ITINERARIO NATURALISTICO CHIESA DELLE SANTE – LOCALITA’ PIE’ – MONASTERO DI SAN SALVATORE INTRODUZIONE I paesaggi che frequentiamo sono percepibili come immagini di territori in cui la principale caratteristica è la complessità. La velocità di trasformazione che hanno subito alcuni ambienti in questi ultimi anni ha creato e sottratto “habitat” a diverse specie, sia animali che vegetali. I rovi si sono riappropriati dei muri a secco ed il bosco tende a colonizzare le radure erbose costringendo le specie a trovare ospitalità in altre zone. Il paesaggio rurale è dunque mediazione tra natura spontanea e attività dell’uomo con un particolare riferimento ai modelli di intervento tipici dell’utilizzo del territorio da parte di quest’ultimo. Le sfumature dei colori degli alberi, il rumore dell’acqua, l’odore del fieno ci faranno riscoprire che piccoli dettagli possono scatenare nella nostra mente ricordi e collegamenti ormai perduti. molto importante è ricordare gentilmente ai partecipanti alcune semplici regole di comportamento alle quali ci si deve attenere tutti, onde evitare danni all’ambiente o venir noi stessi danneggiati. - è opportuno non entrare nei terreni altrui non vociferare evitare di toccare frutti di piante coltivate rispettare la flora spontanea non appoggiate le mani sui muretti ( rettili) evitare di bere alle fontane riassunto tratto da: escursioni naturalistiche di Enzo Bona Tratto di strada del percorso con muretti a secco Foto: Lascioli Cesare MAPPA DEL PERCORSO NATURALISTICO : CHIESA DELLE SANTE – LOC. PIE’MONASTERO DI SAN SALVATORE ITINERARIO NATURALISTICO – LOCALITA’ SANTE – CHIESA SAN SALVATORE 1° TAPPA : CHIESA DELLE SANTE – MASSO INCISO CON MANI * La chiesa delle Sante La chiesa delle Sante Faustina e Liberata si trova all’imbocco del Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri e nel cuore di un’area fittamente incisa nella preistoria. Questa collocazione ha una precisa ragione d’essere,come accade molto spesso per gli edifici cristiani non solo camuni. Se infatti la Chiesa, al fine di affermare la nuova religione nel mondo pagano, adottò inizialmente un metodo drastico di allontanamento dei nuovi fedeli dai luoghi tradizionalmente sacri, presto questo atteggiamento risultò poco produttivo. La Chiesa cominciò allora a sovrapporre i propri luoghi sacri a quelli precedenti, attraverso la costruzione di chiese, edicole e cappelle in sostituzione di templi e santuari pagani, oppure presso aree considerate sacre dalla religione precedente, come fonti, laghi, rocce ecc.. Nel caso delle incisioni rupestri avvenne anche che i segni incisi venissero reinterpretati in chiave cristiana, come segni di santi o , al contrario, di diavoli e streghe, o che le aree incise divenissero meta di nuove processioni, e così via. Con tutta probabilità la chiesa delle Sante è sorta con questo preciso intento di sostituzione della sacralità di un’area. Alcuni studiosi hanno addirittura ipotizzato che la dedicazione dell’edificio a 2 Sante, Faustina e Liberata, sia da spiegare come mezzo di interpretazione cristiana di un precedente culto rivolto alle Aquane, antiche divinità cui rimanderebbe il nome della località limitrofa alla chiesa, “Naquane” , che nella dizione più antica, testimoniata da una vecchia mappa era “Aquane”. Intorno alle 2 sante aleggia poi una leggenda, secondo la quale esse, unitamente a San Marcello, avrebbero fermato un grande masso che stava per avventarsi sulla chiesa durante un’alluvione del vicino torrente: l’impatto sarebbe stato tale che l’impronta delle mani dei santi sarebbe rimasta impressa nella pietra. La leggenda è stata creata sicuramente ad hoc per spiegare la presenza di 6 impronte di mani, di fatto preistoriche e successivamente ritoccate, collocate su