DOCie.01 - Relazione tecnica impianto Elettrico

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Comune di Empoli - Nuovo asilo nido area scolastica di Serravalle
progetto esecutivo - aprile 2009
Il presente elaborato contiene al suo interno la Relazione Tecnica Specialistica, la
Relazione di calcolo per la protezione della struttura contro i fulmini e l’allegato “A” riferito
alle caratteristiche fotometriche dei corpi illuminanti da quotare nell’offerta.
Allegati al documento vengono fornite:
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Planimetrie di distribuzione impianto elettrico e impianti speciali;
Schema funzionale impianto fotovoltaico;
Calcoli dimensionali delle linee elettriche e calcoli illuminotecnici;
Schema a blocchi;
Schemi elettrici;
Computo metrico estimativo;
RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA
6) - RIFERIMENTI NORMATIVI
Per l'esecuzione degli impianti elettrici in oggetto, sono parte integrante le seguenti
indicazioni Normative e disposizioni di LEGGE:
--NORME C.E.I. 64-8
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000V in corrente alternata e a
1500 V in corrente continua.
--NORME C.E.I. 64-8/1
Fascicolo n 8608 edizione Sesta Anno 2007 – Parte 1
- Oggetto, scopo e principi fondamentali.
--NORME C.E.I. 64-8/2
Fascicolo n 8609 edizione Sesta . Anno 2007 – Parte 2
- Definizioni
--NORME C.E.I. 64-8/3
Fascicolo n 8610 edizione Sesta. Anno 2007 - Parte 3
- Caratteristiche generali
--NORME C.E.I. 64-8/4
Fascicolo n 8611 edizione Sesta. Anno 2007 - Parte 4
- Prescrizione per la sicurezza
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--NORME C.E.I. 64-8/5
Fascicoli n 8612 edizione Sesta. Anno 2007 - Parte 5
- Scelta ed installazione dei componenti elettrici
--NORME C.E.I. 64-8/6
Fascicolo n 8613 edizione Sesta. Anno 2007 - Parte 6
- Verifiche
--NORME C.E.I. 64-8/7
Fascicolo n 8614 edizione Sesta. Anno 2007 - Parte 7
- Ambienti e applicazioni particolari
--NORME C.E.I. 64-52
Guida alla esecuzione degli impianti elettrici negli edifici
scolastici.
--NORME C.E.I 31-30
Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione
--NORME C.E.I 17-13/1
Fascicolo 1433 Edizione 1990
-Apparecchiature assiemate di protezione e di
manovra per bassa tensione (quadri b.t)
Parte 1: Prescrizioni per apparecchiature di serie
(AS) e non di serie (ANS)
--NORME C.E.I 17-13/3
Fascicolo 1926 edizione 1992 Quadri di distribuzione con corrente nominale non
superiore a 125 A per uso da parte di persone
non specializzate.
--NORME C.E.I.20-20
Cavi isolati in polivinilcloruro ( PVC ) per tensioni
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nominali fino a 450/750 volt e successive varianti
--NORME C.E.I.20-22
Fascicolo 1025 Edizione 1987
- Prove dei cavi non propaganti l'incendio
--NORME C.E.I. 14-6
Trasformatori d’isolamento e trasformatori di sicurezza
--NORME C.E.I. 23-25
Tubazioni per installazioni elettriche
--NORME C.E.I. 23-5
Prese a spina per usi domestici o similari.
--NORME C.E.I. 23-12
Prese a spina per uso industriale
--NORME C.E.I. 34-21
Apparecchi di illuminazione.
--NORME C.E.I. 34-22
Apparecchi di illuminazione di emergenza.
--NORME C.E.I. 103-1
Impianti telefonici interni.
--NORME C.E.I. 46-5
Cavi telefonici per impianti interni.
--NORME C.E.I. 81-10
Protezione delle strutture contro i fulmini.
--NORME C.E.I. 34-22
Apparecchi d’illuminazione di emergenza.
--D.P.R.547 del 27/04/55 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.
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--LEGGE
01/03/68
186
del Disposizioni concernenti la produzione dei materiali,
delle apparecchiature, dei macchinari e l'installazione
di impianti elettrici ed elettronici.
--LEGGE
18/10/77
791
del Rispondenza dei materiali alle Norme di Sicurezza.
--LEGGE 818 del 1984
Disposizioni concernenti la protezione incendi.
--DM n.37 del 22/01/08
Regolamento
concernente
l’attuazione
dell’art.
11
quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge 248 del
dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di
attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici.
7) - CARATTERISTICHE ELETTRICHE PRINCIPALI E CLASSIFICAZIONE
DEGLI IMPIANTI
7.1 - Sistema elettrico classificato secondo il suo collegamento a terra.
Con allacciamento dell'impianto alla rete di distribuzione in bassa Tensione e
quindi con il relativo collegamento a terra, il sistema elettrico è del tipo TT (vedi NORME
C.E.I. 64-8).
7.2 - Sistema elettrico classificato secondo la sua tensione normale.
Con gli impianti alimentati in bassa tensione a valle del contatore ENEL, con linea
trifase più neutro, con tensione di alimentazione 380V fase-fase, di 220V fase-neutro, a
frequenza di 50Hz, il sistema è da classificarsi di I categoria.
7.3 - Protezione dell'impianto contro i contatti diretti.
Per la protezione contro i contatti diretti sono richieste apparecchiature elettriche
con involucri aventi grado di protezione minimo IP 40/55, in conformità con le
caratteristiche delle normali apparecchiature della serie civile ed industriale esistenti sul
mercato.
Da tale classificazione sono escluse alcune prese di corrente che quando la spina è
inserità sono con grado di protezione IP 21.
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7.4 - Protezione contro i contatti indiretti.
