i motivi di una contabilità pubblica File

i motivi di una contabilità
pubblica
• L’esigenza dell’estensione e del rispetto dei principi di buon
governo, inteso nella più ampia accezione, in ambito pubblico
ha condotto all’individuazione di regole e controlli che
impedissero, o quantomeno ostacolassero comportamenti
scorretti a scapito del raggiungimento del risultato e cioè:
• la tutela degli interessi del sovrano nei correlati periodi
economico/storici
• il soddisfacimento degli interessi generali della collettività
nelle differenti finalizzazioni statuali.
previsione
• Il preliminare e sostanziale atto di gestione,
comune con la realtà privatistica, comporta
l’individuazione degli obiettivi che debbono
essere raggiunti, delle relative priorità, nonché
delle risorse a disposizione
• questo insieme di operazioni costituisce la fase
della previsione;
• si tenga presente che la contabilità d’impresa non
registra le previsioni, che costituiscono elemento
“a latere”, ma fondamentale per il suo sviluppo.
Conseguenze del bilancio
• Il bilancio del comune influisce per molti aspetti sulla vita
del cittadino
• In esso vengono determinati le aliquote e le tariffe relativi
ai vari servizi che il comune eroga: quanti soldi servono per
far funzionare la macchina comunale, quali servizi sociali il
comune intende erogare e quante risorse a ciascuno di essi
vengono destinati, quanti soldi verranno utilizzati per
finanziare la pubblica istruzione, lo sport, la pubblica
sicurezza, il commercio e lo sviluppo economico, la cultura,
la viabilità e i trasporti, la gestione del territorio e
dell'ambiente e per ciascuno di questi ambiti nel bilancio
vengono definite quali attività l'amministrazione intende
promuovere.
Politica fiscale e intenti di spesa
• Nel bilancio viene anche definito il modo in cui tutte queste
spese verranno finanziate
• Vengono decisi i livelli di tassazione, le aliquote delle
imposte e le tariffe dei servizi che vengono erogati
• Nel Bilancio sono anche dettagliate le opere pubbliche e le
opere di manutenzione del patrimonio che
l'amministrazione intende realizzare e quindi tutti i progetti
che prenderanno il via nel corso dell'anno o negli anni
successivi
• Il Bilancio definisce anche cosa non verrà fatto. Tutto quello
che non viene messo a bilancio semplicemente non c'è e
non verrà realizzato, salvo che nel corso dell'esercizio non
intervengano variazioni ad hoc
Il bilancio di previsione dell’ente
• La contabilità degli Enti pubblici tenuta col metodo delle
scritture semplici (partita semplice) richiede la redazione
iniziale di un Bilancio di previsione, dove vengono prese in
considerazione le risorse finanziarie e patrimoniali, non già
disponibili, bensì quelle di cui si ritiene di poter disporre
nell’esercizio di riferimento; come noto, tali mezzi sono
prevalentemente di natura extra– patrimoniale (in quanto
derivanti principalmente da imposte e tasse)
• A fronte di tali risorse, nel bilancio, vengono indicate le
spese che l’ente intende porre in essere per il
conseguimento dei propri fini istituzionali, quantificandone
i correlati ammontari, con l’obbligo che l’ammontare totale
delle uscite previste non superi l’ammontare totale delle
risorse individuate (cosiddetto Principio del pareggio).
Bilancio di previsione
• La gestione amministrativa del comune individua, quale
fase essenziale e principale, la predisposizione del bilancio
di previsione annuale ( 1 gennaio – 31 dicembre)
ipotizzando un’insieme di appostazioni contabili collegate
in titoli e capitoli di entrata e di spesa finalizzate
all’obiettivo fondamentale del pareggio del bilancio.
• Teoricamente, prima dell'inizio di ogni anno (esercizio)
solare, il Consiglio Comunale deve approvare il bilancio di
previsione. In questo documento sono elencate tutte le
spese che saranno sostenute nell'anno e tutte le entrate
che serviranno per finanziarle.
• Il bilancio di previsione serve quindi per programmare tutte
le attività del comune e per destinare risorse ai servizi che il
comune eroga.
