STUDIO
BIBLICO
N° 4
YEOSHUA MINISTERIO –V. Pigafetta 54, 10129 Torino – [email protected] –
http://digilander.libero.it/yeoshua.ministerio
4. LA RICCHEZZA DELLA GRAZIA DI DIO
(EF. 2:1-10);
La grande ricchezza della grazia e bontà di Dio si manifesta nell'opera che ha fatto nella vita di tutti gli
uomini portandogli dalla morte spirituale alla sua gloria assoluta. Vediamo nelle seguenti pagine
l'opera che Dio ha compiuto nei vari fasi della vita di un credente sia gentile che giudeo.
♦ a. Lo Stato Precedente del Credente prima della Riconciliazione (Ef. 2:1-3);
Paolo, dopo avere elencato le benedizione dei credenti e espresso le sue preghiere per loro, rivela agli
Efesini il loro stato di vita prima di conoscere Cristo. Per convenienza possiamo dire che questo brano
sia l’azzeramento della posizione morale dell’uomo. Infatti i due capitoli che seguono trattano
argomenti per far capire sia ai gentili che ai giudei che sono tutti due peccatori che hanno bisogno
della grazia di Dio per la loro salvezza. L’apostolo Paolo prima spiega la situazione dei gentili prima di
conoscere Gesù il Salvatore. Vediamo i punti numerati:
1. Erravano morti nelle loro colpe e nei loro peccati. (v. 1)
Il peccato, sia quel che sia, produce la morte della vita spirituale. Il famoso versetto di Ezechiele
(18:20) spiega questo dicendo che l'anima che pecca morrà. Questo significa che le persone sotto
peccato sono morti interiormente. Sono separati da Dio, fonte della vera vita e della vera giustizia.
Perciò le persone morte spiritualmente sono senza principio e potenza della vita spirituale. La loro
coscienza è morta. Non distinguono fra il giusto e il perverso.
2. Abbandonarono seguendo l'andazzo di questo mondo. (v. 2)
Uno stato di peccato è uno stato di conformità alla vita del mondo. Questo riguarda la vita esteriore. Il
mondo va da corruzione ad una corruzione, come un motore che viaggia in una certa direzione
aggiungendo la sua forza mentre passa il tempo. Questa influenza si vede molto bene nella sua
pressione che esercita nei uomini cercando di far seguire la moda del tempo.
1
3. Seguivano il principe della potenza dell'aria, di quello spirito che opera oggi negli
uomini ribelli. (v. 2)
Quelli che sono sotto il peccato sono anche schiavi del diavolo. Non possono fare quel che vogliono.
Ma fanno la volontà di qualcuno che domina la loro vita. Il diavolo è il principe di questo mondo e si
vede il frutto del suo dominio (Giovanni 12:31). Questo sottomissione alla sua autorità si vede molto
nella ribellione che vediamo nelle persone di questo mondo.
4. Seguivano i desideri della loro carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei loro
pensieri. (v.3)
Paolo qui dice “noi” per riferire ai Giudei che anche loro seguivano i desideri della carne ubbidendo
alle voglie della carne e dei loro pensieri. Giudei anche con la conoscenza della legge non erano
diversi dai gentili in quanto anche loro erano dominati dalla voglia della carne, cioè il peccato. La
mente carnale fa l’uomo un perfetto schiavo del suo appetito carnale.
5. Eravamo per natura figli d'ira, come gli altri. (v. 3)
Tutti gli uomini, sia i Gentili che i Giudei, sono uguale per quanto riguarda la vera natura della loro
vita. Come sono tutti due disubbidienti alla volontà di Dio, cosi saranno tutti due oggetto dell’ira di
Dio.
♦ b. Lo Stato Attuale del Credente dopo la Riconciliazione (Ef.2:4-10);
L’apostolo Paolo continua il suo discorso spiegando il cambiamento che ha avvenuto nella loro vita. I
punti cardinali di questa trasformazione sono:
1. La ricchezza della misericordia e amore di Dio verso noi. (v.4).
Questa ricchezza della sua grazia si è manifestato nel suo amore che ci ha mostrato quando ci ha
vivificati con Cristo mentre eravamo spiritualmente morti nei peccati, . Questa è la definizione biblica
della grazia di Dio. Dio ha benedetto quello che è maledetto. Dio ha amato quello che non era
amabile. Perciò, Paolo aggiunge la frase “è per grazia che siete stati salvati. E tutto questo per quello
che Cristo ha fatto per noi; Dio ha trasportato tutta la benedizione di Cristo anche a noi.
