PERIFRASTICA PASSIVA Anche la perifrastica passiva, come quella attiva, è un costrutto che non ha un esatto corrispondente nella lingua italiana. Anch'essa non costituisce proposizione a sé, bensì è un mezzo per esprimere un'azione che si deve compiere. Può far parte di qualunque proposizione, e mantiene sempre lo stesso valore di dovere, obbligo, necessità. In latino è costituita dal gerundivo di necessità (cfr. scheda 9) in unione con il verbo esse coniugato nel modo e nel tempo richiesti dalla proposizione cui appartiene. Poiché in latino il gerundivo di necessità è di forma passiva, mentre in italiano le espressioni che indicano dovere, obbligo o necessità sono attive, nella traduzione devi tener conto della differenza che esiste fra le due lingue. In particolare noterai che la frase italiana di forma attiva "noi dobbiamo amare i genitori" corrisponde alla frase latina di forma passiva nobis parentes amandi sunt. Subisce cioè queste trasformazioni: 1) il soggetto "noi" passa al dativo d'agente, che indica la persona da cui deve essere compiuta l'azione di amare; 2) il complemento oggetto "i genitori" diventa il soggetto; 3) l'espressione verbale "dobbiamo amare" è sostituita dal gerundivo del verbo "amare" concordato con il suo soggetto e seguito dal verbo esse nello stesso tempo e modo del verbo "dovere". Se dovessimo tentare di tradurre alla lettera questa frase, essa suonerebbe così: "da noi i genitori sono da amarsi" (ma capisci facilmente anche tu che una simile traduzione non è accettabile!). N.B.: Anche i verbi deponenti ammettono la perifrastica passiva personale: infatti il gerundivo, insieme al supino in –u, mantiene in tali verbi il suo significato passivo Es.: milites hortandi sunt = bisogna esortare i soldati. I verbi intransitivi possono avere la perifrastica passiva, solo nella forma impersonale. Es.: eundum est = si deve andare, bisogna andare; proficiscendum erat = bisognava partire, si doveva partire. CONSIGLI PRATICI DI TRADUZIONE: Accertati prima di tutto che si tratti di una perifrastica passiva e non di un gerundivo al posto del gerundio: lo capirai constatando che il gerundivo di necessità è in nominativo e che è accompagnato dal verbo esse; poi, per tradurre bene la perifrastica passiva, segui questo sistema: 1) cerca il dativo d'agente: se c'è, deve essere tradotto come soggetto; 2) traduci il verbo esse con il verbo "dovere" (concordato con il suo nuovo soggetto) o "bisognare" (impersonale) nello stesso tempo e modo di esse; 3) traduci il gerundivo con l'infinito; 4) cerca poi il soggetto in nominativo: se c'è, deve essere tradotto come complemento oggetto; se non c'è e il gerundivo è di genere neutro, tutta l'espressione è usata impersonalmente. Es.: Magistro multa utilia dicenda sunt: magistro (dativo d'agente) = il maestro (soggetto); sunt = deve (presente indicativo, concordato col maestro); dicenda = dire (infinito); multa utilia (soggetto in nominativo) = molte cose utili (complemento oggetto.