonS2 sono subcontrari: c’è opposizione ma con in
comune zone intermedie
S1 e non S2 hanno relazione di implicazione (deissi): indicazione esemplare
Non S1
Relazioni di contrarietà – contraddizione – implicazione
Spesso i subcontrari sono specificazioni più che termini esatti
Anche i lati del quadrato assumono significati
La realtà è rappresentata per differenze
Quadrato della veridizione: applicazione proposta da Greimas, utilizzato per descrivere situazione
di personaggi e discorsi scientifici
- essere  sembrare
- non sembrare  non essere
- sopra –sotto: verità e falsità;
- ai lati segreto e menzogna
- Vero: ciò che è quel che sembra
- Segreto ciò che è quel che non sembra
- Menzognero ciò che sembra quel che non è
- Falso non sembra e non è
Il quadrato schematizza le virtualità di un enunciato che diventerà enunciazione tramite strutture
semio-narrative e discorsive
Quadrato di Jean Marie Floch: per classificare diversi tipi di pubblicità, secondo i tipi di valore
proposti
- Valorizzaz. pratica (valori utilitaristici, d’uso)  valorizzaz. utopica (v. di base)
- Val. critica (v. non esistenziali)  val. ludica (v. non utilitaristici)
- Alto – basso: oggetto nel momento d’uso / nel momento di comunicazione e acquisto
- Lati: valori reali / immateriali
-
uso statico del q. semiotico: quanto sopra
uso dinamico: descrive la struttura profonda della narrazione
Testo: oggetto concreto di una comunicazione (ciò che viene effettivamente ricevuto), segmento
dell’asse del processo, autonomo e definito. I confini del testo sono decisi dal lettore – è un modello
generale (astrazione)
- paratesti: dispositivi per suggerire al lettore come ritagliare un testo e come leggerlo
(peritesto – dentro – ed epitesto – esterno)
- intertestualità: legame di un testo con un altro
- enunciazione: atto che produce concretamente un testo
 discorso
- enunciato: contenuto di un atto comunicativo
 discorso
Insieme di enunciati con coerenza semantica, con riferimenti incrociati, riassumibile sotto un unico
titolo o topic
Porzione del mondo comprensibile da interpretare
Topic:indica su che cosa verte il testo, qual è l’argomentazione
Enciclopedia: complesso di conoscenze e credenze sul mondo condiviso in un certo tempo e una
certa società – è la conoscenza di fondo del ricevitore
Isotopia: struttura semantica già inerente al testo stesso – coerenza di un percorso di lettura –
insieme di categorie semantiche ridondanti che rendono possibile la lettura uniforme della storia
4. Storie
Corso di eventi, raccontati in una cerat successione ben determinata, che non varia al variare della
superficie del testo
Livelli di narrazione
Costituiscono una storia
-
Superficie espressiva (o manifestazione lineare) variabile del testo: es. musica, versi o
immagini. E’ il livello della pura espressione. Rende possibile una prima interpretazione
secondo determinati codici e sottocodici
o La maggior o minor rilevanza della manifestazione lineare possono determinare la
tipologia di un testo
 Linguaggio quotidiano: parole solo come veicolo di espressione di idee
 Linguaggio poetico: si introducono artifici per manipolare la superficie
espressiva del testo che interrompono il ritmo, creano attenzione e rendono il
testo piacevole. La poesia deautomatizza il linguaggio quotidiano 
straniamento: estrarre le cose percepite dal loro contesto abituale per
evidenziarne la stranezza  attira attenzione
o Focalizzatore: è il personaggio il cui punto di vista orienta l’azione narrativa
 F. zero: F non è nessuno dei personaggi (il lettore ne sa + dei personaggi)
 F. interna: prospettiva narrativa = uno dei personaggi (fissa, varibile o
multipla) (il lettore ne sa quanto uno dei personaggi)
 F. esterna: non vi è prospettiva narrativa (il lettore non sa il pensiero dei personaggi)
o Narratore: colui che parla, non sempre coincide con F. (racconti in 3° persona)
 N. extradiegetico: di 1° livello, non compare nel testo
 N. Intradiegetico: compare nel testo
 N. Eterodiegetico: non prende parte agli eventi
 N. Omodiegetico: partecipa alla storia che racconta
o Narratario: ricevitore del racconto
Livelli
proforndi
o Ritmo: capacità di influenzare tempi e modi di lettura, determina la durata del testo e
assicura l’arco drammatico del racconto, rendendolo interessante; è culturalmente
determinato
- Intreccio: ordine di successione degli eventi (motivi) nel racconto, spesso con alterazione
dell’ordine naturale
- Fabula / Trama: serie cronologica degli eventi e delle azioni (motivi) che sono raccontate
nella storia.
