Scheda riassuntiva 6 capitoli 11-14 Termodinamica dei vapori. Sistemi aperti. Impianti a vapore Punto triplo e stato critico Il passaggio liquido-aeriforme avviene a tutte le temperature, ma interessa solo lo strato superficiale (evaporazione). Quando coinvolge l’intera massa si usa il Aeriforme (gas o vapore) termine vaporizzazione. Punto triplo: stato termodinamico in cui coesistono le tre fasi: solido – liquido – vapore. Punto triplo dell’acqua: T = 273 K; p = 6 mbar. Punto critico: è caratterizzato da temperatura critica Tc e pressione critica pc. Con T > Tc esiste solo lo stato aeriforme e, qualunque sia la pressione, non avviene condensazione/liquefazione; con p > pc non è possibile far avvenire la vaporizzazione. Liquefazione Condensazione Sublimazione Vaporizzazione Fusione Liquido Solido Solidificazione La vaporizzazione Caratteristiche della vaporizzazione: p a pressione costante la temperatura non varia durante l’intero passaggio di fase 1 C GAS 2 3 VAPORE SURRISCALD. 3 6 2 4 scheda riassuntiva la vaporizzazione, come la fusione, assorbe energia; i passaggi inversi liberano energia 1 LIQUIDO il cambiamento di stato avviene, per ogni valore di pressione, a una determinata temperatura 4 LIQUIDO-VAPORE v Curve di saturazione o curve limiti: sul diagramma p, v congiungono i punti di inizio e fine vaporizzazione. Il passaggio di stato è sempre più breve man mano che avviene a temperature-pressioni più elevate, fino al punto critico C. Volume 2 (capp. 11-14) – Termodinamica dei vapori. Sistemi... 1 G. Cagliero, Meccanica, macchine ed energia © Zanichelli 2012 L’isoterma critica passa per il punto critico; al di sopra il comportamento è simile a quello di un gas; le isoterme a temperature inferiori presentano, in corrispondenza del passaggio di stato, un tratto orizzontale. • diminuendo la pressione a T costante si raggiunge la pressione di saturazione • il volume resta quasi costante 1-liquido compresso Pedice v = vapore saturo secco Pedice l = liquido saturo 2-liquido saturo • 2-3 vaporizzazione con assorbimento di energia termica • pressione e temperatura costanti • tra 2 e 3 si ha vapore umido, miscela di liquido e vapore • dallo stato 3 abbassando la pressione si comporta come un gas 4-vapore surriscaldato • sopporta parziali raffreddamenti senza condensare • il suo contenuto energetico è elevato 3-vapore saturo secco Titolo x del vapore umido: rapporto (o percentuale) fra la massa della fase vapore e la massa totale. mv x= ml +mv Liquido saturo: x=0 Vapore umido: 0<x<1 Vapore saturo secco: x = 1 (100%) Curve isotitolo: congiungono gli stati del vapore umido con ugual titolo. Il volume massico del liquido varia poco anche per rilevanti variazioni di pressione e temperatura; durante il passaggio di stato invece il volume subisce grandi variazioni. Volume massico del vapore umido: vx = vv · x + vl · (1 – x) vv · x Calore di vaporizzazione qv : necessario per portare 1 kg di fluido dallo stato di liquido saturo a quello di vapore saturo secco. Dipende dalla pressione e diminuisce avvicinandosi al punto critico. Poiché il passaggio avviene a pressione costante, può essere calcolato come variazione dell’entalpia: qv = hv – hl scheda riassuntiva Diagrammi entropico ed entalpico 6 Anche per le trasformazioni del vapore il diagramma p, v può essere sostituito dal diagramma entropico in coordinate entropia-temperatura. Le isotermobariche del passaggio di stato (pressione e temperatura costanti) sul diagramma entropico sono rappresentate da segmenti orizzontali compresi tra le curve limiti. 