Bilancio di previsione
• Dovrebbe essere redatto dagli assessori, ognuno per il
proprio ambito di competenza, e viene approvato prima
dalla Giunta (che approva lo schema di bilancio) e poi in via
definitiva dal Consiglio Comunale. Ad esso sono allegati la
Relazione Previsionale e Programmatica ed il bilancio
pluriennale, di durata uguale a quello pluriennale della
Regione di appartenenza
• solitamente la durata del bilancio pluriennale è il triennio
• Il bilancio di previsione deve sempre essere in pareggio,
ossia le entrate previste devono sempre essere uguali alle
spese previste
Esercizio provvisorio
• Nel caso di approvazione ad esercizio già iniziato,
il periodo dell'anno scoperto viene gestito in
dodicesimi dell'ultimo bilancio approvato
• per ogni mensilità è possibile impegnare (cioè
spendere) non più di 1/12 delle somme risultanti
dal bilancio assestato (ossia il bilancio risultante
al 30 novembre, dopo che sono intervenute tutte
le variazioni dell'esercizio) relativo all'esercizio
precedente per la medesima finalità
Relazione previsionale e
programmatica
• Nel bilancio di previsione l'amministrazione indica quali risorse
finanziarie intende reperire e come intende utilizzare questa risorse.
• Il bilancio di previsione contiene quindi, dal punto di vista numerico,
delle previsioni d'entrata e d'uscita.
• Il dettaglio della motivazione delle previsioni d'entrata, e della
destinazione dei fondi, è in un documento che costituisce parte
integrante del bilancio di previsione e che si chiama Relazione
Previsionale e Programmatica.
• La Relazione Previsionale e Programmatica è un atto nel quale viene
manifestata la direzione di marcia dell'Ente, in quanto sono fissati i
risultati che ci si attende vengano conseguiti dall'Amministrazione in
termini di erogazione dei servizi e di soddisfacimento dei bisogni
collettivi
• La Relazione è strutturata in programmi di intervento per ognuno dei
quali sono dichiarate le finalità e le risorse economiche necessarie per
la loro realizzazione. Sulla base di ciò, vengono elaborate le previsioni
di spesa corrente e di investimenti riportate nei bilanci.
Variazioni di bilancio
• Nel documento di bilancio, l'ammontare, la provenienza dei fondi e
la loro destinazione è esplicita e vincolante
• Non possono pertanto essere attivate fonti di finanziamento diverse
da quelle previste in bilancio, né possono essere utilizzati i fondi in
maniera diversa da quella indicata. Per farlo occorre effettuare una
variazione di bilancio
• una volta che la proposta di bilancio ha ottenuto l'approvazione del
consiglio comunale, la giunta comunale è autorizzata ad
amministrare le somme in bilancio per l'ammontare e per le
destinazioni previste nel bilancio medesimo
• La giunta è vincolata al rispetto di questi limiti che possono essere
modificati solo dal consiglio comunale mediante delibera di
variazione di bilancio
• Le variazioni di bilancio possono essere effettuate nel corso
dell'esercizio entro il 30 novembre di ogni anno
Funzione autorizzatoria
• Il bilancio di previsione è atto di straordinaria importanza
politica e amm.va
• è fonte di intenso confronto dialettico tra giunta e
consiglio e, all'interno di quest'ultimo, tra maggioranza
ed opposizione
• Il bilancio di previsione ha funzione autorizzatoria in
quanto fissa gli stanziamenti, l'imposizione di tariffe e
tributi, le spese che gli apparati dell'Ente possono
effettuare durante l'esercizio finanziario ovvero dal 1
gennaio al 31 dicembre di ogni anno.
• Va inteso come un insieme di cassetti (denominati
"interventi"), all'interno dei quali sono posti i soldi
necessari allo svolgimento delle funzioni amministrative
Funzione autorizzatoria
• Il bilancio di previsione è atto di straordinaria importanza
politica e amm.va
• è fonte di intenso confronto dialettico tra giunta e
consiglio e, all'interno di quest'ultimo, tra maggioranza
ed opposizione
• Il bilancio di previsione ha funzione autorizzatoria in
quanto fissa gli stanziamenti, l'imposizione di tariffe e
tributi, le spese che gli apparati dell'Ente possono
effettuare durante l'esercizio finanziario ovvero dal 1
gennaio al 31 dicembre di ogni anno.
• Va inteso come un insieme di cassetti (denominati
"interventi"), all'interno dei quali sono posti i soldi
necessari allo svolgimento delle funzioni amministrative
Funzione autorizzatoria
• Saranno i responsabili del Comune (dirigenti e titolari di posizioni
organizzative) che, nello svolgimento delle attività dei propri uffici,
attingeranno il denaro necessario a sostenere le spese consentite in
relazione ad uno specifico cassetto. Ad ogni tipologia di spesa
corrisponde un cassetto
• il dirigente comunale, responsabile di un servizio, non può:
• a) prelevare più soldi di quelli contenuti nel cassetto
• b) sostenere spese con denaro prelevato da cassetti che non gli
sia consentito di aprire (cassetti di altri servizi comunali)
• c) spendere per finalità diverse da quelle a cui viene destinato il
cassetto da cui attinge
• Il bilancio di previsione quindi è uno strumento di
programmazione di breve periodo, attraverso il quale si regolano
rapporti tra il governo politico e quello amministrativo, in quanto
il primo destina al secondo le risorse necessarie per lo
svolgimento delle proprie funzioni
Modifica del bilancio di previsione
• Una volta approvato, nel corso dell’anno è possibile modificare il
Bilancio di Previsione attraverso le variazioni di bilancio, ossia delle
modifiche in aumento o in diminuzione delle voci di bilancio
• anche le variazioni di bilancio devono essere approvate dal
Consiglio Comunale e tutte le variazioni nella parte spesa devono
essere compensate nella parte entrate e viceversa
• Le variazioni possono essere operate fino al 30 novembre di ciascun
esercizio.