- Motivi: componenti tematiche elementari
Tempi tra eventi di intreccio e fabula molto diversi, espansi o contratti per il ritmo
Superficie lineare, intreccio e fabula sono simili perché lineari sull’asse del processo
-
Mondi possibili: generati dai racconti, sono popolati da individui legati insieme da rapporti
reciproci ai quali vengono collegate certe qualità semantiche; contengono corsi di eventi che
possono modificare proprietà dei personaggi – costrutti culturali in cui lo stato del mondo
descritto dal testo si dimostra alternativo al mondo reale; sono piccoli e parassitari del
mondo reale
o MP verosimile: concepibili senza alterazioni di leggi fisiche
o MP inverosimili: non costruibili in base all’esperienza reale
o MP inconcepibili: contraddicono leggi epistemologiche fondamentali (cerchi =
quadrati), sono però menzionabili
o MP impossibili: fantascienza
-
Livello delle azioni:
o Motivi essenziali
o Motivi liberi: se non ci fossero non intaccherebbero l’integrità del racconto
o Propp individua una serie di 31 azioni ricorrenti (funzioni fondamentali), un
repertorio di motivi
o Sequenza elementare di Bremond:
 Racconto= discorso che integra una successione d’eventi d’interesse umano
nell’unità di una stessa azione
 1° funzione: apre la possibilità di un processo
 2° funzione: attualizza questa virtualità
 3° funzione: chiude il processo
 Le sequenze si combinano tra loro x crearne di complesse
o Sequenza (schema) narrativa canonica di Greimas: una stessa grande struttura
sintagmatica semplice e generica di 4 tappe fondamentali
 Performanza: un compito che deve essere svolto o valore da far proprio
 Competenza: acquisizione strumenti x performanza
 Contratto: che stabilisce la performanza e quindi la competenza
 Sanzione: riconoscimento della realizzazione da chi ha stipulato il contratto
Le tappe si possono integrare e ripetere (la performanza può essere un’altra
competenza)
Stabiliscono comunque un inizio, una fine e generano un ritmo
Attanti: strutture formali astratte, non personaggi veri, definiti dalla loro partecipazione allo
schema narrativo
o Destinante e destinatario tra cui vi è comunicazione del contratto
o Soggetto che si batte per un oggetto (oggetto = qlcs che ha valore x soggetto)
o Aiutanti e opponenti
Ruolo attanziale: quando un personaggio svolge un ruolo di un certo attante
Ogni personaggio può ricoprire + di un ruolo attanziale e li può cambiare
-
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Ogni racconto può essere semplificato grazie agli attanti e descritto con enunciati:
o E. di stato: descrivono il rapporto che un certo soggetto ha con un certo oggetto
(concreto o astratto)
o E. di azione: descrivono una trasformazione, cambiamento dello stato di fatto;
provocano la congiunzione o disgiunzione di un soggetto con un oggetto
Modalità: situazione sintattica costituita da un predicato che ne modifica un altro,
descrivono situazioni + articolate
o Contratto  far fare
Competenza  essere del fare
o Performanza  far essere Sanzione  essere dell’essere
Verbi modali: dovere, volere (virtualizzanti), potere, sapere (attualizzanti)
Programma narrtivo: indica scopi e azioni del soggetto nel racconto, secondo le diverse
modalità.
Tema: complesso dei valori e delle categorie semantiche che un racconto descrive
o Ruolo tematico: ruoli che assumono parte dei valori del tema, si esprimono in figure;
x logica, le figure derivano dal tema, in realtà leggendo si deduce il tema dalle
figure.
o Sotto la dimensione lineare del racconto e sotto il livello dei ruoli attanziali /
tematici, vi è una semantica fondamentale con le categorie semantiche espresse dal
quadrato semiotico
o Il racconto può essere una linearizzazione del quadrato semiotico, ossia il quadrato
viene proiettato nel testo Questa proiezione dell’asse del sistema sull’asse del
processo è ciò che caratterizza la funzione poetica di ogni messaggio (Jakobson)
o 3 livelli di narrazione:
 In Profondità: categorie semantiche
 A metà: strutture attanziali e semantiche
 Ulteriore: livello delle strutture discorsive: il sistema semiotico è calato
nell’enunciato tramite attorializzazione, spazializzazione, temporalizzazione
Passioni: indica cosa sentono i personaggi e costituiscono le motivazioni. Assomigliano ai
ruoli tematici. E’ la’opposizine timica fra euforia e disforia. Assiologizzazione di una
categoria. Dei contrari vengono messi in collegamento tramite la passione.
