Maria Teresa Lucarelli e altri MATERIALI DIDATTICI: DISPENSE Project Management, Gestione OO.PP. e Cantiere antologia 7.3 UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA CORSO DI PROJECT MANAGEMENT E GESTIONE OPERE PUBBLICHE Prof.ssa Maria Teresa Lucarelli Collaboratori: Arch.tti Deborah Pennestrì, Francesca Villari, Mariateresa Mandaglio. DISPENSA TERZA PARTE UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA DAL PROGETTO ESECUTIVO ALLA CANTIERIZZAZIONE DELL’OPERA Il passaggio dalla fase di progettazione a quella di realizzazione è uno dei più delicati dell’intero processo edilizio. Il progetto esecutivo, infatti, ha il compito di rendere l’opera realizzabile, o come comunemente definito cantierabile. Già nell’ambito del processo progettuale viene sottolineata l’importanza di una corretta progettazione, non solo dell’opera, ma anche del cantiere, richiedendo nei differenti livelli di definizione progettuale elaborati e studi di pertinenza propia del cantiere. Ad esempio: Cantiere e Progetto Preliminare Esso "stabilisce i profili e le caratteristiche più significative degli elaborati dei successivi livelli di progettazione“ in funzione del tipo di intervento. Esso si compone di vari elementi, la cui presenza è tuttavia lasciata a discrezione del responsabile unico del procedimento, che ne valuta la necessità: • relazione illustrativa; • relazione tecnica; • studio di prefattibilità ambientale; • indagini geologiche, idrogeologiche ed archeologiche preliminari; • planimetria generale e schemi grafici; • prime indicazioni e disposizioni per la stesura dei piani di sicurezza; • calcolo sommario della spesa. Cantiere e Progetto Esecutivo Il progetto esecutivo è redatto sulla base delle direttive fornite dal progetto definitivo e si compone dei seguenti elementi: • una relazione generale; • le relazioni specialistiche; Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA • gli elaborati grafici, anche quelli relativi alle strutture, agli impianti ed alle opere di risanamento ambientale; • i calcoli esecutivi delle strutture e degli impianti; • i piani di manutenzione dell'opera nel suo complesso e nelle parti di cui è composto; • i piani di sicurezza e coordinamento; • il computo metrico estimativo definitivo ed il quadro economico; • il cronoprogramma dei lavori; • elenco dei prezzi unitari ed eventuali analisi; • il quadro dell'incidenza di manodopera per le diverse categorie di cui si compone la lavorazione; • lo schema di contratto ed un capitolato speciale d'appalto. Da ciò si deduce l’importanza di una corretta progettazione esecutiva dell’opera. Il Progetto esecutivo e tutti gli elaborati che lo compongono, infatti, devono consentire la cantierabilità dell’opera da parte dell’impresa appaltatrice. Il progetto esecutivo è parte integrante del contratto d’appalto rappresentando il contenuto e gli obblighi posti a capo dell’appaltatore. Il Progetto esecutivo, in coerenza con i livelli di progettazione precedenti, deve necessariamente fornire una chiara rappresentazione, in relazione a qualunque opera da applicare di tutte le caratteristiche dimensionali e tipologiche e di ogni sua componente con un grado di definizione e di dettaglio che sia il maggiore possibile. Il Progetto esecutivo è, infatti, definito come “la ingegnerizzazione di tutte le lavorazioni”. Il caso dell’ Auditorium Parco della Musica di Renzo Piano Emblematico è il caso dell’Auditorium del Parco della Musico di Renzo Piano in cui l’Autorità sulla Vigilanza dei LL.PP. si è dovuta esprimere per sottolineare il legame tra cantiere e progetto esecutivo. …il problema Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA Una delle impresa partecipante all’appalto dei lavori di completamento dell’Auditorium lamentava presunte irregolarità nella compilazione del progetto esecutivo posto a base di gara, consistenti in un grado di definizione non coerente con quanto richiesto dalla Legge. Qesta contestava, inoltre, l’accollo in capo all’appaltatore della cantierizzazione – prevista dal Capitolato Speciale a base di gara. – nella misura in cui, mediante tale prescritto incombente, il Comune trasferiva all’esecutore l’obbligo di rendere esecutivo il progetto, dissimulando tale adempimento con il termine "cantierizzazione". La segnalazione traeva origine dalla licitazione privata avviata dal Comune di Roma per l’appalto dei lavori di completamento dell’Auditorium, a cui l’esponente aveva manifestato la volontà di partecipare. Il nuovo appalto si era reso necessario, per la parte non eseguita, a seguito della rescissione in danno del precedente contratto a suo tempo stipulato con un ATI, inadempiente, secondo la stazione appaltante, alle obbligazioni contrattuali soprattutto in ordine alla realizzazione degli elaborati di cantierizzazione posti dagli artt. 2.3.4 e seguenti del Capitolato Speciale a carico dell’appaltatore. A seguito della disposta risoluzione, l’ATI citava in giudizio il comune dinanzi al Tribunale civile di Roma chiedendo il risarcimento del danno per colpa dell’amministrazione. Come si esprime l’Autorità sulla vigilanza dei LL.PP? I particolari costruttivi devono far parte del progetto esecutivo e non possono essere rinviati alla fase esecutiva e rimessi a carico dell’appaltatore, occorre tenere conto che taluni elementi costruttivi, non espressamente descritti nel progetto esecutivo, possono essere desunti dalla lettura coordinata del complesso degli elaborati; oppure una migliore definizione può aversi in corso d’opera a cura della direzione dei lavori. Altre volte si tratta di elementi non espressamente descritti, ma da dimensionare in sede di dettaglio costruttivo per gli inevitabili adattamenti di cantiere in concreto necessari. La “cantierizzazione” è un termine, ormai, di uso comune. Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA Essa non può certo consistere nel completamento del progetto esecutivo il quale non deve, in base alle nuove norme, risultare tale da rendere necessari ulteriori livelli progettuali in senso proprio, nè implicare attività progettuale destinata a colmare lacune eventualmente presenti nel progetto esecutivo, ma deve intendersi come produzione di quella documentazione che l’esecutore elabora per tradurre le indicazioni e scelte contenute nel progetto in istruzioni e piani operativi, cioè, l’attività propria dell’impresa che ha piena competenza nel determinare la organizzazione dei lavori. GLI ATTORI DEL CANTIERE OPERATORI : RUOLI E RESPONSABILITÀ; Sulla base degli elaborati e dei documenti costituenti il Progetto Esecutivo si procede all’avvio della fase di realizzazione dell’opera, ovvero si passa dal progetto a cantiere ove le figure responsabili della corretta realizzazione dell’opera sono: RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO APPALTATORE Operatori Fase Realizzazione DIRETTORE DEI LAVORI DIRETTORE OPERATIVO ISPETTORE DI CANTIERE FUNZIONI E COMPITI DEL DIRETTORE DEI LAVORI • Cura che i lavori siano eseguiti a regola d’arte e in conformità al progetto e al contratto, e ne ha la responsabilità del coordinamento e della supervisione di tutte le attività; • Interloquisce con il R.U.P. e l’appaltatore per gli aspetti tecnici ed economici. Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA • Comunica la data inizio e consegna lavori all’appaltatore e firma il processo verbale di consegna. • Ha la specifica responsabilità dell’accettazione dei materiali. • Verifica la regolarità degli obblighi dell’appaltatore. • Verifica la validità del programma di manutenzione e l’aggiornamento dei manuali d’uso e manutenzione. • Compila le relazioni dirette al R.U.P. su sinistri alle persone e danni alle proprietà. • Verifica, classifica, misura e certifica sui libretti delle misure i lavori effettuati. • Tiene il registro di contabilità. • Firma e rilascia il Certificato di Ultimazione dei Lavori. FUNZIONI E COMPITI DEL DIRETTORE OPERATIVO • Verifica che lavorazioni di singole parti dei lavori siano effettuate come di norma e da contratto. • Coordina la attività dell’Ispettore di Cantiere. • Cura l’aggiornamento del cronoprogramma generale e particolareggiato dei lavori. • Assiste al D.L. nell’identificare interventi necessari ad eliminare difetti progettuali o esecutivi (*). • Individua e analizza le cause che influiscono negativamente sulla qualità dei lavori. Propone al D.L. le adeguate azioni correttive (*). • Assiste ai collaudatori (**). • Esamina e approva il programma delle prove di collaudo e delle messa in opera degli impianti. • Può svolgere funzioni di Coordinatore per