piano regolatore dell`illuminazione

Città di Riccia – Camera di Commercio di Campobasso
PROGETTO
ENERGIA in COMUNE
PIANO REGOLATORE
DELL’ILLUMINAZIONE
DEL COMUNE DI Riccia (CB), Molise
TECNICO INCARICATO: Ing. Luigi Martirano
PIANO REGOLATORE DELL’ ILLUMINAZIONE
DEL COMUNE DI Riccia (CB), Molise
Elenco documenti
Parte 1
Parte 2
Parte 3
Parte 4
Inquadramento territoriale, censimento e stato di fatto
Classificazione della rete viaria e territorio comunale
Linee Guida per la Progettazione e Realizzazione degli Impianti d’Illuminazione
Pianificazione energetica ed economica
Allegati:
Tavola 1
Tavola 2
Rilievo dei punti luce
Classificazione delle strade ed aree di utenza dei quadri elettrici
Allegati elettronici:
“Tabella interattiva” per la programmazione degli interventi
“Tavola interattiva” per l’individuazione delle criticità
1
PIANO REGOLATORE DELL’
ILLUMINAZIONE DEL COMUNE DI
Riccia (CB), Molise
Parte 1:
Inquadramento territoriale, censimento e
stato di fatto
RELAZIONE GENERALE DEL PIANO DI ILLUMINAZIONE DEL COMUNE DI RICCIA
EFFETTUATA AI SENSI DELLA LEGGE REGIONALE N. 2/2010.
Sommario
Premessa ..................................................................................................................................................... 3
1.1 Obiettivi del Piano dell’illuminazione .................................................................................................... 3
1.2 Riccia: tra storia ed architettura .............................................................................................................. 4
1.3 Aree omogenee e caratteri del territorio .................................................................................................. 7
1.4 Analisi dello stato di fatto dell’illuminazione pubblica ........................................................................... 7
1.4.1 Premessa ......................................................................................................................................... 7
1.4.2 Tipologia degli apparecchi illuminanti ............................................................................................. 8
1.4.3 Tipologia di sorgenti luminose ........................................................................................................ 8
1.4.4 Potenza sorgenti luminose ............................................................................................................... 9
1.4.5 Ubicazione dei centri luminosi .......................................................................................................10
1.4.6 Criticità dell’impianto d’illuminazione pubblica .............................................................................11
1.4.7 Quadri elettrici e POD ....................................................................................................................15
1.4.8 Tempi di adeguamento alla L.R. .....................................................................................................17
1.5 Rilievi illuminotecnici ...........................................................................................................................17
1.5.1 Strumenti di misura ........................................................................................................................17
1.5.2 Schede di rilievo illuminotecnico....................................................................................................18
1.5.2.1 Rilievo R1: via Feudo/SP36 .....................................................................................................22
2
1.5.2.2 Rilievo R2 via Benevento/C.da Sabatella .................................................................................24
1.5.2.3 Rilievo R3 via Vittorio Emanuele ............................................................................................26
1.5.2.4 Rilievo R4 via Feudo ...............................................................................................................28
1.5.2.5 Rilievo R5 via Garibaldi ..........................................................................................................30
1.5.2.6 Rilievo R6 via Vittorio Emanuele ............................................................................................33
1.5.2.7 Rilievo R7 via Montecapello....................................................................................................36
1.5.2.8 Rilievo R8 via Pietro Sedati .....................................................................................................39
1.5.2.9 Rilievo R9 via Corso Carmine .................................................................................................42
1.5.2.10 Rilievo R10 via Calemme ......................................................................................................45
1.5.2.11 Rilievo R11 via Mulattieri/Sabatella ......................................................................................48
1.5.4 Foto stato di fatto ...........................................................................................................................51
1.5.5 Conclusioni stato di fatto ................................................................................................................56
3
Premessa
Con la pubblicazione della Legge Regionale n. 2 del 22 Gennaio 2010, dal titolo “Misure in materia di
contenimento dell’inquinamento luminoso”, è stato definito il quadro normativo regionale atto a disciplinare
l’importante problematica legata sia alla limitazione dell’inquinamento luminoso sia al risparmio energetico
ad esso collegato.
Sinteticamente le citate normative prevedono:
• la riduzione dell’inquinamento luminoso ed ottico sul territorio regionale mediante il miglioramento delle
caratteristiche costruttive e dell’efficienza degli apparecchi di illuminazione, l’impiego di lampade a ridotto
consumo ed elevate prestazioni illuminotecniche e l’introduzione di accorgimenti antiabbagliamento;
• la razionalizzazione dei consumi energetici negli apparecchi di illuminazione, in particolare da esterno,
l’ottimizzazione dei costi di esercizio e di manutenzione degli stessi;
• la riduzione dell’affaticamento visivo e il miglioramento della sicurezza per la circolazione stradale;
Il piano dell’illuminazione è lo strumento che, con l’obiettivo di concretizzare i punti sopra riportati, si
propone di “fotografare” il territorio comunale in merito al sistema di illuminazione, al fine di permettere:
• il censimento delle diverse sorgenti luminose presenti sul territorio comunale, anche al fine di una corretta
pianificazione delle attività future di manutenzione, di ripristino o ampliamento degli impianti;
• definizione di una disciplina per le nuove installazioni sia in termini estetico-architettonici che di qualità ed
ottimizzazione energetica;
• la pianificazione dei tempi e modi per un corretto adeguamento, manutenzione o sostituzione degli impianti
di illuminazione non a norma.
Con la definizione del piano regolatore di illuminazione ci si propone oltre che di ottemperare a quanto
richiesto dalla vigente normativa, anche di evidenziare le diverse caratteristiche urbanistiche ed ambientali
del territorio comunale al fine di esaltarne le peculiarità e la fruibilità anche nel periodo serale - notturno, in
complementarietà al periodo diurno.
1.1 Obiettivi del Piano dell’illuminazione
L’illuminazione pubblica e privata, rappresenta un importante strumento di caratterizzazione del paesaggio
urbano notturno che può favorirne in modo decisivo la sua fruibilità.
Il piano regolatore dell’illuminazione è stato redatto a seguito di una analisi del contesto urbano e sulla base
di criteri tecnici e qualitativi per gli impianti di illuminazione pubblica coerenti con l’indicazione della
normativa vigente. Tra gli obiettivi del presente lavoro vi è quello di indicare una strategia urbana della luce
capace sia di dare alla città una illuminazione coerente con quanto previsto dalla normativa vigente, sia di
essere rispettosa dell’ambiente e virtuosa nell’ambito del risparmio energetico.
Con specifico riferimento alla limitazione dell’inquinamento luminoso ed al risparmio energetico, gli
obiettivi del piano di illuminazione sono i seguenti:
1. Limitare i livelli di luminanza delle superfici a quanto effettivamente necessario. Ciò significa non
applicare livelli di luminanza superiori ai valori minimi previsti dalle norme di sicurezza, quando presenti, in
modo da garantire i livelli necessari per la sicurezza senza però produrre eccessivo inquinamento luminoso.
Quando non siano presenti norme specifiche, i livelli di luminanza dovranno essere commisurati a quelli
delle aree circostanti.
2. Prevedere la possibilità di una diminuzione dei livelli di luminanza in quegli orari in cui le caratteristiche
di uso dello spazio urbano lo consentano. I livelli di illuminazione necessari per la sicurezza o per il buon
uso di un certo tipo di area dipendono, infatti, dalle caratteristiche di fruizione dell’area stessa.
3. Minimizzare la dispersione diretta di luce da parte degli apparecchi di illuminazione al di fuori delle aree
da illuminare. Questo è già concretamente realizzabile attraverso un'attenta progettazione e un'attenta scelta
degli apparecchi di illuminazione basata sulle loro prestazioni.
4
1.2 Riccia: tra storia ed architettura
5
Storia e curiosità
Riccia, centro di discrete dimensioni, riferimento per un ampia fetta del territorio molisano, è circondato da
un incantevole paesaggio ricco di boschi e luoghi ameni; per coloro che desiderano visitare il paese e il suo
territorio è possibile immergersi in una realtà dove si può godere di aria salubre, quiete, verde, prodotti
genuini e tipici e perché no, di una vita all'aperto a contatto con abitudini rurali.
Assai suggestivo risulta il centro storico caratterizzato da stretti vicoli, alte scalinate e da palazzi degni di
nota. Non si dispone di fonti storiche che consentano di avere notizie precise sulle origini del paese così
come del suo nome, tuttavia alcuni ritrovamenti archeologici tendono a suffragare l'ipotesi che il territorio
fosse abitato nell'antichità dal valoroso popolo dei Sanniti; poi, sarebbe divenuta colonia romana. Fonti
storiche, piuttosto, accreditate ci informano che Riccia, durante il periodo feudale, fu sotto il controllo della
famiglia Di Capua per un periodo assai lungo e continuo.
Tra i vari personaggi dei Di Capua che si succedettero nel dominio del feudo, emerge, per i sentimenti
suscitati e la benevolenza degli abitanti, quello di Costanza di Chiaromonte, moglie del re Ladislao di
Durazzo. Costui, nel 1392, ripudiò la moglie e impose all'infelice di unirsi in matrimonio con Andrea Di
Capua. Dall'unione nacquero Luigi e Maria per la continuità della discendenza. Le spoglie di Andrea e
Costanza si trovano nella chiesa di Santa Maria delle Grazie e il ricordo della loro esistenza ebbe una
profonda eco nella popolazione.
Nel 1792, con la morte di Bartolomeo, ultimo esponente della dinastia, la famiglia Di Capua si estinse.
Riccia non venne concessa più in feudo e fu devoluta al demanio.
Arte, Cultura, Ambiente
Nella parte vecchia del paese, si erge la torre cilindrica, con i beccatelli, testimonianza superstite dell'antico
Castello medievale dei Di Capua; tale fortezza, secondo fonti storiche, era un maniero solido, con mura
poderose ed occupava un area di oltre 10 are. L'unico accesso era costituito da un ponte levatoio, soprastante
6
un ampio fossato.
L'edificio religioso più antico, ritenuto coevo all'abitato più remoto, è la Chiesa di Santa Maria delle Grazie,
situata nel Piano della Corte, in vicinanza dei ruderi del castello. In essa si trova il vano di sepoltura dei Di
Capua.
La Chiesa di Santa Maria Assunta, situata nel borgo, presenta elementi che possono essere cronologicamente
posti tra il romanico ed il gotico, tra il XIII ed il XIV secolo. Interessante è il portale con pseudoprotiro con
due colonne sormontate da capitelli decorati con pomi vegetali e foglie aggettanti, su cui imposta un arco a
tutto sesto incorniciato da un cordone alla cui base appaiono due leoni. Fu restaurata più volte. Nel suo
interno c'è un pregevole quadro ligneo raffigurante la Madonna degli Apostoli riferibile al periodo
rinascimentale, e le reliquie di San Vitale, traslate da Roma e giunte a Riccia nel 1755.
Del secolo XIV è anche la Chiesa della SS. Annunziata, il cui altare maggiore fu consacrato dal Cardinale
Orsini, divenuto poi Papa nel 1716.
Interessante da vedere è il Museo delle Arti e delle Tradizioni popolari.
A qualche chilometro dall'abitato si trova il bosco "Mazzocca": un oasi di verde degna di visita da parte degli
amanti della natura.
Sopra è riportata un’interessante planimetria risalente al periodo 1918-1925 raffigurante i punti luce
dell’epoca sparsi per il territorio. Nell’analizzare la cartina sono state individuate importanti annotazioni: una
legenda che aiuta ad identificare in base ai simboli utilizzati, le tipologie di lampade dell’illuminazione
pubblica. Nella mappa è rappresentato il più antico censimento dell’illuminazione pubblica del comune di
Riccia. Di seguito, in tabella, sono riportate con maggior dettaglio le annotazioni presenti sulla planimetria.
7
Simboli
•
Legenda
Tipologia lampade
Lampade ad arco
Lampade incandescenti ad orario continuo da 5 a 10
candele
Lampade incandescenti ad orario limitato
Censimento Illuminazione pubblica del comune di Riccia del 1918-1925
No. Lampade da 10 candele ad orario continuo
62
No. Lampade da 5 candele ad orario continuo
58
No. Lampade da 10 candele ad orario limitato
25
No. Lampade da installarsi sulla Piazza in costruzione (caratteri 4
poco leggibili)
Totale
149
Si può notare che già all’epoca erano adottate delle forme di risparmio energetico che riducessero il
funzionamento delle lampade (le cosiddette lampade ad orario limitato). Le lampade censite allora erano
circa il 16,5% (149) di quelle installate nel territorio comunale al giorno d’oggi (905).
1.3 Aree omogenee e caratteri del territorio
Le aree omogenee determinate dal piano regolatore dell’ illuminazione sono individuate in:
• residenziali (zona B)
• residenziali soggette ad espansione edilizia (zona C)
• industriali ed artigianali (zona D)
• agricole e verde (zona F)
• centri storici (zona A)
• cimiteriali (zona H)
• servizio pubblico interesse comune ed istruzione (zona I)
Il PRIC ha fatto riferimento al Piano Regolatore Generale PRG, messo a disposizione dagli uffici tecnici
comunali, in cui sono rappresentate le diverse aree omogenee comprese nel territorio comunale, sopra
elencate.
1.4 Analisi dello stato di fatto dell’illuminazione pubblica
1.4.1 Premessa
Il parco dei corpi illuminanti presenti sul territorio comunale risulta diversificato sia nel tipo di lampada, sia
nel tipo di sostegni. Al fine di evidenziare le difformità dei diversi impianti di illuminazione rispetto a quanto
richiesto dalla normativa vigente è stata svolta una specifica indagine sull’intero territorio comunale.
Le aree tematiche oggetto dell’indagine sono state le seguenti:
- Tipologia installativa
- Tipologie di sorgenti luminose
- Potenza delle sorgenti luminose
Il censimento dello stato di fatto ha identificato un totale di 905 punti luce, differenziati in funzione delle
diverse tipologie di applicazioni, di corpi illuminanti, di sorgenti luminose e di supporti. L’aggiornamento
dei dati è recente (Luglio 2010).
8
L’incertezza sui censimenti effettuati, vista la particolare difficoltà incontrata nel conteggio dei punti
luminosi nella fittissima rete stradale del comune è stimata al 10 % (circa 91 corpi illuminanti).
In allegato al PRIC è riportata la Tavola 1 “Rilievo dei punti luce” in cui sono illustrati in dettaglio i rilievi
effettuati nell’intero territorio comunale.
1.4.2 Tipologia degli apparecchi illuminanti
I dati riferiti alle caratteristiche installative dei punti luce del comune di Riccia, sono di seguito riportati:
Tipologia installativa
A sospensione
Testa Palo
Palo con globi
Lanterna a parete
Palo con lanterna
Sbraccio a parete
Altri tipi
Q.ta
269
392
91
110
9
32
2
%
29,7%
43,3%
10,1%
12,2%
1,0%
3,5%
0,2%
Tipologia installativa
A sospensione 29,7%
Testa Palo 43,3%
Palo con globi 10,1%
Lanterna a parete 12,2%
Palo con lanterna 1,0%
Sbraccio a parete 3,5%
Altri tipi 0,2%
1.4.3 Tipologia di sorgenti luminose
Per quanto riguarda i tipi di lampade installate, si nota che le lampade ai vapori di mercurio sono ancora le
lampade più diffuse in quanto ricoprono ancora circa il 96% dei fabbisogni comunali.
9
L’alta percentuale di sorgenti ai vapori di mercurio evidenzia la necessità di un massiccio intervento di
ammodernamento delle sorgenti luminose impiegate. Si ricorda che secondo la Direttiva Europea
2002/95/CE le lampade ai vapori di mercurio sono più fabbricate dal primo luglio 2004 e vendute dal primo
luglio 2006, visto il loro potere inquinante.
Tipo sorgente luminosa
Lampade SAP
Lampade HG
Lampade ad induzione
Altri tipi
Q.ta
25
873
5
2
%
2,8%
96,5%
0,6%
0,2%
Tipologia Sorgente Luminosa
Lampade SAP 2,8%
Lampade HG 96,5%
Lampade ad induzione 0,6%
Altri tipi 0,2%
1.4.4 Potenza sorgenti luminose
Durante i sopraluoghi è stato possibile determinare la potenza elettrica delle sorgenti luminose. Di seguito è
riportata la tabella e grafico riassuntivo del numero delle lampade classificate in base alla loro potenza
elettrica:
Potenza sorgenti luminosa
70 W
125 W
250 W
Altre tipologie
Q.ta
12
441
447
5
%
1,3%
48,7%
49,4%
0,6%
10
Potenza sorgenti luminose
70 W, 1,3%
125 W, 48,7%
250 W, 49,4%
Altre tipologie, 0,6%
Si fa notare che la quasi totalità delle lampade di taglia 125 W, 250 W, sono le sorgenti a vapori di mercurio
(97%). Questo sempre a rimarcare il fatto che le sorgenti che costituiscono la maggior parte del parco
illuminante del comune di Riccia, necessitano di un massiccio ammodernamento.
1.4.5 Ubicazione dei centri luminosi
La principale richiesta dell’amministrazione comunale durante la stesura del PRIC, è stata quella di
effettuare il censimento dei punti luce, suddividendoli in due aree: centro storico e area urbana. Questa
suddivisione è stata realizzata perché il comune ha espresso la volontà di voler in futuro sostituire nel centro
storico le lampade presenti con lampade a luce bianca, per valorizzare esteticamente gli edifici di carattere
storico.
In considerazione del fatto che si intende suddividere le aree da illuminare per le due tipologie, centro
storico ed aree urbane, con differenti tipologie di sorgenti luminose da adottare, si riporta di seguito la tabella
contenente il numero di centri luminosi suddivisi per area, tipologia sorgente, e potenza.
Parco centri luminosi
Zona
CENTRO STORICO
AREA URBANA
Quantità
Tipo installazione
Potenza
Armatura
esistente
Tipo lampada
19
Testapalo (tipo a)
250W
Vapori di mercurio
2
A sospensione (tipo c_250W)
250W
Vapori di mercurio
67
Lanterna a parete (tipo d)
125W
Vapori di mercurio
6
Palo con lanterna (tipo f)
125W HG
Vapori di mercurio
303
Testapalo (tipo a)
250W HG
Vapori di mercurio
40
Testapalo (tipo b)
250W HG
Vapori di mercurio
197
A sospensione (tipo c_125W)
125W HG
Vapori di mercurio
70
A sospensione (tipo c_250W)
250W HG
Vapori di mercurio
43
Lanterna a parete (tipo d)
125W HG
Vapori di mercurio
2
Altro tipo (tipo e)
125W HG
Vapori di mercurio
3
Palo con lanterna (tipo f)
125W HG
Vapori di mercurio
11
12
32
5
13
Testapalo (tipo g)
Sbraccio a parete (tipo h)
Testapalo (tipo I)
Testapalo (tipo J)
91
Palo con Globi (tipo 1,2,3,4)
70W SAP Sodio Alta Pressione
125W HG Vapori di mercurio
125 W
Induzione
250W SAP Sodio Alta Pressione
125 W HG
Vapori di mercurio
1.4.6 Criticità dell’impianto d’illuminazione pubblica
Sul territorio del comune è stata condotta un’attenta campagna per il censimento delle problematiche di
natura elettrica meccanica ed energetica degli impianti di illuminazione pubblica, considerando anche
l’aspetto della sicurezza. Durante i rilievi è stata effettuata un’approfondita classificazione delle criticità
presentate dall’impianto d’illuminazione pubblica, che nei punti di seguito viene così riassunta:
1- Criticità Illuminotecniche dei punti luminosi dell’illuminazione pubblica I:
- Scarsa Luce < 5 lux (I1).
- Bassa resa cromatica in relazione agli ambienti illuminati (I2). Per esempio la cattiva illuminazione del
patrimonio monumentale del comune con lampade che mettono tonalità sulla lunghezza d’onda del giallo.
- IIlluminamento disuniforme (I3). Tale inconveniente si genera: per il cattivo illuminamento del manto
stradale quando ad es i pali sono tra loro troppo distanti o le lampade sono mal funzionanti o a fine vita.
Questo genera dei valori di illuminamento e luminanza al di sotto delle soglie ammesse dalle norme.
Oppure si verifica per lo spegnimento parziale dei punti luminosi, effettuato per risparmiare sulla bolletta
energetica. Ciò causa un illuminamento del manto stradale disuniforme che viola le norme UNI 13201 .
-Inquinamento luminoso (I4). Si tratta di tutti quegli apparecchi che secondo la Legge Regionale 2/10 del
Molise emettono luce verso la volta celeste;
2- Sicurezza elettrica (S):
-Impianti e linee elettriche che violano le leggi e normative vigenti, in termini di sicurezza elettrica;
3-Criticità meccaniche (M) di:
-Pali e sostegni. Ad esempio pali e sostegni pericolanti, o fortemente danneggiati dagli agenti atmosferici,
oppure correzione interdistanza o altezza degli apparecchi;
4-Criticità energetiche del parco lampade del comune (E):
-Elevato consumo di energia elettrica . Questo problema per esempio si verifica per il massiccio utilizzo di
lampade con scarsa è efficienza luminosa (lm/W).
Attraverso quest’analisi, svolta ricercando in ogni singola strada del comune lampade attinenti ai suddetti
criteri, è stato possibile stilare la seguente tabella che riassume finora quanto detto. Nella tabella, in
corrispondenza dei punti luminosi “critici”, vengono proposte soluzioni d’intervento adeguante a ciascun
caso.
12
LEGENDA Tabella
I1: Scarsa Luce < 5 lux
I2: Bassa resa cromatica in relazione agli ambienti illuminati
I3: Illuminamento disuniforme
I4: Apparecchio inquinante
S: Impianti e linee elettriche che violano le leggi e normative vigenti, in termini di sicurezza elettrica
M1: Criticità meccaniche: palo pericolante, danneggiato, ossidato o corroso.
M2: Apparecchi installati ad un'altezza < 7 m. Causano la disuniformità d'illuminamento del manto
stradale.
E: Criticità energetiche del parco lampade del comune
1: Sostituzione sorgente luminosa con lampada ad alogenuri metallici, CDO-TT, 70W, luce bianca.
2: Sostituzione sorgente luminosa con lampada ad alogenuri metallici, CDO-TT, 100W, luce bianca.
3: Sostituzione sorgente luminosa con lampada sodio alta pressione, SON PLUS, 70W, luce dorata.
4: Sostituzione sorgente luminosa con lampada sodio alta pressione, SON PLUS, 100W, luce dorata.
5: Installazione dei regolatori di flusso.
6: Sostituzione dell’armatura con una non inquinante o intervento correttivo ottica.
7: Messa in sicurezza degli impianti secondo le leggi e normative vigenti.
8: Sostituzione, ripristino di pali e sostegni oppure variazione altezza, interdistanza.
9: Sostituzione ausiliari elettrici.
Priorità d’intervento Elevata
Priorità d’intervento Media
Priorità d’intervento Bassa
13
Tabella
SITUAZIONE STATO DI FATTO
Ubicazione
Zona
Posizione (via)
Quantità
Tipo installazione
Potenza
Armatura
esistente
Centro
Storico
Centro
Storico
Centro
Storico
Via B. Zaburri
3
Testa Palo (tipo a)
250 W
Viale F. Ciccaglione
3
Testa Palo (tipo a)
250 W
Viale F. Ciccaglione
6
Palo con lanterna
(tipo f)
125 W
Centro
StoricoArea urbana
Corso Carmine
Corso Vittorio Emanuele
Largo Airella
Largo Calemme
Largo Casale
Largo Garibaldi
Largo Giacinto
Piano della Corte
Piazza Giacomo Sedati
Piazza Umberto I
Traversa Corso Vitt. Emanuele
Traversa Via Sabatellla
Via 4 Novembre
Via Airella
Via Benevento
Via Calemme
Via Campobasso
Via Carmine
Via Casale
Via Castelvetere
Via Colle della Macchia
Via Costanza di chiaro monte
Via Federico Ciccaglione
Via Feudo
Via Feudo
Via G. Marconi
Via G.Pepe
Via Montecapello
Via Mulattieri
Via Panichella
Via Portella
Via Roma
Via Sabatella
372
Testa Palo (tipo a),
Testa palo (tipo b),
A sospensione
(tipo c_125W),
A sospensione
(tipo c_250W),
Testa Palo (tipo g)
125-250 W
Tipo
lampada
Vapori di
mercurio
Vapori di
mercurio
Vapori di
mercurio
Vapori di
mercurio,
Sodio Alta
Pressione
Criticità
Intervento
Proposto
I1
2
I2
2
I2
1
I3
5
14
SITUAZIONE STATO DI FATTO
Ubicazione
Zona
Area
Urbana
Area
Urbana
Centro
StoricoArea
Urbana
Posizione (via)
Quantità
Tipo installazione
Potenza
Armatura
esistente
Piazza Umberto I
91
Palo con Globi
(tipo 1,2,3,4)
125 W
Via Carmine
6
Testa Palo (tipo g)
70 W
Tutte le vie
322 (tipo a),
40 (tipo b),
197 (tipo
c_125W),
72 (tipo
c_250W),
110 (tipo d),
2 (tipo e),
32 (tipo h)
Testa Palo (tipo a),
Testa palo (tipo b),
A sospensione
125 W (tipo
(tipo c_125W), c_125W, tipo d,
A sospensione
tipo e, tipo h),
(tipo c_250W),
250 W (tipo a ,
Lanterna a parete
tipo b, tipo
(tipo d), Altro tipo
c_250W)
(tipo e), Sbraccio a
parete (tipo h)
Tipo
lampada
Vapori di
mercurio
Sodio Alta
Pressione
Sodio Alta
Pressione
Criticità
Intervento
Proposto
I4
6
I4
6
E
1-2-3-4-9
I dati raccolti nella tabella sono disponibili graficamente nella tavola interattiva in formato dwg allegata al PRIC, con apposite tabelle e sotto specifici layer, allo
scopo di facilitare le future fasi d’intervento proposte.