Investimento assiologico: il modo in cui un termine è messo in relazione al positivo o al
negativo.
3. Enunciazione
Atto con cui viene prodotto un enunciato, riferendosi alle tracce dell’attività di produzione della
parola lasciate nell’enunciato. Attraverso queste parole emergono le manifestazioni della
soggettività del testo. Le tracce dell’enunciazione producono effetti di realtà e rendono efficace la
comunicazione.
E. è un’istanza di mediazione fondamentale che converte le strutture virtuali dalla lingua in
discorso. La conversione dipende dalla competenza del soggetto dell’enunciazione. L’enunciato
risultante porta quindi in se tracce dell’enunciazione
La teoria dell’enunciazione cerca di analizzare nel testo le tracce della soggettività.
- Debrayage: processo di distacco dall’istanza dell’enunciazione, per renderla più vera e
efficace. Il testo assume spazio e tempo diversi dall’enunciatore
- Embrayage: ritorno all’enunciazione; D. e E. consentono di capire come si costruisce lo stile
del discorso e l’identità dell’enunciatore.
- Indici (tracce) dell’enunciazione: che la rendono più o meno oggettiva, più o meno reale
o Pron. Personali
o Pron. Dimostrativi x indicare oggetti in relazione con l’enunciazione
o Tempi verbali: remoto = distacco; presente = il momento dell’enunciazione
-
o Forme avverbiali
In testi visuali grafici (pittorici, filmici ..) l’enunciazione è determinata dal punto di vista
Così come ogni prodotto presuppone una produzione, anche ogni enunciato indica un’enunciazione
 istanza logica di produzione di senso
6. Interpretazione
Gran parte del significato del testo gli è conferito dal destinatario; l’emittente creando il messaggio
deve tener conto (o prefigurarsi) della conoscenza enciclopedica del destinatario.
Pubblicità: il creatore studia le caratteristiche del target (destinatario) a cui si rivolge
Decodifica Aberrante: quando il destinatario interpreta il messaggio in maniera diversa da come
l’autore aveva pianificato; si può evitare tramite segnali che selezionino il pubblico, percorsi di
lettura, snodi narrativi, istruzioni x il lettore
Testi aperti: lasciano ampio margine di interpretazione
Testi chiusi: (orario ferroviario) danno chiare istruzioni di lettura
Autore e lettore empirico: chi effettivamente scrive o legge il messaggio
Lettore modello: lettore tipo che il testo prevede come destinatario ideale, che presuppone come
collaboratore e cerca di costruire; può essere ingenuo (1° livello) o critico (sfrutta ciò che ha
appreso in passato)
Autore modello: strategia testuale impiegata dall’autore empirico per guidare il lettore modello
verso ciò che vuol comunicare (simile allo stile di un testo)
Lettore e autore modello sono iscritti nel testo.
Il lettore è sempre chiamato ad avanzare ipotesi di senso, sui significati da attribuire. Nei testi chiusi
questo processo è guidato. Il testo stesso fornisce elementi per suggerire un’interpretazione
Disgiunzione di probabilità: punto in cui è stimolata l’attività previsionale e inferenziale del
destinatario – snodo che apre una serie di possibilità.
