Ambienti e strumenti digitali per la didattica Tommaso Mazzoli Università degli Studi di Trieste QUALE COMPETENZA DIGITALE Definizione • La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione (TSI) per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. • Essa è supportata da abilità di base nelle TIC (Tecnologie dell’informazione e della comunicazione): l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonchè per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet Documentazione tratta dal sito http://www.provincia.bz.it/intendenza-scolastica/ I verbi della conoscenza/abilità digitale Produrre Conservare Presentare Valutare Reperire Scambiare Computer Comunicare Verso quali competenze? Competenza comunicativa Competenza collaborativa Problem solving Verso quali competenze? Padronanza della Rete e delle risorse multimediali Utilizzazione delle nuove risorse informatiche per l’apprendimento e l’acquisizione di nuove competenze Acquisizione di competenze essenziali (lavorare in gruppo, essere creativi, adattamento alle innovazioni…) RIPENSARE IL VALORE DELLA FORMAZIONE IN AULA NELL’OTTICA DI STRUTTURARE UNA FORMAZIONE PER COMPETENZE • Va ripensato lo stesso concetto di lezione in aula, in modo che il tempo speso a scuola sia il più possibile produttivo per la formazione dello studente. • La semplice trasmissione di nozioni da docente a discente oggi ha perso gran parte della sua efficacia, se quest’ultimo è in grado di reperire quella stessa informazione sul web • È piuttosto un metodo di studio e di ricerca quello che va insegnato, un metodo che non tema più, ma che piuttosto valorizzi, la strumentazione tecnologica disponibile oggi, potenziando al tempo stesso l’autonomia nello studio e la formazione di un autonomo profilo culturale. Il docente tecnologico Da un sondaggio di qualche tempo fa: • Il 93% dei docenti si autostima molto o abbastanza abile nell’uso delle nuove tecnologie • Secondo gli studenti, i veri docenti in questo campo, le abilità dei loro docenti sono «abbastanza abili» solo il 57%..gli altri molto meno • Cosa sanno di più i nostri studenti???? La trasformazione dell’informazione digitale • Si dice che trasformi il modo di imparare, il modo di comunicare, anche il modo di pensare • Ma cambia anche il modo di catalogare le risorse, il modo di reperirle e il modo di interagire con esse • Cambia il modo di conservare e accedere a informazioni, reperti, immagini, suoni, il patrimonio culturale 10 Mondo analogico vs Mondo digitale Mondo analogico vs Mondo digitale Mondo analogico vs Mondo digitale Mondo analogico vs Mondo digitale Mondo analogico vs Mondo digitale Mondo analogico vs Mondo digitale Le caratteristiche dell’info digitale • FLESSIBILITÀ: è possibile modificarla facilmente, senza traccia di cancellatura o cambiamento • RIPRODUCIBILITÀ: è possibile realizzare un numero infinito di copie dal file digitale senza usurarlo • RICERCABILITÀ: è possibile fare ricerche approfondite anche incrociate su fonti diverse • MACCHINA-DIPENDENZA: per la fruizione è necessario l’uso di una macchina adeguatamente programmata 17 Ipertesti E come l’un pensier de l’altro scoppia, così nacque di quello un altro poi, che la prima paura mi fé doppia. Divina Commedia/Inferno/Canto XXIII Ipertesti La mente umana opera per associazione. A partire da un soggetto salta immediatamente al successivo che è suggerito dall’associazione di pensieri, in accordo ad una qualche ragnatela intricata di cammini realizzata per mezzo delle cellule del cervello. La selezione per associazione, piuttosto che per indicizzazione, può ugualmente essere meccanizzata. Non si può sperare di uguagliare la velocità e la flessibilità con cui la mente umana segue un cammino associativo, ma dovrebbe essere possibile battere la mente quanto a permanenza e chiarezza dei componenti recuperati dalla memoria”. Vannevar Bush, As We May Think, 1945 Ipertesti Ted Nelson – 1963 "Con ipertesto intendo scrittura non sequenziale, testo che si dirama e consente