Conduzione elettrica C1 + + + t=0 + + V1 + + + C2 - V2 - - - Nel filo a t = 0: + fluisce C1 C2 ; - fluisce C2 C1 Corrente elettrica I(t) rapidamente I(t*)= 0 V2 (t*) V1 (t*) t*<< 1 s Chi provoca moto delle cariche nel filo? nel filo: campo E V2 (0) V1 (0) E dl filo V2 (t*)V1(t*) 0 Efilo(t*) 0 C1 + + + + V1 + + I(t) + + C2 - V2 - - Come mantenere I costante?? Occorre : V2 (t) V1(t) E filo (t) dl = costante filo E filo costante Occorre “forza esterna” che continuamente ritrasferisca: cariche +e C2 C1 cariche -e C1 C2 in modo che: V2 - V1 d.d.p. = costante il lavoro per unità di carica fatto da questa forza esterna è chiamato: forza elettromotrice (f.e.m.) ? “Forza” elettromotrice (f.e.m.): sorgente di energia per mantenere le cariche in moto Analogia gravitaz. f=F/m g DV=DU/m=gh g g x mantenere sciatori in circolo sciovia durante percorso ciclico dello sciatore: Lf f dl f h = gh energia (per unità di massa) necessaria per riportare su lo sciatore (Lf contro forza peso) g conservativa Lg g dl 0 “Forza” elettromotrice (f.e.m.): sorgente di energia per mantenere le cariche in moto quindi I costante Fine XVIII secolo: cella di Volta I costante + Cu ddp = o costante - Acqua + NaCl Zn Cariche –e che fluivano nel filo da Zn a Cu continuamente ripristinate da reazione chimica o è la forza elettromotrice (f.e.m.) Cella di Volta: primo generatore f.e.m. oggi anche altri generatori f.e.m.: • celle fotovoltaiche • dinamo, alternatore, ecc. • pile a combustibile • meccanici, ecc.. Corrente elettrica S q v S’ ^ n q dS Definiamo Intensità di corrente elettrica: IS dq dt la carica che fluisce nell’unità di tempo attraverso una qualsiasi S del conduttore U.M. Ampere (1 A 1 C/s) S1 I1 S2 I2 Densità di Corrente elettrica dS S J Vettore J densità di corrente: corrente attraverso superficie unitaria S’ ^ a v J || v (A/m2) I J ^ n dS S S A N v dl I Nvq n Adl v q J nvq Corrente elettrica Dalle definizioni, per una superficie chiusa Schiusa segue: I Schiusa J nˆ dS Schiusa dq dV dV dt t V t V dal teorema della divergenza: Φ S ( chiusa ) ( J ) J nˆ dS S ( chiusa ) segue: ovvero: J dV V J t J 0 t equazione di continuità della corrente elettrica Correnti stazionarie Stazionarietà: IS1 = IS2 ovvero: 0 t S’ chiusa S1 q v S2 (I continua se costante nel tempo) Conseguenze stazionarietà della corrente: J 0 linee di J sono chiuse ρ 0 ρ( filo) costante t stessa condizione dell’elettrostatica campo elettrico nel filo è conservativo Conduttore filiforme d.d.p.V A l I = V/ R R = R l/A 1° legge di Ohm (solidi) R resistenza elettrica – ohm (Ù) 2° legge di Ohm R resistività elettrica (Ù m) Conduttori 10-8< R < 10-5 (metalli) Semiconduttori 10-1< R < 103 (Si, Ge puri) Isolanti 107< R < 1017( vetri, ceram.) Metalli: R (T)= Ro(1+aT): aumenta con T Semiconduttori puri: diminuisce con T A Rappresentazione grafica di R I VAB= I R B R Casi più “complicati“: resistenze in serie I A B C R1 R2 I= I1 = I2 A VAB= VAC + VCB = IR1+IR2 Situazione “equivalente“ I Req= ? B Req VAB= IReq = I (R1+R2) Req = R1+R2 Rserie = R1+R2+….Rn Predomina la + grande I Resistenze in parallelo I1 R1 I B A I2 R2 VAB= I1R1=I2R2 I= I1 + I2 1° Legge di Kirchoff (x 1 nodo) A Situazione “equivalente“ I B VAB =IReq Req I= I1 + I2 = VAB / R1+ VAB / R2 I = VAB / Req=VAB ( 1/ R1+1/ R2 ) 1/ Req=1/ R1+1/ R2 1/Rparallelo =1/ R1+1/ R2+….1/ Rn Predomina la + piccola R1 R2 Req R1 R2 1° Legge di Kirchoff Definita una superficie chiusa che attraversi un circuito elettrico, la somma algebrica delle correnti che attraversano la superficie (con segno diverso se entranti o uscenti) è ad ogni istante nulla: ik (t ) 0 In una formulazione semplificata, in ogni nodo di un circuito elettrico la somma delle correnti entranti è uguale alla somma delle correnti uscenti: Ie1 Iu1 Ie2 Iu2 Ie Iu Bilancio energetico I A B VAB= I R R la resistenza si scalda l’ energia fornita dal generatore si dissipa in calore Resistenza elettrica: rappresenta effetto dei processi dissipativi microscopici (urti elettroni- ioni ) equivalenti a forza di attrito macroscopica Conduttore filiforme d.d.p.V E I resistenza R Durante dt il campo E fa fluire dq=I dt il lavoro eseguito da E (generatore) è: dLgen = V dq= V I dt Wgen = dLgen/dt = V I 2 V Wgen VI I R R 2 effetto Joule “Forza” elettromotrice (f.e.m.): sorgente di energia x mantenere cariche in moto Analogia f=F/m g DV=DU/m=gh g g x mantenere sciatori in circolo sciovia durante percorso ciclico dello sciatore: Lf f dl f h = gh energia (a unità di massa) necessaria per riportare su lo sciatore (Lf contro forza peso) g conservativa Lg g dl 0 “Forza” elettromotrice (f.e.m.) e circuiti elettrici Es d.d.p. = o E s + A + Eem Es + + I Es R (cost.) -- B -Es Es Es per mantenere la carica costante sugli elettrodi occorre un campo (Eem) che faccia lavoro contro Es per riportare le cariche“indietro” Generatori di f.e.m.: pila , dinamo, celle fotovoltaiche, ecc. “Forza” elettromotrice (f.e.m.) e circuiti elettrici d.d.p. = o + - (cost.) I I I I I A R I B In un generatori di f.e.m. “ideale”: VA – VB VR = o I o R IR = VR = dq dL W I o dt dq o potenza erogata dal generatore “Forza” elettromotrice (f.e.m.) e circuiti elettrici d.d.p. = o + - (cost.) I I I I A R2 B R1 In un generatori di f.e.m. “ideale”: V A V B V R1 V R 2 IR1 IR 2 o 2°Legge di Kirchoff (x 1 maglia) I o R1 R2 2° Legge di Kirchoff In ogni maglia di un circuito la somma algebrica delle tensioni (con il segno appropriato in funzione del verso di percorrenza della maglia stessa) è pari a zero. Vi 0 Generatori di f.e.m. reali In realtà, in un generatore reale: o + Ri - resistenza interna I R I VRi o VR da cui: R Ri Ri o IR i “caduta di potenziale” su Ri R Ri VR IR o R R Ri o 1 Ri / R o Generatori di f.e.m. reali I gen. f.e.m. dissipano energia internamente + o - Ri schematizza: dLint/dt = I2Ri I R Ri resistenza interna generatore Wgen = I o = I2 Ri + I2 R (bilancio energetico) o = I Ri+I R 2°Legge di Kirchoff (x 1 maglia) VR= IR= o - IRi o Misura della f.e.m. o + o - Ri schematizza: dLint/dt = I2Ri I Ri resistenza interna generatore R VR IR o R R Ri o 1 Ri / R o per misurare o occorre che R , ovvero I = 0 ( misura a circuito aperto) Esercizio 6.1 Un generatore ideale di f.e.m. = 12 V e è chiuso sul circuito rappresentato in figura con i valori R1 = R2 = R3 = 10 W. Calcolare differenza di potenziale fra A e B. f.e.m. R1 A R2 R3 B Esercizio 6.2 Un generatore di f.e.m. = 12 V e resistenza interna Ri = 0.2 W è chiuso sul circuito rappresentato in figura con i valori R1 = R2 = R3 = 10 