15
1.4.7 Quadri elettrici e POD
Durante i rilievi, sono stati esaminati i quadri di alimentazione a servizio delle sorgenti luminose distribuite
nel territorio comunale. Nella figura sotto, sono indicate le ubicazioni dei medesimi quadri:
Gli impianti sono alimentati tramite 6 POD punti di consegna (del POD IT001E04242773 non sono
disponibili le letture delle bollette elettriche)
16
Dal semplice rilievo visivo, presente nella foto sotto, è stato possibile dedurre la struttura del quadro:
Fotografia - Rilievo di un quadro elettrico di alimentazione
-interruttore automatico generale da 160 A;
-2 contattori trifase;
-fusibili ubicati sulle due diverse linee comandate dai rispettivi contattori;
Dal rilievo effettuato sul quadro è possibile affermare che:
-Il quadro risulta obsoleto come struttura e componenti interni
17
- Assenza dei setti di separazione interna tra la parte di potenza e la parte di automazione (segnali relè etc.);
- I cavi per effettuare i cablaggi sottostimati in lunghezza, e posizionati con scarso ordine logico;
- Assenza di una morsettiera dedicata;
- Assenza dei dati di targa del quadro;
- Cavi giuntati di colore diverso (grigio-blu)
1.4.8 Tempi di adeguamento alla L.R.
L.R. n.2 del 22 Gennaio 2010 Articolo 6:
Comma 1: “Entro cinque anni dall'entrata in vigore della presente legge, gli impianti di illuminazione
esterna pubblica esistenti o di illuminazione privata di nuova realizzazione devono essere adeguati alle
disposizioni della stessa.
Comma 2: “Gli apparecchi illuminanti altamente inquinanti, quali globi luminosi, fari, torri faro, ottiche
aperte e
insegne luminose, devono essere adeguati entro tre anni dall'entrata in vigore della presente legge. Per
tali apparecchi è consentito l'adeguamento anche mediante l'adozione di schermature o dispositivi in grado di
contenere e dirigere verso il basso il flusso luminoso, purché l'intensità luminosa risultante non superi 15 cd
per 1000 lumen a 90° e oltre.”
1.5 Rilievi illuminotecnici
Per ricondurre tutti gli aspetti del presente P.R.I.C. ad una valenza legata alla qualità della luce ed agli aspetti
percettivi, è stata condotta una ampia campagna di misurazioni fotometriche che hanno consentito di
riscontrare la distribuzione dei parametri principali illuminotecnici sul territorio di Riccia, a partire da strade
campione rappresentative della rete viaria.
La misurazione dei livelli di illuminamento e di luminanza effettuata mediante strumenti quali luxmetro,
permette di quantificare l’aspetto più propriamente fisico dei livelli di illuminazione esistenti (in termini di
illuminamenti e di luminanza).
Il riferimento indispensabile all’effettuazione delle verifiche necessarie sono le Norme UNI 11248
(“Illuminazione stradale – Selezione delle categorie illuminotecniche”) e UNI EN 13201-2 (“Illuminazione
stradale – Requisiti prestazionali”): essa indicano i requisiti di quantità e qualità dell'illuminazione stradale
per la progettazione, la verifica e la manutenzione di un impianto di illuminazione.
Tali requisiti sono espressi in termini di livello e uniformità di luminanza del manto stradale, illuminazione
dei bordi della carreggiata, limitazione dell'abbagliamento, guida ottica. Essi sono dati in funzione della
classe di appartenenza della strada, definita in relazione al tipo ed alla densità del traffico veicolare.
Il rilievo illuminotecnico è stato effettuato durante le ore notturne ad impianto acceso a regime: si è pertanto
ottenuto un quadro generale della situazione estremamente importante ed utile anche per l’interpretazione dei
dati percettivi raccolti e successivamente per operare un corretto controllo della condizione luminosa.
Si sono considerate quali aree di calcolo i tratti di strada compresi fra due centri consecutivi posti sul
medesimo lato della strada, esteso trasversalmente per tutta la carreggiata (nel caso di strade a doppia
carreggiata, se ne è considerata solo una; nel caso di installazioni bilaterali affacciate, l'area di misura inizia e
termina in corrispondenza di due centri consecutivi posti sul lato sinistro rispetto all'osservatore).
Come indicato dalla norma UNI EN 13201-4, si sono adottate procedure adeguate allo scopo delle
misurazioni. Le misurazioni sono state effettuate controllare lo stato di alcuni impianti campione e la
rispondenza alle normative illuminotecniche: in questo caso è stata sufficiente una serie più limitata di
misurazioni in posizioni maggiormente distanziate rispetto alla griglia indicata dalla normativa: i valori
indicati nelle schede sono in parte desunti da interpolazione fra i valori rilevati.
Rimane salvaguardato l'aspetto più essenziale, ossia che le misurazioni sono state eseguite nello stesso modo
ogni volta che si è effettuato il controllo.
1.5.1 Strumenti di misura
18
Le misurazioni effettuate sono state realizzate con un luxmetro. I rilievi sono stati eseguiti mantenendo lo
strumento in posizione idonea per il rilevamento dei valori: sul piano stradale e con puntamento rivolto verso
i centri luminosi rispetto alla direzione principale di osservazione. Il luxmetro usato per i rilievi è un ILM
1337; di seguito è riportata una tabella in cui sono riassunte le caratteristiche delle strumento.
Luxmetro digitale ISO-TECH Lux-1335
Intervallo di misurazione
40, 400, 4000, 40000, 400000 Lux
40, 400, 4000, 40000 fc (1 fc = 10,76 Lux)
Risoluzione
0,01 Lux
Precisione
±3% di ± 5 cifre di lettura (calibrate
su una lampadina incandescente standard a 2856 K)
Velocità di misurazione
Circa 2,5 volte al secondo
Display
3LCD a 3/4 cifre con indicatore grafico a barre
Fotosensore
Fotodiodo al silicio
Condizioni di funz. e di conserv. 0°C → +50°C <80% UR
-10°C → +60°C <70% UR
Lunghezza cavo del sensore
150cm
Dimensioni sensore
100 (Lungh.) x 60 (Largh.) x 27 (Alt.) mm
Dimensioni (metro)
135 (Lungh.) x 72 (Largh.) x 33 (Alt.) mm
Peso
250g
1.5.2 Schede di rilievo illuminotecnico
La scheda riassuntiva riportata di seguito mette a confronto situazioni diverse riscontrabili nelle vie di Riccia
e la compatibilità con la normativa illuminotecnica.
La tabella riporta in rosso i valori non conformi ai requisiti della normativa illuminotecnica ed in verde quelli
conformi.
Categoria illuminotecnica ME4b
Rilievo
via
Uo
Ul
Lm
Um
Valori minimi di riferimento per
categoria ME4b, Uni 13201
Uo
Ul
Um
Lm
19
n.
(cd/m²)
(lux)
(cd/m²) (lux)
1 Feudo/SP36
0,369 0,168
0,189
2,707
0,4
0,5
0,75
10,7
2 Benevento/C.da Sabatella
0,507 0,377
0,538
7,69
0,4
0,5
0,75
10,7
3 Vittorio Emanuele
0,457 0,294
0,658
9,4
0,4
0,5
0,75
10,7
4 Feudo
0,411 0,305
0,715
10,21
0,4
0,5
0,75
10,7
5 Garibaldi
0,311 0,212
1,059
15,12
0,4
0,5
0,75
10,7
6 Vittorio Emanule
0,708 0,500
0,653
9,320
0,4
0,5
0,75
10,7
7 Montecapello
0,384 0,314
0,766
10,94
0,4
0,5
0,75
10,7
8 Pietro Sedati
0,438 0,418
0,640
9,14
0,4
0,5
0,75
10,7
9 Corso Carmine
0,326 0,163
0,451
6,447
0,4
0,5
0,75
10,7
10 Calemme
0,420 0,267
0,450
6,427
0,4
0,5
0,75
10,7
11 Mulattieri/Sabatella
0,460 0,333
0,244
3,48
0,4
0,5
0,75
10,7
Le grandezze citate nella tabella rappresentano:
-Uo: coefficiente adimensionale pari al rapporto dell’illuminamento minimo, e l’illuminamento medio sul
manto stradale oggetto del rilievo;
-Ul: coefficiente adimensionale pari al rapporto dell’illuminamento minimo e l’illuminamento massimo
preso lungo la mezzeria di ciascuna corsia del manto stradale oggetto del rilievo;
-Um: illuminamento medio del manto stradale oggetto del rilievo;
-Lm: luminanza media sul manto stradale oggetto del rilievo. Ricavata attraverso la seguente formula:
∗
=
Dove r rappresenta il coefficiente di riflessione dell’asfalto preso pari a 0,22, mentre Um è l’illuminamento
medio.
La scelta di una differenziazione della campionatura di rilievo (per tipologia e geometria di impianto, nonché
per classificazione stradale) porta a riflessioni sullo stato illuminotecnico delle strade comunali di Riccia:
- Le caratteristiche e la vetustà delle ottiche inficia notevolmente il rendimento luminoso degli impianti e
quindi taluni parametri (in particolare quelli legati alle uniformità di illuminamento e luminanza);
- I valori di illuminamento e luminanza media al di sotto della normativa illuminotecnica sono solo quelli
relativi ad impianti che utilizzano sorgenti luminose a bassa efficienza;
- L’utilizzo del doppio circuito “tutta notte-mezza notte” può portare, dopo l’orario di spegnimento parziale
dell’impianto, a condizioni di bassa uniformità di luminanza, non conforme con quanto prescritto dalla
normativa illuminotecnica;
Da tali riflessioni ne conseguono alcune considerazioni da legarsi alla pianificazione degli impianti di
illuminazione:
- Scelta di ottiche performanti al fine di ottimizzare le geometrie di impianto e garantire i valori di uniformità
di luminanza ed illuminamento
- Ottimizzazione energetica degli impianti mediante una sapiente progettazione delle geometrie per
razionalizzare le potenze installate mantenendo elevati livelli di efficienza e qualità della percezione
- Graduale abbandono del doppio circuito a favore dell’utilizzo di sistemi di regolazione del flusso luminoso,
ottimizzati su sistemi differenti (su quadro elettrico o puntuale) in relazione alle possibilità tecniche e alle
necessità gestionali e manutentive dei singoli impianti.
E’ stata condotta un’attenta indagine relativa alle strade tipo del comune di Riccia aventi armature testa palo
con lampade a vapori di mercurio 250W con interdistanza media di 28 m. Tale analisi è stata eseguita
attraverso software Dialux, per ottenere prove tangibili sulle disuniformità di luminanza che si hanno, nelle
ore a scarso volume di traffico in conseguenza all’utilizzo del circuito “tutta notte-mezza notte”. In basso
sono illustrate le tabelle e gli stralci estrapolati dal suddetto software, comprovanti la tesi di elevata
disuniformità di illuminamento.
Verifica illuminotecnica tratto di strada HG 250W h=8m interdistanza 28 metri: Accensione 100%
20
Verifica illuminotecnica tratto di strada HG 250W h=8m interdistanza 28 metri: Accensione 50%
(interdistanza equivalente 56 m)
Quanto detto è stato ampliamente confermato: l’apertura del circuito che comanda la metà dei punti luce su
una strada aumenta del doppio l’interdistanza delle sorgenti luminose. Dialux mostra come 3/5 dei paramatri
da soddisfare secondo la norma UNI 13201 non sono rispettati. Ciò impone l’adozione, come si vedrà in
21
seguito, di mezzi equivalenti di risparmio energetico che determino una uniformità di luminanza sul manto
stradale nelle ore di minor traffico (i cosiddetti “regolatori di flusso”).
Si riportano di seguito le singole schede di rilievo illuminotecnico e relative foto.
22
1.5.2.1 Rilievo R1: via Feudo/SP36
23
24
1.5.2.2 Rilievo R2 via Benevento/C.da Sabatella
25
26
1.5.2.3 Rilievo R3 via Vittorio Emanuele
27
28
1.5.2.4 Rilievo R4 via Feudo
29
30
1.5.2.5 Rilievo R5 via Garibaldi
31
Fotografia notturna Via Garibaldi
32
33
1.5.2.6 Rilievo R6 via Vittorio Emanuele
34
Fotografia notturna Via Vittorio Emanuele
35
36
1.5.2.7 Rilievo R7 via Montecapello
37
Fotografia notturna via Montecapello
38
39
1.5.2.8 Rilievo R8 via Pietro Sedati
40
Fotografia notturna via Pietro Sedati
41
42
1.5.2.9 Rilievo R9 via Corso Carmine
43
Fotografia notturna corso Carmine
44
45
1.5.2.10 Rilievo R10 via Calemme
46
Fotografia notturna via Calemme
47
48
1.5.2.11 Rilievo R11 via Mulattieri/Sabatella
49
Fotografia notturna via Mulattieri/Sabatella
50
51
1.5.4 Foto stato di fatto
Zona Municipio Riccia
Nella zona antistante il Comune sono stati misurati valori inferiori ai 3 lux insufficienti per la categoria
illuminotecnica CE5/S3 alla quale appartiene l’area attorno al Municipio di Riccia (valori minimi ammessi
dalla normativa UNI per l’illuminamento medio E medio minimo mantenuto sono di 7,5 lux). Infatti
quest’area del centro storico è stata classificata zona con criticità I1
52
Contrada Peschete
Fotografia Testapalo 70W SAP (tipo g)di recente installazione in località contrada Peschete
53
Fotografia contrada Peschete: quadro con un magnetotermico alimentato dalla linea di via Calemme, che a
sua volta alimenta la linea che prosegue.
54
Strada Statale 212
Fotografia SS212.: Testapalo 250W SAP(tipo j), installati recentemente dall’ANAS.
55
Zona “villette”
Fotografia zona villette: pali con globi istallati di recente. Chiaro esempio d’ inquinamento luminoso (zona
dal punto di vista della pubblica illuminazione non gestita dall’amministrazione comunale).
Zona “villette” vista dal satellite
56
1.5.5 Conclusioni stato di fatto
In conclusione, l’analisi dello stato di fatto fa emergere alcune considerazioni di interesse e carattere
generale ed in particolare quanto di seguito riportato.
• SORGENTI LUMINOSE:
Efficientamento energetico
Oltre il 97% dei punti luce sul territorio comunale è costituito da lampade ai vapori di mercurio, con modesta
efficienza luminosa. Questa appare come una delle priorità di intervento da parte dell’amministrazione
comunale per almeno due motivazioni:
- realizzare un adeguato ed efficace programma di energy saving;
-eliminazione delle sorgenti luminose obsolete che dal 2006 in teoria non possono essere più vendute nella
UE.
Adeguamento alla normativa UNI 13201 - 11248
Gli impianti di illuminazione sono eserciti con funzionamento a “tutta notte - mezza notte” ovvero con tutti i
centri luminosi accesi fino ad un certo orario e metà centri luminosi accesi oltre un certo orario. Le
accensioni sono una lampada sì una lampada no, pertanto sono stati rilevati valori di disuniformità
dell’illuminamento eccessivi e non rispondenti alla normativa vigente .
• STATO DEI CORPI ILLUMINATI:
Circa il 20% degli apparecchi illuminanti viola la L.R. 2/10 (sono altamente inquinanti dal punto di vista
luminoso) e richiedono un adeguato quanto urgente programma di intervento. Gli apparecchi illuminanti
ritenuti inquinanti sono: le lanterne e le sfere o globi.
• STATO DELLE LINEE DI ALIMENTAZIONE:
Sembra auspicabile una programmazione di interventi di verifica ed eventuale rifacimento dei quadri elettrici
e delle linee di alimentazione per lo stato di obsolescenza rilevato.
Nel caso si vogliano adottare provvedimenti di installazione di regolatori di tensione, sarà necessario
procedere ad una verifica dei livelli di caduta di tensione sulle linee in particolare per i centri luminosi
distanti dai quadri elettrici.
1
PIANO REGOLATORE DELL’
ILLUMINAZIONE DEL COMUNE DI
Riccia (CB), Molise
Parte 2:
Classificazione della rete viaria e
territorio comunale
RELAZIONE GENERALE DEL PIANO DI ILLUMINAZIONE DEL COMUNE DI RICCIA
EFFETTUATA AI SENSI DELLA LEGGE REGIONALE N. 2/2010.
Sommario
2.1 Classificazione illuminotecnica delle strade (Norma UNI11248) ............................................................ 2
2.2 Valutazione dei parametri di influenza (Norma UNI11248) .................................................................... 3
2.3 Individuazione delle categorie illuminotecniche (Norma UNI EN13201-2) ............................................. 6
2.3.1 Categorie illuminotecniche .............................................................................................................. 8
2
2.1 Classificazione illuminotecnica delle strade (Norma UNI11248)
La procedura utilizzata dalla norma UNI 11248 per definire la categoria illuminotecnica si basa sulla
“valutazione del rischio” ovvero di valutare ciascun tratto di strada in base alle caratteristiche specifiche per
poi stabilire i valori illuminotecnici di riferimento. Le caratteristiche specifiche sono individuate dalla norma
con il termine “parametri di influenza” e sono ad esempio, il flusso di traffico, complessità del compito
visivo, l’eventuale zona di conflitto, dispositivi rallentatori, necessità rilevate in seguito a sopralluoghi. La
norma ha quindi definito per ogni tipo di strada (autostrade, strade, piste ciclabili, ecc.) una categoria
illuminotecnica di riferimento. Sulla base delle zone di conflitto e dei paramenti di influenza considerati si
modifica la categoria illuminotecnica di riferimento, che può comportare una variazione di categoria in più o
in meno.
Tenuto conto delle indicazioni di cui sopra il progetto illuminotecnico deve procedere come segue:
1. suddividere la strada da illuminare in zone con condizioni omogenee dette “zone di studio” (un tratto
rettilineo, un incrocio, una rotonda, ecc.);
2. individuare per ogni zona di studio la categoria illuminotecnica di riferimento;
3. determinare la categoria illuminotecnica di progetto sulla base dei parametri di influenza.
Data la complessità della procedura l’appendice A della norma suggerisce per i tipi di strada più comuni la
categoria illuminotecnica da assumere al variare dei parametri di influenza. Particolare attenzione deve
essere prestata affinché tra zone adiacenti sia evitata una differenza maggiore di due categorie
illuminotecniche “comparabili”. Nel caso di zone adiacenti che risultino con una differenza superiore a due
categorie, la categoria di riferimento inferiore deve essere aumentata a quella di livello luminoso più elevato
in modo da rispettare la differenza massima di due categorie illuminotecniche. Per le zone di conflitto la
norma raccomanda inoltre un livello luminoso maggiore del 50% rispetto alla zone adiacenti.
I principali riferimenti normativi presi in considerazione per la classificazione illuminotecnica delle strade
sono stati:
- Nuovo Codice della Strada (d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285 e s.m.i.);
- Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 5 novembre 2001 (Norme funzionali e
geometriche per la costruzione delle strade);
- Norma UNI 11248: Illuminazione stradale. Selezione delle categorie illuminotecniche;
- Piano Urbano del Traffico del Comune di Riccia;
Si riporta di seguito lo stralcio della norma UNI 11248.
3
2.2 Valutazione dei parametri di influenza (Norma UNI11248)
A tale classificazione si è applicata l’analisi dei parametri di influenza, ovvero una valutazione di tutte quelle
caratteristiche specifiche dell’ambiente che possono portare ad individuare una diversa categoria
illuminotecnica di progetto.
L’obiettivo di tale analisi è quella di individuare le categorie illuminotecniche che garantiscano la massima
efficacia del contributo degli impianti di illuminazione alla sicurezza degli utenti della strada in condizioni
notturne, ottimizzando al contempo consumi energetici, costi di installazione e di gestione e impatto
ambientale.
I principali parametri di influenza per l’analisi dei rischi considerati per il comune di Riccia, sono stati i dati
relativi ai volumi di traffico sulle singole strade (veicoli/h)
Volumi di traffico
Sono stati valutati i volumi dei transiti durante gli orari diurni e serali (fino alle h.22) per metterli a confronto
con la portata massima per corsia di ogni tipologia di strada, secondo le indicazioni contenute nel Decreto
del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 5 novembre 2001. La valutazione delle differenze in
4
aumento ed in diminuzione rispetto alle soglie standard del 25% e 50% ha permesso di determinare la
variazione della categoria illuminotecnica secondo il prospetto 3 della norma UNI 11248. Inoltre la
valutazione dei volumi di traffico oltre le ore 22 ha permesso di definire l’entità delle riduzioni di categoria
illuminotecnica da effettuare in orario notturno al fine di massimizzare i risparmi energetici.
Tabella flussi di traffico comune Riccia
Dall’alba fino alle 22,00
Dalle 22,00 fino alle 24,00
Dalle 24,00 fino all’alba
Flusso di traffico>50% rispetto al max
Flusso di traffico<50% rispetto al max
Flusso di traffico<25% rispetto al max
Ulteriori situazioni particolari legate ad esigenze specifiche della strada di riferimento sono state valutate
caso per caso.
5
Intersezioni stradali
Per quanto riguarda le intersezioni stradali quali rotonde e svincoli, secondo quanto stabilito dalla norma
UNI 11248, si è fatto riferimento alle categorie illuminotecniche della serie CE, tenendo conto del fatto che
la categoria illuminotecnica selezionata dovrebbe essere maggiore di un livello rispetto alla maggiore tra
quelle previste per le strade d’accesso, facendo riferimento al Prospetto 6 della norma stessa, di seguito
visualizzato in stralcio.
Per le piste ciclabili, appartenenti alla categoria S3 (prospetto 1), è possibile applicare sulla base del
prospetto A.13 della norma UNI 11248, delle variazioni di categoria illuminotecnica in considerazione di
6
fattori quali il flusso di traffico, la presenza o meno di pedoni, la pendenza e lo sviluppo del percorso
ciclabile stesso.
2.3 Individuazione delle categorie illuminotecniche (Norma UNI EN13201-2)
Individuate le categorie illuminotecniche di progetto infatti, la consultazione della norma UNI EN13201-2
consente di valutare i parametri illuminotecnici ad esse associati; il rispetto di tali valori sarà parametro
progettuale riscontrabile dai calcoli illuminotecnici.
La norma citata individua diverse categorie illuminotecniche con specifici parametri fotometrici. Occorre
definire per ogni tratto di strada la relativa categoria illuminotecnica. Le principali categorie indicate dalla
norma sono:
- categorie serie ME basate sulla luminanza (cd/m²) della superficie stradale;
- categorie serie CE e serie S basate sull’illuminamento (lux).
Le categorie ME si applicano alle strade con velocità medio/alte (> 30km/h) ad eccezione delle zone di
conflitto, mentre le categorie CE ed S sono utilizzate per strade urbane (< 30km/h), aree pedonali, aree di
parcheggio, piste ciclabili, i marciapiedi, i sottopassi e le zone di conflitto.
La classificazione delle sedi viarie permette importanti considerazioni rispetto alla connotazione
architettonica del sito, alle diverse funzioni che le strade assolvono ed alle eventuali esigenze funzionali che
devono essere rispettate.
Le prestazioni illuminotecniche direttamente collegate al tipo di sede stradale assumono in tal senso un
significato rilevante anche nella scelta della possibile tipologia di illuminazione e dei corpi illuminanti.
Di seguito sono riportate le tabelle con le grandezze fotometriche da rispettare per ciascuna categoria
illuminotecnica delle strade.
7
Tabella - Categorie illuminotecniche serie ME: strade a traffico motorizzato dove e' applicabile il calcolo
della luminanza, per condizioni atmosferiche prevalentemente asciutte
Tabella - Categorie illuminotecniche serie MEW: strade a traffico motorizzato dove e' applicabile il calcolo
della luminanza, per condizioni atmosferiche prevalentemente bagnate.
TI (Threshold Increment) indice di incremento di soglia. Rappresenta l’indice di incremento di soglia dell’abbagliamento, come
valore numerico che esprime l’effetto dell’abbagliamento psicologico negli impianti di illuminazione stradale.
SR (Surrounding Ratio) indice di uniformità di illuminamento nell’area circostante della carreggiata, come valore medio su strisce
immediatamente fuori i bordi della carreggiata rispetto al valore medio su strisce immediatamente entro i bordi.
8
Tabella - Categorie illuminotecniche serie CE: aree a traffico motorizzato in cui non e' possibile ricorrere al
calcolo della luminanza.
(es. zone di conflitto, incroci, strade commerciali e rotonde, ciclopedonale quando le categorie S o A non sono ritenute adeguate)
Tabella - Serie categorie illuminotecniche serie S: ambienti a carattere ciclopedonale.
(marciapiedi, piste ciclabili, corsie di emergenza ed altre separate o lungo la carreggiata, strade urbane,
strade pedonali, aree di parcheggio, strade interne a complessi scolastici, ...)