al lettore di scegliere; qualcosa che si fruisce al meglio davanti ad uno schermo interattivo. Così come è comunemente inteso, un ipertesto è una serie di brani di testo tra cui sono definiti legami che consentono al lettore differenti cammini" Ted Nelson – 2004 “Il Web non è ipertesto, sono directory decorate! Cosa abbiamo è la vacua vittoria dei tipografi sugli autori, e la forma più banale di ipertesto che avremmo potuto immaginarci” • Nel 1989 Berners-Lee scrisse un memorandum in cui proponeva un modello di interconnessione delle informazioni in una struttura a ragnatela, che permettesse di navigarle in modo non lineare tramite hyper-links (ipercollegamenti). • La ragnatela di ipercollegamenti doveva travalicare i limiti del singolo sito, e interconnettere tutti i siti al mondo che memorizzassero informazioni • Le pagine di informazioni venivano richieste dal browser al server, e il server le forniva in un formato standardizzato chiamato HTML (Hyper-Text Markup Language) e tramite un protocollo di trasferimento chiamato HTTP (Hyper-Text Transfer Protocol). I motori di ricerca • Il motore di ricerca è un server che periodicamente ispeziona i documenti residenti sulla rete e li indicizza in base al loro contenuto e alla struttura dei loro link • Un motore di ricerca fornisce un servizio di ricerca sulla rete per parole chiave fornite dall’utente • Ogni ricerca produce una lista di link (ordinata per rilevanza) ai documenti contenenti quelle parole chiave 29 I motori di ricerca – http://www.google.com/ – http://www.bing.com – http://www.altavista.com/ – http://www.yahoo.com/ – http://www.excite.com/ – http://www.lycos.it/ – http://www.virgilio.it/ – ... 30 MOTORI DI RICERCA: Google • Settembre 1998, Menlo Park (CA): inizia la "Google Story" • Larry Page e Sergey Brin, due studenti di Stanford con il pallino della matematica, avevano 25 anni quando nel settembre del 1998 fondarono Google. • Poco dopo aver fondato l’azienda, per mancanza dei fondi necessari per l’acquisto di nuovi PC e di altro materiale, cercarono di venderla per un milione di dollari a diverse società finanziarie, oltre che a diretti concorrenti come Altavista e Yahoo, ottenendo solo dei rifiuti. • Oggi Google vale oltre 100 miliardi di dollari 31 MOTORI DI RICERCA: Google • Ma chi paga? Da dove provengono i soldi? • Ma tutti questi miliardi di dollari da dove arrivano, considerato che l’utilizzo di Google è gratuito? • Chi paga? • Questa è la domanda che spesso mi è stata posta da clienti, amici e conoscenti, e sono certo che anche molti di voi qualche volta se la saranno posta. • La risposta è molto semplice: Google non fa pubblicità a se stesso ma incassa molto per la pubblicità che fa agli altri. 32 MOTORI DI RICERCA: Google • La pubblicità contestuale • Un’altra delle idee brillanti di Google è stata la pubblicità contestuale, o mirata. Provate a immaginare… state guardando un film di fantascienza alla TV e c’è un’interruzione pubblicitaria con uno spot che parla di un fascicolo con DVD allegato, in edicola da domani; il titolo è “ai confini della realtà” (un mito degli anni ’60 per gli amanti di fantascienza). • Quanti di voi cambierebbero canale per evitare questa pubblicità? • Google fa la stessa cosa: se state cercando ad esempio “noleggio macchine per caffè” vedrete sulla parte destra della pagina dei risultati alcuni link pubblicitari di aziende che noleggiano macchine per caffè o che vendono cialde di caffè. Le probabilità che questa pubblicità dia fastidio sono quindi minime e nello stesso tempo, le probabilità che qualcuno clicchi su questi link sono alte. • Questo consente a Google di far accettare ai suoi inserzionisti di pagare un “tot” per click più elevato rispetto a ciò che pagherebbero per la stessa pubblicità inserita su siti o portali che parlano di calcio, di libri, di corsi, di telefonini o di cronaca. 