VI CONGRESSO NAZIONALE DISTURBO DA DEFICIT
DI ATTENZIONE /IPERATTIVITA’
AIDAI
10-12 MAGGIO ASSISI
Le abilità di scrittura in bambini
con DDAI
Anna M. Re & C. Cornoldi
Dipartimento di Psicologia Generale
Università degli studi di Padova
DDAI e gli apprendimenti di base
Numerosi sono gli studi che hanno affrontato la
relazione tra DDAI e:
Lettura (Pisecco, Baker, Silva & Brooke, 2001; Willcutt &
Area-logico-matematica
Pochi studi hanno invece indagato la relazione
tra DDAI e abilità di scrittura, anche se….
Pennington 2000; Bonafia, Newcorn, McKay, Koda & Halperin,
2000; Johnson, Altmaier & Richman, 1999; Swanson, Mink &
Bocian,1999).
(Benedetto-Nasho & Tannock,
1999; Shimabukuro, Prater, Jenkins & Edelen-Smith, 1999).
Modello di scrittura di Hayes & Flower
(1980).
DDAI e scrittura in letteratura
…2 ricerche di carattere solo esplorativo:
Ross, Poidevant & Miner (1995): hanno
studiato la fluidità di scrittura nel DDAI.
Resta & Eliot (1994): hanno indagato le
caratteristiche generali della scrittura e
della calligrafia nel DDAI.
Da questi studi è emerso che i bambini con
DDAI producono dei testi peggiori rispetto ai
bambini di controllo e scrivono meno
nonostante abbiano la stessa velocità di
scrittura dei bambini del gruppo di controllo.
DDAI, ortografia e velocità di scrittura
Partecipanti: 2 gruppi (DDAI e controlli),
equiparati per età, genere classe e abilità
cognitive generali.
Due prove di scrittura: dettato e velocità di
scrittura.
Risultati principali:
- Il gruppo DDAI compie più errori
ortografici, in particolare con accenti e doppie.
- I due gruppi non si differenziano per
velocità di scrittura.
Re, A. M. (2006). DDAI e abilità di scrittura, Psicologia Clinica dello Sviluppo, n.
1, pp. 123-140.
DDAI e scrittura spontanea
STUDIO 1:
Partecipanti: 2 gruppi (DDAI e controlli), equiparati
per età, genere classe e abilità cognitive
generali.
Prova di scrittura: produzione spontanea
(descrizione di un’ immagine).
Risultati principali: i bambini con DDAI:
1.
2.
3.
scrivono qualitativamente peggio;
commettono più errori ortografici;
Producono dei componimenti più brevi
(scrivono meno);
RE, A.M., PEDRON, M. & CORNOLDI, C.
“Expressive writing difficulties in children described by their teacher as exhibiting ADHD
symptoms” Journal of Learning Disabilities (in press).
Scrittura spontanea: descrivizione
vs “tema”
STUDIO 2:
Partecipanti: 2 gruppi (DDAI e controlli), equiparati
per età, genere classe, abilità cognitive generali,
abilità linguistiche e matematiche.
Prove di scrittura: 2 prove di produzione spontanea:
descrizione di un’ immagine e descrizione di
una situazione con istruzione verbale (tipo
tema).
Risultati principali: i bambini con DDAI:
producono testi qualitativamente modesti,
scrivono meno e compiono più errori.
I risultati inoltre dimostrano che le istruzioni
verbali non forniscono un aiuto consistente
per lo svolgimento del compito.
RE, A.M., PEDRON, M. & CORNOLDI, C.
“Expressive writing difficulties in children described by their teacher as exhibiting ADHD
symptoms” Journal of Learning Disabilities (in press).
Scrittura spontanea: narrazione
STUDIO 3:
Partecipanti: 2 gruppi (DDAI e controlli), equiparati
per età, genere classe e abilità cognitive
generali,abilità linguistiche e matematiche.
Prova di scrittura: prova di narrazione
(descrizione di una storia presentata tramite
vignette).
Risultati principali: i risultati confermano
quanto evidenziato negli studi precedenti:
i bambini DDAI scrivono dei testi più brevi,
commettono più errori,
usano meno aggettivi e scrivono più ripetizioni
i loro testi vengono giudicati come peggiori.
RE, A.M., PEDRON, M. & CORNOLDI, C.
“Expressive writing difficulties in children described by their teacher as exhibiting ADHD symptoms”
Journal of Learning Disabilities (in press).
