Laboratorio di sperimentazione e ricerca sull’educazione allo sviluppo
Il cooperative learning:
elementi
La cooperazione
Certamente nella natura esiste l’aggressività, ma esiste anche la sana
competizione ed esiste pure un forte istinto verso il comportamento
sociale e cooperativo.
Queste forze non agiscono in modo indipendente, ma insieme, come
un tutto.
Vi sono pure forti evidenze a indicare che nello sviluppo sociale e
biologico di tutte le creature viventi, di questi istinti, l’istinto alla
cooperazione è il più dominante e biologicamente
il più importante …..
E’ probabile che l’uomo debba più all’operare di questo principio che a
qualsiasi altro nella sua evoluzione biologica e sociale.
(A.Montagu, 1966)
Il soggetto dell'educazione
Perché considerare l’educando semplicemente come un soggetto
passivo dell’educazione? L’educando è un vivente. Come tale non può
assimilare virtù e verità se non con un processo vitale e quindi
eminentemente attivo. L’educazione è un’opera di collaborazione tra
l’educatore e l’educando perché il ragazzo non è una cosa ma una
persona.....
Non c’è il giovane, ma i giovani. Non esiste il tipo umano universale,
ma ogni individuo è un caso a sé stante, con fenomeni propri, con
sviluppi e complicanze assolutamente originali.
La natura non si ripete mai.
(Don Carlo Gnocchi da “Educazione del cuore” 1937)
Il gruppo
Tipi di relazioni
Sei direttivi di un’azienda siedono attorno ad un tavolo e si chiedono: “Che cosa
ne faremo del materiale di scarto delle miniere? Veniamo incontro alle richieste
della protezione ambientale o ne traiamo ancora un profitto?” I direttivi
cominciano a discutere a tre piani alternativi di smaltimento. Alla fine concordano
sulle responsabilità di ogni persona nell’assicurare che i piani siano applicati nel
modo corretto. Dopo un prolungato esame, uno dei piani è messo in prova e ogni
direttivo si impegna a mobilitare i suoi subordinati per porre in atto il piano di
azione.
Il responsabile della gara grida: “Attenzione!Pronti via!” Gli sprinter scattano,
corrono sulla pista. All’arrivo si buttano avanti, in un estremo tentativo di vincere
sugli avversari.
Un giovane siede al piano. Per la ventesima volta comincia un concerto di Chopin.
La sua attenzione è rivolta alla musica. Ma parte della sua mente controlla la
qualità dell’interpretazione. Dopo due o tre minuti si ferma e dice a se stesso: “Lo
ritenterò ancora un volta e fino a che non riesca a eseguirlo perfettamente”.
Il gruppo
L’interazione faccia a faccia
Non corrisponde ad un comportamento ben definito quanto più in
generale ad un atteggiamento di disponibilità a cogliere e promuovere
tutto ciò che può “facilitare” l’impegno e lo sforzo comuni.
Il concetto può essere descritto come conoscenza reciproca, fiducia,
accettazione, rispetto, attenzione, sincerità, onestà, apertura e stima,
riconoscimento delle diversità e dei valori, tolleranza per l’errore e
accettazione della correzione, sensibilità e attenzione ai bisogni e problemi
dell’altro.
Il gruppo
La comunicazione
Precondizioni di una comunicazione efficace:
-A livello psicologico
- accettare il rischio di aprirsi all’altro / essere il più aperti possibile /
sviluppare un’accettazione reciproca / condividere idee, sentimenti,
emozioni / partecipare esperienze positive e personali / aprirsi in momenti
di stress /
-A livello di credibilità
- essere attendibili rispetto al proprio interlocutore e rispetto al contenuto
dell’informazione
- A livello di pragmatica comunicativa
-essere accettati dall’interlocutore (condizione di sincerità) / fare talune
supposizioni sull’adeguatezza del proprio interlocutore (condizioni
preparatorie) / essere riconosciuto e accettato come interlocutore (condizioni
essenziali)
Il gruppo
La comunicazione
Competenze per comunicare in modo efficace:
-Sul versante espressivo
- rendere personali i messaggi / formulare i messaggi in modo chiaro
completo e specifico / esprimere messaggi verbali e non verbali coerenti
-Sul versante ricettivo
- ritenere attendibile il proprio interlocutore / possedere un adeguato
background culturale / controllare il significato del messaggio ricevuto /
rispondere non esagerando né minimizzando il significato di ciò che viene
comunicato / evitare risposte di tipo valutativo, interpretativo e
comunicanti atteggiamenti di superiorità / formulare domande precise e
chiedere eventuali spiegazioni / rispondere in modo chiaro ed esplicativo
Il gruppo
La comunicazione
Competenze per costruire e mantenere un clima di fiducia reciproca e calore:
-Valorizzare l’interlocutore
- comunicare considerazione e stima per l’altra persona / comunicare
all’altro che si apprezzano e si riconoscono le sue doti
-Esprimere calore
- saper descrivere direttamente i propri sentimenti / avere un tono della
voce flessibile per esprimere e comunicare diverse intenzioni / esprimersi
dimostrando di percepire i sentimenti dell’emittente / assumere una
posizione del corpo che comunica partecipazione e attenzione / mantenere
la relazione con l’altro attraverso gli occhi, il contatto fisico e i gesti
Il gruppo
La leadership distribuita
La leadership è l’insieme di abilità apprese che tutti con un minimo di
capacità possono acquisire. La partecipazione responsabile al gruppo e la
leadership dipendono entrambe da un comportamento flessibile, dall’abilità
a diagnosticare quali comportamenti sono necessari in un particolare
momento affinché il gruppo funzioni in modo efficace e dall’abilità di
adempiere questi comportamenti o ottene
re che altri li adempiano.
