Trasfusione di sangue
e di emoderivati
Fonti di sangue
Sangue autologo
Autotrasfusione
Da donatore specifico
Banca
Componenti
Sangue intero
Globuli rossi concentrati
Piastrine
Fresh frozen plasma (FFP)
Crioprecipitati
Sangue intero
Contiene globuli rossi e plasma
Favorisce il ripristino del volume
ematico e migliora il trasporto
dell’ossigeno
Indicazioni alla trasfusione di
sangue intero
Il sangue intero viene impiegato raramente in
clinica, dove è stato quasi completamente
sostituito
dagli
emocomponenti,
unica
eccezione all’uso del sangue intero rimane la
exanguino trasfusione del neonato e più
raramente la grave intossicazione da funghi
(amanita phalloides)
Obiettivo: sostituzione
Emocomponenti
Costituenti
terapeutici
del
sangue
preparati utilizzando mezzi fisici semplici,
con metodi asettici e materiali apirogeni.
La trasfusione con gli emocomponenti
consente di trattare più pazienti con una
sola donazione, fornendo loro dosi più
elevate dello specifico componente di cui
necessitano.
Globuli rossi concentrati
Viene rimosso l’80% del plasma
Si somministra quando vi è una
riduzione dell’ematocrito e
dell’emoglobina, ma con normale
volume plasmatico
Una unità di 240 ml viene somministrata
nell’arco di 2-4 ore
Globuli rossi concentrati
GR privati di
buffy coat
centrifugazione
GR leucodepleti
filtrazione
Globuli rossi concentrati:
caratteristiche
Privati di buffy coat
Leucodepleti
Ematocrito 65% -75%
Emoglobina > 43g
Piastrine < 20x109
Leucociti < 1,2x109
Emoglobina > 40g
Leucociti < 1x106
Possibile filtrazione bedside
Possibile filtrazione bedside
Indicazioni alla
trasfusione di GR
Anemie croniche con Hb<7g/dl o Ht<21%
Hb<8g/dl o<Ht 24%
Hb<9g/dl in paziente in programma per intervento
Hb<10g/dl in paziente sintomatico per anemia in cardiopatia
e/o pneumopatia
Sanguinamento in atto con perdita>30% del volume ematico
Sanguinamento con Hb<9g/dl
Sanguinamento in ipoteso (sistolica <90mmHg, F.C.>120
bpm)
Neonati con Hb<13g/dl
Protocolli di regime iper- o super-trasfusionale nella
talassemia
Exanguinotrasfusione
Quindi ……
Il valore soglia di HB che giustifica la trasfusione di
globuli rossi del paziente adulto è di circa 8 gr/dl in tutti i
casi ad eccezione di quelli che presentano marcata
diminuzione della ossigenazione tissutale ( anormalità
della funzione cardiocircolatoria, respiratoria etc). In tal
caso la soglia potrà essere innalzata sino a 9-10 gr/dl a
seconda delle condizioni cliniche del paziente.
Non esiste indicazione alla trasfusione quando l’Hb sia
superiore a 10 gr/dl.
Nel paziente stabilizzato con anemia cronica il valore
soglia viene considerato 7 gr/dl.
Si ricorda che un’unità di globuli rossi concentrati
incrementa in media il valore di emoglobina di 1 gr/dl o
l’ematocrito del 3% e che la capacità di trasporto di
ossigeno delle emazie trasfuse è massima dopo alcune
ore, tempo necessario alle emazie per riacquistare la
massima efficienza metabolica dopo il periodo di
conservazione.
Piastrine
Vengono somministrate quando si
riduce il numero di piastrine nel sangue
(trombocitopenia)
E’ ottenuto da singolo donatore
sottoposto a piastrinoaferesi utilizzando
un separatore cellulare .
Concentrato piastrinico:
caratteristiche
Piastrine > 3x1011 (300.000.000.000)
Conservazione:o 22°C (+ o – 2°C) in agitazione continua o Max
5 giorni
Le piastrine si danneggiano rapidamente se le unità sono
esposte, anche per brevi periodi, a temperature diverse da
quelle indicate.
Il Concentrato piastrinico deve essere trasfuso al letto del
paziente, in circa 30 minuti,utilizzando filtri per la rimozione dei
leucociti.
Un donatore può effettuare fino ad un massimo di 6
piastrinoaferesi/anno. L’intervallo tra due donazioni consecutive
di cui la prima piastrinoaferesi e la seconda sangue intero deve
essere non inferiore ai 14 gg; se le donazioni sono la prima
sangue intero e la seconda piastrinoaferesi l’intervallo non deve
essere inferiore ad 1 mese.