Data la difficoltà generale di espressione scritta
dei bambini DDAI e le loro note difficoltà esecutive,
si è ipotizzato che il loro problema risiedesse
negli aspetti più esecutivi e generali della scrittura,
che riguardano specialmente
pianificazione e organizzazione.
Studio 1
In questo studio abbiamo testato l’ipotesi che,
come suggerito dalla letteratura sulla scrittura
(vedi ad esempio Cisotto, 1996), la disponibilità di
uno schema-guida sorregga le funzioni
esecutive nella scrittura e quindi attenui i
problemi dei bambini DDAI.
Obiettivo della presente ricerca è stato quello di
verificare l’efficacia di un intervento sulla
pianificazione e l’organizzazione (schema-guida)
per migliorare l’abilità di scrittura.
Partecipanti studio 1
Da 841 bambini della scuola primaria sono stati
selezionati 2 gruppi da 33 (23 maschi e 10
femmine) di 3° (n = 14), 4° (n = 9) e 5° (n =
10) elementare.
I bambini sono stati divisi nei due gruppi (DDAI e
controllo) in base ai risultati del questionario
SDAI.
I bambini dei due gruppi sono stati equiparati per
sesso, classe, QI, livello socioculturale.
Alle insegnanti è stato chiesto di valutare su una
scala da 0 a 3 la presenza di problemi emotivorelazionali, ansia, depressione, comportamenti
aggressivi e oppositivi e di valutare le abilità
linguistiche e matematiche.
Sono stati esclusi i bambini che presentavano i
problemi sopramenzionati e con problemi specifici
nelle aree di apprendimento descritte sopra.
Procedura
1.
2.
Svolgimento tema libero (Senza Facilitazione,
SF).
Svolgimento del tema con l’aiuto dello
schema-guida (Con Facilitazione, CF).
Tema A : “Gabriel e Mary sono due fratellini
francesi che verranno ad abitare nella tua città
perché il loro papà è stato trasferito per lavoro
con tutta la famiglia per 2 anni. I due gemellini
sono curiosi di sapere soprattutto com’è la tua
città. Il tuo compito è di scrivere loro una
lettera per spiegare bene come stanno le cosa.
Gabriel e Mary saranno molto contenti di
ricevere la tua lettera!”
Tema B: “Gabriel e Mary…. I due gemelli sono
curiosi di sapere soprattutto cosa fate voi nel
tempo libero…”
Variabili
Le variabili prese in considerazione
sono le stesse dei precedenti Studi:
parametri della qualità del testo
(adeguatezza, struttura, lessico e
grammatica),
numero di parole,
percentuale di errori,
Ricchezza temi, ossia il numero
complessivo di nuclei tematici affrontati
nel testo.
Variabili relative alla qualità della espressione scritta
Adeguatezza: aderenza alla consegna del compito
(descrizione della scena rappresentata nell’immagine).
Struttura: la quantità di particolari descritti e la relazione
spaziale e gerarchica tra questi.
Lessico: la quantità di parole diverse usate, la proprietà
rispetto al lessico e al contesto.
Grammatica: l’uso della punteggiatura e la suddivisione in
paragrafi, la concordanza del genere e del numero per
aggettivi verbi e nomi, la concordanza dei tempi e l’uso del
congiuntivo.
Variabili relative
alla qualità del testo
punteggi
4
Adeguatezza
3
Struttura
2
Lessico
1
Grammatica
0
CF
SF
CF
SF
Condizione con
Facilitazione
Adeguatezza
Struttura
Lessico
Grammatica
Condizione Senza
Facilitazione
M
DS
IC 95%
M
DS
IC 95%
DDAI
2.79
1.24
2.35-3.23
3.06
.90
2.74 3.38
Controllo
3.15
1.12
2.75 3.55
3.48
.79
3.20 3.77
DDAI
2.79
.86
2.48 3.09
2.97
.88
2.66 3.28
Controllo
3.21
.89
2.90 3.53
3.45
.87
3.15 3.76
DDAI
3.09
.68
2.85 3.33
3
.66
2.77 3.23
Controllo
3.39
.79
3.11 3.67
3.45
.90
3.13 3.78
DDAI
2.76
.79
2.48 3.04
2.7
.73
2.44 2.96
Controllo
3.21
.78
2.94 3.49
3.39
.78
3.11 3.67
Ricchezza tem i
8
6
4
DDAI
2
Controlli
0
CF
SF
Percentuale Errori
10
9
8
7
%
6
CF
5
SF
4
3
2
1
0
DDAI
parole
Numero parole
250
200
150
100
50
0
CF
SF
DDAI
Controlli
Controlli
Conclusioni 1
I risultati di questo studio ci hanno
permesso di capire che lo schemaguida in sé non è vissuto come una
facilitazione dai bambini, perché è
un elemento troppo nuovo.
