Testimonianza programma ERASMUS 2010, Raimondo Chiaramonte
Dal place-ment ad un premio: grazie al programma ERASMUS !
Cari Colleghi studenti, sono un Infermiere,“prodotto finale” del lavoro di formazione di questa
Sezione di corso di laurea dell’ UniMi e con le poche righe che seguono vi voglio raccontare
una tra le più belle esperienze formative, in senso ampio e non soltanto didattico, della mia
carriera di studente.
Nonostante le enormi fatiche e gli importanti sacrifici che, come ben sapete!, travolgono chi ha
scelto il nostro percorso di studi, tra i mille dubbi e lo stupore di molti (sembrava quasi
assurdo che “anche un infermiere” potesse partecipare allo storico programma di
interscambio, per anni rivolto solamente ad alcune classi di laurea..) decisidi partecipare al
placement del programma ERASMUS 2010 per gli studenti di Infermieristica scegliendo, tra le
sedi disponibili, Valencia.
La Coordinatrice e tutto lo staff della Sezione, appresa la notizia dell’utile posizionamento in
graduatoria appoggiarono da subito e con molto entusiasmo la mia decisione, riorganizzando
tempestivamente il mio programma formativo e supportandomi nell’espletamento delle
pratiche necessarie...oltre che cercando di rassicurarmi sulla questione che più mi incuteva
timore: la conoscenza di una lingua che, sebbene affine all’italiano, per me risultava del tutto
“straniera”.
Non nascondo che mi dispiaceva un po’ lasciare i colleghi di corso e la sezione ma vi posso
assicurare che ero veramente eccitato dall'idea ed ero pronto a tutto!
Aiutato da una Collega di corso madrelingua per la ricerca telefonica dell’alloggio e dal
Traduttore di Google per la corrispondenza via mail con la Coordinatrice didattica dell’
Hospital La Fe, arrivai a Valencia in una bella giornata di sole per conoscere a sorpresa quella
che sarebbe stata per tre mesi la mia “famiglia adottiva” (consiglio: vivere da soli in una
famiglia locale senza italiani intorno è il miglior modo per iniziare ad imparare la lingua
durante un ERASMUS!). Ricordo ancora quel giorno come se fosse oggi: comunicavo a gesti e
l’unica cosa che salvò la mia cena fu un piccolo dizionario tascabile!
L’accoglienza, l’ospitalità e la disponibilità della Famiglia e dei Valenciani tutti furono
veramente una costante, per tutto il periodo di permanenza.
Il giorno seguente feci conoscenza con la Coordinadora che, anch’essa quasi disperata per le
iniziali difficoltà di comunicazione!, non smise un secondo di seguirmi e di interessarsi del
mio percorso di tirocinio supportandomi anche in quello che fu il mio lavoro finale: una tesi di
laurea sperimentale che prevedeva una ricerca qualitativa attraverso delle interviste da
condurre in Italia e in Spagna.
Incredibile, ma vero, i miei progressi nell’apprendimento della lingua furono veramente
superiori alle mie aspettative e sorpresero tutti. Mi andavo “trasformando” di giorno in
giorno: la cultura spagnola stava entrando in me senza che me ne accorgessi… tutto questo
grazie ai Valenciani, al loro calore, alla loro disponibilità, al loro modo di stare in compagnia,
lavorare e divertirsi e…anche grazie alla loro cucina !
Il mio lavoro di tesi, grazie all’essenziale supporto dell’Assistente Sociale di un’associazione di
malati di Valencia, mi permise di entrare, in senso letterale, nelle case dei Valenciani e di farmi
un’idea ancora più profonda della loro cultura e, infermieristicamente parlando, dei loro
bisogni e difficoltà.
Ma non fu soltanto una questione di idiomao di cultura: il rapporto professionale con i colleghi
studenti Infermieri fu veramente proficuo. Mi aiutarono in tutto e fecero si che mi integrassi
subito tra loro. Fu un vero e proprio scambio, mise in luce le problematiche e le difficoltà
reciproche, e mi permise di apprezzare ulteriormente la qualità della formazione Italiana e
l’importanza del programma ERASMUS.
Sapevo di essere "controllato a vista" da tutti, osservato da ogni lato...sia per la (reciproca)
curiosità sia per l’importanza e delicatezza dell’attività di tirocinio che stavo svolgendo..diedi
il massimo. E tutto questo fu più volte ripagato!
Ben presto venni accettato da tutti: all'inizio ero "el italiano" (l'italiano) ma presto, forse per il
mio impegno, forse per il mio carattere socievole, forse perché italiano, sono diventato
Raimundo. Non è da poco in un ambiente come quello sanitario in cui la serietà e la
professionalità devono sempre venire prima di tutto.
La società e le Università hanno visto il mio impegno, la mia voglia di crescere e mi hanno
ripagato con l'affetto e la stima…e non solo. Alla mia tesi, in gran parte frutto della mia
esperienza Erasmus e del tempo a me dedicato dalle mie Relatrici, è stata dedicata una pagina
della rivista dell’Associazione valenciana e, recentemente, è stata anche premiata come una
delle migliori tesi di ricerca in ambito neurologico da un’associazione infermieristica italiana
(ANIN).
Il vero “premio”, però, è stato quello dei malati e delle famiglie che ho conosciuto, che
offrendomi la loro (non scontata) disponibilità, hanno creduto nel mio lavoro, nei miei sforzi
e anche nei valori della nostra Professione.
E’ stato anche quello dell’amicizia di alcuni Valenciani, con cui continuo ad avere oggi
contatti..
Tutto ciò è stato eccezionale e mi ha dato un’importanza speciale: mi sentivo come portato su
un piedistallo come a dire"lui è italiano".
E intanto la fine si avvicinava e così la fine del mio Erasmus, la fine di quella magnifica
esperienza con persone fantastiche che ricorderò sempre.