l’Esecuzione dei Lavori (sicurezza). • Collabora alla tenuta dei libri contabili. • Tiene il giornale dei lavori. FUNZIONI E COMPITI DELL’ISPETTORE DI CANTIERE Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA • Sorveglia che i lavori siano fatti come di norma e da contratto • Verifica i documenti di accompagnamento delle forniture e dei materiali • Verifica la conformità dei materiali/impianti come qualità e come prescrizione da contratto. • Controlla l’attività dei subappaltatori. • Controlla l’esecuzione dei lavori come da documenti contrattuali. • Assiste alle prove di laboratorio. • Predispone atti contabili. L’IMPRESA Persona fisica o giuridica che, mediante l’organizzazione e la gestione dei mezzi necessari, assume l’incarico di realizzare un’opera in cambio di un corrispettivo in denaro. È il principale soggetto responsabile nella esecuzione dell’opera appaltata e nell’adozione delle prescrizioni relative alla sicurezza dei lavori, le competono le scelte relative alla organizzazione e alla gestione del cantiere e la definizione del piano di sicurezza dei lavori. In genere, l’impresa delega al direttore di cantiere la responsabilità gestionale ed esecutiva del cantiere. Nel caso dell’esecuzione di opere complesse, l’impresa può avvalersi di subappaltatori, cioè di artigiani e ditte specializzate ai quali trasferisce determinati lavori. I LAVORATORI I lavoratori (o maestranze) sono le persone addette all’esecuzione delle opere, legate all’impresa da rapporti di lavoro diversi (nazionali, interaziendali e aziendali), ma sempre regolati dal C.C.N.L. (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro) per i lavoratori edili. Si possono individuare quattro categorie di lavoratori addetti alle industrie edili ed affini e precisamente: • operai specializzati, • operai qualificati, Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA • manovali specializzati, • manovali comuni. IL COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE II controllo del rispetto di tutti gli adempimenti per la prevenzione e la protezione dai rischi e per la tutela della salute è affidato dalla legge al responsabile per la sicurezza, che deve provvedere al controllo della puntuale attuazione di quanto previsto dal piano di sicurezza. Tale ruolo può essere affidato allo stesso direttore tecnico di cantiere, se ne ha le competenze. I COLLAUDATORI I collaudi sono le operazioni con le quali la stazione appaltante accerta che le opere siano state realizzate in conformità al progetto. Per le opere pubbliche è previsto che venga effettuato sia il collaudo opere strutturali che delle opere edilizie e degli impianti Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA IL CANTIERE: Alcune definizioni Il cantiere è un’opera provvisionale, la cui vita è pari alla durata dei lavori. Consiste nell’organizzazione di lavoro realizzato mediante l’apporto di diverse collaborazioni. È qualunque luogo dove si effettuano lavori edili e di ingegneria civile. L’organizzazione del cantiere: i principi II cantiere, pur avendo un ciclo di vita limitato, ma comportando un’attività intensa e dinamica, deve possedere tutti i requisiti di una buona distribuzione operativa. I componenti che concorrono al suo impianto (baraccamenti, depositi, etc.), pur essendo di uso temporaneo, dovranno avere caratteristiche non del tutto provvisorie, dovendo rispondere ad esigenze di: - FUNZIONALITÀ - SICUREZZA - FACILE IMPIEGO - QUALITA’ AMBIENTALE Progettazione del cantiere: fattori strategici 1. UBICAZIONE Il tecnico deve possedere dati inerenti: - Planimetrie; - Orografia; - Meteorologia e idrologia del sito; - responsabilità delle maestranze, - l’organigramma delle stesse (ricordando che gli operai specializzati fanno quasi sempre parte dell’impresa, mentre quelli generici sono solitamente reperiti in loco). 2. ACCESSIBILITÀ - viabilità interna ed esterna. 3. DISPONIBILITÀ DI ENERGIA Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA - eventuali connessioni con la rete esistente 4. APPROVVIGIONAMENTO DEI MATERIALI, DEPOSITO DI RIFIUTI - con particolare riguardo alla vicinanza di cave o discariche autorizzate 5. DISPONIBILITÀ DEGLI ALLOGGI - comprendenti uffici, mensa, dormitori e infermeria 6. DISPONIBILITÀ E SCELTA DELLE MACCHINE 7. TEMPI CONTRATTUALI L’organizzazione del cantiere: i fattori condizionanti Elementi a corredo L’ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE IL PROGETTO D’IMPIANTO DEL CANTIERE LA PROGRAMMAZIONE DEI LAVORI SCHEMI O DIAGRAMMI, O RETICOLI OPERATIVI Obiettivi della progettazione di un cantiere Distribuzione degli elementi costitutivi: Nota l’area del cantiere bisogna distribuire gli elementi componenti il cantiere secondo criteri di massima redditività , operatività e sicurezza. Scelta dei mezzi Note le condizioni ambientali e la natura del lavoro si crea un parco macchine secondo criteri di massima redditività , operatività e sicurezza Scelta dei processi operativi Individuazione delle migliori tecniche di lavoro (ad esempio, in presenza di terreni poco consistenti, l’uso dei martelli pneumatici nella realizzazione di scavi). Il cantiere: le attività ATTIVITÀ OPERATIVE: hanno per oggetto la materiale esecuzione delle opere da eseguire. ATTIVITÀ FUNZIONALI: Vengono svolte in funzione delle amministrative ed organizzative, comuni a tutte le attività operative. Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio esigenze UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA Il cantiere: l’impianto I fattori “logistici” che influiscono sull’organizzazione del cantiere sono: - la distanza del cantiere dai centri abitati e dai centri di approvvigionamento dei materiali edili. Al crescere della distanza aumentano i costi di trasporto rendendo necessario, in qualche caso, organizzare il trasferimento delle maestranze quando non addirittura il loro pernottamento in loco; - la viabilità esterna di collegamento al cantiere (per esempio la necessità di raggiungere il cantiere attraverso strade strette o in forte pendenza oppure attraverso strade urbane con traffico intenso); - la possibilità di parcheggio e di manovra all’interno o in prossimità del cantiere; - l’area complessivamente a disposizione; - la disponibilità di aree per l’accumulo del materiale destinato alla discarica. Incidono sul costo la distanza dei luoghi di discarica, nonché la possibilità di accumulo del materiale in cantiere prima del suo allontanamento in modo da effettuarne il trasporto nei tempi e nei modi più convenienti; - la situazione ambientale (natura del terreno, condizioni climatiche etc.); - la disponibilità di acqua ed energia elettrica nella quantità necessaria; - l’esistenza di impedimenti o vincoli imposti dalla presenza di canalizzazioni, linee aeree, aree od opere da salvaguardarsi incluse nel perimetro del cantiere; Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA L’organizzazione del cantiere: individuazione delle zone caratteristiche Le Zone Caratteristiche rappresentano zone da destinare a specifiche attività e lavorazioni e sono individuate in funzione di: - tipo di costruzione da realizzare; - orografia del terreno; - apparecchiature delle quali si prevede l’impiego; - … In generale in un cantiere sono previste le seguenti zone caratteristiche nelle quali si svolgono attività specifiche: - area occupata dall’edificio in costruzione; - zona uffici (con guardiola di sorveglianza, quadri elettrici ecc); - zona servizi e refettorio (ed eventuali dormitori, nel caso di grandi cantieri); - zona di deposito delle barre per calcestruzzo armato; - zona di lavorazione del ferro; - zona di deposito leganti in sacchi; - zona di deposito del legname; Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA - zona di confezionamento degli impasti (se confezionati in cantiere); - percorsi delle attrezzature per i trasporti interni; - zone di viabilità interna per il transito dei veicoli. SCHEMA PLANIMETRICO DI IMPOSTAZIONE DI UN CANTIERE 1) ingresso pedonale e carraio; 2) guardiola di sorveglianza; 3) locale quadri elettrici; 4) locali ad uso ufficio; 5) zona di parcheggio motocicli; 6) latrine; 7) spogliatoi e presidi sanitari; 8) refettorio; 9) deposito leganti in sacchi; 10) zona di deposito e lavorazione del ferro; 11) piccola officina per riparazione attrezzi; 12) zona di deposito e lavorazione del legname; 13) zona di preparazione delle malte (con serbatoio dell’acqua); 14) centrale di betonaggio con silo del cemento; 15) silo per intonaco premiscelato; 16) zona di deposito dei laterizi; 17) zona di deposito di materiali vari in relazione all’avanzamento dei lavori; 18) gru a torre su binari di traslazione; 19) edificio da costruire. Il cantiere: criteri generali di impostazione Il cantiere, specie nella zona sede di alloggi, officina e depositi di materiali o di mezzi, dovrà essere opportunamente recintato al fine di non interferire con persone e situazioni non attinenti al lavoro. 