Capitolo 2
TRA NATURA E CULTURA
1
Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004
Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
Psicologia ingenua: cultura come sistema
onnicomprensivo e monolitico di conoscenze,
significati, valori e pratiche, condiviso e
distribuito in modo sostanzialmente omogeneo
in una data società
“Culturale” distinto da “naturale”
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
Il dilemma “natura-cultura”
• La predominanza della natura sulla cultura
Rousseau: cultura come fattore di corruzione che
deteriora l’innocenza primitiva
dell’individuo; mito del “selvaggio buono”
Gesell: maturazione come decorso naturale e
automatico dei processi di sviluppo in base
alle informazioni genetiche
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
• La predominanza della natura sulla cultura
Prospettiva innatista: la dotazione genetica attiva
condotte specie-specifiche condivise da tutti gli
esseri umani
Rischio di determinismo biologico
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
• La predominanza della cultura sulla natura
Kant: cultura come capacità umana di porsi
traguardi arbitrari; condizione necessaria
per la libertà umana
Hegel: cultura come processo di liberazione dal
sé naturale; cultura come formazione,
poiché attribuisce forma all’individuo
Watson: cultura come calco che plasma interamente
l’individuo
5
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
Processi di differenziazione:
ogni cultura è un sistema unico e irripetibile
Differenze irriducibili tra le varie culture
Impossibilità di un punto di vista metaculturale o
sovra-culturale
Prospettiva del costruzionismo socio-culturale
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• L’interdipendenza tra natura e cultura
Rapporto di interdipendenza tra natura e cultura,
che prevede forme contemporanee e reciproche di
interazione “gene-ambiente”
La cultura dipende dalla natura nel medesimo tempo
in cui media la natura (da cui dipende) per renderla
ottimale alle proprie condizioni di vita, senza cadere
nel determinismo biologico o culturale
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Ecologia e cultura
Psicologia ambientale: studio dell’influenza delle
variazioni ambientali e climatiche sull’elaborazione
della cultura
•Temperatura
Caldo elevato  aumento di stress, condotte aggressive,
violente e delinquenziali. Maggiore estroversione ed
espressività emotiva
Freddo intenso  aumento di depressione, ansia e insonnia.
Inibizione emotiva e introversione
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• Luminosità
Regolazione dei ritmi circadiani e della produzione di
melatonina
Luminosità intensa  atteggiamenti prosociali e
amichevoli, ospitalità e benevolenza verso stranieri
Luminosità scarsa  tendenza a isolamento,
riservatezza, alcolismo e depressione (disordine
affettivo stagionale)
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
La genetica comportamentale
Gene: segmento di DNA di uno dei cromosomi della
cellula, trascritto in una sequenza di acido ribonucleico
(RNA) e successivamente tradotto in una sequenza di
aminoacidi, chiamata catena polipeptidica
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Genotipo: corredo genetico immutabile ereditato dai
genitori
Fenotipo: insieme dei caratteri che l’individuo
manifesta in un certo momento della vita; dipende
dalle interazioni fra geni e fra geni e ambiente
Plasticità fenotipica: capacità di cambiare il proprio
fenotipo al cambiare dell’ambiente
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
Genetica umana: studio degli alberi genealogici,
dell’eredità multifattoriale, della citogenetica e della
genetica delle popolazioni
Genetica comportamentale: studio dell’influenza
delle componenti genetiche sulla variabilità
fenotipica di un dato tratto psicologico
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Correlazione genotipo-ambiente (GA): connessione
tra le influenze genetiche e le influenze ambientali che
incidono su un dato carattere
• Correlazione GA di tipo passivo: grado in cui i bambini
condividono con i membri della propria famiglia sia i fattori
ereditari che le condizioni ambientali
• Correlazione GA di tipo reattivo: esperienze del bambino
provocate dalle reazioni che persone conosciute, ma non i
familiari, manifestano in risposta alle sue propensioni genetiche
• Correlazione GA di tipo attivo: selezione di situazioni
ambientali correlate con le proprie propensioni genetiche 
“scelta e costruzione della propria nicchia ambientale”
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Interazione “genotipo x ambiente” (G x A):
studio dei processi attraverso i quali gli effetti
dell’ambiente dipendono dalla presenza di un certo
genotipo in virtù di relazioni condizionali reciproche
Geni regolatori: governano l’espressione differenziale dei
geni in funzione delle condizioni ambientali e delle