2.3.1 Categorie illuminotecniche
In base a quanto finora descritto, sono state individuate le categorie illuminotecniche di riferimento soltanto
valutando la classificazione stradale (Nuovo Codice della Strada d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285)
Tabella: Categorie illuminotecniche di riferimento
Strade
Categoria
Presenza
Pedoni
Larghetto Collecroci
CE5/S3
SI
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Largo Bottego
Largo Collecroci
Largo Morrone
Largo Pozzo
Largo Zarrilli
Salita Airella
Salita Colle
Salita Collecroci
Flusso Traffico (zona
pedonale, commerciale,
direzionale, sportiva)
pedonale con accesso
veicoli
pedonale con accesso
veicoli
zona pedonale
zona pedonale
zona pedonale
9
Salita Monastero
Salita Pelorosso
Salita Pozzo
Salita San Michele
Salita Toppo
Salita umberto I
Traversa Largo Zarrilli
Traversa Vico I Piazza Umberto I
Traversa Vico II Salita Pozzo
Via 24 Maggio
Via Anicarti
Via Arco del Filosofo
Via Canova e Vicoli
Via Castello
Via Cirillo
Via Colombo
Via Coromano
Via dei Salici
Via Gambatesa
Via Giardino
Via Gigante
Via Municipio Vecchio
Via Muratori
Via Padre Pio
Via Palermo
Via Pinabella
Via Santa Barbara
Via Santa Maria
Via Schiavone
Via Stimmatine
Via Trono
Via Vignola
Via Zaburri
Viale Pietro Sedati
Vico 1-2-3- Via Feudo
Vico 1-2-3-4-5-6-7-8 Garibaldi
Vico 1-2-3 Via Airella
Vico 1-2-3- Via G. Marconi
Vico 1-2-3- Via G.Pepe
Vico 1-2-3- Via Muratori
Vico 1-2-3 Via Pinabella
Vico 1-2-3-4-5 Largo Airella
Vico 1-2-3-4-5 Salita Airella
Vico 1-2-3-4-5 Salita monastero
Vico 1-2-3-4-5 Via Salita Collecroci
Vico 1-2-3-4-5-6-7 Piazza Umberto I
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
zona pedonale
zona pedonale
zona pedonale
zona pedonale
zona pedonale
zona pedonale
zona pedonale
zona pedonale
zona di pregio - centro
storico
zona pedonale
zona pedonale
zona pedonale
zona pedonale
zona pedonale
zona pedonale
10
Vico 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-12 Via Castello
Vico Campobasso
Vico Cirillo
Vico Corso Vitt. Emanuele
Vico I e II Corso Carmine
Vico I e II Salita Colle
Vico I e II Salita Pelorosso
Vico I e II Salita Pozzo
Vico I e II Via Anicarti
Vico I e II Via Benevento
Vico I e II Via Panichella
Vico I e II Via Trono
Vico I e II Via Vignola
Vico I e II Via Zaburri
Vico I Salita Umberto I
Vico I Via Municipio Vecchio
Vico I Via Roma
Vico II Via Roma
Vico III Via Roma
Vico Largo Calemme
Vico Palermo
Vico Salita San Michele
Traversa Salita Airella
Vico Via Benevento.
Vico Via Carmine
Vicoli di Via Calemme
Vicolo dei Preti
Corso Carmine
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
CE5/S3
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
ME4b
SI
ME4b
ME4b
ME4b
ME4b
ME4b
ME4b
SI
SI
SI
SI
SI
SI
ME4b
ME4b
ME4b
ME4b
ME4b
ME4b
ME4b
ME4b
ME4b
ME4b
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Corso Vittorio Emanuele
Largo Airella
Largo Calemme
Largo Casale
Largo Garibaldi
Largo Giacinto
Piano della Corte
Piazza Giacomo Sedati
Piazza Umberto I
Traversa Corso Vitt. Emanuele
Traversa Via Sabatellla
Via 4 Novembre
Via Airella
Via Benevento
Via Calemme
Via Campobasso
residenziale commerciale
residenziale commerciale
zona di pregio - centro
storico
zona pedonale
11
Via Carmine
Via Casale
Via Castelvetere
Via Colle della Macchia
Via Costanza di chiaro monte
Via Federico Ciccaglione
ME4b
ME4b
ME4b
ME4b
ME4b
SI
SI
SI
SI
SI
ME4b
ME4b
ME4b
ME4b
ME4b
ME4b
ME4b
ME4b
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
ME4b
Via Roma (da Largo Garibaldi-Incrocio Salita Toppo) ME4b
Via Roma (da piazza sedati-incrocio vico I Via
Roma)
ME4b
Via Roma (incrocio Vico I Roma-incrocio Salita
Toppo)
ME4b
Via Sabatella
ME4b
SI
SI
Via Feudo ( da Largo Garibaldi-fine centro abitato
Via Feudo ( da Via Roma a Largo Garibaldi)
Via G. Marconi
Via G.Pepe
Via Montecapello
Via Mulattieri
Via Panichella
Via Portella
zona di pregio - centro
storico
zona di pregio - centro
storico
SI
SI
NO
non dotata di
marciapiede
Dalla tabella sopra si evince che le strade del comune di Riccia sono fondamentalmente di due tipi:
-strade locali urbane con aree pedonali;
-strade extraurbane secondarie;
12
Figura: La tavola di seguito riporta la classificazione stradale in modo grafico.
Attraverso la tabella flussi traffico del comune di Riccia, e tramite il prospetto 6 della norma UNI 11248, è
stato possibile determinare la variazione della categoria illuminotecnica di riferimento.
Tabella: Categoria illuminotecnica di esercizio
Dall’alba fino alle 22,00
Flusso di traffico>50% rispetto al max
Dalle 22,00 fino alle
24,00
Flusso di traffico<50% rispetto al max
Dalle 24,00 fino all’alba
Flusso di traffico<25% rispetto al max
Esercizio
ordinario
Esercizio
traffico
ridotto
Esercizio
traffico
ridottissimo
Categoria
illuminotecnica
di esercizio
ME4b
ME5
ME6
13
Variazione della categoria illuminotecnica nell’arco della giornata.
Si nota che nelle ore che vanno dalle 22 fino al sorgere del sole vi è un decremento consistente del flusso di
traffico. Di conseguenza la norma UNI 11248 permette di assumere categorie illuminotecniche diverse
nell’arco della giornata adottando un piano d’esercizio giornaliero. Questo consente di contenere i consumi
energetici nelle ore diurne attraverso l’adozione dei regolatori di flusso, citati dalla L.R. 2/10 del Molise.
Dal grafico sopra, ed osservando lo stralcio di tabella delle UNI 11248, si evince che il passaggio alla
categoria illuminotecnica ME5 nelle ore diurne, consente una riduzione di flusso luminoso tra le 22,00 e le
24,00, del 30% rispetto la categoria illuminotecnica ME4b. Mentre il passaggio alla categoria ME6 consente
una riduzione di flusso luminoso pari al 50% rispetto la categoria ME4b. Le citate riduzioni di flusso
ottenibili attraverso, come si vedrà, all’utilizzo dei regolatori di flusso, consentono di rispettare la L.R. e le
norme UNI, permettendo un notevole risparmio energetico.
In sostanza si sono individuate le seguenti categorie illuminotecniche:
- la categoria illuminotecnica di riferimento, che dipende esclusivamente dal tipo di strada presente nella
zona di studio considerata;
- la categoria illuminotecnica di progetto, che dipende dall’applicazione dei parametri di influenza e
specifica i requisiti illuminotecnici da considerare nel progetto dell’impianto;
- la/e categoria/e illuminotecnica/illuminotecniche di esercizio che specifica/specificano sia le con-dizioni
operative istantanee di funzionamento di un impianto sia le possibili condizioni operative previste con un
piano di esercizio stagionale/giornaliero, in base alla variabilità nel tempo dei parametri di influenza.
14
Alla categoria illuminotecnica CE5/S3, non è stato esteso il discorso sull’analisi dei rischi valutando i
volumi di traffico. Questo è dovuto al fatto che tali strade per definizione sono strade locali con aree pedonali
con ridotto flusso di traffico veicolare.
1
PIANO REGOLATORE DELL’
ILLUMINAZIONE DEL COMUNE DI
Riccia (CB), Molise
Parte 3:
Linee Guida per la Progettazione e
Realizzazione degli
Impianti d’Illuminazione
RELAZIONE GENERALE DEL PIANO DI ILLUMINAZIONE DEL COMUNE DI RICCIA
EFFETTUATA AI SENSI DELLA LEGGE REGIONALE N. 2/2010.
Sommario
3.1 DEFINIZIONI E AMBITI APPLICATIVI ............................................................................................. 3
3.1.1 Definizione di Inquinamento Luminoso ........................................................................................... 3
3.1.2 Ambito di applicazione.................................................................................................................... 3
3.1.3 Autorizzazione nuovi impianti, progettisti e progetto illuminotecnico .............................................. 3
3.2 CONTROLLO DEL FLUSSO LUMINOSO DIRETTO ......................................................................... 4
3.2.1 Intensità luminosa massima ............................................................................................................. 4
3.2.2 Metodi di lettura di una tabella fotometrica: ..................................................................................... 5
3.2.3 Effetto dell’inclinazione .................................................................................................................. 6
3.2.4Tipologia degli apparecchi ............................................................................................................... 6
3.2.5 Tipologia degli impianti d’illuminazione ......................................................................................... 7
3.3 CONTROLLO DEL FLUSSO LUMINOSO INDIRETTO ..................................................................... 8
3.3.1 Applicazioni stradali........................................................................................................................ 8
3.4 SORGENTI LUMINOSE EFFICIENTI ................................................................................................10
3.4.1 Eliminazione sorgenti luminose ad elevato impatto ambientale .......................................................14
3.5 SISTEMI PER LA RIDUZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO ..............................................................14
3.5.1 Sistemi per la riduzione del flusso luminoso non idonei ..................................................................14
3.5.2 Quando utilizzare tali sistemi ..........................................................................................................15
2
3.5.3 Regolatori di flusso ........................................................................................................................15
3.5.4 Tipologie Regolatori di flusso luminoso .........................................................................................18
3.6 OTTIMIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI ..............................................................................................21
3.6.1 Scelta degli apparecchi in funzione della loro curva fotometrica .....................................................21
3.6.2 Forma della curva fotometrica ........................................................................................................21
3.6.3 La scelta del dell’apparecchio d’illuminazione adeguato in ambito stradale.....................................22
3.7 REQUISITI ILLUMINOTECNICI MINIMI .........................................................................................24
3.7.1 Requisiti illuminotecnici e impianti d’illuminazione particolari ......................................................25
3.8 CRITERI TECNICI INTEGRATIVI PER IMPIANTI SPECIFICI ........................................................26
3.8.1 Edifici e monumenti .......................................................................................................................26
3.8.2 Impianti sportivi e grandi aree ........................................................................................................26
3.8.3 Altre tipologie ................................................................................................................................26
3.8.4 Insegne prive di illuminazione propria ............................................................................................26
3.8.5 Insegne dotate di illuminazione propria ..........................................................................................27
3.8.6 Apparecchi destinati all’illuminazione esterna non funzionali alla circolazione stradale ..................27
3.8.7 Divieti ............................................................................................................................................28
3.9 CRITERI TECNICI IMPIANTI IN DEROGA AL PROGETTO ILLUMINOTECNICO .......................28
3.9.1 Impianti regolati dalle norme dello stato .........................................................................................28
3.9.2 Sorgenti a funzionamento non continuo ..........................................................................................28
3.9.3 Sorgenti con flusso luminoso inferiore a 1500 lm ...........................................................................28
3.9.4 Adeguamento degli impianti illuminanti inquinanti.........................................................................29
3.9.5 Sorgenti già strutturalmente schermate ...........................................................................................30
3.10 LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO E LA VERIFICA DEI PROGETTI........................................30
3.10.1 Progetto illuminotecnico: contenuti e caratteristiche .....................................................................30
3.10.2 CHIARIMENTO SUL CONSEGUIMENTO DELLA REGOLA DELL’ARTE ............................31
3.10.3 Progetto illuminotecnico: Verifica e controllo ...............................................................................31
3
3.1 DEFINIZIONI E AMBITI APPLICATIVI
Si analizzerà la L.R. Molise n° 2/2010 ai fini di identificare univocamente le linee guida per l’illuminazione
futura per il territorio comunale. In particolare si riporteranno ed esamineranno le seguenti disposizioni:
- Legge della Regione Molise n. 2 del 22/01/2010 “Misure in materia di contenimento dell'inquinamento
luminoso”.
Verranno di seguito definiti i requisiti burocratici amministrativi, autorizzativi, ed i criteri tecnici per
agevolare l’amministrazione comunale e gli operatori del settore (progettisti, illuminotecnici e
produttori) che si troveranno ad operare sul territorio comunale.
3.1.1 Definizione di Inquinamento Luminoso
L.R. 2/10, Articolo 1, comma 2:
“Ai fini della presente legge è inquinamento luminoso ogni forma di irradiazione di luce artificiale che si
disperda al di fuori delle aree alle quali è funzionalmente dedicata, segnatamente se orientata al di sopra della
linea dell'orizzonte.”
Commenti ed Osservazioni: La definizione di inquinamento luminoso è “estesa” ponendo l’accento
su una progettazione illuminotecnica accurata che eviti non solo emissione di luce oltre l’orizzonte
(condizione necessaria ma non sufficiente per il reale conseguimento degli intenti della legge) ma
anche fenomeni di fastidioso quanto pericoloso abbagliamento degli utenti della strada e di luce
intrusiva ed invasiva nelle case e nei fondi altrui.
3.1.2 Ambito di applicazione
L.R. 2/10, Articolo 4, comma 1:
“Per l'attuazione di quanto previsto all'articolo 1, dalla data di entrata in vigore della presente legge, gli
impianti di illuminazione esterna, pubblica e privata, anche in fase di progettazione o di affidamento in
appalto, sono eseguiti a norma antinquinamento luminoso e a ridotto consumo energetico, secondo i criteri di
cui al presente articolo e fatte salve le esenzioni previste all'articolo 1, comma 3.”
Commenti: Su tutto il territorio regionale i nuovi impianti dovranno essere realizzati in modo conforme alla
legge. Tale principio vale sia per i soggetti pubblici che per quelli privati che devono
assoggettare i loro nuovi impianti in conformità alla LR 2/10 all’autorizzazione del comune (Art.3,
comma 2).
3.1.3 Autorizzazione nuovi impianti, progettisti e progetto illuminotecnico
L.R. 2/10, Articolo 3, comma 2:
“Nei casi di cui alle lettere c) e d) del comma 1, deve farsi pervenire al Comune il progetto illuminotecnico
dell'opera da realizzare, redatto da figure professionali specialistiche che ne attestino la rispondenza ai
requisiti previsti dalla presente legge, e l'impresa installatrice, a fine lavori, deve produrre al committente la
dichiarazione di conformità alla presente legge in relazione al progetto approvato. Il progetto
illuminotecnico, da redigersi secondo le modalità previste dalle norme tecniche di sicurezza, deve essere
corredato dei dati fotometrici dei corpi illuminanti, in formato tabellare numerico cartaceo e sotto forma di
file normalizzato secondo i più diffusi standard europei, sottoscritti, a prova della loro veridicità, dal
responsabile tecnico del laboratorio che li ha emessi.”
Commenti sull’autorizzazione: Su tutto il territorio regionale tutti i nuovi impianti d’illuminazione
pubblici e privati devono essere autorizzati dal comune. L’atto di approvazione si compie
con l’approvazione del progetto illuminotecnico.
4
3.2 CONTROLLO DEL FLUSSO LUMINOSO DIRETTO
3.2.1 Intensità luminosa massima
Intensità luminosa: Esprime la quantità di luce che è emessa da una sorgente in una determinata direzione. Si
indica con la lettera I e si misura in candele [cd]. Per poter permettere un confronto fra sorgenti diverse essa
è normalizzata per 1000 lumen.
L.R. 2/10 Articolo 4, comma 2:
“Sono considerati antinquinamento luminoso e a ridotto consumo energetico esclusivamente gli impianti
aventi un'intensità luminosa massima di 0 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre; gli stessi devono essere
equipaggiati di lampade con la più alta efficienza possibile in relazione allo stato della tecnologia e
comunque con efficienza adeguata al piano di illuminamento medio conforme alla normativa europea non
inferiore a 90 lumen/w; gli stessi inoltre devono essere realizzati in modo che le superfici illuminate non
superino il livello minimo di luminanza media e gli illuminamenti medi previsto dalle norme di sicurezza,
qualora esistenti, e devono essere provvisti di appositi dispositivi in grado di ridurre, entro le ore
ventiquattro, l'emissione di luce degli impianti in misura superiore al trenta per cento rispetto al pieno regime
di operatività. La riduzione va applicata qualora le condizioni d'uso della superficie illuminata siano tali che
la sicurezza non ne venga compromessa e qualora l'impianto preveda una potenza superiore a 2.5 kW”.
Commenti: Per i nuovi impianti d’illuminazione pubblici e privati è prevista l’installazione della tipologia definita dalla
legge “ad antinquinamento luminoso”A titolo esemplificativo si riportano di seguito alcune immagini per meglio
chiarire le tipologie di corpi illuminanti adottabili.
Tipologie apparecchi non ammessi
Tipologie apparecchi conformi alla L.R. n. 2/2010
Per verificare il valore dell’intensità luminosa per angoli gamma di 90° ed oltre e quindi la conformità di un
apparecchio alla LR 2/10, non è sufficiente una sommaria visione della curva fotometrica in cui spesso è
difficile intuire i valori di intensità luminosa emessi per angoli vicini e maggiori di 90°, ma è indispensabile
possedere e verificare i dati fotometrici in formato tabulare numerico.
5
Intensità luminosa tracciata in ciascun piano che taglia
il corpo illuminante. La somma di tutte le intensità
luminose a 360° su tutti i piani rappresenta il “solido”
fotometrico dell’apparecchio.
Schematizzazione di come viene rappresentata l’intensità
luminosa. Esiste una intensità luminosa per ogni angolo
Gamma su ogni piano C.
3.2.2 Metodi di lettura di una tabella fotometrica:
1- Tramite l’ausilio di software illuminotecnici.
2- Facendosi rilasciare direttamente la tabella dei dati fotometrici in formato cartaceo dal costruttore.
Si riporta di seguito una tabella fotometrica Gamma/C.
6
Verificando in corrispondenza della linea evidenziata in rosso della tabella sopra che corrisponde
all’intensità luminosa emessa dall’apparecchio in direzione dell’orizzonte (gamma = 90°) su ogni piano C si
capisce la conformità dell’apparecchio alla LR 2/10.
Se uno solo dei valori della linea con gamma uguale a 90° è maggiore di 0, allora l’apparecchio NON è
conforme alla LR 2/00.
Anche le tabelle non danno la certezza assoluta della veridicità dei dati.
Una sicurezza maggiore delle misure fotometriche si può avere richiedendo dati fotometrici certificati da enti
terzi come ad esempio certificati da laboratori che possono apporre sugli apparecchi il marchio
“Performance” dell’Istituto Marchio di Qualità Italiano.
3.2.3 Effetto dell’inclinazione
Un aspetto interessante e da verificare è la posizione di misura dell’apparecchio e l’effettiva posizione di
installazione.
In linea di principio quasi tutti gli apparecchi vengono “fotometrati” con vetro piano orizzontale e si
consiglia di installarli in tale posizione.
E’ quindi fondamentale la verifica sul certificato di conformità alla legge la posizione di misura
dell’apparecchio e l’effettiva posizione di installazione.
3.2.4Tipologia degli apparecchi
La legge regionale 2/10, lascia libertà di scelta sulla tipologia degli apparecchi
Per quanto riguarda gli apparecchi illuminanti, a parità di conformità sono da preferire apparecchi
a vetro piano orizzontale, rispetto agli altri in quanto:
– Non inquinano e non abbagliano,
– Si sporcano meno, e sono più facilmente pulibili,
– Hanno una minore perdita di efficienza,
7
– Non ingialliscono.
– Sono più resistenti anche ad eventi accidentali,
– Costano meno,
– Non hanno elementi mobili nell’armatura a rischio di cadute.
3.2.5 Tipologia degli impianti d’illuminazione
I criteri di scelta delle tipologie di illuminazione e dei sostegni è fortemente condizionato dalla realtà del
territorio e deve comunque necessariamente essere commisurata alla destinazione d’uso ed all’ambito
territoriale in cui vengono inseriti.
Per quanto riguarda i nuovi impianti come considerazione generale si ritiene opportuna l’adozione di altezze
di installazioni degli apparecchi non superiori all’altezza degli edifici circostanti e comunque con altezze
entro i 6-8metri nei centri cittadini in ambito stradale e 8-10 metri in ambito stradale negli altri ambiti.
Di seguito è riportata una selezione visiva delle tipologie di impianti d’illuminazione idonei e non
idonee ad essere installati o realizzati sul territorio comunale.
E’ importante sottolineare che se l’apparecchio appare conforme alla LR 2/10, non è detto che lo sia
l’impianto o semplicemente l’installazione a causa di ulteriori fattori, per esempio aver adottato inclinazioni
non consone con la tipologia di apparecchio utilizzato.
Figura – Apparecchi non conformi con la LR 2/10. Alcune di queste tipologie presenti anche sul
territorio comunale possono facilmente essere adattate (es. i pali a frusta se l’apparecchio
installato è a vetro piano e può essere posto con vetro orizzontale) anche mediante l’inserimento
di alette schermanti. Purtroppo altre possono solo essere sostituite.
Apparecchi conformi alla LR 2/10. Le tipologie 6 e 8 sono ammesse esclusivamente per l’illuminazione di edifici storici
a di alto valore architettonico ove non possa essere fatto altrimenti.
8
3.3 CONTROLLO DEL FLUSSO LUMINOSO INDIRETTO
Il controllo del flusso luminoso indiretto viene prescritto dalla legge in termini di limitazione dei
parametri illuminotecnici specifici (luminanza media ed illuminamenti medi ) ai valori minimi specificati
dalle norme.
NORME DI RIFERIMENTO: norma italiana UNI 11248, e norma europea EN UNI 13201.
3.3.1 Applicazioni stradali
Tutti i progetti illuminotecnici in ambito stradale dovranno essere realizzati conformemente alla
norma UNI 11248, utilizzando come riferimento la classificazione stradale individuata nell’omonimo
capitolo.
Si riportano in particolare le specifiche di progetto ai fini della norma UNI 11248 che fa riferimento alla EN
UNI 13201.
• Luminanza media mantenuta (Lm)
• Uniformità Generale (Uo)
• Uniformità Longitudinale (Ul)
• Abbagliamento debilitante (Ti)
• Illuminazione di contiguità (SR)
Le tabelle estrapolate dalla EN UNI 13201 che fanno riferimento alle succitate grandezze fotometriche da
rispettare:
Tabella 1 - Categorie illuminotecniche serie ME: strade a traffico motorizzato dove e' applicabile il calcolo della
luminanza, per condizioni atmosferiche prevalentemente asciutte
9
Tabella 2 - Categorie illuminotecniche serie MEW: strade a traffico motorizzato dove e' applicabile il calcolo
della luminanza, per condizioni atmosferiche prevalentemente bagnate.
Tabella 3 - Categorie illuminotecniche serie CE: aree a traffico motorizzato in cui non e' possibile ricorrere al
calcolo della luminanza.
(es. zone di conflitto, incroci, strade commerciali e rotonde, ciclopedonale quando le categorie S o A non
sono ritenute adeguate)
Tabella 4 - Serie categorie illuminotecniche serie S: ambienti a carattere ciclopedonale.
(marciapiedi, piste ciclabili, corsie di emergenza ed altre separate o lungo la carreggiata, strade urbane,
strade pedonali, aree di parcheggio, strade interne a complessi scolastici, ...)
10
3.4 SORGENTI LUMINOSE EFFICIENTI
LR 2/10. Articolo 4, comma 2:
“…gli stessi devono essere equipaggiati di lampade con la più alta efficienza possibile in relazione allo stato
della tecnologia e comunque con efficienza adeguata al piano di illuminamento medio conforme alla
normativa europea non inferiore a 90 lumen/w”.
Commenti:
Il piano predilige essenzialmente alcune tipologie di lampade quali quelle al sodio alta pressione, e solo ove
strettamente necessario ed in relazione al tipo di applicazione, anche lampade a maggiore resa cromatica ma
con almeno analoga efficienza.
Riassumendo ai minimi termini le sorgenti luminose privilegiate dal piano sono:
- Stradale: Sodio alta e bassa pressione, led
- Pedonale/centro storico: Sodio alta pressione ed in specifici e limitati ambiti, ioduri metallici a bruciatore
ceramico con Efficienza >90 lm/W (che elimina le sorgenti a ioduri metallici meno efficienti del sodio), e a
led;
- Impianti sportivi: ioduri metallici
- Parchi, ciclabili e residenziale: fluorescenza, led, sodio alta pressione, ioduri metallici a bruciatore
ceramico di bassa potenza
- Monumenti ed edifici di valore storico, artistico ed arcitettonico: ioduri metallici di bassa potenza.
Le sorgenti previste nella redazione del piano, tenendo in considerazione il colore dei materiali prevalenti,
riflessioni e aspetti estetico/funzionali dell’impianto cittadino, nonché la normativa esistente, in particolare la
legge regionale n°2/2010, sono le seguenti:
- Lampade ai vapori di sodio ad alta pressione - Tipo 1:
Costituite da un tubo di scarica in alluminio policristallino racchiuso all’interno di un bulbo di vetro. Bulbo
tubolare esterno in vetro trasparente, posizione di funzionamento universale.