• Entro il 30 novembre, per verificare che i movimenti finanziari del
comune corrispondano a quanto previsto nel bilancio di previsione,
viene predisposto e presentato in Consiglio Comunale, al fine della
sua approvazione, l’assestamento di bilancio ossia viene elaborata
una variazione di bilancio che allinea il bilancio di previsione con le
entrate realmente incassate e con le spese realmente sostenute.
rendiconto
• Infine ad esercizio terminato viene approvato, sempre
dal Consiglio Comunale, il Rendiconto della gestione
chiamato altresì “conto consuntivo”, ossia la fotografia
precisa di tutti la gestione finanziaria dell'ente
• Dal rendiconto può scaturire un avanzo di
amministrazione generato da fondi non utilizzati che
possono essere riportati nell'esercizio successivo
• Non è invece possibile il cosiddetto “buco di bilancio”
ovvero disavanzo d’amministrazione in quanto il
comune non può spendere dei soldi che non ha
Elementi estranei al bilancio di
previsione
• i beni patrimoniali mobiliari e immobiliari già
acquistati nei precedenti esercizi: il b. di previsione
tiene conto unicamente dell’eventuale spesa per i soli
acquisti previsti per l’esercizio di riferimento
• tali beni risultano in un documento diverso,
denominato Conto del Patrimonio, elaborato in
conclusione dell’esercizio, costituente il Rendiconto,
assieme al Conto del Bilancio - che dimostra i risultati
finali della gestione autorizzatoria contenuta nel
Bilancio di previsione - e al Conto Economico
Beni patrimoniali acquistati negli
esercizi precedenti
• concorrono, nell’esercizio in cui viene assunto il
corrispondente impegno di spesa, alla determinazione
del Risultato contabile d’amministrazione, nella misura
complessiva dell’intero ammontare dell’impegno di
spesa stesso
• Diversamente,
nell’impresa,
ai
fini
della
determinazione della competenza economica viene
imputata all’esercizio solamente la pertinente quota di
ammortamento del bene, il cui costo complessivo, così,
resta diluito in una pluralità di anni, anche se gli aspetti
finanziari, in maniera corrispondente a quanto avviene
nel settore pubblico, sono rilevati nell’esercizio di
effettuazione della spesa
Elementi estranei al bilancio di
previsione
• i ratei, i risconti, gli accantonamenti nonché le
rimanenze, che peraltro sono rilevati nei
predetti Conto del Patrimonio e Conto
Economico, al pari di ogni altro elemento
economico non risultante dal Conto del
bilancio
Bilancio di previsione e risultato
contabile di amministrazione
• Nel Bilancio di previsione è, tuttavia, indicato
il Risultato contabile d’amministrazione
(avanzo/disavanzo
di
amministrazione)
previsto per l’esercizio precedente a quello cui
si riferisce tale Bilancio
• così, anche nell’ambito contabile pubblico, si
realizza, sia pure in modo sintetico, la
rappresentazione del legame di continuità con
il passato
Fasi dell’entrata successive alla
previsione
• l’accertamento, con cui è rilevato il sorgere del diritto a
riscuotere, quando cioè nasce il credito (stipulazione di un
contratto attivo, comunicazioni formali di avvenuti
stanziamenti a favore dell’ente, riconoscimento del diritto a
rimborsi, emissione di ruoli, ecc.)
viene così appurata la ragione del credito, il suo ammontare
e viene individuato il debitore; materialmente si redige
un’apposita annotazione e per ogni accertamento potranno
essere riscossi solo i crediti corrispondenti;
• la riscossione: è l’atto materiale dell’introito del denaro;
produce quindi l’estinzione del credito sorto al momento
dell’accertamento e si perfeziona con l’emissione delle
relativa reversale (ovverosia l’autorizzazione data al
Tesoriere di riscuotere).
Ulteriori fasi dell’entrata
• l’autorizzazione alla riscossione (atto interno
che serve soprattutto per il controllo sui
dipendenti incaricati della riscossione)
• il versamento (quando vi siano dei soggetti
estranei all’ente che debbano versare alle
casse dell’ente le somme riscosse: es.