Le ipotesi possono essere cambiate continuamente a seconda dell’evoluzione della conoscenza
enciclopedica, e si possono rivelare false poco dopo (scommessa abduttiva)
Circolo ermeneutico: interpretare le parti alla luce del tutto e il tutto alla luce delle parti
Il lettore seleziona solo ciò che gli sembra pertinente, ossia che ha senso in quel determinato
contesto. Per interpretare si effettuano quindi una serie di scelte in base a un’ipotesi complessiva di
senso
Abduzione
Per Pierce in realtà tutta l’interpretazione è mediata da ragionamento e diventa inferenza
Inferenza: operazione concettuale complessa, mediata da ragionamento
 Deduzione: da un caso con una regola si interpreta il risultato (non aumenta la conoscenza)
 Induzione: da un caso e un risultato si interpreta la regola (aumenta la conoscenza
generalizzando)
 Abduzione: dal risultato ipotizziamo una regola per ricostruire un caso
Sceneggiatura: rappresentazione mentale schematica utile per riconoscere parti vuote del testo;
struttura di dati per riconoscere una situazione stereotipata
Es. circostanze di enunciazione che fanno riconoscere il vero significato di determinate espressioni,
sottocodici stilistici (linguaggi burocratici ecc)
Generi di discorso
Intertesto: insieme dei testi di una cultura la cui conoscenza permette al lettore di farsi un certo
bagaglio di sceneggiature che gli consentono di riconoscere diversi generi di discorso
Ogni testo deve aver un sufficiente nr. di elementi noti per permettere di apprendere elementi nuovi
(fare inferenze sul significato); non dev’essere ne troppo incomprensibile, ne troppo comprensibile
Individuare il genere rende più familiare il testo; lo si fa tramite circostanze di enuncizione, marche
paratestuali, segnali di genere (formule introduttive) – i generi non facilmente individuabili
producono inquietudine
Primo criterio di scelta del genere  riconoscere quale mondo possibile vi è rappresentato
- narrative naturali: eventi che si suppongono esser avvenuti nel mondo reale (es. discorso
storico) – inducono il lettore a dare fiducia; hanno date, pochi artifici stilistici, richiama la
competenza enciclopedica del lettore
- narrative artificiali: eventi relativi a un mondo alternativo – il lettore si impegna a far finta
che siano reali fintanto che vi è immerso
La vera differenza la si vede però solo in fondo al testo
Romanzi storici: alcune info naturali, altre artificiali (verosimile)
Leggende metropolitane al confine tra i due tipi di narrative
Il carattere di naturalità o artificialità sembra dipendere più dal contesto comunicativo ed
enciclopedico in cui è inserito che non dalle caratteristiche del testo (se si crede a ciò che è
scritto, allora è vero)
Commistione di generi  es. TV verità
Interpretazione e uso dei segni: il testo non può esser interpretato in qls modo, ma prevede un
contratto, una cooperazione; l’interpretazione prevede quindi una cooperazione in cui si
colgono i segnali che il testo trasmette – il contrario sarebbe un uso incontrollato
7. Oltre i confini del testo
Spazio: componente che indica un senso dato dal rapporto tra il soggetto e il mondo che lo circonda,
a partire dal proprio schema corporeo
Alle dimensioni di spazio si ricollegano valore semantici (mi sento giù)
Lo spazio e il movimento partecipano alla costruzione del senso (es. ruolo dello spazio nelle opere
realiste)
Lo spazio si può analizzare a più livelli, sul piano sintattico e semantico.
Sul piano semantico diventa il luogo in cui agiscono gli attanti, e quindi parte del loro ruolo.
Diventa elemento fondamentale per orientare il punto di vista.
Diventa allestimento figurativo, tramite descrizioni
Es. pubblicità auto: a seconda del tipo di spazio che si sottolinea, si assumono significati diversi
Visivo:
Testi visivi hanno codici e sistemi molto diversi dai testi normali
- semiotica figurativa: icone, immagini che hanno un rapporto tra loro forma di espressione e
forma del contenuto di un altro segno
- semiotica plastica: il risultato di un certo modo di operare per produrre senso
Per entrambi vi è un rapporto tra categorie del contenuto e categorie dell’espressione
Oggetti: comunicano o funzionano? Recentemente un rinnovato interesse x la semiotica degli
oggetti. Gli oggettti funzionano e comunicano sulla loro funzione (protesi e interfaccia)
Anche gli oggetti hanno categorie topologiche, cromatiche ed eidetiche
Molti oggetti sono simboli, quindi significano
Comunicazione non verbale, agisce su più canali, tramite gesti, atteggiamenti, posture, profumi,
distanze, toni ecc, ed è continua
= Espressione che unita all’informazione forma la comunicazione
 informazione = contenuto della comunicazione
 espressione = relazione tra i comunicatori
Lavorare sul piano dell’espressione può influenzare il contenuto dell’informazione
La marca è risultato dell’espressione
L’espressione diventa info se viene esplicitata
Cinesica: ramo della semiotica che si occupa dei gesti (apertura / chiusura)
Prossemica: studia il senso della distanza tra le persone (intima, personale, sociale, pubblica)
Oralità: paratattica, aggregativa, ridondante, tradizionale, agonistica, enfatica, situazionale
Scrittura: ipotattica, analitica, economica, innovativa, oggettiva, distaccata, astratta
Processi traduttivi: trasposizioni:
- endolinguistiche: si riscrive nella stessa lingua (parafrasi)
- interlinguistiche: traduzione vera e propria
- semiotiche: tra diverse categorie di segni (da visivo a testuale)
Non bisogna considerare la pura traduzione letterare, ma tutto il contesto (enciclopedia) in cui è
inserito, le strategie dell’autore, l’intertestualità del testo originale
La traduzione deve seguire dei vincoli semantici, sintattici, enunciazionali, stilistici
L’epoca moderna ha portato a una rivalutazione della scrittura verso l’oralità, con testi e ipertesti,
ma è una scrittura con caratteristiche di oralità
Nascono forme ibride di comunicazione
Internet: strutture ipertestuali, che collegano testi diversi e rendono visibili i collegamenti;
combinano diversi codici. In realtà sono collegamenti tra modi diversi di comunicare (visivo,
radiofonico, testuale), tra ambienti diversi. La struttura dei collegamenti diventa molto importante.