Temperatura colore T = 2000°K
Attacco: E27 - E40
Resa Cromatica Ra=25
Efficienza 88-133 lm/W
Potenze: comprese fra 50 a 250W privilegiando le potenze inferiori in relazione alla tipologia di strada.
Applicazione: Illuminazione di aree urbane e pubbliche o private.
Figura 5.7 – Caratteristiche principali di alcune tipologie di Lampade al sodio alta pressione
- Lampade ai vapori di sodio ad alta pressione - Tipo 2:
Costituite da un tubo di scarica in alluminio policristallino racchiuso all’interno di un bulbo di vetro. Bulbo
tubolare esterno in vetro trasparente, posizione di funzionamento universale.
Temperatura colore T = 2150°K
Attacco: E27 - E40
Resa Cromatica Ra=65
Efficienza max 100 lm/W
Potenze: Da 150W a 400W
11
Applicazione: Illuminazione in cui sia richiesto equilibrio fra colore della luce ed efficienza.
Figura– Caratteristiche principali di alcune tipologie di Lampade al sodio alta pressione a Ra
Maggiorato
- Lampade ai vapori di sodio a bassa pressione:
Costituite da un tubo di scarica ad U all’interno di un bulbo in vetro trasparente alla radiazione visibile, ma
riflettente la radiazione infrarossa al fine di aumentare l’efficienza luminosa che risulta la massima
attualmente raggiunta.
Temperatura colore T=1800 °K
Attacco: BY22
Efficienza 130-178 lm/W
Potenze: Da 36W a 180W
Applicazione: Illuminazione di strade dove la resa cromatica non sia essenziale (zone artigianali o
industriali), incroci stradali (il colore arancione permette di allertare l’utente della strada).
Illuminazione dove si desideri la lampada con la massima efficienza possibile.
Figura – Caratteristiche principali di alcune tipologie di Lampade al sodio bassa pressione
- Lampade fluorescenti compatte a risparmio energetico:
Durata: 15.000 ore
Temperatura colore T = 3000°K-4000°K
Resa Cromatica Ra sino a 82
Potenze: 14-17 W
Applicazione: Illuminazione di aree in cui vi sia presenza di verde. Il loro utilizzo è anche utile in quanto
avendo accensione immediata possono essere utilizzati per illuminazione di ciclabili o passaggi pedonali
regolati da sensori di movimento.
12
Figura – Caratteristiche principali di alcune tipologie di Lampade fluorescenti compatte
- Lampade ad ioduri metallici – Tipo 2:
Durata: oltre 7.000 ore
Temperatura colore T = 4500°K
Resa Cromatica Ra=65
Efficienza: 80 lm/W
Potenze: da 250 a 400 W
Applicazione: Illuminazione di aree limitate per cui è richiesta un elevata resa cromatica (tipicamente
impianti sportivi). Data la loro bassa efficienza, durata limitata, l’alto potere inquinamento dello spettro
elettromagnetico ed infine le alte potenze impiegate limitarne l’uso ove strettamente necessario.
Figura – Caratteristiche principali di alcune tipologie di Lampade agli ioduri metallici
-Lampade a LED:
Si prevede che questi tipi di lampada saranno sul mercato entro un paio d’anni con fortissimi elementi
innovativi. Il colore della luce è bianco, simile all’emissione dei tubi fluorescenti, l’efficienza luminosa sarà
inizialmente dell’ordine di 40-50 lm/W, per salire entro pochi anni a 100 lm/W ed in prospettiva anche molto
oltre. La vita utile è prevista fino a 100000 ore. I costi, che dopo una fase di assestamento tecnologico
dovrebbero scendere al livello dei tubi fluorescenti, non presentano un problema, in quanto con tali valori
della vita utile probabilmente saranno installate in apparecchi di illuminazione a perdere. Per queste
tipologie di lampade basate sulla tecnologia LED si rimanda brevemente al paragrafo 3.2.1 .
La scelta di questi tipi di sorgenti luminose si fonda su precise considerazioni.
1. Le caratteristiche cromatiche delle lampade si adattano particolarmente alle superfici cui sono destinate (la
temperatura correlata di colore è infatti compatibile con la curva di riflessione delle superfici di interesse).
13
2. La temperatura correlata di colore è stata scelta in relazione ai materiali di costruzione ed al tipo di
fruizione delle aree. Le sorgenti impiegate risultano facilmente focalizzabili e con una buona stabilità di
colore.
3. L'efficienza luminosa elevata consente di limitare la potenza elettrica installata ed assorbita, contenendo
quindi i costi di esercizio dell'impianto.
4. Le sorgenti luminose selezionate hanno tutte una vita media-elevata.
5. Si evita l’utilizzo di lampade con un elevato impatto ambientale e contenenti in particolare mercurio.
Per quanto riguarda le caratteristiche cromatiche delle lampade ricordare che:
• esse devono adattarsi alle superfici cui sono destinate (la temperatura di colore è infatti compatibile con la
curva di riflessione delle superfici di interesse).
• La temperatura di colore va scelta in relazione ai materiali di costruzione ed al tipo di fruizione delle aree.
In questi ultimi anni sono in rapidissimo sviluppo le lampade allo stato solido basate su tecnologia LED.
Lo sviluppo di dispositivi LED capaci di coprire un ampio spettro di emissione dal verde fino
all’ultravioletto, sta portando ad una rivoluzione nell’industria dedicata all’illuminazione, infatti
l’introduzione di strutture ad elevata efficienza luminosa mira a rimpiazzare le sorgenti bianche
comunemente usate per scopi generali d’illuminazione. Allo stato attuale sono già utilizzati per realizzare
sorgenti luminose complesse LED che hanno un’efficienza luminosa superiore a 100 lm/W, mentre sviluppi
di ricerca hanno già raggiunto efficienze pari a 130 lm/W e indicano un continuo e rapido aumento.
I vantaggi nell’adottare la tecnologia LED per l’illuminazione generale è legato sia alla riduzione delle
emissioni prodotte nella generazione di energia elettrica che alla eliminazione del pericolo di inquinamento
da mercurio, contenuto nelle attuali lampade a scarica.
La realizzazione di LED di potenza con emissione nelle lunghezze d’onda nel blu o ultravioletto ha permesso
di realizzare in modo efficiente LED a luce bianca, ottimale per l’illuminazione pubblica.
Le migliori efficienze dei LED bianchi sono attualmente ottenute per temperature di colore molto elevate
(dell’ordine di 5700 K) che possono presentarsi vantaggiosi per l’illuminazione esterna, in particolare
lavorando a bassi livelli di luminanza, per i quali l’occhio umano ha una maggiore sensibilità nel verde-blu.
La loro applicazione potrebbe permettere di adottare livelli di luminanza minori, pur mantenendo gli stessi
standard di sicurezza, rispetto all’impiego delle convenzionali lampade al sodio (per considerare le sorgenti
attualmente impiegate a maggiore efficienza luminosa) con emissione centrata sul giallo.
Si fa notare che l’attuale normativa per l’illuminazione esterna considera la possibilità di ridurre i livelli di
luminanza (declassamento) in presenza di sorgenti con buona resa cromatica. E’ essenziale comunque una
adeguata sperimentazione prima che le sorgenti e i livelli di luminanza necessari per la sicurezza stradale
possano essere valutati direttamente sulla base delle condizioni di visione mesopiche. Per le sorgenti a LED,
sia bianche che colorate, è normalmente dichiarata una vita media dell’ordine di 20.000-50.000 ore di
operazione. Si tratta in realtà di un tempo stimato in condizioni operative molto diverse da quelle nelle quali
possono trovarsi ad operare se usati per scopi illuminotecnici outdoor.
14
3.4.1 Eliminazione sorgenti luminose ad elevato impatto ambientale
La scelta del piano dell’illuminazione è quella di eliminare le sorgenti di luce ai vapori di mercurio.
Per tale motivo si ritiene esclusa la realizzazione futura di impianti dotati di tali sorgenti e il piano deve
prevedere la graduale sostituzione di tutti gli impianti dotati di lampade a vapori di mercurio o similari quali
quelle pre miscelate, il tutto per valutazioni di varia natura tecnica, economica, ambientale e legislativa:
1. La ridotta efficienza (minore di 60lm/W) e l’evidente decadimento del flusso luminoso nel tempo non
permette il raggiungimento degli obiettivi della legge di ottimizzazione degli impianti d’illuminazione e di
massimizzarne l’efficienza.
2. Il costo di smaltimento di tali lampade, essendo classificate ai sensi del D.LGS. N.22/97 -D.Lgs. 5
feb.1997 n° 22 – D.Lgs. 8 nov. 1997 n° 389 – L. 9 dic. 1996 n° 426 come rifiuti pericolosi, ha una incidenza
non trascurabile sul costo della lampada è indicativamente pari se non superiore a quello di ciascuna lampada
nuova dello stesso tipo rendendo quindi in definitiva il costo comparabile con lampade al sodio ad alta
pressione.
3. La DIRETTIVA 2002/95/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 27 gennaio
2003
“sulla restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche”,
già in vigore il 13.02.2003, mette definitivamente al bando tali lampade dal territorio europeo dal 1° luglio
2006.
4. La sostituzione di lampade ai vapori di mercurio con lampade al sodio alta pressione permette inoltre di
conseguire risultati sia dal punto di vista del risparmio che dell’illuminamento notevolmente superiori come
di seguito evidenziato dalla tabella.
Tabella -Confronto e possibili sostituzioni di lampade ai vapori di mercurio con lampade al
sodio alta pressione. I risultati conseguibili in termini di migliore illuminazione a terra sono
generalmente di gran lunga superiori al mero computo dell’incremento di flusso luminoso in quanto
spesso si passa da corpi illuminanti di bassissima efficienza a corpi illuminanti di nuova
generazione.
3.5 SISTEMI PER LA RIDUZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO
L.R. 2/10 Articolo 4, comma 2:
“gli impianti … devono essere provvisti di appositi dispositivi in grado di ridurre, entro le ore ventiquattro,
l'emissione di luce degli impianti in misura superiore al trenta per cento rispetto al pieno regime di
operatività. La riduzione va applicata qualora le condizioni d'uso della superficie illuminata siano tali che la
sicurezza non ne venga compromessa e qualora l'impianto preveda una potenza superiore a 2.5 kW.”
3.5.1 Sistemi per la riduzione del flusso luminoso non idonei
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Si vuole ricordare che i sistemi di "riduzione del flusso luminoso" chiamati "tutta notte - mezzanotte" che in
pratica permettono di disalimentare alternativamente i punti luce (disposti su due linee elettriche distinte)
non sono una soluzione che si può più perseguire con le nuove norme tecniche di settore perché
compromettono l'effettiva uniformità dell'illuminazione del manto stradale, violando le UNI e la L.R.
3.5.2 Quando utilizzare tali sistemi
Come definito dalla L.R., gli impianti centralizzati, da 2.5 kW e oltre, rendono obbligatorio l’utilizzo di
dispositivi atti alla riduzione del flusso luminoso.
La legge non lo sottolinea, comunque per impianti con potenza inferiore ai 2,5 kW l’ausilio di sistemi per la
riduzione del flusso non è economicamente conveniente.
In tutti gli impianti non stradali, ove comunque NON è richiesto un requisito di uniformità normativa,
continua a valere la scelta corretta di spegnimento totale, o parziale degli impianti medesimi.
3.5.3 Regolatori di flusso
Un modo quindi per ridurre i consumi energetici degli impianti di illuminazione consiste nella regolazione
del flusso luminoso delle lampade adattandolo alle diverse esigenze, secondo quanto previsto dalla norma
UNI 11248. L’applicazione di questa disposizione consente, infatti, di eliminare il flusso luminoso durante
le ore notturne nelle aree con minore flusso di traffico (zone commerciali, centri storici ecc.), riducendo
quindi i consumi energetici.
La regolazione del flusso luminoso avviene attraverso l’inserimento a monte degli impianti di apparecchi che
regolano la tensione di alimentazione, consentendo di ridurre il flusso luminoso a gruppi di lampade secondo
cicli programmabili.
I regolatori di flusso permettono di variare la potenza delle lampade per adattare l’impianto a parametri locali
(interdistanze tra pali, riflessioni della strada, ombre…) e di mantenere il flusso luminoso costante nel tempo
bilanciando il decadimento luminoso (funzionalità particolarmente utile per le lampade a ioduri metallici).
L’inserimento di questi apparecchi richiede investimenti, ma assicura vantaggi sia nella riduzione dei
consumi energetici che nei costi di gestione degli impianti. Il loro impiego, infatti, consente di risparmiare
fino al 30% dell’energia consumata dalle lampade e di ridurre i costi di manutenzione grazie alla
stabilizzazione della tensione di alimentazione, che migliora la sicurezza degli impianti e prolunga il tempo
di vita delle lampade.
In generale, l’intervento è conveniente sugli impianti che servono le strade urbane ed extraurbane, in cui il
traffico nelle ore notturne si riduce notevolmente, le zone commerciali e i centri storici nelle fasce orarie di
chiusura di esercizi e locali.
La tecnologia più utilizzata per la costruzione dei regolatori di flusso è quella a trasformatore booster.
Il principio su cui si basa consiste nell'impiego di un autotrasformatore variabile e di un trasformatore
booster in serie alla linea di alimentazione.
La stabilizzazione e la variazione della tensione di uscita sono ottenute variando il rapporto del trasformatore
in serie alla linea fornendo, attraverso un autotrasformatore variabile comandato da un servomotore, una
tensione additiva o sottrattiva all’avvolgimento primario, necessaria per portare la tensione di
uscita nei limiti prefissati.
La stabilizzazione avviene sul vero valore efficace (RMS) della tensione e quindi il regolatore non è
interessato da eventuali distorsioni armoniche presenti in rete.
Questa tecnologia ha il vantaggio di non avere contatti mobili in serie al carico e di interporre un esiguo
numero di spire del trasformatore tra lampada e linea di alimentazione.
In caso di guasto della parte di regolazione e/o controllo, le lampade continueranno a rimanere in servizio. Il
regolatore di flusso non provoca alterazioni nei livelli di impedenza propria dell'impianto, consentendone
l'installazione senza dover rivedere la taratura delle protezioni.
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Solitamente le regolazioni in tensione effettuate dai regolatori di flusso si ripercuotono in variazioni di
corrente, potenza assorbita e flusso emesso dalle lampade. Per determinare i valori percentuali della corrente
potenza e flusso luminoso al variare della tensione le case costruttrici conducono test di laboratorio sui
propri regolatori di flusso. Di seguito sono mostrate gli andamenti tipici di corrente, potenza e flusso
luminoso al variare della tensione di alimentazione per le diverse tipologie di lampade in commercio.
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I vantaggi dei regolatori di flusso
I vantaggi nell’uso dei regolatori di flusso luminoso si possono sintetizzare nei seguenti due punti.
• Minore consumo di energia
La stabilizzazione della tensione durante il funzionamento a regime normale e la riduzione nelle ore
notturne, quando le condizioni lo consentano (flussi di traffico veicolare ridotti), determinano un risparmio di
energia elettrica. La riduzione di potenza assorbita, in funzione del tipo di lampada e delle condizioni
dell’impianto, può raggiungere il 30%.
• Minori costi di manutenzione
L’eccesso della tensione di alimentazione è uno dei fattori che determinano l’invecchiamento precoce delle
lampade. La stabilizzazione della tensione attuata dal regolatore evita alle lampade lo stress dovuto alle
sovratensioni, prolungandone la durata. Inoltre la riduzione della tensione, quando il regolatore funziona a
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regime parzializzato, determina una sensibile diminuzione del calore, altro fattore negativo per la durata
delle lampade.
Esempio
La regolazione del flusso è una delle strategie adottate dalla L.R. per abbracciare la politica del risparmio
energetico.
Un impianto tipo, dotato di regolatore, funziona a grandi linee in tal maniera: inizialmente è alimentato al
100% della sua tensione fino alle 22:00. Dopodiché riduce la tensione fino a valori che permettono
un’emissione di luce pari al 70%, rispetto a quella di regime. Infine passate le 24:00 si porta il flusso emesso
al 50% , fino al sorgere del sole. Queste variazioni programmate della tensione e quindi di flusso permettono
consistenti margini di risparmio energetico, che verranno valutati nella parte 4 del PRIC.
3.5.4 Tipologie Regolatori di flusso luminoso
Regolatori di flusso luminoso centralizzati
Descrizione:
Un quadro di comando permette la regolazione del flusso gestendo una o più linee a cui sono collegati più
punti luce. La gestione è generalizzata alle linee collegate.
Pro
- Tecnologia abbastanza consolidata.
- Permettono di ottenere buoni i risultati con una spesa contenuta: 30-40 euro / punto luce (valore medio con
100 punti luce a quadro).
- Permettono una maggior durata di lampada, per effetto della stabilizzazione di tensione.
Contro
- Non permettono la variazione differenziata dei punti luce.
- Le lampade sono alimentate a tensione decrescente.
- La tecnologia con ferromagneti nei prossimi anni potrebbe essere obsoleta.
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- Deve essere gestito e mantenuto nel tempo da personale qualificato altrimenti come spesso succede
l'installatore lo mette in by-pass e non lo fa più funzionare.
- Molto spesso hanno gravi problemi di sfasamento e altrettanto di armoniche pertanto a impianto
funzionante è sempre opportuno fare un’analisi con opportuna strumentazione.
Reattori elettronici dimmerabili
Descrizione:
La regolazione del flusso avviene direttamente nel punto luce tramite un ballast elettronico
Pro
- Sicuramente sono il futuro della regolazione del flusso luminoso.
- Soluzione flessibile ed energeticamente efficiente.
- Elevata durata della lampada (sono gli unici che garantiscono elevate durate nel tempo delle sorgenti per la
loro precisa gestione delle grandezze elettriche: Watt,Ampere,Volt).
Contro
- Esperienza limitata e l'elettronica è un'incognita. Rispetto alla tecnologia con alimentatori ferromagnetici
che hanno durate elevate nel tempo, l'esperienza non permette di dimostrare che nelle condizioni estreme di
un apparecchio d'illuminazione (elevati sbalzi di temperatura, condizioni atmosfere diversificate, etc..)
l'elettronica possa durare quanto sistemi tradizionali.
- La certificazione del sistema ballast+apparecchio illuminante, se non fatta all'origine dal produttore di
apparecchi, (su apparecchi nuovi con ballast incorporati) è una assunzione di responsabilità del produttore di
apparecchi. Inoltre la classe di isolamento dell'apparecchio (Classe II) per il tipo di accoppiamento ballast apparecchio illuminante potrebbe venire meno.
- Costo di mercato del solo ballast: 90-150 euro/punto luce.
Sistemi di telecontrollo
Sono sistemi che tramite tecnologie GSM, GPRS, etc… permettono di gestire/monitorare/variare da una
centrale operativa (che può essere un semplice PC), una serie di parametri legati all'impianto d'illuminazione.
Essi permettono di controllare il quadro sino alla gestione e regolazione del singolo punto luce permettendo
fra le varie funzioni di :
- Ricevere allarmi e misure elettriche.
- Modificare a distanza i parametri di funzionamento di un regolatore.
- Comandare l’accensione di impianto.
- Censire lo stato di fatto e programmare la manutenzione.
Il sistema di telecontrollo aggiunge ad un sistema di riduzione del flusso luminoso una gestione più completa
ed integrata riducendo anche i costi non sempre quantificabili di manutenzione.
Soluzione del futuro: il reattore elettronico dimmerabile
Il presente Piano ha la pretesa di indirizzare gli impianti di illuminazione pubblica su una strada di
innovazione tecnologica piuttosto importante relativa ai punti luce che più di tutti incidono sui consumi
energetici e i costi manutentivi della città: l’illuminazione stradale classica con armature stradali e lampade
al Sodio.
La scelta è quindi caduta su un sistema che prevede l’alimentazione elettronica delle lampade a scarica, di
seguito si espongono alcuni dei motivi che hanno portato a questa scelta segnalando in rosso i dati negativi e
in verdi quelli positivi:
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3.6 OTTIMIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI
3.6.1 Scelta degli apparecchi in funzione della loro curva fotometrica
Dalle curve fotometriche, che sono la forma grafica delle tabella fotometrica di cui al precedente paragrafo
3.2.2, si può
meglio capire se un apparecchio è idoneo per l’applicazione per cui si vuole utilizzare.
E’ consuetudine rappresentare le curve fotometriche almeno secondo due piani che corrispondono al piano
lungo la direzione trasversale alla strada e longitudinale alla strada.
Questa rappresentazione è sufficiente per identificare come l’apparecchio distribuisce il suo flusso luminoso.
3.6.2 Forma della curva fotometrica
La forma della curva fotometrica è importante per capire in modo intuitivo il comportamento
dell’apparecchio che si sta analizzando. Nel caso di apparecchi destinati all’illuminazione stradale, è molto
importante che la curva fotometrica invii la luce solo nelle direzioni interessate (lungo l’asse della strada e
non al di fuori di essa) e con le giuste intensità luminose (distribuita la più uniformemente possibile). Risulta
infatti evidente che, se si vuole puntare all’installazione di un minor numero di apparecchi, questi dovranno
“allargare” il più possibile il fascio luminoso. Per “allargare” si intende, riferendosi al piano (C=0°- C=180°),
inviare lateralmente molta luce, quindi con elevata intensità. Sulla verticale il livello di luce necessario è
inferiore. Invece sul piano (C=90°- C=270°) sarà importante rilevare che le maggiori intensità luminose si
trovino verso il lato da illuminare tra 0° e i 90°.
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Figura3.6.2.1-Curva di apparecchio che non
allarga il fascio luminoso longitudinalmente alla
strada
Figura 3.6.2.2 – Curva di apparecchio che allarga molto il
fascio longitudinalmente alla strada (tratteggiata) e con
buona asimmetria ed emissione della luce verso l’estremità
opposta della strada (curva piena)
Un altro punto di cui tenere conto è l’asimmetria necessaria per garantire il mantenimento dei parametri
qualitativi anche con impianti di illuminazione semplici ed economici posti su un solo lato della carreggiata.
Per evitare di portare l’apparecchio verso il centro della carreggiata, solitamente con degli sbracci, si lavora
sull’ottica spingendo la luce, oltre che lateralmente (destra e sinistra), anche in profondità (avanti).
L’introduzione di questa ulteriore asimmetria ha consentito di riportare l’apparecchio sul bordo della
carreggiata, come la classica applicazione testa palo (si vedano le figure 3.6.2.3-4).
La curva ideale dovrebbe avere un intensità luminosa verso il basso sufficiente, per ottenere il livello di
illuminamento richiesto, poi ad angoli sempre più elevati l’intensità dovrà aumentare sempre più, infatti, è
necessaria più luce mano a mano che aumenta la distanza tra la sorgente luminosa e la superficie, non
dimenticando che l’inclinazione della luce aumenta sempre più incrementando ulteriormente la necessità di
più luce. Verso inclinazioni di ± 70-75° è necessario che l’emissione della luce crolli molto rapidamente, il
cosiddetto taglio netto della luce, meglio conosciuto come cut-off. L’emissione di intensità luminose oltre
tali angolazioni non è più efficace e può risultare controproducente per l’effetto di abbagliamento che ne
deriva.
3.6.3 La scelta del dell’apparecchio d’illuminazione adeguato in ambito stradale
La scelta di un apparecchio sbagliato condiziona notevolmente l’installazione, obbligando a scelte
progettuali che non permettono di rispettare le indicazioni della LR2/10. Di seguito si riportano esempi di
scelte non idonee a soddisfare sia le caratteristiche illuminotecniche richieste dall’impianto che quelle della
legge.
Un apparecchio ad alte prestazioni oltre a permettere elevate interdistanze fra un apparecchio e l’altro (che
può arrivare talvolta sino a 5 volte l’altezza del sostegno dell’apparecchio) riesce inoltre a “spingere”
adeguatamente il flusso luminoso anche in direzione trasversale lungo il piano C-90 tale da permettere di
illuminare adeguatamente l’intera larghezza della carreggiata. In figura 3.6.2.3 è riportato un apparecchio
con le caratteristiche enunciate con apparecchio a vetro piano orizzontale (che permette di emettere una
intensità luminosa massima di 0 cd/klm a 90° ed oltre) e fascio luminoso asimmetrico inclinato mediamente
di 25 –30 gradi.
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Figura 3.6.2.3 – Apparecchio che illumina
adeguatamente tutta la carreggiata lungo la
direzione trasversale con fascio luminoso
inclinato di 25-30°
Figura 3.6.2.4 – La ridotta inclinazione del fascio
luminoso non permette di spingere il fascio oltre
metà della carreggiata.
Se quindi il l’apparecchio d’illuminazione ha una fotometria corretta e studiata ad alte prestazioni, è possibili
alla stesso tempo soddisfare i requisiti minimi di sicurezza richiesti dalle norme tecniche, nel rispetto della
LR 2/10 e con interdistanze superiori a 4 volte l’altezza del sostegno.
Se invece il corpo illuminante è stato progettato con inclinazione del fascio (rispetto alla verticale) di pochi
gradi, in figura 5.20 pari a 5°, e viene installato nelle stesse condizioni dell’apparecchio precedente, con
vetro piano orizzontale, l’estensione trasversale del suo fascio luminoso a fatica riuscirà a lambire la parte
opposta della carreggiata con il conseguente mancato rispetto delle norme tecniche di sicurezza.