Concessionari alla riscossione dei tributi)
fasi successive dell’uscita
• l’impegno: con esso sorge l’obbligo di pagare, nasce
cioè il debito a seguito di obbligazioni giuridicamente
perfezionate (stipulazione di contratti che prevedano
corrispettivi a carico dell’Ente, ecc.)
Viene quantificata la somma da pagare, il creditore, le
ragioni del debito; materialmente si redige un’apposita
annotazione e per ogni impegno potranno essere
pagati solo i debiti corrispondenti
• la liquidazione: che consiste nella determinazione in
guisa definitiva delle somme da pagare, verificandone
la correttezza in base ai documenti e titoli comprovanti
fasi successive dell’uscita
• l’ordinazione: l’emissione cioè del titolo di
spesa con cui viene dato al Tesoriere/Cassiere
l’ordine di effettuare il pagamento al creditore
(mandato di pagamento)
• il pagamento: l’atto terminale che, con
l’esborso materiale della somma dovuta al
creditore, chiude il ciclo dell’uscita.
classificazione
fasi di diritto
• Accertamento
• Impegno
Fasi di fatto
• riscossione
• pagamento
Competenza e cassa
I Bilanci possono essere redatti seguendo il
principio
• della cassa
• della competenza
• In forma mista
Bilancio di cassa
• il bilancio di cassa prende in considerazione tutte le entrate
e le spese che si presume verranno effettivamente riscosse
e pagate nell’esercizio cui il bilancio stesso si riferisce
• esso si rapporta, così, alle fasi di fatto e non già a quelle di
diritto
• Non importa se il contratto (esempio - fase dell’impegno acquisto di un frigorifero )sia stato firmato a dicembre,
importa solo quando pagherò il frigorifero
• se ciò avverrà nell’anno successivo la relativa
manifestazione contabile avrà rilevanza solamente per
l’anno successivo
Bilancio di cassa
• Esso consente un più diretto controllo dell’equilibrio dei
flussi di entrata e di uscita ed elimina la gestione dei residui
(per quanto, poi, dei debiti pendenti debba comunque e
necessariamente tenersi conto e quindi non pare ne
conseguano rilevanti benefici a fini semplificativi)
• Deve, altresì, considerarsi che le previsioni di cassa
comportano maggiori difficoltà di quelle di competenza,
data la maggiore incertezza connessa alla determinazione
anticipata delle somme che si riscuoteranno o si
pagheranno, rispetto a quella relativa alla determinazione
delle somme che si avrà il diritto di riscuotere o l’obbligo di
pagare nell’esercizio, come avviene invece per la redazione
dei bilanci di competenza
• Il bilancio di cassa non delimita per esercizio finanziario i
fatti amministrativi e le conseguenti responsabilità
Bilancio di competenza
• prende in considerazione le entrate e le spese per le quali si
prevede, rispettivamente, il sorgere del diritto alla riscossione e
il sorgere dell’obbligo al pagamento nel corso dell’esercizio di
riferimento, indipendentemente dal fatto che le stesse possano
essere effettivamente riscosse o pagate nello stesso esercizio
• esso si fonda, dunque, sulle fasi di diritto
• Sempre con riferimento al riportato esempio dell’acquisto del
frigorifero, non rileva a questi fini la previsione che il pagamento
avvenga in altro esercizio, rileva invece il momento
dell’assunzione dell’impegno, cioè quello della stipulazione del
relativo contratto di compravendita.