2. Risuscitati con Cristo. (v. 6)
L’apostolo Paolo elabora l’opera della sua grazia in noi cominciando con un elenco di cose che Dio ha
fatto per noi. E la prima cosa è che ci ha risuscitati in Cristo. Eravamo morti spiritualmente ma in
Cristo abbiamo ottenuto la vita. Gesù è la verrà vita (Giov. 14:6).
2
3. Seduti nel cielo con Cristo. (v. 6).
Dio non ci ha dato solo la vita ma ci ha dato anche la posizione. Siamo seduti accanto al suo figlio e
Lui stesso. Questo perché Dio vuole un’unità perfetta. Il motivo è sempre per dimostrare la ricchezza
della sua grazia mediante la bontà che Egli ha avuto per mezzo di Gesù Cristo. (Ef. 1:7). La posizione
del cielo anche indica l’autorità che vestiamo accettando Gesù. Insieme a Gesù siamo al di sopra della
potenza e autorità del diavolo.
4. Salvati per grazia. (v.8,9).
Siamo salvati per grazia. E questo è un dono di Dio. Non viene da noi ma tutto da Lui. Noi riceviamo
questa sua grazia per fede. Anche questo è un dono di Dio. Tutto l’opera che l’uomo fa per soddisfare
il cuore di Dio è fallimento. Questa fede la riceviamo per mezzo della sua parola. (Romani 4:4,5 “Or a
chi opera, la mercede non è messa in conto di grazia, ma di debito; mentre a chi non opera ma crede
in colui che giustifica l'empio, la sua fede gli è messa in conto di giustizia.” Romani 10:17 “Così la fede
viene dall'udire e l'udire si ha per mezzo della parola di Cristo”). Creati per le opere buone in
Cristo Gesù.
Qui dobbiamo chiarire alcuni cose.
a. L’opera umana non porta alla salvezza. E’ vero ed abbiamo già detto che l’uomo non sarà
salvato per l’opera sua. Anzi, l’uomo che cerca di essere giustificato per mezzo della sua opera porta
in
sé solamente la maledizione. I seguenti versetti ci dicono così: "E ci fu un tempo, nel quale, senza
legge, vivevo; ma, venuto il comandamento, il peccato prese vita, e io morii; e il
comandamento ch'era inteso a darmi vita, risultò che mi dava morte". Romani 7:9,10
“Poiché quel che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva debole, Iddio l'ha fatto;
mandando il suo proprio Figliuolo in carne simile a carne di peccato e a motivo del peccato, ha
condannato il peccato nella carne, affinché il comandamento della legge fosse adempiuto in noi, che
camminiamo non secondo la carne, ma secondo lo spirito.” Romani 8:3,4.
b. La grazia di Dio produce in noi le buone opere.
Qui c’è la differenza. Noi facciamo le buone opere perché abbiamo compreso la grazia di Dio. Questo
amore ci costringe a fare le cose giuste. Come una pianta di vigna produce l’uva senza sforzarsi, cosi
anche noi facciamo le cose buone senza pensarci.
Perché, se siamo fuor di senno, lo siamo a gloria di Dio e se siamo di buon senno lo siamo per voi;
3
poiché l'amore di Cristo ci costringe; perché siamo giunti a questa conclusione: che uno solo morì per
tutti, quindi tutti morirono; e ch'egli morì per tutti, affinché quelli che vivono non vivano più per loro
stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. II Corinzi 5:13-15
c. L’opera è segno della vera fede.
I seguenti versetti ci spiegano indiscutibilmente che le buone opere sono risultate della vera fede. Tu
vedi che la fede operava insieme con le opere di lui, e che per le opere la sua fede fu resa compiuta;
e così fu adempiuta la Scrittura che dice: E Abramo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto di
giustizia; e fu chiamato amico di Dio. Voi vedete che l'uomo è giustificato per opere, e non per fede
soltanto. Giacomo 2:22-24.
“Voi li riconoscerete dai loro frutti. Si colgono forse delle uve dalle spine, o dei fichi dai triboli? Così,
ogni albero buono fa frutti buoni; ma l'albero cattivo fa frutti cattivi. Un albero buono non può far
frutti cattivi, né un albero cattivo far frutti buoni. Ogni albero che non fa buon frutto, è tagliato e
gettato nel fuoco. Voi li riconoscerete dunque dai loro frutti.” Matteo 7:16-20.
Perciò le buone opere sono anche indicatori anche della vera fede.
d. Le buone opere sono i progetti di Dio per la nostra vita.