Per sopperire a questi inconveniente spesso si varia l’inclinazione dell’apparecchio d’illuminazione di valori
sino a 25-30° ed oltre, per compensare la mancata inclinazione del fascio lungo la direzione trasversale.
In questo modo però, si veda la figura 3.6.2.5, il fascio luminoso viene inviato in parte verso la volta celeste
contravvenendo a quanto disposto dalla LR 2/10.
Per inclinare un fascio luminoso poco inclinato, alcuni apparecchi sono dotati di vetri di Protezione con piani
inclinati rispetto al corpo illuminante, se quest’ultimo è posto in posizione orizzontale. Questa situazione si
verifica quando la curva fotometrica non è corretta. Anche in questo caso ovviamente l’intensità luminosa a
90° ed oltre diventa superiore a quella ammessa dalla LR 2/10 (0cd/klm). Si veda figura 3.6.2.6.
Figura 3.6.2.5 – Apparecchi con fasci poco inclinati
vengono inclinati per aumentare l’uniformità
trasversale. Installazione non corretta per la
LR 2/10 con luce inviata verso il cielo.
Figura 3.6.2.6 – Apparecchi orizzontali con vetro
inclinato per inclinare il fascio luminoso e
migliorare le prestazioni trasversali. Installazione
non corretta per la LR 2/10.
24
La situazione peggiora ulteriormente, figura 3.6.2.7, quando anche il sostengo o lo stesso corpo illuminante è
inclinato. In tale situazione l’inclinazione del vetro piano si somma a quella del sostegno per incrementare
l’angolo globale ed ovviamente la dispersione di luce verso il cielo.
Figura 3.6.2.7 – Corpo con vetro piano inclinato
posto su sostegno inclinato. Installazione
scorretta.
3.7 REQUISITI ILLUMINOTECNICI MINIMI
Di seguito nelle tabelle riportate sono indicati dei valori consigliati di progetto qualora procedere nella
realizzazione di nuovi progetti illuminotecnici in funzione delle rispettive classificazioni di strade a traffico
motorizzato e non.
Tabella. Interdistanze e tipo di lampade (e resa cromatica) in base alla categoria illuminotecnica ed al tipo di strada.
Le Lampade al sodio BP sono indicate ove non è importante la resa cromatica.
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3.7.1 Requisiti illuminotecnici e impianti d’illuminazione particolari
Tabella – Lampade consigliate, resa cromatica, interdistanza (ove possibile) per strade a traffico limitato pedonale o
altre aree. Per SA Si intende sodio alta pressione, SB sodio bassa pressione e per HI ioduri metallici, per Hic ioduri
metallici a bruciatore ceramico ed alta efficienza, infine Fl è fluorescenza compatta.
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3.8 CRITERI TECNICI INTEGRATIVI PER IMPIANTI SPECIFICI
Si riportano di seguito i riferimenti legislativi in merito ad impianti specifici, ove necessario,appositamente
commentati ed integrati.
3.8.1 Edifici e monumenti
L.R. 2/10, Articolo 4, comma 6:
“Per l'illuminazione di edifici e monumenti, fatte salve le disposizioni di cui al comma 2 sull'intensità
luminosa massima, devono essere privilegiati sistemi di illuminazione radente dall'alto verso il basso. Solo in
caso di comprovata inapplicabilità del metodo ed esclusivamente per manufatti di particolare interesse
storico, architettonico e monumentale, sono ammesse altre forme di illuminazione, purché i fasci di luce
rimangano entro il perimetro delle stesse, l'illuminamento non superi i 15 lux, l'emissione massima al di fuori
della sagoma da illuminare non superi i 5 lux e gli apparecchi di illuminazione vengano spenti entro le ore
ventiquattro ”.
Commenti:
Gli impianti sportivi devono essere realizzati con corpi illuminanti con un’emissione luminosa verso l’alto
non superiore ad una intensità luminosa massima di 0cd/klm a 90°, per i quali è richiesto espressamente di
dimostrare di aver fatto il possibile per il contenimento dei fenomeni di abbagliamento.
3.8.2 Impianti sportivi e grandi aree
L.R. 2/10 Articolo 4, comma 3:
“Per l'illuminazione di impianti sportivi e grandi aree di ogni tipo devono essere impiegati criteri e mezzi per
evitare fenomeni di dispersione di luce verso l'alto e al di fuori dei suddetti impianti.”
3.8.3 Altre tipologie
L.R. 2/10 Articolo 4, comma 4:
“Fari, torri faro e riflettori illuminanti parcheggi, piazzali, cantieri, svincoli ferroviari e stradali, complessi
industriali, impianti sportivi e aree di ogni tipo devono avere, rispetto al terreno, un'inclinazione tale, in
relazione alle caratteristiche dell'impianto, da non inviare oltre 0 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre.”
3.8.4 Insegne prive di illuminazione propria
L.R. 2/10 Articolo 4, comma 8:
“L'illuminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere realizzata dall'alto verso il
basso.”
Appartengono a questa categoria le insegne con sorgenti di luce esterne alle stesse.
Commenti:
L’illuminazione di insegne deve essere realizzata con apparecchi che nella posizione di installazione hanno
una emissione luminosa massima di 0 cd/klm a 90° ed oltre. Nel solo caso delle insegne questo risultato si
può ottenere anche con corpo illuminante inclinato purché il prolungamento / l’estensione del vetro di
chiusura piano del proiettore, intercetti la parete.
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Figura– Installazioni ammesse. Nel caso “Simmetrico inclinato”, l’inclinazione deve essere tale
che il piano passante per il vetro del proiettore inclinato venga comunque intercettato dalla
parete altrimenti l’apparecchi non risulta più conforme.
Figura – Installazioni non conformi alla LR 2/10. Partendo da sinistra l’illuminazione dal basso non è consentita se
non per illuminazione di manufatti storici ed artistici ma mantenendo il fascio all’interno della sagoma dello stesso,
nella seconda l’illuminazione dell’apparecchio inclinato va oltre l’edificio in quanto il piano passante per il vetro del
proiettore inclinato non viene intercettato dalla parete. Nella terza e quarta immagine l’illuminazione del cartellone
non è corretta in quanto l’unica illuminazione corretta sarebbe con proiettore orizzontale dall’alto verso il basso.
3.8.5 Insegne dotate di illuminazione propria
L.R. 2/10 Articolo 1, comma 8:
“L'illuminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere realizzata dall'alto verso il
basso. Per le insegne dotate di illuminazione propria, il flusso totale emesso non deve superare i 4500 lumen.
In ogni caso, per tutte le insegne non preposte alla sicurezza, a servizi di pubblica utilità ed all'individuazione
di impianti di distribuzione self service è prescritto lo spegnimento entro le ore 24 o, al più tardi, entro
l'orario di chiusura dell'esercizio.”
3.8.6 Apparecchi destinati all’illuminazione esterna non funzionali alla circolazione
stradale
L.R. 2/10 Articolo 1, comma 9:
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“Gli apparecchi destinati all'illuminazione esterna, sia pubblica che privata, specialmente se non funzionali
alla circolazione stradale, non devono costituire elementi di disturbo per gli automobilisti e per gli interni
delle abitazioni; a tal fine ogni fenomeno di inquinamento ottico o di abbagliamento diretto deve essere
contenuto nei valori minimi previsti dalle norme tecniche di sicurezza italiane ed europee.”
3.8.7 Divieti
L.R. 2/10 Articolo 1, comma 5:
“È fatto divieto di utilizzare per fini pubblicitari fasci di luce roteanti o fissi di qualsiasi tipo.”
L.R. 2/10 Articolo 1, comma 7:
“È vietata l'illuminazione delle piste ciclabili esternamente ai centri abitati. È ammessa esclusivamente una
illuminazione segnavia di potenza massima di 500 W per chilometro di pista.”
3.9 CRITERI TECNICI IMPIANTI IN DEROGA AL PROGETTO
ILLUMINOTECNICO
3.9.1 Impianti regolati dalle norme dello stato
L.R. 2/10 Articolo 1, comma 3 a:
“Le installazioni, gli impianti e le strutture pubbliche, civili e militari, le cui progettazione, realizzazione e
gestione siano regolate da norme dello Stato e, in particolare, i fari costieri, gli impianti di illuminazione di
carceri, insediamenti militari e di pubblica sicurezza, i porti e gli aeroporti.”
3.9.2 Sorgenti a funzionamento non continuo
L.R. 2/10 Articolo 1, comma 3 d:
“le sorgenti di luce a funzionamento non continuo, che comunque non risultino attive oltre le due ore dal
tramonto del sole”.
3.9.3 Sorgenti con flusso luminoso inferiore a 1500 lm
L.R. 2/10 Articolo 1, comma 3 b:
“I requisiti di cui al comma 2 dell'articolo 4 non si applicano per le sorgenti in impianti pubblici e privati con
emissione complessiva al di sopra del piano dell'orizzonte non superiore a 2250 lumen, costituiti da sorgenti
di luce con flusso totale emesso in ogni direzione non superiore a 1500 lumen cadauna; per tali impianti è
comunque richiesta la dichiarazione di conformità che attesti la rispondenza di legge;”
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Commenti:
Per gli impianti costituiti da sorgenti luminose con flusso totale emesso, ciascuna inferiore a 1500 lm, la LR
2/10 permette che tali impianti possano emettere una parte del flusso luminoso verso l’alto.
Tale deroga permette a 3 sfere trasparenti dotate di lampade a fluorescenza compatta da 23W (1500lm) di
essere installate senza un progetto illuminotecnico ed una approvazione sindacale.
La LR17/00 permette di installare anche più di 3 apparecchi dotati di lampade con emissione massima di
1500 lm ma essi nella loro totalità devono emettere verso l’alto quanto tre sfere trasparenti (2250lm).
Più sono gli apparecchi con lampade da 1500 lumen o inferiori, più devono essere schermate per farle
rientrare in questa deroga del progetto e dell’emissione verso l’alto. Questa deroga trova applicazione per
numerose tipologie di interventi che spaziano dall’illuminazione residenziale, a quella d’accento a quella che
utilizza nuove tecnologie quali per esempio i led.
Per valutare quanti apparecchi possono essere installati in deroga alla legge è sufficiente:
1- Conoscere (facendosela dichiarare) l’emissione percentuale massima verso l’alto dell’apparecchio
illuminante,
2- Utilizzare una sorgente luminosa ad alta efficienza con un flusso luminoso totale inferiore o uguale a
1500lumen,
3- Calcolare quanto del flusso luminoso dell’apparecchio viene inviato verso l’alto,
4- Dividere 2250 lumen per il flusso luminoso emesso da un singolo apparecchio verso l’alto,
5- Il risultato, approssimato all'intero inferiore, sono il numero di corpi illuminanti che rientrano nella deroga
riportata.
Esempio di verifica n° di apparecchi che rientrano nella deroga
Apparecchio con emissione verso l’alto: 30%
Sorgente luminosa: 23W - 1500 lumen
Etot= 1500*0.3=450 lumen
N° Apparecchi in deroga= 2250/450lm = 5 apparecchi
Seguono alcuni ulteriori esempi:
In generale anche apparecchi normalmente non conformi alla LR17/00 se dotati di sorgenti con emissione
inferiore a 1500 lumen possono essere a norma di legge. In particolare l’utilizzo di apparecchi a led, avendo
ogni singolo led una emissione inferiore a 1500 lumen, rientra quasi sempre in questa deroga.
3.9.4 Adeguamento degli impianti illuminanti inquinanti
L.R. 2/10 Articolo 6, comma 2:
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“Gli apparecchi illuminanti altamente inquinanti, quali globi luminosi, fari, torri faro, ottiche aperte e
insegne luminose, devono essere adeguati entro tre anni dall'entrata in vigore della presente legge. Per tali
apparecchi è consentito l'adeguamento anche mediante l'adozione di schermature o dispositivi in grado di
contenere e dirigere verso il basso il flusso luminoso, purché l'intensità luminosa risultante non superi 15cd
per 1000 lumen a 90° e oltre”.
3.9.5 Sorgenti già strutturalmente schermate
L.R. 2/10 Articolo 1, comma 3 c:
“le sorgenti di luce già strutturalmente schermate, quali porticati, logge, gallerie, e, in generale, le
installazioni che, per il loro posizionamento, non diffondono luce verso l'alto.”
3.10 LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO E LA VERIFICA DEI PROGETTI
Uno degli aspetti che può risultare più ostico per chi non è addetto ai lavori è la verifica ed il controllo dei
nuovi progetti d’illuminazione pubblica e privata, anche sotto forma di lottizzazione o di adeguamento e
rifacimento dell’esistente, in quanto come è prescritto per legge, l’ufficio tecnico comunale è addetto alla
verifica della conformità di legge ed all’autorizzazione del nuovo progetto illuminotecnico.
Il piano dell’illuminazione ha fra i suoi primi obbiettivi quello di superare questo inconveniente in quanto il
comune deve usare il piano come uno strumento da imporre a chi sottopone una nuova richiesta di
autorizzazione. Il piano inoltre integra il regolamento edilizio comunale.
3.10.1 Progetto illuminotecnico: contenuti e caratteristiche
Composizione del progetto illuminotecnico ai fini dell’autorizzazione comunale dello stesso:
1) TAVOLE PLANIMETRICHE
2) RELAZIONE TECNICA
3) DATI FOTOMETRICI e DOCUMENTI DI CALCOLO
TAVOLE PLANIMETRICHE
Le tavole planimetriche hanno il compito di identificare dal punto di vista installativo i lavori da eseguire e
devono essere costituiti in linea di massima da:
• Posizionamento dei punti luce con indicazione della potenza della lampada, il tipo di armatura stradale e
l’eventuale regolazione del portalampade all’interno del vano ottico dell’apparecchio,
• Sezioni stradali per il corretto posizionamento del punto luce e disegno tecnico quotato del supporto (palo,
braccio, mensola ecc..),
• Indicazione del tipo e sezione dei conduttori,
• Posizione del quadro elettrico (nuovo o esistente),
• Particolari tecnici/installativi in scala adeguata,
• Indicazione degli eventuali punti di giunzione con impianti esistenti,
RELAZIONE TECNICA
La relazione tecnica è una parte indispensabile per legge per mettere in evidenza alcuni aspetti fondamentali
del progetto illuminotecnico:
• I riferimenti legislativi e normativi adottati,
31
• Le caratteristiche elettriche dell’impianto,
• Le caratteristiche delle sorgenti luminose utilizzate,
• Le caratteristiche illuminotecniche degli apparecchi illuminanti utilizzati nel progetto,
• Descrizione delle scelte tecniche progettuali,
• Un bilancio energetico dell’impianto che evidenzi le scelte in termini di ottimizzazione e di efficienza ed i
risultati che hanno permesso,
• Una valutazione dei risultati illuminotecnici conseguiti, con l’identificazione univoca del rispetto dei criteri
tecnici della LR 2/10.
DATI FOTOMETRICI E DOCUMENTI DI CALCOLO
Tale parte evidenzia i risultati di calcolo e si compone dei seguenti elaborati necessari inoltre alla verifica
della regola dell’arte:
• Dati riassuntivi di progetto:
1. caratteristiche geometriche dimensionali della strada o di altro ambito,
2. classificazione,
3. identificazione del corpo illuminante, delle sue caratteristiche e della specifica curva
fotometrica,
• Risultati illuminotecnici:
1. Tabella riassuntiva dei risultati di calcolo congruenti con il tipo di progetto (in ambito stradale Lm, Uo,
Ul, Ti)
2. In ambito stradale: tabelle e curve isoluminanze e isolux
3. In ambito non stradale: tabelle e curve isolux a seconda delle richieste della specifica norma adottata,
ALLEGATI AL PROGETTO
E’ obbligo allegare al progetto illuminotecnico i dati fotometrici in formato tabellare numerico o cartaceo e
sotto forma di file normalizzato, per quanto riguarda la loro veridicità, dal responsabile tecnico del
laboratorio che li ha emessi.
3.10.2 CHIARIMENTO SUL CONSEGUIMENTO DELLA REGOLA DELL’ARTE
Gli impianti realizzati in conformità alla LR 2/10 ed ai sui criteri applicativi enunciati in questo capitolo,
sono rispondenti alla normativa tecnica vigente e sono considerati realizzati a “regola dell’arte” in particolare
sono conformi anche alle norme UNI 11248, EN13201 .
Per il conseguimento della regola dell’arte, oltre alla norma UNI 11248, è possibile inoltre utilizzare ulteriori
normative europee in quanto ai fini della definizione della “regola d’arte” è possibile fare riferimento alle
Direttive 83/189/CEE (legge del 21 Giugno 1986 n.317) ed inoltre al DPR 447/91 (regolamento della legge
46/90) all’art. 5. Tali provvedimenti di legge specificano infatti che devono considerarsi realizzati in
conformità alla “regola d’arte” tutti gli impianti realizzati e costruiti secondo le norme UNI, DIN, NF, EN,
etc..
3.10.3 Progetto illuminotecnico: Verifica e controllo
L’ufficio tecnico comunale competente può operare la sua valutazione solo sulla base del contenuto del
progetto illuminotecnico che se fatto correttamente contiene tutte le informazioni necessarie per la verifica.
In sintesi ci sono alcuni passaggi comuni di verifica per ogni tipologia di progetto illuminotecnico che di
seguito riassumeremo:
a. Professionista illuminotecnico. Il progetto deve essere realizzato da un professionista iscritto ad ordini e
collegi professionali e deve possedere un curriculum specifico in materia (per esempio anche con la
partecipazione a corsi specifici sull’applicazione della LR 2/10,
b. Verifica conformità corpi illuminanti. Tale verifica può essere fatta semplicemente se, come prescritto
per legge, il progettista fornisce i dati fotometrici dei corpi illuminanti utilizzati nel progetto.
32
Come illustrato al precedente paragrafo (3.3), che illustra quanto deve essere fornito allegato al progetto per
legge (pena la non validità del progetto) tali dati possono essere sotto forma di:
- Tabella e file: nel qual caso basta verificare che i valori inseriti per gamma maggiore o uguale a 90° non
siano superiori a 0 cd/klm,
c. Verifica conformità alle norme tecniche. Per fare tale verifica è sufficiente conoscere la classificazione
della strada o dell’ambito da illuminare, cosa che questo piano ha fatto nell’interezza del territorio comunale.
Il progettista deve dichiarare l’effettiva classificazione dell’ambito da illuminare e, mediante le tabelle
inserite nella parte n.2 di questo PRIC (classificazione stradale), contenenti i parametri di progetto da
rispettare per ciascuna classificazione, è necessario verificare nel progetto se i parametri illuminotecnici
rispettano quelli relativi alla classificazione.
Il riscontro del rispetto di questi primi 3 requisiti fondamentali permette effettivamente di superare gran parte
del problema della verifica e controllo che poi si riduce alla verifica, nello specifico, di alcuni altri limitati e
requisiti di legge.
PIANO REGOLATORE DELL’
ILLUMINAZIONE DEL COMUNE DI
Riccia (CB), Molise
Parte 4:
Pianificazione energetica ed economica
RELAZIONE GENERALE DEL PIANO DI ILLUMINAZIONE DEL COMUNE DI RICCIA
EFFETTUATA AI SENSI DELLA LEGGE REGIONALE N. 2/2010.
Sommario
4.1 PIANO DI ENERGY SAVING e STIMA DEI COSTI ........................................................................... 2
4.1.1 Analisi delle bollette elettriche ........................................................................................................ 2
4.1.2 Valutazione energetica .................................................................................................................... 6
4.1.2.1 Stato attuale .............................................................................................................................. 6
4.1.2 Manutenzione ordinaria dell'illuminazione pubblica ........................................................................ 7
4.1.3 Obiettivi e mezzi per ottenerli .......................................................................................................... 7
4.1.4 Costo del kWh negli anni 2008-2009-2010 ...................................................................................... 8
4.1.5 Crescita annua dell'illuminazione .................................................................................................... 9
4.2 Rifacimento impianti .............................................................................................................................. 9
4.2.1 Interventi di adeguamento illuminotecnico ed efficientamento energetico .......................................11
4.2.1.1 Interventi di sostituzione delle sorgenti luminose (lampada ed ausiliari elettrici) ......................11
4.2.1.2 Interventi di sostituzione degli apparecchi illuminanti completi di lampade ed ausiliari ............23
4.2.1.3 Interventi integrativi ................................................................................................................26
4.2.1.4 Interventi di adeguamento meccanico ......................................................................................28
4.2.1.5 Interventi di adeguamento normativo elettrico..........................................................................29
4.2.1.6 Protezione dai contatti diretti ed indiretti. Valutazione dei rischi. Impianto di terra ...................31
4.2.1.7 Interventi opzionali di efficienza energetica .............................................................................33
4.2.2 Intervento di ottimizzazione mediante utilizzo di lampade ad alta efficienza luminosa ........................41
4.3 Intervento di ottimizzazione mediante installazione di regolatore di flusso luminoso .............................42
4.4 Proposte integrative ..............................................................................................................................44
4.5 Spesa Economica ..................................................................................................................................46
Note Allegati ..............................................................................................................................................56
4.1 PIANO DI ENERGY SAVING e STIMA DEI COSTI
4.1.1 Analisi delle bollette elettriche
L'obiettivo principe di un piano della luce è la riduzione e razionalizzazione dei costi energetici e
manutentivi, e per questo è necessaria una chiara conoscenza dei pesi e delle grandezze in gioco.
Gli impianti, essendo quasi totalmente di proprietà del Comune di Riccia sono stati facilmente quantificabili
dal punto di vista energetico in quanto provvisti di contatori di energia e delle relative bollette dell’energia.
Di seguito l’analisi delle bollette energetiche di ciascun POD.
POD distribuiti nel territorio comunale
Tutti i consumi che di seguito sono riportati sono riferiti all’anno 2011. Il sistema di metering del gestore
elettrico ha posto nei mesi ancora da monitorare, i consumi relativi all’anno 2010, ipotizzando uno stesso
consumo energetico per quelle stesse mensilità.
12000
10000
8000
6000
Energia in kWh F3
4000
Energia in kWh F2
2000
Enegia in kWh F1
0
Energia in kWh F0
Consumi rilevati dal sistema di metering del fornitore elettrico per il POD IT001E04242684.
Dalle misurazioni e previsioni effettuate per il 2011 dal sistema di metering del POD IT001E04242684, si
prevede un consumo di energia elettrica pari a 106.774 kWh.
1400
1200
1000
800
600
Energia in kWh F3
400
Energia in kWh F2
200
Energia in kWh F1
0
Energia in kWh F0
Consumi rilevati dal sistema di metering del fornitore elettrico per il POD IT001E04242690.
Dalle misurazioni e previsioni effettuate per il 2011 dal sistema di metering del POD IT001E04242690, si
prevede un consumo di energia elettrica pari a: 12.574 kWh.
25000
20000
15000
Energia in kWh F3
10000
Energia in kWh F2
5000
Energia in kWh F1
0
Energia in kWh F0
Consumi rilevati dal sistema di metering del fornitore elettrico per il POD IT001E04242694.
Dalle misurazioni e previsioni effettuate per il 2011 dal sistema di metering del POD IT001E04242694, si
prevede un consumo di energia elettrica pari a: 190.640 kWh.
16000
14000
12000
10000
8000
6000
4000
2000
0
Energia in kWh F3
Energia in kWh F2
Energia in kWh F1
Energia in kWh in F0
Consumi rilevati dal sistema di metering del fornitore elettrico per il POD IT001E04242700.
Dalle misurazioni e previsioni effettuate per il 2011 dal sistema di metering del POD IT001E04242700, si
prevede un consumo di energia elettrica pari a: 143.748 kWh.
30000
25000
20000
15000
Energia in kWh F3
10000
Energia in kWh F2
5000
Energia in kWh F1
0
Energia in kWh in F0
Consumi rilevati dal sistema di metering del fornitore elettrico per il POD IT001E04242703.
Dalle misurazioni e previsioni effettuate per il 2011dal sistema di metering del POD IT001E04242703, si
prevede un consumo di energia elettrica pari a: 213.946 kWh.
Del POD IT001E04242773 non è stato fornito alcun metering energetico dal gestore elettrico.
80.000
70.000
60.000
50.000
40.000
Somma di Energia in kWh F0
30.000
Somma di Energia in kWh F3
20.000
Somma di Energia in kWh F2
Somma di Energia in kWh F1
10.000
0
Grafico: Consumi totali rilevati dal sistema di metering del fornitore elettrico.
Il sistema di metering, considerando tutti POD distribuiti sul territorio comunale, per il 2011 prevede un
consumo di energia elettrica pari a 667. 682 kWh.
SPESA ENERGETICA annuale
Punti Luce
905
Consumo energetico annuo:
667.682
kWh/anno
Costo energia:
0,12
€/kWh
Costo energetico impianti:
80.122
€/anno
Incidenza a punto luce costi energetici
88,53 euro /anno / punto luce
Tabella: costi dell’energia comprensivi di imposte e tasse
COMMENTO
I costi che attualmente l’Amministrazione spende per l’energia impiegata per l’illuminazione pubblica sono
notevoli: i motivi sono certamente da ricercare nell’età dell’impianto e quindi nella scarsa efficienza degli
apparecchi illuminanti e delle sorgenti luminose.
Una incidenza di circa 89 € per punto luce è certamente molto alta, se si mettono a confronto i costi a punto
luce di impianti di ultima generazione.