Per la protezione contro i contatti indiretti è vincolante il coordinamento tra i
dispositivi di protezione (differenziali o di massima corrente a tempo inverso) montati
sui quadri elettrici e l'impianto equipotenziale e di terra, in base a quanto stabilito dalle
NORME C.E.I 64-8 nel caso in oggetto, tutte le linee elettriche sono protette da interruttori
differenziali ed intervento selettivo o instantaneo, con sensibilità dimensionata come
riportato nello schema elettrico dei singoli quadri.
7.5 - Protezione contro le sovracorrenti.
La protezione contro le sovracorrenti dovrà essere eseguita mediante l'adozione di
interruttori magnetotermici secondo le indicazioni delle NORME C.E.I. 64-8, capitolo 43,
articoli 431, 432, 433 e nel caso di corto circuito, articolo 434
7.6 - Selettività degli interventi.
La selettività degli interventi dovrà essere ottenuta tramite un interruttore
differenziale con soglia di intervento regolabile sia in tempo che in corrente, (valore
massimo della corrente di intervento differenziale di 1A secondo NORMA CEI 64-8 Parte 7
Rif. 751-04-27a) posto in funzione di generale e di interruttori differenziali con intervento
istantaneo, montati come protezione di linea o protezione di zona sulle linee elettriche
presenti.
La selettività di intervento per sovracorrenti dovrà essere ottenuta mediante la
riduzione della taratura dei relè magnetotermici degli interruttori e l'uso di caratteristiche
di intervento più rapide, con l'avvicinarsi all'utenza da proteggere.
8 ) - LIVELLI DI ILLUMINAMENTO
Nei locali, dovranno essere raggiunti i valori medi di illuminamento in esercizio prescritti
per i casi normali indicati sulle raccomandazioni UNI 10380 e UNI EN 12464-1 ed in
particolare si dovranno raggiungere i livelli medi di cui al seguito:
- 100/200 Lux per i corridoi
- 300/350 Lux per le aule e i laboratori
- 100/150 Lux per l’illuminazione generale dei bagni
- 150/200 Lux nei locali ad uso magazzino
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- 300/500 Lux nei locali ad uso di ufficio
- 150/300 Lux nei locali tecnici.
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Lux in emergenza nelle vie di esodo, nei corridoi, nei percorsi per l’esterno
Lux medi in tutti gli ambienti.
9) PRESCRIZIONI GENERALI
9.1 - Interruttore Generale Impianto
L’interruttore generale dell’impianto sarà quell’apparecchio che in caso di necessità
potrà essere attivato per togliere tensione a tutto il sistema.
Nel caso in oggetto, l’interruttore generale quello previsto a valle del contatore ENEL,
sezionabile in emergenza tramite il pulsante sottovetro esterno.
9.2 - Interruttore Generale di Quadro
All'ingresso della linea di alimentazione di ogni quadro elettrico, dovrà essere posto
un interruttore generale onnipolare, idoneo ad interrompere tutti i circuiti attivi, neutro
compreso.
9.3- Sezionamento e protezione delle linee
Ogni linea in uscita dai quadri elettrici dovrà avere un proprio interruttore di
sezionamento e protezione di tipo magnetotermico e/o magnetotermico differenziale,
con sezionamento simultaneo delle fasi e del neutro.
Potranno essere utilizzati sezionatori e interruttori completi di fusibile sulle fasi, solo nel
caso che siano espressamente richiesti e indicati sulle tavole di progetto.
9.4 - Uso di interruttori unipolari
In base alle NORME C.E.I. e al D.P.R. 547 si consentirà l'uso di interruttori unipolari
solo per accensione dei circuiti d'illuminazione con potenza inferiore a 1000W, se realizzati
in locali normali.
9.5- Potere d'interruzione degli interruttori.
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Tutti gli interruttori automatici posti sui quadri elettrici dovranno avere un potere
d'interruzione non inferiore a 6kA.
Valori diversi da quanto sopra potranno essere indicati negli schemi elettrici di
progetto. Tutti gli interruttori magnetotermici della serie modulare, installati sui circuiti di
illuminazione o sui circuiti prese, dovranno essere con caratteristica di intervento tipo " C ".
9.6- Protezione dei circuiti dei bagni, wc.
All'interno dei servizi, dei wc, dei bagni, i circuiti dovranno essere protetti da
interruttori magnetotermici differenziali bipolari con sensibilità differenziale di 30mA.
La protezione differenziale dovrà essere installata all'interno del quadro generale o del
quadro di zona, così come previsto nel Progetto.
9.7 - Impianto illuminazione di sicurezza e di emergenza
Nei locali, dovrà essere realizzato un impianto d'illuminazione di sicurezza ed un
impianto di illuminazione di emergenza, idonei a garantire l'individuazione delle vie di
fuga e l'agibilità nei locali, in caso di mancanza di tensione nella rete, o di intervento delle
protezioni circuitali interne al quadro.
Tali impianti dovranno essere completi di:
-- Plafoniere autoalimentate da batterie al Nichel-Cadmio o similare con sistema di
ricarica automatica, autonomia minima di ore 1, potenza 11W con resa minima di lumen
180, di potenza 24W con resa minima di lumen 337, da posizionare nei punti
contrassegnati in progetto.
-- Gruppi alimentatori per permettere il funzionamento in emergenza dei corpi illuminanti
normali, costituiti da reattore e batterie, adatti per tubi fluorescenti compatti,
caratteristiche generali e autonomia come sopra.
Le plafoniere del tipo autoalimentato devono essere costruite in materiale isolante,
autoestinguente a doppio isolamento, antiurto, in esecuzione da incasso, complete di
scatola di contenimento da murare e di lampada fluorescente funzionante a 220V.