Si è deciso quindi di riproporlo in un
secondo studio con l’introduzione di
un training sul suo utilizzo.
Partecipanti studio 2
Da 687 bambini sono stati selezionati 2 gruppi da
35 (24 maschi e 11 femmine) di 3° (n = 14), 4°
(n = 12) e 5° (n = 9) elementare.
I bambini sono stati divisi nei due gruppi (DDAI e
controllo) in base ai risultati del questionario
SDAI.
I bambini dei due gruppi sono stati equiparati per
sesso, classe, QI, livello socioculturale.
Alle insegnanti è stato chiesto di valutare su una
scala da 0 a 3 la presenza di problemi emotivorelazionali, ansia, depressione, comportamenti
aggressivi e oppositivi e di valutare le abilità
linguistiche e matematiche.
Sono stati esclusi i bambini che presentavano i
problemi sopramenzionati e con problemi specifici
nelle aree di apprendimento descritte sopra.
Procedura
1.
2.
3.
Svolgimento tema libero (Senza Facilitazione,
SF).
Training (2 ore): spiegazione ed esercitazione
con lo schema-guida.
Svolgimento del tema con l’aiuto dello schemaguida (Con Facilitazione, CF).
Tema A : “Gabriel e Mary sono due fratellini francesi che
verranno ad abitare nella tua città perché il loro papà
è stato trasferito per lavoro con tutta la famiglia per 2
anni. I due gemellini sono curiosi di sapere soprattutto
com’è la tua città. Il tuo compito è di scrivere loro una
lettera per spiegare bene come stanno le cosa. Gabriel
e Mary saranno molto contenti di ricevere la tua
lettera!”
Tema B: “Gabriel e Mary…. I due gemelli sono curiosi di
sapere soprattutto cosa fate voi nel tempo libero…”
Training
Il training aveva lo scopo di spiegare ai
bambini lo schema-guida e consisteva nei
seguenti passi:
1.
2.
3.
4.
Discussione della lettera scritta la volta
precedente, con domande del tipo: “è stato
difficile per voi scrivere una lettera?”,
“sapete come cominciare una lettera?”
Consegna e lettura dello schema-guida;
Commenti ed esercitazione. L’esercitazione
consisteva nel riscrivere tutti insieme la
lettera della volta precedente con l’aiuto
dello schema-guida.
Lettura di alcuni temi scritti. Commento e
discussione.
Variabili relative
alla qualità del testo
*
*
6,00
*
5,00
punteggio
4,00
adeguatezza
struttura
3,00
lessico
grammatica
2,00
1,00
0,00
CF
SF
DDAI
CF
SF
Controllo
CF
SF
Totale parole
250
*
*
150
100
50
0
DDAI
Controllo
CF
Ricchezza temi
SF
6
5
Ricchezza temi
parole
200
4
*
*
3
2
1
0
DDAI
Controllo
Errori in percentuale
*
8
7
6
% err.
5
*
CF
4
SF
3
2
1
0
DDAI
Controllo
Conclusioni studio 2
In generale i bambini hanno tratto beneficio
dall’aiuto dello schema-guida.
Per quanto riguarda gli errori, non abbiamo
trovato differenze significative tra i due gruppi
nella condizione Con Facilitazione, ma solo nella
condizione Senza Facilitazione.
Quando i bambini si trovano di fronte ad un
compito molto difficile, come può essere un
compito di scrittura spontanea, non hanno
abbastanza risorse da concentrare sugli aspetti
ortografici, quindi commettono più errori.
Conclusioni finali
I bambini DDAI hanno delle difficoltà in scrittura, che
riguardano:
la produzione di idee,
l’organizzazione delle stesse,
la ricchezza del vocabolario e
la correttezza ortografica.
Queste difficoltà sembrano dipendere dal loro problema
delle funzioni esecutive che si riflette nei momenti in cui
la scrittura richiede tali finzioni.
Infatti quando viene dato ai bambini un supporto in
questo aspetto, ossia soprattutto nelle fasi di
pianificazione e organizzazione del testo, la prestazione
migliora, sia per la qualità che per la correttezza.
Il bambino però deve avere un sia pur rapido training per
l’uso dello schema-guida
Ringraziamenti
Martina Pedron
Deborah Zanotti
Monica Caeran
Cesare Cornoldi