UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI LECCE FACOLTA’ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE CORSO DI LAUREA IN ESPERTI DELLA FORMAZIONE TESI DI LAUREA IN PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE DI INTERVENTO FORMATIVO “Progettare nel sociale alla luce della Legge 328 del 2000” Analisi di un Progetto di intervento: Synergie” Laureanda: Mirella De Lorenzis Relatore: Chiar.mo Prof. Salvatore Colazzo Anno Accademico 2005/2006 Indice Introduzione Pag . Prima Parte 1 - LA LEGGE 328/2000: INNOVAZIONE NEI SERVIZI E CENTRALITÀ DELLE POLITICHE SOCIALI 1.1 - I piani di Zona come pietra miliare di un lungo processo di riforme 1.2 - Il nuovo Welfare e gli strumenti del Sistema Integrato 1.3 - Il terzo settore e Carta dei Servizi sociali 1.4 - Il nuovo servizio sociale ed il managment 1.5 - Un passaggio culturale: da government a governance Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Seconda Parte 2 - LE METODOLOGIE 2.1 – Il processo di costruzione 2.2 - Pianificazione, programmazione e progettazione 2.3 – Metodo di programmazione e operatività per progetti 2.4 – L’azione di rete 2.5 - Come gestire il processo della sussidiarietà Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Terza Parte 3 - LA FORMAZIONE 3.1 L’evoluzione del bisogno formativo degli operatori 3.2 Prospettive per la formazione degli operatori 3.3 Valorizzare l’esistente 3.4 Una nuova ipotesi: lavorare sui nessi Pag. Pag Pag Pag Pag Quarta Parte 4 - IL PROGETTO DI FORMAZIONE “SYNERGIE”: ANALISI, CRITICITÀ E PUNTI DI FORZA. Bibliografia, Riferimenti normativi Pag. Pag. La società ideale non è al di fuori della società reale;essa ne fa parte. Infatti una società non è costituita semplicemente dall’insieme degli individui che la compongono, dal terreno che essi occupano, dalle cose di cui si servono, dai movimenti che compiono, ma è costituita in primo luogo dall’idea che essa si forma di sé. E. Durkheim Forme elementari Introduzione Con questo lavoro conclusivo del mio percorso universitario, ho inteso affrontare un argomento cruciale, per chi come me è impegnato quotidianamente nel sociale. Il mio lavoro di educatore professionale che svolgo da circa vent’anni, nell’ambito della Azienda ASL LE/2 Distretto di Gallipoli e da ultimo il mio ruolo di assessore alle Politiche Sociali nel mio comune di residenza, ha comportato una riflessione critica, ed una attenzione maggiore allo sviluppo di questa tesi. La riforma dei servizi e degli interventi sociali attivata grazie alla Legge 328/ì00 ed agli altri interventi normativi ad essa correlata, rappresenta un punto di riferimento fondamentale per i cittadini e per tutti gli attori sociali e politici. L’attuazione della riforma è e sarà una sfida professionale ed organizzativa per chi è impegnato nella progettazione e nella realizzazione dei servizi e degli interventi. La costruzione del “Piano di Zona” ha rappresentato e rappresenta un banco di prova cruciale per l’attuazione vera della riforma. Un piano inteso come strumento di progettazione partecipata, di monitoraggio costante dei bisogni, delle risorse e degli interventi. Sono trascorsi sei anni dall’entrata in vigore della legge 328/’00, sono stati anni di luci e di ombre, un avvio della riforma dei servizi socio-assistenziali quanto mai incerto, caratterizza da carenza di informazione e di preparazione nelle istituzioni, nelle strutture no-profit e tra le persone: dai cittadini organizzati, ai politici, agli operatori del pubblico. Oggi più che mai, c’è la necessità di valorizzare ogni minimo tentativo di sistematizzazione in grado di aggiungere vitalità all’intuizione generativa su cui si fonda la ri-organizzazione complessiva dell’assistenza. Occorre una riflessione finalizzata a stimolare la costruzione attenta dei piani di zona partecipati ed integrati. Sono convinta, infatti, come diceva Ghandi, che “la via è il fine”, oppure meglio, in senso più politico,che essere innovatori non sia uno scopo ma un metodo. E’ opportuno, tuttavia, fare due doverose precisazioni. La prima riguarda il fatto che in questi anni un obbiettivo importante è stato raggiunto: sono stati avviati quasi ovunque a livello locale, degli iniziali, seppure involuti, percorsi di partecipazione e co-progettazione. Sarebbe dunque a dir poco controproducente tornare ad applicare metodi gerarchici (sinottici) di programmazione, che non prevedano il coinvolgimento di tutti gli attori principali interessati alla costruzione di un piano sociale. La seconda precisazione è relativa al lungo cammino che ci aspetta. La legge 328/’00, laddove si verifichino una serie di condizioni favorevoli, impiegherà ancora, per essere assimilata, anni, tanti anni. La Legge inoltre, secondo