Riunirsi in fraternità, perchè? Roland Bonenfant, ofm Come Francesco • L‘uomo cattolico e tutto apostolico qual’era Francesco, avendo capito che l’essenziale del Regno di Dio era la fraternità la quale implica la communione dei cuori, ci esorta ancora oggi ad una maggiore fedeltà e ci chiede innazitutto di rallegrarci per essere riuniti nel nome di Cristo e sopratutto ci chiede di esserne coscienti. Una presa di coscienza che trasforma • Essere discepoli di Cristo alla maniera di Francesco è un onore perché significa riunirsi in vista di qualcosa di raro: celebrare la sua Risurezione, proclamare che Egli è vivo e che ci vuole vivi tra di noi, vivi anche negli ambienti in cui viviamo. • Ripartire da qui ancora più vivi, con la coscienza viva di essere stati chiamati a lavorare con altri, nella Chiesa... Ripartire con più dinamismo nella nostra missione di artigiani d’amore e di pace collaborando insieme: questo è il frutto di un incontro riuscito. Prima di ogni altro contenuto, questo è il contenuto principale di ogni incontro di fraternità. Essere insieme Comunione e Corpo di Cristo • È questa Comunione e questa Fraternità che siamo chiamati a ricevere; la comunione al Pane di Vita ne è il sacramento, il segno. • Ne è solo il segno ! Sta a noi realizzare questa comunione perchè ricevere Cristo non è completo se insieme non formiamo il Corpo di Cristo. Quando si diventa Corpo di Cristo? Lo si diventa quando si è vivi e si favorisce la vita! • Nel caso contrario siamo rami secchi, esseri disincantati che non fanno altro che portare a spasso cadaveri. • Nel caso contrario siamo delle anti-fraternità sempre pronte a litigare e a lottare per il potere. L’incontro fraterno, un mistero di Grazia • È un mistero di Grazia in cui tutto rinasce. • Ci leggitima a pronunciare senza scherzare: Padre Nostro. Queste due parole ci costituiscono fratelli e sorelle in Cristo, tutti uguali ai Suoi occhi. • Di conseguenza, tutti in fraternità dobbbiamo essere senza pregiudizi di razza, né di classe, né di sesso… • L’idea di servizio (ministero) abolisce ogni gerarchia (brutta parola in bocca ad un cristiano); l’unica gerarchia che il Vangelo permette, è di invertire i termini: Che il più grande si faccia il più piccolo! • Queste semplici parole del Padre nostro implicano famiglia, riunione, fraternizzazione, unione dei cuori in divenire... • L'Assistante stesso è uno di voi, non è più importante del più piccolo fra voi, né è prima di voi per il suo vissuto di fede e di carità. Egli è, come coloro che svolgono un servizio in fraternità, sullo stesso piano di qualunque membro di fronte alla grande sfida di oggi: fare comunità, fare Chiesa, fare fraternità. • Fare fraternità significa passare dal rompicapo da risolvere da soli al puzzle da ricostruire insieme; significa passare dallo stato di pietre morte a quello di Pietre vive. • È una sfida immensa, che va contro la cultura del mondo moderno, ma che mostra bene tutta l’originalità del nostro Battesimo e della nostra appartenenza ad una realtà ecclesiale. Le 3 grandi intuizioni di Francesco 1- il Vangelo 2- la Fraternità 3- il discernimento spirituale in gruppo • Si potrebbero invertire questi valori perchè tutto è orientato verso un’altra intuizione: la comunione nel prendere decisioni in vista di un agire apostolico. • Se si osserva il Vangelo, è per essere fraterni; se si è fraterni, è per essere concordi nelle decisioni e nei modi per annunciare un Dio fraterno. Non un Dio imperiale o reale, come accadde in tempi lontani in una Chiesa che barattò la realtà del servizio contro autorità e potere. • La fraternità francesca ha per missione di annunciare un Dio fraterno, quello di Gesù Cristo. Il lavoro non manca, ammettiamolo! Il Vangelo come libro di vita • È molto di più di un libro con un messaggio eccezionale, è il Cristo stesso e questo significa vivere il Santo Vangelo : essere Suo Corpo, alter christus. • Ecco perché è così importante condividere il Vangelo in gruppo come scuola di crescita spirituale. • Lo studio e la meditazione dei Vangeli sono determinanti