Inquinamento dell’aria
Può essere definito come
una modificazione
temporanea o permanente
delle sue caratteristiche
chimiche, fisiche,
biologiche, tale da renderla
inadatta a tutti gli organismi
che la utilizzano o
comunque dannosa per
l’ambiente
Criteri della qualità dell’aria
Secondo la WHO del 1973 un criterio della qualità
ambientale definisce la relazione che intercorre tra
l’esposizione ad un inquinante e il rischio di
emergenza di effetti indesiderati in determinate
condizioni ambientali.
Per ESPOSIZIONE di un organismo ad un
inquinante si intende la quantificazione della
concentrazione di inquinante e del tempo di
interazione organismo- inquinante
Per RISCHIO la probabilità o frequenza di
emergenza di eventi indesiderati (morte, malattia,
…) a seguito dell’esposizione dell’organismo
all’inquinante.
I criteri di qualità devono avere come
obiettivo un livello di protezione della
popolazione calcolato in termini di valore di
probabilità, P, prefissato, per cui non si
supera un dato standard.
Se si fissa uno standard CO8ore<10mg/m3,
con P=0,999 significa che solo una persona
su mille potrà essere accettata come esposta
a concentrazioni medie sulle otto ore
superiori a 10 mg /m3 diCO.
La legislazione italiana definisce
inquinamento atmosferico
“Lo stato dell’aria atmosferica
conseguente alla immissione nella
stessa di sostanze di qualsiasi
natura in misura e condizioni tali
da alterare la salubrità dell’aria e
costituire pregiudizio diretto o
indiretto per la salute dei cittadini o
danno a beni pubblici e privati”
Possiamo a grandi linee
distinguere tra inquinamento
atmosferico





diffuso
di origine urbana
esterno di origine industriale
(localizzato)
negli ambienti di lavoro
(localizzato)
negli ambienti civili confinati
(localizzato)
Quando parliamo di inquinamento
atmosferico “diffuso”
Intendiamo la modificazione di
qualità di grandi masse di
atmosfera, che fanno sentire gli
effetti su vasti territori, come le
piogge acide date dall’emissione di
SO2 dalle fabbriche del Nord
Europa e trasportate in Svezia e
Norvegia
Inquinamento diffuso delle
zone urbane
dipende molto dal grado di urbanizzazione e dalle
condizioni meteorologiche. La concentrazione
di inquinanti è solitamente tale da indurre
effetti dannosi di tipo cronico.
Esiste una gradualità di rischio



bambini, malati e donne gravide per cui in ordine sono
più sensibili
la concentrazione di inquinanti è maggiore nelle zone
centrali e in alcune ore della giornata
la concentrazione è maggiore a livello di suolo e piani
più bassi
Caratteristiche fisiche degli
inquinanti
Gli inquinanti si possono trovare in
atmosfera sotto forma gassosa (gas veri
e propri), liquida (vapori) che formano
soluzioni in aria sia sotto forma liquida
che solida (sospensioni di aerosol). Sia i
gas che i vapori una volta dispersi si
comportano allo stesso modo dei gas
ideali per i quali valgono le leggi relative.
Gli aerosol sono miscele in sospensione
nell’aria, di dimensioni variabili.
Gli inquinanti atmosferici
possono essere:


primari cioè in grado di manifestare la
loro tossicità nel momento in cui
vengono emessi nell’aria
secondari costituiti da un gruppo di
composti, non sempre definibili, derivanti
dall’interazione degli inquinanti primari,
responsabili di rilevanti effetti tossici
I principali inquinanti






l’anidride solforosa
gli ossidi di azoto
il monossido di carbonio
il metano
l’anidride carbonica
il piombo
Le conseguenze più evidenti
dell’inquinamento dell’aria
sono:




lo smog
le piogge acide
il buco dell’ozono
l’effetto serra
La tossicità si distingue in:

Acuta di una sostanza che in una sola
somministrazione, DL50,è in grado di uccidere la
metà degli individui a cui viene somministrata