W. Calcolare la potenza dissipata su R3. f.e.m. Ri R1 R2 R3 Esercizio 6.3 Un generatore di f.e.m. E0 = 10 V e resistenza interna Ri = 10 W, è collegato al sistema di tre resistenze, ognuna di valore R = 200 W come in figura. Calcolare: a) la d.d.p. fra i punti A e B; b) la potenza dissipata su R2 ; c) la potenza erogata dal generatore. A E0 Ri R1 R2 R3 B Scarica di un condensatore C carico con qo + Chiudendo S: scorre I(t) uguale in tutto il circuito I stazionaria VR VC t dq dt q RC q (0) 0 - VC S R qt ItR C dq ma: I dt q (t ) I C VR dqt qt dt RC q(t) t t ln RC τ qo q(t) q o e t τ τ RC τt q(t) q o e con: τ RC t qo τ e dq I (t) dt τ I(t) Io e t τ t qo τ e RC t Vo τ e R Vo con: Io R qo VR (t) IR e C t τ VC (t) Voe q,I VR ,VC V0 , I0 , q0 e t τ @ 37% t t t τ q(t) q o e t τ I (t ) Ioe t τ q,I, e t τ t Energia totalmente dissipata in R: U I (t ) o 2 Rdt o 2 2t Vo e τ dt R 1 RCVo2 2R 1 CVo2 = energia iniziale in C 2 q(t) q o e t τ I (t ) Ioe t τ q,I, e t τ t Energia rimasta in C al tempo t*: 1 1 2 U CVC t * C Vo 2 2 t 2 τ e Carica di un condensatore Chiudendo T: scorre I(t)=dq/dt Vo C T R q Vo VR VC VR IR Vo C dq q R Vo dt C q (t ) t dq (Vo C q ) q (0) 0 t τ q(t) q f (1 e ) dq 1 (VoC q) dt RC dt RC ln( VoC q(t ) t ) (VoC q(0)) RC dove: qf VoC ; τ RC q(t) q f (1 e q(t) VC(t) C t τ ) t Vo(1e τ ) t Vo τ e dq I (t ) dt R VR (t) IR Voe q,VC I,VR t τ (1e ) e t t τ t τ t Ricapitolando: Energia fornita generatore 2 o V U Vo I (t ) dt e R o o t τ dt CV 2 o Energia accumulata in C U C 2 q 1 f 1 CV 2 C 2 2 o Energia dissipata in R 2 o V U R I (t ) Rdt e R o o 2 2t τ 1 dt CVo2 2 Esercizio 6.4 Si consideri, nel circuito rappresentato in figura, la carica dei due condensatori C1 = C2 = 20 μF ad opera del generatore con V0 = 10 V attraverso le due resistenze R1 = R2 = 400 kΩ. Si calcoli: a) la costante di tempo τ del circuito; b) il valore di VAB(t*) e dell’energia UC(t*) accumulata nel sistema dei due condensatori al tempo t* = 4 s. C2 C1 A B V0 R1 R2 Esercizio 6.5 Due condensatori di capacità C1 = 100 mF e C2 = 200mF sono caricati separatamente a differenze di potenziale rispettivamente V1 = 10 V e V2 = 20 V. I condensatori vengono quindi staccati dai generatori e collegati in parallelo fra di loro. Il sistema dei due condensatori in parallelo viene poi fatto scaricare su una resistenza di valore R = 100 KW. Calcolare la d.d.p. ai capi dei condensatori dopo t* = 10 s dal collegamento con la resistenza. C1 V1 C2 V2 Esercizio 6.6 Due condensatori rispettivamente di capacità C1 = 4 mF e C2 = 6 mF sono inizialmente caricati separatamente alle tensioni V1 = 200 V e V2 = 350 V. Vengono quindi connessi in parallelo come in figura attraverso la resistenza R. Determinare: a) le tensioni finali V’1 e V’2 e b) l’energia dissipata su R dopo un tempo infinito dal collegamento in parallelo. Esercizio 6.6 Un condensatore di capacità C = 100 mF viene caricato alla differenza di potenziale V0 = 100 V e quindi fatto scaricare su una resistenza con valore R = 10 kΩ posta in parallelo a una barretta fatta di materiale con resistività = 10 Ωּm di sezione uniforme S = 0.5 cm2 e lunga L = 10 cm. Si calcolino i valori dell’energia elettrostatica accumulata nel condensatore al tempo t* = 2 s dopo l’inizio della scarica. C R