Consigli per la risoluzione dei problemi • Individuare il punto o i punti materiali di cui si vuole studiare il moto • Introdurre un sistema di riferimento inerziale • Individuare tutte le forze agenti sul punto materiale o sui punti materiali – Ricercare i corpi dell’ambiente circostante che possono esercitare forze • Tener presente che alcune forze agiscono a distanza • Altre agiscono per contatto – Attenzione ai corpi a contatto • Costruirsi il diagramma del corpo libero • Scrivere la seconda legge in forma vettoriale • Ottenere le tre equazioni scalari corrispondenti – Attenzione alla scelta delle direzioni su cui proiettare G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Consigli per la risoluzione dei problemi • Utilizzare tutte le ulteriori condizioni presenti nel problema se due corpi sono connessi da una corda ideale, di lunghezza costante, è possibile scrivere delle relazioni tra i loro spostamenti e quindi tra le loro velocità e le loro accelerazioni. Se un corpo è fermo (x,y e z costanti), tutte e tre le componenti dell’accelerazione sono nulle. In alcuni casi solo alcune delle coordinate del punto materiale sono costanti, ne deriva le corrispondenti componenti dell’accelerazione sono nulle. • Se la traiettoria percorsa è curva, cioè non rettilinea, allora la componente normale dell’accelerazione vale (v=modulo della velocità, r raggio di curvatura della traiettoria). Alcune delle forze possono avere lo stesso modulo: v2 an r – .Coppia di forze di azione e reazione, in base alla terza legge. – .Forze esercitate su oggetti diversi dallo stesso tratto di corda. Etc. G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Consigli per la risoluzione dei problemi • Determinare le componenti dell’accelerazione • Dedurre dall’accelerazione trovata il moto del punto materiale. – Accelerazione costante: moto uniformemente accelerato – Proporzionale all’opposto della velocità: moto smorzato – Proporzionale all’opposto della posizione:moto armonico • Scrivere le leggi orarie tenendo conto delle condizioni iniziali • Determinare le eventuali forze mancanti. G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Si consideri un corpo di massa m appoggiato su un piano inclinato rispetto al piano orizzontale con inclinazione variabile con continuità da zero a 90°. Sperimentalmente si osserva che quando l'angolo raggiunge il valore qs=30° il corpo inizia a muoversi. Se, una volta che il corpo di massa m si è messo in moto, si mantiene costante l'angolo al valore qs=30°, si osserva che il corpo si muove di moto rettilineo uniformemente accelerato. Se, invece, subito dopo aver messo in moto il corpo, l'inclinazione viene rapidamente diminuita e portata al valore qd=25°, il moto risulta essere rettilineo uniforme. Determinare i valori dei coefficienti di attrito statico e dinamico ms e md tra il piano inclinato e il corpo di massa m e l’accelerazione nel caso in cui l’inclinazione del piano viene mantenuta uguale a qs=30°. Applica zione m q G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Innanzitutto introduciamo un sistema di riferimento inerziale. Conviene prendere l’asse y perpendicolare al piano inclinato e l’asse x parallelo al piano in modo che il piano xy sia verticale Fissiamo l’origine nella posizione iniziale del punto materiale. y Determiniamo le forze agenti • La forza peso • La reazione vincolare esercitata dal piano inclinato • Componente Normale • Forza di attrito Applica zione N Fa s P Possiamo anche predire la direzione e il verso della forza di attrito: • È opposta alla componente della forza peso parallela al piano x y N Costruiamo il diagramma del corpo libero Fa P Scriviamo la seconda legge di Newton P N Fa ma x