Le batterie, dovranno essere contenute entro al corpo della plafoniera.
La ricarica delle batterie dal livello “0” al livello massimo dovrà avvenire in un tempo
inferiore a 12 ore.
L'accensione automatica deve avvenire entro il tempo <= di 0,5 sec.
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I circuiti elettrici dell’impianto di illuminazione di emergenza e di sicurezza siano essi di
alimentazione che di autocontrollo, dovranno essere distinti da quelli normali, sia nelle
linee di alimentazione sia nella sede di contenimento dei conduttori, sia nelle scatole di
derivazione.
Ai fini dei controlli periodici e della sicurezza, tutte le plafoniere dell'impianto di
illuminazione di emergenza e di segnalazione delle vie di fuga, dovranno essere
complete di sistema di autodiagnosi, che nei tempi prefissati dal programma, esegua i
vari controlli di carica/scarica batterie e che segnali tramite led lampeggiante a luce
variabile la funzionalità o l’avaria di ogni singolo apparecchio, per permetterne la
registrazione positiva o negativa del funzionamento nel registro delle verifiche periodiche
e ne programmi la sostituzione dell’apparecchio quando non funzionante.
9.8 – Compartimentazione
I locali situati in differenti compartimenti a rischio di incendio, dovranno essere
separati fra loro nelle tubazioni elettriche (compartimentazione); nel caso in oggetto
dovranno essere compartimentate le tubazioni dell’impianto elettrico, nel punto di
attraversamento delle pareti dei locali tecnici quali ad esempio la centrale termica e la
cucina.
Tale compartimentazione dovrà essere eseguita con l'ausilio di sigillanti riempitivi,
autoespandenti in presenza di fiamma, ad alta resistenza al fuoco ( resistenza minima
REI 120 ), da iniettare nelle tubazioni o da posizionare nelle scatole o nelle canalizzazioni,
nei punti di attraversamento dei comparti; in tal caso le scatole di derivazione interessate
a tale servizio dovranno essere sovradimensionate per permettere un facile intervento al
loro interno e nel contempo per garantire lo spazio a disposizione previsto dalle Norme
C.E.I. dopo aver posato i componenti di compartimentazione.
10) PRESCRIZIONI TECNICO - COSTRUTTIVE
10.1 - Quadri elettrici
Per la costruzione dei quadri elettrici dovranno essere usate carpenterie di tipo
prefabbricato.
Tutti i quadri dovranno essere con struttura in lamiera verniciata previo trattamento
antiruggine, certificati secondo le indicazioni delle Norme CEI 17-13, per apparecchiature
con P.I. di 10KA, comunque in conformità con le disposizioni delle tavole di progetto.
I quadri dovranno essere realizzati con sistema modulare a zone segregate, muniti
di sportelli incernierati indipendenti; la protezione interna contro i contatti accidentali con
le barrature in tensione dovrà essere realizzata a mezzo di schermi isolanti continui.
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In generale l'ingombro interno netto di ciascun armadio dovrà essere atto a contenere
tutte le apparecchiature specificate, rendendo inoltre agevole e sicuro l'accesso a tutte
le apparecchiature in esso contenute e tutte le operazioni di normale manutenzione.
Le dimensioni d'ingombro esterne di ogni quadro dovranno essere concordate con la
Direzione Lavori.
La Ditta appaltatrice, prima dell'inizio della costruzione dei quadri, dovrà far pervenire alla
Direzione Lavori i disegni esecutivi meccanici, mostranti il sistema di costruzione adottato
ed i particolari più rilevanti, quali:
- sistema di fissaggio degli interruttori e delle altre apparecchiature
- sistema di barratura
- sistema di cernieratura
- fissaggio delle morsettiere e delle canalette di cablaggio
L'approntamento di tutte le carpenterie potrà iniziare solamente dopo che la Direzione
dei Lavori avrà dato approvazione scritta alla soluzione tecnica adottata.
I quadri dovranno essere realizzati in maniera tale da sopportare tranquillamente una
corrente di cortocircuito permanente superiore del 30% rispetto a quella riportata nello
schema elettrico.
Onde assicurare che non si possano verificare allentamenti alle giunzioni e alle derivazioni
si dovrà far uso di bulloneria corredata di rondelle glover.
Il cablaggio in corda da effettuare sia per i circuiti di potenza che per i circuiti ausiliari,
dovrà essere fatto con cordicella CEI 20-22 e 20-37 a bassa emissione di gas tossici con
sigla N07-G9K di sezione adeguata, secondo le tabelle CEI 20-21 e muniti di capicorda
preisolati, con siglatura di riferimento tipo Grafoplast o similare.
Il grado di protezione minimo dell'involucro dovrà essere idoneo al locale dove installato,
completo di doppia porta frontale atta ad impedire la possibilità di contatti diretti con
parti in tensione e l'uso dei comandi da parte di personale non autorizzato.
L'accesso alle parti in tensione montante all'interno dell'involucro del quadro, dovrà poter
avvenire soltanto mediante l'apertura di pannelli di protezione con cernieratura laterale,
completi di fissaggio con viti ad impronta, tali da garantire l'accesso al quadro solo con
l'uso di attrezzi; non dovranno essere ammesse serrature a chiave come unica protezione.
L'ingresso dell'interruttore Generale sia nei suoi morsetti che nella morsettiera di appoggio,
dovrà essere protetto da schermature in materiale isolante, complete di segnalazione di
presenza tensione.
Eventuali aperture laterali, posteriori ecc. dovranno essere eseguite mediante pannelli
fissati con viti come sopra.
I conduttori da usarsi all'interno dei quadri per il loro cablaggio elettrico dovranno
essere:
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-- conduttori di neutro-colore celeste.
-- conduttori di terra-colore giallo-verde.