Un membro abile o leader deve perciò essere capace di rendersi conto se una
data funzione è necessaria in un gruppo e deve sapersi adattare
sufficientemente in modo da fornire i diversi tipi di comportamento
necessari per le diverse situazioni.
In più un membro efficace di un gruppo o un leader dovrebbe essere capace
di utilizzare le abilità di altri membri del gruppo per fornire azioni
necessarie al gruppo.
(D.W.Johnson & F.P.Johnson, 1991)
Il conflitto: i presupposti
-Conflitto emozionale
-Conflitto di interesse
-Conflitto di valori e credenze
-Conflitto cognitivo
-Conflitto di scopi
-Conflitto sulla sostanza
Il conflitto: le strategie di superamento
-Dominio (vincente - perdente)
-Integrazione (vincente - vincente)
-Accomodazione (perdente –vincente)
-Fuga difensiva (perdente – perdente)
-Compromesso (né vincente né perdente)
La soluzione dei problemi
Pensare verticale
Il gruppo
Pensare laterale
Si è preoccupati della correttezza
Si è interessati alla ricchezza
Si seleziona la strada da percorrere escludendo
altri percorsi
Non si selezionano strade, ma se ne aprono di
nuove
Si cerca l’approccio più promettente ad un
problema
Si generano quanti più approcci alternativi
possibili
Ci si muove in una direzione ben definita,
seguendo un approccio o una tecnica precisa
Ci si muove allo scopo di muoversi. Non si è
mossi verso qualcosa ma dall’interesse di
muoversi.
Si progetta un esperimento per mostrare l’effetto
di qualcosa
Si progetta un esperimento per vedere se un’idea
deve essere modificata
Ci si muove sempre in una direzione
Ci si muove intorno senza scopo o direzione
Si dice: “so cosa sto cercando”
Si dice: “sto cercando, ma non so cosa sto
Si è analitici. All’asserzione “Ulisse è stato un
ipocrita” si risponde “Non è vero, Ulisse non è
Si è provocanti. All’asserzione “Ulisse è stato un
ipocrita” si risponde “Molto interessante, come sei
stato un ipocrita”
cercando fino a che non l’avrò trovata”
arrivato a questa conclusione?”
Il gruppo
Il processo decisionale
Modalità decisionali
Tempo richiesto
Qualità della
decisione
Soddisfazione dei
membri
Responsabilità
dei membri
Autoritaria
breve
scarsa
bassa
scarsa
Attraverso esperti
breve
buona
bassa
scarsa
Attraverso consultazione
individuale dei membri
variabile
discreta
bassa
scarsa
Autoritaria dopo una
discussione di gruppo
per lo più
lungo
buona
discreta (per
scarsa
Lasciata ad una minoranza
breve
buona/discreta
scarsa
scarsa
Per votazione e
maggioranza
breve
buona/discreta
scarsa
scarsa
Attraverso la ricerca del
consenso
lungo
buona
alta
alta
(dipende dal nr
dei membri)
chi sente di aver
esercitato
influenza)
L’insegnante
Formazione di gruppi eterogenei
Modalità di formazione:
-Per scelta casuale
-Per scelta casuale secondo un criterio di stratificazione
-Per scelta dell’insegnante
-Per auto-selezione degli studenti
L’insegnante
Insegnamento diretto delle competenze
-Competenze e comportamenti utili alla formazione del gruppo (muoversi senza
fare rumore, parlare sottovoce, non spostarsi dal gruppo, non monopolizzare gli
interventi …)
-Competenze e comportamenti per migliorare il funzionamento del gruppo
(ascoltare e condividere, fare domande, incoraggiare la partecipazione, chiedere aiuto,
stimolare chi è demotivato..)
-Competenze e comportamenti cognitivi per una migliore elaborazione dei
contenuti ( riassumere, correggere, sottolineare l’importanza di alcuni aspetti..)
-Competenze e comportamenti che stimolano un ulteriore approfondimento
(sapere criticare le idee senza criticare le persone, sapere differenziare idee e
ragionamenti, formulare domande che approfondiscano, richiedere di giustificare
affermazioni..)
L’insegnante
Controllo: monitoring e processing
MONITORING: il controllo durante
-Scegliere le competenze che devono essere osservate
-Decidere se svolgere l’osservazione da solo o con uno studente
-Decidere come svolgere l’osservazione, se e quando intervenire e la valutazione da
attribuire alla sua applicazione
-Predisporre una scheda di osservazione
PROCESSING: il controllo ex-post
Può essere svolto utilizzando i dati dell’insegnante e/o osservatore oppure in gruppo
senza le osservazioni dell’insegnante, sempre con la predisposizione di una scheda
L’insegnante
Valutazione: individuale e di gruppo
In genere devono essere valutati il miglioramento ed il progresso nelle competenze
sociali.
Il cooperative learning privilegia la valutazione individuale, perché se è vero che il
compito è svolto in gruppo, il gruppo è sempre strumento di mediazione
dell’apprendimento individuale e l’individuo al suo interno deve mantenere le sue
peculiarità e conseguire i suoi miglioramenti.
L’insegnante
Le competenze dell’insegnante
Nel cooperative learning l’insegnante esperto, rispetto a quello che insegna a tutta la
classe, è colui che sa attivare, organizzare, orientare verso il compito le risorse presenti
negli studenti. Una condizione di buona collaborazione, un rispetto reciproco, la
capacità di superare positivamente i conflitti oltre che controllare e sviluppare sia
quantitativamente che qualitativamente l’apprendimento degli studenti predisponendo
esperienze e percorsi idonei, promuovendo la solidarietà e l’aiuto reciproco tra i
migliori e quelli che si trovano in difficoltà.