G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 P N Fas ma Scriviamo la seconda legge di Newton Applica zione Troviamo le equazioni scalari proiettando sugli assi coordinati. x mg sen q Fa ma x y N mg cosq ma y z 0 ma z y Fa s ax 0 Per q < qs il corpo rimane fermo: q qs Si ottiene: ax 0 Fa Fsmax max Fa N max Fs mg senqs ay 0 P q x m sN N mg cosqs Fa mg senq s sen qs ms tan qs N mg cos q s cos qs max G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Se l’angolo viene mantenuto a qs P N Fad ma Troviamo le equazioni scalari proiettando sugli assi coordinati. x mg sen q Fad ma x y N mg cos q ma y z 0 ma z Durante il moto il corpo rimane sempre appoggiato al piano inclinato y(t) 0 vy a y 0 y Fad m d N Applica zione N Fa s Si ottiene: P N mg cosqs Fad md N md mg cosqs q mg senqs Fad mg senq s m c mg cos qs ax gsenq s m c cos qs m m L’accelerazione è costante: il moto sarà uniformemente accelerato 1 1 2 x(t) x o vxo t a xt 2 x(t) g(senq md cos q)t 2 2 xo 0 v xo 0 a x gsenq Se il piano è liscio, m =0 d x 1 2 x(t) gsen qt G.M. - Informatica B-Automazione 2 2002/03 Se l’angolo viene ridotto a qc P N Fad ma Applica zione Troviamo le equazioni scalari proiettando sugli assi coordinati. x mg sen q Fad ma x y N mg cos q ma y z 0 ma z Per q = qc il corpo si muove lungo a 0 x l’asse x a velocità costante ax 0 Fad m d N q qc Fa Fad Si ottiene: Fad mg senqc y N Fad ay 0 P q x N mg cosqc Fad mg senqc sen qc md tan q c N mg cos qc cos qc G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Un punto materiale di massa m=1 kg può muoversi lungo una guida orizzontale rettilinea priva di attrito. Il corpo è attaccato ad una molla di costante elastica k=400 N/m, il secondo estremo della molla è connesso ad una parete verticale, come mostrato in figura. Inizialmente il corpo viene spostato in maniera da allungare la molla di un tratto di 10 cm e lasciato da questa posizione con velocità nulla. Determinare la legge oraria, mostrare che il moto è periodico e determinarne il periodo. Innanzitutto introduciamo un sistema di riferimento inerziale. • Conviene prendere l’asse y verticale e l’asse x orizzontale coincidente con l’asse della molla • Scegliamo l’origine nella posizione in cui si trova il punto materiale quando la molla non è deformata • Questo semplifica l’espressione della forza elastica Felx kx Determiniamo le forze agenti • La forza peso • La forza elastica • La reazione vincolare esercitata dal piano inclinato • solo la Componente Normale Applica zione Fel asse y Fel O x N N asse x P G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Scriviamo la seconda legge di Newton P N Fel ma Applica zione Troviamo le equazioni scalari proiettando sugli assi coordinati. x Felx ma x y N mg ma y z 0 ma z Fel Durante il moto il corpo rimane sempre appoggiato al piano orizzontale L’accelerazione lungo l’asse x vale: O x y(t) 0 k ax x m L’accelerazione è proporzionale all’opposto della posizione: il moto è un moto armonico. x A cos( pt ) p asse y Felx kx k m N N asse x P vy a y 0 N mg d 2x k x 2 dt m A e vanno determinate sulla base delle condizioni iniziali. G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 x A cos( pt ) p v x A p sen( p t ) Le condizioni iniziali: x o Acos o 0 A p seno dalla seconda k A e vanno determinate sulla base delle condizioni iniziali. m x o 10cm 0.1m v xo 0 m / s o1 0 Applica zione asse y Fel o2 O x N N asse x P La soluzione =0 è l’unica che da un’ampiezza positiva, pari a A=0.1 m. p k m 400 20s 1 1 Pulsazione angolare x 0.1m cos(20t) Legge oraria G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Un disco di massa m sta al di sopra di un tavolo orizzontale privo di attrito ed è collegato con una massa M appesa ad una fune che passa attraverso un foro al centro del