-- conduttori di bassa tensione < 50 V dovranno essere di colore bianco e rosso.
Le varie linee in uscita dal quadro devono essere protette contro le sovracorrenti,
coordinando fra di loro la corrente di impiego (IB), la corrente nominale dell'interruttore
(IN) e la portata del cavo (Iz).
Le sezioni dei conduttori di cablaggio da utilizzare dovranno essere le seguenti:
Interruttore >/=10A
sezione 2,5mmq.
"
"
16A
sezione 4 mmq.
"
"
20-25A sezione 6 mmq.
"
"
32-40A sezione 10 mmq.
"
"
50A
sezione 16 mmq.
"
"
63A
sezione 25 mmq.
"
"
80A
sezione 35 mmq.
"
" > 100A
cablaggio in barra di rame.
Qualunque sia la portata dell'interruttore, si dovrà utilizzare un conduttore di sezione
minima 2,5mmq per tutti i circuiti normali e di 1,5mmq per i circuiti ausiliari.
Tutti gli interruttori dovranno rispondere alle caratteristiche di seguito indicate e
possedere il contrassegno CEI o equivalente.
Gli interruttori automatici di sezionamento e protezione in scatola isolante avranno
di norma le seguenti caratteristiche:
- taratura dello sganciatore magnetico, regolabile con continuità su tutte le fasi;
- interruzione su tutte le fasi, neutro compreso;
- potere di interruzione simmetrico sufficiente a garantire il corretto coordinamento
delle protezioni e comunque non inferiore al valore massimo di corrente di c.to presunto
nel punto di installazione;
- prestazioni elettromagnetiche tali da consentire protezione contro i corto circuiti e la
sollecitazione termica dei conduttori protetti.
Gli interruttori automatici e automatici differenziali modulari dovranno essere del tipo
adatto per montaggio a scatto su profilato DIN 46.277/3 e dovranno soddisfare alle
seguenti caratteristiche:
- dimensioni normalizzate (modulo 17,5/18 mm.);
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- potere di interruzione sufficiente a garantire il corretto coordinamento delle protezioni e
comunque non inferiore al valore massimo di corrente di c.to- c.to presunto per il punto
d'installazione.
- nel caso che gli interruttori siano corredati di relè differenziale esso dovrà essere
pure modulare per montaggio su profilato DIN e solidale al corpo dell'interruttore.
Tutti gli interruttori dovranno rispondere alle caratteristiche indicate e possedere il
contrassegno IMQ od equivalente.
Durante il cablaggio si dovrà inoltre evitare che i morsetti di alcuni interruttori
risultino sede di derivazione per l'alimentazione di altri.
Per le partenze degli interruttori dovranno essere previsti dei morsetti isolanti in
melanina ( oppure di altro tipo approvato dalla D.L.) di sezione adeguata ai quali
dovranno far capo i cavi di alimentazione delle utenze derivate, in modo tale che la
struttura ed i morsetti degli interruttori non siano interessati a interventi meccanici in sede
di allacciamento del quadro.
I morsetti dovranno avere una sezione minima di 4mmq e comunque dovranno
essere commisurati alla sezione dei cavi in partenza, la cui sezione è riportata nello
schema elettrico.
I morsetti dovranno essere protetti da apposita canalina in PVC trasparente in
modo da renderli inaccessibili.
I conduttori che collegheranno gli interruttori con i relativi morsetti dovranno essere
proporzionati per la massima portata nominale dell'interruttore e per quanto possibile
dovranno essere alloggiati in una canaletta di plastica, o quanto meno, dovranno
risultare sistemati in modo esteticamente valido ed accettato dalla direzione dei lavori.
Le canalette di plastica non dovranno essere riempite oltre il 50%, tutti gli
apparecchi, morsetti e conduttori dovranno essere contrassegnati mediante
portacartellini e cartellini in PVC.
Tutti gli apparecchi dovranno avere sul fronte del quadro una targhetta in PVC
pantografata fissata permanentemente alla struttura.
All'interno del quadro dovra` essere prevista una tasca porta schemi.
Le caratteristiche elettriche e meccaniche, dovranno essere quelle riportate nello
schema elettrico.
E’ Fatto obbligo da parte della ditta costruttrice dell’impianto e quindi responsabile
per i quadri elettrici, dare comunicazione con sufficiente anticipo alla Direzione dei Lavori
dell’obbligatorio collaudo in officina, di un qualsiasi quadro elettrico, al quale la D.L o un
suo incaricato potranno a loro scelta partecipare.
10. 2 - Scatole di derivazioni e di utilizzazione
Ogni derivazione dovrà essere eseguita mediante l'uso di scatole di derivazione
equipaggiate con morsetti isolanti di sezione adeguata ai conduttori che vi faranno
capo.
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Dove si renda necessario (derivazione di conduttore superiore a 6 mmq.), la cassetta di
derivazione dovrà presentare una opportuna morsettiera, fissata all'interno della
medesima con una sezione coordinata con i conduttori interessati.
Non dovranno essere in alcun caso consentite giunzioni o derivazioni fra conduttori
elettrici realizzate con nastrature, né con morsetti a vite o a mantello.
I conduttori che faranno capo ad ogni cassetta dovranno essere legati e disposti
ordinatamente circuito per circuito, a mezzo di appositi collari da cablaggio in nailon
incolore.
Per tutti gli impianti sia sotto traccia che in vista, compresi quelli a tensione ridotta, non
dovranno essere
ammesse scatole o cassette i cui coperchi non coprano
abbondantemente lo spazio impegnato dai componenti elettrici, non dovranno essere
neppure ammessi coperchi fissati a semplice pressione, ma soltanto quelli fissati con viti.
Le dimensioni minime ammesse per le scatole e le cassette dovranno essere 80mm. di
diametro e 70mm di lato.
