Città di Riccia – Camera di Commercio di Campobasso PROGETTO ENERGIA in COMUNE PIANO REGOLATORE DELL’ILLUMINAZIONE DEL COMUNE DI Riccia (CB), Molise TECNICO INCARICATO: Ing. Luigi Martirano PIANO REGOLATORE DELL’ ILLUMINAZIONE DEL COMUNE DI Riccia (CB), Molise Elenco documenti Parte 1 Parte 2 Parte 3 Parte 4 Inquadramento territoriale, censimento e stato di fatto Classificazione della rete viaria e territorio comunale Linee Guida per la Progettazione e Realizzazione degli Impianti d’Illuminazione Pianificazione energetica ed economica Allegati: Tavola 1 Tavola 2 Rilievo dei punti luce Classificazione delle strade ed aree di utenza dei quadri elettrici Allegati elettronici: “Tabella interattiva” per la programmazione degli interventi “Tavola interattiva” per l’individuazione delle criticità 1 PIANO REGOLATORE DELL’ ILLUMINAZIONE DEL COMUNE DI Riccia (CB), Molise Parte 1: Inquadramento territoriale, censimento e stato di fatto RELAZIONE GENERALE DEL PIANO DI ILLUMINAZIONE DEL COMUNE DI RICCIA EFFETTUATA AI SENSI DELLA LEGGE REGIONALE N. 2/2010. Sommario Premessa ..................................................................................................................................................... 3 1.1 Obiettivi del Piano dell’illuminazione .................................................................................................... 3 1.2 Riccia: tra storia ed architettura .............................................................................................................. 4 1.3 Aree omogenee e caratteri del territorio .................................................................................................. 7 1.4 Analisi dello stato di fatto dell’illuminazione pubblica ........................................................................... 7 1.4.1 Premessa ......................................................................................................................................... 7 1.4.2 Tipologia degli apparecchi illuminanti ............................................................................................. 8 1.4.3 Tipologia di sorgenti luminose ........................................................................................................ 8 1.4.4 Potenza sorgenti luminose ............................................................................................................... 9 1.4.5 Ubicazione dei centri luminosi .......................................................................................................10 1.4.6 Criticità dell’impianto d’illuminazione pubblica .............................................................................11 1.4.7 Quadri elettrici e POD ....................................................................................................................15 1.4.8 Tempi di adeguamento alla L.R. .....................................................................................................17 1.5 Rilievi illuminotecnici ...........................................................................................................................17 1.5.1 Strumenti di misura ........................................................................................................................17 1.5.2 Schede di rilievo illuminotecnico....................................................................................................18 1.5.2.1 Rilievo R1: via Feudo/SP36 .....................................................................................................22 2 1.5.2.2 Rilievo R2 via Benevento/C.da Sabatella .................................................................................24 1.5.2.3 Rilievo R3 via Vittorio Emanuele ............................................................................................26 1.5.2.4 Rilievo R4 via Feudo ...............................................................................................................28 1.5.2.5 Rilievo R5 via Garibaldi ..........................................................................................................30 1.5.2.6 Rilievo R6 via Vittorio Emanuele ............................................................................................33 1.5.2.7 Rilievo R7 via Montecapello....................................................................................................36 1.5.2.8 Rilievo R8 via Pietro Sedati .....................................................................................................39 1.5.2.9 Rilievo R9 via Corso Carmine .................................................................................................42 1.5.2.10 Rilievo R10 via Calemme ......................................................................................................45 1.5.2.11 Rilievo R11 via Mulattieri/Sabatella ......................................................................................48 1.5.4 Foto stato di fatto ...........................................................................................................................51 1.5.5 Conclusioni stato di fatto ................................................................................................................56 3 Premessa Con la pubblicazione della Legge Regionale n. 2 del 22 Gennaio 2010, dal titolo “Misure in materia di contenimento dell’inquinamento luminoso”, è stato definito il quadro normativo regionale atto a disciplinare l’importante problematica legata sia alla limitazione dell’inquinamento luminoso sia al risparmio energetico ad esso collegato. Sinteticamente le citate normative prevedono: • la riduzione dell’inquinamento luminoso ed ottico sul territorio regionale mediante il miglioramento delle caratteristiche costruttive e dell’efficienza degli apparecchi di illuminazione, l’impiego di lampade a ridotto consumo ed elevate prestazioni illuminotecniche e l’introduzione di accorgimenti antiabbagliamento; • la razionalizzazione dei consumi energetici negli apparecchi di illuminazione, in particolare da esterno, l’ottimizzazione dei costi di esercizio e di manutenzione degli stessi; • la riduzione dell’affaticamento visivo e il miglioramento della sicurezza per la circolazione stradale; Il piano dell’illuminazione è lo strumento che, con l’obiettivo di concretizzare i punti sopra riportati, si propone di “fotografare” il territorio comunale in merito al sistema di illuminazione, al fine di permettere: • il censimento delle diverse sorgenti luminose presenti sul territorio comunale, anche al fine di una corretta pianificazione delle attività future di manutenzione, di ripristino o ampliamento degli impianti; • definizione di una disciplina per le nuove installazioni sia in termini estetico-architettonici che di qualità ed ottimizzazione energetica; • la pianificazione dei tempi e modi per un corretto adeguamento, manutenzione o sostituzione degli impianti di illuminazione non a norma. Con la definizione del piano regolatore di illuminazione ci si propone oltre che di ottemperare a quanto richiesto dalla vigente normativa, anche di evidenziare le diverse caratteristiche urbanistiche ed ambientali del territorio comunale al fine di esaltarne le peculiarità e la fruibilità anche nel periodo serale - notturno, in complementarietà al periodo diurno. 1.1 Obiettivi del Piano dell’illuminazione L’illuminazione pubblica e privata, rappresenta un importante strumento di caratterizzazione del paesaggio urbano notturno che può favorirne in modo decisivo la sua fruibilità. Il piano regolatore dell’illuminazione è stato redatto a seguito di una analisi del contesto urbano e sulla base di criteri tecnici e qualitativi per gli impianti di illuminazione pubblica coerenti con l’indicazione della normativa vigente. Tra gli obiettivi del presente lavoro vi è quello di indicare una strategia urbana della luce capace sia di dare alla città una illuminazione coerente con quanto previsto dalla normativa vigente, sia di essere rispettosa dell’ambiente e virtuosa nell’ambito del risparmio energetico. Con specifico riferimento alla limitazione dell’inquinamento luminoso ed al risparmio energetico, gli obiettivi del piano di illuminazione sono i seguenti: 1. Limitare i livelli di luminanza delle superfici a quanto effettivamente necessario. Ciò significa non applicare livelli di luminanza superiori ai valori minimi previsti dalle norme di sicurezza, quando presenti, in modo da garantire i livelli necessari per la sicurezza senza però produrre eccessivo inquinamento luminoso. Quando non siano presenti norme specifiche, i livelli di luminanza dovranno essere commisurati a quelli delle aree circostanti. 2. Prevedere la possibilità di una diminuzione dei livelli di luminanza in quegli orari in cui le caratteristiche di uso dello spazio urbano lo consentano. I livelli di illuminazione necessari per la sicurezza o per il buon uso di un certo tipo di area dipendono, infatti, dalle caratteristiche di fruizione dell’area stessa. 3. Minimizzare la dispersione diretta di luce da parte degli apparecchi di illuminazione al di fuori delle aree da illuminare. Questo è già concretamente realizzabile attraverso un'attenta progettazione e un'attenta scelta degli apparecchi di illuminazione basata sulle loro prestazioni. 4 1.2 Riccia: tra storia ed architettura 5 Storia e curiosità Riccia, centro di discrete dimensioni, riferimento per un ampia fetta del territorio molisano, è circondato da un incantevole paesaggio ricco di boschi e luoghi ameni; per coloro che desiderano visitare il paese e il suo territorio è possibile immergersi in una realtà dove si può godere di aria salubre, quiete, verde, prodotti genuini e tipici e perché no, di una vita all'aperto a contatto con abitudini rurali. Assai suggestivo risulta il centro storico caratterizzato da stretti vicoli, alte scalinate e da palazzi degni di nota. Non si dispone di fonti storiche che consentano di avere notizie precise sulle origini del paese così come del suo nome, tuttavia alcuni ritrovamenti archeologici tendono a suffragare l'ipotesi che il territorio fosse abitato nell'antichità dal valoroso popolo dei Sanniti; poi, sarebbe divenuta colonia romana. Fonti storiche, piuttosto, accreditate ci informano che Riccia, durante il periodo feudale, fu sotto il controllo della famiglia Di Capua per un periodo assai lungo e continuo. Tra i vari personaggi dei Di Capua che si succedettero nel dominio del feudo, emerge, per i sentimenti suscitati e la benevolenza degli abitanti, quello di Costanza di Chiaromonte, moglie del re Ladislao di Durazzo. Costui, nel 1392, ripudiò la moglie e impose all'infelice di unirsi in matrimonio con Andrea Di Capua. Dall'unione nacquero Luigi e Maria per la continuità della discendenza. Le spoglie di Andrea e Costanza si trovano nella chiesa di Santa Maria delle Grazie e il ricordo della loro esistenza ebbe una profonda eco nella popolazione. Nel 1792, con la morte di Bartolomeo, ultimo esponente della dinastia, la famiglia Di Capua si estinse. Riccia non venne concessa più in feudo e fu devoluta al demanio. Arte, Cultura, Ambiente Nella parte vecchia del paese, si erge la torre cilindrica, con i beccatelli, testimonianza superstite dell'antico Castello medievale dei Di Capua; tale fortezza, secondo fonti storiche, era un maniero solido, con mura poderose ed occupava un area di oltre 10 are. L'unico accesso era costituito da un ponte levatoio, soprastante 6 un ampio fossato. L'edificio religioso più antico, ritenuto coevo all'abitato più remoto, è la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, situata nel Piano della Corte, in vicinanza dei ruderi del castello. In essa si trova il vano di sepoltura dei Di Capua. La Chiesa di Santa Maria Assunta, situata nel borgo, presenta elementi che possono essere cronologicamente posti tra il romanico ed il gotico, tra il XIII ed il XIV secolo. Interessante è il portale con pseudoprotiro con due colonne sormontate da capitelli decorati con pomi vegetali e foglie aggettanti, su cui imposta un arco a tutto sesto incorniciato da un cordone alla cui base appaiono due leoni. Fu restaurata più volte. Nel suo interno c'è un pregevole quadro ligneo raffigurante la Madonna degli Apostoli riferibile al periodo rinascimentale, e le reliquie di San Vitale, traslate da Roma e giunte a Riccia nel 1755. Del secolo XIV è anche la Chiesa della SS. Annunziata, il cui altare maggiore fu consacrato dal Cardinale Orsini, divenuto poi Papa nel 1716. Interessante da vedere è il Museo delle Arti e delle Tradizioni popolari. A qualche chilometro dall'abitato si trova il bosco "Mazzocca": un oasi di verde degna di visita da parte degli amanti della natura. Sopra è riportata un’interessante planimetria risalente al periodo 1918-1925 raffigurante i punti luce dell’epoca sparsi per il territorio. Nell’analizzare la cartina sono state individuate importanti annotazioni: una legenda che aiuta ad identificare in base ai simboli utilizzati, le tipologie di lampade dell’illuminazione pubblica. Nella mappa è rappresentato il più antico censimento dell’illuminazione pubblica del comune di Riccia. Di seguito, in tabella, sono riportate con maggior dettaglio le annotazioni presenti sulla planimetria. 7 Simboli • Legenda Tipologia lampade Lampade ad arco Lampade incandescenti ad orario continuo da 5 a 10 candele Lampade incandescenti ad orario limitato Censimento Illuminazione pubblica del comune di Riccia del 1918-1925 No. Lampade da 10 candele ad orario continuo 62 No. Lampade da 5 candele ad orario continuo 58 No. Lampade da 10 candele ad orario limitato 25 No. Lampade da installarsi sulla Piazza in costruzione (caratteri 4 poco leggibili) Totale 149 Si può notare che già all’epoca erano adottate delle forme di risparmio energetico che riducessero il funzionamento delle lampade (le cosiddette lampade ad orario limitato). Le lampade censite allora erano circa il 16,5% (149) di quelle installate nel territorio comunale al giorno d’oggi (905). 1.3 Aree omogenee e caratteri del territorio Le aree omogenee determinate dal piano regolatore dell’ illuminazione sono individuate in: • residenziali (zona B) • residenziali soggette ad espansione edilizia (zona C) • industriali ed artigianali (zona D) • agricole e verde (zona F) • centri storici (zona A) • cimiteriali (zona H) • servizio pubblico interesse comune ed istruzione (zona I) Il PRIC ha fatto riferimento al Piano Regolatore Generale PRG, messo a disposizione dagli uffici tecnici comunali, in cui sono rappresentate le diverse aree omogenee comprese nel territorio comunale, sopra elencate. 1.4 Analisi dello stato di fatto dell’illuminazione pubblica 1.4.1 Premessa Il parco dei corpi illuminanti presenti sul territorio comunale risulta diversificato sia nel tipo di lampada, sia nel tipo di sostegni. Al fine di evidenziare le difformità dei diversi impianti di illuminazione rispetto a quanto richiesto dalla normativa vigente è stata svolta una specifica indagine sull’intero territorio comunale. Le aree tematiche oggetto dell’indagine sono state le seguenti: - Tipologia installativa - Tipologie di sorgenti luminose - Potenza delle sorgenti luminose Il censimento dello stato di fatto ha identificato un totale di 905 punti luce, differenziati in funzione delle diverse tipologie di applicazioni, di corpi illuminanti, di sorgenti luminose e di supporti. L’aggiornamento dei dati è recente (Luglio 2010). 8 L’incertezza sui censimenti effettuati, vista la particolare difficoltà incontrata nel conteggio dei punti luminosi nella fittissima rete stradale del comune è stimata al 10 % (circa 91 corpi illuminanti). In allegato al PRIC è riportata la Tavola 1 “Rilievo dei punti luce” in cui sono illustrati in dettaglio i rilievi effettuati nell’intero territorio comunale. 1.4.2 Tipologia degli apparecchi illuminanti I dati riferiti alle caratteristiche installative dei punti luce del comune di Riccia, sono di seguito riportati: Tipologia installativa A sospensione Testa Palo Palo con globi Lanterna a parete Palo con lanterna Sbraccio a parete Altri tipi Q.ta 269 392 91 110 9 32 2 % 29,7% 43,3% 10,1% 12,2% 1,0% 3,5% 0,2% Tipologia installativa A sospensione 29,7% Testa Palo 43,3% Palo con globi 10,1% Lanterna a parete 12,2% Palo con lanterna 1,0% Sbraccio a parete 3,5% Altri tipi 0,2% 1.4.3 Tipologia di sorgenti luminose Per quanto riguarda i tipi di lampade installate, si nota che le lampade ai vapori di mercurio sono ancora le lampade più diffuse in quanto ricoprono ancora circa il 96% dei fabbisogni comunali. 9 L’alta percentuale di sorgenti ai vapori di mercurio evidenzia la necessità di un massiccio intervento di ammodernamento delle sorgenti luminose impiegate. Si ricorda che secondo la Direttiva Europea 2002/95/CE le lampade ai vapori di mercurio sono più fabbricate dal primo luglio 2004 e vendute dal primo luglio 2006, visto il loro potere inquinante. Tipo sorgente luminosa Lampade SAP Lampade HG Lampade ad induzione Altri tipi Q.ta 25 873 5 2 % 2,8% 96,5% 0,6% 0,2% Tipologia Sorgente Luminosa Lampade SAP 2,8% Lampade HG 96,5% Lampade ad induzione 0,6% Altri tipi 0,2% 1.4.4 Potenza sorgenti luminose Durante i sopraluoghi è stato possibile determinare la potenza elettrica delle sorgenti luminose. Di seguito è riportata la tabella e grafico riassuntivo del numero delle lampade classificate in base alla loro potenza elettrica: Potenza sorgenti luminosa 70 W 125 W 250 W Altre tipologie Q.ta 12 441 447 5 % 1,3% 48,7% 49,4% 0,6% 10 Potenza sorgenti luminose 70 W, 1,3% 125 W, 48,7% 250 W, 49,4% Altre tipologie, 0,6% Si fa notare che la quasi totalità delle lampade di taglia 125 W, 250 W, sono le sorgenti a vapori di mercurio (97%). Questo sempre a rimarcare il fatto che le sorgenti che costituiscono la maggior parte del parco illuminante del comune di Riccia, necessitano di un massiccio ammodernamento. 1.4.5 Ubicazione dei centri luminosi La principale richiesta dell’amministrazione comunale durante la stesura del PRIC, è stata quella di effettuare il censimento dei punti luce, suddividendoli in due aree: centro storico e area urbana. Questa suddivisione è stata realizzata perché il comune ha espresso la volontà di voler in futuro sostituire nel centro storico le lampade presenti con lampade a luce bianca, per valorizzare esteticamente gli edifici di carattere storico. In considerazione del fatto che si intende suddividere le aree da illuminare per le due tipologie, centro storico ed aree urbane, con differenti tipologie di sorgenti luminose da adottare, si riporta di seguito la tabella contenente il numero di centri luminosi suddivisi per area, tipologia sorgente, e potenza. Parco centri luminosi Zona CENTRO STORICO AREA URBANA Quantità Tipo installazione Potenza Armatura esistente Tipo lampada 19 Testapalo (tipo a) 250W Vapori di mercurio 2 A sospensione (tipo c_250W) 250W Vapori di mercurio 67 Lanterna a parete (tipo d) 125W Vapori di mercurio 6 Palo con lanterna (tipo f) 125W HG Vapori di mercurio 303 Testapalo (tipo a) 250W HG Vapori di mercurio 40 Testapalo (tipo b) 250W HG Vapori di mercurio 197 A sospensione (tipo c_125W) 125W HG Vapori di mercurio 70 A sospensione (tipo c_250W) 250W HG Vapori di mercurio 43 Lanterna a parete (tipo d) 125W HG Vapori di mercurio 2 Altro tipo (tipo e) 125W HG Vapori di mercurio 3 Palo con lanterna (tipo f) 125W HG Vapori di mercurio 11 12 32 5 13 Testapalo (tipo g) Sbraccio a parete (tipo h) Testapalo (tipo I) Testapalo (tipo J) 91 Palo con Globi (tipo 1,2,3,4) 70W SAP Sodio Alta Pressione 125W HG Vapori di mercurio 125 W Induzione 250W SAP Sodio Alta Pressione 125 W HG Vapori di mercurio 1.4.6 Criticità dell’impianto d’illuminazione pubblica Sul territorio del comune è stata condotta un’attenta campagna per il censimento delle problematiche di natura elettrica meccanica ed energetica degli impianti di illuminazione pubblica, considerando anche l’aspetto della sicurezza. Durante i rilievi è stata effettuata un’approfondita classificazione delle criticità presentate dall’impianto d’illuminazione pubblica, che nei punti di seguito viene così riassunta: 1- Criticità Illuminotecniche dei punti luminosi dell’illuminazione pubblica I: - Scarsa Luce < 5 lux (I1). - Bassa resa cromatica in relazione agli ambienti illuminati (I2). Per esempio la cattiva illuminazione del patrimonio monumentale del comune con lampade che mettono tonalità sulla lunghezza d’onda del giallo. - IIlluminamento disuniforme (I3). Tale inconveniente si genera: per il cattivo illuminamento del manto stradale quando ad es i pali sono tra loro troppo distanti o le lampade sono mal funzionanti o a fine vita. Questo genera dei valori di illuminamento e luminanza al di sotto delle soglie ammesse dalle norme. Oppure si verifica per lo spegnimento parziale dei punti luminosi, effettuato per risparmiare sulla bolletta energetica. Ciò causa un illuminamento del manto stradale disuniforme che viola le norme UNI 13201 . -Inquinamento luminoso (I4). Si tratta di tutti quegli apparecchi che secondo la Legge Regionale 2/10 del Molise emettono luce verso la volta celeste; 2- Sicurezza elettrica (S): -Impianti e linee elettriche che violano le leggi e normative vigenti, in termini di sicurezza elettrica; 3-Criticità meccaniche (M) di: -Pali e sostegni. Ad esempio pali e sostegni pericolanti, o fortemente danneggiati dagli agenti atmosferici, oppure correzione interdistanza o altezza degli apparecchi; 4-Criticità energetiche del parco lampade del comune (E): -Elevato consumo di energia elettrica . Questo problema per esempio si verifica per il massiccio utilizzo di lampade con scarsa è efficienza luminosa (lm/W). Attraverso quest’analisi, svolta ricercando in ogni singola strada del comune lampade attinenti ai suddetti criteri, è stato possibile stilare la seguente tabella che riassume finora quanto detto. Nella tabella, in corrispondenza dei punti luminosi “critici”, vengono proposte soluzioni d’intervento adeguante a ciascun caso. 12 LEGENDA Tabella I1: Scarsa Luce < 5 lux I2: Bassa resa cromatica in relazione agli ambienti illuminati I3: Illuminamento disuniforme I4: Apparecchio inquinante S: Impianti e linee elettriche che violano le leggi e normative vigenti, in termini di sicurezza elettrica M1: Criticità meccaniche: palo pericolante, danneggiato, ossidato o corroso. M2: Apparecchi installati ad un'altezza < 7 m. Causano la disuniformità d'illuminamento del manto stradale. E: Criticità energetiche del parco lampade del comune 1: Sostituzione sorgente luminosa con lampada ad alogenuri metallici, CDO-TT, 70W, luce bianca. 2: Sostituzione sorgente luminosa con lampada ad alogenuri metallici, CDO-TT, 100W, luce bianca. 3: Sostituzione sorgente luminosa con lampada sodio alta pressione, SON PLUS, 70W, luce dorata. 4: Sostituzione sorgente luminosa con lampada sodio alta pressione, SON PLUS, 100W, luce dorata. 5: Installazione dei regolatori di flusso. 6: Sostituzione dell’armatura con una non inquinante o intervento correttivo ottica. 7: Messa in sicurezza degli impianti secondo le leggi e normative vigenti. 8: Sostituzione, ripristino di pali e sostegni oppure variazione altezza, interdistanza. 