Centrali termoelettriche Centrali termoelettriche con turbina a vapore Centrali termoelettriche con motore alternativo a combustione interna Centrali termoelettriche con turbogas turbina a vapore sono del tipo a ciclo chiuso rendimenti energia elettrica raramente superano il 25% per potenze al disotto dei 100 Mw, impianti taglie più grandi raggiungono rendimenti pari al 42%. CARATTERISTICHE Possibilità di utilizzare qualsiasi combustibile: solido, liquido e gassoso anche biomasse di varia tipologia, provenienza e dimensione o residui solidi urbani (RSU). scarsa flessibilità in quanto a variazioni continue dei carichi e frequenti avviamenti incapace di avviarsi in assenza di energia elettrica per l’alimentazione degli ausiliari (pompe di circolazione, etc.). vengono utilizzate per garantire il carico di base (base-load) destinate ad un funzionamento in continuo con solo i fermi necessari per la manutenzione programmata e/o straordinaria utilizzate quasi sempre a potenze molto prossime a quelle massime nominali Centrali turbogas Centrali turbogas a ciclo aperto il fluido evolvente è aria la quale viene aspirata dall’atmosfera compressa ed inviata in turbina dove si miscela con il combustibile i prodotti della combustione sono direttamente in contatto con gli organi della macchina motrice (turbina) •inutilizzabili combustibili di tipo solido con caratteristiche chimiche aggressive per i materiali delle turbine già sollecitate dalle elevate temperature dei gas combusti (talvolta superiori ai 1000°C). alimentate a gas metano, vi sono impianti alimentati con combustibili liquidi quali oli densi, oli fluidi o gasolio solitamente di taglia compresa fra 10 Mw sino a circa 300 Mw; caratterizzati da rendimenti (intorno al 35 %) mediamente inferiori rispetto agli impianti a vapore capacità di potersi avviare, andare a regime in un tempo estremamente ridotto più flessibili nelle regolazioni utili per far fronte a carichi di punta sulle reti elettriche Centrali con motore alternativo a combustione interna unità molto compatta tutte le fasi del ciclo in cui evolve il fluido avvengono nel motore il fluido di partenza è l’aria che viene miscelata con un combustibile gassoso (metano, GPL) o liquido (benzina, gasolio), per poi realizzare direttamente all’interno del cilindro una combustione di tali sostanze (combustione interna c.i.) I prodotti della combustione ad elevata temperatura espandono nel cilindro del motore trasferiscono quindi energia alla macchina I gas della combustione vengono espulsi in atmosfera ed il ciclo riparte inutilizzabili combustibili di tipo solido e quelli con caratteristiche chimiche tali da non garantire una idonea combustione potenze vanno da pochi kw sino a circa 10 Mw le taglie piccole sono generalmente generatori di emergenza per lo più a gasolio, taglie più grandi sono destinate a singole utenze industriali piccole reti isolate in situazioni dove la compattezza dell’impianto ne privilegia l’installazione • elevati rendimenti sino ad oltre il 40% per potenze da 3.0 Mw in su • possono funzionare in maniera discontinua con fermate e partenze improvvise su richiesta dell'utenza. IDONEE per tutte le utenze industriali che non lavorano a ciclo continuo e per tutte le utenze civili caratterizzate da notevoli variazioni di richiesta nell'arco del giorno e della settimana Punte di carico Punte di carico Carico di base eccedenza eccedenza LA COGENERAZIONE nota anche come CHP (Combined Heat and Power), è la produzione congiunta e contemporanea DI •ENERGIA ELETTRICA (O MECCANICA) •E CALORE UTILE a partire da una singola fonte energetica, attuata in un unico sistema integrato • il calore prodotto dalla combustione non viene disperso, ma recuperato per altri usi. • la cogenerazione raggiunge una efficienza superiore al 90% e questo permette di: • risparmiare energia primaria • salvaguardare l'ambiente • diminuire le emissioni di CO2 • diminuire i costi • creare nuovi posti di lavoro COGENERAZIONE • • 1. 