Laboratorio di didattica della Fisica (III modulo): Metodologie di insegnamento del Laboratorio di Ottica 5 – Lenti e Specchi Formazione immagini Specchi Superfici rifrangenti Lenti sottili Lenti spessi Punti cardinali PAS Lab3 Ottica Ottica geometrica In ottica geometrica si analizza la formazione di immagini assumendo che la luce si propaghi in modo rettilineo (raggio: maniera comoda di descrivere il cammino seguito dall'onda luminosa e cioè ortogonali ai fronti d'onda e diretti nel verso di propagazione) Quando, invece, gli effetti della diffrazione sono rilevanti, siamo nel dominio dell'ottica fisica (ondulatoria): interferenza e diffrazione. PAS Lab3 Ottica Formazione immagini Usando uno specchio o una lente per guardare un oggetto, osserviamo un’immagine non l’oggetto reale ! Formazione immagini: determinare il percorso di un raggio luminoso che incontra specchi e/o lenti, ricorrendo alle leggi di riflessione e rifrazione. • Il cervello elabora l’informazione luminosa, ambiente circostante, memoria e costruisce una «plausibile» immagine dell’oggetto e del contorno: talvolta SBAGLIA! Esempio PAS Lab3 Ottica Miraggio Formazione immagini specchio piano forma immagini virtuali: 1) Attraverso la posizione apparente dell'oggetto non passano i raggi di luce 2) L'immagine non può essere proiettata su uno schermo (per vederla occorre guardare nello specchio o nella lente) 3) L'immagine virtuale prodotta da un singolo specchio (o lente) è sempre diritta. L’immagine reale invece: 1) dopo aver incontrato lo specchio o la lente, il raggio luminoso passa effettivamente attraverso la posizione dell'immagine 2) l'immagine reale può essere proiettata su uno schermo. 3) l'immagine reale prodotta da un singolo specchio o lente è sempre capovolta. PAS Lab3 Ottica Specchio piano Dalla legge delle riflessione nel caso riportato in figura deve essere: i o Per un oggetto esteso: E’ sufficiente trovare la posizione di un punto dell’immagine per localizzarla interamente Ingrandimento trasversale h m h Se negativo immagine capovolta PAS Lab3 Ottica Specchio piano (esercizio) Trovare l’altezza minima h di uno specchio che consenta ad una persona alta H di vedersi interamente riflessa nello specchio. Dal grafico si vede che la lunghezza dello specchio deve essere pari ad ac. Essendo 1 ab te 2 1 bc ef 2 1 1 e si ha ac ab bc te ef tf 2 2 1 e ponendo h ac e H tf h H 2 Indipendente dalla distanza della persona dallo specchio ! PAS Lab3 Ottica Manet: "Un bar aux Folies Bergère" Dove sono gli "errori" ? PAS Lab3 Ottica Specchi sferici raggio di curvatura r Equazione dello specchio sferico PAS Lab3 Ottica raggio di curvatura r 1 1 2 1 1 1 ovvero o i r o i f r essendo f lunghezza focale 2 Derivazione equazione specchio triangolo: angolo esterno = somma angoli interni opposti e 2 combinando 2 s s se s av si ha , , o r 1 1 2 1 1 da cui ovvero o i r o i s i 1 specchi sferici f ipotesi raggi parassiali ( piccolo) PAS Lab3 Ottica Superfici rifrangenti sferiche La distanza dell’immagine i è legata alla distanza dell’oggetto o, al raggio di curvatura r ed ai due indici di rifrazione n1 e n2. n1 n2 n2 n1 o i r Questa equazione, con opportune convenzioni sui segni, è in grado di descrivere la traiettoria dei raggi che attraversano i mezzi rifrangenti (valida per raggi parassiali). PAS Lab3 Ottica Derivazione equazione superfici rifrangenti sferiche Legge della rifrazione n1 sin 1 n2 sin 2 Teorema dell’angolo esterno: 1 e 2 Ipotesi raggi parassiali: n11 n2 2 da cui PAS Lab3 Ottica n1 n2 n2 n1 s s s in radianti , , o r i n1 n2 n2 n1 o i r s arco av Convenzioni sui segni Se la luce convergente che proviene dalla superficie di separazione deve formare una immagine reale, questa deve trovarsi dalla parte opposta rispetto a quella da cui proviene la luce (regione R). Le immagini virtuali sono invece prodotte sullo stesso lato (regione V). Il raggio di curvatura è considerato positivo se il centro di curvatura C è situato nella regione R (negativo se è in V). La distanza dall’oggetto è positiva per oggetti reali (nella regione V) mentre la distanza immagine è positiva per immagini reali (nella