9: Sostituzione ausiliari elettrici. Priorità d’intervento Elevata Priorità d’intervento Media Priorità d’intervento Bassa 13 Tabella SITUAZIONE STATO DI FATTO Ubicazione Zona Posizione (via) Quantità Tipo installazione Potenza Armatura esistente Centro Storico Centro Storico Centro Storico Via B. Zaburri 3 Testa Palo (tipo a) 250 W Viale F. Ciccaglione 3 Testa Palo (tipo a) 250 W Viale F. Ciccaglione 6 Palo con lanterna (tipo f) 125 W Centro StoricoArea urbana Corso Carmine Corso Vittorio Emanuele Largo Airella Largo Calemme Largo Casale Largo Garibaldi Largo Giacinto Piano della Corte Piazza Giacomo Sedati Piazza Umberto I Traversa Corso Vitt. Emanuele Traversa Via Sabatellla Via 4 Novembre Via Airella Via Benevento Via Calemme Via Campobasso Via Carmine Via Casale Via Castelvetere Via Colle della Macchia Via Costanza di chiaro monte Via Federico Ciccaglione Via Feudo Via Feudo Via G. Marconi Via G.Pepe Via Montecapello Via Mulattieri Via Panichella Via Portella Via Roma Via Sabatella 372 Testa Palo (tipo a), Testa palo (tipo b), A sospensione (tipo c_125W), A sospensione (tipo c_250W), Testa Palo (tipo g) 125-250 W Tipo lampada Vapori di mercurio Vapori di mercurio Vapori di mercurio Vapori di mercurio, Sodio Alta Pressione Criticità Intervento Proposto I1 2 I2 2 I2 1 I3 5 14 SITUAZIONE STATO DI FATTO Ubicazione Zona Area Urbana Area Urbana Centro StoricoArea Urbana Posizione (via) Quantità Tipo installazione Potenza Armatura esistente Piazza Umberto I 91 Palo con Globi (tipo 1,2,3,4) 125 W Via Carmine 6 Testa Palo (tipo g) 70 W Tutte le vie 322 (tipo a), 40 (tipo b), 197 (tipo c_125W), 72 (tipo c_250W), 110 (tipo d), 2 (tipo e), 32 (tipo h) Testa Palo (tipo a), Testa palo (tipo b), A sospensione 125 W (tipo (tipo c_125W), c_125W, tipo d, A sospensione tipo e, tipo h), (tipo c_250W), 250 W (tipo a , Lanterna a parete tipo b, tipo (tipo d), Altro tipo c_250W) (tipo e), Sbraccio a parete (tipo h) Tipo lampada Vapori di mercurio Sodio Alta Pressione Sodio Alta Pressione Criticità Intervento Proposto I4 6 I4 6 E 1-2-3-4-9 I dati raccolti nella tabella sono disponibili graficamente nella tavola interattiva in formato dwg allegata al PRIC, con apposite tabelle e sotto specifici layer, allo scopo di facilitare le future fasi d’intervento proposte. 15 1.4.7 Quadri elettrici e POD Durante i rilievi, sono stati esaminati i quadri di alimentazione a servizio delle sorgenti luminose distribuite nel territorio comunale. Nella figura sotto, sono indicate le ubicazioni dei medesimi quadri: Gli impianti sono alimentati tramite 6 POD punti di consegna (del POD IT001E04242773 non sono disponibili le letture delle bollette elettriche) 16 Dal semplice rilievo visivo, presente nella foto sotto, è stato possibile dedurre la struttura del quadro: Fotografia - Rilievo di un quadro elettrico di alimentazione -interruttore automatico generale da 160 A; -2 contattori trifase; -fusibili ubicati sulle due diverse linee comandate dai rispettivi contattori; Dal rilievo effettuato sul quadro è possibile affermare che: -Il quadro risulta obsoleto come struttura e componenti interni 17 - Assenza dei setti di separazione interna tra la parte di potenza e la parte di automazione (segnali relè etc.); - I cavi per effettuare i cablaggi sottostimati in lunghezza, e posizionati con scarso ordine logico; - Assenza di una morsettiera dedicata; - Assenza dei dati di targa del quadro; - Cavi giuntati di colore diverso (grigio-blu) 1.4.8 Tempi di adeguamento alla L.R. L.R. n.2 del 22 Gennaio 2010 Articolo 6: Comma 1: “Entro cinque anni dall'entrata in vigore della presente legge, gli impianti di illuminazione esterna pubblica esistenti o di illuminazione privata di nuova realizzazione devono essere adeguati alle disposizioni della stessa. Comma 2: “Gli apparecchi illuminanti altamente inquinanti, quali globi luminosi, fari, torri faro, ottiche aperte e insegne luminose, devono essere adeguati entro tre anni dall'entrata in vigore della presente legge. Per tali apparecchi è consentito l'adeguamento anche mediante l'adozione di schermature o dispositivi in grado di contenere e dirigere verso il basso il flusso luminoso, purché l'intensità luminosa risultante non superi 15 cd per 1000 lumen a 90° e oltre.” 1.5 Rilievi illuminotecnici Per ricondurre tutti gli aspetti del presente P.R.I.C. ad una valenza legata alla qualità della luce ed agli aspetti percettivi, è stata condotta una ampia campagna di misurazioni fotometriche che hanno consentito di riscontrare la distribuzione dei parametri principali illuminotecnici sul territorio di Riccia, a partire da strade campione rappresentative della rete viaria. La misurazione dei livelli di illuminamento e di luminanza effettuata mediante strumenti quali luxmetro, permette di quantificare l’aspetto più propriamente fisico dei livelli di illuminazione esistenti (in termini di illuminamenti e di luminanza). Il riferimento indispensabile all’effettuazione delle verifiche necessarie sono le Norme UNI 11248 (“Illuminazione stradale – Selezione delle categorie illuminotecniche”) e UNI EN 13201-2 (“Illuminazione stradale – Requisiti prestazionali”): essa indicano i requisiti di quantità e qualità dell'illuminazione stradale per la progettazione, la verifica e la manutenzione di un impianto di illuminazione. Tali requisiti sono espressi in termini di livello e uniformità di luminanza del manto stradale, illuminazione dei bordi della carreggiata, limitazione dell'abbagliamento, guida ottica. Essi sono dati in funzione della classe di appartenenza della strada, definita in relazione al tipo ed alla densità del traffico veicolare. Il rilievo illuminotecnico è stato effettuato durante le ore notturne ad impianto acceso a regime: si è pertanto ottenuto un quadro generale della situazione estremamente importante ed utile anche per l’interpretazione dei dati percettivi raccolti e successivamente per operare un corretto controllo della condizione luminosa. Si sono considerate quali aree di calcolo i tratti di strada compresi fra due centri consecutivi posti sul medesimo lato della strada, esteso trasversalmente per tutta la carreggiata (nel caso di strade a doppia carreggiata, se ne è considerata solo una; nel caso di installazioni bilaterali affacciate, l'area di misura inizia e termina in corrispondenza di due centri consecutivi posti sul lato sinistro rispetto all'osservatore). Come indicato dalla norma UNI EN 13201-4, si sono adottate procedure adeguate allo scopo delle misurazioni. Le misurazioni sono state effettuate controllare lo stato di alcuni impianti campione e la rispondenza alle normative illuminotecniche: in questo caso è stata sufficiente una serie più limitata di misurazioni in posizioni maggiormente distanziate rispetto alla griglia indicata dalla normativa: i valori indicati nelle schede sono in parte desunti da interpolazione fra i valori rilevati. Rimane salvaguardato l'aspetto più essenziale, ossia che le misurazioni sono state eseguite nello stesso modo ogni volta che si è effettuato il controllo. 1.5.1 Strumenti di misura 18 Le misurazioni effettuate sono state realizzate con un luxmetro. I rilievi sono stati eseguiti mantenendo lo strumento in posizione idonea per il rilevamento dei valori: sul piano stradale e con puntamento rivolto verso i centri luminosi rispetto alla direzione principale di osservazione. Il luxmetro usato per i rilievi è un ILM 1337; di seguito è riportata una tabella in cui sono riassunte le caratteristiche delle strumento. Luxmetro digitale ISO-TECH Lux-1335 Intervallo di misurazione 40, 400, 4000, 40000, 400000 Lux 40, 400, 4000, 40000 fc (1 fc = 10,76 Lux) Risoluzione 0,01 Lux Precisione ±3% di ± 5 cifre di lettura (calibrate su una lampadina incandescente standard a 2856 K) Velocità di misurazione Circa 2,5 volte al secondo Display 3LCD a 3/4 cifre con indicatore grafico a barre Fotosensore Fotodiodo al silicio Condizioni di funz. e di conserv. 0°C → +50°C <80% UR -10°C → +60°C <70% UR Lunghezza cavo del sensore 150cm Dimensioni sensore 100 (Lungh.) x 60 (Largh.) x 27 (Alt.) mm Dimensioni (metro) 135 (Lungh.) x 72 (Largh.) x 33 (Alt.) mm Peso 250g 1.5.2 Schede di rilievo illuminotecnico La scheda riassuntiva riportata di seguito mette a confronto situazioni diverse riscontrabili nelle vie di Riccia e la compatibilità con la normativa illuminotecnica. La tabella riporta in rosso i valori non conformi ai requisiti della normativa illuminotecnica ed in verde quelli conformi. Categoria illuminotecnica ME4b Rilievo via Uo Ul Lm Um Valori minimi di riferimento per categoria ME4b, Uni 13201 Uo Ul Um Lm 19 n. (cd/m²) (lux) (cd/m²) (lux) 1 Feudo/SP36 0,369 0,168 0,189 2,707 0,4 0,5 0,75 10,7 2 Benevento/C.da Sabatella 0,507 0,377 0,538 7,69 0,4 0,5 0,75 10,7 3 Vittorio Emanuele 0,457 0,294 0,658 9,4 0,4 0,5 0,75 10,7 4 Feudo 0,411 0,305 0,715 10,21 0,4 0,5 0,75 10,7 5 Garibaldi 0,311 0,212 1,059 15,12 0,4 0,5 0,75 10,7 6 Vittorio Emanule 0,708 0,500 0,653 9,320 0,4 0,5 0,75 10,7 7 Montecapello 0,384 0,314 0,766 10,94 0,4 0,5 0,75 10,7 8 Pietro Sedati 0,438 0,418 0,640 9,14 0,4 0,5 0,75 10,7 9 Corso Carmine 0,326 0,163 0,451 6,447 0,4 0,5 0,75 10,7 10 Calemme 0,420 0,267 0,450 6,427 0,4 0,5 0,75 10,7 11 Mulattieri/Sabatella 0,460 0,333 0,244 3,48 0,4 0,5 0,75 10,7 Le grandezze citate nella tabella rappresentano: -Uo: coefficiente adimensionale pari al rapporto dell’illuminamento minimo, e l’illuminamento medio sul manto stradale oggetto del rilievo; -Ul: coefficiente adimensionale pari al rapporto dell’illuminamento minimo e l’illuminamento massimo preso lungo la mezzeria di ciascuna corsia del manto stradale oggetto del rilievo; -Um: illuminamento medio del manto stradale oggetto del rilievo; -Lm: luminanza media sul manto stradale oggetto del rilievo. Ricavata attraverso la seguente formula: ∗ = Dove r rappresenta il coefficiente di riflessione dell’asfalto preso pari a 0,22, mentre Um è l’illuminamento medio. La scelta di una differenziazione della campionatura di rilievo (per tipologia e geometria di impianto, nonché per classificazione stradale) porta a riflessioni sullo stato illuminotecnico delle strade comunali di Riccia: - Le caratteristiche e la vetustà delle ottiche inficia notevolmente il rendimento luminoso degli impianti e quindi taluni parametri (in particolare quelli legati alle uniformità di illuminamento e luminanza); - I valori di illuminamento e luminanza media al di sotto della normativa illuminotecnica sono solo quelli relativi ad impianti che utilizzano sorgenti luminose a bassa efficienza; - L’utilizzo del doppio circuito “tutta notte-mezza notte” può portare, dopo l’orario di spegnimento parziale dell’impianto, a condizioni di bassa uniformità di luminanza, non conforme con quanto prescritto dalla normativa illuminotecnica; Da tali riflessioni ne conseguono alcune considerazioni da legarsi alla pianificazione degli impianti di illuminazione: - Scelta di ottiche performanti al fine di ottimizzare le geometrie di impianto e garantire i valori di uniformità di luminanza ed illuminamento - Ottimizzazione energetica degli impianti mediante una sapiente progettazione delle geometrie per razionalizzare le potenze installate mantenendo elevati livelli di efficienza e qualità della percezione - Graduale abbandono del doppio circuito a favore dell’utilizzo di sistemi di regolazione del flusso luminoso, ottimizzati su sistemi differenti (su quadro elettrico o puntuale) in relazione alle possibilità tecniche e alle necessità gestionali e manutentive dei singoli impianti. E’ stata condotta un’attenta indagine relativa alle strade tipo del comune di Riccia aventi armature testa palo con lampade a vapori di mercurio 250W con interdistanza media di 28 m. Tale analisi è stata eseguita attraverso software Dialux, per ottenere prove tangibili sulle disuniformità di luminanza che si hanno, nelle ore a scarso volume di traffico in conseguenza all’utilizzo del circuito “tutta notte-mezza notte”. In basso sono illustrate le tabelle e gli stralci estrapolati dal suddetto software, comprovanti la tesi di elevata disuniformità di illuminamento. Verifica illuminotecnica tratto di strada HG 250W h=8m interdistanza 28 metri: Accensione 100% 20 Verifica illuminotecnica tratto di strada HG 250W h=8m interdistanza 28 metri: Accensione 50% (interdistanza equivalente 56 m) Quanto detto è stato ampliamente confermato: l’apertura del circuito che comanda la metà dei punti luce su una strada aumenta del doppio l’interdistanza delle sorgenti luminose. Dialux mostra come 3/5 dei paramatri da soddisfare secondo la norma UNI 13201 non sono rispettati. Ciò impone l’adozione, come si vedrà in 21 seguito, di mezzi equivalenti di risparmio energetico che determino una uniformità di luminanza sul manto stradale nelle ore di minor traffico (i cosiddetti “regolatori di flusso”). Si riportano di seguito le singole schede di rilievo illuminotecnico e relative foto. 22 1.5.2.1 Rilievo R1: via Feudo/SP36 23 24 1.5.2.2 Rilievo R2 via Benevento/C.da Sabatella 25 26 1.5.2.3 Rilievo R3 via Vittorio Emanuele 27 28 1.5.2.4 Rilievo R4 via Feudo 29 30 1.5.2.5 Rilievo R5 via Garibaldi 31 Fotografia notturna Via Garibaldi 32 33 1.5.2.6 Rilievo R6 via Vittorio Emanuele 34 Fotografia notturna Via Vittorio Emanuele 35 36 1.5.2.7 Rilievo R7 via Montecapello 37 Fotografia notturna via Montecapello 38 39 1.5.2.8 Rilievo R8 via Pietro Sedati 40 Fotografia notturna via Pietro Sedati 41 42 1.5.2.9 Rilievo R9 via Corso Carmine 43 Fotografia notturna corso Carmine 44 45 1.5.2.10 Rilievo R10 via Calemme 46 Fotografia notturna via Calemme 47 48 1.5.2.11 Rilievo R11 via Mulattieri/Sabatella 49 Fotografia notturna via Mulattieri/Sabatella 50 51 1.5.4 Foto stato di fatto Zona Municipio Riccia Nella zona antistante il Comune sono stati misurati valori inferiori ai 3 lux insufficienti per la categoria illuminotecnica CE5/S3 alla quale appartiene l’area attorno al Municipio di Riccia (valori minimi ammessi dalla normativa UNI per l’illuminamento medio E medio minimo mantenuto sono di 7,5 lux). Infatti quest’area del centro storico è stata classificata zona con criticità I1 52 Contrada Peschete Fotografia Testapalo 70W SAP (tipo g)di recente installazione in località contrada Peschete 53 Fotografia contrada Peschete: quadro con un magnetotermico alimentato dalla linea di via Calemme, che a sua volta alimenta la linea che prosegue. 54 Strada Statale 212 Fotografia SS212.: Testapalo 250W SAP(tipo j), installati recentemente dall’ANAS. 55 Zona “villette” Fotografia zona villette: pali con globi istallati di recente. Chiaro esempio d’ inquinamento luminoso (zona dal punto di vista della pubblica illuminazione non gestita dall’amministrazione comunale). Zona “villette” vista dal satellite 56 1.5.5 Conclusioni stato di fatto In conclusione, l’analisi dello stato di fatto fa emergere alcune considerazioni di interesse e carattere generale ed in particolare quanto di seguito riportato. • SORGENTI LUMINOSE: Efficientamento energetico Oltre il 97% dei punti luce sul territorio comunale è costituito da lampade ai vapori di mercurio, con modesta efficienza luminosa. Questa appare come una delle priorità di intervento da parte dell’amministrazione comunale per almeno due motivazioni: - realizzare un adeguato ed efficace programma di energy saving; -eliminazione delle sorgenti luminose obsolete che dal 2006 in teoria non possono essere più vendute nella UE. Adeguamento alla normativa UNI 13201 - 11248 Gli impianti di illuminazione sono eserciti con funzionamento a “tutta notte - mezza notte” ovvero con tutti i centri luminosi accesi fino ad un certo orario e metà centri luminosi accesi oltre un certo orario. Le accensioni sono una lampada sì una lampada no, pertanto sono stati rilevati valori di disuniformità dell’illuminamento eccessivi e non rispondenti alla normativa vigente . • STATO DEI CORPI ILLUMINATI: Circa il 20% degli apparecchi illuminanti viola la L.R. 2/10 (sono altamente inquinanti dal punto di vista luminoso) e richiedono un adeguato quanto urgente programma di intervento. Gli apparecchi illuminanti ritenuti inquinanti sono: le lanterne e le sfere o globi. • STATO DELLE LINEE DI ALIMENTAZIONE: Sembra auspicabile una programmazione di interventi di verifica ed eventuale rifacimento dei quadri elettrici e delle linee di alimentazione per lo stato di obsolescenza rilevato. Nel caso si vogliano adottare provvedimenti di installazione di regolatori di tensione, sarà necessario procedere ad una verifica dei livelli di caduta di tensione sulle linee in particolare per i centri luminosi distanti dai quadri elettrici. 1 PIANO REGOLATORE DELL’ ILLUMINAZIONE DEL COMUNE DI Riccia (CB), Molise Parte 2: Classificazione della rete viaria e territorio comunale RELAZIONE GENERALE DEL PIANO DI ILLUMINAZIONE DEL COMUNE DI RICCIA EFFETTUATA AI SENSI DELLA LEGGE REGIONALE N. 2/2010. Sommario 2.1 Classificazione illuminotecnica delle strade (Norma UNI11248) ............................................................ 2 2.2 Valutazione dei parametri di influenza (Norma UNI11248) .................................................................... 3 2.3 Individuazione delle categorie illuminotecniche (Norma UNI EN13201-2) ............................................. 6 2.3.1 Categorie illuminotecniche .............................................................................................................. 8 2 2.1 Classificazione illuminotecnica delle strade (Norma UNI11248) La procedura utilizzata dalla norma UNI 11248 per definire la categoria illuminotecnica si basa sulla “valutazione del rischio” ovvero di valutare ciascun tratto di strada in base alle caratteristiche specifiche per poi stabilire i valori illuminotecnici di riferimento. Le caratteristiche specifiche sono individuate dalla norma con il termine “parametri di influenza” e sono ad esempio, il flusso di traffico, complessità del compito visivo, l’eventuale zona di conflitto, dispositivi rallentatori, necessità rilevate in seguito a sopralluoghi. La norma ha quindi definito per ogni tipo di strada (autostrade, strade, piste ciclabili, ecc.) una categoria illuminotecnica di riferimento. Sulla base delle zone di conflitto e dei paramenti di influenza considerati si modifica la categoria illuminotecnica di riferimento, che può comportare una variazione di categoria in più o in meno. Tenuto conto delle indicazioni di cui sopra il progetto illuminotecnico deve procedere come segue: 1. suddividere la strada da illuminare in zone con condizioni omogenee dette “zone di studio” (un tratto rettilineo, un incrocio, una rotonda, ecc.); 2. individuare per ogni zona di studio la categoria illuminotecnica di riferimento; 3. determinare la categoria illuminotecnica di progetto sulla base dei parametri di influenza. Data la complessità della procedura l’appendice A della norma suggerisce per i tipi di strada più comuni la categoria illuminotecnica da assumere al variare dei parametri di influenza. Particolare attenzione deve essere prestata affinché tra zone adiacenti sia evitata una differenza maggiore di due categorie illuminotecniche “comparabili”. Nel caso di zone adiacenti che risultino con una differenza superiore a due categorie, la categoria di riferimento inferiore deve essere aumentata a quella di livello luminoso più elevato in modo da rispettare la differenza massima di due categorie illuminotecniche. Per le zone di conflitto la norma raccomanda inoltre un livello luminoso maggiore del 50% rispetto alla zone adiacenti. I principali riferimenti normativi presi in considerazione per la classificazione illuminotecnica delle strade sono stati: - Nuovo Codice della Strada (d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285 e s.m.i.); - Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 5 novembre 2001 (Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade); - Norma UNI 11248: Illuminazione stradale. Selezione delle categorie illuminotecniche; - Piano Urbano del Traffico del Comune di Riccia; Si riporta di seguito lo stralcio della norma UNI 11248. 3 2.2 Valutazione dei parametri di influenza (Norma UNI11248) A tale classificazione si è applicata l’analisi dei parametri di influenza, ovvero una valutazione di tutte quelle caratteristiche specifiche dell’ambiente che possono portare ad individuare una diversa categoria illuminotecnica di progetto. L’obiettivo di tale analisi è quella di individuare le categorie illuminotecniche che garantiscano la massima efficacia del contributo degli impianti di illuminazione alla sicurezza degli utenti della strada in condizioni notturne, ottimizzando al contempo consumi energetici, costi di installazione e di gestione e impatto ambientale. I principali parametri di influenza per l’analisi dei rischi considerati per il comune di Riccia, sono stati i dati relativi ai volumi di traffico sulle singole strade (veicoli/h) Volumi di traffico Sono stati valutati i volumi dei transiti durante gli orari diurni e serali (fino alle h.22) per metterli a confronto con la portata massima per corsia di ogni tipologia di strada, secondo le indicazioni contenute nel Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 5 novembre 2001. La valutazione delle differenze in 4 aumento ed in diminuzione rispetto alle soglie standard del 25% e 50% ha permesso di determinare la variazione della categoria illuminotecnica secondo il prospetto 3 della norma UNI 11248. Inoltre la valutazione dei volumi di traffico oltre le ore 22 ha permesso di definire l’entità delle riduzioni di categoria illuminotecnica da effettuare in orario notturno al fine di massimizzare i risparmi energetici. Tabella flussi di traffico comune Riccia Dall’alba fino alle 22,00 Dalle 22,00 fino alle 24,00 Dalle 24,00 fino all’alba Flusso di traffico>50% rispetto al max Flusso di traffico<50% rispetto al max Flusso di traffico<25% rispetto al max Ulteriori situazioni particolari legate ad esigenze specifiche della strada di riferimento sono state valutate caso per caso. 5 Intersezioni stradali Per quanto riguarda le intersezioni stradali quali rotonde e svincoli, secondo quanto stabilito dalla norma UNI 11248, si è fatto riferimento alle categorie illuminotecniche della serie CE, tenendo conto del fatto che la categoria illuminotecnica selezionata dovrebbe essere maggiore di un livello rispetto alla maggiore tra quelle previste per le strade d’accesso, facendo riferimento al Prospetto 6 della norma stessa, di seguito visualizzato in stralcio. Per le piste ciclabili, appartenenti alla categoria S3 (prospetto 1), è possibile applicare sulla base del prospetto A.13 della norma UNI 11248, delle variazioni di categoria illuminotecnica in considerazione di 6 fattori quali il flusso di traffico, la presenza o meno di pedoni, la pendenza e lo sviluppo del percorso ciclabile stesso. 2.3 Individuazione delle categorie illuminotecniche (Norma UNI EN13201-2) Individuate le categorie illuminotecniche di progetto infatti, la consultazione della norma UNI EN13201-2 consente di valutare i parametri illuminotecnici ad esse associati; il rispetto di tali valori sarà parametro progettuale riscontrabile dai calcoli illuminotecnici. La norma citata individua diverse categorie illuminotecniche con specifici parametri fotometrici. Occorre definire per ogni tratto di strada la relativa categoria illuminotecnica. Le principali categorie indicate dalla norma sono: - categorie serie ME basate sulla luminanza (cd/m²) della superficie stradale; - categorie serie CE e serie S basate sull’illuminamento (lux). Le categorie ME si applicano alle strade con velocità medio/alte (> 30km/h) ad eccezione delle zone di conflitto, mentre le categorie CE ed S sono utilizzate per strade urbane (< 30km/h), aree pedonali, aree di parcheggio, piste ciclabili, i marciapiedi, i sottopassi e le zone di conflitto. La classificazione delle sedi viarie permette importanti considerazioni rispetto alla connotazione architettonica del sito, alle diverse funzioni che le strade assolvono ed alle eventuali esigenze funzionali che devono essere rispettate. Le prestazioni illuminotecniche direttamente collegate al tipo di sede stradale assumono in tal senso un significato rilevante anche nella scelta della possibile tipologia di illuminazione e dei corpi illuminanti. Di seguito sono riportate le tabelle con le grandezze fotometriche da rispettare per ciascuna categoria illuminotecnica delle strade. 