interazioni cellulari
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Allelomorfi o alleli: due versioni dello stesso gene che
occupano la stessa posizione relativa (locus) su una data
coppia di cromosomi omologhi
• Sono alla base delle differenze nell’espressione di un carattere
fenotipico (per es., il colore degli occhi)
• Il carattere fenotipico che essi codificano dipende dalla maggiore
forza espressiva dell’uno o dell’altro allele (legge della
dominanza di Mendel)
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• Le variazioni che gli alleli possono generare sono di due tipi:
- omozigotiche  gli alleli sono identici
- eterozigotiche  due alleli diversi di un certo gene per un
dato carattere
• Gli alleli possono generare effetti diversi:
- pleiotropia  un gene produce molteplici effetti fenotipici
- poligenia  un tratto fenotipico è influenzato da più geni
- epistasi
 un gene (epistatico) sopprime l’espressione
di un altro gene (ipostatico) che non è su allele
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
Ereditabilità: la proporzione della varianza
fenotipica che può essere spiegata in modo
probabilistico dalle differenze genetiche fra
gli individui in un dato ambiente
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
Il metodo dei gemelli e il metodo dell’adozione
Per ottenere una misura dell’ereditabilità dei tratti si ricorre
a tre metodi:
a)
b)
c)
il metodo dei gemelli allevati nello stesso ambiente
il metodo dei gemelli allevati separatamente
il metodo dell’adozione
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
a) Il metodo dei gemelli allevati nello stesso ambiente
• Distinzione tra gemelli identici o monozigoti (MZ) e
gemelli fraterni o dizigoti (DZ)
• Assunti di base:
- i due tipi di gemelli MZ e DZ si possono distinguere tra loro in
modo attendibile
- i risultati ottenuti dal confronto fra gemelli MZ e DZ si possono
estendere all’intera popolazione
- i gemelli MZ e DZ sono allevati in ambienti uguali
Presupposto dell’omogeneità degli ambienti
(equal environment assumption)
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a)
Il metodo dei gemelli allevati nello stesso ambiente (continua)
• Se emergono differenze tra gemelli MZ e DZ, sono imputabili a
fattori genetici e calcolate in base alla formula
2 (rMZ – rDZ)
r = indice di correlazione fra comportamenti dei gemelli MZ o DZ
• Limiti:
è stato messo in discussione il concetto di omogeneità degli
ambienti, in quanto in numerosi studi l’ambiente è
sistematicamente più omogeneo per i gemelli MZ
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
b) Il metodo dei gemelli allevati in ambienti separati
• Distinzione fra gemelli allevati insieme (MZI e DZI) e
allevati in ambienti separati (MZS e DZS): se le somiglianze
restano elevate, ciò è da attribuire all’incidenza di fattori genetici
• Risultati:
i gemelli MZI sono più simili fra loro rispetto a MZS per diverse
funzioni psicologiche, come l’intelligenza e la personalità
I tratti psicologici sono significativamente influenzati da fattori
genetici; l’ambiente culturale e familiare hanno influenza limitata
su questi tratti
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b)
Il metodo dei gemelli allevati in ambienti separati (continua)
• Limiti:
- negli studi iniziali le coppie di gemelli sono state separate
solo dopo anni in cui erano cresciuti insieme
- i gemelli separati sono stati spesso allevati da membri diversi
della stessa famiglia, avevano numerosi contatti fra loro e le
osservazioni erano condotte dagli stessi ricercatori
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
c)
Il metodo dell’adozione
• Applicazione allo studio della schizofrenia:
- studio di bambini figli di genitori schizofrenici, adottati da altre
famiglie e successivamente diagnosticati schizofrenici (gruppo 1)
- il gruppo 1 è confrontato con un gruppo di controllo di bambini
figli di genitori non schizofrenici, adottati e non diagnosticati
schizofrenici da adulti (gruppo 2)
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
b)
Il metodo dell’adozione (continua)
• Risultati:
la schizofrenia avrebbe un’eziologia genetica, poiché la
percentuale di bambini adottati, figli di genitori schizofrenici,
che diventerebbero a loro volta schizofrenici (anche se
cresciuti in contesti familiari diversi) è significativamente
superiore alla percentuale dei bambini del gruppo di controllo
• Limiti:
- diagnosi improprie di schizofrenia
- mancata considerazione delle condizioni ambientali di sviluppo
- adozione selettiva e dopo i quattro anni
- interviste non standardizzate
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
Genomica e comportamento
Genomica: studio dell’insieme di tutti i geni in quanto sistema
dinamico, al fine di comprendere le loro reciproche interazioni e
la loro influenza sui meccanismi biologici e sulla fisiologia
A.