Ipertesto: può creare un percorso consigliato ma non ci sono garanzie che il lettore lo rispetti
Già in passato c’era l’idea di una cultura organizzata come reti di testi
8. Pragmatica
Inferenze:
Implicature:
ragionamenti semilogici
risultati che si ottengono da inferenze
Regole conversazionali: devono rispettare le massime di quantità, qualità, relazione, modo
Esistono anche 3 regole di “cortesia”:
 Non t’imporre. Chiedere il permesso
 Offri delle alternative, lascia al destinatario la scelta di come agire. lascia la decisione finale
circa la verità dell’enunciato al destinatario
 Metti il destinatario a suo agio; sii amichevole. i partecipanti alla discussione, stanno
modificando i loro rapporti
Retorica classica: arte della persuasione
9 La vita sociale nei testi
La cultura corrisponde a un meccanismo di semiotizzazione del mondo
Culture grammaticalizzate e testualizzate, a seconda di come si fa riferimento al modo diverso in
cui le società organizzano le proprie conoscenze e la trasmissione delle informazioni
Le culture grammaticalizzate, organizzano l’informazione attraverso una categorizzazione “ferrea”,
cioè mediante l’uso di regole, norme, codici per il diritto, manuali, di istruzioni.
Le culture testualizzate invece, organizzano l’informazione sottoforma di testi esemplari. I testi
diventano dunque il luogo in cui l’informazione si deposita, si elabora e si traduce (il mito di
Asdiwal è un tipico esempio di cultura testualizzata).
Questa è una distinzione che tiene conto del modo di apprendere implicito prevalente nelle culture
testualizzate e, del modo esplicito, prevalente nelle culture grammaticalizzate.
Semiosfera
Oltre che nella biosfera1, gli esseri umani vivono anche in un altro ambiente: con un termine di
Lotman lo possiamo chiamare Semiosfera. La Semiosfera è l’ambiente in cui facciamo circolare
idee, messaggi, segni artefatti, pensieri. E’ limitato, soprattutto dalla nostra capacità di apprendere,
ed è un luogo di possibile sfruttamento economico
(memi)
Moda: meccanismo di regolazione dei cambiamenti culturali, in parte organizzato, in parte
inconscio e (almeno apparentemente) irrazionale; è di natura essenzialmente comunicativa. Si basa
sul meccanismo di imitazione e contagio delle idee. Caratteristica delle mode da studiare: la
prevedibilità
Pratiche quotidiane
Mito e folclore: forme dirette di espressione della collettività e rappresentazione di una cultura
Lo studio dei miti e delle fiabe è stato decisivo per la costruzione delle attuali teorie della
narrazione. Il fattore, in tal senso, più decisivo va individuato nella speciale qualità di questi
racconti che costituiscono al tempo stesso tanto testi particolari quanto oggetti di valore e di
appartenenza sociale.
Il classico studio della fiabe russe di Propp ha fatto affiorare, sotto la superficie cangiante e ricca di
elementi fantastici, una struttura logica e narrativa costante. In tale prospettiva, le fiabe non
appaiono più come genere specifico per l’infanzia, bensì come un patrimonio culturale essenziale.