La profondità delle cassette, negli impianti incassati, dovrà essere tale da essere
contenuta nei muri divisori di minore spessore, ma sempre di dimensioni sufficienti al
contenimento agevole di tutti i conduttori in arrivo e in partenza.
Per ciascun tipo di impianto si dovranno utilizzare scatole diverse, completamente
segregate tra loro come pure per i circuiti elettrici normali e preferenziali.
Non dovranno essere ammesse cassette di legno nè di materiale plastico ma solo di
materiale termoplastico di tipo autoestinguente.
Le cassette a tenuta (grado di protezione minimo IP 44 secondo CEI) dovranno essere in
materiale plastico di tipo infrangibile antiurto ed autoestinguente, complete di
bocchettoni di ingresso e pressatubi.
All’interno delle scatole contenenti frutti di comando o di utilizzazione non dovranno
essere ammesse derivazioni elettriche o di impianti speciali.
Le cassette di derivazione dovranno essere sempre collocate in luoghi accessibili.
Le scatole di comando o di utilizzazione dovranno essere da adottarsi esclusivamente
per i vari tipi di comandi (interruttori, deviatori ecc, ) e le prese con le parti in tensione
montante su supporti di materiale avente adeguate caratteristiche dielettriche.
I supporti dovranno essere fissati alla scatola di contenimento a mezzo di viti o altri
sistemi, escluso quello ad espansione di griffe.
Per i comandi e le prese a tenuta stagna si dovrà adottare il tipo con custodia di
materiale infrangibile, antiurto e autoestinguente, con imbocco a pressacavo o
pressatubo e contatti su materiali ceramici o di analoghe caratteristiche dielettriche.
Non sarà ammesso effettuare derivazioni elettriche al di fuori delle scatole di derivazioni.
Il canale e le scatole portapparecchi non dovranno essere considerate scatole di
derivazione.
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Le scatole di contenimento dei comandi e delle prese di corrente dovranno essere di
robusto materiale isolante e presentare caratteristiche meccaniche tali da resistere alle
sollecitazioni dell'uso normale.
10.3 - Conduttori
Le linee dorsali, utilizzate per l’impianto dovranno essere in cavo ad isolamento
butilico del tipo FG7(O)M1 mentre le derivazioni circuitali potranno essere realizzate in
cordicella flessibile del tipo NO7G9-K oppure FM9.
Tutti i cavi elettrici e i cavi degli impianti speciali dovranno essere del tipo a bassa
emissione di gas tossici e corrosivi in caso d’incendio e dovranno essere complete di
marchio I.M.Q. posate entro apposite canalizzazioni di contenimento anch'esse a I.M.Q.
La colorazione dei conduttori dovrà essere:
- giallo-verde per il conduttore di protezione
- bleu chiaro per il conduttore neutro o mediano
- marrone, nero e grigio per le singole fasi
I conduttori dei vari circuiti dovranno risultare identificabili tramite contrassegni posti sulla
morsettiera in uscita dal quadro, nelle scatole di derivazione e nel punto di raccordo
sull'utenza.
In ogni caso le sezioni minime ammesse sono:
- 1,5 mmq. per gli impianti di illuminazione, segnalazione e comando
- 2,5 mmq. per tutti gli altri impianti
Tutti i carichi dovranno essere distribuiti il più possibile uniformemente sulle tre fasi.
I conduttori dovranno essere garantiti dal Marchio Italiano di Qualità e rispondere alle
seguenti normative: CEI 20-22 /20-20 /20-11 e UNEL 35752 per i cavi unipolari flessibili, CEI
20-22/20-14 e UNEL 35756 per cavi flessibili, CEI 20-22/20-14 e UNEL 35755 per i cavi
multipolari flessibili.
Tutti i conduttori compresi quelli di terra ed equipotenziali infilati entro tubazioni dovranno
essere facilmente sfilabili.
Non sarà ammessa la posa di conduttori di circuiti e sistemi differenti nelle stesse tubazioni.
10.4 - Impianto di messa a terra
Nel complesso dovrà essere realizzato un impianto equipotenziale da allacciare
all’impianto di dispersione esterno.
L'impianto dei nuovi locali, dovrà essere allacciato al nodo di terra da realizzare interno al
locale tecnico dove previsto il quadro generale e in caduta ai vari quadri di zona.
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Tutti i collegamenti a terra delle apparecchiature dovranno far capo all'impianto unico di
terra come sopra descritto oppure direttamente al nodo esistente.
I collegamenti a terra di tutte le masse metalliche dovranno essere effettuati attraverso
una corda di rame di sezione adeguata e mediante capicorda di rame a compressione,
di sezione proporzionata a quella del conduttore.
Quando il conduttore di terra sarà isolato, la guaina dovrà essere tassativamente di
colore giallo verde.
Il conduttore di terra, dovrà essere collegato a tutte le prese di corrente e a tutti gli
apparecchi di illuminazione che non presentino il doppio isolamento.
A tale impianto di terra dovranno essere collegati tutti i sistemi di tubazioni metalliche di
adduzione, distribuzione e scarico delle acque, nonché tutti i tubi di riscaldamento e del
gas.
Il conduttore di terra dovrà essere collegato a tutte le prese di corrente e a tutti gli
apparecchi di illuminazione con parti metalliche.
11) - IMPIANTO DI RIVELAMENTO AUTOMATICO DI INCENDIO
Nel complesso dovrà essere realizzato una preparazione per un futuro impianto di
rivelamento incendio, costituito da sensori foto-ottici di fumo, da una centrale di
rivelamento prevista nel locale tecnico, da un pannello ripetitore previsto nel locale
segreteria sempre presidiato, da targhe ottico/acustiche, da pulsanti di attivazione
manuale.
