III PARTE
ETICA PUBBLICA, CODICI ETICI E
BUONA AMMINISTRAZIONE
COSTITUZIONE ITALIANA
ARTICOLO 54
Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli
alla Repubblica e di osservarne la Costituzione
e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche
hanno il dovere di adempierle con disciplina e
onore, prestando giuramento nei casi stabiliti
dalla legge.
DIPENDENTI PUBBLICI E PRIVATI
I
• I dipendenti pubblici:
1. Sono pagati dallo Stato;
2. Sono tenuti a rispettare l’articolo 54 della
Costituzione;
3. Devono responsabilmente offrire i loro servizi
agli altri cittadini i quali devono limitarsi a
rispettare la legge.
DIPENDENTI PUBBLICI E PRIVATI
II
• I dipendenti privati:
1. Sono pagati da un datore di lavoro privato;
2. Non sono tenuti a rispettare l’articolo 54
della costituzione;
3. Devono offrire i loro servizi a coloro che sono
«clienti» del loro datore di lavoro.
COSTITUZIONE ITALIANA
ARTICOLO 65
La legge determina i casi di ineleggibilità e
incompatibilità con l'ufficio di deputato o
di senatore.
Nessuno può appartenere
contemporaneamente alle due Camere.
COSTITUZIONE ITALIANA
ARTICOLO 97
I
pubblici uffici sono organizzati secondo
disposizioni di legge, in modo che siano assicurati
il
buon
andamento
e
l'imparzialità
dell'amministrazione.
Nell'ordinamento degli uffici sono determinate le
sfere di competenza, le attribuzioni e le
responsabilità proprie dei funzionari.
Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si
accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti
dalla legge.
COSTITUZIONE ITALIANA
ARTICOLO 98
I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della
Nazione.
Se sono membri del Parlamento, non possono
conseguire promozioni se non per anzianità.
Si possono con legge stabilire limitazioni al diritto
d'iscriversi ai partiti politici per i magistrati, i
militari di carriera in servizio attivo, i funzionari e
agenti di polizia, i rappresentanti diplomatici e
consolari all'estero.
COSTITUZIONE ITALIANA
ARTICOLO 28
I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti
pubblici sono direttamente responsabili,
secondo le leggi penali, civili e amministrative,
degli atti compiuti in violazione di diritti.
In tali casi la responsabilità civile si estende allo
Stato e agli enti pubblici.
COSTITUZIONE ITALIANA
ARTICOLO 104
La giustizia è amministrata in nome del popolo.
I giudici sono soggetti soltanto alla legge.
Corruzione percepita
situazione dell’Italia
2005: 40/159
2014: 69/174
2015: 65/175
(Cfr. p. es:
Svezia: 4/175;
Spagna: 37/175).
REPRESSIONE E PREVENZIONE
La repressione avviene attraverso la sanzione
interviene su un atto che viene giudicato
illecito (su un reato) e quindi ha luogo dopo
che l’atto è stato compiuto.
La prevenzione cerca di evitare che vengano
compiuti atti illeciti (reati) o anche
semplicemente sconvenienti rispetto al ruolo
ricoperto. Ha quindi luogo prima che si
compia l’atto.
Organismi anticorruzione
(esempi)
• Commissione di garanzia (2001) = raccolta di
informazioni, coordinamenti di diversi organi
amministrativi e giurisdizionali  organismo
confuso
• Alto Commissario per la prevenzione e il
contrasto della corruzione e altre forme di illecito
nella P.A (2005)  organismo privo di poteri
• Anac (Autorità nazionale anti corruzione) (2014)
Comitato di studio sulla prevenzione
della corruzione, Lotta alla corruzione
Nomina: Presidente della Camera dei
deputati;
Presidente: Sabino Cassese
(cfr. Atti Parlamentari XIII legislatura)
Rimedi proposti classificati secondo:
a) I tempi;
b) L’oggetto di intervento;
c) La natura degli interventi previsti.
Commissione di studio per contrastare i
fenomeni di corruzione e migliorare
l’azione della P.A.
Nomina: Ministro della Funzione pubblica;
Presidente: Gustavo Minervini
(d.p.c.m. 18/10/96)
a) Attenzione sulle disfunzioni amministrative;
b) Ribadisce quanto individuato dal Comitato
precedente e individua altri campi critici;
c) Consiglia azioni specifiche e mirate
Commissione speciale per l’esame dei progetti di
legge recanti misure per la prevenzione e la
repressione dei fenomeni di corruzione
Presidente: Giovanni Meloni
(XIII legislatura; nomina del 26/09/1996)
a) Elaborò una ventina di progetti
b) Propose otto proposte di legge
c) Indicò progetti più repressivi che preventivi.