Genomica funzionale: studio dei processi e dei meccanismi
di funzionamento dei geni; ricorso ad animali modello e analisi
“dal basso verso l’alto”
B.
Genomica comportamentale: analisi “dall’alto verso il
basso” del funzionamento dei geni; in particolare, studio della
possibile influenza di specifici geni (o costellazioni di geni) sulla
psicopatologia
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
A. La genomica funzionale
• Manipolazione genetica: “spegnimento” (knock-out) di alcuni
geni presenti nell’organismo allo stato naturale e “accensione”
(knock-in) di geni che normalmente non sono presenti
nell’animale, per accertare in entrambi i casi gli esiti delle
mutazioni
• Profilo dell’espressione genica: sintesi di RNA messaggero
(mRNA) trascritto dal DNA e formante una struttura in base a cui
gli aminoacidi sono raggruppati in sequenze nel processo di
traduzione. Il profilo dell’espressione genica consente di
accertare quali geni siano attivati in occasione di un certo evento
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
A.
La genomica funzionale (continua)
• Proteomica: studio della funzione delle proteine che risultano dalla
traduzione del RNA
Introni: segmenti di DNA non tradotti in sequenze di aminoacidi
Esoni: segmenti di DNA saldati insieme che escono dal nucleo per
essere tradotti in sequenze di aminoacidi
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
B. La genomica comportamentale
• Concatenazione (linkage): condizione di “solidarietà” fra certi
geni che si manifestano sempre associati in quanto situati sullo
stesso cromosoma; sono ereditati a gruppi secondo la loro
combinazione originaria
• Specifici caratteri psicologici e disordini psicopatologici sono
spesso collegati agli effetti di numerosi geni
Loci cosegreganti con caratteri quantitativi
(quantitative trait loci, QTL)
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
Evoluzione e cultura
Natura e cultura sono processi inarrestabili e continui che si
modificano in modo incessante in funzione delle situazioni
generali e specifiche
Evoluzione biologica
Evoluzione culturale
Psicologia evoluzionista: analisi dell’evoluzione della specie
umana sotto il profilo sia genetico che culturale
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
Meccanismi e processi dell’evoluzione biologica
• La deriva genetica: produce nel tempo variazioni casuali delle
frequenze geniche.

E’ dovuta alla dimensione ridotta di una popolazione,
all’isolamento, al fatto che una popolazione sia avviata da un
numero esiguo di individui (principio del fondatore)

Produce il cambiamento delle frequenze geniche nel tempo,
l’incremento dell’omogeneità genetica e un aumento delle
divergenze e delle distanze genetiche fra popolazioni diverse
isolate. Influenza in modo indifferenziato tutti i geni

Esempi di popolazioni in cui la deriva genetica è stata
consistente: sardi, islandesi, baschi, ebrei, eschimesi…
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
• La migrazione: favorisce lo scambio fra individui appartenenti a
popolazioni diverse e incrementa la mescolanza genetica e la
ricombinazione del pool genico di una popolazione.