• Tale bilancio consente più efficaci controlli da parte degli organi
volitivi - nella fattispecie il Consiglio - nei confronti degli organi
esecutivi - nella fattispecie la Giunta - e della dirigenza
Il criterio della competenza nel
bilancio di previsione
• il bilancio di previsione, tracciando il piano
della gestione di un intero esercizio,
costituisce in ogni azienda una preziosa guida
all’operato di chi amministra, nelle aziende
dipendenti, e particolarmente in quella
vastissima dello Stato
Il criterio della competenza nel
bilancio di previsione
• È soprattutto un potente strumento di controllo dell’organo
volitivo sull’organo esecutivo, in quanto fissa limiti rigorosi
all’attività amministrativa di quest’ultimo
• Sotto tale aspetto deve riconoscersi che il bilancio di
competenza risponde meglio allo scopo che non il bilancio
di cassa
• Posto che si adottasse questa seconda forma di bilancio,
infatti, l’amministratore potrebbe, pur rispettando i limiti
del preventivo, assumere impegni per somme superiori a
detti limiti
• l’organo volitivo non potrebbe contestare la legittimità di
tali impegni solo perché eccedenti gli stanziamenti di
bilancio
Il criterio della competenza nel
bilancio di previsione
• delimita i fatti amministrativi aventi rilevanza
contabile e pertanto le conseguenti
responsabilità
per
ciascun
esercizio
finanziario, consentendo una più completa
lettura della politica finanziaria dell’ente
• Con lo strumento dei bilanci di competenza è,
poi, possibile il controllo dell’equilibrio
finanziario, elemento d’importanza strategica
ai fini di una sana amministrazione
Il criterio della competenza nel
bilancio di previsione
• l’aspetto più importante del bilancio, nel
diritto pubblico, sta nel fatto che, con
l’approvazione di questo fondamentale
documento, gli organi deliberativi – che sono
molto spesso rappresentanti della collettività
dei soggetti che compongono l’elemento
personale
dell’ente
–
determinano
preventivamente, per gli organi esecutivi un
piano di azione da realizzare ed una serie di
limiti da osservare
Il criterio della competenza nel
bilancio di previsione
• il bilancio di competenza si adatta meglio del
bilancio di cassa all’indole dello Stato
costituzionale, in quanto limita maggiormente
le facoltà del Potere esecutivo nel campo delle
pubbliche spese
• soltanto nei Paesi ad altissima coscienza
amministrativa, il bilancio di cassa può essere
adottato senza gravi inconvenienti
Il criterio della competenza nel
bilancio di previsione
• è da escludere l’idoneità del bilancio di cassa
nei Paesi la cui situazione politica non abbia
raggiunto
un
adeguato
grado
di
stabilizzazione,
nei
quali
la
stessa
responsabilità politica si disperde e frantuma
nel succedersi dei governi, o per quelli in cui
l’assetto politico comporti la possibilità di
governi pluripartitici
Il criterio della competenza nel
bilancio di previsione
• è da escludere l’idoneità del bilancio di cassa
nei Paesi la cui situazione politica non abbia
raggiunto
un
adeguato
grado
di
stabilizzazione,
nei
quali
la
stessa
responsabilità politica si disperde e frantuma
nel succedersi dei governi, o per quelli in cui
l’assetto politico comporti la possibilità di
governi pluripartitici
Il criterio della competenza nel
bilancio di previsione
• In realtà l’uno o l’altro tipo di bilancio presenta
vantaggi e svantaggi
• il sistema della competenza, incentrandosi sulla
fase iniziale ed essenziale del procedimento
contabile, offre però una maggiore garanzia sia
d’ordine politico che d’ordine giuridico
nell’erogazione della spesa
• Poiché l’impegno è propedeutico al pagamento
ed assurge a condizione per l’ordinazione, la sua
rilevanza è certamente determinante
Il criterio della competenza nel
bilancio di previsione
• In realtà l’uno o l’altro tipo di bilancio presenta
vantaggi e svantaggi
• il sistema della competenza, incentrandosi sulla
fase iniziale ed essenziale del procedimento
contabile, offre però una maggiore garanzia sia
d’ordine politico che d’ordine giuridico
nell’erogazione della spesa
• Poiché l’impegno è propedeutico al pagamento
ed assurge a condizione per l’ordinazione, la sua
rilevanza è certamente determinante
Difetti del bilancio di cassa
• con un bilancio di cassa il Governo sarebbe vincolato
soltanto nell’effettuazione dei pagamenti, l’importo dei
quali non dovrebbe superare, esercizio per esercizio,
l’ammontare delle assegnazioni approvate dal Parlamento
• al contrario esso potrebbe assumere impegni senza limite
alcuno, con la sola cautela che essi vadano a scadere negli
esercizi venturi
• con un bilancio di cassa il Parlamento avrebbe cognizione
solo delle somme che lo Stato dovrebbe, presumibilmente,
pagare entro l’esercizio, ma ignorerebbe la massa degli
impegni che lo Stato andrebbe via via assumendo
• le sue cognizioni sulle condizioni della finanza sarebbero
incomplete e privo di base sicura sarebbe il giudizio