7 Tabella - Categorie illuminotecniche serie ME: strade a traffico motorizzato dove e' applicabile il calcolo della luminanza, per condizioni atmosferiche prevalentemente asciutte Tabella - Categorie illuminotecniche serie MEW: strade a traffico motorizzato dove e' applicabile il calcolo della luminanza, per condizioni atmosferiche prevalentemente bagnate. TI (Threshold Increment) indice di incremento di soglia. Rappresenta l’indice di incremento di soglia dell’abbagliamento, come valore numerico che esprime l’effetto dell’abbagliamento psicologico negli impianti di illuminazione stradale. SR (Surrounding Ratio) indice di uniformità di illuminamento nell’area circostante della carreggiata, come valore medio su strisce immediatamente fuori i bordi della carreggiata rispetto al valore medio su strisce immediatamente entro i bordi. 8 Tabella - Categorie illuminotecniche serie CE: aree a traffico motorizzato in cui non e' possibile ricorrere al calcolo della luminanza. (es. zone di conflitto, incroci, strade commerciali e rotonde, ciclopedonale quando le categorie S o A non sono ritenute adeguate) Tabella - Serie categorie illuminotecniche serie S: ambienti a carattere ciclopedonale. (marciapiedi, piste ciclabili, corsie di emergenza ed altre separate o lungo la carreggiata, strade urbane, strade pedonali, aree di parcheggio, strade interne a complessi scolastici, ...) 2.3.1 Categorie illuminotecniche In base a quanto finora descritto, sono state individuate le categorie illuminotecniche di riferimento soltanto valutando la classificazione stradale (Nuovo Codice della Strada d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285) Tabella: Categorie illuminotecniche di riferimento Strade Categoria Presenza Pedoni Larghetto Collecroci CE5/S3 SI CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 SI SI SI SI SI SI SI SI Largo Bottego Largo Collecroci Largo Morrone Largo Pozzo Largo Zarrilli Salita Airella Salita Colle Salita Collecroci Flusso Traffico (zona pedonale, commerciale, direzionale, sportiva) pedonale con accesso veicoli pedonale con accesso veicoli zona pedonale zona pedonale zona pedonale 9 Salita Monastero Salita Pelorosso Salita Pozzo Salita San Michele Salita Toppo Salita umberto I Traversa Largo Zarrilli Traversa Vico I Piazza Umberto I Traversa Vico II Salita Pozzo Via 24 Maggio Via Anicarti Via Arco del Filosofo Via Canova e Vicoli Via Castello Via Cirillo Via Colombo Via Coromano Via dei Salici Via Gambatesa Via Giardino Via Gigante Via Municipio Vecchio Via Muratori Via Padre Pio Via Palermo Via Pinabella Via Santa Barbara Via Santa Maria Via Schiavone Via Stimmatine Via Trono Via Vignola Via Zaburri Viale Pietro Sedati Vico 1-2-3- Via Feudo Vico 1-2-3-4-5-6-7-8 Garibaldi Vico 1-2-3 Via Airella Vico 1-2-3- Via G. Marconi Vico 1-2-3- Via G.Pepe Vico 1-2-3- Via Muratori Vico 1-2-3 Via Pinabella Vico 1-2-3-4-5 Largo Airella Vico 1-2-3-4-5 Salita Airella Vico 1-2-3-4-5 Salita monastero Vico 1-2-3-4-5 Via Salita Collecroci Vico 1-2-3-4-5-6-7 Piazza Umberto I CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI zona pedonale zona pedonale zona pedonale zona pedonale zona pedonale zona pedonale zona pedonale zona pedonale zona di pregio - centro storico zona pedonale zona pedonale zona pedonale zona pedonale zona pedonale zona pedonale 10 Vico 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-12 Via Castello Vico Campobasso Vico Cirillo Vico Corso Vitt. Emanuele Vico I e II Corso Carmine Vico I e II Salita Colle Vico I e II Salita Pelorosso Vico I e II Salita Pozzo Vico I e II Via Anicarti Vico I e II Via Benevento Vico I e II Via Panichella Vico I e II Via Trono Vico I e II Via Vignola Vico I e II Via Zaburri Vico I Salita Umberto I Vico I Via Municipio Vecchio Vico I Via Roma Vico II Via Roma Vico III Via Roma Vico Largo Calemme Vico Palermo Vico Salita San Michele Traversa Salita Airella Vico Via Benevento. Vico Via Carmine Vicoli di Via Calemme Vicolo dei Preti Corso Carmine CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 CE5/S3 SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI ME4b SI ME4b ME4b ME4b ME4b ME4b ME4b SI SI SI SI SI SI ME4b ME4b ME4b ME4b ME4b ME4b ME4b ME4b ME4b ME4b SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI Corso Vittorio Emanuele Largo Airella Largo Calemme Largo Casale Largo Garibaldi Largo Giacinto Piano della Corte Piazza Giacomo Sedati Piazza Umberto I Traversa Corso Vitt. Emanuele Traversa Via Sabatellla Via 4 Novembre Via Airella Via Benevento Via Calemme Via Campobasso residenziale commerciale residenziale commerciale zona di pregio - centro storico zona pedonale 11 Via Carmine Via Casale Via Castelvetere Via Colle della Macchia Via Costanza di chiaro monte Via Federico Ciccaglione ME4b ME4b ME4b ME4b ME4b SI SI SI SI SI ME4b ME4b ME4b ME4b ME4b ME4b ME4b ME4b SI SI SI SI SI SI SI SI ME4b Via Roma (da Largo Garibaldi-Incrocio Salita Toppo) ME4b Via Roma (da piazza sedati-incrocio vico I Via Roma) ME4b Via Roma (incrocio Vico I Roma-incrocio Salita Toppo) ME4b Via Sabatella ME4b SI SI Via Feudo ( da Largo Garibaldi-fine centro abitato Via Feudo ( da Via Roma a Largo Garibaldi) Via G. Marconi Via G.Pepe Via Montecapello Via Mulattieri Via Panichella Via Portella zona di pregio - centro storico zona di pregio - centro storico SI SI NO non dotata di marciapiede Dalla tabella sopra si evince che le strade del comune di Riccia sono fondamentalmente di due tipi: -strade locali urbane con aree pedonali; -strade extraurbane secondarie; 12 Figura: La tavola di seguito riporta la classificazione stradale in modo grafico. Attraverso la tabella flussi traffico del comune di Riccia, e tramite il prospetto 6 della norma UNI 11248, è stato possibile determinare la variazione della categoria illuminotecnica di riferimento. Tabella: Categoria illuminotecnica di esercizio Dall’alba fino alle 22,00 Flusso di traffico>50% rispetto al max Dalle 22,00 fino alle 24,00 Flusso di traffico<50% rispetto al max Dalle 24,00 fino all’alba Flusso di traffico<25% rispetto al max Esercizio ordinario Esercizio traffico ridotto Esercizio traffico ridottissimo Categoria illuminotecnica di esercizio ME4b ME5 ME6 13 Variazione della categoria illuminotecnica nell’arco della giornata. Si nota che nelle ore che vanno dalle 22 fino al sorgere del sole vi è un decremento consistente del flusso di traffico. Di conseguenza la norma UNI 11248 permette di assumere categorie illuminotecniche diverse nell’arco della giornata adottando un piano d’esercizio giornaliero. Questo consente di contenere i consumi energetici nelle ore diurne attraverso l’adozione dei regolatori di flusso, citati dalla L.R. 2/10 del Molise. Dal grafico sopra, ed osservando lo stralcio di tabella delle UNI 11248, si evince che il passaggio alla categoria illuminotecnica ME5 nelle ore diurne, consente una riduzione di flusso luminoso tra le 22,00 e le 24,00, del 30% rispetto la categoria illuminotecnica ME4b. Mentre il passaggio alla categoria ME6 consente una riduzione di flusso luminoso pari al 50% rispetto la categoria ME4b. Le citate riduzioni di flusso ottenibili attraverso, come si vedrà, all’utilizzo dei regolatori di flusso, consentono di rispettare la L.R. e le norme UNI, permettendo un notevole risparmio energetico. In sostanza si sono individuate le seguenti categorie illuminotecniche: - la categoria illuminotecnica di riferimento, che dipende esclusivamente dal tipo di strada presente nella zona di studio considerata; - la categoria illuminotecnica di progetto, che dipende dall’applicazione dei parametri di influenza e specifica i requisiti illuminotecnici da considerare nel progetto dell’impianto; - la/e categoria/e illuminotecnica/illuminotecniche di esercizio che specifica/specificano sia le con-dizioni operative istantanee di funzionamento di un impianto sia le possibili condizioni operative previste con un piano di esercizio stagionale/giornaliero, in base alla variabilità nel tempo dei parametri di influenza. 14 Alla categoria illuminotecnica CE5/S3, non è stato esteso il discorso sull’analisi dei rischi valutando i volumi di traffico. Questo è dovuto al fatto che tali strade per definizione sono strade locali con aree pedonali con ridotto flusso di traffico veicolare. 1 PIANO REGOLATORE DELL’ ILLUMINAZIONE DEL COMUNE DI Riccia (CB), Molise Parte 3: Linee Guida per la Progettazione e Realizzazione degli Impianti d’Illuminazione RELAZIONE GENERALE DEL PIANO DI ILLUMINAZIONE DEL COMUNE DI RICCIA EFFETTUATA AI SENSI DELLA LEGGE REGIONALE N. 2/2010. Sommario 3.1 DEFINIZIONI E AMBITI APPLICATIVI ............................................................................................. 3 3.1.1 Definizione di Inquinamento Luminoso ........................................................................................... 3 3.1.2 Ambito di applicazione.................................................................................................................... 3 3.1.3 Autorizzazione nuovi impianti, progettisti e progetto illuminotecnico .............................................. 3 3.2 CONTROLLO DEL FLUSSO LUMINOSO DIRETTO ......................................................................... 4 3.2.1 Intensità luminosa massima ............................................................................................................. 4 3.2.2 Metodi di lettura di una tabella fotometrica: ..................................................................................... 5 3.2.3 Effetto dell’inclinazione .................................................................................................................. 6 3.2.4Tipologia degli apparecchi ............................................................................................................... 6 3.2.5 Tipologia degli impianti d’illuminazione ......................................................................................... 7 3.3 CONTROLLO DEL FLUSSO LUMINOSO INDIRETTO ..................................................................... 8 3.3.1 Applicazioni stradali........................................................................................................................ 8 3.4 SORGENTI LUMINOSE EFFICIENTI ................................................................................................10 3.4.1 Eliminazione sorgenti luminose ad elevato impatto ambientale .......................................................14 3.5 SISTEMI PER LA RIDUZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO ..............................................................14 3.5.1 Sistemi per la riduzione del flusso luminoso non idonei ..................................................................14 3.5.2 Quando utilizzare tali sistemi ..........................................................................................................15 2 3.5.3 Regolatori di flusso ........................................................................................................................15 3.5.4 Tipologie Regolatori di flusso luminoso .........................................................................................18 3.6 OTTIMIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI ..............................................................................................21 3.6.1 Scelta degli apparecchi in funzione della loro curva fotometrica .....................................................21 3.6.2 Forma della curva fotometrica ........................................................................................................21 3.6.3 La scelta del dell’apparecchio d’illuminazione adeguato in ambito stradale.....................................22 3.7 REQUISITI ILLUMINOTECNICI MINIMI .........................................................................................24 3.7.1 Requisiti illuminotecnici e impianti d’illuminazione particolari ......................................................25 3.8 CRITERI TECNICI INTEGRATIVI PER IMPIANTI SPECIFICI ........................................................26 3.8.1 Edifici e monumenti .......................................................................................................................26 3.8.2 Impianti sportivi e grandi aree ........................................................................................................26 3.8.3 Altre tipologie ................................................................................................................................26 3.8.4 Insegne prive di illuminazione propria ............................................................................................26 3.8.5 Insegne dotate di illuminazione propria ..........................................................................................27 3.8.6 Apparecchi destinati all’illuminazione esterna non funzionali alla circolazione stradale ..................27 3.8.7 Divieti ............................................................................................................................................28 3.9 CRITERI TECNICI IMPIANTI IN DEROGA AL PROGETTO ILLUMINOTECNICO .......................28 3.9.1 Impianti regolati dalle norme dello stato .........................................................................................28 3.9.2 Sorgenti a funzionamento non continuo ..........................................................................................28 3.9.3 Sorgenti con flusso luminoso inferiore a 1500 lm ...........................................................................28 3.9.4 Adeguamento degli impianti illuminanti inquinanti.........................................................................29 3.9.5 Sorgenti già strutturalmente schermate ...........................................................................................30 3.10 LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO E LA VERIFICA DEI PROGETTI........................................30 3.10.1 Progetto illuminotecnico: contenuti e caratteristiche .....................................................................30 3.10.2 CHIARIMENTO SUL CONSEGUIMENTO DELLA REGOLA DELL’ARTE ............................31 3.10.3 Progetto illuminotecnico: Verifica e controllo ...............................................................................31 3 3.1 DEFINIZIONI E AMBITI APPLICATIVI Si analizzerà la L.R. Molise n° 2/2010 ai fini di identificare univocamente le linee guida per l’illuminazione futura per il territorio comunale. In particolare si riporteranno ed esamineranno le seguenti disposizioni: - Legge della Regione Molise n. 2 del 22/01/2010 “Misure in materia di contenimento dell'inquinamento luminoso”. Verranno di seguito definiti i requisiti burocratici amministrativi, autorizzativi, ed i criteri tecnici per agevolare l’amministrazione comunale e gli operatori del settore (progettisti, illuminotecnici e produttori) che si troveranno ad operare sul territorio comunale. 3.1.1 Definizione di Inquinamento Luminoso L.R. 2/10, Articolo 1, comma 2: “Ai fini della presente legge è inquinamento luminoso ogni forma di irradiazione di luce artificiale che si disperda al di fuori delle aree alle quali è funzionalmente dedicata, segnatamente se orientata al di sopra della linea dell'orizzonte.” Commenti ed Osservazioni: La definizione di inquinamento luminoso è “estesa” ponendo l’accento su una progettazione illuminotecnica accurata che eviti non solo emissione di luce oltre l’orizzonte (condizione necessaria ma non sufficiente per il reale conseguimento degli intenti della legge) ma anche fenomeni di fastidioso quanto pericoloso abbagliamento degli utenti della strada e di luce intrusiva ed invasiva nelle case e nei fondi altrui. 3.1.2 Ambito di applicazione L.R. 2/10, Articolo 4, comma 1: “Per l'attuazione di quanto previsto all'articolo 1, dalla data di entrata in vigore della presente legge, gli impianti di illuminazione esterna, pubblica e privata, anche in fase di progettazione o di affidamento in appalto, sono eseguiti a norma antinquinamento luminoso e a ridotto consumo energetico, secondo i criteri di cui al presente articolo e fatte salve le esenzioni previste all'articolo 1, comma 3.” Commenti: Su tutto il territorio regionale i nuovi impianti dovranno essere realizzati in modo conforme alla legge. Tale principio vale sia per i soggetti pubblici che per quelli privati che devono assoggettare i loro nuovi impianti in conformità alla LR 2/10 all’autorizzazione del comune (Art.3, comma 2). 3.1.3 Autorizzazione nuovi impianti, progettisti e progetto illuminotecnico L.R. 2/10, Articolo 3, comma 2: “Nei casi di cui alle lettere c) e d) del comma 1, deve farsi pervenire al Comune il progetto illuminotecnico dell'opera da realizzare, redatto da figure professionali specialistiche che ne attestino la rispondenza ai requisiti previsti dalla presente legge, e l'impresa installatrice, a fine lavori, deve produrre al committente la dichiarazione di conformità alla presente legge in relazione al progetto approvato. Il progetto illuminotecnico, da redigersi secondo le modalità previste dalle norme tecniche di sicurezza, deve essere corredato dei dati fotometrici dei corpi illuminanti, in formato tabellare numerico cartaceo e sotto forma di file normalizzato secondo i più diffusi standard europei, sottoscritti, a prova della loro veridicità, dal responsabile tecnico del laboratorio che li ha emessi.” Commenti sull’autorizzazione: Su tutto il territorio regionale tutti i nuovi impianti d’illuminazione pubblici e privati devono essere autorizzati dal comune. L’atto di approvazione si compie con l’approvazione del progetto illuminotecnico. 4 3.2 CONTROLLO DEL FLUSSO LUMINOSO DIRETTO 3.2.1 Intensità luminosa massima Intensità luminosa: Esprime la quantità di luce che è emessa da una sorgente in una determinata direzione. Si indica con la lettera I e si misura in candele [cd]. Per poter permettere un confronto fra sorgenti diverse essa è normalizzata per 1000 lumen. L.R. 2/10 Articolo 4, comma 2: “Sono considerati antinquinamento luminoso e a ridotto consumo energetico esclusivamente gli impianti aventi un'intensità luminosa massima di 0 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre; gli stessi devono essere equipaggiati di lampade con la più alta efficienza possibile in relazione allo stato della tecnologia e comunque con efficienza adeguata al piano di illuminamento medio conforme alla normativa europea non inferiore a 90 lumen/w; gli stessi inoltre devono essere realizzati in modo che le superfici illuminate non superino il livello minimo di luminanza media e gli illuminamenti medi previsto dalle norme di sicurezza, qualora esistenti, e devono essere provvisti di appositi dispositivi in grado di ridurre, entro le ore ventiquattro, l'emissione di luce degli impianti in misura superiore al trenta per cento rispetto al pieno regime di operatività. La riduzione va applicata qualora le condizioni d'uso della superficie illuminata siano tali che la sicurezza non ne venga compromessa e qualora l'impianto preveda una potenza superiore a 2.5 kW”. Commenti: Per i nuovi impianti d’illuminazione pubblici e privati è prevista l’installazione della tipologia definita dalla legge “ad antinquinamento luminoso”A titolo esemplificativo si riportano di seguito alcune immagini per meglio chiarire le tipologie di corpi illuminanti adottabili. Tipologie apparecchi non ammessi Tipologie apparecchi conformi alla L.R. n. 2/2010 Per verificare il valore dell’intensità luminosa per angoli gamma di 90° ed oltre e quindi la conformità di un apparecchio alla LR 2/10, non è sufficiente una sommaria visione della curva fotometrica in cui spesso è difficile intuire i valori di intensità luminosa emessi per angoli vicini e maggiori di 90°, ma è indispensabile possedere e verificare i dati fotometrici in formato tabulare numerico. 5 Intensità luminosa tracciata in ciascun piano che taglia il corpo illuminante. La somma di tutte le intensità luminose a 360° su tutti i piani rappresenta il “solido” fotometrico dell’apparecchio. Schematizzazione di come viene rappresentata l’intensità luminosa. Esiste una intensità luminosa per ogni angolo Gamma su ogni piano C. 3.2.2 Metodi di lettura di una tabella fotometrica: 1- Tramite l’ausilio di software illuminotecnici. 2- Facendosi rilasciare direttamente la tabella dei dati fotometrici in formato cartaceo dal costruttore. Si riporta di seguito una tabella fotometrica Gamma/C. 6 Verificando in corrispondenza della linea evidenziata in rosso della tabella sopra che corrisponde all’intensità luminosa emessa dall’apparecchio in direzione dell’orizzonte (gamma = 90°) su ogni piano C si capisce la conformità dell’apparecchio alla LR 2/10. Se uno solo dei valori della linea con gamma uguale a 90° è maggiore di 0, allora l’apparecchio NON è conforme alla LR 2/00. Anche le tabelle non danno la certezza assoluta della veridicità dei dati. Una sicurezza maggiore delle misure fotometriche si può avere richiedendo dati fotometrici certificati da enti terzi come ad esempio certificati da laboratori che possono apporre sugli apparecchi il marchio “Performance” dell’Istituto Marchio di Qualità Italiano. 3.2.3 Effetto dell’inclinazione Un aspetto interessante e da verificare è la posizione di misura dell’apparecchio e l’effettiva posizione di installazione. In linea di principio quasi tutti gli apparecchi vengono “fotometrati” con vetro piano orizzontale e si consiglia di installarli in tale posizione. E’ quindi fondamentale la verifica sul certificato di conformità alla legge la posizione di misura dell’apparecchio e l’effettiva posizione di installazione. 3.2.4Tipologia degli apparecchi La legge regionale 2/10, lascia libertà di scelta sulla tipologia degli apparecchi Per quanto riguarda gli apparecchi illuminanti, a parità di conformità sono da preferire apparecchi a vetro piano orizzontale, rispetto agli altri in quanto: – Non inquinano e non abbagliano, – Si sporcano meno, e sono più facilmente pulibili, – Hanno una minore perdita di efficienza, 7 – Non ingialliscono. – Sono più resistenti anche ad eventi accidentali, – Costano meno, – Non hanno elementi mobili nell’armatura a rischio di cadute. 3.2.5 Tipologia degli impianti d’illuminazione I criteri di scelta delle tipologie di illuminazione e dei sostegni è fortemente condizionato dalla realtà del territorio e deve comunque necessariamente essere commisurata alla destinazione d’uso ed all’ambito territoriale in cui vengono inseriti. Per quanto riguarda i nuovi impianti come considerazione generale si ritiene opportuna l’adozione di altezze di installazioni degli apparecchi non superiori all’altezza degli edifici circostanti e comunque con altezze entro i 6-8metri nei centri cittadini in ambito stradale e 8-10 metri in ambito stradale negli altri ambiti. Di seguito è riportata una selezione visiva delle tipologie di impianti d’illuminazione idonei e non idonee ad essere installati o realizzati sul territorio comunale. E’ importante sottolineare che se l’apparecchio appare conforme alla LR 2/10, non è detto che lo sia l’impianto o semplicemente l’installazione a causa di ulteriori fattori, per esempio aver adottato inclinazioni non consone con la tipologia di apparecchio utilizzato. Figura – Apparecchi non conformi con la LR 2/10. Alcune di queste tipologie presenti anche sul territorio comunale possono facilmente essere adattate (es. i pali a frusta se l’apparecchio installato è a vetro piano e può essere posto con vetro orizzontale) anche mediante l’inserimento di alette schermanti. Purtroppo altre possono solo essere sostituite. Apparecchi conformi alla LR 2/10. Le tipologie 6 e 8 sono ammesse esclusivamente per l’illuminazione di edifici storici a di alto valore architettonico ove non possa essere fatto altrimenti. 8 3.3 CONTROLLO DEL FLUSSO LUMINOSO INDIRETTO Il controllo del flusso luminoso indiretto viene prescritto dalla legge in termini di limitazione dei parametri illuminotecnici specifici (luminanza media ed illuminamenti medi ) ai valori minimi specificati dalle norme. NORME DI RIFERIMENTO: norma italiana UNI 11248, e norma europea EN UNI 13201. 