Dio ci ha destinati a praticare le buone opere per manifestare la sua gloria. Grande questa verità e
racchiude il piano di Dio nella nostra vita.
■ Gesù la Pace del Mondo. (v. 11-22)
Paolo in seguito al suo discorso della ricchezza della grazia di Dio, parla di questa meravigliosa
possibilità che è data a tutti gli uomini, in particolare ai Gentili che erano una volta considerati senza
speranza e possibilità di essere cittadini del regno di Dio. Perciò il soggetto di questa seconda parte
del secondo capitolo dell’epistola potrebbe essere definito “l’unità dei Credenti”. I punti basilari di
questo brano sono due, cioè;
A. Punti principali per l’unità perfetta:
1. La possibilità di avvicinare tutti credenti al Padre per mezzo del suo sangue.
2. L’unità che si crea per mezzo del suo corpo.
1. La possibilità di avvicinare tutti credenti al Padre per mezzo del sangue di Gesù.
Versetto 2:13 dice che in Cristo Gesù, i Gentili che già erano lontani, sono stati avvicinati
mediante il sangue di Cristo. Questo è un criterio importante per appartenere alla famiglia di
4
Dio. L’uomo peccatore non può avvicinare a Dio. E nessuna cosa poteva togliere il peccato
dell’uomo. In Ebrei 9 Paolo paragona il vecchio patto della legge con quello nuovo di Cristo è
dichiara l’eccellenza del
sacrificio di Cristo affermando quanto segue: “Perché, se il sangue
di becchi e di tori e la cenere
d'una giovenca sparsa su quelli che sono contaminati
santificano in modo da dar la purità della
carne, quanto più il sangue di Cristo che
mediante lo Spirito eterno ha offerto se stesso puro d'ogni
colpa a Dio, purificherà la vostra
coscienza dalle opere morte per servire all'Iddio vivente?” Ebrei
9:13-14.
2. L’unità che si crea per mezzo del suo corpo.(2:13-15)
Il secondo punto invece parla dell’unità che il corpo di Cristo ha fatto fra tutti gli uomini, in particolare
fra i Giudei e i Gentili. Paolo dice: “Poiché è lui ch'è la nostra pace; lui che dei due popoli ne ha
fatto un solo ed ha abbattuto il muro di separazione con l'abolire nella sua carne la causa
dell'inimicizia, la legge fatta di comandamenti in forma di precetti, affine di creare in se stesso
dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace.” Efesini 2:14 –15.
Paolo prima parla l’inimicizia che differenza che esisteva fra i Giudei e i Gentili per motivo del se gno
nella carne per mezzo della circoncisione, fatto per mano dell’uomo, dichiarato con la legge
del
vecchio patto. Un gentile per diventare un ebreo doveva circoncidersi e portare il segno di
appartenenza al popolo di Dio nella sua carne.
Ma Paolo dice Cristo ha tolto la separazione che era anche portato nella carne con il segno della
circoncisione per mezzo della sua carne. Gesù ha abolito nella sua carne l’inimicizia che c’era fra i due
popoli creando un solo popolo.
B. La posizione dei gentili prima di essere credenti. (2:11-12).
1. Erano senza Cristo, cioè senza un salvatore, il Messia, che libererà il suo popolo da ogni oppressione e afflizioni.
2. Erano esclusi dalla cittadinanza d’Israele, cioè il popolo preferito di Dio.
3. Erano fuori dal patto della promessa.
4. Erano senza speranza.
5. Erano senza Dio.
C. La posizione dei gentili per mezzo della fede in Cristo. (2:16-22)
5
1. La riconciliazione dei due popoli: i Giudei e i Gentili, per conseguenza di tutti gli
uomini.
2. La pace fra tutti i popoli.
3. L’accesso al Padre con il medesimo Spirito.
4. Essere concittadini con i Giudei.
5. Membri della famiglia di Dio.
6. Parte dell’edifico di Dio,cioè la chiesa.
RIFLESSIONE 4
1. Come era lo stato di vita dei Gentili prima di conoscere l'evangelo?
2. Che cosa è il motivo principale della benedizione dei Gentili?
.
6
3. Quale è stato lo stato finale dei gentili dopo la loro conversione?
4. Come erano considerati i Gentili prima di venire a Cristo?
5. Con che cosa Gesù ha fatto avvicinare i Gentili e i Giudei a Dio?
7
6. Con che cosa Gesù ha abbattuto l'inimicizia che c'era fra i Gentili e Giudei?
7. Come è la situazione dei Gentili dopo avere accettato Gesù?
8