2 G. Cagliero, Meccanica, macchine ed energia © Zanichelli 2012 Volume 2 (capp. 11-14) – Termodinamica dei vapori. Sistemi... L’area compresa tra il segmento e l’asse s rappresenta il calore di vaporizzazione: qv = T · Ds. È molto usato il diagramma entalpico in coordinate entropiaentalpia, comunemente denominato diagramma di Mollier (vedi la terza pagina di copertina del volume 2). Le isotermobariche sono rappresentate da rette ad andamento crescente, con pendenza T = Dh , man mano che si avvicinano al Ds punto critico; nel campo del vapore surriscaldato isoterme e isobare hanno andamento diverso tra loro: le isobare sono crescenti, le isoterme hanno andamento asintotico. Le linee isotitolo sono tratteggiate. C T2 T T1 sl s sv s p= cos t h (J/kg) T A LIQUIDO st = p C p lT t = cos V co VAPORE UMIDO B T = cost VAPORE SURRISCALDATO x s (J/kg K) Dal diagramma di Mollier e dalle tabelle riportate nel volume 2 (pagg. 213 e 214) si ricavano i dati necessari per i calcoli relativi al vapor d’acqua. Ciclo Rankine Il ciclo Rankine è un ciclo motore a vapore, caratterizzato da: •scambio di calore positivo (Qe) in corrispondenza del riscaldamento del liquido 2-3, della vaporizzazione 3-4 e del surriscaldamento 4-5; •scambio termico negativo 6-1 in corrispondenza della condensazione (Qu); •una fase di lavoro assorbito dal fluido 1-2 nel pompaggio dell’acqua dal condensatore al generatore di vapore; •una fase di lavoro motore 5-6 compiuto dal fluido sulla turbina (L). T (K) L C qv 6 GV C (a) Qu 1 2 p, T = cost 6 co st. p= Qe 2 1 UT T scheda riassuntiva 4 3 Tmin 5 5 p= p, T = cost co st. Tmax 6 P s (J/kg K) (b) Gli scambi di calore durante i passaggi di stato sono isotermobarici (linee orizzontali sul diagramma entropico); il riscaldamento del liquido (pres- Volume 2 (capp. 11-14) – Termodinamica dei vapori. Sistemi... 3 G. Cagliero, Meccanica, macchine ed energia © Zanichelli 2012 soché coincidente con la curva limite inferiore) e il surriscaldamento del vapore sono a pressione costante. Gli scambi di lavoro sono adiabatiche isoentropiche (linee verticali sul diagramma entropico); poiché nel pompaggio del liquido la temperatura varia pochissimo il lavoro compiuto è molto ridotto rispetto alla fase positiva dell’espansione. Sul diagramma di Mollier i punti 1-2 sono pressoché coincidenti. ht Rendimento ideale del ciclo id = hg Potenza teorica prodotta Nt = Qm · Dht Dht = h5 – h6 salto di entalpia in turbina Dhg = h5 – h2 salto di entalpia nel generatore di vapore Qm = portata massica di fluido I sistemi aperti Nelle macchine e negli impianti (tra cui quelli a vapore) gli organi che scambiano energia sono generalmente sistemi aperti, poiché hanno con l’esterno anche scambi di materia. p1 p2 1 (a) 2 p1 p2 1 (b) 2 Nel sistema aperto il lavoro complessivo è dato dalla somma: lavoro tecnico o lavoro esterno netto le lavoro complessivo le = scambiato tra fluido e organo motore lp = scambiato con il fluido circostante all’ingresso e all’uscita scheda riassuntiva lavoro di pulsione lp = p2· v2 – p1· v1 Il primo principio della termodinamica per i sistemi aperti assume la forma (1 = entrata; 2 = uscita): 6 c2 c2 q − le = (h2 − h1) + 2 − 1 2 2 4 G. Cagliero, Meccanica, macchine ed energia © Zanichelli 2012 Volume 2 (capp. 11-14) – Termodinamica dei vapori. Sistemi... Il lavoro di pulsione e la variazione di energia interna sono conglobate nella variazione di entalpia. Casi particolari: tubo adiabatico (nessuno scambio termico, nessun organo motore): c22 c12 – = h1 – h2 2 2 scambiatore di calore (nessuna variazione di velocità): q = h1 – h2 espansore/compressore adiabatico (scambio di lavoro all’interno di una macchina trascurando la variazione di velocità): le = h1 – h2 Impianto a vapore: rigenerazione e risurriscaldamenti Rispetto allo schema di impianto a vapore di questa scheda (ciclo di Rankine) negli impianti reali di grande potenza si adottano soluzioni impiantistiche complesse, finalizzate al miglioramento del rendimento. a) Doppio surriscaldamento h 4 4 BP 1 UT GV 3 2 AP C 5 P 5 s scheda riassuntiva 6 L’espansione del vapore avviene in due fasi: la prima nella turbina di alta pressione fino alle condizioni di vapore saturo secco, la seconda nella turbina di bassa pressione dopo un secondo passaggio nel generatore di vapore per un secondo surriscaldamento fino alla temperatura massima. Potenza e rendimento del ciclo: Nt = Qm ⋅[(h4 − h5) + (h4 − h5)] (h − h ) + (h4 − h5) id = 4 5 (h4 − h1) + (h4 − h5) Aumentano rendimento e potenza e si riduce l’umidità del vapore all’uscita dalla turbina. Volume 2 (capp. 11-14) – Termodinamica dei vapori. Sistemi... 