Recensioni teatrali | Teatro.Persinsala.it
Mailè Orsi
giugno 18, 2016
Arriva al Funaro di Pistoia, per la rassegna Teatri di Confine, Trattato di
Economia del binomio artistico Castello-Cosentino. Molte risate, ma anche
un po’ di tristezza.
pe
rs
in
sa
la
Forse ci si aspettava troppo. Forse si erano create troppe aspettative
intorno al titolo (anche se dichiaratamente parodistico) e, sopratutto,
intorno agli intenti dichiarati nel foglio di sala (magari parodistici
anch’essi). Forse l’argomento è troppo ampio e difficile. Forse gli studi e il
livello di analisi non erano sufficienti a rendere conto di un tema così
complicato. Forse, semplicemente, non lo abbiamo capito.
I problemi che solleva Trattato di economia sono tanti, forse troppi. Il
non senso della produzione, il consumismo, il mondo dello spettacolo in
crisi, i problemi estetici e formali di uno spettacolo che vuole trattare un
argomento difficile. Tutto finisce in questa sorta di grande calderone, dove
si scivola su tante questioni, senza approfondirne realmente nessuna.
Perlomeno, questa è la sensazione che è rimasta in noi.
Uno degli aspetti più sottolineati (e indubbiamente fra i più stimolanti) è il
cruccio formale, ossia il grande problema del modo di proporre
l’argomento. Nello spettacolo, infatti, si dichiara in modo esplicito la
questione della ricerca di una forma adatta, del rischio di cadere nella
retorica, della necessità di trovare un modo che non solo sia tollerabile,
ossia non trasformi gli attori in insopportabili tromboni, ma che soprattutto
abbia una reale efficacia. Il problema di come lasciare un segno, non nella
mente, ma sulle azioni concrete delle persone.
Tuttavia, Trattato sembra principalmente una dichiarazione di resa. C’è
rabbia, c’è indignazione, ma le armi pesanti non sono state impugnate.
Nonostante uno spettacolo realizzato in modo interessante e, tutto
sommato, impeccabile, è la riflessione che lo sostiene (o lo dovrebbe
sostenere) a lasciare un po’ delusi. Resta qualche perplessità. E l’amaro in
bocca di un’occasione mancata.
Oltre i luoghi comuni, quali sono i problemi attuali dell’economia? O, più
banalmente, che cos’è l’economia? Ha senso parlare di economia oggi? Di
quale economia ha senso discutere? Se l’economia nasce come scienza
che riguarda il soddisfacimento del bisogno e la felicità, anche solo
affrontando punto per punto questi singoli temi, quante domande e quanti
argomenti sorgerebbero per mettere in discussione il mondo attuale?
Facciamo un esempio. Perché occuparsi della Clerici? Perché è ricca e
http://teatro.persinsala.it
1/3
Recensioni teatrali | Teatro.Persinsala.it
Recensioni teatrali | Teatro.Persinsala.it
Mailè Orsi
giugno 18, 2016
la
famosa e frequenta un mondo dal quale siamo esclusi? Il problema dunque
è l’esclusione, il non avere accesso a quei beni? Ma non sono forse indotti i
bisogni di cui la Clerici è l’emblema? E allora il problema non è forse il
totale non senso del mondo al quale appartiene? Perché ammirare, o
sentire la mancanza di un’auto nuova, se l’auto nuova fa parte di un
universo di valori sbagliato? Perché dovrebbe essere un problema avere la
Micra del ’95? Nel cercare di ottenere quei beni, nell’agognare quella
posizione, diventiamo noi stessi vittime e parte di quel gioco – che
dovremmo rifiutare.
pe
rs
in
sa
Di cosa tratta, quindi, lo spettacolo? Di poveracci che vorrebbero essere
ricchi o del non senso dei principi che governano il mondo attuale? È il
modello in sé ad essere aberrante. Perché soffrirne, se non per il male che
causiamo al mondo intero con il nostro modello di crescita e sviluppo,
ovvero il nostro modello economico?
I punti di vista che si possono adottare sono sicuramente molti, diversi, più
o meno condivisibili. Ma non ci sembra che alcuno sia stato esplorato con
la dovuta profondità. Dopotutto, la comicità potrebbe (o dovrebbe) essere
anche eversiva. Quanti problemi, nello spettacolo, sono stati solo oggetto
di una toccata e fuga?
Riflettere sull’economia significa riflettere sul bisogno, sulla felicità, sulla
libertà (necessariamente, visto che il grimaldello fondamentale del
mercato è quello di spacciarsi per emanazione dell’idea di libertà),
sull’etica. Forse sarebbe necessario essere più filosofi o, al contrario, più
poeti.
Lo spettacolo è andato in scena all’interno di Teatri di
Confine 2016:
Centro culturale Il Funaro
via del Funaro, 16 – Pistoia
mercoledì 15 giugno, ore 21.30
Trattato di economia
Corecabaret confusionale sulla dimensione economica
dell’esistenza
progetto, drammaturgia, regia Roberto Castello e Andrea Cosentino
assistente Alessandra Moretti
http://teatro.persinsala.it
2/3
Recensioni teatrali | Teatro.Persinsala.it
Recensioni teatrali | Teatro.Persinsala.it
Mailè Orsi
giugno 18, 2016
pe
rs
in
sa
la
direzione tecnica Luca Telleschi
realizzazione oggetti di scena Paolo Morelli
produzione ALDES/Sardegna Teatro
con il sostegno di MIBACT, Direzione Generale Spettacolo dal
vivo/Regione Toscana, Sistema Regionale dello Spettacolo
un ringraziamento a Giorgio Angelo Lazzarini
http://teatro.persinsala.it
3/3
Recensioni teatrali | Teatro.Persinsala.it