me, non va caricata di aspettative “miracolistiche”: è un passo importante nella direzione di un welfare che restituisca centralità ai diritti universali di cittadinanza. Servono, questo si, scelte precise di politica generale, pratiche di governance sociale, contributi interdisciplinari ed un lungo lavoro comune. I concetti di integrazione, progettazione sociale partecipata, formazione del personale, sono il filo conduttore in grado di rendere meno nebbiosi i percorsi di miglioramento dei piani di zona. Decidere il futuro di una comunità è, di per sé, laborioso: non sempre ne teniamo conto, ma si tratta di porre attenzione ai diritti e al benessere di numerosissime persone. Più tempo e risorse investiamo in maniera equilibrata, coniugando teorie, azioni sociali, valutazione strategica ed apprendimento permanente, meglio saranno determinate le priorità rispetto agli interventi. La parte sperimentale di questo lavoro è centrata su un’esperienza progettuale formativa del Ser.T. di Gallipoli in qualche modo anticipatrice e parallela alla nuova riforma. Il progetto Synergie, infatti, rappresenta un esempio di come in un momento di estrema confusione si possa tentare, con dignitoso successo, un approccio di connessioni culturali tendenti ad una omogeneizzazione delle procedure di intervento sul territorio. Lo scopo è quello di compiere un salto in avanti rispetto alle competenze da sempre considerate sufficienti allo svolgimento delle attività ordinarie. L’obiettivo esplicito è di mettere gli operatori degli Enti e delle agenzie del territorio del Distretto Socio-sanitario di Gallipoli nelle condizioni di saper gestire un intero e completo piano di progettazione in campo socio-sanitario in maniera autonoma ed integrata: autonoma nel senso di non dover essere costretti a scegliere tra la dipendenza da figure professionali esterne al servizio e la rinunzia alla progettazione di taglio alto; integrata nel senso della capacità/opportunità di progettare” insieme”, moltiplicando, cioè, le diverse competenze presenti nel servizio e tra i servizi del territorio. Un ringraziamento va al Prof. Colazzo che mi ha permesso di approfondire un argomento che rappresenta strumento formativo e metodologico per la mia attività professionale. Un grazie sentito al dott. F. Cassio Scategni Responsabile del SerT. Di Gallipoli ed al dott. Angelo Donno Sociologo del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche della ASL Le/2 di Maglie per il fondamentale contributo offerto. Infine, un ringraziamento particolare va alla mia famiglia ed i miei amici per il supporto prezioso dimostratomi nel corso di questi anni studio. Bibliografia AIELLI A., Programmazione e controllo. Esercizi risolti, Unicopli, Milano 1993. BATTISTELLA A., Piani di zona: e ora?, in “prospettive Sociale e Sanitarie”, n° 8, 2003. CAVALLO F., Qualità ed efficacia nei servizi sanitari, Franco Angeli, Milano, 1999. Centro Studi del Centro Padovano di Accoglienza, Partecipazione alle politiche sociali: il terzo settore come consulente di democrazia. CNCA, Il terzo settore per lo sviluppo locale. Approccio e strumenti per l’innovazione sociale, progetto “RITMO”, Iniziativa comunitaria Equal, Comunità Edizioni, Roma, 2004. 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Sitografia -Governo www.palazzochigi.it -Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali www.welfare.gov.it -Ministero della Sanità www.sanita.it Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori www.isfol.it Leggi www.parlamento.it www.taxelex.it Istituto Superiore di Sanità www.iss.it Servizio Sociale www.serviziosociale.com www.socialnetonline.it www.socialinfo.it Libere associazioni professionali www.sociologiaprofessionale.it (Associazione Italiana di Sociologia Professionale) www.anpe.it (Associazione Nazionale dei Pedagogisti) www.colap.it (Coordinamento Libere Associazioni Professionali) www.cnel.it Ordine Nazionale degli Assistenti Sociali www.cnoas.it (link degli ordini regionali) Agenzia per lo Sviluppo del non profit www.asvi.it Forum del Terzo Settore www.forumterzosettore.it CNCA, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza www.cnca.it Autonomie locali www.welfare.anci.it www.legautonommie.it Studio Come www.studiocome.it Associazione Nuovo Welfare www.nuovowelfare.it Redattore sociale www.redattoresociale.it Vita Non Profit, il portale informativo del non profit italiano www.vita.it Lunaria www.lunaria.org Carta, Cantieri sociali www.carta.org Animazione sociale, Associazione Gruppo Abele www.gruppoabele.it Portale su sanità, enti locali, formazione, politiche sociali www.welfaremed.it www.professionisociali.it Cgil, Funzione Pubblica www.fpcgil.it Nuove identità di lavoro, NIdiL-Cgil www.nidil.cgil.it