5 G. Cagliero, Meccanica, macchine ed energia © Zanichelli 2012 b) Rigenerazione con spillamenti Q T T 4 UT 2 Q–q GV S C R q P Q R 3 1 q 5 s Nel corso dell’espansione vengono prelevate piccole portate di vapore (spillamenti) convogliate nei rigeneratori, scambiatori di calore in cui avviene una cessione di calore all’acqua di alimentazione del generatore di vapore. Con questa soluzione si riduce la potenza e si aumenta il rendimento dell’impianto. Turbine a vapore Nella turbina a vapore si sfrutta l’espansione di vapore acqueo a elevata entalpia per produrre una spinta sull’organo rotante (girante), costituito da un disco o un tamburo su cui sono montate le palette. La parte fissa della turbina (distributore) è costituita da una serie di ugelli entro cui il vapore effettua tutta o parte dell’espansione. Nelle turbine il moto può essere radiale o assiale, quest’ultimo è nettamente prevalente. Inoltre le turbine possono essere semplici o multistadio; a motivo degli elevati salti di entalpia, prevale la soluzione multistadio. Grado di reazione, rapporto fra la caduta entalpica sfruttata nella girante e la caduta totale: Dhg r= Dhtot In base al grado di reazione le turbine vengono classificate: turbine ad azione turbine a reazione il salto di entalpia è sfruttato totalmente nel distributore (r = 0) scheda riassuntiva il salto di entalpia è sfruttato in parte nel distributore e in parte nella girante (di solito 50%) semplice (De Laval) a salti di velocità (Curtis) a salti di pressione (Rateau) multistadio multistadio mista azione-reazione Lavoro e potenza interna Distributore: considerandolo come un tubo termico, si calcola la velocità in uscita trascurando quella in entrata. 6 cd = 2 ⋅ Dhdistr 6 G. Cagliero, Meccanica, macchine ed energia © Zanichelli 2012 Volume 2 (capp. 11-14) – Termodinamica dei vapori. Sistemi... p1 h1 c1 0 p2 h2 c2 = 2 h Nella girante fra il fluido e le palette avviene lo scambio di lavoro interno; per ogni unità di massa fluida e in condizioni ideali vale, come per tutte le turbine, l’equazione di Eulero: li =(cu 1u1 – cu 2u2 )= c12 – c22 w22 – w12 u12 – u 22 + + 2 2 2 Dm = velocità tangenziale media della paletta 2 cu = velocità assoluta del getto di vapore (componente parallela alla u) c1 = cd velocità in uscita dal distributore e in ingresso nella turbina w = velocità relativa del fluido rispetto alle palette u = ⋅ 1 = ingresso 2 = uscita Per una portata massica di fluido Qm la potenza interna è: Ni = Qm · li Triangoli delle velocità e massimo rendimento In ogni punto per la cinematica dei moti relativi si ha: c = u + w . I triangoli delle velocità all’entrata e all’uscita dalla paletta della girante rappresentano graficamente la somma vettoriale delle velocità. Nella turbina ad azione le palette hanno una conformazione simmetrica. Nella turbina a reazione le palette formano un condotto convergente che provoca un aumento di velocità relativa w. c2 scheda riassuntiva 6 w2 u u w1 = w2 u c1 w1 AZIONE Volume 2 (capp. 11-14) – Termodinamica dei vapori. Sistemi... 