2. 3. 4. il calore di scarico della macchina ha livelli termici elevati può essere riutilizzato: per la produzione di acqua calda, vapore (in processi industriali, ecc.), direttamente (fumi utilizzati per l'essiccamento), oppure per produrre una ulteriore quota di energia elettrica (ciclo combinato). cogenerazione La cogenerazione COGENERAZIONE • è necessario che l'energia termica disponibile possa essere utilizzata nel ciclo produttivo dello stabilimento in cui essa si colloca. • localizzazione degli impianti di cogenerazione in prossimità delle aree produttive • limiti alle dimensioni delle macchine utilizzate in quanto l'energia termica non può essere trasportata a grandi distanze in modo economico. MACCHINE DISPONIBILI • motori alternativi, a ciclo Otto e Diesel, • da cui viene recuperato il calore : 1. del circuito di raffreddamento del motore 2. dell'olio a bassa temperatura (da 50° a 90° C) 3. e quello dei gas di scarico ad alta temperatura (circa 400-500°C); TURBOGAS • i gas di scarico in gran volume e ad alta temperatura: • producono il calore richiesto in una caldaia a recupero, • oppure vengono utilizzati direttamente in processo, come ad esempio nei processi di essiccamento; TURBINE A VAPORE • turbine alimentate con vapore surriscaldato, • che dopo aver attraversato la turbina producendo energia elettrica • viene scaricato a bassa pressione per alimentare le utenze termiche; RENDIMENTI • Considerando il rendimento globale del sistema (energia termica ed energia elettrica prodotta rispetto a quella introdotta come combustibile) si ha: • turbina a vapore 80-90% • turbogas 70-85% • motori alternativi 65-90% IMPIANTI COMBINATI • combinano il ciclo termodinamico di impianti a combustione interna (turbogas, Cicli Otto o Diesel) sfruttando le alte temperature di combustione • ed utilizzando poi l'energia termica dei gas scaricati quale energia in ingresso di un ciclo a vapore. IMPIANTI COMBINATI • Unfired Cycle • Exhaust Fired Cycle Unfired Cycle • la caldaia per la produzione di vapore sfrutta • esclusivamente l'energia termica posseduta dai gas esausti in uscita dalla turbina o dal motore alternativo IMPIANTO COMBINATO TURBOGAS-VAPORE IMPIANTI TURBOGAS • Rendimento (sino al 56%). • la potenza elettrica della sezione a gas è ampiamente superiore a quella vapore • per 2/3 dal turbogas • per 1/3 dal turbovapore MOTORI ALTERNATIVI • rendimenti complessivi elevati (anche 54%), • ma l'energia elettrica che si ottiene deriva per oltre il 90% dal motore alternativo, • Non molto convenienti TIPOLOGIE DI IMPIANTI COMBINATI GAS/VAPORE • Exhaust Fired Cycle se i gas esausti vengono utilizzati come comburente nei bruciatori della caldaia per la produzione vapore. • la potenza elettrica della sezione a gas e quella a vapore si equivalgono IMPIANTO CONVENZIONALE IMPIANTO COMBINATO SPAGNA Jules Verne: L'Isola Misteriosa " ...Io credo che l'acqua sarà un giorno usata come combustibile poiché l'idrogeno e l'ossigeno che la costituiscono, usati separatamente o insieme, forniranno un inesauribile sorgente di calore e luce......." IDROGENO • “generatore di acqua”, • l’elemento più leggero (Circa 14,4 volte più leggero dell’aria) • l’elemento più abbondante dell’universo • Principale costituente delle stelle • presente nel sole per circa il 90% nella crosta terrestre si trova allo stato combinato, • con carbonio, • ossigeno • ed altri elementi • è uno dei principali costituenti del mondo vegetale e animale. • gas incolore, inodore e praticamente insolubile in acqua; • dopo l’elio è il gas più difficile da liquefare; ottimo combustibile, libera energia formando solo acqua : H2 + 1/2O2 → H2O + energia è il combustibile col più alto potere calorifico superiore. • L’idrogeno non è tossico, né corrosivo • eventuali perdite dai serbatoi non causano problemi di inquinamento • è meno infiammabile della benzina. • la sua temperatura di autoaccensione è di circa 550 °C, contro i 230-500 °C dei carburanti IDROGENO • gas industriale di primaria importanza • combustibile nelle missioni spaziali. • impiego nelle celle a combustibile •L’idrogeno non è una fonte di energia •E’ un vettore energetico •bisogna prima produrlo da altre fonti •può essere prodotto in modi diversi e da differenti fonti di energia •Alcune tecnologie sono già affermate, mentre per altre occorrono ancora notevoli sforzi di ricerca e sviluppo PRODUZIONE • Elettrolisi dell’acqua • Steam reforming del gas metano • Ossidazione parziale di idrocarburi • Gassificazione del carbone • Gassificazione e pirolisi delle biomasse • Altri metodi PRODUZIONE • Reforming idrocarburi 67 % – principalmente gas naturale • Elettrolisi 3% • Gassificazione 30 % • Altri metodi – Foto conversione (energia solare) dell’ H2O mediante alghe e batteri • in fase di studio H 2O H2 (energia chimica) Energia elettrica ½ O2 Elettrolisi dell’acqua 1 litro H2O 6,299 kWhel 1,358 m³ H2 4,41 kWh di energia chimica Energia elettrica 0,679 m³ O2 Schema della produzione di idrogeno da fonte solare per via termochimica H2 FORMA GASSOSA Compressione Trasporto Stoccaggio Distribuzione FORMA LIQUIDA Liquefazione Trasporto Stoccaggio Distribuzione Paragone tra idrogeno liquido e gassoso IDROGENODOTTI (GAS) •Analoghi ai gasdotti •Tecnologie esistenti non ottimizzate per idrogeno •Interessante per piccole distanze (< 80 km); oltre vi è necessità di stazioni di compressione Le attuali reti per GN possono essere convertite per l’idrogeno •Vantaggioso per grosse quantità (> 500.000 m3/h): bassi costi operativi •Esistono reti di distribuzione fra impianti 720 km in USA 1.500 km in Europa •ad Arezzo, il 30 aprile 2008, è stato inaugurato il primo idrogenodotto al mondo realizzato in area urbana •L’idrogeno compresso, rappresenta la soluzione più conveniente per basse produzioni e brevi distanze •L’idrogeno liquido è da preferirsi per basse produzioni e lunghe distanze •I gasdotti rappresentano la soluzione più economica per alte produzioni o lunghe distanze •Gli idruri sono una soluzione da adottare solo per brevi distanze IDROGENO COMPRESSO • Metodo più semplice ed economico • Alte pressioni (250-350 bar) per compensare bassa densità energetica • peso ed ingombro dei serbatoi • Nuovi materiali (Resistenti ad alte pressioni e più leggeri) • Problemi di sicurezza IDROGENO LIQUEFATTO • • • • • Portare e mantenere H2 a -253 °C Necessità di super contenitori isolanti Alto tasso di evaporazione Pericoloso Molto costoso Tecniche di Stoccaggio dell’Idrogeno (I) Stoccaggio in bombole ad alta pressione 200-250 bar Sono disponibili bombole con pressione pari a 350 bar già si parla però di pressioni ancora superiori attorno ai 700 bar. Tecniche di stoccaggio dell’Idrogeno (II) Stoccaggio in forma liquida a –253°C a 2-3 bar. I problemi di isolamento termico oggi sono stati completamente superati. Un esempio di estrema funzionalità è il serbatoio della BMW 750h, Tecniche di accumulo dell’Idrogeno (III) L’idrogeno può legarsi chimicamente con diversi metalli, formando idruri che sono in grado di intrappolare l’idrogeno, a pressioni relativamente basse la modalità più sicura di accumulo dell’idrogeno. Il problema maggiore è il peso del serbatoio e la attuale scarsa capacità di accumulo UTILIZZO 1. Sistemi di generazione stazionaria •Celle a combustibile •Turbine 2. Sistemi per trasporto •Celle a combustibile •Motori a combustione interna 3. Usi industriali IL PROBLEMA L’H2 deve essere immagazzinato in sistemi •ad elevata sicurezza (passiva se possibile) •di costo “ragionevole” •di lunga durata a prestazioni costanti nel sistema dei trasporti, ulteriori richieste sono: •elevata energia disponibile