DL 08/04/2013
in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche
amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico (I)
• a) prevedere in modo esplicito, ai fini
della prevenzione e del contrasto della
corruzione, i casi di non conferibilità di
incarichi dirigenziali, adottando in via
generale il criterio della non conferibilità per
coloro che sono stati condannati, anche con
sentenza non passata in giudicato, per i reati
previsti dal capo I del titolo II del libro secondo
del codice penale;
DL 08/04/2013
in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche
amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico (II)
b) prevedere in modo esplicito, ai fini della
prevenzione e del contrasto della corruzione, i casi di non
conferibilità di incarichi dirigenziali, adottando in via
generale il criterio della non conferibilità per coloro
che per un congruo periodo di tempo, non inferiore ad un
anno, antecedente al conferimento abbiano svolto incarichi
o ricoperto cariche in enti di diritto privato sottoposti a
controllo o finanziati da parte dell'amministrazione che
conferisce l'incarico;
DL 08/04/2013
in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche
amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico (III)
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
c) disciplinare i criteri di conferimento nonché i
casi di non conferibilità di incarichi dirigenziali ai
soggetti estranei alle amministrazioni che, per un congruo
periodo di tempo, non inferiore ad un anno, antecedente al
conferimento abbiano fatto parte di organi di indirizzo
politico o abbiano ricoperto cariche pubbliche elettive. I
casi di non conferibilità devono essere graduati e
regolati in rapporto alla rilevanza delle cariche di
carattere politico ricoperte, all'ente di riferimento e al
collegamento, anche territoriale, con l'amministrazione che
conferisce l'incarico. E' escluso in ogni caso, fatta
eccezione per gli incarichi di responsabile degli uffici di
diretta collaborazione degli organi di indirizzo politico,
il conferimento di incarichi dirigenziali a coloro che
presso le medesime amministrazioni abbiano svolto incarichi
di indirizzo politico o abbiano ricoperto cariche pubbliche
elettive nel periodo, comunque non inferiore ad un anno,
immediatamente precedente al conferimento dell'incarico;
Lo spoil system
«È la stessa logica di tipo giacobino che ha indotto
molti politici, e anche qualche studioso, a opporsi a
una disciplina legislativa del conflitto di interessi per
gli uomini di governo, per i quali simili regole
sarebbero superflue in quanto essi son stati investiti
dalla fiducia popolare. È noto, peraltro, che la
democrazia è ben altro che elezioni e fedeltà
politica: essa richiede meccanismi di correzione e
garanzie di pluralismo e di imparzialità
amministrativa»
(B.G.Mattarella, Le regole dell’onestà, p. 27)
MePA
MePA = mercato elettronico della P.A., istituito
soprattutto per consentire la trasparenza negli
acquisti, la tracciabilità del processo di acquisto,
la soddisfazione di esigenze specifiche.
Lotta alla corruzione nei Paesi stranieri
Si crea la connessione tra la scoperta di casi di corruzione e la formazione di
Commissioni ad hoc, che tuttavia hanno spesso risultati vasto raggio.
Possiamo segnalare:
In Gran Bretagna Committee on Standars in
Public Life (1994; commissione Nolan);
In Francia: Commission de prévention de la
corruption (1992; commissione Bouchery);
In USA: Office for Government Ethics (1978,
caso Watergate)
OCSE
= Organizzazione per la cooperazione e lo
sviluppo economico
Assemblea consultiva e organismo di studio
per la risoluzione dei problemi comuni, politici
ed economici.
Paesi OCSE (al 2014)
• Australia, Austria, Belgio, Canada , Cile, Corea del
Sud, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia,
Giappone, Grecia, Irlanda, Islanda, Israele, Italia ,
Lussemburgo , Messico , Norvegia , Nuova Zelanda,
Paesi Bassi , Polonia , Portogallo, Regno Unito,
Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati
Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria,
Repubblica Federale Tedesca.
Ineleggibilità alle cariche elettive
Essa implica che vi siano cause o motivazioni che ab
origine impediscano a un cittadino di presentarsi
alle elezioni per una carica elettiva. Quando si
riferisce esplicitamente a un impedimento giuridico
si parla di incandidabilità. A causa di tali
impedimenti un cittadino non può essere eletto
(non può far parte dell’elettorato passivo) a una
carica politica; l’ineleggibilità è legata anche al fatto
che chi aspira ad essere eletto si trova in posizione
di vantaggio rispetto ad altri e quindi non rispetta
l’art. 48 della costituzione [si veda oltre]
Incompatibilità tra le cariche
Con “incompatibilità” si intende l’impossibilità
per un cittadino di ricoprire due incarichi che,
se ricoperti contemporaneamente, sono in
conflitto tra loro, o danneggiano il regolare
svolgersi delle funzioni per cui si è eletti. Essa
può essere lesiva degli interessi pubblici. Il
danno non è necessariamente evidente a priori,
ma può sopraggiungere.
Regola di impegno
La “regola di impegno” prevede che chi ricopre
una determinata carica politica (nel Legislativo o
nell’Esecutivo) non può ricoprirne altre o nel
settore privato o in quello pubblico (compreso
quello politico stesso).
Blind trust
Nella pratica del blind trust il conflitto di
interessi è ostacolato dal fatto che il proprietario
cede la gestione dei suoi beni a un fiduciario
(trustee).
È il proprietario dunque a non sapere come
vengono investiti i suoi soldi (è cieco, blind,
rispetto alle pratiche di investimento e
informato su altri aspetti: p. es. su quante e
quali tasse deve pagare).
Financial Disclosure
Strumento preventivo della corruzione che
comporta da parte dei dipendenti pubblici
o del personale politico la trasparenza in
merito ai loro interessi privati
Ethics rules della Camera dei rappresentanti
degli Stati Uniti d’America
Esempi:
1. Un deputato non può ricevere regali superiori
ai 50 dollari;
2. Un deputato non può ricevere da una stessa
fonte più regali che, in un anno, superino i
100 dollari;
3. Un deputato non può riceve da amici
personali regali che superino i 250 dollari.
Public Service Code of Conduct
(Nuova Zelanda 2000)
1° principio: «Gli impiegati adempiono i loro
obblighi giuridici nei confronti dell’Amministrazione
con professionalità e integrità»;
2° principio: «Gli impiegati svolgono le loro funzioni
con onestà, buona fede ed efficienza, rispettando i
diritti del pubblico e dei loro colleghi»
3° principio: «Gli impiegati non ledono la
reputazione del loro datore di lavoro con la loro
condotta privata».