La fiaba tratta di come si costruisce l’identità dell’individuo che diventa adulto tramite una serie di
azioni che portano in fine a una sanzione
Un altro campo fondamentale per l’evoluzione degli strumenti semiotici è stato lo studio delle
mitologie dei popoli preletterati. Il mito, più complesso ed enigmatico rispetto alla fiaba, si presenta
come denso contenitore di valori culturali e sociali. Tale sfida è stata raccolta in particolare da LeviStrauss che vi ha dedicato un lavoro davvero imponente.
1
Biosfera: insieme di tutte le zone della Terra che siano abitate da organismi, fossili e viventi, animali e
vegetali. La biosfera comprende quindi la superficie terrestre, il sottosuolo (fino a poche decine di metri di
profondità), i mari, le acque continentali e i primi strati dell’atmosfera.
Informazione in prospettiva semiotica: selezione organizzazione, interpretazione dei dati di
partenza
- narrazione giornalistica: topicalizzazione; classificazione; trasformare i dati in un racconto;
informazioni per forza di cose, incomplete (non comprendono tutte e 4 le fasi narrative)
- comunicazione pubblicitaria: utilizza modelli fondamentali quali la messa alla prova, esame
a confronto, opposizione estrema  superare le opposizioni  logiche di valorizzazione dei
prodotti  marketing
- politica: sistema politico = totalità delle azioni e istituzioni sociali che agiscono per guidare
una comunità verso scopi condivisi dai suoi membri. La semiotica agisce sul significato di
potere, sulle ragioni per obbedire, sulla manipolazione
- televisione: insieme di hardware, software e sistemi; concepita come strumento di
comunicazione collettiva, la semiotica la analizza per settori, per generi
10 Campi applicativi: le arti
-
-
-
Arti figurative: vi si applica una semiotica diversa dai testi, dato che queste non hanno
un’articolazione fissa; gli elementi vengono divisi per categorie, sono una relazione di tipo
semi-simbolico
Fotografia: è un’icona o un indice? Ha sia somiglianza con il reale che valore indicativo
perché riporta sulla pellicola qualcosa che esisteva
Letteratura: analizzata a diversi livelli: sul significante come espressione, sul significate dal
punto di vista psicoanalitico, sui temi narratologici
Teatro: insieme di più fenomeni comunicativi, per cui difficile da analizzare. E’ nato in
diverse sedi, in maniera indipendente; inoltre nel singolo evento teatrale si riscontrano
diversi generi (testo drammatico, dello spettacolo, della performance
Cinema: comunicazione visiva, coesistono più codici analizzabili
Fumetto: diverso dall’illustrazione perché più simile al racconto, è un’immagine narrativa
Musica: dato che anche la musica significa, cioè ha senso, è frutto di un’analisi semiotica e
le varie sensazioni che ispira possono essere analizzate con quadrati semiotici
11 Identità, soggettività, genere
Il testo diviene inscindibile dal contesto che di volta in volta ne determina il senso
Processi di testualizzazione della cultura
Identità: diverse modalità con cui siamo collocati e ci collochiamo nella narrazione; fa riferimento a
modelli di rappresentazione
Soggettività: specificazione dell’identità legata alla percezione di sé
Gender: circoscrive la costruzione sociale delle categorie maschile e femminile
Sul corpo come particolare tipo di testo
Desiderio e piacere come processi di produzione e ricezione di senso
SEMIOTICA IN NUCE
Barthes
Semiotica = sorta di linguistica capace di parlare dei sistemi dei segni; la verbalità ha una posizione
centrale. Ha avuto successo ma è finita perché faceva parte di altre discipline umanistiche
precedenti (recupero della retorica)
Pierce introduce la semiotica (studio di tutti i tipi di segni) confrontata con la semiologia (studio dei
segni verbali e umani); classifica i vari tipi di segno e indica i modi per passare da uno all’altro
(sintessi). Per P. infatti, il segno è qualcosa che rimanda a qlcs altro; questo rimando è l’inferenza
logica  induzione, deduzione, abduzione
Altro sistema x esaminarne la sintassi = quadro semiotico in cui avvengono le inferenze
Pierce tiene il segno come globalità (ipotesi precedente) - espressione che rimanda a un contenuto
esterno al segno stesso-, Saussure divide l’unica entità in significato e significante
Sistemi simbolici, semiotici, semi-simbolici (corrispondenze tra piano del significato e significante)
Segni operano x differenze – arbitrarietà legata al contesto culturale
Les chats di Charles Baudelaire
I fervidi innamorati e gli austeri dotti amano ugualmente,
nella loro età matura, i gatti possenti e dolci, orgoglio
della casa, come loro freddolosi e sedentari
Amici della scienza e della voluttà, ricercano il silenzio e
l'orrore delle tenebre; l'Erebo li avrebbe presi per funebri
corsieri se mai avesse potuto piegare al servaggio la loro
fierezza
Les amoreux fervents et les savantes austères
Aiments également, dans leur mure saison,
Les chats puissants et doux, orgueil de la maison,
Qui comme eux sont frileux et comme eux sédentaires.