1. l’area da recintare deve essere sufficientemente estesa su tutti i lati della futura costruzione in modo da garantire la possibilità di installare tutte le attrezzature previste; 2. l’ingresso e l’uscita devono essere situati in posizione facilmente accessibile dalla viabilità esterna, in modo da favorire la sorveglianza e lo scarico dei materiali, senza creare intralcio alle operazioni di cantiere; 3. la zona uffici e servizi deve essere collocata in prossimità dell’ingresso del cantiere. 4. i percorsi interni devono essere studiati in modo che il trasporto dei diversi materiali sia gestibile senza intralci; Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA 5. le macchine per il sollevamento devono essere scelte in funzione delle caratteristiche del cantiere (disposizione planimetrica e altezza degli edifici, pesi e ingombri dei materiali da movimentare ecc); 6. gli sbracci delle gru devono essere previsti in modo da raggiungere agevolmente le aree di scarico e deposito del cantiere; 7. nei cantieri situati su terreni in declivio o in posizioni più esposte è buona norma prevedere opere di stabilizzazione del terreno e di sistemazione del regime delle acque superficiali tenendo conto di possibili precipitazioni meteorologiche prolungate. Opere di Recinzione La recinzione del cantiere può essere realizzata, oltre che con i tradizionali tavolati di legno, detti steccati, con vari materiali, quali lamiere ondulate, reti metalliche, reti di materia elettrosaldate etc, plastica, montate reti su paletti infissi nel terreno. Essa ha in genere un’altezza di 1,80 – 2,00 m. Particolari prescrizioni, impartite dagli Uffici Tecnici Comunali (ai quali deve essere richiesta un’autorizzazione specifica), devono essere rispettate quando il cantiere occupa una parte di suolo pubblico (marciapiedi, strade ecc). L’installazione di lanterne a luce rossa disposte alle estremità della recinzione e a conveniente altezza, che si dovranno tenere accese tutta la notte e nei giorni di scarsa visibilità, al fine di segnalare l’esistenza di un intralcio alla viabilità pubblica. La creazione di smussi sugli spigoli della recinzione (in genere per una larghezza di 1,50 m) e la verniciatura di tali spigoli a strisce bianche e rosse, inclinate di 45°. La segnalazione con un apposito cartello fissato sull’esterno della recinzione di eventuali bocche da incendio che ricadano nell’area recintata e il divieto di depositare materiali che impediscano il loro accesso in caso d’incendio. Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA La costruzione di una pedana raccordata con il marciapiede e sopraelevata di un gradino (con l’alzata dipinta a strisce bianche e rosse) rispetto alla sede stradale. Tale pedana, che deve essere realizzata quando il marciapiede è occupato dal cantiere, ha lo scopo di garantire il transito di pedoni e di persone su sedie a rotelle e, per questo, deve avere una larghezza minima di 1,50 m. La viabilità interna Le rampe di accesso al fondo degli scavi di splateamento o di sbancamento devono avere una carreggiata solida, atta a resistere al transito dei mezzi di trasporto di cui è previsto l’impiego, e una pendenza adeguata alla possibilità dei mezzi stessi. La larghezza delle rampe deve essere tale da consentire un franco di almeno 70 cm, oltre la sagoma d’ingombro del veicolo. Qualora nei tratti lunghi il franco venga limitato a un solo lato, devono essere realizzate piazzole o nicchie di rifugio a intervalli non superiori ai 20 m lungo l’altro lato. I viottoli e le scale con gradini ricavate nel terreno o nella roccia devono essere provvisti di parapetto nei tratti prospicienti il vuoto quando il dislivello superi i 2 m. Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA Le alzate dei gradini ricavati in terreno friabile devono essere sostenute con tavole e paletti robusti. Appositi dispositivi di arresto dei veicoli devono essere predisposti nelle zone di ribaltamento dei carichi in fosse e pendii. La Tabella del Cantiere La legge prescrive che in tutti i cantieri edili sia installata una tabella contenente i dati richiesti per l’attività che vi viene svolta. In genere i dati richiesti sono i seguenti: Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA - titolo delle opere da eseguire ed estremi della concessione/autorizzazione; - proprietà; - impresa costruttrice; - progettista architettonico; - direttore generale dei lavori; - progettista e direttore dei lavori delle opere strutturali; - capomastro abilitato (nei comuni in cui è richiesto dal Regolamento Edilizio). I Baraccamenti La zona uffici di un cantiere di media importanza comprende in genere i seguenti ambienti, ricavati in costruzioni provvisorie prefabbricate oppure in baraccamenti: - ufficio del Direttore tecnico di cantiere e dell’Assistente, nel quale vengono svolte anche le operazioni di contabilizzazione dei lavori; - ufficio della Direzione dei lavori delle opere architettoniche, strutturali e impiantistiche; - ufficio vendite, da predisporre soltanto nel caso di interventi di edilizia residenziale privata; - guardiola per la sorveglianza del cantiere. Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA Nei grandi cantieri sono previsti altri ambienti con destinazioni specifiche, come per esempio centri di calcolo, sale di riunione etc. Caratteristiche dei locali I locali di ricovero e di riposo devono essere messi a disposizione degli operai per proteggersi dal cattivo tempo, per poter consumare i pasti e per riposare. Gli spogliatoi devono essere attrezzati in maniera che gli operai vi possano lasciare gli indumenti ed i vari oggetti personali durante le ore di lavoro e devono essere, ben aerati, illuminati e dotati di riscaldamento. Le docce ed i lavandini devono essere muniti di acqua corrente calda e fredda; le docce devono essere previste laddove le attività effettuate nel cantiere provochino l'insudiciamento degli indumenti o l'eventuale contatto con sostanze pericolose per l'organismo umano. Inoltre la presenza dei gabinetti deve essere garantita in numero sufficiente rispetto al personale impiegato. La zona del cantiere adibita a refettorio deve essere ben aerata, illuminata e riscaldata e deve essere provvista di pareti intonacate ed imbiancate. I locali adibiti a dormitori, siano essi stabili o provvisori devono rispondere a precisi requisiti di igiene e confort: devono essere riscaldati e provvisti di apparecchi emananti luce artificiale, devono essere ben difesi dall'umidità del suolo e dagli agenti atmosferici, devono poter essere ben aerati e muniti di chiusure appropriate. I Depositi per i materiali In funzione delle caratteristiche dei materiali da conservare potranno essere all'aperto, eventualmente muniti di opportune recinzioni, od al chiuso, in locali commisurati ai fabbisogni di provviste. Deposito per bombole di gas compressi, chiuso e protetto dal calore, con indicazioni di pericolo e di divieto di accesso ai non autorizzati. Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA Catasta ordinata di tavole di legno con lamiera superiore per la protezione dalla pioggia. Rappresentazione schematica di sili e tramogge Servizi Igienici e Presidi Sanitari Le norme di legge in materia di igiene sul lavoro e quelle contenute nei contratti collettivi di lavoro, prescrivono che le maestranze abbiano a disposizione idonei ambienti per i servizi igienico-sanitari, provvisti dei seguenti apparecchi: - almeno un lavandino dotato di acqua corrente ogni 5 dipendenti occupati in un turno; - almeno una latrina ogni 30 dipendenti, contenuta in un locale appositamente attrezzato; - docce, con acqua calda e fredda, per consentire agli operai di lavarsi alla fine dell’orario di lavoro se sono esposti a materie particolarmente insudicianti o si trovano in ambienti polverosi. - spogliatoi, eventualmente distinti per sesso, illuminati, aerati e riscaldati; - un refettorio, situato in un apposito locale, convenientemente arredato dotato di pavimento antipolvere e pareti imbiancate, nonché illuminato, aerato, e riscaldato nella stagione fredda; Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA - dormitori allestiti (in caso di pernottamento in cantiere) in locali adeguatamente arredati. Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA LE RESPONSABILITÀ AMBIENTALI DELLA FASE DI CANTIERIZZAZIONE. Il tema delle prestazioni ambientali del settore edile è divenuto, in questi ultimi anni, chiave di sviluppo di ricerche e politiche di settore. Tali nuovi orientamenti hanno portato a rivedere e ridefinire il tradizionale approccio del “fare architettura” facendo spazio ad un concetto più ampio che analizza e studia le interazioni tra ambiente naturale e ambiente costruito, riconoscendo l’evidente influenza del settore sulla qualità ambientale locale nell’ottica di quella globale. Alcuni ambiti problematici risultano, ancora oggi, poco indagati come nel caso del funzionamento dei cantieri edili, spesso identificati come il mero luogo dei lavori, e per tale motivo non sempre oggetto di studio e approfondimento. Tale inerzia di settore può essere riconducibile alla singolarità processi costruttivi stessi. Il cantiere, infatti, a differenza di altri “sistemi produttivi”, si configura quale un’attività prototipa e non seriale, richiedendo in tal senso un numero di specifiche tali da non consentire l’elaborazione di un modello universalmente applicabile, ma richiedendo il continuo controllo del progetto in ogni fase del processo edilizio nella nuova ottica della cantierabilità. Volendo partire dall’assunto che la qualità dell’architettura è determinata anche dalla qualità del cantiere che la realizza e che difficilmente si può parlare di architettura sostenibile se non prodotta da un cantiere a basso impatto si ritiene importante contribuire alla definizione e alla messa a punto di nuove strategie per il controllo ambientale dei processi costruttivi. Questo perché, la fase di costruzione si configura come una delle fasi più articolate, nonché tra le fonti di maggior impatto ambientale del ciclo edilizio. Da tale articolazione deriva la difficoltà di intervenire in un’ottica previsionale e preventiva. Al fine di contribuire al controllo e alla minimizzazione degli impatti connessi ai processi costruttivi è necessario individuare dei nuovi ambiti di indagine rappresentativi del processo edilizio stesso. Il cantiere, infatti, molto spesso viene considerato solo come il luogo dei lavori, venendo così ad essere escluso dal legiferare, limitandosi ad affrontare Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA problemi relativi alla salute dei lavoratori, mentre la fase di cantierizzazione dovrebbe rappresentare un punto nodale del processo edilizio, considerando le attività decisionali che stanno a monte del progetto e che investono in toto tutte le arre tematiche ambientali; ARIA, ACQUA, SUOLO, costituendo per ognuna di essa una diversa forma d’impatto. E’ noto che l’attività’ edilizia, lungo l’intero arco delle sue fasi del processo costruttivo e della vita dell’edificio, è responsabile di un alta percentuale del consumo di risorse naturali (25% dei materiali, 40% dell’energia) e di un’altrettanto alta percentuale di produzione inquinante (30% dell’inquinamento di aria, acqua, suolo; oltre il 40% della produzione di rifiuti). che causano gravi danni all’ambiente. Nonostante quello dei flussi da costruzione e demolizione, sia divenuto negli ultimi anni uno dei flussi prioritari all’interno delle strategie d’azione della comunità Europea, i dati continuano a testimoniare che un quarto dei rifiuti prodotti complessivamente in Europa proviene dal settore delle costruzioni. Ancora oggi, purtroppo, di questa grande quantità di potenziali “risorse” solo un terzo riesce a trovare una ri-generazione attraverso processi di recupero e/o riciclaggio, rimandando la restante parte allo smaltimento più o meno controllato. Alla luce di ciò, sarebbe auspicabile, sviluppare azioni di ricerca che mirino a controllare e a definire gli aspetti ambientali connessi alla fase di esecuzione e alle loro ricadute dirette ed indirette sulla qualità ambientale del cantiere edile al fine di fornire strumenti e Best Practices per la loro corretta espletazione. Il cantiere, come enunciato, rappresenta un sistema all’interno del quale sono coinvolti flussi in input e output. Nello specifico definiamo cosa si intende per flussi in input, ovvero in entrata, ed output ovvero in uscita, di un cantiere edilizio. I flussi in entrata di un processo costruttivo sono rappresentati da tutti i materiali e le risorse in ingresso che servono per la costruzione dell’opera, quindi: - i materiali; - i componenti; - l’energia per le lavorazioni; - l’acqua di lavorazione; - l’energia per il funzionamento delle attrezzature. Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA Mentre i flussi in output, ovvero in uscita da un catiere possono sono molteplici, ad esempio; - i rifiuti che si producono durante le lavorazioni; - gli sfridi materiali che derivano dalle operazioni di taglio di materiali e componenti; - l’acqua di risulta dalle lavorazioni; - le emissioni in aria; - .... Negli anni il settore edilizio, soprattutto dal punto di vista normativo e della normativa ambientale è da sempre stato assimilato al settore industriale, trascurando e tralasciando quelle che sono le peculiarità dei processi di costruzione. Le problematiche connesse alla gestione ambientale del cantiere, in termini preventivo-previsionali, non sono solo da ricondursi alla mancanza di un chiaro quadro normativo di riferimento ma anche alla prassi degli operatori di settore, che da sempre ormai operano all’interno di un modello socio-culturale e tecnico di riferimento consolidato. Nello specifico il progettista, che è colui che riveste i principali ruoli decisionali all’interno del processo, non dispone di strumenti idonei di carattere normativo o regolamentare a cui fare riferimento per orientare in modo compatibile il processo ed il cantiere in particolare. Non dispone di eperienze pilota o modelli a cui fare riferimento, ed è influenzato da un modello culturale, che soprattutto nell’ambito della committenza privata, opera senza la ricerca di nuove soluzioni, anche se il suo ruolo e le sue responsabilità all’interno del ciclo gli consentirebbero di rivestire un ruolo chiave nel ri-orientamento degli sviluppi del settore. D’altro canto le imprese, che rappresentano i principali operatori all’interno del cantiere, lavorano spinte da leggi economiche che spesso non contemplano al loro interno la necessità di migliorare la loro efficienza ambientale, che spesso andrebbe solo a mettere in discussione quelle che sono le loro consuete modalità di lavoro, che ormai si basano sulla consueta ripetizione delle lavorazioni. Va sottolineato, però, che questo è anche dovuto al fatto che le imprese con il loro operato si limitano a rispondere ad una domanda che non elabora richieste di qualità ambientale. Anche loro, rappresentando i principali attori della fase di Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA cantierizzazione, possono innescare un cambiamento solo se spinti dalla competitività. IL RUOLO DEL CANTIERE ALL’INTERNO DELLA NORMA DI SETTORE Dal punto di vista normativo e regolamentare il cantiere edile è oggetto di attezione da parte della specifica legislazione di settore. Gia la legge Merloni, ovvero la 109/94 metteva in evidenza il ruolo che il cantiere doveva rivestire sin dalle prime fasi di concezione progettuale richiedendo tra gli elaborati del progetto preliminare prime bozze dei piani di sicurezza e l’indicazione dei possibili impatti del cantiere sulle componenti ambientali. Oggi il Codice De Lise, ovvero il Dlgs 163/06 fa propria l’attenzione della Merloni nei confronti del cantiere edilizio, ponendo in primo piano l’attività di cantiere ed i suoi potenziali impatti nella tripartizione dell’attività di progettazione. Molti, infatti, sono gli articoli del Dlgs 163/06 che impongono il controllo e la progettazione della cantieristica quale fondamento per la realizzazione dell’opera. In particolare, ricordiamo che il D.P.R. 554/99, ex regolamento attuativo della 109/94, i cui articoli sono stati assimilati all’interno della nuova legge, recitano: Art.15 Disposizioni generali La progettazione è informata, tra l’altro, a principi di minimizzazione dell’impegno di risorse materiali non rinnovabili e di massimo riutilizzo delle risorse naturali impegnate dall’intervento e di massima manutenibilità, durabilità dei materiali e dei componenti, sostituibilità degli elementi, compatibilità dei materiali ed agevole controllabilità delle prestazioni dell’intervento nel tempo. Il documento preliminare deve indicare gli impatti dell’opera sulle componenti ambientali