La cultura dell’etica pubblica
«la formazione su questioni etiche è utile? Incide
realmente sul successivo comportamento dei
dipendenti? Contribuisce a convincerli
dell’opportunità di rispettare le regole e ispirare il
proprio comportamento ai valori costituzionali della
funzione pubblica? […] Questi dubbi dipendono
anche dalla particolarità delle regole di etica
pubblica: esse servono non solo a tutelare
l’interesse pubblico, ma anche a sacrificare
l’interesse privato in contrasto con esso».
(G. Mattarella, Le regole dell’onestà, p. 72)
Compiti degli eletti
Devono garantire il bene pubblico;
Devono poter essere controllati;
Devono poter essere giudicati.
Garanzie per gli eletti nello
svolgimento dei loro compiti
1) Non hanno vincolo di mandato (art. 67 della
Costituzione);
2) Non hanno responsabilità penale per le
opinioni che esprimono (art. 68 della
Costituzione);
3) Godono dell’immunità parlamentare (art.
122 della Costituzione).
Costituzione italiana
articolo 67
Ogni membro del Parlamento rappresenta la
Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo
di mandato.
Costituzione italiana
articolo 68
I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere
delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni.
Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun
membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione
personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato
della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in
esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia
colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto
obbligatorio in flagranza.
Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del
Parlamento ad intercettazioni, in qualsiasi forma, di conversazioni o
comunicazioni e a sequestro di corrispondenza.
Costituzione italiana
articolo 122
Il sistema d'elezione e i casi di ineleggibilità e di incompatibilità [cfr. artt. 84
c.2, 104 c.7, 135 c.6 ] del Presidente e degli altri componenti della Giunta
regionale nonché dei consiglieri regionali sono disciplinati con legge della
Regione nei limiti dei princìpi fondamentali stabiliti con legge della
Repubblica, che stabilisce anche la durata degli organi elettivi.
Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una
Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento, ad un altro Consiglio
o ad altra Giunta regionale, ovvero al Parlamento europeo.
Il Consiglio elegge tra i suoi componenti un Presidente e un ufficio di
presidenza.
I consiglieri regionali non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni
espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni.
Il Presidente della Giunta regionale, salvo che lo statuto regionale disponga
diversamente, è eletto a suffragio universale e diretto. Il Presidente eletto
nomina e revoca i componenti della Giunta.
Costituzione italiana
articolo 65
La legge determina i casi di ineleggibilità e di
incompatibilità con l'ufficio di deputato o di
senatore.
Nessuno può appartenere
contemporaneamente alle due Camere.
DL 31/12/12
articolo 1
Non possono essere candidati e non possono comunque ricoprire la
carica di deputato e di senatore:
•
a) coloro che hanno riportato condanne definitive a pene
superiori a due anni di reclusione per i delitti, consumati o
tentati, previsti dall'articolo 51, commi 3-bis e 3-quater, del
codice di procedura penale;
•
b) coloro che hanno riportato condanne definitive a pene
superiori a due anni di reclusione per i delitti, consumati o
tentati, previsti nel libro II, titolo II, capo I, del codice penale;
•
c) coloro che hanno riportato condanne definitive a pene
superiori a due anni di reclusione, per delitti non colposi,
consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della
reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni, determinata ai
sensi dell'articolo 278 del codice di procedura penale.
Costituzione italiana
articolo 48
Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno
raggiunto la maggiore età.
Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio
è dovere civico.
La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto
di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura
l'effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per
l'elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel
numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri
determinati dalla legge.
Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità
civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di
indegnità morale indicati dalla legge.
Costituzione italiana
articolo 51
Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono
accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in
condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla
legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi
provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini.
La legge può, per l'ammissione ai pubblici uffici e alle
cariche elettive, parificare ai cittadini gli italiani non
appartenenti alla Repubblica.
Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di
disporre del tempo necessario al loro adempimento e di
conservare il suo posto di lavoro.
Costituzione italiana
articolo 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono
eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso,
di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche,
di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale, che, limitando di fatto
la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il
pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione
politica, economica e sociale del Paese.
Conflitto di interessi
definizione di Mattarella
Il conflitto di interessi può essere definito come
«una situazione di contrasto o divergenza tra
interessi, che impedisce la soddisfazione di
entrambi gli interessi e fa temere che uno di essi
pregiudichi illegalmente l’altro,
indipendentemente dal fatto che questo
pregiudizio concretamente si verifichi».
(G.Mattarella, Le regole dell’onestà, p. 90)
Conflitto di interessi
definizione dell’OCSE
Il conflitto di interessi è «un conflitto tra il
dovere pubblico e l’interesse privato di un
pubblico ufficiale , nel quale il pubblico ufficiale
ha interessi attinenti alla sua sfera privata che
potrebbero indebitamente influenzare
l’adempimento dei suoi doveri e responsabilità»
(OCSE, Managing Conflicts of Interest in the Public Service, p. 15)
Legge 215 del 20/07/2004
art. 3: definizione del conflitto di interessi
1. Sussiste situazione di conflitto di interessi ai sensi
della presente legge quando il titolare di cariche di
governo partecipa all'adozione di un atto, anche
formulando la proposta, o omette un atto dovuto,
trovandosi in situazione di incompatibilità ai sensi
dell'articolo 2, comma 1, ovvero quando l'atto o
l'omissione ha un'incidenza specifica e preferenziale
sul patrimonio del titolare, del coniuge o dei parenti
entro il secondo grado, ovvero delle imprese o
società da essi controllate, secondo quando
previsto dall'articolo 7 della legge 10 ottobre 1990,
n. 287, con danno per l'interesse pubblico.