Amis de la science et de la volupté,
Ils cherchent le silence et l'horreur des ténèbres;
L'Erebe les eut pris pour ses coursiers funèbres,
S'ils pouvaient au servage incliner leur fierté.
Prendono, meditando, i nobili atteggiamenti delle grandi
sfingi allungate in fondo a solitudini, che sembrano
addormirsi in un sogno senza fine:
Ils prennent en songeant les nobles attitudes
Des grand sphinx allongés au fond des solitudes,
Qui semblent s'endormir dans un reve sans fin;
le loro reni feconde sono piene di magiche scintille e di
frammenti aurei; come sabbia fine scintillano vagamente
le loro pupille mistiche.
Leurs reins féconds sont pleins d'étincelles magiques.
Et des parcelles d'or, ainsi qu'un sable fin,
Etoilent vaguement leurs prunelles mystiques
Rime aBBa CddC eeFgFg = 2 q + 1sestina (2 terzine)
3 leggi di dissimilazione:
- 2 rime baciate non di seguito
- 2 versi successivi di 2 rime differenti devono esser di diverso genere
- alla fine di strofe contigue, versi femminili e maschili
-
3 frasi ascendenti: prima un verbo solo, poi 2, poi 3
1 solo verbo coniugato per ogni frase
Le gesta di Asdiwal
Premesse: Mito scritto dagli indiani Tsimshian, insediati in Colombia Britannica nel bacino tra i
fiumi Nass e Skena; 3 gruppi locali dislocati in diversi punti dei fiumi; varie versioni del mito a
seconda di chi li racconta
Tsimshian: sulla costa dello Skena, no agricoltura, in estate accumulavano cibo per l’inverno, non
sedentari, si spostavano secondo le stagioni. Carestie e riprese di pesca a inizio stagione segnavano i
ritmi di vita e sono state riprese nei miti. 4 clan matrilinei, organizzati secondo ceti
Storia: carestia – madre e figlia vedove si ritrovano a metà strada – dividono bacca – Hatsenas
incontra la figlia, porta prosperità e nasce un bambino, Asdiwal – A. riceve oggetti magici e cresce
in fretta – muore nonna – tornano nel villaggio madre – orsa bianca porta A. in cielo e si sposa dopo
varie prove – A. e moglie tornano in terra ma tradimento – A. torna x 2’ volta in terra e la moglie lo
lascia – muore madre A. – A. riparte verso valle – sposa figlia capo locale – si spostano al mare in
primavera – lite coi cognati, perde moglie – prosegue a nord verso Nass – sposa altra sorella di 4
fratelli – fine stagione torna al villaggio – lite coi cognati – abbandonato in alto mare – salvato da
magie e da un topo – mondo sotterraneo dei trichechi – li cura – torna tramite i loro stomaci – si
vendica dei cognati – lascia la moglie e torna all’origine – da al figlio parte degli oggetti magici –
parte in caccia, ma senza le racchette da neve, diventa pietra.
Livelli
1. Geografico: dal centro verso valle  al cielo  + a ovest (valle)  nord verso il Nass 
poi sud  poi trichechi  est (origini)
2. Economico: attività reali: carestia – migrazioni primaverili – ritorno allo Skena; cacciatore
di terra e di mare
3. Sociologico: + libero dalla realtà; inizio con società a filiazione matrilinea e residenza
patrilocale; la carestia porta la fine del patrilocale; i matrimoni successivi saranno
matrilocali; alla fine trionfa però il patrilocale perché tornano a casa di A.; si conclude con
la riunione di un padre col figlio
4. Cosmologico: 2 viaggi, in cielo e dai trichechi – il primo porta al matrilocale, il secondo in
un certo senso al patrilocale 1 e 2 sono fedeli alla realtà, 3 interseca realtà e immaginario, 4 sfugge realtà; il contesto rimane
affine alle esigenze indigene
- fame cosmica
- opposizione cielo/terra all’inizio superata, ma poi persa x la natura terrestre
- 2’ matrimonio, altra opposizione caccia in terra e in acqua; si perde ancora x natura terrena
- mediazioni impossibili tra opposizioni decrescenti
- eroe fuorviato dall’itinerario  fallimento
- rovesciamento: A. bloccato su scoglio, salvato da un topo (imm. Derisoria); viaggio contrapposto
al primo; stavolta A. salva gli animali e dopo questo torna al villaggio d’origine.