33 GOOGLE: la ricerca avanzata 34 GOOGLE: gli strumenti •Google libri (http://books.google.it/) Consente la ricerca e la lettura di libri resi disponibili online dagli editori aderenti all'iniziativa. In alcuni casi, per motivi legali, viene richiesta l’autenticazione per poter leggere i libri trovati 35 GOOGLE: gli strumenti •Google scholar (http://scholar.google.com/) -Che cos'è Google Scholar? Google Scholar offre un modo semplice per effettuare un'ampia ricerca sulla letteratura accademica. Con un unico servizio, puoi effettuare ricerche tra molte discipline e fonti: documenti approvati per la pubblicazione, tesi, libri, abstract e articoli di case editrici accademiche, ordini professionali, database di studi non ancora pubblicati, università e altre organizzazioni accademiche.. Funzioni di Google Scholar Cerca in diverse fonti utilizzando un unico e pratico sito Trova documenti, abstract e citazioni Individua un documento completo nella tua biblioteca oppure sul web Scopri documenti importanti in qualsiasi area di ricerca Come vengono classificati gli articoli? Google Scholar mira ad elencare gli articoli in base alla stessa classificazione adottata dal mondo scientifico, ossia valutando il testo completo di un articolo, l'autore, la pubblicazione in cui è riportato e il numero di volte in cui viene citato in altri documenti accademici. I risultati più pertinenti vengono sempre visualizzati nella prima pagina. 36 Risorse Digitali In Rete • Biblioteca Italiana http://www.bibliotecaitaliana.it/ • Opera del Vocabolario Italiano http://tlio.ovi.cnr.it/TLIO/ • Tra i più famosi archivi digitali vi è quello no-profit di Internet Archive https://www.archive.org/ un immenso collettore di volumi digitalizzati, file audio, fotografie, podcast radio etc. • Presenta per giunta una vera e propria macchina del tempo capace di muoversi a ritroso nello spazio-tempo internettiano: la Wayback machine https://archive.org/web/ , che fornisce a video la storia delle diverse versioni della pagina web ricercata nel corso del tempo. • Nel panorama italiano e di interesse più ampio per le digital humanities si segnalano l’importante iniziativa Liberliber https://www.liberliber.it/ , un archivio di testi digitalizzati e resi disponibili in differenti formati (testuale, pdf, html, epub) • Il progetto Dantesources • http://perunaenciclopediadantescadigitale.eu/dantesources/ , che raccoglie una possibile biblioteca dantesca e visualizzabile in differenti formati (grafici, liste) e supportata da una infrastruttura ontologica (SPARQL) e • Dantesearch http://www.perunaenciclopediadantescadigitale.eu:8080/dantesearch/ in cui è possibile operare ricerche testuali all’interno delle opere dantesche digitalizzate. Raccolta multimediale dei manoscritti prodotti e circolanti nel Friuli medievale che nasce dal volume a stampa "I libri dei patriarchi". http://www.librideipatriarchi.it VMR CRE • Virtual Manuscript Room Collaborative Research Environment • Questo strumento di ricerca collaborativa supporta tutte le fasi, sia di ricerca che di produzione di un’edizione critica digitale. • Permette cioè a studiosi, anche fisicamente separati da grandi distanze di collaborare • alla creazione di un lavoro scientifico, in linea con ciò che ci si aspetta da un VRE (Virtual research environment) VMR CRE http://ntvmr.uni-muenster.de • Il prodotto è stato creato inizialmente per facilitare i vari team che lavorano alla creazione dell’Editio Critica Maior del Nuovo Testamento in greco, progetto imponente che prevede lo studio di 5700 diversi testimoni del testo sacro. • Molti di questi testi sono sparsi in biblioteche ed università di tutto il mondo, e gran parte di essi non sono stati ancora digitalizzati. • Caratteristica saliente di VMR CRE è la possibilità di gestire contributi e contenuti digitali a seconda delle decisioni prese dal creatore del progetto di ricerca, e anche dai permessi che ogni ente di conservazione dà per i documenti digitalizzati. • Altro punto forte del progetto è la copertura di ogni fase della ricerca: la raccolta e la selezione dei testimoni, la gestione delle immagini