3.3.1 Applicazioni stradali Tutti i progetti illuminotecnici in ambito stradale dovranno essere realizzati conformemente alla norma UNI 11248, utilizzando come riferimento la classificazione stradale individuata nell’omonimo capitolo. Si riportano in particolare le specifiche di progetto ai fini della norma UNI 11248 che fa riferimento alla EN UNI 13201. • Luminanza media mantenuta (Lm) • Uniformità Generale (Uo) • Uniformità Longitudinale (Ul) • Abbagliamento debilitante (Ti) • Illuminazione di contiguità (SR) Le tabelle estrapolate dalla EN UNI 13201 che fanno riferimento alle succitate grandezze fotometriche da rispettare: Tabella 1 - Categorie illuminotecniche serie ME: strade a traffico motorizzato dove e' applicabile il calcolo della luminanza, per condizioni atmosferiche prevalentemente asciutte 9 Tabella 2 - Categorie illuminotecniche serie MEW: strade a traffico motorizzato dove e' applicabile il calcolo della luminanza, per condizioni atmosferiche prevalentemente bagnate. Tabella 3 - Categorie illuminotecniche serie CE: aree a traffico motorizzato in cui non e' possibile ricorrere al calcolo della luminanza. (es. zone di conflitto, incroci, strade commerciali e rotonde, ciclopedonale quando le categorie S o A non sono ritenute adeguate) Tabella 4 - Serie categorie illuminotecniche serie S: ambienti a carattere ciclopedonale. (marciapiedi, piste ciclabili, corsie di emergenza ed altre separate o lungo la carreggiata, strade urbane, strade pedonali, aree di parcheggio, strade interne a complessi scolastici, ...) 10 3.4 SORGENTI LUMINOSE EFFICIENTI LR 2/10. Articolo 4, comma 2: “…gli stessi devono essere equipaggiati di lampade con la più alta efficienza possibile in relazione allo stato della tecnologia e comunque con efficienza adeguata al piano di illuminamento medio conforme alla normativa europea non inferiore a 90 lumen/w”. Commenti: Il piano predilige essenzialmente alcune tipologie di lampade quali quelle al sodio alta pressione, e solo ove strettamente necessario ed in relazione al tipo di applicazione, anche lampade a maggiore resa cromatica ma con almeno analoga efficienza. Riassumendo ai minimi termini le sorgenti luminose privilegiate dal piano sono: - Stradale: Sodio alta e bassa pressione, led - Pedonale/centro storico: Sodio alta pressione ed in specifici e limitati ambiti, ioduri metallici a bruciatore ceramico con Efficienza >90 lm/W (che elimina le sorgenti a ioduri metallici meno efficienti del sodio), e a led; - Impianti sportivi: ioduri metallici - Parchi, ciclabili e residenziale: fluorescenza, led, sodio alta pressione, ioduri metallici a bruciatore ceramico di bassa potenza - Monumenti ed edifici di valore storico, artistico ed arcitettonico: ioduri metallici di bassa potenza. Le sorgenti previste nella redazione del piano, tenendo in considerazione il colore dei materiali prevalenti, riflessioni e aspetti estetico/funzionali dell’impianto cittadino, nonché la normativa esistente, in particolare la legge regionale n°2/2010, sono le seguenti: - Lampade ai vapori di sodio ad alta pressione - Tipo 1: Costituite da un tubo di scarica in alluminio policristallino racchiuso all’interno di un bulbo di vetro. Bulbo tubolare esterno in vetro trasparente, posizione di funzionamento universale. Temperatura colore T = 2000°K Attacco: E27 - E40 Resa Cromatica Ra=25 Efficienza 88-133 lm/W Potenze: comprese fra 50 a 250W privilegiando le potenze inferiori in relazione alla tipologia di strada. Applicazione: Illuminazione di aree urbane e pubbliche o private. Figura 5.7 – Caratteristiche principali di alcune tipologie di Lampade al sodio alta pressione - Lampade ai vapori di sodio ad alta pressione - Tipo 2: Costituite da un tubo di scarica in alluminio policristallino racchiuso all’interno di un bulbo di vetro. Bulbo tubolare esterno in vetro trasparente, posizione di funzionamento universale. Temperatura colore T = 2150°K Attacco: E27 - E40 Resa Cromatica Ra=65 Efficienza max 100 lm/W Potenze: Da 150W a 400W 11 Applicazione: Illuminazione in cui sia richiesto equilibrio fra colore della luce ed efficienza. Figura– Caratteristiche principali di alcune tipologie di Lampade al sodio alta pressione a Ra Maggiorato - Lampade ai vapori di sodio a bassa pressione: Costituite da un tubo di scarica ad U all’interno di un bulbo in vetro trasparente alla radiazione visibile, ma riflettente la radiazione infrarossa al fine di aumentare l’efficienza luminosa che risulta la massima attualmente raggiunta. Temperatura colore T=1800 °K Attacco: BY22 Efficienza 130-178 lm/W Potenze: Da 36W a 180W Applicazione: Illuminazione di strade dove la resa cromatica non sia essenziale (zone artigianali o industriali), incroci stradali (il colore arancione permette di allertare l’utente della strada). Illuminazione dove si desideri la lampada con la massima efficienza possibile. Figura – Caratteristiche principali di alcune tipologie di Lampade al sodio bassa pressione - Lampade fluorescenti compatte a risparmio energetico: Durata: 15.000 ore Temperatura colore T = 3000°K-4000°K Resa Cromatica Ra sino a 82 Potenze: 14-17 W Applicazione: Illuminazione di aree in cui vi sia presenza di verde. Il loro utilizzo è anche utile in quanto avendo accensione immediata possono essere utilizzati per illuminazione di ciclabili o passaggi pedonali regolati da sensori di movimento. 12 Figura – Caratteristiche principali di alcune tipologie di Lampade fluorescenti compatte - Lampade ad ioduri metallici – Tipo 2: Durata: oltre 7.000 ore Temperatura colore T = 4500°K Resa Cromatica Ra=65 Efficienza: 80 lm/W Potenze: da 250 a 400 W Applicazione: Illuminazione di aree limitate per cui è richiesta un elevata resa cromatica (tipicamente impianti sportivi). Data la loro bassa efficienza, durata limitata, l’alto potere inquinamento dello spettro elettromagnetico ed infine le alte potenze impiegate limitarne l’uso ove strettamente necessario. Figura – Caratteristiche principali di alcune tipologie di Lampade agli ioduri metallici -Lampade a LED: Si prevede che questi tipi di lampada saranno sul mercato entro un paio d’anni con fortissimi elementi innovativi. Il colore della luce è bianco, simile all’emissione dei tubi fluorescenti, l’efficienza luminosa sarà inizialmente dell’ordine di 40-50 lm/W, per salire entro pochi anni a 100 lm/W ed in prospettiva anche molto oltre. La vita utile è prevista fino a 100000 ore. I costi, che dopo una fase di assestamento tecnologico dovrebbero scendere al livello dei tubi fluorescenti, non presentano un problema, in quanto con tali valori della vita utile probabilmente saranno installate in apparecchi di illuminazione a perdere. Per queste tipologie di lampade basate sulla tecnologia LED si rimanda brevemente al paragrafo 3.2.1 . La scelta di questi tipi di sorgenti luminose si fonda su precise considerazioni. 1. Le caratteristiche cromatiche delle lampade si adattano particolarmente alle superfici cui sono destinate (la temperatura correlata di colore è infatti compatibile con la curva di riflessione delle superfici di interesse). 13 2. La temperatura correlata di colore è stata scelta in relazione ai materiali di costruzione ed al tipo di fruizione delle aree. Le sorgenti impiegate risultano facilmente focalizzabili e con una buona stabilità di colore. 3. L'efficienza luminosa elevata consente di limitare la potenza elettrica installata ed assorbita, contenendo quindi i costi di esercizio dell'impianto. 4. Le sorgenti luminose selezionate hanno tutte una vita media-elevata. 5. Si evita l’utilizzo di lampade con un elevato impatto ambientale e contenenti in particolare mercurio. Per quanto riguarda le caratteristiche cromatiche delle lampade ricordare che: • esse devono adattarsi alle superfici cui sono destinate (la temperatura di colore è infatti compatibile con la curva di riflessione delle superfici di interesse). • La temperatura di colore va scelta in relazione ai materiali di costruzione ed al tipo di fruizione delle aree. In questi ultimi anni sono in rapidissimo sviluppo le lampade allo stato solido basate su tecnologia LED. Lo sviluppo di dispositivi LED capaci di coprire un ampio spettro di emissione dal verde fino all’ultravioletto, sta portando ad una rivoluzione nell’industria dedicata all’illuminazione, infatti l’introduzione di strutture ad elevata efficienza luminosa mira a rimpiazzare le sorgenti bianche comunemente usate per scopi generali d’illuminazione. Allo stato attuale sono già utilizzati per realizzare sorgenti luminose complesse LED che hanno un’efficienza luminosa superiore a 100 lm/W, mentre sviluppi di ricerca hanno già raggiunto efficienze pari a 130 lm/W e indicano un continuo e rapido aumento. I vantaggi nell’adottare la tecnologia LED per l’illuminazione generale è legato sia alla riduzione delle emissioni prodotte nella generazione di energia elettrica che alla eliminazione del pericolo di inquinamento da mercurio, contenuto nelle attuali lampade a scarica. La realizzazione di LED di potenza con emissione nelle lunghezze d’onda nel blu o ultravioletto ha permesso di realizzare in modo efficiente LED a luce bianca, ottimale per l’illuminazione pubblica. Le migliori efficienze dei LED bianchi sono attualmente ottenute per temperature di colore molto elevate (dell’ordine di 5700 K) che possono presentarsi vantaggiosi per l’illuminazione esterna, in particolare lavorando a bassi livelli di luminanza, per i quali l’occhio umano ha una maggiore sensibilità nel verde-blu. La loro applicazione potrebbe permettere di adottare livelli di luminanza minori, pur mantenendo gli stessi standard di sicurezza, rispetto all’impiego delle convenzionali lampade al sodio (per considerare le sorgenti attualmente impiegate a maggiore efficienza luminosa) con emissione centrata sul giallo. Si fa notare che l’attuale normativa per l’illuminazione esterna considera la possibilità di ridurre i livelli di luminanza (declassamento) in presenza di sorgenti con buona resa cromatica. E’ essenziale comunque una adeguata sperimentazione prima che le sorgenti e i livelli di luminanza necessari per la sicurezza stradale possano essere valutati direttamente sulla base delle condizioni di visione mesopiche. Per le sorgenti a LED, sia bianche che colorate, è normalmente dichiarata una vita media dell’ordine di 20.000-50.000 ore di operazione. Si tratta in realtà di un tempo stimato in condizioni operative molto diverse da quelle nelle quali possono trovarsi ad operare se usati per scopi illuminotecnici outdoor. 14 3.4.1 Eliminazione sorgenti luminose ad elevato impatto ambientale La scelta del piano dell’illuminazione è quella di eliminare le sorgenti di luce ai vapori di mercurio. Per tale motivo si ritiene esclusa la realizzazione futura di impianti dotati di tali sorgenti e il piano deve prevedere la graduale sostituzione di tutti gli impianti dotati di lampade a vapori di mercurio o similari quali quelle pre miscelate, il tutto per valutazioni di varia natura tecnica, economica, ambientale e legislativa: 1. La ridotta efficienza (minore di 60lm/W) e l’evidente decadimento del flusso luminoso nel tempo non permette il raggiungimento degli obiettivi della legge di ottimizzazione degli impianti d’illuminazione e di massimizzarne l’efficienza. 2. Il costo di smaltimento di tali lampade, essendo classificate ai sensi del D.LGS. N.22/97 -D.Lgs. 5 feb.1997 n° 22 – D.Lgs. 8 nov. 1997 n° 389 – L. 9 dic. 1996 n° 426 come rifiuti pericolosi, ha una incidenza non trascurabile sul costo della lampada è indicativamente pari se non superiore a quello di ciascuna lampada nuova dello stesso tipo rendendo quindi in definitiva il costo comparabile con lampade al sodio ad alta pressione. 3. La DIRETTIVA 2002/95/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 27 gennaio 2003 “sulla restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche”, già in vigore il 13.02.2003, mette definitivamente al bando tali lampade dal territorio europeo dal 1° luglio 2006. 4. La sostituzione di lampade ai vapori di mercurio con lampade al sodio alta pressione permette inoltre di conseguire risultati sia dal punto di vista del risparmio che dell’illuminamento notevolmente superiori come di seguito evidenziato dalla tabella. Tabella -Confronto e possibili sostituzioni di lampade ai vapori di mercurio con lampade al sodio alta pressione. I risultati conseguibili in termini di migliore illuminazione a terra sono generalmente di gran lunga superiori al mero computo dell’incremento di flusso luminoso in quanto spesso si passa da corpi illuminanti di bassissima efficienza a corpi illuminanti di nuova generazione. 3.5 SISTEMI PER LA RIDUZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO L.R. 2/10 Articolo 4, comma 2: “gli impianti … devono essere provvisti di appositi dispositivi in grado di ridurre, entro le ore ventiquattro, l'emissione di luce degli impianti in misura superiore al trenta per cento rispetto al pieno regime di operatività. La riduzione va applicata qualora le condizioni d'uso della superficie illuminata siano tali che la sicurezza non ne venga compromessa e qualora l'impianto preveda una potenza superiore a 2.5 kW.” 3.5.1 Sistemi per la riduzione del flusso luminoso non idonei 15 Si vuole ricordare che i sistemi di "riduzione del flusso luminoso" chiamati "tutta notte - mezzanotte" che in pratica permettono di disalimentare alternativamente i punti luce (disposti su due linee elettriche distinte) non sono una soluzione che si può più perseguire con le nuove norme tecniche di settore perché compromettono l'effettiva uniformità dell'illuminazione del manto stradale, violando le UNI e la L.R. 3.5.2 Quando utilizzare tali sistemi Come definito dalla L.R., gli impianti centralizzati, da 2.5 kW e oltre, rendono obbligatorio l’utilizzo di dispositivi atti alla riduzione del flusso luminoso. La legge non lo sottolinea, comunque per impianti con potenza inferiore ai 2,5 kW l’ausilio di sistemi per la riduzione del flusso non è economicamente conveniente. In tutti gli impianti non stradali, ove comunque NON è richiesto un requisito di uniformità normativa, continua a valere la scelta corretta di spegnimento totale, o parziale degli impianti medesimi. 3.5.3 Regolatori di flusso Un modo quindi per ridurre i consumi energetici degli impianti di illuminazione consiste nella regolazione del flusso luminoso delle lampade adattandolo alle diverse esigenze, secondo quanto previsto dalla norma UNI 11248. L’applicazione di questa disposizione consente, infatti, di eliminare il flusso luminoso durante le ore notturne nelle aree con minore flusso di traffico (zone commerciali, centri storici ecc.), riducendo quindi i consumi energetici. La regolazione del flusso luminoso avviene attraverso l’inserimento a monte degli impianti di apparecchi che regolano la tensione di alimentazione, consentendo di ridurre il flusso luminoso a gruppi di lampade secondo cicli programmabili. I regolatori di flusso permettono di variare la potenza delle lampade per adattare l’impianto a parametri locali (interdistanze tra pali, riflessioni della strada, ombre…) e di mantenere il flusso luminoso costante nel tempo bilanciando il decadimento luminoso (funzionalità particolarmente utile per le lampade a ioduri metallici). L’inserimento di questi apparecchi richiede investimenti, ma assicura vantaggi sia nella riduzione dei consumi energetici che nei costi di gestione degli impianti. Il loro impiego, infatti, consente di risparmiare fino al 30% dell’energia consumata dalle lampade e di ridurre i costi di manutenzione grazie alla stabilizzazione della tensione di alimentazione, che migliora la sicurezza degli impianti e prolunga il tempo di vita delle lampade. In generale, l’intervento è conveniente sugli impianti che servono le strade urbane ed extraurbane, in cui il traffico nelle ore notturne si riduce notevolmente, le zone commerciali e i centri storici nelle fasce orarie di chiusura di esercizi e locali. La tecnologia più utilizzata per la costruzione dei regolatori di flusso è quella a trasformatore booster. Il principio su cui si basa consiste nell'impiego di un autotrasformatore variabile e di un trasformatore booster in serie alla linea di alimentazione. La stabilizzazione e la variazione della tensione di uscita sono ottenute variando il rapporto del trasformatore in serie alla linea fornendo, attraverso un autotrasformatore variabile comandato da un servomotore, una tensione additiva o sottrattiva all’avvolgimento primario, necessaria per portare la tensione di uscita nei limiti prefissati. La stabilizzazione avviene sul vero valore efficace (RMS) della tensione e quindi il regolatore non è interessato da eventuali distorsioni armoniche presenti in rete. Questa tecnologia ha il vantaggio di non avere contatti mobili in serie al carico e di interporre un esiguo numero di spire del trasformatore tra lampada e linea di alimentazione. In caso di guasto della parte di regolazione e/o controllo, le lampade continueranno a rimanere in servizio. Il regolatore di flusso non provoca alterazioni nei livelli di impedenza propria dell'impianto, consentendone l'installazione senza dover rivedere la taratura delle protezioni. 16 Solitamente le regolazioni in tensione effettuate dai regolatori di flusso si ripercuotono in variazioni di corrente, potenza assorbita e flusso emesso dalle lampade. Per determinare i valori percentuali della corrente potenza e flusso luminoso al variare della tensione le case costruttrici conducono test di laboratorio sui propri regolatori di flusso. Di seguito sono mostrate gli andamenti tipici di corrente, potenza e flusso luminoso al variare della tensione di alimentazione per le diverse tipologie di lampade in commercio. 17 I vantaggi dei regolatori di flusso I vantaggi nell’uso dei regolatori di flusso luminoso si possono sintetizzare nei seguenti due punti. • Minore consumo di energia La stabilizzazione della tensione durante il funzionamento a regime normale e la riduzione nelle ore notturne, quando le condizioni lo consentano (flussi di traffico veicolare ridotti), determinano un risparmio di energia elettrica. La riduzione di potenza assorbita, in funzione del tipo di lampada e delle condizioni dell’impianto, può raggiungere il 30%. • Minori costi di manutenzione L’eccesso della tensione di alimentazione è uno dei fattori che determinano l’invecchiamento precoce delle lampade. La stabilizzazione della tensione attuata dal regolatore evita alle lampade lo stress dovuto alle sovratensioni, prolungandone la durata. Inoltre la riduzione della tensione, quando il regolatore funziona a 18 regime parzializzato, determina una sensibile diminuzione del calore, altro fattore negativo per la durata delle lampade. Esempio La regolazione del flusso è una delle strategie adottate dalla L.R. per abbracciare la politica del risparmio energetico. Un impianto tipo, dotato di regolatore, funziona a grandi linee in tal maniera: inizialmente è alimentato al 100% della sua tensione fino alle 22:00. Dopodiché riduce la tensione fino a valori che permettono un’emissione di luce pari al 70%, rispetto a quella di regime. Infine passate le 24:00 si porta il flusso emesso al 50% , fino al sorgere del sole. Queste variazioni programmate della tensione e quindi di flusso permettono consistenti margini di risparmio energetico, che verranno valutati nella parte 4 del PRIC. 3.5.4 Tipologie Regolatori di flusso luminoso Regolatori di flusso luminoso centralizzati Descrizione: Un quadro di comando permette la regolazione del flusso gestendo una o più linee a cui sono collegati più punti luce. La gestione è generalizzata alle linee collegate. Pro - Tecnologia abbastanza consolidata. - Permettono di ottenere buoni i risultati con una spesa contenuta: 30-40 euro / punto luce (valore medio con 100 punti luce a quadro). - Permettono una maggior durata di lampada, per effetto della stabilizzazione di tensione. Contro - Non permettono la variazione differenziata dei punti luce. - Le lampade sono alimentate a tensione decrescente. - La tecnologia con ferromagneti nei prossimi anni potrebbe essere obsoleta. 19 - Deve essere gestito e mantenuto nel tempo da personale qualificato altrimenti come spesso succede l'installatore lo mette in by-pass e non lo fa più funzionare. - Molto spesso hanno gravi problemi di sfasamento e altrettanto di armoniche pertanto a impianto funzionante è sempre opportuno fare un’analisi con opportuna strumentazione. Reattori elettronici dimmerabili Descrizione: La regolazione del flusso avviene direttamente nel punto luce tramite un ballast elettronico Pro - Sicuramente sono il futuro della regolazione del flusso luminoso. - Soluzione flessibile ed energeticamente efficiente. - Elevata durata della lampada (sono gli unici che garantiscono elevate durate nel tempo delle sorgenti per la loro precisa gestione delle grandezze elettriche: Watt,Ampere,Volt). Contro - Esperienza limitata e l'elettronica è un'incognita. Rispetto alla tecnologia con alimentatori ferromagnetici che hanno durate elevate nel tempo, l'esperienza non permette di dimostrare che nelle condizioni estreme di un apparecchio d'illuminazione (elevati sbalzi di temperatura, condizioni atmosfere diversificate, etc..) l'elettronica possa durare quanto sistemi tradizionali. - La certificazione del sistema ballast+apparecchio illuminante, se non fatta all'origine dal produttore di apparecchi, (su apparecchi nuovi con ballast incorporati) è una assunzione di responsabilità del produttore di apparecchi. Inoltre la classe di isolamento dell'apparecchio (Classe II) per il tipo di accoppiamento ballast apparecchio illuminante potrebbe venire meno. - Costo di mercato del solo ballast: 90-150 euro/punto luce. Sistemi di telecontrollo Sono sistemi che tramite tecnologie GSM, GPRS, etc… permettono di gestire/monitorare/variare da una centrale operativa (che può essere un semplice PC), una serie di parametri legati all'impianto d'illuminazione. Essi permettono di controllare il quadro sino alla gestione e regolazione del singolo punto luce permettendo fra le varie funzioni di : - Ricevere allarmi e misure elettriche. - Modificare a distanza i parametri di funzionamento di un regolatore. - Comandare l’accensione di impianto. - Censire lo stato di fatto e programmare la manutenzione. Il sistema di telecontrollo aggiunge ad un sistema di riduzione del flusso luminoso una gestione più completa ed integrata riducendo anche i costi non sempre quantificabili di manutenzione. Soluzione del futuro: il reattore elettronico dimmerabile Il presente Piano ha la pretesa di indirizzare gli impianti di illuminazione pubblica su una strada di innovazione tecnologica piuttosto importante relativa ai punti luce che più di tutti incidono sui consumi energetici e i costi manutentivi della città: l’illuminazione stradale classica con armature stradali e lampade al Sodio. La scelta è quindi caduta su un sistema che prevede l’alimentazione elettronica delle lampade a scarica, di seguito si espongono alcuni dei motivi che hanno portato a questa scelta segnalando in rosso i dati negativi e in verdi quelli positivi: 20 21 3.6 OTTIMIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI 3.6.1 Scelta degli apparecchi in funzione della loro curva fotometrica Dalle curve fotometriche, che sono la forma grafica delle tabella fotometrica di cui al precedente paragrafo 3.2.2, si può meglio capire se un apparecchio è idoneo per l’applicazione per cui si vuole utilizzare. E’ consuetudine rappresentare le curve fotometriche almeno secondo due piani che corrispondono al piano lungo la direzione trasversale alla strada e longitudinale alla strada. Questa rappresentazione è sufficiente per identificare come l’apparecchio distribuisce il suo flusso luminoso. 