- alla fine A. trasformato in pietra: esasperazione della forma terrestre
- fallimento è sul piano sia geo – logico – cosmologico
- livelli complementari
Struttura
Femmina / est-ovest
Fame / Movimento
-
Maschio / Alto-basso
Saturazione / immobilità
carestia  esportazione delle donne
contraddizioni dei matrimoni matrilocali
se non si cerca nel mito un piano sempre fedele alla realtà, si può accedere alle categorie
inconsce
Gli oggetti trisfunzionali nei miti indoeuropei e nelle fiabe
Ideologia tripartita nella forma e trifunzionale nel contenuto
Meccanismi funzionano secondo tre forze (funzioni) gerarchizzate
- potenza magica e giuridica
- forza fisica
- fecondità
I miti descrivono gli dei mettendo in relazione le tre funzioni mediante oggetti.
Le 3 funzioni appaiono anche nelle fiabe popolari.
- Miti
o India: oggetti fabbricati da artigiani divini – carro a 3 ruote, 2 cavalli da guerra,
vacca multiforme
o Scandinavia: nani fabbri che producono anello magico, martello, cinghiale da setole
d’oro
o Irlanda: 4 gioielli Tuatha De Dannann (pietra di Fal, lancia di lug, spada di Nuadu,
paiolo di dagda)
- Fiabe
o Raggruppamenti ternari di oggetti che si distribuiscono sulle 3 funzioni
o 3 fratelli con 3 oggetti fatati; ne perdono uno, ma lo recuperano grazie agli altri 2
o Oggetti molto diversi tra loro, proprietà identiche
-
nel mito gli oggetti sono solo accessori, non essenziali, sono complementari alle divinità;
nella fiaba il personaggio è tale solo grazie all’oggetto
- nel mito gli oggetti non fanno parte dell’intreccio; anche se esistono storie riguardano uno
solo di essi, e il protagonista (Divinità) lo gestisce da solo; nella fiaba costituiscono
l’intreccio, dato che sono l’essenziale
- nei miti la gerarchia tra gli oggetti è chiara (gerarchia della dignità); nelle fiabe l’ordine
viene modificato a piacere (gerarchia dell’efficacia)
- oggetto di prima funzione: chiaro nei miti, meno nelle fiabe dove perde la sua sacralità
Mito e fiaba si completano sull’utilizzo delle funzioni
Hjelmslev: La lingua è soprattutto un sistema di segni adattati al contesto, ma in base alla loro
struttra interna è un sistema di figure che si possono utilizzare per creare segni
Ecco per chi si è iscritto a semiotica le domande "principe" del prof:
1) che cos'è un quadrato semiotico
2) parlami del quadr. semiotico dinamico e statico
3) strutture testuali, discorsive, e smio-narrative
4) linearizzazione del quad. semiotico
5) quadrato della veridizione (disegnarlo e spiegarlo)
6) relazioni delle strutture semiotiche e paradigma semiotico
7) che cos'è il segno per peirce
8) i livelli della narrazione: superficiale e profondo
9) diff. tra forma e sostanza del contenuto e dell'espressione
10) i saggi nei miti indoeuropei
11) parlami de "les chats" di Baudelaire (e relative classificazioni semiotiche
per Lucia che ha seguito)
12) "l'Infinito" di Leopardi, parlarne
13) Gli oggetti trifunzionali in Asdiwal
14) schema sociologico e cosmogonico di Asdiwal, ci sono diversi contrasti
(saperne almeno un paio)
15) Distinzione tra mito e fiaba
16) classificazione dei segni
17) cos'è un sonetto e qual'è la funzione di un testo poetico
18) la funzione poetica secondo Jakobson, definizione (applicarla a Baudelaire,
solo per chi ha seguito a lezione, Lucia)
19) sequenza narrativa
20) inferenze