Indicazioni alla
trasfusione di piastrine
Profilassi delle emorragie nei pazienti medici stabili
con piastrine <10.000/mL
Terapia dell’emorragia nei pazienti medici con
piastrine <20.000/mL
Terapia dell’emorragia in pazienti chirurgici con
piastrine <50.000/mL
Profilassi dell’emorragia nei pazienti chirurgici con
piastrine comprese tra 50.000/mL e 100.000 in
neurochirurgia,procedure a cielo coperto, campi
operatori altamente vascolarizzati
Sanguinamento in atto con tempo di emorragia >15
minuti non dovuto ad uremia o terapia antiaggregante
Componenti plasmatici
Plasma fresco congelato (per
separazione da sangue intero) o plasma
ottenuto mediante aferesi
Plasma virus-inattivato (molto costoso)
Indicazioni alla
Trasfusione di plasma
Nei deficit congeniti o acquisiti di singoli fattori della
coagulazione in presenza di emorragie quando non si
possono utilizzare i concentrati degli specifici fattori
Nella fase acuta della coagulazione intravascolare
disseminata
Nel trattamento della microangiopatia trombotica
(TTP HUS)
Come antagonista degli anticoagulanti orali in
presenza di manifestazioni emorragiche
Trasfusioni massive in presenza di PT e/o PTT
alterati
Plasma-exchange
Gli Effetti Sfavorevoli Della
Trasfusione E Le Principali
Malattie Trasmissibili
Il mito del sangue
Gli Egiziani: bagni di sangue agli
ammalati
I Romani : sangue dei gladiatori morti
nell’arena
Nel Rinascimento : la cura di
Innocenzo VIII
La trasfusione
Nella maggior parte delle trasfusioni
l’adattamento nel ricevente avviene
senza gravi problemi
In alcuni casi possono verificarsi degli
effetti sfavorevoli più o meno gravi
Attualmente si è raggiunto un buon
grado di sicurezza, ma probabilmente
non si raggiungerà mai il rischio zero
Reazioni trasfusionali
Ogni organismo si adatta alla trasfusione
in maniera diversa in rapporto a vari
parametri quali malattia di base, tipo e
quantità di materiale trasfuso, la sua
qualità
(temperatura,
durata
della
conservazione, presenza di virus e batteri,
ecc.), nonché la velocità d’infusione.
Reazioni trasfusionali:
classificazione
Reazioni trasfusionali immediate
Reazioni trasfusionali ritardate
Immunologiche
non immunologiche
Reazioni immediate
Emolisi (incompatibilità AB0)
Febbre (da anticorpi, da contaminazione
batterica)
Allergia (proteine plasmatiche, albumina)
Shock anafilattico (anti-IgA del ricevente)
TRALI -Insufficienza respiratoria acuta
associata a trasfusione (anti-HLA)
Scompenso cardiaco (ipervolemia)
Emolisi non immune (valvole meccaniche)
I gruppi sanguigni
(sistema ABO)
GRUPPO
SUI GR
NEL SIERO
A
Sostanza A
Ac anti-B
B
Sostanza B
Ac anti-A
AB
Sostanza A
Sostanza B
Non anti-B
Non anti-A
0
Non A
Non B
Ac anti-A
Ac Anti-B
Reazione emolitica
La reazione trasfusionale grave si ha quando
globuli che hanno sulla loro membrana
sostanza A o B
vengono trasfusi ad un
soggetto che ha nel siero anticorpi anti-A o
anti-B.
Pertanto:
sangue di gruppo A a
pazienti di gruppo A e AB
sangue di gruppo B a
pazienti di gruppo B e AB
sangue di gruppo O
a
pazienti di gruppo A B AB O
Per questo si dice che:
Il soggetto di gruppo O può dare il sangue a
tutti e ricevere solo sangue di gruppo O
Il soggetto di gruppo AB può ricevere il
sangue da tutti e donarlo solo al soggetto
di gruppo AB
Prevenzione delle
reazioni emolitiche
Si conoscono almeno una trentina di
sistemi gruppo ematici
Quelli clinicamente importanti vengono
sempre rispettati
Il gruppo del donatore viene sempre
ricontrollato
Prevenzione delle
reazioni emolitiche
Il gruppo del ricevente è prima
determinato e poi ricontrollato quando
viene richiesta la trasfusione
Prima della trasfusione viene eseguita
la prova di compatibilità in vitro e il
sistema gestionale la prova di
compatibilità elettronica
Cause degli errori
trasfusionali
Omonimie
Scambio di persona al letto del paziente
ed in sala operatoria
Mancata corretta identificazione dei
campioni di sangue del paziente
Mancata applicazione di protocolli e
procedure
Rischi infettivi da
contaminazione batterica
Si ha quando batteri inquinano in qualche
maniera il sangue o gli emocomponenti che
da esso derivano moltiplicandosi durante la
conservazione.