Lo scarsissimo utilizzo di punti luce di bassa potenza (70 e 100 W) ha portato questa situazione che
costituisce un costo fisso notevole per l’amministrazione e quindi per i cittadini che vedranno nei prossimi
anni aumentare il costo dell’energia.
A fronte di tali consumi c’è peraltro una qualità illuminotecnica piuttosto scarsa a causa dell’età
dell’impianto.
L’unica alternativa è un intensivo lavoro di riduzione delle potenze installando prodotti di qualità altamente
efficienti dal punto di vista energetico.
4.1.2 Valutazione energetica
4.1.2.1 Stato attuale
La valutazione energetica dello stato attuale, è stata effettuata considerando esclusivamente i dati raccolti
durante le campagne per il censimento dei punti luminosi dell’illuminazione pubblica del comune di Riccia.
Tabella 2: Sinottico assorbimenti ante operam
Parco centri luminosi
ANTE OPERAM
Tipo installazione
Potenza
Armatura
esistente
19
Testa Palo (tipo a)
250W
2
A sospensione (tipo c_250W)
250W
67
Lanterna a parete (tipo d)
125W
6
Palo con lanterna (tipo f)
125W HG
303
Testa Palo (tipo a)
250W HG
40
Testa palo (tipo b)
250W HG
197
A sospensione (tipo c_125W)
125W HG
70
A sospensione (tipo c_250W)
250W HG
43
Lanterna a parete (tipo d)
125W HG
2
Altro tipo (tipo e)
125W HG
3
Palo con lanterna (tipo f)
125W HG
12
Testapalo (tipo g)
70 W SAP
32
Sbraccio a parete (tipo h)
125W HG
5
Testapalo (tipo i)
125W
13
Testapalo (tipo j)
250W SAP
3,51
91
Palo con Globi (tipo 1,2,3,4)
125W HG
13,65
20,49
208,29
Quantità
CENTRO STORICO
AREA URBANA
ALTRO
Potenza
(kW)
5,13
0,54
10,05
0,9
81,81
10,8
29,55
18,9
6,45
0,3
0,45
0,96
4,8
Nella tabella sono stati assunti i seguenti assorbimenti per centro luminoso, al fine di considerare
l’autoconsumo degli ausiliari elettrici:
HG 125 W
HG 250 W
SAP 70 W
150 W
270 W
80 W
La potenza elettrica complessiva di tutti gli impianti di illuminazione pubblica risulta attualmente pari a circa
208,29 kW.
Considerando una media di funzionamento annuale plausibile pari a 4100 ore/anno, ridotta a 3200 ore per il
regime di esercizio al 50% nelle ore notturne, risulta che l’energia elettrica consumata per l’accensione dei
punti luce è:
Energia = 208,29* 3200 = 666.528 kWh/anno.
COMMENTO:
L’energia complessiva, ricavata dai rilievi svolti per il censimento dei punti luminosi, si discosta dall’energia
misurata dai POD per uno scarto di 1.154 kWh (meno dello 0,17%).
4.1.2 Manutenzione ordinaria dell'illuminazione pubblica
La manutenzione ordinaria degli impianti è svolta in economia con un dipendente del comune di Riccia. Di
seguito sono riportate le spese di manutenzione dell’impianto d’illuminazione del comune fornite dall’ufficio
tecnico comunale:
Costo annuo manutenzione ordinaria relativo al lotto 12.000 €
di 905 punti luce
Costo singolo intervento di manutenzione ordinaria
40 €
per armatura non funzionante (sostituzione
componente o lampada)
Costo singolo intervento di manutenzione
800 €
straordinaria per armatura non funzionante
(sostituzione armatura, armatura + palo, armatura +
palo + plinto)
Dati forniti dal Comune di Riccia
COMMENTI:
Ad oggi nel comune di Riccia non esiste alcun tipo di piano di manutenzione degli impianti di illuminazione
pubblica.
I costi che attualmente l’Amministrazione spende per la manutenzione fanno riflettere sui futuri interventi
che potrebbero essere proposti; ovvero attuare una gestione e manutenzione programmata degli impiantionde evitare elevate spese per gli interventi straordinari.
4.1.3 Obiettivi e mezzi per ottenerli
Gli obiettivi del piano di energy saving sono:
- Azzerare l’inquinamento luminoso diretto
- Limitare l’inquinamento luminoso indiretto
- Minimizzare l’incidenza economica ed energetica dell’illuminazione pubblica
- Ottimizzare i costi di gestione degli impianti
- Rinnovare gli impianti presenti sul territorio rendendoli più moderni ed efficienti
I mezzi con i quali il piano della luce si pone l’obiettivo di ottenere i risultati sono:
4.1.4 Costo del kWh negli anni 2008-2009-2010
Costo €/kWh dal 2008 al 2010
0,2000
0,1900
€/kWh
0,1800
0,1700
0,1600
Andamento costo €/kWh
2008-2010
0,1500
IV trimestre 2010
III trimestre 2010
II trimestre 2010
I trimestre 2010
IV trimestre 2009
III trimestre 2009
II trimestre 2009
I trimestre 2009
IV trimestre 2008
III trimestre 2008
II trimestre 2008
I trimestre 2008
0,1400
Questo grafico mostra l’andamento del costo medio dell’energia elettrica per utenze fascia IC, da 500 a 2000
MWh/anno. Il costo dell’energia è onnicomprensivo di tasse ed imposte. Fonte AEEG.
Dall’andamento del costo dell’energia degli ultimi tre anni si può notare che nel 2010 il prezzo si è
stabilizzato intorno ad un valor medio di 0,16 €/kWh. Il costo rilevato dalle letture delle bollette del
distributore Repower spa, invece ammonta a un valor medio di 0,12 €/kWh nell’ anno 2010. Tale tariffa
risulta molto vantaggiosa, trattandosi di una fornitura elettrica agevolata per enti pubblici. Comunque sia è
molto difficile ipotizzare un costo dell’energia futuro, date le continue fluttuazioni del prezzo del petrolio e
dall’andamento dei mercati azionari.
4.1.5 Crescita annua dell'illuminazione
A livello statistico (dati confermati dal gestore nazionale dell'energia) si ha una crescita annua del costo
dell'illuminazione pubblica media dell'ordine del 5% dato dalle nuove installazione.
Questa crescita annua può essere tabulata per verificare cosa implica per il comune.
Si consideri una crescita annua del solo 5% verificando cosa comporta al comune, in un periodo medio di
tempo (15 anni) in termini dei costi energetici per la sola illuminazione pubblica.
I risultati sono presentati nella tabella e nel grafico di seguito riportati.
Anno
Costo Energia annuo
2010
80.122,00
2011
84.128,10
2012
88.134,20
2013
92.140,30
2014
96.146,40
2015
100.152,50
2016
104.158,60
2017
108.164,70
2018
112.170,80
2019
116.176,90
2020
120.183,00
2021
124.189,10
2022
128.195,20
2023
132.201,30
2024
136.207,40
2025
140.213,50
105%
110%
115%
120%
125%
130%
135%
140%
145%
150%
155%
160%
165%
170%
175%
In meno di 15 anni, per i soli nuovi impianti d'illuminazione pubblica realizzati nel territorio comunale, al
tasso attuale di crescita dell'illuminazione e senza contare l'inflazione, l'aggiornamento del costo del denaro e
l'incremento del costo dell'energia, la Bolletta comunale aumenterà passando da € 80.122,0 nel 2010 a €
140.213,50 nel 2025.
E’ necessario, in base a queste prospettive, che il comune consideri seriamente la possibilità di dotarsi di uno
strumento legislativo quale un regolamento comunale che limiti percentualmente la crescita annua
dell'illuminazione pubblica e favorisca la sua crescita soprattutto in termini di efficienza.
4.2 Rifacimento impianti
Gli interventi proposti di seguito, non devono essere interpretati come una forma di PROGETTO: l’insieme
delle soluzioni ipotizzate devono essere considerate come delle LINEE GUIDA. Ovvero uno strumento utile
per pianificare i possibili rinnovamenti futuri.
Il Piano di Energy Saving ha ipotizzato una quasi totale ristrutturazione degli impianti con la possibilità di 5
diversi tipologie d’intervento nei seguenti ambiti:
Interventi di adeguamento illuminotecnico ed efficientamento energetico
-Interventi di sostituzione delle sorgenti luminose (lampada ed ausiliari elettrici)
-Interventi di sostituzione degli apparecchi illuminanti completi di lampade ed ausiliari.
Interventi di adeguamento meccanico
-Interventi di sostituzione dei sostegni meccanici (pali, filo metallico, ecc.) e variazione delle interdistanze ed
altezze degli apparecchi.
Interventi di adeguamento normativo elettrico
-Interventi di adeguamento normativo e rifacimento delle linee elettriche e dei quadri elettrici
Interventi opzionali integrativi di efficientamento energetico
-Interventi di installazione dei regolatori di flusso
Interventi opzionali per l'illuminazione architettonica di alcune aree del centro storico
-Interventi opzionali di illuminazione architettonica
In considerazione del fatto che si intende suddividere le aree da illuminare per le due tipologie, centro
storico ed aree urbane, con differenti tipologie di sorgenti luminose da adottare si riporta di seguito la tabella
contenente il numero di centri luminosi suddivisi per area, tipologia sorgente, e potenza.
Tabella 5: Centri luminosi e suddivisione per tipologia e per ubicazione.
Parco centri luminosi
Zona
CENTRO STORICO
AREA URBANA
Quantità
Tipo installazione
Potenza
Armatura
esistente
Tipo lampada
19
Testapalo (tipo a)
250 W
Vapori di mercurio
2
A sospensione (tipo c_250W)
250 W
Vapori di mercurio
67
Lanterna a parete (tipo d)
125 W
Vapori di mercurio
6
Palo con lanterna (tipo f)
125 W HG
Vapori di mercurio
303
Testapalo (tipo a)
250W HG
Vapori di mercurio
40
Testapalo (tipo b)
250 W HG
Vapori di mercurio
197
A sospensione (tipo c_125W)
125 W HG
Vapori di mercurio
70
A sospensione (tipo c_250W)
250W HG
Vapori di mercurio
43
Lanterna a parete (tipo d)
125 W HG
Vapori di mercurio
2
Altro tipo (tipo e)
125 W HG
Vapori di mercurio
3
Palo con lanterna (tipo f)
125 W HG
Vapori di mercurio
12
Testapalo (tipo g)
32
Sbraccio a parete (tipo h)
125 W HG
Vapori di mercurio
5
Testapalo (tipo i)
125 W
Induzione
13
Testapalo (tipo j)
91
Palo con Globi (tipo 1,2,3,4)
70 W SAP Sodio Alta Pressione
250W SAP Sodio Alta Pressione
125 W HG
Vapori di mercurio
4.2.1 Interventi di adeguamento illuminotecnico ed efficientamento energetico
4.2.1.1 Interventi di sostituzione delle sorgenti luminose (lampada ed ausiliari elettrici)
Caratteristiche delle sorgenti luminose
Le caratteristiche considerate nelle analisi sono le seguenti:






efficienza luminosa lumen/watt
durata di vita della lampada
resa cromatica
temperatura dal colore (tipo di bianco)
prezzo
possibilità' di regolazione
Ciascuna sorgente analizzata è stata classificata da un diagramma radar come il seguente.
Efficienza
Regolazione
Durata
Prezzo
Resa Cr.
Bianco
Diagramma a radar. maggiore è l'area migliore è la sorgente. Ciascuna delle 6 caratteristiche ha una
valutazione che va da 1 (scarso) a 5 (eccellente).
Per la definizione della soluzione ottimale sono state considerate le peculiarità e le esigenze riportate nella
tabella seguente (* poco importante, *** molto importante).
Sinottico per la scelta delle sorgenti in funzione delle 6 caratteristiche peculiari.
VIE CENTRO
STORICO
AREE
VIE
ARTISTICHE URBANE
VIE
EXTRA
EFFICIENZA LUMINOSA
*
*
***
***
DURATA DI VITA
**
**
***
***
RESA CROMATICA
***
***
**
*
TEMPERATURA DAL COLORE
***
***
*
*
PREZZO
**
*
***
***
POSSIBILITA’ DI
REGOLAZIONE
**
***
***
***
Sono state considerate 6 soluzioni di sorgenti luminose. Le prime 3 valide per le aree del centro storico le
seconde 3 per le aree urbane.
Dalla tabella 17 si evince che per le aree del centro storico prevale la qualità dell’illuminazione mentre per le
aree urbane prevalgono gli aspetti energetici.
SOLUZIONE 1
- IDONEA PER LE VIE DEL CENTRO STORICO
Lampada tipo Philips MASTERColour CDM-TT (ceramic discharge outdoor) o equivalente
Lampada a scarica tubolare a ioduri metallici con bruciatore ceramico, luce bianca alta qualità (Ra>90),
intercambiabile con le SON, dimmerabile con adeguato ausiliario
Efficienza
Potenza 150 W, codice colore 942
Caratteristica
Voto
Flusso: 12000 lumen
**
Efficienza 80 lumen/W **
Durata
Prezzo
Durata: 20000 ore
***
Resa cromatica >90
***** ECCELLENTE
Temperatura colore 3800 K
**** BIANCO FREDDO
Prezzo di listino
**
Voto totale
6/10
Ausiliari elettrici:
Reattore ed accenditore come le lampade SON
Regolazione del flusso
Regolazione
sconsigliata
Tensione ideale +6% - 8%
Tempo di riaccensione 15 minuti
Resa Cr.
Bianco
SOLUZIONE 2
- IDONEA PER LE VIE DEL CENTRO STORICO
SOLUZIONE PROPOSTA
Lampada tipo Philips MASTER CityWhite CDO-TT (ceramic discharge outdoor) o equivalente
Lampada a scarica tubolare a ioduri metallici con bruciatore ceramico a luce buianca calda (Ra>80),
intercambiabile con le SON, dimmerabile con adeguato ausiliario
Efficienza
Potenza 150 W, codice colore 828.
Caratteristica
Voto
Flusso: 13500 lumen
***
Efficienza 90 lumen/W
***
Regolazione
Durata
Prezzo
Durata: 20000 ore
Resa cromatica >85
***
Bianco
****
Temperatura colore 2800 K *****
Prezzo di listino
Voto totale
***
7/10
Ausiliari elettrici:
Reattore ed accenditore come le lampade SON
Regolazione del flusso
Tensione ideale +6% - 8%
Resa Cr.
possibile e consigliata
SOLUZIONE 3
- IDONEA PER LE VIE DEL CENTRO STORICO
Lampada tipo Philips MASTER CosmoWhite CPO-TW (compatte ed alta efficienza) o equivalente
Lampada a scarica tubolare a ioduri metallici con bruciatore ceramico A LUCE BIANCA
Efficienza
Potenza 140 W, codice colore 728.
Caratteristica
Voto
Flusso: 16500 lumen
*****
Efficienza 118 lumen/W
*****
Durata: 30000 ore
*****
Regolazione
Durata
Prezzo
Resa Cr.
Bianco
Resa cromatica >70
****
Temperatura colore 2800 K *****
Prezzo di listino
*
Dimmerabile con reattore elettronico
Voto totale
8/10 (costo eccessivo di lampada ed ausiliari)
SOLUZIONE 4 - IDONEE PER LE ALTRE VIE
Lampada tipo Philips MASTER SON-T PIA Plus o equivalente
Lampada a scarica tubolare al sodio ad alta pressione con bruciatore ceramico, ad alta efficienza e lunga
durata
SOLUZIONE PROPOSTA
Efficienza
Potenza 150 W, codice colore 220
Regolazione
Caratteristica
Voto
Flusso: 18000 lumen
*****
Efficienza 120 lumen/W
*****
Durata: 36000 ore
*****
Resa cromatica >40
**
Temperatura colore 2200 K
***
Prezzo di listino
*****
Voto totale
Durata
Prezzo
Resa Cr.
Bianco
9/10 (miglior equilibrio per zone non storiche)
SOLUZIONE 5 - IDONEE PER LE ALTRE VIE
Lampada tipo Philips MASTER SON T comfort o equivalente
Lampada a scarica tubolare al sodio ad alta pressione con bruciatore ceramico a maggiore resa cromatica
Efficienza
Potenza 150 W, codice colore 621
Regolazione
Caratteristica
Voto
Flusso: 13000 lumen
***
Efficienza 87 lumen/W ***
Durata: 24000 ore
Durata
Prezzo
Resa Cr.
****
Bianco
Resa cromatica >65
****
Temperatura colore 2100 K
****
Prezzo di listino
****
Voto totale
7,5/10 (migliore resa cromatica, peggiore efficienza)
SOLUZIONE 6 - IDONEE PER RETROFIT IMMEDIATO
Lampada tipo Philips MASTER SON H o equivalente
Lampada a scarica tubolare al sodio ad alta pressione con bruciatore ceramico per retrofit HPL
Efficienza
Potenza 110 W
Regolazione
Caratteristica
Voto
Flusso: 10400 lumen
***
Efficienza 94 lumen/W ****
Durata: 20000 ore
Durata
Prezzo
Resa Cr.
***
Bianco
Resa cromatica >25
**
Temperatura colore 2000 K
***
Prezzo di listino
*****
Voto totale
6,5/10 (retrofit immediato)
CONCLUSIONI
Per le aree del centro storico si propone la sostituzione delle sorgenti ai vapori di mercurio con sorgenti ai
ioduri metallici a luce bianca ad elevata resa cromatica e temperatura dal colore pari a 2800 K (luce bianca
calda).
Emissione lampada CDO-TT
Per le aree urbane si propone la sostituzione delle sorgenti ai vapori di mercurio con sorgenti ai vapori di
sodio alta pressione a luce d'orata ad elevata efficienza luminosa e temperatura dal colore pari a 2200 K.
Emissione lampada SON-T-PIA PLUS
Sostituzione centri luminosi HG 125 W
La tabella riepilogativa riporta i dati relativi alla sostituzione dei centri luminosi HG da 125W.
HPL
Potenza lampada
Flusso luminoso
Efficienza
Durata
Resa cromatica
Temperatura colore
Ausiliari elettrici
W
lm
lm/W
ore
Potenza apparecchio
W
Costo ausiliari
Vita ausiliari
Ore funzionamento
Costo ausiliari
SON T PIA PLUS
attuale
125
6200
49,6
16000
CDO-TT
SON-T
CDM-TT
CPO TW
soluzione
soluzione
opzionale area
opzionale
opzionale
scelta per area scelta per
urbana
centro storico centro storico
urbana
centro storico
70
6600
94,3
30000
40
2200
70
6300
90
18000
80
2800
70
6000
85,7
28000
65
70
6400
91
18000
90
3800
60
6800
113
24000
70
2800
150
90
90
90
90
70
euro/cad
anni
ore/anno
euro/ora
40
5
4000
0,002
50
5
4000
0,0025
50
5
4000
0,0025
50
5
4000
0,0025
50
5
4000
0,0025
50
5
4000
0,0025
Costo lampada
Vita lampada
Numero lampade
Costo lampada
euro/cad
ore
euro/ora
8
16000
1
0,0005
25
30000
1
0,0008
60
18000
1
0,0033
25
28000
1
0,0009
75
18000
1
0,0042
150
24000
1
0,0063
Tariffa
Costo energia
euro/kWh
euro/ora
0,12
0,018
0,12
0,0108
0,12
0,0108
0,12
0,0108
0,12
0,0108
0,12
0,0084
Costo intervento
Costo man ausiliari
Costo man lampade
Costo manutenzione
euro/cad
euro/ora
euro/ora
euro/ora
30
0,0015
0,001875
0,003375
30
30
0,0015
0,0015
0,001 0,001666667
0,0025 0,003166667
30
30
0,0015
0,0015
0,001071429 0,001666667
0,002571429 0,003166667
30
0,0015
0,00125
0,00275
Altri costi
euro/ora
0,0005
0,000666667 0,001166667
0,000678571 0,001333333
0,00175
Costo orario
Costo annuale
Risparmio annuale
Numero punti luce
euro/ora
euro/anno
euro/anno
Costo anno
euro/anno
Risparmio anno
euro/anno
°k
2,43750
97,5
441
1,73000
69,2
92,8
368
2,09667
83,9
78,1
73
1,74429
69,8
92,2
368
€ 42.997,50 € 25.465,60 € 6.122,27 €
€ 17.531,90
€ 36.875,23
€
2,19667
87,9
74,1
73
2,16500
86,6
75,4
73
25.675,89
€
6.414,27
€
6.321,80
17.321,61
€ 36.583,23
€
36.675,70
Sostituzione centri luminosi HG 250 W
La tabella riepilogativa riporta i dati relativi alla sostituzione dei centri luminosi HG da 250W.
HPL
SONPLUS
attuale
Potenza lampada
Flusso luminoso
Efficienza
Durata
Resa cromatica
Temperatura colore
Ausiliari elettrici
W
lm
lm/W
ore
SON
CDMTT
CPOTW
250
12700
50,8
16000
100
10700
107
36000
40
2200
100
8800
88,0
20000
80
2800
100
9000
90
30000
65
150
12000
80
20000
90
3800
opzionale
centro storico
90
10450
116,11
30000
70
2800
280
120
120
120
170
100
°k
Potenza apparecchio W
CDOTT
soluzione
soluzione
opzionale area
opzionale
scelta per area
scelta per
urbana
centro storico
urbana
centro storico
Costo ausiliari
Vita usiliari
Ore funzionamento
Costo ausiliari
euro/cad
anni
ore/anno
euro/ora
40
5
4000
0,002
50
5
4000
0,0025
50
5
4000
0,0025
50
5
4000
0,0025
50
5
4000
0,0025
180
5
4000
0,009
Costo lampada
Vita lampada
Numero lampade
Costo lampada
euro/cad
ore
euro/ora
15
16000
1
0,0009
35
36000
1
0,0010
60
20000
1
0,0030
28
30000
1
0,0009
90
20000
1
0,0045
150
30000
1
0,005
Tariffa
Costo energia
euro/kWh
euro/ora
0,12
0,0336
0,12
0,0144
0,12
0,0144
0,12
0,0144
0,12
0,0204
0,12
0,012
Costo intervento
Costo man ausiliari
Costo man lampade
Costo manutenzione
euro/cad
euro/ora
euro/ora
euro/ora
30
0,0015
0,001875
0,003375
30
0,0015
0,000833333
0,002333333
30
0,0015
0,0015
0,003
30
0,0015
0,001
0,0025
30
0,0015
0,0015
0,003
30
0,0015
0,001
0,0025
Altri costi
euro/ora
0,0005875
0,000694444
0,0011
0,000686667
0,0014
0,0028
Costo orario
Costo annuale
Risparmio annuale
Numero punti luce
euro/ora
euro/anno
euro/anno
4,05000
162,0
2,09000
83,6
78,4
413
2,40000
96,0
66,0
21
2,10200
84,1
77,9
413
3,18000
127,2
34,8
21
3,13
125,2
36,8
21
Costo anno
euro/anno
Risparmio anno
euro/anno
434
€
70.308,00
€ 34.526,80
€
2.016,00
€ 34.725,04
€
2.671,20
€ 35.781,20
€ 68.292,00
€ 35.582,96
€
67.636,80
€
2.629,20
€ 67.678,80
Sinottico assorbimenti ante e post operam
Tabella
Parco centri luminosi
Zona
CENTRO STORICO
risparmio
Potenza
(kW)
%
100 W CDO
100W CDO
2,28
0,24
56%
56%
70 W CDO
70W SAP
5,36
0,48
36,36
4,8
15,76
47%
47%
56%
56%
47%
18,9
100W SAP
8,4
56%
70W SAP
70W SAP
3,44
0,16
0,24
0,96
2,56
47%
47%
47%
0%
47%
Tipo installazione
19
2
67
Testapalo (tipo a)
A sospensione (tipo
c_250W)
Lanterna a parete (tipo d)
6
Palo con lanterna (tipo f)
125W HG
303
40
Testapalo (tipo a)
Testapalo (tipo b)
250W HG
250W HG
197
125W HG
250W HG
43
A sospensione (tipo
c_125W)
A sospensione (tipo
c_250W)
Lanterna a parete (tipo d)
10,05
0,9
81,81
10,8
29,55
125W HG
2
Altro tipo (tipo e)
125W HG
125W
POST
Post operam
Quantità
70
AREA URBANA
ANTE
Potenza
Potenza
Armatura
(kW)
esistente
250W
5,13
250W
0,54
70W CDO
100W SAP
100W SAP
3
Palo con lanterna (tipo f)
125W HG
12
Testapalo (tipo g)
70W SAP
32
Sbraccio a parete (tipo h)
125W HG
6,45
0,3
0,45
0,96
4,8
5
Testapalo (tipo I)
???
???
???
???
???
13
Testapalo (tipo j)
3,51
250W SAP
3,51
0%
91
Palo con Globi (tipo 1,2,3,4)
250W
SAP
125W HG
13,65
70W SAP
7,28
47%
20,49
112,32
46%
ALTRO
20,49
208,29
70W SAP
70W SAP
70W SAP
Nella tabella sono stati assunti i seguenti assorbimenti per centro luminoso, al fine di considerare
l’autoconsumo degli ausiliari elettrici:
HG 125 W
HG 250 W
CDO / SAP 70 W
CDO / SAP 100 W
SAP 150 W
150 W
270 W
80 W
120 W
170 W
Ulteriori risparmi possono essere conseguiti mediante l'adozione di ausiliari elettrici a basso consumo.