per unità di volume •elevata energia disponibile per unità di massa Ci sono due modi per far funzionare una automobile con idrogeno: •motore a combustione diretta di idrogeno •celle a combustibile con motore elettrico motore a combustione USO DIRETTO L'idrogeno può essere stoccato a bordo del veicolo in forma liquida ad una temperatura di -253 °C (serbatoi a doppia parete, ove viene fatto il vuoto) Oppure Sotto forma gassosa ad alta pressione (in bombole molto robuste) SVANTAGGI DELL’H2 LIQUIDO • maggiore complessità del sistema, • non solo a bordo del veicolo • ma anche a terra, per la distribuzione ed il rifornimento • costo energetico della liquefazione circa il 30% del contenuto energetico del combustibile, • contro un valore compreso tra il 4% ed il 7% per l’idrogeno compresso. CELLE A COMBUSTIBILE • Sistemi elettrochimici capaci di convertire • l’energia chimica di un combustibile (in genere idrogeno) • direttamente in energia elettrica • rendimenti di conversione più elevati rispetto a quelli delle macchine termiche convenzionali. CELLE A COMBUSTIBILE • funziona in modo analogo ad una batteria • consuma sostanze provenienti dall’esterno ed è quindi in grado di funzionare ininterrottamente finché al sistema viene fornito • combustibile (idrogeno) • ed ossidante (ossigeno o aria). H2 (energia chimica) Energia elettrica (corrente continua) Calore ½ O2 H 2O ELETTROLISI ACQUA CELLE A COMBUSTIBILE SCHEMA DI FUNZIONAMENTO • l’idrogeno (all’anodo) viene scisso da un catalizzatore di platino in elettroni e protoni (ioni idrogeno): • I protoni passano attraverso la membrana si combinano con l’ossigeno e gli elettroni producendo acqua. • Gli elettroni, che non possono attraversare la membrana, passano dall’anodo al catodo attraverso un circuito esterno IMPIEGHI DELLE FC 1. Trazione per veicoli 2. Alimentazione di reti elettriche (per case, condomini, ospedali) 3. impieghi portatili (telefoni cellulari, computer). Percorso di 400Km Un’auto convenzionale consuma circa 24 Kg di carburante Un’auto a combustione a idrogeno consuma 8 Kg di idrogeno Un’auto a cella a combustibile consuma 4 Kg di idrogeno Il problema nell’uso dell’idrogeno per le macchine è che occupa troppo spazio 4 kg H2 immagazzinati come: MgNiH4 LaNi5H6 H2 liquido H2 (200 bar) Progetto IRIBUS: • motore da 150 kW • 9 bombole da 140 litri; • autonomia 12 ore; • velocità massima 60km/h • ALIMENTAZIONE CON COMBUSTIBILI Veicoli con motori a celle a combustibile pro Emissioni quasi zero Buone prestazioni (autonomia, accelerazione) Alta efficienza Bassi costi di manutenzione (rispetto ai motori a combustione interna) contro Stoccaggio a bordo dell’idrogeno Sicurezza e normativa infrastrutture 21 settembre 2007 L'Eni ha inaugurato il nuovo distributore di idrogeno a Mantova. Progetto Zero Regio, finanziato dalla Commissione Europea. due pompe per H2 a 350 bar per servire la flotta di tre Fiat Panda Hydrogen della Regione Lombardia, Eco-stazione Agip multiEnergy di Mantova Problemi di ingombro Fiat 600 La posizione dei costruttori di veicoli ad idrogeno CENTRALE ELETTRICA Un’auto ibrida è una vettura che è spinta da due motori, •uno termico, che può essere alimentato a benzina o a gasolio, •ed uno elettrico Il propulsore a combustione interna ha due compiti 1. trasformare l’energia chimica del carburante in energia cinetica 2. caricare la batteria del motore elettrico. Il motore elettrico ha due compiti 1. aiutare il propulsore a c.i. a spingere il veicolo 2. Recuperare energia in rilascio e in frenata rallentamento della vettura è affidata al motore elettrico che opponendosi alla rotazione delle ruote, trasforma l’energia cinetica in elettrica che viene immagazzinata in una apposita batteria. A basse velocità e nella partenza da fermo, questa energia viene sfruttata per spingere l’auto senza far intervenire il propulsore termico velocità tempo