regione R). Per gli specchi la situazione è diversa: PAS Lab3 Ottica Esercizio (dov’e’ il pesce ?) Si consideri che il pesce, posto in una vasca di raggio 15 cm, si trova sul piano equatoriale a 10 cm dalla superficie esterna. Essendo l’indice di rifrazione dell’acqua n1=1.33, si determini la posizione del pesce per un osservatore esterno alla vasca (trascurare l’effetto di rifrazione del vetro, supposto sottile). Con riferimento alla figura, per la convenzione sui segni o è positivo, (oggetto nella regione V rispetto alla superficie sferica), r è negativo (perché C è nella stessa regione di V) quindi dalla relazione: n2 n2 n1 n1 1 1.33 1.33 0.66 3.99 0.111 cm 1 i r o 15 cm 10 cm 30 cm i 9 cm si ha: Vale a dire che il pesce appare più vicino alla parete della vasca di quanto non lo sia in realtà. PAS Lab3 Ottica Lenti sottili Lente sottile: lo spessore della lente è piccolo se paragonato alla distanza dell’oggetto o, a quella dell’immagine i e ai raggi di curvatura r1 e r2 delle due superfici rifrangenti. Tipi di lenti P Equazione delle lenti sottili (o del fabbricante di lenti) 1 1 1 con n 1 f r1 r2 i ingrandimento m o 1 1 1 o i f PAS Lab3 Ottica Lenti sottili: convenzioni sui segni •(a) 1. r1 e r2 > 0 : se i corrispondenti centri di curvatura si trovano nella regione R (fig. a, r1 > 0 e r2 < 0). Lunghezza focale f positiva (lente convergente). 2. o > 0 : se l’oggetto è reale e giace nella regione V della lente (fig. a e b). 3. i > 0 se l’immagine (reale) giace nella regione R (fig. a e c). 4. m < 0 : se i ed o > 0 (fig. a immagine capovolta) PAS Lab3 Ottica •(b) •(c) Lenti sottili raggi paralleli come tracciare i raggi PAS Lab3 Ottica Lenti Convergenti e Divergenti Lenti Convergenti PAS Lab3 Ottica Lenti Divergenti Equazione di Newton per lenti sottili R1 xx' f 2 R2 f x' m x f O x f n f‘ x’ n’ s s’ PAS Lab3 Ottica Sistemi ottici complessi Lenti spesse, combinazioni di lenti, ... Consideriamo il caso in cui t non sia trascurabile. Vorremmo comunque mantenere la relazione di Gauss tra oggetto e immagine. n n n ' nL n nL n ' n n ' P f f' R1 R2 s s' n’ t nL • Da dove misurare s, s’, f e f’ ? • Come determinare la posizione di P ? • Sviluppare un formalismo che può essere usato per tutti i sistemi PAS Lab3 Ottica Punti e Piani Principali • I raggi incidenti ed emergenti si incontrano in punti che definiscono una superficie curva che può anche non risiedere all’interno della lente. • Il piano che approssima tale superficie nella regione parassiale, è detto piano principale (ne esistono due). • I punti in cui i due piani principali intersecano l’asse ottico sono detti punti principali. PAS Lab3 Ottica Punti e Piani Cardinali: Punti Focali (F) & Piani Principali (PP) – spazio n’ n n’ nL F H2 2 ƒ’ PP2 Obiettivo: mantenere la definizione di punto focale ƒ’ PAS Lab3 Ottica Punti e Piani Cardinali: Punti Focali (F) & Piani Principali (PP) – spazio n n nL n’ F1 H1 ƒ PP1 Obiettivo: mantenere la definizione di punto focale ƒ PAS Lab3 Ottica Piani e Punti Cardinali • Per una lente spessa in aria si definiscono quattro punti cardinali: due punti focali e due punti principali. • Gli ulteriori due punti cardinali, i punti nodali, coincidono con i punti principali nel caso in cui l’indice di rifrazione è identico da entrambi i lati della lente. Esempi di posizionamento dei piani principali per vari tipi di lenti considerate spesse PAS Lab3 Ottica Utilità dei piani principali Supponiamo che s, s’, f, f’ siano tutti misurati da H1 ed H2 … n h nL n’ F1 F2 H1 H2 ƒ’ ƒ s s’ PP1 PP2 PAS Lab3 Ottica h’ Per una lente spessa, in aria, si definiscono quattro punti cardinali: due punti focali e due punti principali. Combinazioni di lenti (sottili) • Una combinazione di due o più lenti sottili può essere trattata come una “lente spessa” (purchè spazio immagine e spazio oggetto abbiano lo stesso indice di rifrazione). • Cioè il suo comportamento sarà descritto in termini dei punti focali e dei punti principali della “lente spessa”. • Rammentare che, ovunque cadano i piani principali (dentro o fuori il sistema di lenti), le lunghezze focali misurate da essi sono eguali. PAS Lab3 Ottica