Rimedi contro il conflitto di interessi:
1. eliminazione
È il rimedio più radicale e consiste nell’impedire
che chi ha una carica pubblica abbia interessi
privati che possano interferire con il suo ruolo
pubblico.
Il conflitto consiste nel ricoprire una carica
pubblica e avere un interesse privato; non nel
ricoprire contemporaneamente una carica
pubblica e una privata.
Rimedi contro il conflitto di interessi:
2. neutralizzazione
È un rimedio più blando in quanto non chiede la
sparizione del conflitto di interessi, ma solo che chi
è in conflitto di interessi in un determinato caso si
astenga dal partecipare alla decisione che riguarda
il caso stesso. Si limita dunque a evitare le
degenerazioni del conflitto e va bene per le
situazioni contingenti.
Per questo è più adatto alle situazioni societarie ed
è tanto meno valido quanto più le situazioni che si
presentano sono generali.
Rimedi contro il conflitto di interessi:
3. trasparenza
• Implica che, in una situazione di possibile
conflitto, la parte che può essere danneggiata
sappia chi ha davanti.
• È un mezzo utile se associato ai precedenti.
Legge 215 del 20/07/2004
art.7 comma 1
1. L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni accerta che le
imprese che agiscono nei settori del sistema integrato delle
comunicazioni di cui all’art.2 comma 1, lettera g), della legge 3
maggio 2004, n.112, e che fanno capo al titolare di cariche di
governo, al coniuge e ai parenti entro il secondo grado, ovvero
sono sottoposte al controllo dei medesimi soggetti, ai sensi
dell'articolo 7 della legge 10 ottobre 1990, n. 287, non
pongano in essere comportamenti che, in violazione delle
disposizioni di cui alla legge 6 agosto 1990, n. 223, alla legge
31 luglio 1997, n. 249, e alla legge 22 febbraio 2000, n. 28,
nonché alla legge 3 maggio 2004, n.112, forniscono un
sostegno privilegiato al titolare di cariche di governo.
I problemi in campo
1. Indegnità e incandidabilità a ricoprire cariche
pubbliche;
2. Indebita influenza sugli elettori;
3. Impegno adeguato nello svolgimento della
funzione pubblica;
4. Vero e proprio conflitto di interessi.
Dipendenti pubblici
(a)
Rispetto ai politici:
1. Non vi sono questioni legate all’ineleggibilità;
2. Non vi è il problema della correttezza dei dibattiti
pubblici;
3. Hanno un rapporto di lunga durata;
4. Hanno uno stipendio che ricevono dallo Stato;
5. Il loro servizio è dunque il loro lavoro;
6. (N.B. anche i politici ricevono un compenso dallo
Stato, ma il compito che svolgono come eletti non è il
loro «lavoro»);
7. Il servizio del dipendente pubblico è verso il cittadino.
Dipendenti pubblici
(b)
Diversamente dai dipendenti pubblici, i
dipendenti privati:
1. Ricevono uno stipendio, ma non dallo Stato;
2. Sono responsabili in primo luogo verso il
datore di lavoro;
3. Il loro servizio è diretto verso il «cliente».
Critiche ai codici etici
(e risposta)
1. Non prevedono sanzioni
2. Sono più efficaci le norme della morale
individuale.
 la norma del codice etico, proprio perché non
prevedono sanzioni, sviluppano un senso
morale che non è privato, ma è di etica
pubblica
Principi fondamentali del codice di
comportamento della P.A.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Onestà
Trasparenza
Efficienza
Imparzialità
Indipendenza
Cura dei rapporti con il pubblico
Tutela dell’immagine dell’Amministrazione.
Codice di comportamento dei dipendenti pubblici
del 16/04/2013 n. 62-art. 1
• Art. 1 Disposizioni di carattere generale
• 1. Il presente codice di comportamento, di seguito
denominato "Codice", definisce, ai fini dell'articolo 54
del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, i doveri
minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona
condotta che i pubblici dipendenti sono tenuti ad
osservare.
• 2. Le previsioni del presente Codice sono integrate e
specificate dai codici di comportamento adottati dalle
singole amministrazioni ai sensi dell'articolo 54,
comma 5, del citato decreto legislativo n. 165 del 2001.
Codice PA art. 2,2013
• […]
• 3. Le pubbliche amministrazioni di cui
all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo
n. 165 del 2001 estendono, per quanto
compatibili, gli obblighi di condotta previsti
dal presente codice a tutti i collaboratori o
consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto
o incarico e a qualsiasi titolo
Codice di comportamento PA 2013- art. 3 (I)
1. Il dipendente osserva la Costituzione, servendo la Nazione
con disciplina ed onore e conformando la propria condotta ai
principi di buon andamento e imparzialità dell'azione
amministrativa.[…]
2. Il dipendente rispetta altresì i principi di integrità, correttezza,
buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e
ragionevolezza e agisce in posizione di indipendenza e
imparzialità, astenendosi in caso di conflitto di interessi.