e nel caso degli organismi edilizi delle attività ed unità ambientali; Già l’articolo 15 del DPR ha rappresentato una vera e propria innovazione all’interno della gestione dei lavori pubblici, introducendo concetti fondanti la sostenibilità in edilizia, quale quello di minimizzazione delle risorse, di Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA sostituibilità e controllabilità delle prestazioni. Da qui si evincono i concetti di TEMPO E RISORSA che sta alla base dell’avvenuto passaggio da processo edilizio a ciclo edilzio. Procedendo con l’analisi delle indicazioni dell’art. 15 del DPR 554/99 si evince che al punto 7. il legislatore ha posto l’attenzione su quelli che sono gli impatti ambientali connessi al cantiere edilizio, invitando gli operatori a prevedere già in sede di progetto alla definizione di misure atte al evitare gli effetti negativi dell’opera sull’ambiente in particolar modo in relazione alla fase di cantiere, specificando che è necessario in sede progettuale provvedere allo studio ed alla definizione: a) uno studio della viabilità di accesso ai cantieri, ed eventualmente la progettazione di quella provvisoria, in modo che siano contenuti l’interferenza con il traffico locale ed il pericolo per le persone e l’ambiente; b) l’indicazione degli accorgimenti atti ad evitare inquinamenti del suolo, acustici, idrici ed atmosferici; c) la localizzazione delle cave eventualmente necessarie e la valutazione sia del tipo e quantità di materiali da prelevare, sia delle esigenze di eventuale ripristino ambientale finale; d) lo studio e la copertura finanziaria per la realizzazione degli interventi di conservazione, protezione e restauro volti alla tutela e salvaguardia del patrimonio di interesse artistico e storico e delle opere di sistemazione esterna. Continuando l’analisi del nuovo Codice De Lise, ed in perticolare con la lettura critica degli articoli che mettono in evidenza il ruolo della cantierizzazione nel settore delle opere pubbliche, fermiamoci ad analizzare quelli che sono i contenuti di uno degli elaborati previsti dal progetto preliminare ovvero della Relazione Tecnica del Progetto Preliminare i cui contenuti sono indicari nell’allegato XXII del DLgs 163/06. In particolare la relazione tecnica del Progetto Preliminare mette in evidenza come la nuova norma assimila al suo interno il concetto di ciclo edilizio richiedendo che la relazione descriva e motivi le scelte del progetto anche in relazione ai profili Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA ambientali e all'utilizzo dei materiali provenienti dalle attività di riuso e riciclaggio. Compare e ricorre quindi il concetto di ri-generazione delle risorse, ovvero di riuso e riciclo all’interno del processo di progettazione, ponendo l’attenzione alla necessità che il progetto e le scelte sia tecniche che materiali siano orientate da principi di sostenibilità edilizia. Continuando con la lettura dell’allegato si evince che all’interno della Relazione Tecnica del Progetto preliminare è necessario prevedere un piano di gestione dei materiali con ipotesi di soluzione delle esigenze di cave, siti di recupero e discariche, tenuto conto della vigente normativa relativa alla gestione dei rifiuti. Tale punto è strettamente connesso alla volontà del legislatore di prevedere per i cantieri edilizi un piano di gestione dei flussi, potendo prevedere già in sede di progetto preliminare i percorsi di tali flussi in termini di recupero e/o conferimento. Allo stesso modo, sempre in relazione alla fase di cantierizzazione il DLgs richiede che nella relazione tecnica del progetto preliminare siano già indicate quali siano le modalità delle fasi di cantierizzazione, nonchè, per le opere soggette ad impatto ambientale, il progetto di monitoraggio ambientale approvato dal Ministero dell’Ambiente. Sempre l’allegato XXII del DLgs 163/06 prevede che nella redazione dello studio di fattibilità ambientale, che ricordiamo essere un elaborato facente parte del progetto preliminare, è previsto che la relazione di compatibilità ambientale debba prevedere tutte le misure necessarie, anche in relazione alla fase di cantierizzazione, atte a mitigare e compensare gli effetti dell'intervento sull'ambiente e sulla salute, misure queste che devono essere previste e progettate in funzione di quella che è la natura delle attività e delle lavorazioni che si svolgeranno all’interno del cantiere per la realizzazione dell’intervento. Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA Studio di fattibilità ambientale. Allegato XXII, DLgs 163/06 La relazione di compatibilità ambientale, sulla base delle analisi sviluppate nella fase di redazione del progetto preliminare, analizza e determina le misure atte a mitigare e compensare gli effetti dell'intervento sull'ambiente e sulla salute, ed a riqualificare e migliorare la qualità ambientale e paesaggistica del contesto territoriale avuto riguardo agli esiti delle indagini tecniche, alle caratteristiche dell'ambiente interessato dall'intervento in fase di cantiere e di esercizio, alla natura delle attività e lavorazioni necessarie all'esecuzione dell'intervento, e all'esistenza di vincoli sulle aree interessate. Normativa ambientale e cantiere edilizio Le attuali politiche ambientali mirano, oggi, a regolamentare quelli che vengono considerati i potenziali impatti delle settore industriale, assimilando ad esso quello che è il settore delle costruzioni e le attività che si svolgono all’interno del cantiere edilizio. Questo, infatti, nonostante il carattere di temporaneità, può essere considerato un impianto produttivo, alla luce dei flussi energetico-materiali che entrano in gioco nelle attività ad esso connesse. Questo comporta l’applicabilità, in molti ambiti, di quelle che sono le istanze dettate dalla normativa ambientale in tutte le componenti, e più specificatamente possiamo dire che : Le problematiche connesse alla responsabile gestione delle acque all’interno dei cantieri edili devono essere affrontate riferendosi alle istanze dettate dal D.lgs. n°152/99 e successivi, che seppur disciplinando gli scariche di impianti produttivi, assimila al suo interno per quanto riguarda gli scarichi in suolo e sottosuolo il cantiere edilizio; In tal senso, ogni cantiere sarebbe tenuto a provvedere agli scarichi attraverso l’allaccio alla pubblica fognatura e soprattutto verificare che le acque derivanti dalle varie lavorazioni non contengano in se sostanze inquinanti, e ove queste Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA fossero presenti per particolari tipologie di lavorazione, che le stesse non superino i limiti di concentrazione fissato i nelle tabelle contenute nell’all. 5 di detto Decreto. Per un corretto controllo delle emissioni acustiche è necessario riferirsi alle prescrizioni dettate dalla legge quadro n°447/95 ed il successivo DPR 14/11/97 nei quali vengono indicati i valori limite delle sorgenti sonore. Per quanto riguarda nello specifico le attività connesse al cantiere edilizio, ed alle emissioni sonore legate all’uso di particolari tipologie di macchine e attrezzature, è necessario che l’impresa, prima dell’avvio delle attività provveda ad individuare l ’area in cui questo insiste, con riferimento alla zonizzazione acustica del sito, oltre redigere una relazione contenente i dati fonometrici delle macchine e degli impianti utilizzati. Contestualmente deve fornire anche una relazione contenente le indicazioni sulle attività rumorose che si svolgeranno indicando i tempi presumibili di effettuazione e durata delle stesse. L’uso di macchinari ed attrezzature caratterizzate da particolare rumorosità viene disciplinata dal D.lg.262/02 e s.i.m. che prevede apposite procedure di valutazione si conformità delle stesse delegando al Ministero dell’Ambiente e all’APAT l’attività di controllo. L’impatto derivate dai processi costruttivi sulla qualità dell’aria, seppur, dal punto di vista normativo non esistano specifiche regolamentazioni per quanto riguarda le emissioni in aria derivanti dalle lavorazioni edilizie, è necessario sottolineare che alle attività di costruzione sono connesse le emissioni in atmosfera di polveri aereo disperse e particolato, ma data la temporaneità dell’attività di costruzione edilizia, e la difficoltà di individuare all’interno del cantiere stesso la presenza di una fonte fissa di emissione, così come indicato dalla norma (DPR 203/88) non si hanno regolamentazioni che possano vincolare e/o guidare rispetto a tale problematica. Le problematiche connesse alla gestione dei rifiuti