3.6.2 Forma della curva fotometrica La forma della curva fotometrica è importante per capire in modo intuitivo il comportamento dell’apparecchio che si sta analizzando. Nel caso di apparecchi destinati all’illuminazione stradale, è molto importante che la curva fotometrica invii la luce solo nelle direzioni interessate (lungo l’asse della strada e non al di fuori di essa) e con le giuste intensità luminose (distribuita la più uniformemente possibile). Risulta infatti evidente che, se si vuole puntare all’installazione di un minor numero di apparecchi, questi dovranno “allargare” il più possibile il fascio luminoso. Per “allargare” si intende, riferendosi al piano (C=0°- C=180°), inviare lateralmente molta luce, quindi con elevata intensità. Sulla verticale il livello di luce necessario è inferiore. Invece sul piano (C=90°- C=270°) sarà importante rilevare che le maggiori intensità luminose si trovino verso il lato da illuminare tra 0° e i 90°. 22 Figura3.6.2.1-Curva di apparecchio che non allarga il fascio luminoso longitudinalmente alla strada Figura 3.6.2.2 – Curva di apparecchio che allarga molto il fascio longitudinalmente alla strada (tratteggiata) e con buona asimmetria ed emissione della luce verso l’estremità opposta della strada (curva piena) Un altro punto di cui tenere conto è l’asimmetria necessaria per garantire il mantenimento dei parametri qualitativi anche con impianti di illuminazione semplici ed economici posti su un solo lato della carreggiata. Per evitare di portare l’apparecchio verso il centro della carreggiata, solitamente con degli sbracci, si lavora sull’ottica spingendo la luce, oltre che lateralmente (destra e sinistra), anche in profondità (avanti). L’introduzione di questa ulteriore asimmetria ha consentito di riportare l’apparecchio sul bordo della carreggiata, come la classica applicazione testa palo (si vedano le figure 3.6.2.3-4). La curva ideale dovrebbe avere un intensità luminosa verso il basso sufficiente, per ottenere il livello di illuminamento richiesto, poi ad angoli sempre più elevati l’intensità dovrà aumentare sempre più, infatti, è necessaria più luce mano a mano che aumenta la distanza tra la sorgente luminosa e la superficie, non dimenticando che l’inclinazione della luce aumenta sempre più incrementando ulteriormente la necessità di più luce. Verso inclinazioni di ± 70-75° è necessario che l’emissione della luce crolli molto rapidamente, il cosiddetto taglio netto della luce, meglio conosciuto come cut-off. L’emissione di intensità luminose oltre tali angolazioni non è più efficace e può risultare controproducente per l’effetto di abbagliamento che ne deriva. 3.6.3 La scelta del dell’apparecchio d’illuminazione adeguato in ambito stradale La scelta di un apparecchio sbagliato condiziona notevolmente l’installazione, obbligando a scelte progettuali che non permettono di rispettare le indicazioni della LR2/10. Di seguito si riportano esempi di scelte non idonee a soddisfare sia le caratteristiche illuminotecniche richieste dall’impianto che quelle della legge. Un apparecchio ad alte prestazioni oltre a permettere elevate interdistanze fra un apparecchio e l’altro (che può arrivare talvolta sino a 5 volte l’altezza del sostegno dell’apparecchio) riesce inoltre a “spingere” adeguatamente il flusso luminoso anche in direzione trasversale lungo il piano C-90 tale da permettere di illuminare adeguatamente l’intera larghezza della carreggiata. In figura 3.6.2.3 è riportato un apparecchio con le caratteristiche enunciate con apparecchio a vetro piano orizzontale (che permette di emettere una intensità luminosa massima di 0 cd/klm a 90° ed oltre) e fascio luminoso asimmetrico inclinato mediamente di 25 –30 gradi. 23 Figura 3.6.2.3 – Apparecchio che illumina adeguatamente tutta la carreggiata lungo la direzione trasversale con fascio luminoso inclinato di 25-30° Figura 3.6.2.4 – La ridotta inclinazione del fascio luminoso non permette di spingere il fascio oltre metà della carreggiata. Se quindi il l’apparecchio d’illuminazione ha una fotometria corretta e studiata ad alte prestazioni, è possibili alla stesso tempo soddisfare i requisiti minimi di sicurezza richiesti dalle norme tecniche, nel rispetto della LR 2/10 e con interdistanze superiori a 4 volte l’altezza del sostegno. Se invece il corpo illuminante è stato progettato con inclinazione del fascio (rispetto alla verticale) di pochi gradi, in figura 5.20 pari a 5°, e viene installato nelle stesse condizioni dell’apparecchio precedente, con vetro piano orizzontale, l’estensione trasversale del suo fascio luminoso a fatica riuscirà a lambire la parte opposta della carreggiata con il conseguente mancato rispetto delle norme tecniche di sicurezza. Per sopperire a questi inconveniente spesso si varia l’inclinazione dell’apparecchio d’illuminazione di valori sino a 25-30° ed oltre, per compensare la mancata inclinazione del fascio lungo la direzione trasversale. In questo modo però, si veda la figura 3.6.2.5, il fascio luminoso viene inviato in parte verso la volta celeste contravvenendo a quanto disposto dalla LR 2/10. Per inclinare un fascio luminoso poco inclinato, alcuni apparecchi sono dotati di vetri di Protezione con piani inclinati rispetto al corpo illuminante, se quest’ultimo è posto in posizione orizzontale. Questa situazione si verifica quando la curva fotometrica non è corretta. Anche in questo caso ovviamente l’intensità luminosa a 90° ed oltre diventa superiore a quella ammessa dalla LR 2/10 (0cd/klm). Si veda figura 3.6.2.6. Figura 3.6.2.5 – Apparecchi con fasci poco inclinati vengono inclinati per aumentare l’uniformità trasversale. Installazione non corretta per la LR 2/10 con luce inviata verso il cielo. Figura 3.6.2.6 – Apparecchi orizzontali con vetro inclinato per inclinare il fascio luminoso e migliorare le prestazioni trasversali. Installazione non corretta per la LR 2/10. 24 La situazione peggiora ulteriormente, figura 3.6.2.7, quando anche il sostengo o lo stesso corpo illuminante è inclinato. In tale situazione l’inclinazione del vetro piano si somma a quella del sostegno per incrementare l’angolo globale ed ovviamente la dispersione di luce verso il cielo. Figura 3.6.2.7 – Corpo con vetro piano inclinato posto su sostegno inclinato. Installazione scorretta. 3.7 REQUISITI ILLUMINOTECNICI MINIMI Di seguito nelle tabelle riportate sono indicati dei valori consigliati di progetto qualora procedere nella realizzazione di nuovi progetti illuminotecnici in funzione delle rispettive classificazioni di strade a traffico motorizzato e non. Tabella. Interdistanze e tipo di lampade (e resa cromatica) in base alla categoria illuminotecnica ed al tipo di strada. Le Lampade al sodio BP sono indicate ove non è importante la resa cromatica. 25 3.7.1 Requisiti illuminotecnici e impianti d’illuminazione particolari Tabella – Lampade consigliate, resa cromatica, interdistanza (ove possibile) per strade a traffico limitato pedonale o altre aree. Per SA Si intende sodio alta pressione, SB sodio bassa pressione e per HI ioduri metallici, per Hic ioduri metallici a bruciatore ceramico ed alta efficienza, infine Fl è fluorescenza compatta. 26 3.8 CRITERI TECNICI INTEGRATIVI PER IMPIANTI SPECIFICI Si riportano di seguito i riferimenti legislativi in merito ad impianti specifici, ove necessario,appositamente commentati ed integrati. 3.8.1 Edifici e monumenti L.R. 2/10, Articolo 4, comma 6: “Per l'illuminazione di edifici e monumenti, fatte salve le disposizioni di cui al comma 2 sull'intensità luminosa massima, devono essere privilegiati sistemi di illuminazione radente dall'alto verso il basso. Solo in caso di comprovata inapplicabilità del metodo ed esclusivamente per manufatti di particolare interesse storico, architettonico e monumentale, sono ammesse altre forme di illuminazione, purché i fasci di luce rimangano entro il perimetro delle stesse, l'illuminamento non superi i 15 lux, l'emissione massima al di fuori della sagoma da illuminare non superi i 5 lux e gli apparecchi di illuminazione vengano spenti entro le ore ventiquattro ”. Commenti: Gli impianti sportivi devono essere realizzati con corpi illuminanti con un’emissione luminosa verso l’alto non superiore ad una intensità luminosa massima di 0cd/klm a 90°, per i quali è richiesto espressamente di dimostrare di aver fatto il possibile per il contenimento dei fenomeni di abbagliamento. 3.8.2 Impianti sportivi e grandi aree L.R. 2/10 Articolo 4, comma 3: “Per l'illuminazione di impianti sportivi e grandi aree di ogni tipo devono essere impiegati criteri e mezzi per evitare fenomeni di dispersione di luce verso l'alto e al di fuori dei suddetti impianti.” 3.8.3 Altre tipologie L.R. 2/10 Articolo 4, comma 4: “Fari, torri faro e riflettori illuminanti parcheggi, piazzali, cantieri, svincoli ferroviari e stradali, complessi industriali, impianti sportivi e aree di ogni tipo devono avere, rispetto al terreno, un'inclinazione tale, in relazione alle caratteristiche dell'impianto, da non inviare oltre 0 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre.” 3.8.4 Insegne prive di illuminazione propria L.R. 2/10 Articolo 4, comma 8: “L'illuminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere realizzata dall'alto verso il basso.” Appartengono a questa categoria le insegne con sorgenti di luce esterne alle stesse. Commenti: L’illuminazione di insegne deve essere realizzata con apparecchi che nella posizione di installazione hanno una emissione luminosa massima di 0 cd/klm a 90° ed oltre. Nel solo caso delle insegne questo risultato si può ottenere anche con corpo illuminante inclinato purché il prolungamento / l’estensione del vetro di chiusura piano del proiettore, intercetti la parete. 27 Figura– Installazioni ammesse. Nel caso “Simmetrico inclinato”, l’inclinazione deve essere tale che il piano passante per il vetro del proiettore inclinato venga comunque intercettato dalla parete altrimenti l’apparecchi non risulta più conforme. Figura – Installazioni non conformi alla LR 2/10. Partendo da sinistra l’illuminazione dal basso non è consentita se non per illuminazione di manufatti storici ed artistici ma mantenendo il fascio all’interno della sagoma dello stesso, nella seconda l’illuminazione dell’apparecchio inclinato va oltre l’edificio in quanto il piano passante per il vetro del proiettore inclinato non viene intercettato dalla parete. Nella terza e quarta immagine l’illuminazione del cartellone non è corretta in quanto l’unica illuminazione corretta sarebbe con proiettore orizzontale dall’alto verso il basso. 3.8.5 Insegne dotate di illuminazione propria L.R. 2/10 Articolo 1, comma 8: “L'illuminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere realizzata dall'alto verso il basso. Per le insegne dotate di illuminazione propria, il flusso totale emesso non deve superare i 4500 lumen. In ogni caso, per tutte le insegne non preposte alla sicurezza, a servizi di pubblica utilità ed all'individuazione di impianti di distribuzione self service è prescritto lo spegnimento entro le ore 24 o, al più tardi, entro l'orario di chiusura dell'esercizio.” 3.8.6 Apparecchi destinati all’illuminazione esterna non funzionali alla circolazione stradale L.R. 2/10 Articolo 1, comma 9: 28 “Gli apparecchi destinati all'illuminazione esterna, sia pubblica che privata, specialmente se non funzionali alla circolazione stradale, non devono costituire elementi di disturbo per gli automobilisti e per gli interni delle abitazioni; a tal fine ogni fenomeno di inquinamento ottico o di abbagliamento diretto deve essere contenuto nei valori minimi previsti dalle norme tecniche di sicurezza italiane ed europee.” 3.8.7 Divieti L.R. 2/10 Articolo 1, comma 5: “È fatto divieto di utilizzare per fini pubblicitari fasci di luce roteanti o fissi di qualsiasi tipo.” L.R. 2/10 Articolo 1, comma 7: “È vietata l'illuminazione delle piste ciclabili esternamente ai centri abitati. È ammessa esclusivamente una illuminazione segnavia di potenza massima di 500 W per chilometro di pista.” 3.9 CRITERI TECNICI IMPIANTI IN DEROGA AL PROGETTO ILLUMINOTECNICO 3.9.1 Impianti regolati dalle norme dello stato L.R. 2/10 Articolo 1, comma 3 a: “Le installazioni, gli impianti e le strutture pubbliche, civili e militari, le cui progettazione, realizzazione e gestione siano regolate da norme dello Stato e, in particolare, i fari costieri, gli impianti di illuminazione di carceri, insediamenti militari e di pubblica sicurezza, i porti e gli aeroporti.” 3.9.2 Sorgenti a funzionamento non continuo L.R. 2/10 Articolo 1, comma 3 d: “le sorgenti di luce a funzionamento non continuo, che comunque non risultino attive oltre le due ore dal tramonto del sole”. 3.9.3 Sorgenti con flusso luminoso inferiore a 1500 lm L.R. 2/10 Articolo 1, comma 3 b: “I requisiti di cui al comma 2 dell'articolo 4 non si applicano per le sorgenti in impianti pubblici e privati con emissione complessiva al di sopra del piano dell'orizzonte non superiore a 2250 lumen, costituiti da sorgenti di luce con flusso totale emesso in ogni direzione non superiore a 1500 lumen cadauna; per tali impianti è comunque richiesta la dichiarazione di conformità che attesti la rispondenza di legge;” 29 Commenti: Per gli impianti costituiti da sorgenti luminose con flusso totale emesso, ciascuna inferiore a 1500 lm, la LR 2/10 permette che tali impianti possano emettere una parte del flusso luminoso verso l’alto. Tale deroga permette a 3 sfere trasparenti dotate di lampade a fluorescenza compatta da 23W (1500lm) di essere installate senza un progetto illuminotecnico ed una approvazione sindacale. La LR17/00 permette di installare anche più di 3 apparecchi dotati di lampade con emissione massima di 1500 lm ma essi nella loro totalità devono emettere verso l’alto quanto tre sfere trasparenti (2250lm). Più sono gli apparecchi con lampade da 1500 lumen o inferiori, più devono essere schermate per farle rientrare in questa deroga del progetto e dell’emissione verso l’alto. Questa deroga trova applicazione per numerose tipologie di interventi che spaziano dall’illuminazione residenziale, a quella d’accento a quella che utilizza nuove tecnologie quali per esempio i led. Per valutare quanti apparecchi possono essere installati in deroga alla legge è sufficiente: 1- Conoscere (facendosela dichiarare) l’emissione percentuale massima verso l’alto dell’apparecchio illuminante, 2- Utilizzare una sorgente luminosa ad alta efficienza con un flusso luminoso totale inferiore o uguale a 1500lumen, 3- Calcolare quanto del flusso luminoso dell’apparecchio viene inviato verso l’alto, 4- Dividere 2250 lumen per il flusso luminoso emesso da un singolo apparecchio verso l’alto, 5- Il risultato, approssimato all'intero inferiore, sono il numero di corpi illuminanti che rientrano nella deroga riportata. Esempio di verifica n° di apparecchi che rientrano nella deroga Apparecchio con emissione verso l’alto: 30% Sorgente luminosa: 23W - 1500 lumen Etot= 1500*0.3=450 lumen N° Apparecchi in deroga= 2250/450lm = 5 apparecchi Seguono alcuni ulteriori esempi: In generale anche apparecchi normalmente non conformi alla LR17/00 se dotati di sorgenti con emissione inferiore a 1500 lumen possono essere a norma di legge. In particolare l’utilizzo di apparecchi a led, avendo ogni singolo led una emissione inferiore a 1500 lumen, rientra quasi sempre in questa deroga. 3.9.4 Adeguamento degli impianti illuminanti inquinanti L.R. 2/10 Articolo 6, comma 2: 30 “Gli apparecchi illuminanti altamente inquinanti, quali globi luminosi, fari, torri faro, ottiche aperte e insegne luminose, devono essere adeguati entro tre anni dall'entrata in vigore della presente legge. Per tali apparecchi è consentito l'adeguamento anche mediante l'adozione di schermature o dispositivi in grado di contenere e dirigere verso il basso il flusso luminoso, purché l'intensità luminosa risultante non superi 15cd per 1000 lumen a 90° e oltre”. 3.9.5 Sorgenti già strutturalmente schermate L.R. 2/10 Articolo 1, comma 3 c: “le sorgenti di luce già strutturalmente schermate, quali porticati, logge, gallerie, e, in generale, le installazioni che, per il loro posizionamento, non diffondono luce verso l'alto.” 3.10 LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO E LA VERIFICA DEI PROGETTI Uno degli aspetti che può risultare più ostico per chi non è addetto ai lavori è la verifica ed il controllo dei nuovi progetti d’illuminazione pubblica e privata, anche sotto forma di lottizzazione o di adeguamento e rifacimento dell’esistente, in quanto come è prescritto per legge, l’ufficio tecnico comunale è addetto alla verifica della conformità di legge ed all’autorizzazione del nuovo progetto illuminotecnico. Il piano dell’illuminazione ha fra i suoi primi obbiettivi quello di superare questo inconveniente in quanto il comune deve usare il piano come uno strumento da imporre a chi sottopone una nuova richiesta di autorizzazione. Il piano inoltre integra il regolamento edilizio comunale. 3.10.1 Progetto illuminotecnico: contenuti e caratteristiche Composizione del progetto illuminotecnico ai fini dell’autorizzazione comunale dello stesso: 1) TAVOLE PLANIMETRICHE 2) RELAZIONE TECNICA 3) DATI FOTOMETRICI e DOCUMENTI DI CALCOLO TAVOLE PLANIMETRICHE Le tavole planimetriche hanno il compito di identificare dal punto di vista installativo i lavori da eseguire e devono essere costituiti in linea di massima da: • Posizionamento dei punti luce con indicazione della potenza della lampada, il tipo di armatura stradale e l’eventuale regolazione del portalampade all’interno del vano ottico dell’apparecchio, • Sezioni stradali per il corretto posizionamento del punto luce e disegno tecnico quotato del supporto (palo, braccio, mensola ecc..), • Indicazione del tipo e sezione dei conduttori, • Posizione del quadro elettrico (nuovo o esistente), • Particolari tecnici/installativi in scala adeguata, • Indicazione degli eventuali punti di giunzione con impianti esistenti, RELAZIONE TECNICA La relazione tecnica è una parte indispensabile per legge per mettere in evidenza alcuni aspetti fondamentali del progetto illuminotecnico: • I riferimenti legislativi e normativi adottati, 31 • Le caratteristiche elettriche dell’impianto, • Le caratteristiche delle sorgenti luminose utilizzate, • Le caratteristiche illuminotecniche degli apparecchi illuminanti utilizzati nel progetto, • Descrizione delle scelte tecniche progettuali, • Un bilancio energetico dell’impianto che evidenzi le scelte in termini di ottimizzazione e di efficienza ed i risultati che hanno permesso, • Una valutazione dei risultati illuminotecnici conseguiti, con l’identificazione univoca del rispetto dei criteri tecnici della LR 2/10. DATI FOTOMETRICI E DOCUMENTI DI CALCOLO Tale parte evidenzia i risultati di calcolo e si compone dei seguenti elaborati necessari inoltre alla verifica della regola dell’arte: • Dati riassuntivi di progetto: 1. caratteristiche geometriche dimensionali della strada o di altro ambito, 2. classificazione, 3. identificazione del corpo illuminante, delle sue caratteristiche e della specifica curva fotometrica, • Risultati illuminotecnici: 1. Tabella riassuntiva dei risultati di calcolo congruenti con il tipo di progetto (in ambito stradale Lm, Uo, Ul, Ti) 2. In ambito stradale: tabelle e curve isoluminanze e isolux 3. In ambito non stradale: tabelle e curve isolux a seconda delle richieste della specifica norma adottata, ALLEGATI AL PROGETTO E’ obbligo allegare al progetto illuminotecnico i dati fotometrici in formato tabellare numerico o cartaceo e sotto forma di file normalizzato, per quanto riguarda la loro veridicità, dal responsabile tecnico del laboratorio che li ha emessi. 3.10.2 CHIARIMENTO SUL CONSEGUIMENTO DELLA REGOLA DELL’ARTE Gli impianti realizzati in conformità alla LR 2/10 ed ai sui criteri applicativi enunciati in questo capitolo, sono rispondenti alla normativa tecnica vigente e sono considerati realizzati a “regola dell’arte” in particolare sono conformi anche alle norme UNI 11248, EN13201 . Per il conseguimento della regola dell’arte, oltre alla norma UNI 11248, è possibile inoltre utilizzare ulteriori normative europee in quanto ai fini della definizione della “regola d’arte” è possibile fare riferimento alle Direttive 83/189/CEE (legge del 21 Giugno 1986 n.317) ed inoltre al DPR 447/91 (regolamento della legge 46/90) all’art. 5. Tali provvedimenti di legge specificano infatti che devono considerarsi realizzati in conformità alla “regola d’arte” tutti gli impianti realizzati e costruiti secondo le norme UNI, DIN, NF, EN, etc.. 3.10.3 Progetto illuminotecnico: Verifica e controllo L’ufficio tecnico comunale competente può operare la sua valutazione solo sulla base del contenuto del progetto illuminotecnico che se fatto correttamente contiene tutte le informazioni necessarie per la verifica. In sintesi ci sono alcuni passaggi comuni di verifica per ogni tipologia di progetto illuminotecnico che di seguito riassumeremo: a. Professionista illuminotecnico. Il progetto deve essere realizzato da un professionista iscritto ad ordini e collegi professionali e deve possedere un curriculum specifico in materia (per esempio anche con la partecipazione a corsi specifici sull’applicazione della LR 2/10, b. Verifica conformità corpi illuminanti. Tale verifica può essere fatta semplicemente se, come prescritto per legge, il progettista fornisce i dati fotometrici dei corpi illuminanti utilizzati nel progetto. 32 Come illustrato al precedente paragrafo (3.3), che illustra quanto deve essere fornito allegato al progetto per legge (pena la non validità del progetto) tali dati possono essere sotto forma di: - Tabella e file: nel qual caso basta verificare che i valori inseriti per gamma maggiore o uguale a 90° non siano superiori a 0 cd/klm, c. Verifica conformità alle norme tecniche. Per fare tale verifica è sufficiente conoscere la classificazione della strada o dell’ambito da illuminare, cosa che questo piano ha fatto nell’interezza del territorio comunale. Il progettista deve dichiarare l’effettiva classificazione dell’ambito da illuminare e, mediante le tabelle inserite nella parte n.2 di questo PRIC (classificazione stradale), contenenti i parametri di progetto da rispettare per ciascuna classificazione, è necessario verificare nel progetto se i parametri illuminotecnici rispettano quelli relativi alla classificazione. Il riscontro del rispetto di questi primi 3 requisiti fondamentali permette effettivamente di superare gran parte del problema della verifica e controllo che poi si riduce alla verifica, nello specifico, di alcuni altri limitati e requisiti di legge. PIANO REGOLATORE DELL’ ILLUMINAZIONE DEL COMUNE DI Riccia (CB), Molise Parte 4: Pianificazione energetica ed economica RELAZIONE GENERALE DEL PIANO DI ILLUMINAZIONE DEL COMUNE DI RICCIA EFFETTUATA AI SENSI DELLA LEGGE REGIONALE N. 2/2010. Sommario 4.1 PIANO DI ENERGY SAVING e STIMA DEI COSTI ........................................................................... 2 4.1.1 Analisi delle bollette elettriche ........................................................................................................ 2 4.1.2 Valutazione energetica .................................................................................................................... 6 4.1.2.1 Stato attuale .............................................................................................................................. 6 4.1.2 Manutenzione ordinaria dell'illuminazione pubblica ........................................................................ 7 4.1.3 Obiettivi e mezzi per ottenerli .......................................................................................................... 7 4.1.4 Costo del kWh negli anni 2008-2009-2010 ...................................................................................... 8 4.1.5 Crescita annua dell'illuminazione .................................................................................................... 9 4.2 Rifacimento impianti .............................................................................................................................. 