 Dipende dalla tendenza degli esseri umani a spostarsi, a
muoversi e a esplorare il territorio
 Piccole migrazioni: di natura individuale o familiare, limitate a
piccole e medie distanze
 Grandi migrazioni: spostamento di gruppi di individui da un
continente a un altro. Comportano spesso processi di
colonizzazione e di espansione e sono essenziali per ricostruire
l’albero evolutivo delle varie popolazioni umane
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
• La mutazione: alterazione nella sequenza nucleotidica del DNA che
cambia la struttura e, a volte, anche l’espressione di un gene

Non avviene in risposta ai bisogni dell’organismo, né
dell’ambiente

Raramente una mutazione è vantaggiosa: più spesso è nociva,
nella maggioranza dei casi è selettivamente neutra. Di norma,
la selezione naturale elimina con il tempo le mutazioni
dannose
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
La selezione naturale
• Inizialmente proposta da Darwin (1859) per spiegare come mai
alcune specie si estinguono mentre altre si espandono (fenomeno
della lotta per l’esistenza)
• In risposta alle condizioni ambientali, la selezione naturale cambia
gradualmente le proporzioni dei vari tipi di geni all’interno di una
popolazione
• I nuovi genotipi influenzano lo sviluppo di fenotipi che diventano
più capaci di affrontare le condizioni di un certo ambiente e
adattarvisi
Fitness darwiniana
Fitness più elevata = maggiori probabilità di sviluppo
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
La selezione naturale (continua)
• Esito della selezione naturale: aumento delle capacità di
adattamento dell’organismo a un dato ambiente grazie
all’assimilazione di una nuova o diversa caratteristica che aumenta
le probabilità dei suoi geni di essere presenti nella generazione
successiva  sopravvivenza del più adatto
• Tre requisiti:
- attendibilità
- economia
- efficienza
Valore di sopravvivenza
• Concetto di evoluzione graduale: la selezione naturale procede
in modo progressivo e senza salti, lungo un continuum di variazioni
adattative (gradualismo filetico)
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
La selezione naturale (continua)
Osservazioni:

l’esito della selezione naturale non consiste necessariamente in una
soluzione ottimale per l’organismo
Es: la collocazione dei vasi sanguigni e del nervo ottico all’interno della retina
ne favorisce il distacco e produce la macula cieca

il significato di adattamento non è chiaro e può essere interpretato
come una forma di “panglossianismo” (il mondo attuale è il migliore
dei mondi possibili) o implicare una finalità e intenzionalità
progettuale

il concetto di adattamento, per certi versi, risulta antitetico a quello
di evoluzione: se gli animali fossero perfettamente adattati non
avrebbero bisogno di evolvere
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
Un esempio di evoluzione genetica: i gruppi sanguigni
Tre forme del gene, localizzato sul cromosoma 9:
A
B
0
Quattro tipi di individui:
A AB
B
0
Esempio di polimorfismo genetico
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
Tale polimorfismo varia in modo rilevante in funzione della
popolazione di appartenenza.
Es: distribuzione geografica del gene 0:
 60% in Europa e Asia
 98% nella popolazione americana
Fattore Rh: è un antigene eritrocitario scoperto nel 1940
 presenza dell’antigene = Rh+
 assenza dell’antigene = RhIl fattore Rh- è significativamente più diffuso in Europa (baschi,
50,4%) che in Asia e Africa
37
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
Fra selezione e istruzione
Da che cosa dipende la definizione del sé?
- Dalla selezione di informazioni genetiche già contenute
nel genoma?
- Dall’esperienza culturale e dall’apprendimento?
- Da un’interazione fra i processi precedenti?
A.
B.
L’innatismo neodarwiniano
L’istruzionismo
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
A. L’innatismo neodarwiniano
• La struttura del sistema nervoso non è determinata né modificata
in modo sistematico in risposta a influenze esterne
• L’ambiente ha la funzione di attivare e selezionare circuiti neurali
già preesistenti e consolidare pattern di attività nervosa
•
Darwinismo neurale: la definizione del sé dipende dal
funzionamento delle strutture nervose in base a tre principi
- ridondanza (si producono più sinapsi di quelle utilizzate)
- utilizzo (solo le sinapsi utilizzate sono conservate)
- sottrazione (le sinapsi non utilizzate sono eliminate)
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
L’innatismo neodarwiniano (continua)
L’innatismo neodarwiniano si ricollega alla posizione del
preformismo secondo il quale:
• lo sviluppo consiste nel dispiegarsi di un piano preordinato
contenuto in potenza nell’uovo fecondato
• l’embrione sarebbe un modello completo e microscopico
dell’organismo adulto (ipotesi dell’homunculus)
• lo sviluppo procede in modo costante e progressivo, per crescita
lineare, ed è determinato dai geni
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
L’innatismo neodarwiniano (continua)
• La cultura è al servizio del genoma
• La cultura costituisce l’attuazione di un’espressione all’interno di
un ventaglio di piste già prestabilite a livello genomico
• La sua effettiva realizzazione consisterebbe nella progressiva
definizione di un percorso attraverso il mantenimento di una
serie di connessioni nervose e l’eliminazione di altri circuiti
neurali
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
La memetica
Se la selezione naturale conduce alla sopravvivenza dei più adatti,
come si spiega il fenomeno dell’altruismo evoluzionistico e
biologico (sacrificio di sé a vantaggio di altri)?