Particolarmente a rischio
i concentrati
piastrinici che vengono conservati a T.A.
Prevenzione della
contaminazione del sangue
raccolto
Selezione del donatore
Asepsi nel prelievo
Materiali impiegati
Modalità di conservazione
Controlli random di sterilità
Reazioni ritardate
Emolisi (incompatibilità non AB0)
Graft versus Host (linfociti del donatore)
Porpora (anticorpi anti-piastrine)
Alloimmunizzazione (verso antigeni
eritrocitari, piastrinici e leucocitari;
problemi alle successive trasfusoni)
Sovraccarico di ferro
Infezioni virali, protozoarie ed altro
Trasmissione di malattie
Epatiti
AIDS, malaria,sifilide
CMV,mononucleosi
parvovirus,toxoplasmosi
HTLVI e II
Prioni (Creutzfeld-Jacob e sue varianti)?
Prevenzione della
trasmissione di malattie col
sangue
Buon uso del sangue
Ricorso all’autotrasfusione
Selezione dei donatori
Utilizzo dei donatori periodici
Sorveglianza del paziente trasfuso
Prevenzione della
trasmissione di malattie col sangue
Test di laboratorio :
Screening per :
Epatite B e C *
HIV
Lue
Transaminasi
* Anche mediante biologia molecolare
Rischio residuo
HCV
1 su 100.000 trasfusioni
HIV
1 su 500.000 trasfusioni
HBsAg 1 su 70.000 trasfusioni
Conclusioni
Il rischio di trasmissione delle infezioni virali è
molto basso e ulteriormente riducibile con
l’utilizzo di test più sensibili (test antigenici,
NAT)
In futuro l’attenzione sarà rivolta ai virus
emergenti,virus a bassa prevalenza nella
popolazione e forse a nuovi e ancora poco
conosciuti agenti patogeni come, ad esempio,i
prioni
Comportamento
In occasione di ogni trasfusione di sangue è
importante monitorare il paziente attentamente
almeno per i primi 10-15 minuti di infusione al fine di
rilevare tempestivamente e precocemente i segni
clinici di reazione. Molte di queste reazioni, che in
alcuni casi possono mettere a repentaglio la vita del
paziente, richiedono un intervento tempestivo
adeguato.
Particolare
attenzione
deve
essere
posta
nell'evidenziare i sintomi della reazione più temibile,
la reazione emolitica intravascolare acuta.
Prima della trasfusione
Consenso informato
Valuta la sacca (data di scadenza, colore,
presenza di materiale non identificato, nome
paziente, gruppo sanguigno)
Valuta il paziente (nome, cartella clinica)
PA
Temperatura
Valuta respirazione
Valuta sO2
Durante la trasfusione
Dopo 15 minuti dall’inizio della
trasfusione valutare PA, temperatura
corporea, sO2, respirazione
Il paziente potrebbe
presentare:
Dispnea
Tachipnea
Tachicardia
Rumori aggiunti polmonari
SOVRACCARICO
ALLORA
AVVISARE IL MEDICO
INTERROMPERE TRASFUSIONE
POSIZIONARE IL PZ SEMISEDUTO
MANTENERE UNA VENA
PRENDERE I PARAMETRI
(SOPRATTUTTO SO2)
SOMMINISTRARE OSSIGENO A
BASSO FLUSSO
Il paziente potrebbe
presentare:
Febbre, brividi
Malessere, inquietudine, nausea, vomito
Dispnea
Pallore
Ittero
Ipotensione
Tachipnea
Tachicardia
EMOLISI
ALLORA
AVVISARE IL MEDICO
INTERROMPERE TRASFUSIONE E
SOSTITUIRE LA STRUMENTAZIONE
DA INFUSIONE
MANTIENERE UNA VENA
PRENDERE I PARAMETRI
(SOPRATTUTTO SO2)
CAMPIONI PER ANALISI