Inoltre i sensori di fumo del tipo foto-ottico dovranno essere posti in tutti i locali di servizio,
nei corridoi e nei luoghi comuni come da progetto.
Nelle preparazioni previste in progetto sono state applicate le modalità costruttive e le
caratteristiche di cui al seguito.
Il sistema nella sua globalità, dovrà essere collegato con la centrale che controllerà
direttamente tutti i sensori di fumo, le segnalazioni ottiche acustiche, la chiusura delle
eventuali porte tagliafuoco, la segnalazione dell’allarme a distanza.
I sensori di fumo, contribuiranno oltre che a rilevare la presenza di un focolaio d’incendio,
tramite un sistema di identificazione il più veloce possibile, anche a individuare il punto
preciso dove l’incendio avviene (corridoio, aula, locale tecnico, ecc).
Per esigenze di sicurezza e disposizioni di Legge, i locali dovranno essere suddivisi in vari
compartimenti indipendenti fra loro, in modo che in caso di incendio, per un tempo
definito le zone non interessate dall’incendio siano sicure.
La compartimentazione, come già precedentemente esposto, dovrà essere realizzata
con sistemi che utilizzino nastri, sacchetti, setti, resine iniettabili o applicabili manualmente,
del tipo termoespansivo e termoindurente, che in caso d’incendio solidifichi e garantisca
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la tenuta del condotto, impedendo il passaggio del fumo e del fuoco; il livello di tenuta al
fuoco deve essere REI 120.
Nei locali dovranno essere installate delle badenie di segnalazione acustica compete di
lampade spia lampeggiante, attivabili dalla centrale.
Gli impianti siano essi di rivelamento che di segnalazione incendio dovranno essere
eseguiti nel rispetto delle disposizioni delle vigenti Norme C.E.I. e UNI in materia di sistemi
fissi automatici di rivelamento e di segnalazione manuale d’incendio (UNI 9795 – CEI 6452) nonché nel rispetto di quelle che dovranno essere le segnalazioni ottiche e acustiche,
gli eventuali interblocchi elettrici di apertura interruttori di zona, le interconnessioni,
utilizzando apparecchi conformi con le Norme EN54.
Le quantità delle apparecchiature di rilevamento, le segnalazioni ottiche/acustiche di
allarme, da installare negli ambienti, riportati nelle planimetrie di progetto potranno essere
variati, in corso d’opera in base alle reali condizioni del sopra ai controsoffitti, purché a
lavoro ultimato siano sempre e comunque garantiti i requisiti per il quale l’impianto è stato
realizzato e siano rispettate le indicazioni normative; tutte le varianti preventive o in corso
d’opera, dovranno essere concordate con la D.L. prima dello loro realizzazione.
Ad ultimazione del lavoro, la ditta esecutrice dovrà consegnare gli elaborati grafici
aggiornati e tutte le documentazioni e le certificazioni delle apparecchiature installate
che comunque dovranno sempre essere conformi alle Norme EN 54.
I sensori installati sopra al controsoffitto dovranno essere corredati di sistema di
segnalazione ottica di allarme (le disposizioni di tipo da definire con la D.L.) ripetuto in
posizione visibile.
12) - IMPIANTO DI CABLAGGIO STRUTTURATO E TELEFONICO
L’impianto di cablaggio strutturato, sarà costituito da una rete di cavi di tipo UTP cat. 5E,
attestati su connettori di tipo RJ-45 secondo lo standard TIA/EIA 568-B, siglati alle due
estremità e certificati singolarmente. Tutti i cavi faranno capo all’armadio di cablaggio
strutturato, al quale saranno attestati su appositi pannelli medianti le stesse terminazione
RJ-45. Nello stesso armadio, saranno predisposti i cassetti e lo spazio per poter
successivamente alloggiare gli apparati attivi quali switch, hub, router, modem, borchie
ADSL e quanto altro necessario per il collegamento alla rete telefonica e ADSL pubblica.
L’armadio dovrà essere installato all’interno del locale tecnico.
L’impianto telefonico dovrà essere attestato alle proprie terminazioni da montare
all’interno dell’armadio di cui sopra. Le prese telefoniche dovranno essere cablate e
certificate come le prese della trasmissione dati, in cavo UTP cat 5E e prese RJ-45.
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PROCEDURA DI CALCOLO PER LA PROTEZIONE DELLA STRUTTURA CONTRO I FULMINI
SECONDO LA NORMA CEI 81-10
SOMMARIO
1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO
2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO
3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE
4. DATI INIZIALI
4.1 Densità annua di fulmini a terra.
4.2 Dati relativi alla struttura.
4.3 Dati relativi alle linee esterne.
4.4 Definizione e caratteristiche delle zone
5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE
ELETTRICHE ESTERNE
6. VALUTAZIONE DEI RISCHI
6.1 Rischio R1 di perdita di vite umane
6.1.1 Calcolo del rischio R1
6.1.2 Analisi del rischio R1
7. SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE
8. CONCLUSIONI
9. APPENDICI
10. ALLEGATI
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1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO
Questo documento contiene:
- la relazione sulla valutazione dei rischi dovuti al fulmine;
- il progetto di massima delle misure di protezione da adottare ove necessarie.
2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO
Questo documento è stato elaborato con riferimento alle seguenti norme CEI:
- CEI EN 62305-1: "Protezione delle strutture contro i fulmini. Parte 1: Principi
Generali"
Marzo 2006;
- CEI EN 62305-2: "Protezione delle strutture contro i fulmini. Parte 2: Gestione del
rischio"
Marzo 2006;
- CEI EN 62305-3: "Protezione delle strutture contro i fulmini. Parte 3: Danno fisico e
pericolo di vita"
Marzo 2006;
- CEI EN 62305-4: "Protezione delle strutture contro i fulmini. Parte 4: Impianti elettrici
ed elettronici
interni alle strutture"
Marzo 2006;
- CEI 81-3 :
quadrato
"Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per kilometro
dei Comuni d'Italia, in ordine alfabetico."