sull’opera del Governo
Vantaggi del bilancio di competenza
• il bilancio di competenza offre al Parlamento il quadro dei
singoli cespiti d’entrate e per conseguenza il gravame che la
Nazione è portata a sopportare – ed il costo integrale di
ciascun servizio
• Al contrario il bilancio di cassa non sarebbe indicativo del
costo dei singoli servizi perché esporrebbe solo le somme
che per questi si prevedesse di pagare effettivamente
nell’anno
• il principio di competenza, solo, permette un effettivo
controllo dell’equilibrio finanziario dei conti pubblici
• Tuttavia una programmazione dei flussi di cassa è
certamente necessaria e questa può avvenire solo tramite
un’adeguata previsione
Bilancio misto
• è strutturalmente un bilancio di competenza che prende in
considerazione anche il risultato contabile di amministrazione
previsto per l’esercizio precedente a quello cui si riferisce,
rilevando, in tal modo, aggiuntivamente, aspetti riconducibili alla
contabilità di cassa
• infatti, il predetto risultato contabile è costituito dalla somma
algebrica del fondo di cassa, nonché dei crediti e dei debiti
(residui) provenienti dai precedenti esercizi
• nel corso dell’esercizio, la contabilità impostata sul principio
della competenza rileva ogni aspetto delle fasi cosiddette di
fatto, quindi incassi e pagamenti di competenza e in conto
residui per cui, è possibile conoscere in ogni momento
l’andamento della liquidità di cassa e quindi programmarne, per
quanto possibile, la gestione dei flussi
Bilancio di previsione
• Il Bilancio, nella realtà pubblica, è documento politico per
eccellenza in quanto racchiude ed espone in cifre i
programmi e i piani di gestione dell’Ente cui si riferisce
• si tende a sottovalutarne l’importanza perché esso viene
inteso più come un’agglomerato di cifre di rilevante
complessità, trascurando che quelle stesse cifre significano
ciò che l’Ente intende realizzare, quali interessi ritiene di
dover difendere o privilegiare e quali trascurare, se intende
crescere (nel senso di divenire più efficiente, efficace ed
economico), vegetare, annichilirsi, quali risorse siano a
disposizione dell’Ente e la loro congruità rispetto alle sue
finalità istituzionali
• In parole povere, che cosa l’Ente possa e voglia realizzare
Bilancio di previsione
•
•
•
•
formulato in termini finanziari di competenza
È composto di due parti: entrata e spesa
deve rispettare i principi di
unità (il complesso delle entrate costituisce una realtà
inscindibile al pari del complesso delle spese), annualità (il
periodo di riferimento del bilancio non può essere diverso da
quello dell’annualità), universalità ed integrità (il bilancio deve
contenere tutte le entrale e le uscite dell’ente; le entrate e le
uscite debbono essere rappresentate per i corrispondenti valori
integrali - non è ammesso, ad esempio, registrare un’entrata
tributaria al netto delle spese di riscossione sostenute: dovrà
quindi essere considerato per l’entrata il gettito complessivo
lordo e per l’uscita l’ammontare delle predette spese)
Bilancio di previsione
• deve rispettare i principi di
• veridicità ed attendibilità
• pareggio finanziario (L’ammontare complessivo delle entrate
deve essere uguale a quello delle spese; ciò però non basta a
determinare l’equilibrio finanziario, il quale deve tenere conto
dell’equilibrio tra accertamenti e impegni, tra situazione
creditoria e debitoria, tra riscossioni e pagamenti - cassa)
Dovrebbe inoltre porsi attenzione al rispetto dell’equilibrio
economico - proventi e spese. Un ente pubblico, per sua natura e
scopo, non può prefissarsi la realizzazione di avanzi
• pubblicità (I cittadini debbono avere la possibilità di conoscere il
bilancio, documento fondamentale della vita pubblica)
Bilancio di previsione
• vige il divieto delle gestioni di entrate e di spese che non siano
iscritte in bilancio (c.d. gestioni “fuori bilancio”)
• ha carattere autorizzatorio (costituisce limite agli impegni di
spesa, fatta eccezione per i servizi per conto terzi)
• è approvato dal consiglio entro il 31.12 dell’esercizio
precedente ed è predisposto dall’organo esecutivo nei termini
previsti dal regolamento di contabilità dell’ente
• è corredato da numerosi documenti: la relazione previsionale
e programmatica, il bilancio pluriennale, il rendiconto
deliberato del penultimo esercizio, il programma triennale dei
lavori pubblici ecc.; i documenti di bilancio debbono comunque
essere redatti in modo da consentirne la lettura per
programmi, servizi ed interventi
Fondo di riserva
• Il Bilancio prevede anche una particolare posta,
denominata “Fondo di riserva”, che non deve
essere inferiore allo 0,30% e superiore al 2% della
previsione totale delle spese correnti, da
utilizzarsi per le spese impreviste
• può essere utilizzato con deliberazione
dell’organo esecutivo, da comunicare all’organo
consiliare, che provvede nel corso della