3. Il dipendente non usa a fini privati le informazioni di cui
dispone per ragioni di ufficio, evita situazioni e comportamenti
che possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti o
nuocere agli interessi o all'immagine della pubblica
amministrazione. […]
Segue, 2013,art. 3
5. Nei rapporti con i destinatari dell'azione amministrativa, il
dipendente assicura la piena parità di trattamento a parità di
condizioni, astenendosi, altresì, da azioni arbitrarie che abbiano effetti
negativi sui destinatari dell'azione amministrativa o che comportino
discriminazioni basate su sesso, nazionalità, origine etnica,
caratteristiche genetiche, lingua, religione o credo, convinzioni
personali o politiche, appartenenza a una minoranza nazionale,
disabilità, condizioni sociali o di salute, età e orientamento sessuale o
su altri diversi fattori.
6. Il dipendente dimostra la massima disponibilità e collaborazione nei
rapporti con le
altre pubbliche amministrazioni, assicurando lo scambio e la
trasmissione delle informazioni e dei dati in qualsiasi forma anche
telematica, nel rispetto della normativa vigente.
Codice di comportamento PA.2013 art.
4 (I)
1. Il dipendente non chiede, né sollecita, per sé o
per altri, regali o altre utilità.
2. Il dipendente non accetta, per sé o per altri,
regali o altre utilità, salvo quelli d'uso di modico
valore effettuati occasionalmente nell'ambito delle
normali relazioni di cortesia […]. In ogni caso,
indipendentemente dalla circostanza che il fatto
costituisca reato, il dipendente non chiede, per sé o
per altri, regali o altre utilità, […] a titolo di
corrispettivo per compiere o per aver compiuto un
atto del proprio ufficio
(segue 2013, art. 4 (II)
5. Ai fini del presente articolo, per regali o altre utilità di
modico valore si intendono quelle di valore non
superiore, in via orientativa, a 150 euro […]. I codici di
comportamento adottati dalle singole amministrazioni
possono prevedere limiti inferiori, anche fino
all'esclusione della possibilità di riceverli, in relazione alle
caratteristiche dell'ente e alla tipologia delle mansioni.
6. Il dipendente non accetta incarichi di collaborazione
da soggetti privati che abbiano, o abbiano avuto nel
biennio precedente, un interesse economico significativo
in
decisioni o attività inerenti all'ufficio di appartenenza.
Codice di comportamento PA 2013,
art. 5
• Art. 5 Partecipazione ad associazioni e organizzazioni
• 1. Nel rispetto della disciplina vigente del diritto di
associazione, il dipendente comunica tempestivamente
al responsabile dell'ufficio di appartenenza la propria
adesione o appartenenza ad associazioni od
organizzazioni, a prescindere dal loro carattere
riservato o meno, i cui ambiti di interessi possano
interferire con lo svolgimento dell'attività dell'ufficio. Il
presente comma non si applica all'adesione a partiti
politici o a sindacati.
Codice di comportamento PA 2013 art.6
1. Fermi restando gli obblighi di trasparenza previsti da leggi o
regolamenti, il dipendente, all'atto dell'assegnazione
all'ufficio, informa per iscritto il dirigente dell'ufficio di tutti i
rapporti, diretti o indiretti, di collaborazione con soggetti
privati in qualunque modo retribuiti che lo stesso abbia o
abbia avuto negli ultimi tre anni […]
2. Il dipendente si astiene dal prendere decisioni o svolgere
attività inerenti alle sue mansioni in situazioni di conflitto,
anche potenziale, di interessi […] Il conflitto può riguardare
interessi di qualsiasi natura, anche non patrimoniali, come
quelli derivanti dall'intento di voler assecondare pressioni
politiche, sindacali o dei superiori gerarchici.
Codice di comportamento PA 2013,
art. 7
• Art. 7 Obbligo di astensione
• 1. Il dipendente si astiene dal partecipare
all'adozione di decisioni o ad attività che
possano coinvolgere interessi propri, ovvero di
suoi parenti, affini entro il secondo grado, del
coniuge o di conviventi, oppure di persone con
le quali abbia rapporti di frequentazione
abituale […]
Codice di comportamento PA 2013 art.
8
1. Il dipendente rispetta le misure necessarie alla
prevenzione degli illeciti nell'amministrazione. In
particolare, il dipendente rispetta le prescrizioni
contenute nel piano per la prevenzione della
corruzione, presta la sua collaborazione al
responsabile della prevenzione della corruzione e,
fermo restando l'obbligo di denuncia all'autorità
giudiziaria, segnala al proprio superiore gerarchico
eventuali situazioni di illecito nell'amministrazione
di cui sia venuto a conoscenza.
Codice di comportamento PA 2013,
art. 9
• Art. 9 Trasparenza e tracciabilità
• 1. Il dipendente assicura l'adempimento degli
obblighi di trasparenza previsti in capo alle
pubbliche amministrazioni […]
• 2. La tracciabilità dei processi decisionali
adottati dai dipendenti deve essere, in tutti i
casi, garantita attraverso un adeguato
supporto documentale, che consenta in ogni
momento la replicabilità.
Codice di comportamento PA 2013
art.10
• Art. 10 Comportamento nei rapporti privati
• 1. Nei rapporti privati, comprese le relazioni
extra lavorative con pubblici ufficiali
nell'esercizio delle loro funzioni, il dipendente
non sfrutta, né menziona la posizione che
ricopre nell'amministrazione per ottenere
utilità che non gli spettino e non assume
nessun altro comportamento che possa
nuocere all'immagine dell'amministrazione.
Codice di comportamento PA 2013
art.11
1. […] il dipendente, salvo giustificato motivo, non ritarda né
adotta comportamenti tali da far ricadere su altri dipendenti il
compimento di attività o l'adozione di decisioni di propria
spettanza.