un masso conservato all’interno della chiesa. La presenza della chiesa delle Sante sarebbe dunque densa di significati: accentrare sulla chiesa l’attenzione dei fedeli distogliendoli dalla sacralità delle rocce incise, ma portandoli a poca distanza da esse, proporre nella devozione alle Sante Faustina e Liberata un’alternativa ad un culto tradizionale, quello delle Aquane, dare una spiegazione cristiana e quindi, si noti, ancora sacra, delle incisioni di mani, segni appartenenti all’orizzonte magico – religioso camuno della preistoria. Chiesa delle Sante parte vecchia della chiesa masso con impronte di mani * 2° TAPPA: CHIESA DELLE SANTE – LOC. PIE’ Dalla chiesa delle Sante il nostro itinerario naturalistico prosegue tra prati, boschi, acqua e rocce per la località Piè. Attraversato il ponte che si affaccia al torrente Re che scende dalle cime di Tredenus e Pizzo Badile e sfocia nel fiume Oglio ci si addentra con comoda strada sterrata nel bosco di castagni. Si notano ancora i muri a secco che costeggiano la strada e poco più in là una santella votiva, segno di un passato non del tutto scomparso. A sinistra le acque spumeggianti del torrente Re e sopra l’inizio del percorso contraddistinto da un crocifisso. Il bosco lentamente cambia con il cambiare dell’esposizione del tracciato fino a diradarsi in prossimità della cascina Squaratti. La vista spazia su una vasta area di ghiaioni e su un torrione di roccia veramente spettacolare chiamato anche dalle persone del posto: “la tòr” ( siamo a ridosso del monte che poco più in alto “sorregge” l’abitato di Paspardo). Sebbene l’altitudine del luogo non sia molto elevata ( 450- 500 mt. S.l.m. ), in questo piccolo percorso si possono notare molti degli aspetti che siamo abituati a vedere in montagna, infatti subito dopo gli sfasciumi di roccia e passata la costruzione dell’acquedotto ci si addentra nella parte più folta e rigogliosa del bosco costituito ora non solo da secolari castagni, ma anche da betulle, robinie, abeti rossi, faggi, noccioli e frassini. In questo punto tra l’altro la comoda strada sterrata diventa un minuscolo, ma elementare sentiero che comincia a scendere in leggera pendenza. Qui sarebbe bello soffermarsi per una piccola spiegazione sulle specie delle piante, delle felci e del taglio della legna per una corretta crescita e “pulitura” del bosco. A sinistra, castagno in località Piè Qui accanto, vecchia santella votiva. Gli sfasciumi e i detriti incombono in un tratto del percorso, in alto notasi il torrione di roccia denominato:…….. alcune cascine emergono in piccole radure nel bosco. La strada diventa sentiero, la vegetazione cambia ed il bosco diventa via via più fitto. Questa zona è molto umida ed è attraversata da un simpatico ruscello. piccolo rigagnolo che attraversa il sentiero del nostro itinerario Aspetti vegetazionali del bosco sul Sentiero che porta al monastero di San Salvatore. Le rocce che sovrastano il sentiero vicino alla costruzione dell’acquedotto Veduta panoramica del monte Concarena (m.2549) in una radura del bosco vicino alla chiesa di San Salvatore – montagna calcarea tra l’altro ricca di resti di fossili. Il sentiero ormai sta volgendo al termine e si collega Alla strada asfaltata che scende dal paese di Paspardo ( m. 1000 s.l.m. ). 3° TAPPA : IMBOCCO STRADA ASFALTATA – CHIESA DI SAN SALVATORE Il bel sentiero immerso nella natura volge al termine e congiunge con la strada asfaltata che scende dal paese di Paspardo, ma il nostro itinerario continua. Scendendo per circa duecento metri per la strada asfaltata si raggiunge la caratteristica Chiesa di San Salvatore che dopo una breve visita al suo interno concluderà il nostro percorso naturalistico. Cesare Lascioli maggio 2003 – fotografie by Cesare Lascioli 2003