4.2.1.2 Interventi di sostituzione degli apparecchi illuminanti completi di lampade ed ausiliari
Come seconda tipologia di intervento è prevista la sostituzione dei corpi illuminanti.
Sono stati considerati i seguenti corpi illuminanti.
-Armatura testa palo
-Apparecchio a sospensione
-Lanterna antichizzata
-Sfera/globo per arredo urbano
Armatura testa palo
Telaio portante in pressofusione di alluminio, a basso contenuto di Rame, non verniciato e finito
tramite trattamento di sabbiatura. Carenatura in poliestere rinforzato con fibra di vetro, con apposito
trattamento protettivo, contro la fuoriuscita della fibra di vetro, nel tempo.
Colore Grigio Ral 7035.
Riflettore in alluminio purissimo metallizzato sottovuoto.
Coppa di chiusura: – Vetro piano temprato
Unità elettrica montata su piastra, in materiale isolante.
Guarnizioni in gomma siliconica o EPDM. Ingresso cavo: pressacavo PG16.
Montaggio sia testa palo, su diametri 60-76 mm, che a sbraccio, su diametri 34-60 mm, tramite
sistema integrato nell'armatura stradale.
Resistenza al vento SCx 0.059.
Apparecchio a sospensione
Corpo/Telaio: In alluminio pressofuso, con ganci di chiusura in alluminio.
Verniciatura: Ad immersione per cataforesi epossidrica grigia per la resistenza alla corrosione e alle nebbie
saline. Seconda mano di finitura con resina acrilica, ecologica, color argento sabbiato, stabilizzata ai raggi
UV. Dotazione: In caso di manutenzione il telaio rimane agganciato tramite cerniera interna. Sezionatore di
serie. Versione bipotenza: Gli articoli con il sistema di telecontrollo e telegestione più la riduzione di potenza
sono ordinabili con il sottocodice -3078. Gli articoli con solo il sistema di telegestione sono ordinabili con il
sottocodice -0078.
Diffusore: vetro temperato, spessore 5 mm, resistente agli shock termici e agli urti (prove UNI EN 121501/2001).
Riflettore: OTTICA ANTINQUINAMENTO LUMINOSO in alluminio martellato 99.85 spampato, ossidato
anodicamente e brillantato.
Per questa apparecchiatura, l’installazione deve essere effettuata ad un’altezza di 7 m almeno, perché le
previsioni in Dialux hanno mostrato che un’installazione ad un’altezza più bassa porta ad una disuniformità
dei parametri illuminotecnici, violando i limiti imposti dalla norma UNI 13201.
Lanterna antichizzata tipo Eurocom cod. 603 o equivalente
Lanterna (codice 603) in pressofusione di alluminio, UNI 5078-5079.
1) Supporto a forma di ragno in pressofusione di alluminio.
2)Dadi a cappuccio in ottone.
3) Segmento inferiore in pressofusione di alluminio.
4) Piastra riflettente, coperchio di chiusura in policarbonato bianco.
Riflettore in alluminio translucido, con portalampada in ceramicacon attacco E27 o E4.
5) Segmento superiore in pressofusione di alluminio, completo di BOX in classe II.
6)Protezione in PMMA.
7)Vite di apertura cappello.
8)Cappuccio in pressofusione di alluminio, grado di protezione vano apparecchiature elettriche IP49, grado
di protezione vano ottico IP66.
Funzionamento e manutenzione :Per accedere alle apparecchiature elettriche basta svitare due viti .
In caso di sostituzione della lampada, bisogna alzare il riflettore.
Durante le operazioni di manutenzione, nessuna parte della lanterna è separata dalla struttura.
Mensola a muro tipo Eurocom Maiorca o equivalente, formata da elementi in ghisa GJL250 UNI EN 1561 o
alluminio.
La cima è decorata da fiori ed ornamenti, è dotata di tubo interno per il passaggio dei cavi e di tubo filettato
3/4 alla sommità per innesto di lanterna.
Sfera/globo per arredo urbano
GLOBI: In policarbonato infrangibile ed autoestinguente V2, stabilizzato ai raggi UV, antingiallimento,
stampati ad iniezione con un procedimento di soffiaggio. Caratterizzati da un ottima trasparenza che
consente la trasmissione ideale del flusso luminoso. Previsti in diversi colori consentendo di diversificare
l'effetto luminoso in relazione all'ambiente in cui vengono installati. I colori/finiture trasparente e cognac
sono particolarmente indicati nell'installazione con lampade a scarica e accessori (tipo frangiluce, etc.)
mentre il colore/finitura opale ha caratteristiche diffondenti che riducono l'effetto abbagliamento.
NORMATIVA: Prodotti in conformità alle vigenti norme EN60598-1 CEI 34-21, sono protetti con il grado
IP65IK08 (basi+globi) secondo le norme EN60529.
Il globo è completo di diffusore lamellare anti inquinamento luminoso ed accessori elettrico per
l’alimentazione di lampade SAP e CDO.
4.2.1.3 Interventi integrativi
Come intervento integrativo è prevista la realizzazione di uno schema planimetrico riportante l'as built della
posizione dei centri luminosi, con identificazione univoca del centro luminoso e numerazione del palo con
collocazione di una targhetta serigrafata indicante la sigla del palo da riportare anche sullo schema
planimetrico.
Le planimetrie grafiche as built con la semina degli apparecchi di illuminazione riportano le seguenti
informazioni:
 codice identificativo
 quadro di riferimento
 tipologico illuminotecnico
Questo particolare tipo d’intervento è stato proposto per agevolare le operazioni di manutenzione degli
impianti, attraverso un qualunque software in grado di controllare le ore di vita dei componenti distribuiti nel
territorio comunale, avvisando il momento di un intervento programmato. Questo al fine di evitare onerosi
interventi di manutenzione straordinaria dovuti ad una cattiva gestione dell’impianto.
Attualmente è stata realizzato uno schema planimetrico riportante il rilievo della posizione dei centri
luminosi oggi esistenti con identificazione univoca del centro luminoso e numerazione del palo. Questo
rilievo è riportato nella tavola allegata al PRIC, contente la mappa del territorio di Riccia e relative
specifiche.
Di seguito si riporta una tabella che esprime la legenda adottata nella tavola suddetta.
Simbolo
Legenda
Tipologia installativa
Testapalo lampada 250W Hg
Testapalo con 2 lampade 250W
Hg
Codice identificativo
a
b
A sospensione con lampada
125W Hg
Armatura a sospensione con
lampada 250W Hg
Lanterna a parete con lampada
Hg
Altro tipo
Palo con lanterna e lampada Hg
c
d
e
f
Testapalo con lampada sodio
alta pressione da 70W
g
Sbraccio a parete con lampada
Hg da 125W
h
Testapalo con lampada ad
induzione
i
Testapalo con lampada sodio
alta pressione da 250W
j
Palo con un globo e lampade Hg
125W
Palo con due globi e lampade
Hg 125W
1;2;3;4
Palo con tre globi e lampade Hg
125W
Palo con 4 globi e lampade Hg
125W
Quadro elettrico
Quadro elettrico n.
Cartiglio presente nella planimetria che affianca ciascun punto luce. La sua composizione è decritta nell’
immagine di seguito:
PROGRESSIVO
CODICE
IDENTIFICATIVO
No.
QUADRO
POTENZA
Stralcio planimetrico della mappa PRIC_Riccia.dwg
4.2.1.4 Interventi di adeguamento meccanico
Sostituzione pali di acciaio
Uno degli interventi prevede la sostituzione dei pali con tipologia di palo rastremato in acciaio zincato a
caldo, compreso lo scavo per l'infissione su qualsiasi tipo di terreno e di pavimentazione, blocco di
fondazione, costipamento, richiusura e ripristino della pavimentazione, del trasporto del materiale eccedente
allo scarico autorizzato, completo di eventuale morsettiera di derivazione per cavi tetrapolari fino a 25 mm²,
fori per cassetta da esterno, bullone o piastrina per equipotenzialità e connessione di terra compresa, e ogni
altro accessorio per il montaggio, in opera.
Sbraccio 2,5 metri
Altezza da terra 8 metri
Completo di asola porta morsettiera, plinto e ogni accessorio.
Sostituzione sostegni a parete per lanterne
Mensola a muro tipo Eurocom Maiorca o equivalente, formata da elementi in ghisa GJL250 UNI EN 1561 o
alluminio.
La cima è decorata da fiori ed ornamenti, è dotata di tubo interno per il passaggiodei cavi e di tubo filettato
3/4 alla sommità per innesto di lanterna.
Sostituzione sistemi di attacco a sospensione per ballerine
L’intervento prevede la sostituzione dei sistemi di sostegno a fune di acciaio per la sospensione dei centri
luminosi del tipo a ballerina.
4.2.1.5 Interventi di adeguamento normativo elettrico
Ai fini degli interventi di adeguamento normativo, le tipologie di intervento previste dal progetto preliminare
da attuare possono essere sintetizzate in due tipologie.


Impianto con linee aeree in classe II
Impianto con linee interrate in classe II
In fase di progettazione esecutiva potrà essere individuata la tipologia realizzativa degli impianti differente
anche per ubicazione dell’impianto.
Nella voce relativa è considerata anche la sostituzione dei quadri con installazione di un nuovo quadro
elettrico di alimentazione in doppio isolamento per ciascun punto di consegna dell’energia.
Impianto con linee aeree in classe II
Per gli impianti realizzati con linee aeree in classe II, l’intervento consisterà sinteticamente nella sostituzione
delle linee elettriche aeree con cavi a doppio isolamento del tipo FG7OR o equivalente.
Per gli impianti di classe II, particolare attenzione occorrerà riporre nelle scelta dei componenti in doppio
isolamento e nell’esecuzione dell’impianto. In ogni caso sarà installato un interruttore differenziale di
rincalzo.
Impianto con linee interrate in classe II
Per gli impianti realizzati in classe II con linee elettriche interrate:
L’intervento consisterà sinteticamente in:


Realizzazione delle le linee elettriche di alimentazione in cavo multipolare a doppio isolamento del tipo
FG7OR o equivalente da interrare in nuovi cavidotti. Le giunzioni e le derivazioni saranno da prevedere
con muffole speciali in classe II.
Installazione di un nuovo quadro elettrico di alimentazione in doppio isolamento a partire dai punti di
consegna dell’energia esistenti.
Per gli impianti di classe II, particolare attenzione occorrerà riporre nelle scelta dei componenti in doppio
isolamento e nell’esecuzione dell’impianto. In ogni caso sarà installato un interruttore differenziale di
rincalzo.
Nel calcolo sommario della spesa per gli interventi di adeguamento normativo, per ciascuna tipologia sono
stati stimati i costi di intervento.
Quadri elettrici
Il rifacimento dei quadri elettrici e delle linee consentirà una ridistribuzione omogenea ed equilibrata dei
carichi elettrici.
Le linee guida contenute nel PRIC forniscono un riferimento in relazione alla potenza elettrica massima
alimentabile da un singolo interruttore pari a 10-15 kW con alimentazione trifase.
Ciascuno dei 4 quadri potrà essere dotato di 2 circuiti indipendenti.
L’interruttore generale dell’impianto è previsto all’interno del QE a valle del contatore del Distributore. Sarà
automatico del tipo scatolato di primaria casa costruttrice, con corrente nominale adeguata alla consegna e
che consenta un coordinamento selettivo con gli interruttori a valle. Il quadro sarà costituito da armadio con
grado di protezione non inferiore a IP55 in materiale sintetico come poliestere rinforzato con fibre di vetro
(non metallico) completa di serratura agibile mediante chiave di sicurezza, prese d’aria anteriori e sottotetto.
La posa avverrà su zoccolo, anch’esso in vetroresina, fissato a plinto di fondazione sporgente di 20 cm circa
dalla quota della pavimentazione. All’interno del basamento occorrerà prevedere un foro rettangolare per il
passaggio dei cavi ed all’esterno, contiguo lateralmente, un pozzetto di calcestruzzo senza fondo, per lo
smistamento dei cavi in arrivo ed in uscita dal quadro. L’equipaggiamento del quadro comprenderà:
- interruttore generale automatico magnetotermico.
- per le linee in uscita, interruttori magnetotermici con curva d’intervento di tipo B, differenziali classe A
contro gli scatti intempestivi e con il riarmo automatico Id = 300-500 mA,
- per il circuito ausiliario, interruttore magnetotermico differenziale 30 mA istantaneo,
- interruttore orario, sensore crepuscolare, commutatori di by pass e contattori per inserzione e disinserzione
delle linee che costituiscono l’impianto.
x
RF
CREP
Lx <
x
x
x
x
Id
Id
Id
Id
C60-N
fissa
16
2
16
6
VIGI-A-SI
500
ritardato
#RIF!
RIARMO
C60-N
fissa
16
2
16
6
VIGI-A-SI
500
ritardato
#RIF!
RIARMO
C60-N
fissa
16
2
16
6
VIGI-A-SI
500
ist.
#RIF!
L1
L2
RIS
10
10
48
300
16
10
10
48
300
16
QUADRO ELETTRICO ILLUMINAZIONE SVINCOLO CRUCOLI 2
TIPO
Esecuzione
In [A]
POLI
Ir [A]
Ipi [kA]
Relè Diff.
soglia [mA]
ritardo [ms]
SGANCIATORE
ACCESSORI
CIRCUITO
NG125N
fissa
40
2
40
50
C60-N
fissa
6
2
6
6
VIGI-A-SI
500
ist.
0
STR68-U
Tm 19
GENERALE
UPS
(OPZIONALE)
AUX
CONTATTORE
REGOLATORE
DI FLUSSO
QUADRO IN POLIESTERE IP66 DA ESTERNO. CONDUTTORI TIPO FG7OR 0.6/1kV
FORMAZ. [3 x mm²]
N [mm²]
Iz
[A]
lunghezza [m]
PE
Nota
IHP: Interruttore orario programmabile a più canali
CREP: interruttore crepuscolare regolabile
Esempio di schema di quadro elettrico da realizzare
4.2.1.6 Protezione dai contatti diretti ed indiretti. Valutazione dei rischi. Impianto di terra
Protezione dai contatti diretti ed indiretti
Per la protezione dai contatti diretti ed indiretti la soluzione proposta di tipo innovativo consiste nell’adottare
come sistema base l’adozione di un impianto di classe II a doppio isolamento.
Nei confronti dei contatti diretti, risulta applicata la regola generale, in base alla quale tutte le parti attive
devono essere isolate, o protette con involucri o barriere.
Per quanto attiene gli impianti che prevedono la protezione dai contatti indiretti senza interruzione
dell’alimentazione, con l’adozione della classe II di isolamento, la norma CEI 64-8/7 per gli impianti di
illuminazione situati all’esterno, all’art. 714.413.2, evidenzia che “non deve essere previsto alcun conduttore
di protezione e le parti conduttrici, separate dalle parti attive con isolamento doppio o rinforzato, non devono
essere collegate intenzionalmente all’impianto di terra”. La normativa
In un ambito di una efficace attività manutentiva periodica, la normativa non prende in considera-zione la
perdita del doppio isolamento, rischio considerato tollerabile, rispetto alla probabilità di tra-sferimento di
potenziali sull’impianto di terra unico di tutti i pali, qualora fosse non efficiente.
Valutazione dei rischi
La valutazione dei rischi per la protezione dai contatti indiretti evidenzia che essendo l’impianto di
illuminazione generalmente non frequentato da pedoni, il contatto di persone con i pali ed in gene-rale le
masse dell’impianto, risulta ragionevolmente improbabile, ma risulta invece probabile che a seguito di errato
montaggio o manutenzione dei collegamenti o delle armature, per guasto elettrico per degradamento
dell’isolamento o per azione meccanica a seguito di urti, smottamenti, per l’azione di roditori ecc., un
sistema di classe II può degradarsi, perdendo le caratteristiche di doppio isolamento.
Tenuto conto che per gli impianti che prevedono la protezione dai contatti indiretti con interruzione
dell’alimentazione, la nuova edizione della Norma CEI 64-8 sez. 714 promuove l’adozione di un impianto
dispersore unico per i sistemi TT, la protezione dai contatti indiretti viene garantita a due livelli:
- come primo livello base, si adottano quadro elettrico, cavi ed armature a doppio isolamento, per cui non è
necessario ai fini della sicurezza il collegamento a terra e quindi non sarebbe necessaria la previsione di
impianto di terra;
- come secondo livello, ad integrazione per il controllo dell’isolamento dai casi di degrado dei com-ponenti
in classe II, le partenze dal quadro generale QE sono dotate di blocco differenziale, insen-sibile alle scariche
atmosferiche, con soglia di corrente non inferiore a 0,3 A.
Tale soglia garantisce un margine di sicurezza per evitare eventuali scatti intempestivi dovuti a di-spersioni
di corrente nel terreno e distribuite nell’impianto. Tutti i circuiti sono comunque subordinati all’interruttore
generale del quadro elettrico QE provvisto di protezione differenziale di tipo regolabile, ritardata e selettiva,
per garantire la selettività totale con le protezioni di valle.
Considerando che i sostegni sono stati scelti metallici per le evidenti proprietà meccaniche, è stata prevista la
realizzazione di un impianto di terra con corda nuda di rame interrata per realizzare un dispersore unico, a
cui sono previsti collegati i pali di illuminazione. La realizzazione dell’impianto di terra non è mirata ai fini
della protezione dai contatti indiretti, ma al controllo del degrado del sistema di protezione primario e con la
sua presenza garantire la possibilità di una taratura non inferiore a 0,3 A per l’intervento preferenziale.
Ai fini del corretto esercizio e manutenzione dell’impianto, risulterà essenziale la verifica dell’isolamento dei
componenti di classe II e dell’efficacia e della continuità del sistema di terra.
Quale obiettivo di qualità l’impianto di terra può essere eseguito in modo da soddisfare alle condi-zioni di
sicurezza per la stessa protezione dai contatti indiretti:
-
il valore della resistenza di terra che sia coordinato con la protezione differenziale preposta e
sufficientemente basso compatibilmente con la resistività del terreno;
-
l’efficienza dell’impianto nel tempo.
Impianto di terra
L’impianto di terra sarà costituito dalle seguenti parti:
-
un dispersore comune ed unico, costituito da una corda di rame nuda da 16 mm2, posata in-terrata lungo
il percorso del cavidotto dei circuiti di collegamento alla profondità di posa del cavidotto, unica nei tratti
di cavidotto comune a più circuiti;
-
un collettore o nodo principale di terra del quadro generale costituito da un una barra di rame installata
nel quadro, a cui collegare le corde di rame in partenza;
-
i collegamenti dei pali metallici e della torre faro al dispersore costituito dalla corda di rame realizzati
con spezzoni di corda di rame nuda da 16 mm2 e morsetti sulla corda tenuta passante, secondo il
dettaglio allegato nelle tavole di progetto.
Il collegamento dei pali metallici al sistema di dispersione sarà effettuato in corda di rame nuda da 16 mm2,
derivata dal dispersore in un pozzetto posto in prossimità del palo, attraverso un morsetto serrato sulla corda
del dispersore prevista passante.
Schema del sistema di protezione proposto. Gli impianti sono in classe II, ma è presente la interconnessione delle
masse e la equipotenzializzazione al sistema di terra.
4.2.1.7 Interventi opzionali di efficienza energetica
Gruppi di regolazione e/o stabilizzazione
Come voci opzionali da prevedere in fase di progettazione esecutiva, sono presunti inoltre:

l’adozione di tecnologie innovative quali l’installazione di regolatori di flusso luminoso per ciascuna
linea o in alternativa di alimentatori regolabili su ciascuna lampada
 sistemi di automazione e telecontrollo dell’impianto con tecnologia ad onde convogliate.
Le apparecchiature di regolazione e/o stabilizzazione e/o telecontrollo devono essere conformi alle relative
Norme tecniche di riferimento e protette contro i radiodisturbi e le perturbazioni nelle reti di alimentazione,
in conformità con il Decreto Legislativo 12 Novembre 1996, n. 615.
L’utilizzo dei regolatori di flusso consente di gestire l’impianto con diverse categorie di esercizio.
In particolare sono state individuate le seguenti categorie.
Tabella. Categoria illuminotecnica di esercizio
Categoria
illuminotecnica
di esercizio
Dall’alba fino alle 22,00
Flusso di traffico>50% rispetto al max
Esercizio
ordinario
ME4b
Dalle 22,00 fino alle
24,00
Flusso di traffico<50% rispetto al max
Esercizio
traffico
ridotto
ME5
Dalle 24,00 fino all’alba
Flusso di traffico<25% rispetto al max
Esercizio
traffico
ridottissimo
ME6
Figura. Variazione della categoria illuminotecnica nell’arco della giornata.
Sono state effettuate simulazioni tramite il software di calcolo DIALUX che hanno consentito di valutare le
seguenti regolazioni prevedibili per gli impianti.
Tabella
Categoria esercizio
Flusso lampade
Potenza elettrica
Ore annue
ME4b
100%
100%
1270 h
ME5
75%
90%
730 h
ME6
60%
75%
2100 h
Il numero di ore di utilizzazione nominale dell’impianto è pari a h=4100 ore /anno.
Il numero di ore di utilizzazione equivalente considerando il regime di esercizio riportato nella tabella è pari
a:
heq=1270*1+730*0,9+2100*0,75= 3500 ore
Il rapporto
heq/h=0,85 rappresenta il coefficiente di riduzione di spesa energetica annuale.
1-0,85=0,15 →15% rappresenta il risparmio annuale ottenibile mediante l’uso del regolatore di flusso con il
regime di esercizio rappresentato in tabella.
Il calcolo sommario della spesa riporta il costo relativo agli interventi di installazione dei regolatori di flusso.
Sistema di telecontrollo e supervisione degli impianti
A corredo degli impianti riconcepiti così come sommariamente descritto nei punti precedenti si potrà
prevedere un sistema di telecontrollo per la sorveglianza e il monitoraggio di tutte le apparecchiature con
invio di appositi allarmi, per la segnalazione di eventuali malfunzionamenti.
Si potranno utilizzare tecnologie ad onde convogliate o a bus per effettuare il comando, la regolazione
nonché la diagnosi dei corpi illuminanti. Le informazioni saranno acquisite da concentratori posti nei quadri
elettrici e sarà possibile inviare messaggi tramite gsm oppure con allaccio alla rete telefonica pubblica sarà
possibile monitorare da una postazione remota l’intero sistema. La gestione da una unica postazione remota
dell’impianto consentirà una facile ottimizzazione della programmazione sia degli orari di funzionamento
delle lampade con relativi flussi luminosi voluti, sia della gestione della manutenzione dell’impianto dal
momento che sarà possibile visionare eventuali anomalie e guasti.
Sarà pertanto possibile:
-
la telegestione degli impianti tramite postazione remota;
garantire in tempo reale la rilevazione del guasto;
minimizzare il tempo di inefficienza degli impianti con conseguente diminuzione dei disservizi;
ottimizzare i costi della manutenzione eliminando il controllo periodico a mezzo di personale addetto
allo scopo;
- segnalare in maniera automatica, il guasto rilevato all’azienda che cura la manutenzione.
Detto sistema si integra perfettamente con i sistemi di pubblica illuminazione dotati anche di regolatori di
flusso, ma non da meno, in un’ottica di gestione totale degli impianti.
Il Telecontrollo dell'impianto può essere previsto per fornire i seguenti dati:

n° e tipo di guasti per ogni assieme di circuiti facenti capo ad ogni punto d'alimentazione


curva di mortalità di predeterminati lotti di lampade per tipo, potenza e casa costruttrice
n° di identificazione delle lampade le cui ore di esercizio si trovano entro predeterminate fasce (da 0 a
1000 ore, da 1000 a 2000 ore, ecc.)
Le principali norme di riferimento sono: CEI-EN 60870-1-1 e CEI-EN 60870-5-5.