da Costruzione e Demolizione (C&D), rappresenta una delle problematiche più complesse per la corretta gestione ambientale del cantiere edile. Tale comparto risulta disciplinato a livello nazionale dal disciplinati a livello nazionale dal D.Lg.n°22/97, meglio conosciuto come Decreto Ronchi. Vale la pena sottolineare che l’insieme delle attività connesse alla costruzione, gestione e demolizione degli edifici immette nell’ambiente un’enorme quantità di scarti e residui, che vengono stimati nella grandezza dell’ordine di 0,6-0,8 Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA tonnellate anno per abitante, ovvero il corrispettivo di circa 300 milioni di tonnellate a livello Europeo, di cui un flusso pari ad almeno 40 milioni di tonnellate proveniente dall’Italia. Il Decreto ha come obiettivo generale la riduzione della produzione e pericolosità dei rifiuti nonché l’incentivazione di una “nuova” politica del recupero, riutilizzazione e riciclo delle frazioni utili. I rifiuti da C&D vengono classificati quali rifiuti “speciali”, considerando gli stessi composti merceologicamente da una parte di materiale inerte, che secondo la legge può essere smaltito in apposite discariche di seconda categoria A, e da una parte contenente materiali “pericolosi” deve essere trattata in modo diversificato, secondo le caratteristiche di tossicità o nocività riscontrate e/o identificate attraverso analisi mirate. Dal regime del decreto sono escluse le terre e rocce da scavo, purché non inquinate da sostanze pericolose derivate da attività di escavazione, perforazione e costruzione come previsto dalla L .443/01 o legge Lunardi. Le disposizioni di tale decreto hanno ricadute dirette sull’organizzazione del cantiere stesso che deve prevedere al suo interno delle apposite aree per lo stoccaggio temporaneo, previa opportuna autorizzazione, secondo le quantità e le modalità definite dalla norma stessa. E’ noto che per la promozione e l’attuazione di una efficiente strategia di riciclaggio sia necessario intervenire a monte, ovvero attraverso la corretta gestione nella fase di produzione dei rifiuti, cioè nella fase di costruzione. Per ogni cantiere, infatti, sarebbe necessario, in base alla tipologia di opera da realizzare, alle caratteristiche merceologiche dei materiali impiegati e alla loro attitudine al recupero e/o riciclaggio individuare degli obiettivi, proprio come chiaramente suggerito dalle comuni norme volontarie per l’implementazione di sistemi di gestione ambientale (ISO 14000, EMAS). Tali obiettivi possono ad esempio essere individuati come la percentuale di riciclaggio che si vuole raggiungere ( si consiglia solitamente per una buona gestione dei rifiuti di porsi come obiettivo il riuso in cantire di circa il 20% dei rifiuti prodotti dal cantiere stesso), ed in base a questi valutare i costi del recupero che possono Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA essere coperti in parte o del tutto dai guadagni legati alla vendita dei materiali riciclati. La corretta gestione di un processo di minimizzazione dei rifiuti all’interno dell’area di cantiere necessita di un efficiente programma di monitoraggio che consenta di individuare le criticità ed attuare le opportune misure si mitigazione e correzione. Tale scenario mette in evidenza come le attività di costruzione, seppur non godano di specifiche norma ambientali di settore, abbiano delle forti responsabilità nel rispetto della normativa ambietale, responsabilità che, attraverso una corretta e consapevole gestione non solo del processo ma della logistica di cantiere, possa contribuire a migliorare le condizioni lavorative stesse degli operatori all’interno del cantiere edilizio. E’ importante ricordare, come le attuali normative dei settore, rivolgano sempre più la loro attenzione verso la realizzazione di processi e la costruzione di prodotti che siano rilvolti “….ai principi di minimizzazione dell’impiego di risorse materiali non rinnovabili e di massimo riutilizzo delle risorse naturale impegnate nell’intervento ……..”.L’attenzione rivolta dalla attuale normativa nazionale sui lavori pubblici alle problematiche connesse alla minimizzazione delle risorse naturali segna l’inizio di un novo approccio al “fare architettura” che mira alla valutazione della compatibilità dell’opera in tutte le sue fasi, ponendo l’accento su quello che oggi è sempre più il passaggio da processo edilizio al più ampio concetto di ciclo edilizio. La gestione ambientale del cantiere edilizio, e la possibile applicazione allo stesso di un sistema di gestione ambientale, comporta l’obbligo da parte degli operatori del settore, ed in particolar modo dell’impresa, di rispondere in modo significativo a quelle che sono le istanze derivanti dalla cogente normativa ambientale. Tale necessità, non va vista come un vincolo alle possibilità di azione, ma come la possibilità di migliorare in modo efficiente quelle che sono le necessità connesse alla normativa connessa con la sicurezza e salute nei luoghi da lavoro, il Dlgs 626/94 ed in particolare il Dlgs 494/96 e s.m.i. Dalle analisi e studi condotti sul tema della valutazione dei rischi e della pianificazione della sicurezza nei cantieri edili è risultato evidente come gli oggetti Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantier Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA dell’indagine siano gli stessi di quelli che richiede un’attenta analisi della valutazione dei rischi dell’ambiente, quindi gli elementi di indagine possono essere individuati per entrambi in due grandi famiglie: il progetto e l’organizzazione del cantiere. Partendo da posizioni comuni è semplice individuare i punti di incontro e di integrazione dei due temi, che sotto molti aspetti possono risultare simili ed addirittura inscindibili. La progettazione sostenibile è un modo di portare rispetto all’ambiente ed ai suoi abitanti, aver cura di non incidere negativamente con la qualità ambientale globale significa anche salvaguardare le condizioni di vita degli uomini, e quindi la sicurezza dell’uomo e dei lavoratori è strettamente connessa con la qualità dell’ambiente in cui essi operano. L’organizzazione di un cantiere ecologico, infatti, contribuirebbe attivamente al miglioramento delle condizioni di sicurezza dei lavoratori, poiché questo comporta una scelta più consapevole dei materiali, delle tecniche costruttive, ed organizzative. Tra l’altro le legislazioni vigenti quando affrontano il tema della salvaguardia della salute dei lavoratori, si rifanno spesso al concetto di “igiene ambientale”, sottolineando che all’interno di un cantiere edilizio vengono molto spesso a crearsi problemi di polveri e fumi nocivi che sono deleteri per la salute degli addetti ai lavori. Si nota come, nella lettura delle normative, tale voce resta sempre e comunque legata al tema della sicurezza del lavoratore, non analizzando od approfondendo le ricadute che queste possono avere sulla qualità ambientale. Se si considerano le linee di principio della progettazione, organizzazione e gestione di un cantiere verde ci si rende conto come questo contribuisce ad abbattere quasi totalmente alcune categorie di rischio, e contribuisce a limitarne considerevolmente altre. Se consideriamo ad esempio un cantiere tipo, basato su criteri di minimizzazione degli impatti si nota che si ha un totale abbattimento del “rischio chimico” poiche’ l’attenta scelta dei materiali e la selezione degli stessi porta all’esclusione di quelli che possono comportare in fase di messa in opera emissioni di gas o vapori tossici, o composti organici volatili, così come una buona organizzazione e gestione del cantiere può contribuire alla riduzione della produzione di polveri, di sfridi da lavorazioni, ecc… Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA La pianificazione della sicurezza, come detto, è in stretta correlazione con l’attività’ progettuale, quindi già in questa fase l’ analisi e valutazione dei rischi dovrebbe essere affrontata attraverso semplici operazioni di scomposizione delle varie attivita’, attivita’ gia’ individuabili sin dalle prime fasi progettuali. Le tabelle sotto riportate vogliono mettere a confronto le condizioni di sicurezza che si registrano in due differenti tipologie di cantiere, ordinario e bioedile. Da tali analisi si evince sempre come le situazioni migliori sono presenti sempre nel cantiere bioedile, tranne per le categorie in cui il livello di sicurezza rimanga uguale nei due casi, o nelle situazioni in cui non sia legato alla scelta di materiali e/o tecniche ma a