variazione di assestamento generale alla verifica
anche del Fondo di riserva
La ratifica delle spese d’urgenza
• Anche nei casi di spese d’urgenza, per i quali è previsto
che le variazioni di bilancio siano adottate dall’organo
esecutivo, le stesse debbono essere ratificate dal
Consiglio entro i 60 giorni successivi e comunque
sempre entro il 31.12 dell’anno in corso
• il legislatore ha voluto fortemente affermare il principio
in base al quale l’organo cui la norma fornisce la
potestà di approvazione del bilancio, che è la
conseguenza di un procedimento di programmazione e
di scelte politiche, sia a conoscenza di tutti gli
interventi modificativi del bilancio approvato
Rendiconto della gestione
• la dimostrazione dei risultati della
gestione avviene attraverso il Rendiconto
• il Rendiconto comprende:
– Il Conto del bilancio
– il Conto economico
– il Conto patrimoniale
Il conto del bilancio
• dimostra i risultati finali della gestione autorizzatoria
del bilancio annuale rispetto alle previsioni
• per ciascuna risorsa dell’entrata e per ciascun
intervento della spesa, nonché per ciascun capitolo
dei servizi per conto di terzi, distintamente per
residui e competenza, indica, rispettivamente in
entrata e in uscita, le somme accertate con
distinzione della parte riscossa e quella ancora da
riscuotere e le somme impegnate, con distinzione tra
quelle pagate e quelle ancora da pagare
• è il naturale contraltare al Bilancio di previsione
il conto del bilancio
• è la rappresentazione degli accertamenti e degli impegni
assunti, delle entrate e delle uscite verificatesi in
relazione all’esercizio di riferimento
• è soprattutto il documento che permette di verificare se
gli obiettivi programmati nella previsione, nel caso
adeguati con le successive variazioni, siano stati posti in
essere, il loro onere effettivo e, con il confronto del
servizio reso effettivamente alla comunità, anche
l’efficacia, l’efficienza e l’economicità degli stessi
• è il più importante strumento di controllo che possiede
l’organo d’indirizzo e di scelta politica nei confronti di chi
(l’organo esecutivo tramite i dirigenti) poi gestisce la
realizzazione della progettualità
il Conto economico
evidenzia i componenti positivi e negativi
dell’attività dell’ente secondo criteri di
competenza economica e comprende
• gli accertamenti e gli impegni del Conto del bilancio,
rettificati al fine di costituire la dimensione finanziaria dei
valori economici riferiti alla gestione di competenza
• le insussistenze e sopravvenienze derivanti dalla gestione
dei residui*
• gli elementi economici non rilevati nel conto del bilancio
* le sopravvenienze si originano da accadimenti di natura
economica che si riferiscono ad elementi che hanno concorso
a determinare il reddito in precedenti esercizi; le plus e minus
valenze da cessioni di beni che non rientrano nell’ordinaria
attività d’impresa
il Conto economico
•
•
•
•
•
è redatto a struttura scalare e quindi non a sezioni contrapposte e distinte per l’attivo e il
passivo
A) PROVENTI DELLA GESTIONE
01) Proventi tributari
4.132.624,27
02) Proventi da trasferimenti
1.097.243,53
03) Proventi da servizi pubblici
488.504,87
………………………………………
Totale Proventi della gestione (A)
6.249.814,00
B) COSTI DELLA GESTIONE
09) Personale
1.175.234,19
10) Acquisto di materie prime e/o beni di consumo
75.169,87
Totale costi di gestione (B)
5.914.926,59
RISULTATO DELLA GESTIONE (A-B)
334.887,41
C) PROVENTI ED ONERI DA AZIENDE SPECIALI E PARTECIPATE
……………………………………….
RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA (A-B+/-C)
334.887,41
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D) PROVENTI ED ONERI FINANZIARI
……………………………………....
E) PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI
………………………………………………………………
RISULTATO ECONOMICO DELL'ESERCIZIO (A-B+/-C+/-D+/-E)
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-274.806,17
il Conto del patrimonio
• rileva i risultati della gestione patrimoniale e riassume
la consistenza del patrimonio al termine dell’esercizio,
evidenziando le variazioni intervenute
• Patrimonio: complesso dei beni e dei rapporti giuridici,
attivi e passivi, suscettibili di valutazione ed attraverso
la cui rappresentazione contabile ed il relativo risultato
finale differenziale è determinata la consistenza netta
della dotazione patrimoniale
• sono inclusi i beni del demanio
• la Variazione patrimoniale netta deve coincidere con il
risultato del Conto Economico
I residui: un approfondimento
• Sono debiti e crediti dell’ente pubblico, non
pagati e non riscossi entro la scadenza
dell’esercizio nel quale si è verificato
l’impegno o l’accertamento
• sono connessi alla contabilità di competenza
perché derivano dalle fasi dell’accertamento e
dell’impegno
• Residui attivi sono quelli relativi ai crediti
• Residui passivi sono quelli relativi ai debiti
i residui: un approfondimento
• nel mese di dicembre dell’esercizio 2013 si stipula un