• Hamilton: concetto di fitness complessiva  l’atto altruistico
aumenta la capacità riproduttiva del ricevente a spese del
donatore, ottenendo però un vantaggio globale superiore per il
gruppo.
• Dawkins: concetto di gene egoista  i geni sono replicatori di
se stessi; gli organismi si riducono a essere dei mezzi per la
riproduzione dei geni, che rimangono immortali
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
La memetica (continua)
• Concetto di meme: elemento di una data cultura che può essere
trasmesso da un individuo all’altro per via non genetica, in
particolare attraverso l’imitazione
• La cultura è diretta dai geni: essa è considerata una conseguenza
del genotipo, in quanto costituisce un mezzo per la replicazione
genetica
• In quanto fenomeno biologico, cultura = memetica = studio dei
memi, che trovano la loro espressione più efficace nel linguaggio
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
B. L’istruzionismo
• L’attività nervosa, generata dalle condotte del soggetto in
interazione con l’ambiente, induce la formazione di nuove
connessioni sinaptiche in aggiunta a quelle preesistenti
• Plasticità neurale: se l’assone di un neurone A è abbastanza
vicino per eccitare un neurone B in modo ripetuto e consistente,
in A o B o in entrambi si producono cambiamenti metabolici, per
cui l’efficienza di A risulta potenziata
• Scoperta del potenziamento a lungo termine (PLT) per
comprendere la plasticità neurale e la memoria
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
L’epigenetica
• L’espressione dei programmi genetici assume percorsi
differenti di sviluppo in relazione alle condizioni ambientali
• Waddington: a partire da uno stato iniziale di
totipotenzialità, lo sviluppo consiste nel progressivo
restringimento dei percorsi evolutivi in funzione delle
condizioni ambientali (epigenesi probabilistica)  paesaggi
epigenetici
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
L’epigenetica (continua)
• Canalizzazione dello sviluppo: espressione dei vincoli e delle
opportunità offerti congiuntamente dai fattori genetici e da
quelli ambientali
• Lo sviluppo è un continuo processo epigenetico in funzione
del contesto e delle interazioni con gli altri
Fenomeno dell’induzione
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
Occorre riconoscere l’autonomia della cultura, in
quanto totalità delle informazioni non genetiche
(extragenetiche) che fornisce schemi interpretativi,
coerenza e direzione agli esseri umani.
La cultura consente la definizione del sé, l’attribuzione
di significato agli eventi e la gestione dell’ambiente
nella sua globalità
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
Coevoluzione fra biologia e cultura
• Processo di interdipendenza bidirezionale, reciproco e
progressivo nel tempo
• La configurazione storica di un soggetto è data dal
contributo congiunto di geni, ambiente culturale e delle
interazioni tra esse
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
• Teoria della doppia ereditarietà (o teoria coevoluzionistica):
la storia di un soggetto o di un gruppo umano è guidata sia
dalla selezione naturale sia dalla selezione culturale
• Ciò porta alla costruzione della propria nicchia, intesa come
processo in grado di modificare le pressioni della selezione
naturale e di regolare il confronto e l’interazione tra
organismo e ambiente
• Tuttavia evoluzione biologica ed evoluzione culturale
procedono secondo regole e dispositivi differenti
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
• Evoluzione biologica
• Evoluzione culturale
- È governata dal ritmo delle
generazioni
- Può avere una diffusione più
rapida e un ritmo più veloce
- Avviene solo per linea
verticale (di padre in figlio)
- Può avvenire in modo
verticale, obliquo o orizzontale
- Non può implicare
l’assimilazione di tratti
acquisiti
- Può implicare l’assimilazione
di tratti acquisiti
- È frutto di una pianificazione
intenzionale
- È determinata dal caso
50
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Capitolo 2. TRA NATURA E CULTURA
Conclusioni
L’interdipendenza reciproca fra geni e cultura, per cui
l’ambiente influenza il funzionamento dei geni, così come i
geni influenzano l’ambiente, consente di superare ogni falsa
dicotomia fra natura e cultura
Non esiste una natura umana indipendente dalla cultura
51