digitalizzate dei manoscritti, l’indicizzazione dei contenuti e la successiva trascrizione, la collazione, edizione dell’apparato critico e analisi della genealogica dei testimoni. PODCAST • 1) CHE COSA È UN PODCAST • “Podcasting significa Personal Option Digital Casting. … Il termine Podcast può anche essere inteso come l’unione di "iPod" (il piccolo lettore multimediale di Apple), con Broadcast (la trasmissione di informazioni a un insieme di riceventi non prestabilito). • In sostanza indica un sistema che permette di scaricare in modo automatico episodi nei formati audio, video e anche pdf. • Questi episodi devono essere collocati sulla rete, ma gli ascoltatori non devono più sintonizzarsi su una radio online in un momento prestabilito e non devono nemmeno scaricare i file audio o video [ad uno ad uno]. • Il Podcast infatti consente ad applicazioni “client” (come iTunes), di collegarsi al documento di tipo “RSS” per scaricare l'ultima puntata della trasmissione (o anche l’intero Podcast), al quale ci si è iscritti.” PODCAST • Per creare un podcas è necessario: • registrare l’audio: la prima cosa da fare è registrare un documento audio o eventualmente, video: quindi possedere un pc, cuffie e microfoni, un impianto audio, eventualmente un mixer; • inserire le immagini associandole all’episodio come capitoli specifici; • generare un file RSS; si può fare manualmente con un programma di videoscrittura, ma ci sono anche delle applicazioni che presentano un’interfaccia composta da moduli e caselle; • avere uno spazio web qualsiasi. PODCAST • Per ricevere un podcast sono necessari: • un qualsiasi device connesso ad internet (un PC, smartphone, etc.) • un programma client apposito (spesso gratuiti) • un abbonamento presso un fornitore di podcast (spesso gratuiti) • Un podcast funziona alla stregua di un abbonamento ad una pubblicazione periodica, utilizzando una metafora: il supporto connesso ad internet è la cassetta postale, il client è il postino, e il fornitore di podcast è la casa editrice. • L'abbonato riceve regolarmente le pubblicazioni, e può ascoltarle o vederle nella modalità e nei tempi che gli sono più congeniali. • Per fruire del podcasting è innanzitutto necessario installare un semplice software gratuito (per esempio iTunes, Juice o Doppler), quindi selezionare i podcast di interesse. • Il software, con la frequenza decisa dall'utente, si collega ad internet e controlla quali file sono stati pubblicati dai siti ai quali si è abbonati: se ne trova di nuovi, li scarica. • La notifica della pubblicazione di nuove edizioni avviene tramite un feed RSS scambiato tra il sito del produttore e il programma dell'utente. • I podcast potranno poi essere ascoltati in ogni momento poiché la copia del file, una volta scaricata automaticamente, rimane sul computer dell'abbonato. • In tal modo non si rende necessaria alcuna operazione attiva da parte dell'utente. Inoltre, a differenza delle radio on line in streaming, i podcast non richiedono necessariamente un collegamento ad internet durante la fase di ascolto, ma solo in fase di download: ciò permette di fruire dei podcast anche off-line o in condizioni di mobilità. Le nuove tendenze indicano invece che queste strade tendono a unirsi in un unico servizio molto articolato. In questo caso mi riferisco a un servizio come quello di https://www.spreaker.com/ A questo proposito Spreaker offre, contemporaneamente, le medesime possibilità: • • • • • • • registrare e divulgare podcast via web registrare e divulgare podcast via dispositivi mobili registrare e divulgare podcast tramite le app spreaker registrare e divulgare podcast tramite app personalizzate che Spreker offre come servizio registrare e divulgare podcast da computer compatibilità perfetta con iTunes possibilità di creare più channel in un solo servizio di abbonamento e di recuperare i feed di ciascun channel • fruizione del podcast all’interno di Speaker con un servizio completo di analitycs… Contatto • [email protected]