2. Il dipendente utilizza i permessi di astensione dal lavoro, […]
nel rispetto delle condizioni previste dalla legge, dai
regolamenti e dai contratti collettivi.
3. Il dipendente utilizza il materiale o le attrezzature di cui
dispone per ragioni di ufficio e i servizi telematici e telefonici
dell'ufficio nel rispetto dei vincoli posti dall'amministrazione. Il
dipendente utilizza i mezzi di trasporto dell'amministrazione a
sua disposizione soltanto per lo svolgimento dei compiti
d'ufficio, […] se non per motivi d'ufficio.
Codice di comportamento PA 2013
art.12 (c. 1)
1. Il dipendente [… ]opera con spirito di servizio,
correttezza, cortesia e disponibilità e […] nella maniera
più completa e accurata possibile. [..] Il dipendente, fatte
salve le norme sul segreto d'ufficio, fornisce le spiegazioni
che gli siano richieste in ordine al comportamento
proprio e di altri dipendenti dell'ufficio dei quali ha la
responsabilità od il coordinamento. Nelle operazioni da
svolgersi e nella trattazione delle pratiche il dipendente
rispetta, salvo diverse esigenze di servizio o diverso
ordine di priorità stabilito dall'amministrazione, l'ordine
cronologico […].
Codice di comportamento PA 2013
art.13 (c. 3)
3. Il dirigente, prima di assumere le sue funzioni,
comunica all'amministrazione le partecipazioni
azionarie e gli altri interessi finanziari che
possano porlo in conflitto di interessi con la
funzione pubblica che svolge[…] Il dirigente
fornisce le informazioni sulla propria situazione
patrimoniale e le dichiarazioni annuali dei
redditi soggetti all'imposta sui redditi delle
persone fisiche previste dalla legge.
Codice di comportamento PA. 2013,
art.13 (c. 8)
Il dirigente intraprende con tempestività le iniziative
necessarie ove venga a conoscenza di un illecito, attiva e
conclude, se competente, il procedimento disciplinare,
ovvero segnala tempestivamente l'illecito all'autorità
disciplinare, prestando ove richiesta la propria
collaborazione e provvede ad inoltrare tempestiva
denuncia all'autorità giudiziaria penale o segnalazione
alla corte dei conti per le rispettive competenze. Nel caso
in cui riceva segnalazione di un illecito da parte di un
dipendente, adotta ogni cautela di legge affinché sia
tutelato il segnalante e non sia indebitamente rilevata la
sua identità nel procedimento disciplinare.
Codice di comportamento PA 2013
art.15
[…] cura l'aggiornamento del codice di
comportamento dell'amministrazione, l'esame
delle segnalazioni di violazione dei codici di
comportamento, la raccolta delle condotte
illecite accertate e sanzionate.
Codice di comportamento PA, 2013
art.16 (c. 1)
1. La violazione degli obblighi previsti dal presente Codice
integra comportamenti contrari ai doveri d'ufficio. Ferme
restando le ipotesi in cui la violazione delle disposizioni
contenute nel presente Codice, nonché dei doveri e degli
obblighi previsti dal piano di prevenzione della
corruzione, dà luogo anche a responsabilità penale, civile,
amministrativa o contabile del pubblico dipendente, essa
è fonte di responsabilità disciplinare accertata all'esito
del procedimento disciplinare, nel rispetto dei principi di
gradualità e proporzionalità delle sanzioni.
Codice di comportamento PA 2013
art.16 (c. 2)
2. Ai fini della determinazione del tipo e dell'entità
della sanzione disciplinare concretamente
applicabile, la violazione è valutata in ogni singolo
caso con riguardo alla gravità del comportamento e
all'entità del pregiudizio, anche morale, derivatone
al decoro o al prestigio dell'amministrazione di
appartenenza. Le sanzioni applicabili sono quelle
previste dalla legge, dai regolamenti e dai contratti
collettivi, incluse quelle espulsive […].
Codice comportamento PA 94, art. 1
• 1. Disposizioni di carattere generale.
•
• 1. I princìpi e i contenuti del presente codice
costituiscono specificazioni esemplificative degli
obblighi di diligenza, lealtà, imparzialità che
qualificano il corretto adempimento della prestazione
lavorativa. I dipendenti pubblici - escluso il personale
militare, quello della polizia di Stato ed il Corpo di
polizia penitenziaria, nonché i componenti delle
magistrature e dell'Avvocatura dello Stato - si
impegnano ad osservarlo all'atto dell'assunzione in
servizio. […]
(segue art. 1, 94)
• 3. Il Presidente del Consiglio dei Ministri impartisce all'Agenzia per la
rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, direttive volte
ad assicurare il recepimento del presente codice nei contratti collettivi di
lavoro e a coordinare i princìpi con la materia della responsabilità
disciplinare.
• 4. Gli uffici delle singole amministrazioni, che hanno competenza in
materia di affari generali e personale, vigilano sulla corretta applicazione
del codice e prestano consulenza ai dipendenti sui casi concreti.
• 5. Il dirigente dell'ufficio è responsabile dell'osservanza delle norme del
codice. 3. […]
• 4. Gli uffici delle singole amministrazioni, che hanno competenza in
materia di affari generali e personale, vigilano sulla corretta applicazione
del codice e prestano consulenza ai dipendenti sui casi concreti.
• 5. Il dirigente dell'ufficio è responsabile dell'osservanza delle norme del
codice.