durante gli incontri di fraternità per conoscere il messaggio di Gesù che si rivolge al cuore dell’uomo ed è destinato ad essere vissuto con generosità e fedeltà. • È una cosa che si può fare individualmente ma come coloro che seguivano il Maestro siamo invitati anche noi a farlo in fraternità, confrontando la nostra vita al mesaggio evangelico, «passando dalla vita al Vangelo e dal Vangelo alla vita». • Ciò che viviamo concretamente nelle nostre vite secolari viene espresso in questa condivisione e cerchiamo insieme le parole che il Signore ci rivolge qui ed ora. • Questo è un cammino che ci arrichisce: passiamo da una scoperta all’altra uscendo piano piano dalle tenebre per arrivare alla luce piena. • Le nostre fraternità OFS possono assomigliare ad una Scuola di condivisione del Vangelo. Condividere una predicazione è come aspergere le menti con una piogerellina che feconda la terra. La pioggerellina ha spesso effetti più proficui di un acquazzone. Condividere il Vangelo permette di svuiluppare la fiducia tra i membri, di risaldare la fraternità evangelica. La Fraternità, come luogo di apprendimento concreto d’una visione di ugualianza • La grazia della fraternità è di abolire ogni pregiudizio di classe, di razza, di sesso, di condizioni sociali, per riuscire ad essere uno in Cristo, tutti artigiani dell’unica pace. • Ecco perché la vita in Fraternità, con incontri frequenti, è paragonabile ad una vera e propria Università della Fraternità. • Una Fraternità locale riunisce persone con origini e culture diverse, che vivono esperienze della vita secolare, ed ecco che queste persone diventano una sola cosa in Cristo. • La vitalità che regna all’interno di una Fraternità, grazie al messaggio di Cristo, si vede dall’esterno. Porta ovunque la carità di Cristo. Il suo vigore spirituale si espande, secondo i bisogni dell’ambiente in cui vive. Questi bisogni scatenano ogni tipo di generosità. • Questo apprendimento della vita in Fraternità non avviene da solo. Necessita la presenza di testimoni, di veri discepoli del Cristo con lo stile di Francesco. • Questa fraternità vissuta e realizzata è il sigillo del carisma francescano, un modo per formare una Chiesa viva, fondata sull’uguaglianza. • Tutti gli altri valori, come la povertà, il distacco dai beni terreni, la ricerca della volontà del Signore, la preghiera sono a servizio di questa realtà essenziale che è la fraternità. È un’illustrazione concreta del mistero della Carità di Cristo. Il discernimento spirituale in gruppo • La pratica del Vangelo e della Fraternità rendono possibile il discernimento spirituale, che è ascolto dei fratelli e delle sorelle, e ascolto dello Spirito Santo. • L’accoglienza incondizionata ricevuta come francescani secolari ci rende capaci di accogliere lo Spirito stesso di Dio. Ed è necessariamente un Dio fraterno, non un Dio pronto a commandare! • Dobbiamo a Francesco l’istituzione dei capitoli in cui si decidono insieme le cose importanti, in un clima di preghiera. La pratica del discernimento spirituale è il segno della vera Chiesa di Cristo,sul modello della Trinità. • L'OFS ha come missione di promuovere questo tipo di autorità nella Chiesa. Una tale autorità morale non ha niente da vedere con un’autorità autoritaria, ma è un ministero e un umile servizio all’umanità. I punti fermi del discernimento sono: • La preghiera all’inizio e alla fine del discernimento. • Un lungo tempo di riflessione e di espressione. Si prende il tempo per ascoltarsi, in un fiducioso clima di pace. • Ascoltare tutti, senza discutere sui punti di vista emersi… e l’arrivo ad un largo consenso sono il segno di un vero ascolto del Signore. • Dopo aver parlato di Scuola e d'Università, si potrebbe ora parlare, in senso spirituale, di una O.N.U. del discernimento. • Ecco le tappe: una Fraternità secolare passa a poco a poco dalla scuola dell’infanzia alle scuole alte, sempre sulla linea del Vangelo. • Ecco cosa può offrire la fraternità ai suoi nuovi membri e a coloro che si avvicinano, mai in modo perfetto ma facendo sempre del suo meglio!