contratto di acquisto per un prezzo di €.400,00 di un
bene mobile e si versano seduta stante €.30,00 di
acconto; il pagamento del saldo avverrà alla consegna
del bene che sarà effettuata nell’esercizio 2014
• €. 370,00 costituiranno il residuo passivo, relativo
all’operazione riferibile all’esercizio 2014 ed in tale
esercizio si pagheranno €. 370,00 in conto residui e non
già nella competenza del nuovo anno, in quanto il
pagamento deriva da un impegno assunto nell’anno
precedente e quindi di competenza dello stesso
L’origine dei residui
• l’ammontare “ex se” dei residui non è necessariamente
espressione di buono o cattivo funzionamento: per una
valutazione del genere si rende necessaria un’attenta
analisi delle ragioni a monte
• la loro esistenza può essere fisiologica o patologica a
seconda del fatto che derivino
– da entrate accertate i cui tempi di versamento non possano
essere gestiti dall’ente (trasferimenti dallo Stato, dalle Regioni)
– dal protrarsi nel tempo dei pagamenti dovuti da terzi alle
naturali scadenze degli stessi
– da imprevisti indipendenti dalla volontà dell’ente
– da imprevisti che indichino un’effettiva incapacità di riscuotere
e/o di pagare
Riaccertamento dei residui
• Il riaccertamento dei residui avviene prima del loro
inserimento nel conto del bilancio preventivo e consiste
nella revisione delle ragioni del loro mantenimento in
tutto o in parte
• Si riferisce ovviamente ai residui provenienti dai
precedenti esercizi, in quanto quelli relativi all’esercizio
chiuso si sono formati proprio, per la definizione datane,
si perdoni il gioco di parole, con la chiusura dell’esercizio
• incide sul Risultato contabile d’amministrazione , che è
dato dal fondo di cassa al 31.12, aumentato dei residui
attivi e diminuito dei residui passivi
• deve tenersi conto delle intervenute eventuali
prescrizioni di legge
i sistemi di scritture: scritture elementari
seguono direttamente e immediatamente lo svolgersi della gestione
aziendale: nelle aziende erogatrici pubbliche si distinguono in:
• scritture del bilancio: partendo dalle previsioni di bilancio, rilevano
le successive eventuali variazioni apportate e la realizzazione delle
previsioni stesse (danno evidenza dell’andamento delle previsioni)
• scritture del patrimonio: rilevano la consistenza delle componenti
patrimoniali attive e passive e le loro variazioni; si possono riferire:
– alle componenti finanziarie del patrimonio (libri di cassa e partitari dei
debitori e creditori). Tali scritture si collegano più direttamente a quelle
del bilancio in quanto, attraverso gli accertamenti e gli impegni e
successivi riscossioni e pagamenti,si giunge alla definizione dei crediti e
dei debiti ed ai movimenti di cassa
– alle componenti non finanziarie del patrimonio (registri di consistenza o,
impropriamente, d’inventario)
i sistemi di scritture: scritture complesse
• Servono a determinare il patrimonio dell’azienda alla fine
dell’esercizio e il risultato economico dell’esercizio
• possono essere tenute con il metodo della partita doppia,
anche con il metodo delle scritture semplici (partita
semplice)
• Come le scritture semplici, si distinguono in
– scritture del bilancio (danno luogo al Sistema Finanziario)
– scritture del patrimonio (danno luogo al Sistema Patrimoniale)
Scritture iniziali e per la gestione annuale
• le scritture iniziali si redigono all’inizio
dell’esercizio e conseguono all’iscrizione dello
stato patrimoniale quale risulta all’inizio
dell’esercizio e da altre scritture di trapasso
dall’esercizio
vecchio
all’esercizio
nuovo
(imputazione al conto Perdite e profitti delle
rimanenze e dei risconti provenienti dal
precedente esercizio)
• le scritture per la gestione annuale sono dirette
alla registrazione delle operazioni di rilevanza
contabile compiute nell’esercizio
scritture di assestamento
• Definiscono la competenza economica e quindi la
determinazione del risultato d’esercizio e del
Capitale alla fine dell’esercizio stesso
• Hanno lo scopo, oltre alla registrazione delle
operazioni
eventualmente
non
rilevate
precedentemente nella gestione annuale, di
– integrare e rettificare i valori che già risultano iscritti in
conto (rimanenze attive e passive e ammortamenti )
– immettere nel conto Profitti & Perdite i saldi dei conti
economici
– far tenere conto nell’esercizio dei valori presunti relativi
agli esercizi futuri (es. accantonamenti ai Fondi di
Manutenzioni straordinarie e di Svalutazione crediti)
scritture di chiusura
• conformi e contrapposte alle scritture iniziali
• evidenziano gli elementi che esprimono lo stato
patrimoniale finale e il risultato economico
dell’esercizio
• sono scritture proprie della contabilità tenuta con
il metodo della partita doppia, tuttavia rilevanti
nei contenuti per la determinazione del risultato
economico risultante dal corrispondente conto,
che gli enti locali debbono redigere