Verifica illuminotecnica Testapalo con SON-T-PIA PLUS 100W h=8m interdistanza 28 metri
Categoria ME4a - Flusso = 100% - Potenza elettrica 100%
Verifica illuminotecnica Testapalo con SON-T-PIA PLUS 100W h=8m interdistanza 28 metri
Categoria ME5 - Flusso = 75% - Potenza elettrica 90%
Verifica illuminotecnica Testapalo con SON-T-PIA PLUS 100W h=8m interdistanza 28 metri
Categoria ME6 - Flusso = 60% - Potenza elettrica 75%
Verifica illuminotecnica Armatura a sospensione con SON-T-PIA PLUS 100W h=7m interdistanza 24,100
metri Categoria ME4b - Flusso = 100% - Potenza elettrica 100%
Verifica illuminotecnica Armatura a Sospensione SON-T-PIA PLUS 100W h=7m interdistanza 24,100 metri
Categoria ME5 - Flusso = 75% - Potenza elettrica 90%
Verifica illuminotecnica Armatura a Sospensione SON-T-PIA PLUS 100W h=7m interdistanza 24,100 metri
Categoria ME6 - Flusso = 60% - Potenza elettrica 75%
4.2.2 Intervento di ottimizzazione mediante utilizzo di lampade ad alta efficienza
luminosa
Tabella. Sinottico assorbimenti ante-post operam
Parco centri luminosi
Zona
CENTRO
STORICO
AREA
URBANA
risparmio
ANTE
POST
Potenza
Potenza
Post
Potenza
Armatura
%
(kW)
operam
(kW)
esistente
250 W
5,13 100 W CDO 2,28
56%
250 W
0,54 100W CDO 0,24
56%
Quantità
Tipo installazione
19
2
Testapalo (tipo a)
A sospensione (tipo c_250W)
67
Lanterna a parete (tipo d)
125 W
6
Palo con lanterna (tipo f)
125 W HG
303
40
Testapalo (tipo a)
Testapalo (tipo b)
250W HG
250 W HG
197
A sospensione (tipo c_125W)
125 W HG
70
A sospensione (tipo c_250W)
250W HG
43
Lanterna a parete (tipo d)
125 W HG
2
Altro tipo (tipo e)
125 W HG
3
Palo con lanterna (tipo f)
125 W HG
12
Testapalo (tipo g)
70 W SAP
32
Sbraccio a parete (tipo h)
125 W HG
10,05
0,9
81,81
10,8
29,55
18,9
6,45
0,3
0,45
0,96
4,8
70 W CDO
70W CDO
100W SAP
100W SAP
70W SAP
100W SAP
70W SAP
70W SAP
70W SAP
70W SAP
70W SAP
5,36
0,48
36,36
4,8
15,76
8,4
3,44
0,16
0,24
0,96
2,56
47%
47%
56%
56%
47%
56%
47%
47%
47%
0%
47%
5
Testapalo (tipo i)
125 W
13
Testapalo (tipo j)
250W SAP
3,51
250W SAP
3,51
0%
91
Palo con Globi (tipo 1,2,3,4)
125 W HG
13,65
70W SAP
7,28
47%
20,49
112,32
46%
ALTRO
125
20,49
208,29
La sostituzione dei centri luminosi o comunque di tutte le lampade a vapore di mercurio esistenti consente il
conseguimento di un importante contenimento energetico.
Al completamento degli interventi proposti, la potenza totale degli impianti sarebbe ridotta a circa 112 kW,
con un risparmio di potenza pari a circa 96 kW ovvero pari al 46%.
Considerando la media di funzionamento annuale plausibile pari a 4100 ore/anno, risulta che l’energia
elettrica consumata per l’accensione dei punti luce, senza tenere conto dei regolatori di flusso, e quindi
mantenendo una accensione al 100% anche di notte, è:
Energia = 112,32 * 4100 = 460.512 kWh/anno
Risparmio energia = 666.528 -460.512 = 206.016 kWh/anno
Ovvero pari a 30,9%.
Considerando che per ogni MWh risparmiato corrispondono 0,186 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) il
risparmio di tep per ogni anno risulta pari a circa :
Risparmio (tep) = 206,016 *0,187=38,52 tep/anno
che, considerando una vita media delle lampade pari a 10 anni e previa corretta manutenzione, una vita
media dell’impianto pari a 20 anni, risulta pari a:
Risparmio (20 anni) = 38,52*20=770,4 tep
Si potrà valutare pertanto la possibilità di realizzare una richiesta per l’ottenimento di titoli di efficienza
energetica “certificati bianchi” da negoziare con i distributori di energia elettrica obbligati.
4.3 Intervento di ottimizzazione mediante installazione di regolatore di flusso
luminoso
L’adozione di regolatori di flusso conformi alle norme tecniche di riferimento e protette contro i
radiodisturbi e le perturbazioni nelle reti di alimentazione in conformità con il Decreto Legislativo 12
novembre 1996, n° 614, consentono il conseguimento di ulteriori risparmi energetici in funzione dei cicli di
funzionamento dell’illuminazione.
In particolare i regolatori di flusso consentirebbero di ottenere risparmi energetici in diverse forme:
- Riduzione del flusso luminoso nelle ore di minor traffico o di parziale illuminazione naturale, in accordo
alla Norma UNI 10439, Variante 1 ottimizzando dunque il rapporto tra risorse naturali e benefici gestionali;
- Stabilizzazione della tensione di alimentazione delle lampade in quanto durante le ore notturne la tensione
di rete può salire anche del 5% maggiorando i consumi e allo stesso tempo riducendo la vita delle lampade
stesse. I regolatori in grado di fornire una tensione stabilizzata dell’1% otterrebbero risparmi energetici
dell’ordine del 5% circa conseguendo una notevole economia senza penalizzare la funzionalità degli
impianti e la resa illuminotecnica delle lampade;
Il ciclo orario tradizionale che prevede l’accensione al 100% delle lampade per tutte le ore di buio naturale,
potrebbe essere modificato e regolato adottando valori ridotti nelle ore notturne a basso traffico, sempre nel
rispetto dei valori minimi consentiti dalla legge.
Ciclo di funzionamento del regolatore di flusso
La logica di funzionamento dell’impianto prevede tre categorie di esercizio:
-
-
l’accensione dell’impianto a tensione totale stabilizzata V1 (tensione nominale) al consenso del contatto
crepuscolare. E’ previsto un periodo di accensione di 10 minuti alla tensione di rete per consentire la
completa fase di accensione delle lampade (categoria di esercizio base).
la riduzione della tensione al valore V2 al consenso del contatto timer (categoria di esercizio 22-24).
la riduzione della tensione al valore V3 al consenso del contatto timer (categoria di esercizio 24-alba)
Tabella 14. Categoria illuminotecnica di esercizio
Categoria
illuminotecnica di
esercizio
Dall’alba fino alle 22,00
Flusso di traffico>50%
Esercizio ordinario
ME4b
Dalle 22,00 fino alle 24,00
Flusso di traffico<50%
Esercizio traffico ridotto
ME5
Dalle 24,00 fino all’alba
Flusso di traffico<25%
Esercizio traffico ridottissimo
ME6
Tabella 4.3.1
Considerando la media di funzionamento annuale plausibile pari a 4100 ore/anno, ed il funzionamento del
regolatore di flusso secondo la tabella 4.3.1, risulta che l’energia elettrica consumata per l’accensione dei
punti luce, è:
Energia = 112,32 * 4100 *0,85 = 391.435 kWh/anno
Risparmio energia = 666.528-391.435 = 275.093 kWh/anno
Ovvero pari a 41,3 %.
Considerando che per ogni MWh risparmiato corrispondono 0,187 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) il
risparmio di tep per ogni anno risulta pari a circa :
Risparmio (tep) = 275,093*0,187=51,44 tep/anno
che, considerando una vita media delle lampade pari a 10 e previa corretta manutenzione, una vita media
dell’impianto pari a 20 anni, risulta pari a:
Risparmio (20 anni) = 51,44*20=1029 tep
Si potrà valutare pertanto la possibilità di realizzare una richiesta per l’ottenimento di titoli di efficienza
energetica “certificati bianchi” da negoziare con i distributori di energia elettrica obbligati.
4.4 Proposte integrative
Nel mese di Luglio si è appresa la notizia che i lavori di adeguamento degli impianti comunali proposti nel
PRIC, saranno gestiti ed attuati dal medesimo ente, effettuando i lavori in più fasi temporali, in base alle
disponibilità economiche del comune.
Si è presa in considerazione quindi la possibilità di fornire uno strumento integrativo dinamico d’ausilio
all’ufficio tecnico comunale, che nel futuro prossimo si troverà a gestire l’intero rinnovamento dell’impianto
di pubblica illuminazione. Si è pensato di costruire 3 tabelle dinamiche in ambiente excel, riguardanti:
1- SITUAZIONE STATO DI FATTO
2- SITUAZIONE DI PROGETTO
3- SITUAZIONE INTERVENTI
Nelle medesime tabelle sono stati inseriti degli indicatori energetici che permetteranno una rapida
conoscenza delle situazioni energetiche esistenti e future.
-L’indicatore γ rappresenta la densità di potenza installata per unità di lunghezza: γ [W/m];
-L’indicatore δ rappresenta la densità di potenza installata per unità di superficie illuminata: δ [W/m2];
- L’indicatore LENI, Light Energy Numeric Indicator, rappresenta la densità di energia annua su metro
quadro [kWh/m2∙anno].
-L’innovativo indicatore η, normalizzato a 100 lux ed espresso in [kWhanno/m2], permette la valutazione
dell’efficienza energetica per un impianto di illuminazione per esterni. Tale indice è definito come il
rapporto tra l’energia consumata annualmente dall’impianto e la superficie efficace illuminata, riparametrato
ad un valore specifico di 100 lux:
L’energia consumata tiene conto del periodo di funzionamento e delle eventuali regolazioni di intensità
luminosa nel tempo. Il coefficiente di efficienza energetica deve sempre essere inferiore a 15,00
[kWhanno/m2].
-Infine vi è l’indicatore heq, ore equivalenti di funzionamento, che si ricava dal concetto base di energia:
Dove P rappresenta la potenza totale assorbita dall’impianto d’illuminazione, mentre k è il coefficiente che
tiene conto della parzializzazione degli assorbimenti dovuta all’utilizzo di dispositivi di riduzione dei
consumi. Il fattore t rappresenta il tempo di funzionamento alla potenza P∙k. Quindi noto il periodo di
funzionamento ad una certa potenza, noto il dispositivo di risparmio energetico (es regolatori di flusso,
doppio circuito) è possibile determinare heq, e calcolare semplicemente l’energia consumata come il prodotto
della potenza totale P e le ore di funzionamento equivalenti heq.
Nella tabella n.2, è stata adottato un nuovo approccio per il calcolo del numero di tep. Con il classico metodo
si faceva riferimento alla sola energia consumata dall’impianto. Invece il nuovo approccio fa riferimento
all’unità di superficie illuminata. Il nuovo criterio richiede il calcolo del cosiddetto Risparmio Lordo (RL):
RL = RSL · AT [tep/anno]
Dove AT è la superficie stradale complessivamente illuminata incluse le eventuali zone di conflitto presenti
[m2].
RSL è il Risparmio Specifico Lordo di energia primaria [tep/(m2/anno)], determinato in base alla formula:
RSL = fE . (PB – PE) ∙ h ) ∙10-3 [tep/m2/anno]
con:
fE fattore di conversione dell’energia elettrica in energia primaria, pari a 0,187×10-3 tep/kWhe;
PB potenza specifica dell’impianto di baseline [W/m2];
PE potenza specifica effettiva dell’impianto dopo l’intervento [W/m2]
h numero di ore annue di accensione, dipendente anche della presenza o meno di regolatori di flusso.
La potenza specifica PE dell’impianto realizzato andrà determinata a partire dai rilievi in sede di collaudo
secondo la seguente espressione:
Dove P∙TE è la potenza complessivamente assorbita (lampade e ausiliari) dall’impianto in condizioni di
esercizio ordinario
[W].
Nelle tabelle ”Situazione stato di fatto” e “Situazione Progetto” sono stati inseriti alcuni parametri
economici:
-Costo orario dell’energia [€/ora]: pari al prodotto potenza assorbita [kW], per la tariffa elettrica[€/kWh].
-Costo orario totale[€/ora]: pari alla somma del costo manutenzione orario, costo orario dell’energia, costo
orario lampade, costo orario ausiliari.
-Costo annuale [€/anno]: pari al prodotto del costo orario totale [€/ora], per le ore di funzionamento
dell’impianto.
Dato il ridotto tempo a disposizione, le tabelle allegate al PRIC, sono state solo parzialmente compilate,
sulla base dei rilievi illuminotecnici presenti nella parte “Analisi Stato di Fatto”. Si vuole sottolineare che il
completamento delle tabelle avrebbe richiesto tempi troppo lunghi. Sarà cura del comune completare i rilievi
illuminotecnici di tutte le strade, ottenendo un quadro completo della situazione.
Di seguito stralci delle tre tabelle sopra citate.
La tabella Situazione Interventi risulta vuota: la compilazione della stessa dovrà essere effettuata dall’ufficio
tecnico ad intervento avvenuto per aggiornare lo stato interventi degli impianti. Una proposta plausibile
sarebbe quella di mettere online, ad esempio sul sito del comune, la tabella, permettendo all’installatore
comunale l’aggiornamento dello stato interventi. Ciò permetterebbe l’immediata disponibilità di
informazioni, quali: stato avanzamento lavori, e risparmio energetico maturato.
4.5 Spesa Economica
Gli investimenti proposti nel Pric sono stati esaminati dal punto di vista economico. L’analisi dei costi ha
permesso la stesura di un computo metrico preliminare. Tale computo è stato redatto per un fine specifico:
essere un punto di riferimento economico per l’amministrazione comunale che nel futuro prossimo dovrà
affrontare una spesa per l’adeguamento degli impianti secondo la L.R. 2/10. Di seguito sono riportate le
tabelle riassuntive della spesa economica relativa agli interventi descritti:
Interventi di adeguamento illuminotecnico ed efficientamento energetico
I1 Interventi di sostituzione delle sorgenti luminose (lampada ed ausiliari elettrici)
Codice
1
2
3
Voce
Descrizione
Fornitura e posa in opera di
lampada tipo Philips SON-T-PIAPLUS 70W o equivalente, ai
vapori di sodio alta pressione, a
lunga durata (>30000 ore), ed
elevata efficienza (almeno 6600
AP1.1
lumen), Tc=2200 K, come da
scheda tecnica di progetto,
completa di ausiliari elettrici ed
accessori. Nella voce è compreso
lo smaltimento della lampada
esistente
Quantità
A sospensione
197
Lanterna
48
Sbraccio a parete
32
Palo con globi
91
Totale
368
Prezzo
unitario
Prezzo totale
€
88,41
€
32.535,51
€
96,29
€
39.769,77
€
125,97
€
9.195,53
Fornitura e posa in opera di
lampada tipo Philips SON-T-PIAPLUS 100 W o equivalente, ai
vapori di sodio alta pressione, a
lunga durata (>36000 ore), ed
elevata efficienza (almeno 10700
AP1.2
lumen), Tc=2200 K, come da
scheda tecnica di progetto,
completa di ausiliari elettrici ed
accessori. Nella voce è compreso
lo smaltimento della lampada
esistente
A sospensione
70
Testa Palo
343
Totale
413
A sospensione
0
Lanterna in Stile
73
Totale
73
Fornitura e posa in opera di
lampada tipo Philips CDO-TT 70
W o equivalente, ai ioduri
metallici con bruciatore ceramico e
bulbo tubolare, flusso luminoso
AP2.1 6300 lumen, vita media 18000 ore,
resa cromatica 83, Tc = 2800 K,
completa di ausiliari elettrici ed
accessori. Nella voce è compreso
lo smaltimento della lampada
esistente
4
Fornitura e posa in opera di
lampada tipo Philips CDO-TT 100
W o equivalente, ai ioduri
metallici con bruciatore ceramico e
bulbo tubolare, flusso luminoso
AP2.2 8800 lumen, vita media 20000 ore,
resa cromatica 83, Tc = 2800 K,
completa di ausiliari elettrici ed
accessori. Nella voce è compreso
lo smaltimento della lampada
esistente.
A sospensione
2
Testa palo
19
Totale
21
TOTALE
€
131,58
875
€
2.763,16
€
84.263,96
Interventi di adeguamento illuminotecnico ed efficientamento energetico
I2 Interventi di sostituzione degli apparecchi illuminanti completi di lampada e smaltimenti
Codice
1
2
3
4
Voce
Descrizione
Quantità
Prezzo
unitario
Prezzo totale
Fornitura e posa in opera di Armatura
stradale tipo Philips SGS 253 o
equivalente completa di lampada SON
AP1.4 T PIA PLUS 100 W, ausiliari ed
accessori. Nella voce è compreso lo
smaltimento dell'apparecchio
sostituito.
Testa Palo
343
Totale
343
Testa Palo
19
Totale
19
A
sospensione
197
Totale
197
A
sospensione
70
Totale
70
€
420,65
€
144.284,11
€
468,67
€
8.904,82
€
382,24
€
75.300,55
€
391,84
€
27.428,84
Fornitura e posa in opera di Armatura
stradale tipo Philips SGS 253 o
equivalente completa di lampada
AP2.4
CDO-TT 100 W, ausiliari ed accessori.
Nella voce è compreso lo smaltimento
dell'apparecchio sostituito.
Fornitura e posa in opera di
apparecchio s sospensione "Ballerina",
tipo Disano Montecarlo o equivalente
completa di lampada SON T PIA
AP 1.5 PLUS 70 W, di attacco alla
sospensione d'acciaio, completa di
lampada, ausiliari ed accessori. Nella
voce è compreso lo smaltimento
dell'apparecchio sostituito.
Fornitura e posa in opera di
apparecchio s sospensione "Ballerina"
versione economica, tipo Disano
Montecarlo o equivalente completa di
lampada SON T PIA PLUS 100 W, di
AP 1.6
attacco alla sospensione d'acciaio,
completa di lampada, ausiliari ed
accessori. Nella voce è compreso lo
smaltimento dell'apparecchio
sostituito.
5
6
7
8
Fornitura e posa in opera di
apparecchio s sospensione "Ballerina"
versione economica, tipo Disano
Montecarlo o equivalente completa di
AP 2.5 lampada CDO-TT 70 W, di attacco
alla sospensione d'acciaio, completa di
lampada, ausiliari ed accessori. Nella
voce è compreso lo smaltimento
dell'apparecchio sostituito.
A
sospensione
0
Totale
0
Lanterna
46
Totale
46
Lanterna
73
Totale
73
Sfera
91
Totale
91
€
420,65
€
€
439,37
€
20.210,93
€
476,38
€
34.775,95
€
245,89
€
22.376,36
-
Fornitura e posa in opera di Lanterna
in stile tipo Eurocom 603 o
equivalente in alluminio, completa di
AP 1.7 lampada SON T PIA PLUS 70 W,
ausiliari ed accessori. Nella voce è
compreso lo smaltimento
dell'apparecchio sostituito.
Fornitura e posa in opera di Lanterna
in stile tipo Eurocom 603 o
equivalente in alluminio, completa di
AP 2.6 lampada CDO-TT 70 W, ausiliari ed
accessori. Nella voce è compreso lo
smaltimento dell'apparecchio
sostituito.
Fornitura e posa in opera di
apparecchio testa palo tipo Disano
Globo1300 o equivalente trasparente
con diffusore lamellare completo di
AP 2.7
lampada CDO-TT 70 W, ausiliari ed
ogni accessorio . Nella voce è
compreso lo smaltimento
dell'apparecchio sostituito.
TOTALE
€
333.281,57
Interventi di adeguamento meccanico
I3 Interventi di sostituzione dei sostegni meccanici
Codice
Voce
1
AP 3
2
AP 4
Descrizione
Fornitura e posa in opera di
Palo Rastremato zincato a
caldo, altezza 8 metri con
sbraccio curvo di 3 metri,
compreso lo scavo per
l'infissione su qualsiasi tipo di
terreno e di pavimentazione,
blocco di fondazione,
costipamento, richiusura e
ripristino della pavimentazione,
del trasporto del materiale
eccedente allo scarico
autorizzato, completo di
eventuale morsettiera di
derivazione per cavi tetrapolari
fino a 25 mm², fori per cassetta
da esterno, bullone o piastrina
per equipotenzialità e
connessione di terra compresa, e
ogni altro accessorio per il
montaggio, in opera. Nella voce
è compreso lo smaltimento del
palo sostituito.
Quantità
Testa Palo
379
Totale
379
Palo con
Lanterna
9
Palo con Globi
42
Totale
51
Prezzo
unitario
Prezzo totale
€
556,84
€
211.040,84
€
156,59
€
Fornitura e posa in opera di
Palo in poliestere inattaccabile
alla corrosione, di elevata
resistenza meccanica, compreso
lo scavo per l'infissione su
qualsiasi tipo di
terreno e di pavimentazione,
blocco di fondazione,
costipamento richiusura e
ripristino della pavimentazione,
del trasporto del materiale
eccedente allo scarico
autorizzato, completo di base in
alluminio per il fissaggio con
tasselli per l'interramento e di
ogni altro accessorio, in opera.
Altezza 4 metri compreso lo
smaltimento del sostegno
esistente.
7.985,99
2
3
AP 5
AP 6
Fornitura e posa in opera di
sostegno a parete in acciaio tipo
Eurocom Maiorca o
equivalente, in ghisa sbraccio
450 mm, e ogni altro accessorio
per il montaggio, in opera. Nella
voce è compreso lo smaltimento
del sostegno sostituito.
Sbraccio a Parate
32
Lanterna a parete
110
Totale
110
A sospensione
269
Totale
269
€
306,83
€
33.751,04
€
219,13
€
58.945,77
Fornitura e posa in opera di
sostegno a filo in acciaio per
sospensione apparecchio
illuminante tipo ballerina
completo di sostegni e ogni
altro accessorio per il
montaggio, in opera. Nella voce
è compreso lo smaltimento del
sostegno sostituito.
TOTALE
€ 311.723,65
Interventi di adeguamento elettrico
I4 Interventi di rifacimento delle linee elettriche
Codice
Voce
1
AP 7
2
3
AP 8
AP 9
Descrizione
Quantità
Prezzo Prezzo
unitario totale
Fornitura e posa in opera di rifacimento
punto luce in posa aerea, completo di cavi,
cassetta ed accessori.
A sospensione
Sbraccio a
parete
Lanterne a
parete
269
Totale
411
testa palo
379
palo con globi
palo con
lanterna
42
Totale
430
Totale
5
32
110
€
228,36
€
93.855,51
€
638,72
€
274.650,90
Fornitura e posa in opera di rifacimento
punto luce in posa interrata, completo di
cavi, cavidotto, scavo ed accessori.
9
Fornitura e posa in opera quadro elettrico
per la pubblica illuminazione completo di
carpentera, componenti ed accessori.
TOTALE
€
€
3.159,29 15.796,47
€
384.302,88
Interventi ozpionali di efficientamento energetico
I5 Interventi di installazione dei regolatori di flusso
Codice
1
Voce
AP 10
Descrizione
Prezzo
unitario
Quantità
Prezzo totale
Fornitura e posa in opera
regolatore di flusso stabilux
PMR327-AN, 27 kVA o
equivalente completo
Totale
€
7.386,40
5
€
€
TOTALE
36.932,02
36.932,02
Interventi opzionali di abbellimento architettonico
I6 Interventi di illuminazione architettonica
Codice
1
Voce
Descrizione
AP 11
Fornitura e posa in opera di
sistema di illuminazione
architettonica di un monumento
completo di proiettori flood, corpi
illuminanti a LED, cavi, cavidotto,
scavo ed accessori.
Quantità
TORRE E PIAZZA
CHIESA DELLA
NUNZIATA E
CAMPANILE
1
MUNICIPIO
PASSEGGIATA
TORRE
CHIESA MADRE E
CAMPANILE
1
Totale
TOTALE
Prezzo
unitario
Prezzo
totale
1
1
1
5
€
8.000,00
€
8.000,00
€
40.000,00
QUADRO ECONOMICO COMPLESSIVO
Lavori compresa
sicurezza
CALCOLO SOMMARIO DELLA SPESA
Imprevisti ed
Economia
Interventi di adeguamento illuminotecnico ed efficientamento energetico
Spese Tecniche
Totale arrotondato
€
€
84.263,96
333.281,57
€
€
3%
2.527,92
9.998,45
€
€
6.741,12
26.662,53
€
€
94.000,00
370.000,00
€
311.723,65
€
9.351,71
€
24.937,89
€
347.000,00
€
384.302,88
€
11.529,09
€
30.744,23
€
427.000,00
€
36.932,02
€
1.107,96
€
2.954,56
€
41.000,00
I6 Interventi di illuminazione architettonica
€
40.000,00
€
1.200,00
€
3.200,00
€
45.000,00
Totale
€
1.190.504,08
€
35.715,12
€
95.240,33
€
1.324.000,00
I1 Interventi di sostituzione delle sorgenti luminose (lampada ed ausiliari elettrici)
I2 Interventi di sostituzione degli apparecchi illuminanti completi di lampada e smaltimenti
8%
Interventi di adeguamento meccanico
I3 Interventi di sostituzione dei sostegni meccanici
Interventi di adeguamento elettrico
I4 Interventi di rifacimento delle linee elettriche
Interventi ozpionali di efficientamento energetico
I5 Interventi di installazione dei regolatori di flusso
Interventi opzionali di abbellimento architettonico
Quadro economico sinottico degli interventi proposti.
Note Allegati
Sono allegati al PRIC in formato elettronico i seguenti file:
-
“Tabella interattiva” per la programmazione degli interventi
-
“Tavola interattiva” per l’individuazione delle criticità
La tabella interattiva è suddivisa in tre sotto tabelle:
- SITUAZIONE STATO DI FATTO,
- SITUAZIONE DI PROGETTO,
- SITUAZIONE INTERVENTI.
La tavola interattiva è un utile strumento, in quanto:
-Contiene i punti luminosi e quadri elettrici rilevati, con apposita legenda e sotto un layer dedicato;
-Riporta i punti luminosi che rispondono alle criticità menzionate nel PRIC, con specifiche legende e layer
dedicati;
- Include la numerazione di ciascun punto luminoso;
-Nella mappa sono stati aggiunti i nomi di ciascuna via, agevolando l’individuazione dei puti luce, sotto un
layer dedicato.
-Contiene la classificazione illuminotecnica delle strade sotto un layer dedicato;
-Riporta le zone di asservimento, fornite dal manutentore comunale, di ciascun quadro elettrico, sotto un
layer dedicato;
-Individua i confini del centro storico, sotto un layer dedicato;
-Sono indicate le zone che sono state sottoposte a rilievo illuminotecnico, sotto un layer dedicato;
-Riporta gli impianti di pubblica illuminazione di recente installazione;