9 4.2.1 Interventi di adeguamento illuminotecnico ed efficientamento energetico .......................................11 4.2.1.1 Interventi di sostituzione delle sorgenti luminose (lampada ed ausiliari elettrici) ......................11 4.2.1.2 Interventi di sostituzione degli apparecchi illuminanti completi di lampade ed ausiliari ............23 4.2.1.3 Interventi integrativi ................................................................................................................26 4.2.1.4 Interventi di adeguamento meccanico ......................................................................................28 4.2.1.5 Interventi di adeguamento normativo elettrico..........................................................................29 4.2.1.6 Protezione dai contatti diretti ed indiretti. Valutazione dei rischi. Impianto di terra ...................31 4.2.1.7 Interventi opzionali di efficienza energetica .............................................................................33 4.2.2 Intervento di ottimizzazione mediante utilizzo di lampade ad alta efficienza luminosa ........................41 4.3 Intervento di ottimizzazione mediante installazione di regolatore di flusso luminoso .............................42 4.4 Proposte integrative ..............................................................................................................................44 4.5 Spesa Economica ..................................................................................................................................46 Note Allegati ..............................................................................................................................................56 4.1 PIANO DI ENERGY SAVING e STIMA DEI COSTI 4.1.1 Analisi delle bollette elettriche L'obiettivo principe di un piano della luce è la riduzione e razionalizzazione dei costi energetici e manutentivi, e per questo è necessaria una chiara conoscenza dei pesi e delle grandezze in gioco. Gli impianti, essendo quasi totalmente di proprietà del Comune di Riccia sono stati facilmente quantificabili dal punto di vista energetico in quanto provvisti di contatori di energia e delle relative bollette dell’energia. Di seguito l’analisi delle bollette energetiche di ciascun POD. POD distribuiti nel territorio comunale Tutti i consumi che di seguito sono riportati sono riferiti all’anno 2011. Il sistema di metering del gestore elettrico ha posto nei mesi ancora da monitorare, i consumi relativi all’anno 2010, ipotizzando uno stesso consumo energetico per quelle stesse mensilità. 12000 10000 8000 6000 Energia in kWh F3 4000 Energia in kWh F2 2000 Enegia in kWh F1 0 Energia in kWh F0 Consumi rilevati dal sistema di metering del fornitore elettrico per il POD IT001E04242684. Dalle misurazioni e previsioni effettuate per il 2011 dal sistema di metering del POD IT001E04242684, si prevede un consumo di energia elettrica pari a 106.774 kWh. 1400 1200 1000 800 600 Energia in kWh F3 400 Energia in kWh F2 200 Energia in kWh F1 0 Energia in kWh F0 Consumi rilevati dal sistema di metering del fornitore elettrico per il POD IT001E04242690. Dalle misurazioni e previsioni effettuate per il 2011 dal sistema di metering del POD IT001E04242690, si prevede un consumo di energia elettrica pari a: 12.574 kWh. 25000 20000 15000 Energia in kWh F3 10000 Energia in kWh F2 5000 Energia in kWh F1 0 Energia in kWh F0 Consumi rilevati dal sistema di metering del fornitore elettrico per il POD IT001E04242694. Dalle misurazioni e previsioni effettuate per il 2011 dal sistema di metering del POD IT001E04242694, si prevede un consumo di energia elettrica pari a: 190.640 kWh. 16000 14000 12000 10000 8000 6000 4000 2000 0 Energia in kWh F3 Energia in kWh F2 Energia in kWh F1 Energia in kWh in F0 Consumi rilevati dal sistema di metering del fornitore elettrico per il POD IT001E04242700. Dalle misurazioni e previsioni effettuate per il 2011 dal sistema di metering del POD IT001E04242700, si prevede un consumo di energia elettrica pari a: 143.748 kWh. 30000 25000 20000 15000 Energia in kWh F3 10000 Energia in kWh F2 5000 Energia in kWh F1 0 Energia in kWh in F0 Consumi rilevati dal sistema di metering del fornitore elettrico per il POD IT001E04242703. Dalle misurazioni e previsioni effettuate per il 2011dal sistema di metering del POD IT001E04242703, si prevede un consumo di energia elettrica pari a: 213.946 kWh. Del POD IT001E04242773 non è stato fornito alcun metering energetico dal gestore elettrico. 80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 Somma di Energia in kWh F0 30.000 Somma di Energia in kWh F3 20.000 Somma di Energia in kWh F2 Somma di Energia in kWh F1 10.000 0 Grafico: Consumi totali rilevati dal sistema di metering del fornitore elettrico. Il sistema di metering, considerando tutti POD distribuiti sul territorio comunale, per il 2011 prevede un consumo di energia elettrica pari a 667. 682 kWh. SPESA ENERGETICA annuale Punti Luce 905 Consumo energetico annuo: 667.682 kWh/anno Costo energia: 0,12 €/kWh Costo energetico impianti: 80.122 €/anno Incidenza a punto luce costi energetici 88,53 euro /anno / punto luce Tabella: costi dell’energia comprensivi di imposte e tasse COMMENTO I costi che attualmente l’Amministrazione spende per l’energia impiegata per l’illuminazione pubblica sono notevoli: i motivi sono certamente da ricercare nell’età dell’impianto e quindi nella scarsa efficienza degli apparecchi illuminanti e delle sorgenti luminose. Una incidenza di circa 89 € per punto luce è certamente molto alta, se si mettono a confronto i costi a punto luce di impianti di ultima generazione. Lo scarsissimo utilizzo di punti luce di bassa potenza (70 e 100 W) ha portato questa situazione che costituisce un costo fisso notevole per l’amministrazione e quindi per i cittadini che vedranno nei prossimi anni aumentare il costo dell’energia. A fronte di tali consumi c’è peraltro una qualità illuminotecnica piuttosto scarsa a causa dell’età dell’impianto. L’unica alternativa è un intensivo lavoro di riduzione delle potenze installando prodotti di qualità altamente efficienti dal punto di vista energetico. 4.1.2 Valutazione energetica 4.1.2.1 Stato attuale La valutazione energetica dello stato attuale, è stata effettuata considerando esclusivamente i dati raccolti durante le campagne per il censimento dei punti luminosi dell’illuminazione pubblica del comune di Riccia. Tabella 2: Sinottico assorbimenti ante operam Parco centri luminosi ANTE OPERAM Tipo installazione Potenza Armatura esistente 19 Testa Palo (tipo a) 250W 2 A sospensione (tipo c_250W) 250W 67 Lanterna a parete (tipo d) 125W 6 Palo con lanterna (tipo f) 125W HG 303 Testa Palo (tipo a) 250W HG 40 Testa palo (tipo b) 250W HG 197 A sospensione (tipo c_125W) 125W HG 70 A sospensione (tipo c_250W) 250W HG 43 Lanterna a parete (tipo d) 125W HG 2 Altro tipo (tipo e) 125W HG 3 Palo con lanterna (tipo f) 125W HG 12 Testapalo (tipo g) 70 W SAP 32 Sbraccio a parete (tipo h) 125W HG 5 Testapalo (tipo i) 125W 13 Testapalo (tipo j) 250W SAP 3,51 91 Palo con Globi (tipo 1,2,3,4) 125W HG 13,65 20,49 208,29 Quantità CENTRO STORICO AREA URBANA ALTRO Potenza (kW) 5,13 0,54 10,05 0,9 81,81 10,8 29,55 18,9 6,45 0,3 0,45 0,96 4,8 Nella tabella sono stati assunti i seguenti assorbimenti per centro luminoso, al fine di considerare l’autoconsumo degli ausiliari elettrici: HG 125 W HG 250 W SAP 70 W 150 W 270 W 80 W La potenza elettrica complessiva di tutti gli impianti di illuminazione pubblica risulta attualmente pari a circa 208,29 kW. Considerando una media di funzionamento annuale plausibile pari a 4100 ore/anno, ridotta a 3200 ore per il regime di esercizio al 50% nelle ore notturne, risulta che l’energia elettrica consumata per l’accensione dei punti luce è: Energia = 208,29* 3200 = 666.528 kWh/anno. COMMENTO: L’energia complessiva, ricavata dai rilievi svolti per il censimento dei punti luminosi, si discosta dall’energia misurata dai POD per uno scarto di 1.154 kWh (meno dello 0,17%). 4.1.2 Manutenzione ordinaria dell'illuminazione pubblica La manutenzione ordinaria degli impianti è svolta in economia con un dipendente del comune di Riccia. Di seguito sono riportate le spese di manutenzione dell’impianto d’illuminazione del comune fornite dall’ufficio tecnico comunale: Costo annuo manutenzione ordinaria relativo al lotto 12.000 € di 905 punti luce Costo singolo intervento di manutenzione ordinaria 40 € per armatura non funzionante (sostituzione componente o lampada) Costo singolo intervento di manutenzione 800 € straordinaria per armatura non funzionante (sostituzione armatura, armatura + palo, armatura + palo + plinto) Dati forniti dal Comune di Riccia COMMENTI: Ad oggi nel comune di Riccia non esiste alcun tipo di piano di manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica. I costi che attualmente l’Amministrazione spende per la manutenzione fanno riflettere sui futuri interventi che potrebbero essere proposti; ovvero attuare una gestione e manutenzione programmata degli impiantionde evitare elevate spese per gli interventi straordinari. 4.1.3 Obiettivi e mezzi per ottenerli Gli obiettivi del piano di energy saving sono: - Azzerare l’inquinamento luminoso diretto - Limitare l’inquinamento luminoso indiretto - Minimizzare l’incidenza economica ed energetica dell’illuminazione pubblica - Ottimizzare i costi di gestione degli impianti - Rinnovare gli impianti presenti sul territorio rendendoli più moderni ed efficienti I mezzi con i quali il piano della luce si pone l’obiettivo di ottenere i risultati sono: 4.1.4 Costo del kWh negli anni 2008-2009-2010 Costo €/kWh dal 2008 al 2010 0,2000 0,1900 €/kWh 0,1800 0,1700 0,1600 Andamento costo €/kWh 2008-2010 0,1500 IV trimestre 2010 III trimestre 2010 II trimestre 2010 I trimestre 2010 IV trimestre 2009 III trimestre 2009 II trimestre 2009 I trimestre 2009 IV trimestre 2008 III trimestre 2008 II trimestre 2008 I trimestre 2008 0,1400 Questo grafico mostra l’andamento del costo medio dell’energia elettrica per utenze fascia IC, da 500 a 2000 MWh/anno. Il costo dell’energia è onnicomprensivo di tasse ed imposte. Fonte AEEG. Dall’andamento del costo dell’energia degli ultimi tre anni si può notare che nel 2010 il prezzo si è stabilizzato intorno ad un valor medio di 0,16 €/kWh. Il costo rilevato dalle letture delle bollette del distributore Repower spa, invece ammonta a un valor medio di 0,12 €/kWh nell’ anno 2010. Tale tariffa risulta molto vantaggiosa, trattandosi di una fornitura elettrica agevolata per enti pubblici. Comunque sia è molto difficile ipotizzare un costo dell’energia futuro, date le continue fluttuazioni del prezzo del petrolio e dall’andamento dei mercati azionari. 4.1.5 Crescita annua dell'illuminazione A livello statistico (dati confermati dal gestore nazionale dell'energia) si ha una crescita annua del costo dell'illuminazione pubblica media dell'ordine del 5% dato dalle nuove installazione. Questa crescita annua può essere tabulata per verificare cosa implica per il comune. Si consideri una crescita annua del solo 5% verificando cosa comporta al comune, in un periodo medio di tempo (15 anni) in termini dei costi energetici per la sola illuminazione pubblica. I risultati sono presentati nella tabella e nel grafico di seguito riportati. Anno Costo Energia annuo 2010 80.122,00 2011 84.128,10 2012 88.134,20 2013 92.140,30 2014 96.146,40 2015 100.152,50 2016 104.158,60 2017 108.164,70 2018 112.170,80 2019 116.176,90 2020 120.183,00 2021 124.189,10 2022 128.195,20 2023 132.201,30 2024 136.207,40 2025 140.213,50 105% 110% 115% 120% 125% 130% 135% 140% 145% 150% 155% 160% 165% 170% 175% In meno di 15 anni, per i soli nuovi impianti d'illuminazione pubblica realizzati nel territorio comunale, al tasso attuale di crescita dell'illuminazione e senza contare l'inflazione, l'aggiornamento del costo del denaro e l'incremento del costo dell'energia, la Bolletta comunale aumenterà passando da € 80.122,0 nel 2010 a € 140.213,50 nel 2025. E’ necessario, in base a queste prospettive, che il comune consideri seriamente la possibilità di dotarsi di uno strumento legislativo quale un regolamento comunale che limiti percentualmente la crescita annua dell'illuminazione pubblica e favorisca la sua crescita soprattutto in termini di efficienza. 4.2 Rifacimento impianti Gli interventi proposti di seguito, non devono essere interpretati come una forma di PROGETTO: l’insieme delle soluzioni ipotizzate devono essere considerate come delle LINEE GUIDA. Ovvero uno strumento utile per pianificare i possibili rinnovamenti futuri. Il Piano di Energy Saving ha ipotizzato una quasi totale ristrutturazione degli impianti con la possibilità di 5 diversi tipologie d’intervento nei seguenti ambiti: Interventi di adeguamento illuminotecnico ed efficientamento energetico -Interventi di sostituzione delle sorgenti luminose (lampada ed ausiliari elettrici) -Interventi di sostituzione degli apparecchi illuminanti completi di lampade ed ausiliari. Interventi di adeguamento meccanico -Interventi di sostituzione dei sostegni meccanici (pali, filo metallico, ecc.) e variazione delle interdistanze ed altezze degli apparecchi. Interventi di adeguamento normativo elettrico -Interventi di adeguamento normativo e rifacimento delle linee elettriche e dei quadri elettrici Interventi opzionali integrativi di efficientamento energetico -Interventi di installazione dei regolatori di flusso Interventi opzionali per l'illuminazione architettonica di alcune aree del centro storico -Interventi opzionali di illuminazione architettonica In considerazione del fatto che si intende suddividere le aree da illuminare per le due tipologie, centro storico ed aree urbane, con differenti tipologie di sorgenti luminose da adottare si riporta di seguito la tabella contenente il numero di centri luminosi suddivisi per area, tipologia sorgente, e potenza. Tabella 5: Centri luminosi e suddivisione per tipologia e per ubicazione. Parco centri luminosi Zona CENTRO STORICO AREA URBANA Quantità Tipo installazione Potenza Armatura esistente Tipo lampada 19 Testapalo (tipo a) 250 W Vapori di mercurio 2 A sospensione (tipo c_250W) 250 W Vapori di mercurio 67 Lanterna a parete (tipo d) 125 W Vapori di mercurio 6 Palo con lanterna (tipo f) 125 W HG Vapori di mercurio 303 Testapalo (tipo a) 250W HG Vapori di mercurio 40 Testapalo (tipo b) 250 W HG Vapori di mercurio 197 A sospensione (tipo c_125W) 125 W HG Vapori di mercurio 70 A sospensione (tipo c_250W) 250W HG Vapori di mercurio 43 Lanterna a parete (tipo d) 125 W HG Vapori di mercurio 2 Altro tipo (tipo e) 125 W HG Vapori di mercurio 3 Palo con lanterna (tipo f) 125 W HG Vapori di mercurio 12 Testapalo (tipo g) 32 Sbraccio a parete (tipo h) 125 W HG Vapori di mercurio 5 Testapalo (tipo i) 125 W Induzione 13 Testapalo (tipo j) 91 Palo con Globi (tipo 1,2,3,4) 70 W SAP Sodio Alta Pressione 250W SAP Sodio Alta Pressione 125 W HG Vapori di mercurio 4.2.1 Interventi di adeguamento illuminotecnico ed efficientamento energetico 4.2.1.1 Interventi di sostituzione delle sorgenti luminose (lampada ed ausiliari elettrici) Caratteristiche delle sorgenti luminose Le caratteristiche considerate nelle analisi sono le seguenti: efficienza luminosa lumen/watt durata di vita della lampada resa cromatica temperatura dal colore (tipo di bianco) prezzo possibilità' di regolazione Ciascuna sorgente analizzata è stata classificata da un diagramma radar come il seguente. Efficienza Regolazione Durata Prezzo Resa Cr. Bianco Diagramma a radar. maggiore è l'area migliore è la sorgente. Ciascuna delle 6 caratteristiche ha una valutazione che va da 1 (scarso) a 5 (eccellente). Per la definizione della soluzione ottimale sono state considerate le peculiarità e le esigenze riportate nella tabella seguente (* poco importante, *** molto importante). Sinottico per la scelta delle sorgenti in funzione delle 6 caratteristiche peculiari. VIE CENTRO STORICO AREE VIE ARTISTICHE URBANE VIE EXTRA EFFICIENZA LUMINOSA * * *** *** DURATA DI VITA ** ** *** *** RESA CROMATICA *** *** ** * TEMPERATURA DAL COLORE *** *** * * PREZZO ** * *** *** POSSIBILITA’ DI REGOLAZIONE ** *** *** *** Sono state considerate 6 soluzioni di sorgenti luminose. Le prime 3 valide per le aree del centro storico le seconde 3 per le aree urbane. Dalla tabella 17 si evince che per le aree del centro storico prevale la qualità dell’illuminazione mentre per le aree urbane prevalgono gli aspetti energetici. SOLUZIONE 1 - IDONEA PER LE VIE DEL CENTRO STORICO Lampada tipo Philips MASTERColour CDM-TT (ceramic discharge outdoor) o equivalente Lampada a scarica tubolare a ioduri metallici con bruciatore ceramico, luce bianca alta qualità (Ra>90), intercambiabile con le SON, dimmerabile con adeguato ausiliario Efficienza Potenza 150 W, codice colore 942 Caratteristica Voto Flusso: 12000 lumen ** Efficienza 80 lumen/W ** Durata Prezzo Durata: 20000 ore *** Resa cromatica >90 ***** ECCELLENTE Temperatura colore 3800 K **** BIANCO FREDDO Prezzo di listino ** Voto totale 6/10 Ausiliari elettrici: Reattore ed accenditore come le lampade SON Regolazione del flusso Regolazione sconsigliata Tensione ideale +6% - 8% Tempo di riaccensione 15 minuti Resa Cr. Bianco SOLUZIONE 2 - IDONEA PER LE VIE DEL CENTRO STORICO SOLUZIONE PROPOSTA Lampada tipo Philips MASTER CityWhite CDO-TT (ceramic discharge outdoor) o equivalente Lampada a scarica tubolare a ioduri metallici con bruciatore ceramico a luce buianca calda (Ra>80), intercambiabile con le SON, dimmerabile con adeguato ausiliario Efficienza Potenza 150 W, codice colore 828. Caratteristica Voto Flusso: 13500 lumen *** Efficienza 90 lumen/W *** Regolazione Durata Prezzo Durata: 20000 ore Resa cromatica >85 *** Bianco **** Temperatura colore 2800 K ***** Prezzo di listino Voto totale *** 7/10 Ausiliari elettrici: Reattore ed accenditore come le lampade SON Regolazione del flusso Tensione ideale +6% - 8% Resa Cr. possibile e consigliata SOLUZIONE 3 - IDONEA PER LE VIE DEL CENTRO STORICO Lampada tipo Philips MASTER CosmoWhite CPO-TW (compatte ed alta efficienza) o equivalente Lampada a scarica tubolare a ioduri metallici con bruciatore ceramico A LUCE BIANCA Efficienza Potenza 140 W, codice colore 728. Caratteristica Voto Flusso: 16500 lumen ***** Efficienza 118 lumen/W ***** Durata: 30000 ore ***** Regolazione Durata Prezzo Resa Cr. Bianco Resa cromatica >70 **** Temperatura colore 2800 K ***** Prezzo di listino * Dimmerabile con reattore elettronico Voto totale 8/10 (costo eccessivo di lampada ed ausiliari) SOLUZIONE 4 - IDONEE PER LE ALTRE VIE Lampada tipo Philips MASTER SON-T PIA Plus o equivalente Lampada a scarica tubolare al sodio ad alta pressione con bruciatore ceramico, ad alta efficienza e lunga durata SOLUZIONE PROPOSTA Efficienza Potenza 150 W, codice colore 220 Regolazione Caratteristica Voto Flusso: 18000 lumen ***** Efficienza 120 lumen/W ***** Durata: 36000 ore ***** Resa cromatica >40 ** Temperatura colore 2200 K *** Prezzo di listino ***** Voto totale Durata Prezzo Resa Cr. Bianco 9/10 (miglior equilibrio per zone non storiche) SOLUZIONE 5 - IDONEE PER LE ALTRE VIE Lampada tipo Philips MASTER SON T comfort o equivalente Lampada a scarica tubolare al sodio ad alta pressione con bruciatore ceramico a maggiore resa cromatica Efficienza Potenza 150 W, codice colore 621 Regolazione Caratteristica Voto Flusso: 13000 lumen *** Efficienza 87 lumen/W *** Durata: 24000 ore Durata Prezzo Resa Cr. **** Bianco Resa cromatica >65 **** Temperatura colore 2100 K **** Prezzo di listino **** Voto totale 7,5/10 (migliore resa cromatica, peggiore efficienza) SOLUZIONE 6 - IDONEE PER RETROFIT IMMEDIATO Lampada tipo Philips MASTER SON H o equivalente Lampada a scarica tubolare al sodio ad alta pressione con bruciatore ceramico per retrofit HPL Efficienza Potenza 110 W Regolazione Caratteristica Voto Flusso: 10400 lumen *** Efficienza 94 lumen/W **** Durata: 20000 ore Durata Prezzo Resa Cr. *** Bianco Resa cromatica >25 ** Temperatura colore 2000 K *** Prezzo di listino ***** Voto totale 6,5/10 (retrofit immediato) CONCLUSIONI Per le aree del centro storico si propone la sostituzione delle sorgenti ai vapori di mercurio con sorgenti ai ioduri metallici a luce bianca ad elevata resa cromatica e temperatura dal colore pari a 2800 K (luce bianca calda). Emissione lampada CDO-TT Per le aree urbane si propone la sostituzione delle sorgenti ai vapori di mercurio con sorgenti ai vapori di sodio alta pressione a luce d'orata ad elevata efficienza luminosa e temperatura dal colore pari a 2200 K. Emissione lampada SON-T-PIA PLUS Sostituzione centri luminosi HG 125 W La tabella riepilogativa riporta i dati relativi alla sostituzione dei centri luminosi HG da 125W. HPL Potenza lampada Flusso luminoso Efficienza Durata Resa cromatica Temperatura colore Ausiliari elettrici W lm lm/W ore Potenza apparecchio W Costo ausiliari Vita ausiliari Ore funzionamento Costo ausiliari SON T PIA PLUS attuale 125 6200 49,6 16000 CDO-TT SON-T CDM-TT CPO TW soluzione soluzione opzionale area opzionale opzionale scelta per area scelta per urbana centro storico centro storico urbana centro storico 70 6600 94,3 30000 40 2200 70 6300 90 18000 80 2800 70 6000 85,7 28000 65 70 6400 91 18000 90 3800 60 6800 113 24000 70 2800 150 90 90 90 90 70 euro/cad anni ore/anno euro/ora 40 5 4000 0,002 50 5 4000 0,0025 50 5 4000 0,0025 50 5 4000 0,0025 50 5 4000 0,0025 50 5 4000 0,0025 Costo lampada Vita lampada Numero lampade Costo lampada euro/cad ore euro/ora 8 16000 1 0,0005 25 30000 1 0,0008 60 18000 1 0,0033 25 28000 1 0,0009 75 18000 1 0,0042 150 24000 1 0,0063 Tariffa Costo energia euro/kWh euro/ora 0,12 0,018 0,12 0,0108 0,12 0,0108 0,12 0,0108 0,12 0,0108 0,12 0,0084 Costo intervento Costo man ausiliari Costo man lampade Costo manutenzione euro/cad euro/ora euro/ora euro/ora 30 0,0015 0,001875 0,003375 30 30 0,0015 0,0015 0,001 0,001666667 0,0025 0,003166667 30 30 0,0015 0,0015 0,001071429 0,001666667 0,002571429 0,003166667 30 0,0015 0,00125 0,00275 Altri costi euro/ora 0,0005 0,000666667 0,001166667 0,000678571 0,001333333 0,00175 Costo orario Costo annuale Risparmio annuale Numero punti luce euro/ora euro/anno euro/anno Costo anno euro/anno Risparmio anno euro/anno °k 2,43750 97,5 441 1,73000 69,2 92,8 368 2,09667 83,9 78,1 73 1,74429 69,8 92,2 368 € 42.997,50 € 25.465,60 € 6.122,27 € € 17.531,90 € 36.875,23 € 2,19667 87,9 74,1 73 2,16500 86,6 75,4 73 25.675,89 € 6.414,27 € 6.321,80 17.321,61 € 36.583,23 € 36.675,70 Sostituzione centri luminosi HG 250 W La tabella riepilogativa riporta i dati relativi alla sostituzione dei centri luminosi HG da 250W. HPL SONPLUS attuale Potenza lampada Flusso luminoso Efficienza Durata Resa cromatica Temperatura colore Ausiliari elettrici W lm lm/W ore SON CDMTT CPOTW 250 12700 50,8 16000 100 10700 107 36000 40 2200 100 8800 88,0 20000 80 2800 100 9000 90 30000 65 150 12000 80 20000 90 3800 opzionale centro storico 90 10450 116,11 30000 70 2800 280 120 120 120 170 100 °k Potenza apparecchio W CDOTT soluzione soluzione opzionale area opzionale scelta per area scelta per urbana centro storico urbana centro storico Costo ausiliari Vita usiliari Ore funzionamento Costo ausiliari euro/cad anni ore/anno euro/ora 40 5 4000 0,002 50 5 4000 0,0025 50 5 4000 0,0025 50 5 4000 0,0025 50 5 4000 0,0025 180 5 4000 0,009 Costo lampada Vita lampada Numero lampade Costo lampada euro/cad ore euro/ora 15 16000 1 0,0009 35 36000 1 0,0010 60 20000 1 0,0030 28 30000 1 0,0009 90 20000 1 0,0045 150 30000 1 0,005 Tariffa Costo energia euro/kWh euro/ora 0,12 0,0336 0,12 0,0144 0,12 0,0144 0,12 0,0144 0,12 0,0204 0,12 0,012 Costo intervento Costo man ausiliari Costo man lampade Costo manutenzione euro/cad euro/ora euro/ora euro/ora 30 0,0015 0,001875 0,003375 30 0,0015 0,000833333 0,002333333 30 0,0015 0,0015 0,003 30 0,0015 0,001 0,0025 30 0,0015 0,0015 0,003 30 0,0015 0,001 0,0025 Altri costi euro/ora 0,0005875 0,000694444 0,0011 0,000686667 0,0014 0,0028 Costo orario Costo annuale Risparmio annuale Numero punti luce euro/ora euro/anno euro/anno 4,05000 162,0 2,09000 83,6 78,4 413 2,40000 96,0 66,0 21 2,10200 84,1 77,9 413 3,18000 127,2 34,8 21 3,13 125,2 36,8 21 Costo anno euro/anno Risparmio anno euro/anno 434 € 70.308,00 € 34.526,80 € 2.016,00 € 34.725,04 € 2.671,20 € 35.781,20 € 68.292,00 € 35.582,96 € 67.636,80 € 2.629,20 € 67.678,80 Sinottico assorbimenti ante e post operam Tabella Parco centri luminosi Zona CENTRO STORICO risparmio Potenza (kW) % 100 W CDO 100W CDO 2,28 0,24 56% 56% 70 W CDO 70W SAP 5,36 0,48 36,36 4,8 15,76 47% 47% 56% 56% 47% 18,9 100W SAP 8,4 56% 70W SAP 70W SAP 3,44 0,16 0,24 0,96 2,56 47% 47% 47% 0% 47% Tipo installazione 19 2 67 Testapalo (tipo a) A sospensione (tipo c_250W) Lanterna a parete (tipo d) 6 Palo con lanterna (tipo f) 125W HG 303 40 Testapalo (tipo a) Testapalo (tipo b) 250W HG 250W HG 197 125W HG 250W HG 43 A sospensione (tipo c_125W) A sospensione (tipo c_250W) Lanterna a parete (tipo d) 10,05 0,9 81,81 10,8 29,55 125W HG 2 Altro tipo (tipo e) 125W HG 125W POST Post operam Quantità 70 AREA URBANA ANTE Potenza Potenza Armatura (kW) esistente 250W 5,13 250W 0,54 70W CDO 100W SAP 100W SAP 3 Palo con lanterna (tipo f) 125W HG 12 Testapalo (tipo g) 70W SAP 32 Sbraccio a parete (tipo h) 125W HG 6,45 0,3 0,45 0,96 4,8 5 Testapalo (tipo I) ??? ??? ??? ??? ??? 