Maggio 1999.
3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE
L 'individuazione della struttura da proteggere è essenziale per definire le
dimensioni e le caratteristiche da utilizzare per la valutazione dell'area di raccolta.
La struttura che si vuole proteggere coincide con un intero edificio a sé stante,
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fisicamente separato da altre costruzioni.
Pertanto, ai sensi dell'art. A.2.1.2 della Norma CEI EN 62305-2, le dimensioni e le
caratteristiche della struttura da considerare sono quelle dell'edificio stesso.
4. DATI INIZIALI
4.1 Densità annua di fulmini a terra
Come rilevabile dalla Norma CEI 81-3, la densità annua di fulmini a terra per
kilometro quadrato nel comune di EMPOLI in cui è ubicata la struttura vale :
Nt = 1,5 fulmini/km² anno
4.2 Dati relativi alla struttura
Le dimensioni massime della struttura sono:
A (m): 63 B (m): 22 H (m): 5 Hmax (m): 6
La destinazione d'uso prevalente della struttura è: scolastico
In relazione anche alla sua destinazione d’uso, la struttura può essere soggetta a :
- perdita di vite umane
- perdita economica
In accordo con la Norma CEI EN 62305-2 per valutare la necessità della protezione
contro il fulmine, deve pertanto essere calcolato :
- rischio R1;
Le valutazioni di natura economica, volte ad accertare la convenienza
dell’adozione delle misure di protezione, non sono state condotte perché
espressamente non richieste dal Committente.
4.3 Dati relativi alle linee elettriche esterne
La struttura è servita dalle seguenti linee elettriche:
- Linea di energia: Enel
- Linea di segnale: Telecom
Le caratteristiche delle linee elettriche sono riportate nell'Appendice
Caratteristiche delle linee elettriche.
4.4 Definizione e caratteristiche delle zone
Tenuto conto di:
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- compartimenti antincendio esistenti e/o che sarebbe opportuno realizzare;
- eventuali locali già protetti (e/o che sarebbe opportuno proteggere
specificamente) contro il LEMP (impulso elettromagnetico);
- i tipi di superficie del suolo all'esterno della struttura, i tipi di pavimentazione
interni ad essa e l'eventuale presenza di persone;
- le altre caratteristiche della struttura e, in particolare il lay-out degli impianti
interni e le misure di protezione esistenti;
sono state definite le seguenti zone:
Z1: Interno
Z2: Esterno
Le caratteristiche delle zone, i valori medi delle perdite, i tipi di rischio presenti e le
relative componenti sono riportate nell'Appendice Caratteristiche delle Zone.
5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE
ESTERNE
L'area di raccolta Ad dei fulmini diretti sulla struttura è stata valutata
analiticamente come indicato nella Norma CEI EN 62305-2, art.A.2.
L'area di raccolta Am dei fulmini a terra vicino alla struttura, che ne possono
danneggiare gli impianti interni per sovratensioni indotte, è stata valutata
analiticamente come indicato nella Norma CEI EN 62305-2, art.A.3.
Le aree di raccolta Al e Ai di ciascuna linea elettrica esterna sono state valutate
analiticamente come indicato nella Norma CEI EN 62305-2, art.A.4.
I valori delle aree di raccolta (A) e i relativi numeri di eventi pericolosi all’anno (N)
sono riportati nell'Appendice Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi.
I valori delle probabilità di danno (P) per il calcolo delle varie componenti di
rischio considerate sono riportate nell'Appendice Valori delle probabilità P per la
struttura non protetta.
6. VALUTAZIONE DEI RISCHI
6.1 Rischio R1: perdita di vite umane
6.1.1 Calcolo del rischio R1
I valori delle componenti ed il valore del rischio R1 sono di seguito indicati.
Z1: Interno
RB: 4,35E-07
RU(Elettrico): 5,87E-10
RV(Elettrico): 1,47E-09
RU(Segnale): 7,13E-08
RV(Segnale): 1,78E-07
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Totale: 6,87E-07
Z2: Esterno
RA: 3,48E-07
Totale: 3,48E-07
Valore totale del rischio R1 per la struttura: 1,04E-06;
6.1.2 Analisi del rischio R1
Il rischio complessivo R1 = 1,04E-06 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05
7. SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE
Poiché il rischio complessivo R1 = 1,04E-06 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05 ,
non occorre adottare alcuna misura di protezione per ridurlo.
8. CONCLUSIONI
Rischi che non superano il valore tollerabile: R1
SECONDO LA NORMA CEI EN 62305-2 LA STRUTTURA E' PROTETTA CONTRO LE
FULMINAZIONI.
In forza della legge 1/3/1968 n.186 che individua nelle Norme CEI la regola
dell'arte, si può ritenere assolto ogni obbligo giuridico, anche specifico, che
richieda la protezione contro le scariche atmosferiche.
9. APPENDICI
APPENDICE - Caratteristiche della struttura
Dimensioni: A (m): 63 B (m): 22 H (m): 5 Hmax (m): 6
Coefficiente di posizione: in area con oggetti di altezza maggiore (Cd = 0,25)
Schermo esterno alla struttura: assente
Densità di fulmini a terra (1/km² anno) Nt = 1,5
APPENDICE - Caratteristiche delle linee elettriche
Caratteristiche della linea: Enel
La linea ha caratteristiche uniformi lungo l’intero percorso.