Cronica deriva da numerose somministrazioni
ed è più difficile da valutare, perché gli effetti di
ogni singola dose si accumulano e possono
provocare danni anche dopo molti mesi.
Passando da un anello all’altro della catena
alimentare si verifica un processo di
concentrazione detto Amplificazione Biologica
È IMPORTANTE CONOSCERE LA ESATTA DOSE
DI INQUINANTE CHE RAGGHIUNGE
L’ORGANISMO
Quando non è possibile rilevarla
direttamente si possono fare stime
indirette sulla base delle misure sui fluidi
biologici. Un parametro utilizzato è la
stima del periodo di dimezzamento
biologico all’interno del corpo umano;
fluttuazioni con periodo inferiore ad 1/10
del tempo di dimezzamento non ha
significato pratico.un elevato tempo di
dimezzamento denuncia effetti di
accumulo di rischi di tossicità cronica più
elevati.
Effetti dell’inquinamento
atmosferico







danni alla salute umana
danno alla salute degli animali
danni ai vegetali
effetti sul clima
effetti sulle acque superficiali
effetti sulle acque sotterranee
maleodorazioni
Inquinanti atmosferici



L’anidride solforosa è
un gas che deriva dalla
combustione del
carbone e degli
idrocarburi pesanti. È
l’inquinante fitotossico
più importante ed è
responsabile anche
delle piogge acide
Il piombo è contenuto
nelle benzine come
additivo.
Il metano proviene
dalle attività
zooagricole, dalla
fermentazione dei
residui organici e dai
processi naturali


Ossidi di azoto
derivano dalla
combustione degli
impianti industriali e di
riscaldamento e dagli
incendi delle foreste.
Sono composti nocivi
per le piante, per
l’uomo in quanto
partecipano alla
formazione di ozono e
perossiacetile che
insieme alla SO2
determinano la
formazione di piogge
acide.
CO e CO2 derivanti
dalla combustione del
petrolio e carbone
Piogge acide
Derivano dalla reazione dell’anidride solforosa e degli
ossidi di azoto con l’ozono e il vapor d’acqua. Queste
reazioni producono acido solforico e nitrico entrambi
molto solubili che ricadono al suolo con la pioggia. Le
Piogge acide sono responsabili del deterioramento
del patrimonio artistico e forestale, nonché
dell’acidificazione delle acque dei fiumi e dei laghi.
I danni causati dall’acidificazione dei suoli sono meno
evidenti, ma altrettanto gravi:i sali di Ca e di K
vengono solubilizzati e dilavati, con progressiva
diminuzione del pH del terreno ed impoverimento
delle sostanze nutritive. Il dilavamento di acque
provenienti dai terreni acidi contribuisce
all’acidificazione dei laghi e dei fiumi.
Smog
prodotto dell’anidride solforosa e delle
ceneri derivanti dalla combustione del
petrolio e del carbone, si stratifica sulle
città nei periodi invernali quando, cioè,
la temperatura dell’aria a livello del suolo
è inferiore a quella degli stati sovrastanti
(condizione di inversione termica).
Buco dell’ozono
L’ozono filtra i raggi ultravioletti (UV)
provenienti dal Sole garantendoci dai
possibili danni genetici che da questi ne
deriverebbero a livello cellulare.In
seguito all’abuso di sostanze contenti
clorofluorocarburi(CFC), del metano e
degli ossidi di azoto, lo strato di ozono
sta riducendosi gradualmente,con
conseguenze facilmente immaginabili.
Effetto serra
È determinato dall’aumento della
concentrazione di anidride carbonica, dovuto
alla combustione del carbone, petrolio, della
benzina e agli incendi delle foreste.L’anidride
carbonica stratificandosi nell’atmosfera agisce
similmente ai vetri di una serra:l’energia
luminosa del Sole penetra l’atmosfera
riscaldando la superficie terrestre,
successivamente la Terra riemette calore
sotto forma di raggi infrarossi che restano
intrappolati nello strato di anidride carbonica
determinando un innalzamento della
temperatura media del Pianeta.