La Pubblicità Un po’ di storia • La prima definizione nel 1963 fu fornita dall’A.M.A. • Una nuova definizione nel 1979da parte del British Code • of advertising practice. Secondo la definizione generale,essa costituisce un processo socioeconomico di analisi,elaborazione e produzione di conoscenze ad uso sociale che viene svolto da organizzazioni specializzate su mandato. Dall’antichità alla fine dell’800 • Nel 1473 il primo annuncio • • • • pubblicitario in lingua inglese, Nel 1652 comparve su una gazzetta il primo annuncio che pubblicizzava un’offerta di caffè. Nel 1704 esce il primo quotidiano americano. Nel1760 nasce la Gazzetta veneta ad opera di Gasparo Gozzi. Nel 1836 con Emile de Girardin un quotidiano “La Presse” L’immagine pubblicitaria • Riduzione progressiva del testo a favore dell’immagine; spesso lo scritto non esiste più se non col solo nome della marca che si riduce ad un logo; il suo obiettivo è di iscriversi nella nostra memoria visiva. Per Abraham Moles e Jacques Durand l’I.P. dovrebbe essere letta come un rebus. Tempo e spazio della pubblicità • Nel mondo dell’immagine e della riproducibilità tecnica il tempo e lo spazio della visione sono alterati. Lo spazio si è annullato nel corso del nostro secolo per la velocità delle comunicazioni:si può volare ovunque, si comunica una notizia in tempo reale. Oggi un qualsiasi uomo visita virtualmente tutti i luoghi possibili già nei primi anni della sua vita. Storia della pubblicità in Italia:varie fasi • Dal 1881 al 1918:ci si poneva il problema di come si potesse definire la pubblicità. • Dal1918 al 1948:autonomia del discorso sulla P. che viene colta a pieno come fenomeno estetico,un futurista (Depero) disegnò la P. della Campari. • Dal 1948 al 1977:centralità della P. audiovisiva. • Dal 1977 al 1992 :comparsa delle emittenti private,che enfatizzano ancora di più òa centralità della P. televisiva. Il flusso televisivo • La necessità di riempire tante ore di trasmissione ha generato subito invenzioni e scelte come le serie televisive,si inventano i programmi contenitore,che abbandonano la specificità di un singolo genere e ne comprendono diversi collegati dall’esterno da un conduttore, inframmezzati dalla pubblicità. Ansie,paure, critiche nei confronti della pubblicità • Tra i motivi più ricorrenti è l’idea che i messaggi pubblicitari possano nuocere ai bambini. Negli anni 70 veniva sottolineata la capacità dei bambini a filtrare criticamente i messaggi. Tra gli anni 20 e 70 si mira a proteggere più gli adulti,poiché c’è la paura di una pubblicità che rimbambisce. Effetti della pubblicità • Nel saggio del 1921 intitolato Langeweile (Noia), la pubblicità insieme al cinema e la radio, impedisce all’individuo di annoiarsi perché riempie tutti gli spazi e i tempi vuoti della vita metropolitana; impedisce, cioè un uso creativo della noia, il tempo per sognare Pubblicità e consumo • La discussione sugli effetti della pubblicità ha avuto inizio con la comparsa della propaganda commerciale. Si ha una distinzione in tre settori: 1.Quello riguardante un singolo prodotto; 2.Quello riguardante un intero settore commerciale: 3.Quello riguardante l’aggregato complessivo degli investimenti pubblicitari. Consumatori consumati • Il consumo ha sùbito un processo di cambiamento:la tradizionale distinzione tra valore d’uso e valore di scambio delle merci oggi non è più sufficiente a spiegare la realtà, tantomeno la presunta esistenza di bisogni “veri “opposti a quelli “falsi”. Ciò che conta nel consumo è il concetto di fruizione,come cioè i beni vengono fruiti dal consumatore piuttosto che semplicemente posseduti. Psicologia del consumatore • Si è stabilita quasi un’osmosi di tecniche e strumenti tra mondo pubblicitario ed esperti di psicologia e massmediologi. Nella P. si esalta la donna che crea(in cucina). che si cura ma anche che si impegna al massimo nel lavoro per sentirsi stimata. L’uomo è colui che fa sport, che aggiusta la bici ma anche quello che guadagna di più per permettersi macchine, telefonini etc. Malattie tipiche del consumismo e della pubblicità • Anoressia e bulimia ad esempio sono patologie del rapporto con il cibo: riguardano soprattutto le donne. L’esaltazione della donna magra,in linea come si dice ora, che apre prospettive di seduzione, dinamicità, efficienza. Rapporti tra pubblicità e mondo infantile • La Sacis,una società consociata della RAI attraverso apposite norme era responsabile del contenuto della pubblicità. La televisione commerciale ha fatto saltare questo patto. La presenza dei bambini negli spot ha cominciato a volgere la funzione di socializzarli al consumo La pubblicità comunicazione senza dramma • Non esiste la pubblicità tragica né quella che muove alla grande risata, essa è caratterizzata da un tono medio. Il ruolo che riveste il personaggio pubblicitario è complesso, perché la recitazione pubblicitaria è compromessa nel tempo, ciò che conta è la posa, l’espressione, la mimica facciale… Pubblicità su Internet (Motori di Ricerca) • Tutti i Motori di Ricerca sono in fase di rapida trasformazione. Da base di partenza per trovare informazioni sulla Rete, stanno diventando delle guide per l'acquisto on-line. • Il cambiamento è la conseguenza del nuovo modello di business che si apprestano a sviluppare questi siti, non potendo più sopravvivere con la sola vendita di spazi pubblicitari (banner e sponsorizzazioni). Infatti, se da una parte il numero delle pagine visitate aumenta, il costo medio di un banner sta rapidamente scendendo. • Si stima addirittura, che il numero di impression potenziali, ossia il totale degli spazi pubblicitari che teoricamente un sito potrebbe commercializzare, rimane per il 90% invenduto. • Il cambiamento di rotta va quindi verso il commercio elettronico, ritenuto il vero Eldorado di Internet. Per questo, tutti i principali motori di ricerca hanno stretto accordi con società legate al mondo dell'e-commerce. Bibliografia • Enciclopedia la “REPUBBLICA” • Frammenti di mondo: 30 sguardi sulla pubblicità: atti delle tre giornate di studio sulla pubblicità. A cura di Clementina Gily Reda Napoli: Editoriale scientifica, 1994