comportamenti propri dell’impresa. VALUTAZIONE COMPLESSIVA DELLA CAPITOLATO SICUREZZA ORDINARIO DELLE LAVORAZIONI DEI MATERIALI ACCIAIO CAPITOLATO BIOEDILE VALUTAZIONE COMPLESSIVA DELLA SICUREZZA DI ALCUNE FASI LAVORATIVE CAPITOLATO CAPITOLATO ORDINARIO BIOEDILE STRUTTURE IN C.A. MURATURE ESTERNE PATIZIONI INTERNE SOLAI COPERTURE COIBENT. COPERTURE PAVIMENTAZIONI ESTERNE ALLUMINIO CALCESTRUZZO CEMENTO CERA COLLANTI FERRO GHIAIA GRES GUAINA BITUMINOSA INTONACO LANA DI ROCCIA PAVIMENTAZIONI INTERNE LATERIZIO RIVESTIMENTI LEGNO MARMO INTONACI MONOCOTTURA TINTEGGIATURE INFISSI TUBAZIONI ED IMPIANTI OTTONE PVC RAME TINTEGG.IATURA VERNICI E SMALTI VETRO Leggenda: Rischio elevato Rischio medio Assenza di rischio Tabella 1: confronto tra voci di capitolato ordinario e capitolato bioedile Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA Analizzando la valutazione comparativa dei due casi si nota come il livello generale di sicurezza del cantiere migliori in modo evidente nei casi di posa in opera relativa ai collanti, legno e piastrelle, nell’uso del PVC, nella tinteggiatura e nella applicazione di vernici e smalti. Tutti questi materiali e le loro abituali tecniche di posa sono accomunati dalla presenza di sostanze chimiche più o meno inquinanti, situazione che si cerca di evitare in una progettazione compatibile, ad esempio non trattando il legname con sostanze nocive ma solo con cere ed impregnanti naturali, utilizzando prodotti per finiture realizzati esclusivamente con materia prime naturali o almeno caratterizzati da un a diminuzione delle esalazioni tossiche ed assemblando i vari elementi a secco o incollandoli con prodotti minerali a base naturale. Considerando la situazione in modo più sintetico, si nota come nel cantiere, al cui interno sia adottato un sistema di gestione ambientale, non vi è un miglioramento significativo nella esecuzione delle strutture portanti e degli intonaci, ovvero per una grossa parte della realizzazione dell’edificio a rustico, in quanto quasi tutti i materiali impiegati per queste fasi presentano rischi analoghi. Nella fase di coibentazione delle coperture e delle tinteggiature in genere, il livello di sicurezza non aumenta sensibilmente mentre migliora notevolmente il livello di qualità ambientale del cantiere stesso, anche se in molti casi, per motivi economici o di non elevata disponibilità in commercio di prodotti adatti, si continuano ad utilizzare materiali fibrosi, nel caso dei prodotti usati per le coibentazioni, o prodotti chimici non del tutto esenti da esalazioni chimiche. Tale analisi, seppur limitandosi ad analizzare per grossi capi un solo complesso edilizio tipo, e solo alcuni tipi di prodotti permette ugualmente di poter tirare delle conclusioni. Si nota infatti come all’interno di un processo costruttivo sostenibile ( intendendo per processo costruttivo principalmente tutte le azioni che si svolgono all’interno del cantiere edilizio) il fattore sicurezza migliori essenzialmente per la riduzione o quasi totale abbattimento della variabile “rischio chimico”, ma oltre ciò sono anche altre le categorie di rischio in cui si registrano sensibili miglioramenti, come il rischio fisico, legato alla riduzione e contenimento delle sorgenti di rumore, ed il rischio biologico legato alla presenza di batteri e virus Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA patogeni. Tali miglioramenti, tra l’altro, avvengono alla luce di un miglioramento complessivo globale che è quello della qualità ambientale del cantiere stesso. L’applicabilità di un SGA al cantiere edilizio Valutare la nuova possibile efficienza ambientale del cantiere edilizio, significa produrre una nuova modalità di pensare il processo costruttivo, mettere in relazione le diverse fasi connesse all’attività costruttiva con tutti i parametri ambientali nonché inserire alcuni principi quali il riciclo il riuso e la riduzione dei rifiuti che sono propri della cultura ambientale. Tale nuovo approccio si pone alla base delle possibilità di adozione, da parte di un cantiere edilizio, o meglio da parte dell’impresa che è colei che gestisce le operazioni che si svolgono all’interno del cantiere stesso, di un sistema di gestione ambientale. L’applicabilità di un sistema di gestione ambientale alle attività connesse alla costruzione di un oggetto edilizio, richiedono l’analisi e l’interazione di una serie di variabili che mettono in gioco i ruoli e le responsabilità di tutti gli attori del processo. Alla luce di ciò il processo edilizio potrebbe essere integrato da alcuni passaggi più propriamente finalizzati alla riduzione degli effetti negativi dell’attività costruttiva sull’ambiente. Il loro svolgimento all’interno delle fasi del processo permetterebbe alla considerazione delle variabili ambientali di permeare maggiormente le scelte progettuali. La variabile ambiente potrebbe essere, sinteticamente, rappresentata all’interno del processo attraverso semplici caratteri. Alla luce delle attuali norme sui lavori pubblici, il processo, indirettamente, acquista un duplice valore: da un lato l’organizzazione e gestione di tutte le fasi che portano dal rilevamento delle esigenze fino alla realizzazione dell’opera, dall’altro lo stretto confronto con le componenti ambientali e la prassi realizzative. Il cantiere, e la sua progettazione appaiono nella legge fin dalle prime fasi di concezione progettuale, progetto preliminare, e tutto il progetto si informa a principi di sostenibilità e compatibilità delle scelte. Data la attuale difficoltà di far coesistere “progetto e ambiente” gestendo gli stessi attraverso strette regolamentazioni di settore sarebbe allora forse auspicabile Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA riuscire a coinvolgere le recenti normative e Regolamenti emanati in materia ambientale all’interno del processo, per capire come questi possano dare un apporto strumentale alla definizione del nuovo processo edilizio. A tale scopo ben si prestano le attuali norme volontarie, che se affiancate a integrate all’interno delle opportune fasi del processo consentirebbero la definizione di una efficace strategia di azione. Per la gestione del progetto potrebbero essere utilizzate logiche proprie delle norme ISO 14040 (LCA) che consentirebbero la definizione e la valutazione delle performance ambientali del “prodotto edificio”. Le procedure proprie del Life Cycle Analisys infatti, se applicate al settore delle costruzioni permetterebbero la costruzione di chiari scenari per al valutazione della performance ambientali di tutto il processo. Tali strumenti, infatti strettamente di derivazione dal mondo dell’industria, consentono la costruzione e conseguente definizione di chiari scenari di riferimento attraverso i quali, produttori e/o operatori di settore possono valutare le performance ambientale di prodotti e processi gestendo e scegliendo per gli stessi obiettivi mirati definiti da attente politiche ambientali. Oggi, la trasposizione di tali metodologie al mondo delle costruzioni appare ancora lontana e di difficile applicazione dato l’elevato numero di attori che confluiscono all’interno del processo stesso e alla luce delle difficoltà di dialogo e trasferimento informativo tra gli attori stessi. Alle norme della serie ISO 14000 potrebbero affiancarsi norme volontarie tra le quali il Regolamento Regolamento EMAS –CE 761/2001, che consentirebbe la definizione di una politica ambientale del progetto e l’individuazione degli obiettivi di tali politiche. Il Regolamento EMAS, infatti, è applicabile a tutti i siti produttivi, e in tal senso anche ai cantieri temporanei o mobili all’interno del quale le imprese di settore operano. La certificazione EMAS delle imprese da costruzione è una realtà ancora di difficile realizzazione, soprattutto a livello locale, ma rappresenta una importante attenzione da parte della norma verso il perseguimento della gestione ambientale dei Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA cantieri edili attraverso una attenta politica e una coordinata azione di programmazione – progettazione -costruzione. Da non dimenticare il contributo dei labels nazionali (Regolamento 880/92) al processo costruttivo, questi, infatti, guidano e supportano il progettista alla scelta dei materiali più compatibili nell’ottica non solo del loro ciclo di vita ma anche dell’impatto della loro messa in opera. Possibili indirizzi per la valutazione delle performances ambientali del cantiere edilizio. L’individuazione e la valutazione delle performances ambientali del cantiere edilizio richiede la creazione di specifici strumenti di lettura delle attività che si svolgono all’interno del sito di costruzione. Allo stato attuale, vari progetti pilota hanno contribuito alla definizione di indici qualitativi e di best practices, ma tali azioni rimangono molto spesso settorializzate affrontando nello specifico solo le problematiche connesse alla gestione dei rifiuti da C&D. In tal senso è importante poter individuare delle nove categorie di indagine che siano rappresentative del processo di concezione e realizzazione di un manufatto. Tali categorie possono essere così individuate: Eco-costruzione (progettazione dell’opera e del cantiere) Eco-gestione (Logistica e gestione del cantiere) L’Eco-costruzione coinvolge in modo globale tutte le azioni inerenti la fase progettuale, dall’analisi del sito, alle soluzioni tecnologiche più appropriate, fino alla scelta dei materiali. La fase di progettazione, infatti, si configura come “il luogo delle scelte” ed è in questa che il progettista può intervenire direttamente per la minimizzazione degli impatti. Per la riduzione di questi, è necessario porre l’attenzione su alcuni fattori nodali che, in sede di stima delle performance ambientali del cantiere, rappresentano “classi di valutazione”. Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA Analisi Del Sito Materiali Tecnologie Connessioni Analisi delle condizioni microclimatiche degli spazi esterni. Analisi delle interazioni interventi qualità sociale. ... Scegliere materiali, possibilmente certificati, che durante la fase di messa in opera non rilascino inquinanti. Non utilizzare prodotti a base di solventi per evitare l’emissione di sostanze organiche. …. Scegliere tecnologie prefabbricate o parzialmente prefabbricate per minimizzare le operazioni di taglio in cantiere e gli sfridi derivanti dalle lavorazioni. Utilizzare materiali componibili in piccoli blocchi. … Preferire le connessioni a secco piuttosto che umide. Preferire l’uso di Tecnologie smontabili nell’ottica della gestione del ciclo di vita dell’opera. … TABELLA 2: CLASSI DI VALUTAZIONE ECO-COSTRUZIONE L’Eco-gestione riguarda in toto l’attività d’organizzazione del cantiere per cui, la conoscenza del sito, e delle dinamiche che ne sottendono il funzionamento, diventa un elemento chiave. L’indagine ambientale consentirà un corretto uso e gestione degli spazi del cantiere, e guiderà l’adeguata collocazione delle lavorazioni in luoghi ove l’impatto ambientale delle stesse può essere contenuto. Nella fase di gestione del cantiere le classi di valutazione individuate, nonché i criteri possibili per la minimizzazione degli impatti, sono molteplici. Tra questi, intesi sempre come sistemi aperti, si possono individuare (Tab. 3) Minimizzazione impatto sulla qualità sociale evitare l’ isolamento gruppi di popolazione evitare sostanziali modifiche nella percezione del sito evitare l’ impossibilità di svolgere le normali attività di quartiere non creare interferenza con la viabilità Minimizzazione impatto sulla qualità del sistema biologico evitare asportazioni od alterazioni delle componenti dell’habitat evitare compromissioni della fauna e della vegetazione evitare il rischio di diffusione di batteri ed inquinanti biologici … ordinare prodotti privi di imballaggio ordinare prodotti in dimensioni prestabilite( ricorso a prefabbricazione) riutilizzare il suolo asportato con le operazioni di scavo … Minimizzazione rifiuti da costruzione Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA Minimizzazione rifiuti da demolizione Conservazione qualità/quantità delle acque preferire opere di demolizione selettiva piuttosto che tradizionale selezionare separare e registrare i rifiuti in sito riutilizzare i rifiuti in cantiere ove possibile … Prevedere il recupero delle acque utilizzate per la pulitura macchine attraverso la loro raccolta in bacini di decantazione non riversare le acque derivanti dalle lavorazioni per impedire contatti con le falde freatiche … non utilizzare materiali polverosi e/o coprire questi se depositati in cantiere prevedere adeguata localizzazione di lavorazioni che producono emissioni in aria non utilizzare materiali che rilasciano emissioni organiche ed inorganiche … non utilizzare il suolo come ricettacolo di rifiuti non riversare le acque derivanti dalle lavorazioni sul suolo e/o sottosuolo per presenza di possibili materiali e/o reflui pericolosi … preferire per le operazioni rumorose un numero maggiore di operatori e d’attrezzature, il raddoppio della fonte di emissione incide sull’aumento dell’intensità’ sonora solo di 3 db provvedere ad una corretta organizzazione delle attività a secondo delle lavorazioni … Minimizzazione impatto sull’aria Minimizzazione impatto sul suolo Minimizzazione impatto acustico TABELLA 3: CLASSI DI VALUTAZIONE ECO-GESTIONE Oltre a definire dei prìncipi, o delle linee guida, per la minimizzazione dell’impatto ambientale del cantiere, sarebbe auspicabile definire parametri e/o indicatori che consentano, seppur in via qualitativa, di effettuare una valutazione degli stessi. Questo consentirebbe di definire delle strategie che, prendendo le basi dalle attuali norme e regolamenti volontari, siano applicabili in tutte le fasi del processo edilizio che hanno dirette ricadute sulla qualità, non solo ambientale. Della fase di esecuzione dell’organismo edilizio. CONCLUSIONI Lo scenario fin qui presentato, benché sintetico, mette in luce quanto la valutazione delle performances ambientali del cantiere edile rivesta un ruolo strategico per il raggiungimento di obiettivi di qualità ambientale. Un’ulteriore componente per il miglioramento delle prestazioni del cantiere, oltre a progettisti e autorità preposte, è costituita dalle Imprese di Costruzioni. Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA Le opere architettoniche troppo spesso si pongono e si configurano come opere d’arte ignare delle conseguenze del proprio essere, e gli attori del processo troppo spesso si staccano dal mondo delle lavorazioni, scindendo così quel legame indissolubile che da sempre esiste tra fare, creare e realizzare. Controllare le performances ambientali del cantiere edilizio significa soddisfare le esigenze dell’utenza in modo globale, significa prendere coscienza del ruolo che ogni attore del processo edilizio ha sullo stato ambientale. La possibilità di operare una inversione di rotta nei comportamenti e nelle modalità del costruire, deve necessariamente confrontarsi con il tema della competitività: è realistico pensare che per le imprese, ogni scelta ambientale può avvenire solo se posta in uno scenario operativo che non pregiudica la competitività. E’ indubbio che la competitività, ricercata attraverso la Sostenibilità, è perseguibile solo in un contesto (normativo, economico, socio-culturale e tecnologico) favorevole. Risulta evidente quanto siano molteplici i problemi aperti che rendono difficoltosa l’assimilazione e “l’inserimento” della gestione della variabile ambientale nell’industria delle costruzioni. L’ambiente, infatti, è spesso identificato non come un sistema di risorse “limitate” da tutelare, ma come un “vincolo oneroso” posto ai processi operativi. Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA Antonini E. “Residui da costruzione e demolizione: una risorsa ambientalmente sostenibile- il progetto Vamp e altre esperienze di valorizzazione dei residui” Franco Angeli editore Milano 2001 Bruno S., Verdesca D. “Bioedilizia e Sicurezza nel cantiere” Il sole 24 ore Milano 2001 Cangielli E., Palella A. “Il Progetto ambientale degli edifici” Alinea editrice Bologna 2001 M.T.Lucarelli (a cura di), Cantiere edilizio e Ambiente: Azioni e interazioni, Falzea editore, Reggio Calabria, 2004 M.T.Lucarelli, M. Milardi, A. M. Rao “Nuove strategie per il controllo ambientale del cantiere edilizio: la definizione di un criterio di valutazione”, Atti del Convegno Internazionale: The Design, the Safety, the Structure, the Management of Resouces and Innovative Processes in the Construction Industry. 1° Internazionale Symposium. Politecnico di Milano, BEST, FOCUS. Mantova 7-9 maggio 2003. M. Milardi,”Verso un’edilizia sostenibile. La strategia dell’ecoefficienza” Iriti editore, Reggio Calabria, 2003 Rao A.M., Villari F. “Il costo energetico dell’organismo edilizio: possibili scenari per una sua definizione” in Il Progetto dell’abitare anno I n° 2, Falzea editore, Reggio Calabria, novembre 2004 Corso di Project Management e Gestione Opere Pubbliche e Cantiere Prof.ssa M. T. Lucarelli - Coll.ri D. Pennestrì, F. Villari, M. Mandaglio