7 G. Cagliero, Meccanica, macchine ed energia © Zanichelli 2012 c2 u w2 2 2 u w1 < w2 u 1 REAZIONE 1 w1 c1 Applicando ai triangoli delle velocità i due aforismi idraulici: 1 ingresso senza urti (velocità relativa w tangente al profilo della paletta); 2minima velocità all’uscita (velocità assoluta all’uscita perpendicolare alla velocità periferica u). si ricavano le condizioni di massimo rendimento. u c2 u u 1 w1 c1 w2 AZIONE w2 = w1 2u = c1 cos1 c2 u u 1 1 w1 w2 c1 REAZIONE w1 = c2 w2 = c1 u = c1 cos1 Dall’equazione di Eulero si ricava la velocità di massimo rendimento, il lavoro e il rendimento massimo: turbina ad azione 1 ⋅c1 ⋅ cos 1 2 lmax = 2 ⋅u2 u= max = cos2 1 turbina a reazione u = c1 ⋅ cos 1 l max = u2 max = 2 ⋅ cos2 1 1 + cos2 1 scheda riassuntiva Sia per la velocità del getto, maggiore nella turbina ad azione, sia per la velocità periferica delle palette della girante, maggiore nella turbina a reazione, i valori risultanti sono normalmente molto elevati; una grande velocità c1 causa forti perdite per attrito, mentre una grande velocità periferica comporta forze centrifughe pericolose e impossibilità di accoppiamento diretto con le macchine elettriche. La conclusione è che generalmente si impone la soluzione delle turbine multistadio, in cui l’espansione è frammentata in una serie di stadi successivi, ciascuno dei quali elabora un salto di entalpia ridotto con conseguenti velocità di valore tollerabile. 6 8 G. Cagliero, Meccanica, macchine ed energia © Zanichelli 2012 Volume 2 (capp. 11-14) – Termodinamica dei vapori. Sistemi... Perdite, rendimenti e consumi Le perdite che condizionano il rendimento interno hi della turbina a vapore sono classificabili nel modo seguente: •perdite fluodinamiche per attrito tra il vapore e i condotti entro cui si muove, per vortici e urti interni alla vena fluida, per urti all’ingresso della girante, per effetto ventilante nel caso di turbine ad azione parzializzate, per attrito tra il vapore e i dischi in una turbina multistadio non a tamburo; •perdite per fughe di vapore: mancata utilizzazione ai fini propulsivi di una parte della portata di vapore, che si incunea nei giochi tra girante e involucro esterno; più rilevanti nelle turbine a reazione; •perdite per velocità allo scarico: l’energia cinetica residua allo scarico comporta una mancata trasformazione in energia meccanica sull’albero della macchina; dovendo garantire l’uscita del vapore, tale perdita non può essere ridotta a zero, ma deve essere resa minima in fase di progettazione con i criteri discussi. Si traducono in maggior entalpia del fluido all’uscita della turbina rispetto a quella prevista nell’espansione isoentropica; l’espansione reale si presenta a entropia crescente. Diminuisce il salto entalpico utilizzato nella trasformazione e aumenta la quantità di energia termica allo scarico, da smaltire nel condensatore e si ha: heff i = his Si aggiungono le perdite meccaniche per attriti tra organi rotanti e relativi supporti e la potenza impiegata per azionare gli organi ausiliari; ne tiene conto complessivamente il rendimento meccanico hm. Dal prodotto tra rendimento interno e rendimento meccanico si ottiene il rendimento complessivo della turbina, che si può mediamente valutare pari a 0,8 ÷ 0,9: ht = hi · hm Schema di potenze e rendimenti Nd dal combustibile Ng id GV i T Nt dalla turbina rendimento turbina t m ME scheda riassuntiva 6 dal generatore di vapore Ng Nel rendimento ideale del ciclo rendimento interno (perdite fluodinamiche, fughe di vapore, velocità allo scarico ecc.) rendimento meccanico dalle macchine elettriche Nt Volume 2 (capp. 11-14) – Termodinamica dei vapori. Sistemi... 9 G. Cagliero, Meccanica, macchine ed energia © Zanichelli 2012 Per la valutazione dei consumi si definiscono i seguenti parametri: consumo specifico di vapore cv = Qmv Neff consumo specifico di combustibile cc = Qmc Neff L’unità di misura S.I. è kg/J, ma nella pratica si usano multipli, come kg/kWh o kg/MWh o t/MWh. scheda riassuntiva 6 10 G. Cagliero, Meccanica, macchine ed energia © Zanichelli 2012 Volume 2 (capp. 11-14) – Termodinamica dei vapori. Sistemi...