13 Testapalo (tipo j) 3,51 250W SAP 3,51 0% 91 Palo con Globi (tipo 1,2,3,4) 250W SAP 125W HG 13,65 70W SAP 7,28 47% 20,49 112,32 46% ALTRO 20,49 208,29 70W SAP 70W SAP 70W SAP Nella tabella sono stati assunti i seguenti assorbimenti per centro luminoso, al fine di considerare l’autoconsumo degli ausiliari elettrici: HG 125 W HG 250 W CDO / SAP 70 W CDO / SAP 100 W SAP 150 W 150 W 270 W 80 W 120 W 170 W Ulteriori risparmi possono essere conseguiti mediante l'adozione di ausiliari elettrici a basso consumo. 4.2.1.2 Interventi di sostituzione degli apparecchi illuminanti completi di lampade ed ausiliari Come seconda tipologia di intervento è prevista la sostituzione dei corpi illuminanti. Sono stati considerati i seguenti corpi illuminanti. -Armatura testa palo -Apparecchio a sospensione -Lanterna antichizzata -Sfera/globo per arredo urbano Armatura testa palo Telaio portante in pressofusione di alluminio, a basso contenuto di Rame, non verniciato e finito tramite trattamento di sabbiatura. Carenatura in poliestere rinforzato con fibra di vetro, con apposito trattamento protettivo, contro la fuoriuscita della fibra di vetro, nel tempo. Colore Grigio Ral 7035. Riflettore in alluminio purissimo metallizzato sottovuoto. Coppa di chiusura: – Vetro piano temprato Unità elettrica montata su piastra, in materiale isolante. Guarnizioni in gomma siliconica o EPDM. Ingresso cavo: pressacavo PG16. Montaggio sia testa palo, su diametri 60-76 mm, che a sbraccio, su diametri 34-60 mm, tramite sistema integrato nell'armatura stradale. Resistenza al vento SCx 0.059. Apparecchio a sospensione Corpo/Telaio: In alluminio pressofuso, con ganci di chiusura in alluminio. Verniciatura: Ad immersione per cataforesi epossidrica grigia per la resistenza alla corrosione e alle nebbie saline. Seconda mano di finitura con resina acrilica, ecologica, color argento sabbiato, stabilizzata ai raggi UV. Dotazione: In caso di manutenzione il telaio rimane agganciato tramite cerniera interna. Sezionatore di serie. Versione bipotenza: Gli articoli con il sistema di telecontrollo e telegestione più la riduzione di potenza sono ordinabili con il sottocodice -3078. Gli articoli con solo il sistema di telegestione sono ordinabili con il sottocodice -0078. Diffusore: vetro temperato, spessore 5 mm, resistente agli shock termici e agli urti (prove UNI EN 121501/2001). Riflettore: OTTICA ANTINQUINAMENTO LUMINOSO in alluminio martellato 99.85 spampato, ossidato anodicamente e brillantato. Per questa apparecchiatura, l’installazione deve essere effettuata ad un’altezza di 7 m almeno, perché le previsioni in Dialux hanno mostrato che un’installazione ad un’altezza più bassa porta ad una disuniformità dei parametri illuminotecnici, violando i limiti imposti dalla norma UNI 13201. Lanterna antichizzata tipo Eurocom cod. 603 o equivalente Lanterna (codice 603) in pressofusione di alluminio, UNI 5078-5079. 1) Supporto a forma di ragno in pressofusione di alluminio. 2)Dadi a cappuccio in ottone. 3) Segmento inferiore in pressofusione di alluminio. 4) Piastra riflettente, coperchio di chiusura in policarbonato bianco. Riflettore in alluminio translucido, con portalampada in ceramicacon attacco E27 o E4. 5) Segmento superiore in pressofusione di alluminio, completo di BOX in classe II. 6)Protezione in PMMA. 7)Vite di apertura cappello. 8)Cappuccio in pressofusione di alluminio, grado di protezione vano apparecchiature elettriche IP49, grado di protezione vano ottico IP66. Funzionamento e manutenzione :Per accedere alle apparecchiature elettriche basta svitare due viti . In caso di sostituzione della lampada, bisogna alzare il riflettore. Durante le operazioni di manutenzione, nessuna parte della lanterna è separata dalla struttura. Mensola a muro tipo Eurocom Maiorca o equivalente, formata da elementi in ghisa GJL250 UNI EN 1561 o alluminio. La cima è decorata da fiori ed ornamenti, è dotata di tubo interno per il passaggio dei cavi e di tubo filettato 3/4 alla sommità per innesto di lanterna. Sfera/globo per arredo urbano GLOBI: In policarbonato infrangibile ed autoestinguente V2, stabilizzato ai raggi UV, antingiallimento, stampati ad iniezione con un procedimento di soffiaggio. Caratterizzati da un ottima trasparenza che consente la trasmissione ideale del flusso luminoso. Previsti in diversi colori consentendo di diversificare l'effetto luminoso in relazione all'ambiente in cui vengono installati. I colori/finiture trasparente e cognac sono particolarmente indicati nell'installazione con lampade a scarica e accessori (tipo frangiluce, etc.) mentre il colore/finitura opale ha caratteristiche diffondenti che riducono l'effetto abbagliamento. NORMATIVA: Prodotti in conformità alle vigenti norme EN60598-1 CEI 34-21, sono protetti con il grado IP65IK08 (basi+globi) secondo le norme EN60529. Il globo è completo di diffusore lamellare anti inquinamento luminoso ed accessori elettrico per l’alimentazione di lampade SAP e CDO. 4.2.1.3 Interventi integrativi Come intervento integrativo è prevista la realizzazione di uno schema planimetrico riportante l'as built della posizione dei centri luminosi, con identificazione univoca del centro luminoso e numerazione del palo con collocazione di una targhetta serigrafata indicante la sigla del palo da riportare anche sullo schema planimetrico. Le planimetrie grafiche as built con la semina degli apparecchi di illuminazione riportano le seguenti informazioni: codice identificativo quadro di riferimento tipologico illuminotecnico Questo particolare tipo d’intervento è stato proposto per agevolare le operazioni di manutenzione degli impianti, attraverso un qualunque software in grado di controllare le ore di vita dei componenti distribuiti nel territorio comunale, avvisando il momento di un intervento programmato. Questo al fine di evitare onerosi interventi di manutenzione straordinaria dovuti ad una cattiva gestione dell’impianto. Attualmente è stata realizzato uno schema planimetrico riportante il rilievo della posizione dei centri luminosi oggi esistenti con identificazione univoca del centro luminoso e numerazione del palo. Questo rilievo è riportato nella tavola allegata al PRIC, contente la mappa del territorio di Riccia e relative specifiche. Di seguito si riporta una tabella che esprime la legenda adottata nella tavola suddetta. Simbolo Legenda Tipologia installativa Testapalo lampada 250W Hg Testapalo con 2 lampade 250W Hg Codice identificativo a b A sospensione con lampada 125W Hg Armatura a sospensione con lampada 250W Hg Lanterna a parete con lampada Hg Altro tipo Palo con lanterna e lampada Hg c d e f Testapalo con lampada sodio alta pressione da 70W g Sbraccio a parete con lampada Hg da 125W h Testapalo con lampada ad induzione i Testapalo con lampada sodio alta pressione da 250W j Palo con un globo e lampade Hg 125W Palo con due globi e lampade Hg 125W 1;2;3;4 Palo con tre globi e lampade Hg 125W Palo con 4 globi e lampade Hg 125W Quadro elettrico Quadro elettrico n. Cartiglio presente nella planimetria che affianca ciascun punto luce. La sua composizione è decritta nell’ immagine di seguito: PROGRESSIVO CODICE IDENTIFICATIVO No. QUADRO POTENZA Stralcio planimetrico della mappa PRIC_Riccia.dwg 4.2.1.4 Interventi di adeguamento meccanico Sostituzione pali di acciaio Uno degli interventi prevede la sostituzione dei pali con tipologia di palo rastremato in acciaio zincato a caldo, compreso lo scavo per l'infissione su qualsiasi tipo di terreno e di pavimentazione, blocco di fondazione, costipamento, richiusura e ripristino della pavimentazione, del trasporto del materiale eccedente allo scarico autorizzato, completo di eventuale morsettiera di derivazione per cavi tetrapolari fino a 25 mm², fori per cassetta da esterno, bullone o piastrina per equipotenzialità e connessione di terra compresa, e ogni altro accessorio per il montaggio, in opera. Sbraccio 2,5 metri Altezza da terra 8 metri Completo di asola porta morsettiera, plinto e ogni accessorio. Sostituzione sostegni a parete per lanterne Mensola a muro tipo Eurocom Maiorca o equivalente, formata da elementi in ghisa GJL250 UNI EN 1561 o alluminio. La cima è decorata da fiori ed ornamenti, è dotata di tubo interno per il passaggiodei cavi e di tubo filettato 3/4 alla sommità per innesto di lanterna. Sostituzione sistemi di attacco a sospensione per ballerine L’intervento prevede la sostituzione dei sistemi di sostegno a fune di acciaio per la sospensione dei centri luminosi del tipo a ballerina. 4.2.1.5 Interventi di adeguamento normativo elettrico Ai fini degli interventi di adeguamento normativo, le tipologie di intervento previste dal progetto preliminare da attuare possono essere sintetizzate in due tipologie. Impianto con linee aeree in classe II Impianto con linee interrate in classe II In fase di progettazione esecutiva potrà essere individuata la tipologia realizzativa degli impianti differente anche per ubicazione dell’impianto. Nella voce relativa è considerata anche la sostituzione dei quadri con installazione di un nuovo quadro elettrico di alimentazione in doppio isolamento per ciascun punto di consegna dell’energia. Impianto con linee aeree in classe II Per gli impianti realizzati con linee aeree in classe II, l’intervento consisterà sinteticamente nella sostituzione delle linee elettriche aeree con cavi a doppio isolamento del tipo FG7OR o equivalente. Per gli impianti di classe II, particolare attenzione occorrerà riporre nelle scelta dei componenti in doppio isolamento e nell’esecuzione dell’impianto. In ogni caso sarà installato un interruttore differenziale di rincalzo. Impianto con linee interrate in classe II Per gli impianti realizzati in classe II con linee elettriche interrate: L’intervento consisterà sinteticamente in: Realizzazione delle le linee elettriche di alimentazione in cavo multipolare a doppio isolamento del tipo FG7OR o equivalente da interrare in nuovi cavidotti. Le giunzioni e le derivazioni saranno da prevedere con muffole speciali in classe II. Installazione di un nuovo quadro elettrico di alimentazione in doppio isolamento a partire dai punti di consegna dell’energia esistenti. Per gli impianti di classe II, particolare attenzione occorrerà riporre nelle scelta dei componenti in doppio isolamento e nell’esecuzione dell’impianto. In ogni caso sarà installato un interruttore differenziale di rincalzo. Nel calcolo sommario della spesa per gli interventi di adeguamento normativo, per ciascuna tipologia sono stati stimati i costi di intervento. Quadri elettrici Il rifacimento dei quadri elettrici e delle linee consentirà una ridistribuzione omogenea ed equilibrata dei carichi elettrici. Le linee guida contenute nel PRIC forniscono un riferimento in relazione alla potenza elettrica massima alimentabile da un singolo interruttore pari a 10-15 kW con alimentazione trifase. Ciascuno dei 4 quadri potrà essere dotato di 2 circuiti indipendenti. L’interruttore generale dell’impianto è previsto all’interno del QE a valle del contatore del Distributore. Sarà automatico del tipo scatolato di primaria casa costruttrice, con corrente nominale adeguata alla consegna e che consenta un coordinamento selettivo con gli interruttori a valle. Il quadro sarà costituito da armadio con grado di protezione non inferiore a IP55 in materiale sintetico come poliestere rinforzato con fibre di vetro (non metallico) completa di serratura agibile mediante chiave di sicurezza, prese d’aria anteriori e sottotetto. La posa avverrà su zoccolo, anch’esso in vetroresina, fissato a plinto di fondazione sporgente di 20 cm circa dalla quota della pavimentazione. All’interno del basamento occorrerà prevedere un foro rettangolare per il passaggio dei cavi ed all’esterno, contiguo lateralmente, un pozzetto di calcestruzzo senza fondo, per lo smistamento dei cavi in arrivo ed in uscita dal quadro. L’equipaggiamento del quadro comprenderà: - interruttore generale automatico magnetotermico. - per le linee in uscita, interruttori magnetotermici con curva d’intervento di tipo B, differenziali classe A contro gli scatti intempestivi e con il riarmo automatico Id = 300-500 mA, - per il circuito ausiliario, interruttore magnetotermico differenziale 30 mA istantaneo, - interruttore orario, sensore crepuscolare, commutatori di by pass e contattori per inserzione e disinserzione delle linee che costituiscono l’impianto. x RF CREP Lx < x x x x Id Id Id Id C60-N fissa 16 2 16 6 VIGI-A-SI 500 ritardato #RIF! RIARMO C60-N fissa 16 2 16 6 VIGI-A-SI 500 ritardato #RIF! RIARMO C60-N fissa 16 2 16 6 VIGI-A-SI 500 ist. #RIF! L1 L2 RIS 10 10 48 300 16 10 10 48 300 16 QUADRO ELETTRICO ILLUMINAZIONE SVINCOLO CRUCOLI 2 TIPO Esecuzione In [A] POLI Ir [A] Ipi [kA] Relè Diff. soglia [mA] ritardo [ms] SGANCIATORE ACCESSORI CIRCUITO NG125N fissa 40 2 40 50 C60-N fissa 6 2 6 6 VIGI-A-SI 500 ist. 0 STR68-U Tm 19 GENERALE UPS (OPZIONALE) AUX CONTATTORE REGOLATORE DI FLUSSO QUADRO IN POLIESTERE IP66 DA ESTERNO. CONDUTTORI TIPO FG7OR 0.6/1kV FORMAZ. [3 x mm²] N [mm²] Iz [A] lunghezza [m] PE Nota IHP: Interruttore orario programmabile a più canali CREP: interruttore crepuscolare regolabile Esempio di schema di quadro elettrico da realizzare 4.2.1.6 Protezione dai contatti diretti ed indiretti. Valutazione dei rischi. Impianto di terra Protezione dai contatti diretti ed indiretti Per la protezione dai contatti diretti ed indiretti la soluzione proposta di tipo innovativo consiste nell’adottare come sistema base l’adozione di un impianto di classe II a doppio isolamento. Nei confronti dei contatti diretti, risulta applicata la regola generale, in base alla quale tutte le parti attive devono essere isolate, o protette con involucri o barriere. Per quanto attiene gli impianti che prevedono la protezione dai contatti indiretti senza interruzione dell’alimentazione, con l’adozione della classe II di isolamento, la norma CEI 64-8/7 per gli impianti di illuminazione situati all’esterno, all’art. 714.413.2, evidenzia che “non deve essere previsto alcun conduttore di protezione e le parti conduttrici, separate dalle parti attive con isolamento doppio o rinforzato, non devono essere collegate intenzionalmente all’impianto di terra”. La normativa In un ambito di una efficace attività manutentiva periodica, la normativa non prende in considera-zione la perdita del doppio isolamento, rischio considerato tollerabile, rispetto alla probabilità di tra-sferimento di potenziali sull’impianto di terra unico di tutti i pali, qualora fosse non efficiente. Valutazione dei rischi La valutazione dei rischi per la protezione dai contatti indiretti evidenzia che essendo l’impianto di illuminazione generalmente non frequentato da pedoni, il contatto di persone con i pali ed in gene-rale le masse dell’impianto, risulta ragionevolmente improbabile, ma risulta invece probabile che a seguito di errato montaggio o manutenzione dei collegamenti o delle armature, per guasto elettrico per degradamento dell’isolamento o per azione meccanica a seguito di urti, smottamenti, per l’azione di roditori ecc., un sistema di classe II può degradarsi, perdendo le caratteristiche di doppio isolamento. Tenuto conto che per gli impianti che prevedono la protezione dai contatti indiretti con interruzione dell’alimentazione, la nuova edizione della Norma CEI 64-8 sez. 714 promuove l’adozione di un impianto dispersore unico per i sistemi TT, la protezione dai contatti indiretti viene garantita a due livelli: - come primo livello base, si adottano quadro elettrico, cavi ed armature a doppio isolamento, per cui non è necessario ai fini della sicurezza il collegamento a terra e quindi non sarebbe necessaria la previsione di impianto di terra; - come secondo livello, ad integrazione per il controllo dell’isolamento dai casi di degrado dei com-ponenti in classe II, le partenze dal quadro generale QE sono dotate di blocco differenziale, insen-sibile alle scariche atmosferiche, con soglia di corrente non inferiore a 0,3 A. Tale soglia garantisce un margine di sicurezza per evitare eventuali scatti intempestivi dovuti a di-spersioni di corrente nel terreno e distribuite nell’impianto. Tutti i circuiti sono comunque subordinati all’interruttore generale del quadro elettrico QE provvisto di protezione differenziale di tipo regolabile, ritardata e selettiva, per garantire la selettività totale con le protezioni di valle. Considerando che i sostegni sono stati scelti metallici per le evidenti proprietà meccaniche, è stata prevista la realizzazione di un impianto di terra con corda nuda di rame interrata per realizzare un dispersore unico, a cui sono previsti collegati i pali di illuminazione. La realizzazione dell’impianto di terra non è mirata ai fini della protezione dai contatti indiretti, ma al controllo del degrado del sistema di protezione primario e con la sua presenza garantire la possibilità di una taratura non inferiore a 0,3 A per l’intervento preferenziale. Ai fini del corretto esercizio e manutenzione dell’impianto, risulterà essenziale la verifica dell’isolamento dei componenti di classe II e dell’efficacia e della continuità del sistema di terra. Quale obiettivo di qualità l’impianto di terra può essere eseguito in modo da soddisfare alle condi-zioni di sicurezza per la stessa protezione dai contatti indiretti: - il valore della resistenza di terra che sia coordinato con la protezione differenziale preposta e sufficientemente basso compatibilmente con la resistività del terreno; - l’efficienza dell’impianto nel tempo. Impianto di terra L’impianto di terra sarà costituito dalle seguenti parti: - un dispersore comune ed unico, costituito da una corda di rame nuda da 16 mm2, posata in-terrata lungo il percorso del cavidotto dei circuiti di collegamento alla profondità di posa del cavidotto, unica nei tratti di cavidotto comune a più circuiti; - un collettore o nodo principale di terra del quadro generale costituito da un una barra di rame installata nel quadro, a cui collegare le corde di rame in partenza; - i collegamenti dei pali metallici e della torre faro al dispersore costituito dalla corda di rame realizzati con spezzoni di corda di rame nuda da 16 mm2 e morsetti sulla corda tenuta passante, secondo il dettaglio allegato nelle tavole di progetto. Il collegamento dei pali metallici al sistema di dispersione sarà effettuato in corda di rame nuda da 16 mm2, derivata dal dispersore in un pozzetto posto in prossimità del palo, attraverso un morsetto serrato sulla corda del dispersore prevista passante. Schema del sistema di protezione proposto. Gli impianti sono in classe II, ma è presente la interconnessione delle masse e la equipotenzializzazione al sistema di terra. 4.2.1.7 Interventi opzionali di efficienza energetica Gruppi di regolazione e/o stabilizzazione Come voci opzionali da prevedere in fase di progettazione esecutiva, sono presunti inoltre: l’adozione di tecnologie innovative quali l’installazione di regolatori di flusso luminoso per ciascuna linea o in alternativa di alimentatori regolabili su ciascuna lampada sistemi di automazione e telecontrollo dell’impianto con tecnologia ad onde convogliate. Le apparecchiature di regolazione e/o stabilizzazione e/o telecontrollo devono essere conformi alle relative Norme tecniche di riferimento e protette contro i radiodisturbi e le perturbazioni nelle reti di alimentazione, in conformità con il Decreto Legislativo 12 Novembre 1996, n. 615. L’utilizzo dei regolatori di flusso consente di gestire l’impianto con diverse categorie di esercizio. In particolare sono state individuate le seguenti categorie. Tabella. Categoria illuminotecnica di esercizio Categoria illuminotecnica di esercizio Dall’alba fino alle 22,00 Flusso di traffico>50% rispetto al max Esercizio ordinario ME4b Dalle 22,00 fino alle 24,00 Flusso di traffico<50% rispetto al max Esercizio traffico ridotto ME5 Dalle 24,00 fino all’alba Flusso di traffico<25% rispetto al max Esercizio traffico ridottissimo ME6 Figura. Variazione della categoria illuminotecnica nell’arco della giornata. Sono state effettuate simulazioni tramite il software di calcolo DIALUX che hanno consentito di valutare le seguenti regolazioni prevedibili per gli impianti. Tabella Categoria esercizio Flusso lampade Potenza elettrica Ore annue ME4b 100% 100% 1270 h ME5 75% 90% 730 h ME6 60% 75% 2100 h Il numero di ore di utilizzazione nominale dell’impianto è pari a h=4100 ore /anno. Il numero di ore di utilizzazione equivalente considerando il regime di esercizio riportato nella tabella è pari a: heq=1270*1+730*0,9+2100*0,75= 3500 ore Il rapporto heq/h=0,85 rappresenta il coefficiente di riduzione di spesa energetica annuale. 