Codice comportamento PA 94, art. 2
• 1. Il comportamento del dipendente è tale da stabilire
un rapporto di fiducia e collaborazione tra i cittadini e
l'amministrazione.
• 2. Il pubblico dipendente conforma la sua condotta al
dovere costituzionale di servire esclusivamente la
Nazione con disciplina ed onore e di rispettare i
princìpi di buon andamento e imparzialità
dell'amministrazione.
• 3. Nell'espletamento dei propri compiti, il dipendente
antepone il rispetto della legge e l'interesse pubblico
agli interessi privati propri ed altrui;
(segue art. 2, 94)
• 6. Il dipendente mantiene una posizione di
indipendenza, al fine di evitare di prendere decisioni o
svolgere attività inerenti alle sue mansioni in situazioni,
anche solo apparenti, di conflitto di interessi.
• 7. Nei rapporti con il cittadino, il dipendente dimostra
la massima disponibilità e non ne ostacola l'esercizio
dei diritti. Favorisce l'accesso dei cittadini alle
informazioni a cui essi abbiano titolo […].
• 8. Nella vita sociale, il dipendente si impegna a evitare
situazioni e comportamenti che possano nuocere agli
interessi o all'immagine della pubblica
amministrazione.
Codice di comportamento PA 94, art. 3
• 3. Regali e altre utilità.
•
• 1. Il dipendente non chiede, per sé o per altri, né accetta, neanche
in occasione di festività, regali o
• altre utilità, salvo che si tratti di regali d'uso di modico valore, da
soggetti che abbiano tratto o possano
• trarre benefici da decisioni o attività inerenti all'ufficio.
• 2. Il dipendente non offre regali o altre utilità a un sovraordinato o a
suoi parenti o conviventi; non
• chiede, né accetta, per sé o per altri, regali o altre utilità da un
subordinato o da suoi parenti o
• conviventi, salvo che si tratti di regali d'uso di modico valore.
Codice di comportamento PA, 94, art.
4
•
• 4. Partecipazione ad associazioni e altre organizzazioni.
•
• 1. Nel rispetto della disciplina vigente del diritto di
associazione, l'adesione del dipendente ad
• associazioni e organizzazioni, i cui interessi siano anche
indirettamente coinvolti dallo svolgimento delle
• funzioni dell'amministrazione, deve essere comunicata al
dirigente dell'ufficio e all'organo di vertice
• dell'amministrazione. […]
• 3. La disposizione di cui al comma 1 non si applica ai partiti
politici e ai sindacati.[…]
Codice di comportamento PA 94, art. 5
• 5. Obblighi di dichiarazione.
•
• 1. Il dipendente informa per iscritto il dirigente dell'ufficio degli
interessi, finanziari o non finanziari,
• che egli o suoi parenti o conviventi abbiano nelle attività o nelle
decisioni inerenti all'ufficio.[…]
• 3. Il dirigente comunica all'amministrazione le partecipazioni
azionarie e gli altri interessi finanziari
• che possano porlo in conflitto di interessi con la funzione pubblica
che svolge, nonché le successive
• modifiche. Su motivata richiesta del dirigente competente in
materia di affari generali e personale, egli
• fornisce ulteriori informazioni sulla propria situazione patrimoniale
e tributaria.[…]
Codice di comportamento PA 94, art. 6
• 1. Il dipendente si astiene dal partecipare all'adozione
di decisioni o ad attività che possano
• coinvolgere, direttamente o indirettamente, interessi
finanziari o non finanziari propri o di parenti o
• conviventi. L'obbligo vale anche nel caso in cui, pur non
essendovi un effettivo conflitto di interessi, la
• partecipazione del dipendente all'adozione della
decisione o all'attività possa ingenerare sfiducia
• nell'indipendenza e imparzialità dell'amministrazione.
(segue art. 6, 94)
• 2. Il dipendente si astiene dal partecipare all'adozione di
decisioni o ad attività che possano
• coinvolgere, direttamente o indirettamente, interessi
finanziari di soggetti con i quali abbia rapporti di
• collaborazione in qualunque modo retribuita. Nei due anni
successivi alla cessazione di un precedente
• rapporto di lavoro o di collaborazione, il dipendente si
astiene dal partecipare all'adozione di decisioni o
• ad attività che possano coinvolgere, direttamente o
indirettamente, interessi finanziari dei soggetti
• sopra indicati. Per il dipendente che abbia avuto cariche
direttive in imprese o enti pubblici o privati,
• l'obbligo di astensione ha la durata di cinque anni.
Codice di comportamento 94, art. 7
• 1. Il dipendente non svolge alcuna attività che contrasti
con il corretto adempimento dei compiti d'ufficio.
• 2. Il dipendente non sollecita ai propri superiori il
conferimento di incarichi remunerati.
• 3. Il dirigente non accetta incarichi di collaborazione
con individui od organizzazioni che abbiano, o abbiano
avuto nel biennio precedente, un interesse economico
in decisioni o attività inerenti all'ufficio.
• 4. Il dipendente non accetta da soggetti diversi
dall'amministrazione retribuzioni o altre utilità per
• prestazioni alle quali è tenuto per lo svolgimento dei
propri compiti d'ufficio.
(segue art. 7, 94)
• 5. Il dipendente non frequenta abitualmente persone o
rappresentanti di imprese o altre organizzazioni
• che abbiano in corso, presso l'ufficio dove egli presta
servizio, procedimenti contenziosi o volti ad
• ottenere la concessione di sovvenzioni, contributi,
sussidi o ausili finanziari o l'attribuzione di vantaggi
• economici di qualunque genere, ovvero autorizzazioni,
licenze, abilitazioni, nulla osta, permessi o altri
• atti di consenso comunque denominati. La disposizione
non vale se i soggetti in questione siano parenti
• o conviventi del dipendente.