Tipo di linea: energia - interrata
Lunghezza (m) Lc = 50
Resistività (ohm x m) = 500
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Coefficiente di posizione (Cd): in area con oggetti di altezza maggiore
Coefficiente ambientale (Ce): urbano (10 < h <= 20 m)
SPD ad arrivo linea: livello II (Pspd = 0,02)
Caratteristiche della linea: Telecom
La linea ha caratteristiche uniformi lungo l’intero percorso.
Tipo di linea: segnale - interrata
Lunghezza (m) Lc = 100
Resistività (ohm x m) = 500
Coefficiente di posizione (Cd): in area con oggetti di altezza maggiore
Coefficiente ambientale (Ce): urbano (10 < h <= 20 m)
APPENDICE - Caratteristiche delle zone
Caratteristiche della zona: Interno
Tipo di zona: interna
Tipo di pavimentazione: ceramica (ru = 0,001)
Rischio di incendio: ridotto (rf = 0,001)
Pericoli particolari: medio rischio di panico (h = 5)
Protezioni antincendio: manuali (rp = 0,5)
Schermatura di zona: assente
Protezioni contro le tensioni di contatto: nessuna
Impianto interno: Elettrico
Alimentato dalla linea Enel
Tipo di circuito: Cond. attivi e PE nello stesso cavo (spire fino a 0,5 m²) - Posa
in canale metallico continuo collegato a terra ad entrambe le estremità - (Ks3 =
0,002)
Tensione di tenuta: 1,5 kV
Sistema di SPD - livello: Assente (Pspd =1)
Impianto interno: Segnale
Alimentato dalla linea Telecom
Tipo di circuito: Cond. attivi e PE nello stesso cavo (spire fino a 0,5 m²) - Posa
in canale metallico continuo collegato a terra ad entrambe le estremità - (Ks3 =
0,002)
Tensione di tenuta: 1,5 kV
Sistema di SPD - livello: Assente (Pspd =1)
Valori medi delle perdite per la zona: Interno
Perdita per tensioni di contatto (relativa a R1) Lt = 1,00E-01
Perdita per danno fisico (relativa a R1) Lf = 1,00E-01
Perdita per danno fisico (relativa a R4) Lf = 5,97E-02
Perdita per avaria di impianti interni (relativa a R4) Lo = 2,56E-02
Rischi e componenti di rischio presenti nella zona: Interno
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Rischio 1: Rb Ru Rv
Rischio 4: Rb Rc Rm Rv Rw Rz
Caratteristiche della zona: Esterno
Tipo di zona: esterna
Tipo di suolo: erba (ra = 0,01)
Protezioni contro le tensioni di contatto e di passo: nessuna
Valori medi delle perdite per la zona: Esterno
Perdita per tensioni di contatto e di passo (relativa a R1) Lt = 2,00E-02
Rischi e componenti di rischio presenti nella zona: Esterno
Rischio 1: Ra
APPENDICE - Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi.
Struttura
Area di raccolta per fulminazione diretta della struttura Ad = 4,64E-03 km²
Area di raccolta per fulminazione indiretta della struttura Am = 2,40E-01 km²
Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta della struttura Nd = 1,74E-03
Numero di eventi pericolosi per fulminazione indiretta della struttura Nm = 3,58E-01
Linee elettriche
Area di raccolta per fulminazione diretta (Al) e indiretta (Ai) delle linee:
Enel
Al = 0,000783 km²
Ai = 0,027951 km²
Telecom
Al = 0,001901 km²
Ai = 0,055902 km²
Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta (Nl) e indiretta (Ni) delle linee:
Enel
Nl = 0,000293
Ni = 0,004193
Telecom
Nl = 0,000713
Ni = 0,008385
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APPENDICE - Valori delle probabilità P per la struttura non protetta
Zona Z1: Interno
Pa = 1,00E+00
Pb = 1,0
Pc (Elettrico) = 1,00E+00
Pc (Segnale) = 1,00E+00
Pc = 1,00E+00
Pm (Elettrico) = 1,00E-04
Pm (Segnale) = 1,00E-04
Pm = 2,00E-04
Pu (Elettrico) = 2,00E-02
Pv (Elettrico) = 2,00E-02
Pw (Elettrico) = 1,00E+00
Pz (Elettrico) = 1,00E+00
Pu (Segnale) = 1,00E+00
Pv (Segnale) = 1,00E+00
Pw (Segnale) = 1,00E+00
Pz (Segnale) = 1,00E+00
Zona Z2: Esterno
Pa = 1,00E+00
Pb = 1,0
Pc = 1,00E+00
Pm = 1,00E+00
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ALLEGATO “A”: Punto 1
Plafoniera Emergenza 180lm
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ALLEGATO “A”: Punto 2
Plafoniera Emergenza 337lm
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ALLEGATO “A”: Punto 3
Plafoniera 2x28W da incasso nel controsoffitto
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ALLEGATO “A”: Punto 4
Plafoniera 2x28W a soffitto
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ALLEGATO “A”: Punto 5
Plafoniera 4x18W
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ALLEGATO “A”: Punto 6
Plafoniera da incasso nel controsoffitto 2x18W
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ALLEGATO “A”: Punto 7
Corpo illuminante a soffitto 2x18W
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ALLEGATO “A”: Punto 8
Corpo illuminante a parete per illuminazione esterna 26W
ALLEGATO “A”: Punto 9
Corpo illuminante a pavimento monodirezionale per illuminazione esterna 1x26W
32
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ALLEGATO “A”: Punto 10
Corpo illuminante a pavimento bidirezionale per illuminazione esterna 1x26W
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ALLEGATO “A”: Punto 11
Plafoniera 4x18W a soffitto
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ALLEGATO “A”: Punto 12
Plafoniera 4x18W a soffitto
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ALLEGATO “A”: Punto 13
Plafoniera 2x36W a soffitto
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