1-0,85=0,15 →15% rappresenta il risparmio annuale ottenibile mediante l’uso del regolatore di flusso con il regime di esercizio rappresentato in tabella. Il calcolo sommario della spesa riporta il costo relativo agli interventi di installazione dei regolatori di flusso. Sistema di telecontrollo e supervisione degli impianti A corredo degli impianti riconcepiti così come sommariamente descritto nei punti precedenti si potrà prevedere un sistema di telecontrollo per la sorveglianza e il monitoraggio di tutte le apparecchiature con invio di appositi allarmi, per la segnalazione di eventuali malfunzionamenti. Si potranno utilizzare tecnologie ad onde convogliate o a bus per effettuare il comando, la regolazione nonché la diagnosi dei corpi illuminanti. Le informazioni saranno acquisite da concentratori posti nei quadri elettrici e sarà possibile inviare messaggi tramite gsm oppure con allaccio alla rete telefonica pubblica sarà possibile monitorare da una postazione remota l’intero sistema. La gestione da una unica postazione remota dell’impianto consentirà una facile ottimizzazione della programmazione sia degli orari di funzionamento delle lampade con relativi flussi luminosi voluti, sia della gestione della manutenzione dell’impianto dal momento che sarà possibile visionare eventuali anomalie e guasti. Sarà pertanto possibile: - la telegestione degli impianti tramite postazione remota; garantire in tempo reale la rilevazione del guasto; minimizzare il tempo di inefficienza degli impianti con conseguente diminuzione dei disservizi; ottimizzare i costi della manutenzione eliminando il controllo periodico a mezzo di personale addetto allo scopo; - segnalare in maniera automatica, il guasto rilevato all’azienda che cura la manutenzione. Detto sistema si integra perfettamente con i sistemi di pubblica illuminazione dotati anche di regolatori di flusso, ma non da meno, in un’ottica di gestione totale degli impianti. Il Telecontrollo dell'impianto può essere previsto per fornire i seguenti dati: n° e tipo di guasti per ogni assieme di circuiti facenti capo ad ogni punto d'alimentazione curva di mortalità di predeterminati lotti di lampade per tipo, potenza e casa costruttrice n° di identificazione delle lampade le cui ore di esercizio si trovano entro predeterminate fasce (da 0 a 1000 ore, da 1000 a 2000 ore, ecc.) Le principali norme di riferimento sono: CEI-EN 60870-1-1 e CEI-EN 60870-5-5. Verifica illuminotecnica Testapalo con SON-T-PIA PLUS 100W h=8m interdistanza 28 metri Categoria ME4a - Flusso = 100% - Potenza elettrica 100% Verifica illuminotecnica Testapalo con SON-T-PIA PLUS 100W h=8m interdistanza 28 metri Categoria ME5 - Flusso = 75% - Potenza elettrica 90% Verifica illuminotecnica Testapalo con SON-T-PIA PLUS 100W h=8m interdistanza 28 metri Categoria ME6 - Flusso = 60% - Potenza elettrica 75% Verifica illuminotecnica Armatura a sospensione con SON-T-PIA PLUS 100W h=7m interdistanza 24,100 metri Categoria ME4b - Flusso = 100% - Potenza elettrica 100% Verifica illuminotecnica Armatura a Sospensione SON-T-PIA PLUS 100W h=7m interdistanza 24,100 metri Categoria ME5 - Flusso = 75% - Potenza elettrica 90% Verifica illuminotecnica Armatura a Sospensione SON-T-PIA PLUS 100W h=7m interdistanza 24,100 metri Categoria ME6 - Flusso = 60% - Potenza elettrica 75% 4.2.2 Intervento di ottimizzazione mediante utilizzo di lampade ad alta efficienza luminosa Tabella. Sinottico assorbimenti ante-post operam Parco centri luminosi Zona CENTRO STORICO AREA URBANA risparmio ANTE POST Potenza Potenza Post Potenza Armatura % (kW) operam (kW) esistente 250 W 5,13 100 W CDO 2,28 56% 250 W 0,54 100W CDO 0,24 56% Quantità Tipo installazione 19 2 Testapalo (tipo a) A sospensione (tipo c_250W) 67 Lanterna a parete (tipo d) 125 W 6 Palo con lanterna (tipo f) 125 W HG 303 40 Testapalo (tipo a) Testapalo (tipo b) 250W HG 250 W HG 197 A sospensione (tipo c_125W) 125 W HG 70 A sospensione (tipo c_250W) 250W HG 43 Lanterna a parete (tipo d) 125 W HG 2 Altro tipo (tipo e) 125 W HG 3 Palo con lanterna (tipo f) 125 W HG 12 Testapalo (tipo g) 70 W SAP 32 Sbraccio a parete (tipo h) 125 W HG 10,05 0,9 81,81 10,8 29,55 18,9 6,45 0,3 0,45 0,96 4,8 70 W CDO 70W CDO 100W SAP 100W SAP 70W SAP 100W SAP 70W SAP 70W SAP 70W SAP 70W SAP 70W SAP 5,36 0,48 36,36 4,8 15,76 8,4 3,44 0,16 0,24 0,96 2,56 47% 47% 56% 56% 47% 56% 47% 47% 47% 0% 47% 5 Testapalo (tipo i) 125 W 13 Testapalo (tipo j) 250W SAP 3,51 250W SAP 3,51 0% 91 Palo con Globi (tipo 1,2,3,4) 125 W HG 13,65 70W SAP 7,28 47% 20,49 112,32 46% ALTRO 125 20,49 208,29 La sostituzione dei centri luminosi o comunque di tutte le lampade a vapore di mercurio esistenti consente il conseguimento di un importante contenimento energetico. Al completamento degli interventi proposti, la potenza totale degli impianti sarebbe ridotta a circa 112 kW, con un risparmio di potenza pari a circa 96 kW ovvero pari al 46%. Considerando la media di funzionamento annuale plausibile pari a 4100 ore/anno, risulta che l’energia elettrica consumata per l’accensione dei punti luce, senza tenere conto dei regolatori di flusso, e quindi mantenendo una accensione al 100% anche di notte, è: Energia = 112,32 * 4100 = 460.512 kWh/anno Risparmio energia = 666.528 -460.512 = 206.016 kWh/anno Ovvero pari a 30,9%. Considerando che per ogni MWh risparmiato corrispondono 0,186 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) il risparmio di tep per ogni anno risulta pari a circa : Risparmio (tep) = 206,016 *0,187=38,52 tep/anno che, considerando una vita media delle lampade pari a 10 anni e previa corretta manutenzione, una vita media dell’impianto pari a 20 anni, risulta pari a: Risparmio (20 anni) = 38,52*20=770,4 tep Si potrà valutare pertanto la possibilità di realizzare una richiesta per l’ottenimento di titoli di efficienza energetica “certificati bianchi” da negoziare con i distributori di energia elettrica obbligati. 4.3 Intervento di ottimizzazione mediante installazione di regolatore di flusso luminoso L’adozione di regolatori di flusso conformi alle norme tecniche di riferimento e protette contro i radiodisturbi e le perturbazioni nelle reti di alimentazione in conformità con il Decreto Legislativo 12 novembre 1996, n° 614, consentono il conseguimento di ulteriori risparmi energetici in funzione dei cicli di funzionamento dell’illuminazione. In particolare i regolatori di flusso consentirebbero di ottenere risparmi energetici in diverse forme: - Riduzione del flusso luminoso nelle ore di minor traffico o di parziale illuminazione naturale, in accordo alla Norma UNI 10439, Variante 1 ottimizzando dunque il rapporto tra risorse naturali e benefici gestionali; - Stabilizzazione della tensione di alimentazione delle lampade in quanto durante le ore notturne la tensione di rete può salire anche del 5% maggiorando i consumi e allo stesso tempo riducendo la vita delle lampade stesse. I regolatori in grado di fornire una tensione stabilizzata dell’1% otterrebbero risparmi energetici dell’ordine del 5% circa conseguendo una notevole economia senza penalizzare la funzionalità degli impianti e la resa illuminotecnica delle lampade; Il ciclo orario tradizionale che prevede l’accensione al 100% delle lampade per tutte le ore di buio naturale, potrebbe essere modificato e regolato adottando valori ridotti nelle ore notturne a basso traffico, sempre nel rispetto dei valori minimi consentiti dalla legge. Ciclo di funzionamento del regolatore di flusso La logica di funzionamento dell’impianto prevede tre categorie di esercizio: - - l’accensione dell’impianto a tensione totale stabilizzata V1 (tensione nominale) al consenso del contatto crepuscolare. E’ previsto un periodo di accensione di 10 minuti alla tensione di rete per consentire la completa fase di accensione delle lampade (categoria di esercizio base). la riduzione della tensione al valore V2 al consenso del contatto timer (categoria di esercizio 22-24). la riduzione della tensione al valore V3 al consenso del contatto timer (categoria di esercizio 24-alba) Tabella 14. Categoria illuminotecnica di esercizio Categoria illuminotecnica di esercizio Dall’alba fino alle 22,00 Flusso di traffico>50% Esercizio ordinario ME4b Dalle 22,00 fino alle 24,00 Flusso di traffico<50% Esercizio traffico ridotto ME5 Dalle 24,00 fino all’alba Flusso di traffico<25% Esercizio traffico ridottissimo ME6 Tabella 4.3.1 Considerando la media di funzionamento annuale plausibile pari a 4100 ore/anno, ed il funzionamento del regolatore di flusso secondo la tabella 4.3.1, risulta che l’energia elettrica consumata per l’accensione dei punti luce, è: Energia = 112,32 * 4100 *0,85 = 391.435 kWh/anno Risparmio energia = 666.528-391.435 = 275.093 kWh/anno Ovvero pari a 41,3 %. Considerando che per ogni MWh risparmiato corrispondono 0,187 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) il risparmio di tep per ogni anno risulta pari a circa : Risparmio (tep) = 275,093*0,187=51,44 tep/anno che, considerando una vita media delle lampade pari a 10 e previa corretta manutenzione, una vita media dell’impianto pari a 20 anni, risulta pari a: Risparmio (20 anni) = 51,44*20=1029 tep Si potrà valutare pertanto la possibilità di realizzare una richiesta per l’ottenimento di titoli di efficienza energetica “certificati bianchi” da negoziare con i distributori di energia elettrica obbligati. 4.4 Proposte integrative Nel mese di Luglio si è appresa la notizia che i lavori di adeguamento degli impianti comunali proposti nel PRIC, saranno gestiti ed attuati dal medesimo ente, effettuando i lavori in più fasi temporali, in base alle disponibilità economiche del comune. Si è presa in considerazione quindi la possibilità di fornire uno strumento integrativo dinamico d’ausilio all’ufficio tecnico comunale, che nel futuro prossimo si troverà a gestire l’intero rinnovamento dell’impianto di pubblica illuminazione. Si è pensato di costruire 3 tabelle dinamiche in ambiente excel, riguardanti: 1- SITUAZIONE STATO DI FATTO 2- SITUAZIONE DI PROGETTO 3- SITUAZIONE INTERVENTI Nelle medesime tabelle sono stati inseriti degli indicatori energetici che permetteranno una rapida conoscenza delle situazioni energetiche esistenti e future. -L’indicatore γ rappresenta la densità di potenza installata per unità di lunghezza: γ [W/m]; -L’indicatore δ rappresenta la densità di potenza installata per unità di superficie illuminata: δ [W/m2]; - L’indicatore LENI, Light Energy Numeric Indicator, rappresenta la densità di energia annua su metro quadro [kWh/m2∙anno]. -L’innovativo indicatore η, normalizzato a 100 lux ed espresso in [kWhanno/m2], permette la valutazione dell’efficienza energetica per un impianto di illuminazione per esterni. Tale indice è definito come il rapporto tra l’energia consumata annualmente dall’impianto e la superficie efficace illuminata, riparametrato ad un valore specifico di 100 lux: L’energia consumata tiene conto del periodo di funzionamento e delle eventuali regolazioni di intensità luminosa nel tempo. Il coefficiente di efficienza energetica deve sempre essere inferiore a 15,00 [kWhanno/m2]. -Infine vi è l’indicatore heq, ore equivalenti di funzionamento, che si ricava dal concetto base di energia: Dove P rappresenta la potenza totale assorbita dall’impianto d’illuminazione, mentre k è il coefficiente che tiene conto della parzializzazione degli assorbimenti dovuta all’utilizzo di dispositivi di riduzione dei consumi. Il fattore t rappresenta il tempo di funzionamento alla potenza P∙k. Quindi noto il periodo di funzionamento ad una certa potenza, noto il dispositivo di risparmio energetico (es regolatori di flusso, doppio circuito) è possibile determinare heq, e calcolare semplicemente l’energia consumata come il prodotto della potenza totale P e le ore di funzionamento equivalenti heq. Nella tabella n.2, è stata adottato un nuovo approccio per il calcolo del numero di tep. Con il classico metodo si faceva riferimento alla sola energia consumata dall’impianto. Invece il nuovo approccio fa riferimento all’unità di superficie illuminata. Il nuovo criterio richiede il calcolo del cosiddetto Risparmio Lordo (RL): RL = RSL · AT [tep/anno] Dove AT è la superficie stradale complessivamente illuminata incluse le eventuali zone di conflitto presenti [m2]. RSL è il Risparmio Specifico Lordo di energia primaria [tep/(m2/anno)], determinato in base alla formula: RSL = fE . (PB – PE) ∙ h ) ∙10-3 [tep/m2/anno] con: fE fattore di conversione dell’energia elettrica in energia primaria, pari a 0,187×10-3 tep/kWhe; PB potenza specifica dell’impianto di baseline [W/m2]; PE potenza specifica effettiva dell’impianto dopo l’intervento [W/m2] h numero di ore annue di accensione, dipendente anche della presenza o meno di regolatori di flusso. La potenza specifica PE dell’impianto realizzato andrà determinata a partire dai rilievi in sede di collaudo secondo la seguente espressione: Dove P∙TE è la potenza complessivamente assorbita (lampade e ausiliari) dall’impianto in condizioni di esercizio ordinario [W]. Nelle tabelle ”Situazione stato di fatto” e “Situazione Progetto” sono stati inseriti alcuni parametri economici: -Costo orario dell’energia [€/ora]: pari al prodotto potenza assorbita [kW], per la tariffa elettrica[€/kWh]. -Costo orario totale[€/ora]: pari alla somma del costo manutenzione orario, costo orario dell’energia, costo orario lampade, costo orario ausiliari. -Costo annuale [€/anno]: pari al prodotto del costo orario totale [€/ora], per le ore di funzionamento dell’impianto. Dato il ridotto tempo a disposizione, le tabelle allegate al PRIC, sono state solo parzialmente compilate, sulla base dei rilievi illuminotecnici presenti nella parte “Analisi Stato di Fatto”. Si vuole sottolineare che il completamento delle tabelle avrebbe richiesto tempi troppo lunghi. Sarà cura del comune completare i rilievi illuminotecnici di tutte le strade, ottenendo un quadro completo della situazione. Di seguito stralci delle tre tabelle sopra citate. La tabella Situazione Interventi risulta vuota: la compilazione della stessa dovrà essere effettuata dall’ufficio tecnico ad intervento avvenuto per aggiornare lo stato interventi degli impianti. Una proposta plausibile sarebbe quella di mettere online, ad esempio sul sito del comune, la tabella, permettendo all’installatore comunale l’aggiornamento dello stato interventi. Ciò permetterebbe l’immediata disponibilità di informazioni, quali: stato avanzamento lavori, e risparmio energetico maturato. 4.5 Spesa Economica Gli investimenti proposti nel Pric sono stati esaminati dal punto di vista economico. L’analisi dei costi ha permesso la stesura di un computo metrico preliminare. Tale computo è stato redatto per un fine specifico: essere un punto di riferimento economico per l’amministrazione comunale che nel futuro prossimo dovrà affrontare una spesa per l’adeguamento degli impianti secondo la L.R. 2/10. Di seguito sono riportate le tabelle riassuntive della spesa economica relativa agli interventi descritti: Interventi di adeguamento illuminotecnico ed efficientamento energetico I1 Interventi di sostituzione delle sorgenti luminose (lampada ed ausiliari elettrici) Codice 1 2 3 Voce Descrizione Fornitura e posa in opera di lampada tipo Philips SON-T-PIAPLUS 70W o equivalente, ai vapori di sodio alta pressione, a lunga durata (>30000 ore), ed elevata efficienza (almeno 6600 AP1.1 lumen), Tc=2200 K, come da scheda tecnica di progetto, completa di ausiliari elettrici ed accessori. Nella voce è compreso lo smaltimento della lampada esistente Quantità A sospensione 197 Lanterna 48 Sbraccio a parete 32 Palo con globi 91 Totale 368 Prezzo unitario Prezzo totale € 88,41 € 32.535,51 € 96,29 € 39.769,77 € 125,97 € 9.195,53 Fornitura e posa in opera di lampada tipo Philips SON-T-PIAPLUS 100 W o equivalente, ai vapori di sodio alta pressione, a lunga durata (>36000 ore), ed elevata efficienza (almeno 10700 AP1.2 lumen), Tc=2200 K, come da scheda tecnica di progetto, completa di ausiliari elettrici ed accessori. Nella voce è compreso lo smaltimento della lampada esistente A sospensione 70 Testa Palo 343 Totale 413 A sospensione 0 Lanterna in Stile 73 Totale 73 Fornitura e posa in opera di lampada tipo Philips CDO-TT 70 W o equivalente, ai ioduri metallici con bruciatore ceramico e bulbo tubolare, flusso luminoso AP2.1 6300 lumen, vita media 18000 ore, resa cromatica 83, Tc = 2800 K, completa di ausiliari elettrici ed accessori. Nella voce è compreso lo smaltimento della lampada esistente 4 Fornitura e posa in opera di lampada tipo Philips CDO-TT 100 W o equivalente, ai ioduri metallici con bruciatore ceramico e bulbo tubolare, flusso luminoso AP2.2 8800 lumen, vita media 20000 ore, resa cromatica 83, Tc = 2800 K, completa di ausiliari elettrici ed accessori. Nella voce è compreso lo smaltimento della lampada esistente. A sospensione 2 Testa palo 19 Totale 21 TOTALE € 131,58 875 € 2.763,16 € 84.263,96 Interventi di adeguamento illuminotecnico ed efficientamento energetico I2 Interventi di sostituzione degli apparecchi illuminanti completi di lampada e smaltimenti Codice 1 2 3 4 Voce Descrizione Quantità Prezzo unitario Prezzo totale Fornitura e posa in opera di Armatura stradale tipo Philips SGS 253 o equivalente completa di lampada SON AP1.4 T PIA PLUS 100 W, ausiliari ed accessori. Nella voce è compreso lo smaltimento dell'apparecchio sostituito. Testa Palo 343 Totale 343 Testa Palo 19 Totale 19 A sospensione 197 Totale 197 A sospensione 70 Totale 70 € 420,65 € 144.284,11 € 468,67 € 8.904,82 € 382,24 € 75.300,55 € 391,84 € 27.428,84 Fornitura e posa in opera di Armatura stradale tipo Philips SGS 253 o equivalente completa di lampada AP2.4 CDO-TT 100 W, ausiliari ed accessori. Nella voce è compreso lo smaltimento dell'apparecchio sostituito. Fornitura e posa in opera di apparecchio s sospensione "Ballerina", tipo Disano Montecarlo o equivalente completa di lampada SON T PIA AP 1.5 PLUS 70 W, di attacco alla sospensione d'acciaio, completa di lampada, ausiliari ed accessori. Nella voce è compreso lo smaltimento dell'apparecchio sostituito. Fornitura e posa in opera di apparecchio s sospensione "Ballerina" versione economica, tipo Disano Montecarlo o equivalente completa di lampada SON T PIA PLUS 100 W, di AP 1.6 attacco alla sospensione d'acciaio, completa di lampada, ausiliari ed accessori. Nella voce è compreso lo smaltimento dell'apparecchio sostituito. 5 6 7 8 Fornitura e posa in opera di apparecchio s sospensione "Ballerina" versione economica, tipo Disano Montecarlo o equivalente completa di AP 2.5 lampada CDO-TT 70 W, di attacco alla sospensione d'acciaio, completa di lampada, ausiliari ed accessori. Nella voce è compreso lo smaltimento dell'apparecchio sostituito. A sospensione 0 Totale 0 Lanterna 46 Totale 46 Lanterna 73 Totale 73 Sfera 91 Totale 91 € 420,65 € € 439,37 € 20.210,93 € 476,38 € 34.775,95 € 245,89 € 22.376,36 - Fornitura e posa in opera di Lanterna in stile tipo Eurocom 603 o equivalente in alluminio, completa di AP 1.7 lampada SON T PIA PLUS 70 W, ausiliari ed accessori. Nella voce è compreso lo smaltimento dell'apparecchio sostituito. Fornitura e posa in opera di Lanterna in stile tipo Eurocom 603 o equivalente in alluminio, completa di AP 2.6 lampada CDO-TT 70 W, ausiliari ed accessori. Nella voce è compreso lo smaltimento dell'apparecchio sostituito. Fornitura e posa in opera di apparecchio testa palo tipo Disano Globo1300 o equivalente trasparente con diffusore lamellare completo di AP 2.7 lampada CDO-TT 70 W, ausiliari ed ogni accessorio . Nella voce è compreso lo smaltimento dell'apparecchio sostituito. TOTALE € 333.281,57 Interventi di adeguamento meccanico I3 Interventi di sostituzione dei sostegni meccanici Codice Voce 1 AP 3 2 AP 4 Descrizione Fornitura e posa in opera di Palo Rastremato zincato a caldo, altezza 8 metri con sbraccio curvo di 3 metri, compreso lo scavo per l'infissione su qualsiasi tipo di terreno e di pavimentazione, blocco di fondazione, costipamento, richiusura e ripristino della pavimentazione, del trasporto del materiale eccedente allo scarico autorizzato, completo di eventuale morsettiera di derivazione per cavi tetrapolari fino a 25 mm², fori per cassetta da esterno, bullone o piastrina per equipotenzialità e connessione di terra compresa, e ogni altro accessorio per il montaggio, in opera. Nella voce è compreso lo smaltimento del palo sostituito. Quantità Testa Palo 379 Totale 379 Palo con Lanterna 9 Palo con Globi 42 Totale 51 Prezzo unitario Prezzo totale € 556,84 € 211.040,84 € 156,59 € Fornitura e posa in opera di Palo in poliestere inattaccabile alla corrosione, di elevata resistenza meccanica, compreso lo scavo per l'infissione su qualsiasi tipo di terreno e di pavimentazione, blocco di fondazione, costipamento richiusura e ripristino della pavimentazione, del trasporto del materiale eccedente allo scarico autorizzato, completo di base in alluminio per il fissaggio con tasselli per l'interramento e di ogni altro accessorio, in opera. Altezza 4 metri compreso lo smaltimento del sostegno esistente. 7.985,99 2 3 AP 5 AP 6 Fornitura e posa in opera di sostegno a parete in acciaio tipo Eurocom Maiorca o equivalente, in ghisa sbraccio 450 mm, e ogni altro accessorio per il montaggio, in opera. Nella voce è compreso lo smaltimento del sostegno sostituito. Sbraccio a Parate 32 Lanterna a parete 110 Totale 110 A sospensione 269 Totale 269 € 306,83 € 33.751,04 € 219,13 € 58.945,77 Fornitura e posa in opera di sostegno a filo in acciaio per sospensione apparecchio illuminante tipo ballerina completo di sostegni e ogni altro accessorio per il montaggio, in opera. Nella voce è compreso lo smaltimento del sostegno sostituito. TOTALE € 311.723,65 Interventi di adeguamento elettrico I4 Interventi di rifacimento delle linee elettriche Codice Voce 1 AP 7 2 3 AP 8 AP 9 Descrizione Quantità Prezzo Prezzo unitario totale Fornitura e posa in opera di rifacimento punto luce in posa aerea, completo di cavi, cassetta ed accessori. A sospensione Sbraccio a parete Lanterne a parete 269 Totale 411 testa palo 379 palo con globi palo con lanterna 42 Totale 430 Totale 5 32 110 € 228,36 € 93.855,51 € 638,72 € 274.650,90 Fornitura e posa in opera di rifacimento punto luce in posa interrata, completo di cavi, cavidotto, scavo ed accessori. 9 Fornitura e posa in opera quadro elettrico per la pubblica illuminazione completo di carpentera, componenti ed accessori. TOTALE € € 3.159,29 15.796,47 € 384.302,88 Interventi ozpionali di efficientamento energetico I5 Interventi di installazione dei regolatori di flusso Codice 1 Voce AP 10 Descrizione Prezzo unitario Quantità Prezzo totale Fornitura e posa in opera regolatore di flusso stabilux PMR327-AN, 27 kVA o equivalente completo Totale € 7.386,40 5 € € TOTALE 36.932,02 36.932,02 Interventi opzionali di abbellimento architettonico I6 Interventi di illuminazione architettonica Codice 1 Voce Descrizione AP 11 Fornitura e posa in opera di sistema di illuminazione architettonica di un monumento completo di proiettori flood, corpi illuminanti a LED, cavi, cavidotto, scavo ed accessori. Quantità TORRE E PIAZZA CHIESA DELLA NUNZIATA E CAMPANILE 1 MUNICIPIO PASSEGGIATA TORRE CHIESA MADRE E CAMPANILE 1 Totale TOTALE Prezzo unitario Prezzo totale 1 1 1 5 € 8.000,00 € 8.000,00 € 40.000,00 QUADRO ECONOMICO COMPLESSIVO Lavori compresa sicurezza CALCOLO SOMMARIO DELLA SPESA Imprevisti ed Economia Interventi di adeguamento illuminotecnico ed efficientamento energetico Spese Tecniche Totale arrotondato € € 84.263,96 333.281,57 € € 3% 2.527,92 9.998,45 € € 6.741,12 26.662,53 € € 94.000,00 370.000,00 € 311.723,65 € 9.351,71 € 24.937,89 € 347.000,00 € 384.302,88 € 11.529,09 € 30.744,23 € 427.000,00 € 36.932,02 € 1.107,96 € 2.954,56 € 41.000,00 I6 Interventi di illuminazione architettonica € 40.000,00 € 1.200,00 € 3.200,00 € 45.000,00 Totale € 1.190.504,08 € 35.715,12 € 95.240,33 € 1.324.000,00 I1 Interventi di sostituzione delle sorgenti luminose (lampada ed ausiliari elettrici) I2 Interventi di sostituzione degli apparecchi illuminanti completi di lampada e smaltimenti 8% Interventi di adeguamento meccanico I3 Interventi di sostituzione dei sostegni meccanici Interventi di adeguamento elettrico I4 Interventi di rifacimento delle linee elettriche Interventi ozpionali di efficientamento energetico I5 Interventi di installazione dei regolatori di flusso Interventi opzionali di abbellimento architettonico Quadro economico sinottico degli interventi proposti. Note Allegati Sono allegati al PRIC in formato elettronico i seguenti file: - “Tabella interattiva” per la programmazione degli interventi - “Tavola interattiva” per l’individuazione delle criticità La tabella interattiva è suddivisa in tre sotto tabelle: - SITUAZIONE STATO DI FATTO, - SITUAZIONE DI PROGETTO, - SITUAZIONE INTERVENTI. La tavola interattiva è un utile strumento, in quanto: -Contiene i punti luminosi e quadri elettrici rilevati, con apposita legenda e sotto un layer dedicato; -Riporta i punti luminosi che rispondono alle criticità menzionate nel PRIC, con specifiche legende e layer dedicati; - Include la numerazione di ciascun punto luminoso; -Nella mappa sono stati aggiunti i nomi di ciascuna via, agevolando l’individuazione dei puti luce, sotto un layer dedicato. -Contiene la classificazione illuminotecnica delle strade sotto un layer dedicato; -Riporta le zone di asservimento, fornite dal manutentore comunale, di ciascun quadro elettrico, sotto un layer dedicato; -Individua i confini del centro storico, sotto un layer dedicato; -Sono indicate le zone che sono state sottoposte a rilievo illuminotecnico, sotto un layer dedicato; -Riporta gli impianti di pubblica illuminazione di recente installazione;