Codice di comportamento PA, 94, art.
8
• 1. Il dipendente, nell'adempimento della prestazione lavorativa,
assicura la parità di trattamento tra i
• cittadini che vengono in contatto con l'amministrazione da cui
dipende. A tal fine, egli non rifiuta né
• accorda ad alcuno prestazioni che siano normalmente accordate o
rifiutate ad altri.
• 2. Il dipendente respinge le pressioni illegittime, ancorché
provenienti dai suoi superiori, indicando le
• corrette modalità di partecipazione all'attività amministrativa.
• 3. Il dipendente che possa influire sullo svolgimento di una gara di
appalto o di un procedimento contenzioso o di un esame o
concorso pubblico, non accetta né tiene conto di raccomandazioni o
segnalazioni […]
Codice di comportamento PA, 94, art.
9
• 1. Il dipendente non sfrutta la posizione che
ricopre nell'amministrazione per ottenere
utilità che non gli spettino. Nei rapporti
privati, in particolare con pubblici ufficiali
nell'esercizio delle loro funzioni, non
• menziona né fa altrimenti intendere, di
propria iniziativa, tale posizione, qualora ciò
possa nuocere all'immagine
dell'amministrazione.
Codice di comportamento PA 94, art.
10
• 1. Il dirigente, salvo giustificato motivo, non
ritarda né delega ad altri dipendenti il
compimento di
• attività o l'adozione di decisioni di propria
spettanza.
• 2. Durante l'orario di lavoro, il dipendente non
può assentarsi dal luogo di lavoro senza
l'autorizzazione
• del dirigente dell'ufficio.[…]
Codice di comportamento PA 94, art
11
• 1. Il dipendente in diretto rapporto con il
pubblico presta adeguata attenzione alle richieste
di ciascuno e fornisce le spiegazioni che gli siano
richieste in ordine al comportamento proprio e di
altri dipendenti dell'ufficio. Nella trattazione delle
pratiche egli rispetta l'ordine cronologico delle
richieste […]
• 2. […] il dipendente si astiene da dichiarazioni
pubbliche che vadano a detrimento
dell'immagine dell'amministrazione. […]
Codice di comportamento PA, 94, art
12
• 1. Nella stipulazione di contratti per conto
dell'amministrazione, il dipendente non ricorre a
mediazione o ad altra opera di terzi, né corrisponde o
promette ad alcuno utilità a titolo di intermediazione,
né per facilitare o aver facilitato la conclusione o
l'esecuzione del contratto.[…]
• 3. Il dipendente che stipula contratti a titolo privato
con imprese con cui abbia concluso, nel biennio
• precedente, contratti di appalto, fornitura, servizio,
finanziamento ed assicurazione, per conto
• dell'amministrazione, ne informa per iscritto il
dirigente dell'ufficio.
Specificità delle parti terze
1. Criteri di condotta più elevati (anche in
ingresso);
2. Controllo del loro «oggettivo» potere di
condizionamento;
3. Limiti d’azione in sfere del tutto lecite per
altri cittadini.
Codici etici dei magistrati
1. La legge impone che i magistrati abbiano
etici;
2. Sono le associazioni di categoria (e non
organi esterni9 a elaborare i codici etici dei
magistrati.
3. I magistrati aderiscono a tali codici.
Differenze tra i codici di comportamento della
P.A. e i codici etici dei magistrati (I)
I codici della P.A. sono
a) Eteronormati
b) Legati alla contrattazione collettiva
c) Consegnati ai dipendenti
d) Coordinati con la disciplina contrattuale
e) Sono denominati «codici di comportamento»
Differenze tra i codici di comportamento della
P.A. e i codici etici dei magistrati (II)
I codici dei magistrati sono:
a) Autonormati;
b) Sottoposti all’adesione degli interessati;
c) Contengono indicazioni di principio, prive di
efficacia giuridica;
d) Sono denominati «codici etici».
Funzionari onorari
1.
2.
3.
4.
Non hanno un vero rapporto di impiego;
Non hanno superato un concorso pubblico;
Sono stati nominati (o eletti);
Hanno una disciplina ridotta di diritti e
obblighi;
5. Ricevono un’indennità e non una
retribuzione;
6. Hanno un rapporto di impiego a termine.
Definizione della carta dei servizi
pubblici
«serve a rimediare situazioni di squilibrio tra gestori
privati e utenti, determinate dall’esercizio di un
potere da parte delle prime nei confronti delle
seconde. […] Fa ricorso alla trasparenza per
consentire agli amministrati un controllo
sull’operato degli amministratori. […] si basa su
indici e parametri, in quanto attribuiscono al
rispetto delle regole di comportamento e degli
standard di qualità un valore che va al di là del caso
specifico, essendo assunto come indice di
correttezza e buon funzionamento del servizio»
(GM Mattarella, Le regole dell’onestà, p. 205)
Codici deontologici
1. Sono codici etici propri delle professioni private
che hanno una ricaduta sul pubblico;
2. Sono emanati dagli organismi interni di ciascuna
professione;
3. Sono finalizzati agli interessi dei professionisti;
4. Si devono occupare di offrire un buon servizio
anche ai clienti;
5. Sono questi ultimi a pagare direttamente il
servizio ottenuto.