tavolo, come illustrato in figura. Si determini la velocità del disco lungo la circonferenza di raggio r in grado di mantenere fermo il cilindro. Si assuma m=0.5 kg, M=0.3 kg, r=50 cm. Applica zione Innanzitutto poniamoci nel sistema di riferimento del Laboratorio (inerziale) per poter applicare le leggi di Newton. Determiniamo le forze agenti su ciascuno dei corpi Corpo di massa m • La forza peso • La tensione della fune • La reazione vincolare esercitata dal piano • solo la Componente Normale Corpo di massa M • La forza peso • La tensione della fune Il diagramma del corpo libero v r T1 N m P1 T2 M P2 G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Scriviamo la seconda legge di Newton per i due corpi. P1 N T1 ma1 Applica zione P2 T2 Ma2 Troviamo le tre equazioni scalari corrispondenti all’equazione vettoriale. Non siamo tenuti a scegliere gli assi coordinati: qualunque direzione noi scegliamo, la relazione tra le componenti lungo la direzione fissata deve essre simile all’equazione vettoriale. Nel caso del corpo di massa m conviene utilizzare le seguenti direzioni mutuamente perpendicolari: 2 v r T1 N m P1 ut ut v T1 ma n m r 0 ma t j N mg ma 1y un j un Per il corpo di massa M l’unica equazione non banale è quella lungo l’asse verticale y: y: T2 Mg Ma2 y v M gr m a2 y 0 T2 Mg a1y 0 T2 T1 0.3kg m m m 9.81 2 0.5m 2.93 1.71 0.5kg s s s N mg v2 Mg m r G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Un’automobile di massa m=1000 kg percorre una curva piana di raggio costante r=80 m con una velocità costante di 60 km/h. Determinare il minimo coefficiente di attrito statico tra asfalto e ruote dell’automobile necessario perché l’automobile si mantenga la traiettoria curva. Applica zione Poniamoci nel sistema di riferimento del Laboratorio (inerziale) per poter applicare le leggi di Newton. Determiniamo le forze agenti sull’automobile • La forza peso • La reazione vincolare esercitata dalla strada • La Componente Normale • La forza di attrito (statico) • La parte di ruota a contatto con la strada è ferma rispetto alla strada. Il diagramma del corpo libero G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Scriviamo la seconda legge di Newton per l’automobile. Applica zione P N Fs ma Troviamo le tre equazioni scalari corrispondenti all’equazione vettoriale. Come nel caso precedente utilizziamo le seguenti direzioni mutuamente 2 perpendicolari: v Fsn ma n m un v r N u j ut Fst ma t m r u F P j N mg ma y t n s at 0 Poiché il modulo della velocità è costante Poiché l’automobile rimane attaccata alla strada a y 0 Fst 0 N mg La forza di attrito statica necessaria a mantenere v2 Fs Fsn ma n m l’automobile in traiettoria è: r La forza di attrito statico è limitata superiormente Da cui ricaviamo 60 1000m 100 m m v 16.7 3600s 6 s s ms 2 Fs m sN 16.72 m v2 m ms N m smg r 2 v s2 rg 80m 9.81 m .35 s2 G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Un’automobile di massa m=1000 kg percorre una curva di raggio costante r=80 m con una velocità di 60 km/h. Determinare l’angolo di cui deve essere sopraelevato l’esterno della curva rispetto all’interno perché l’automobile si mantenga sulla traiettoria curva senza far ricorso alla forza di attrito. Applica zione V Poniamoci nel sistema di riferimento del Laboratorio (inerziale) per poter applicare le leggi di Newton. N ut j un q Determiniamo le forze agenti sull’automobile • La forza peso • La reazione vincolare esercitata dalla strada • Solo la Componente Normale P Il diagramma del corpo libero Scriviamo la seconda legge di Newton per l’automobile. P N ma Troviamo le tre equazioni scalari corrispondenti all’equazione vettoriale. Come nei casi precedenti utilizziamo le seguenti direzioni mutuamente perpendicolari: 2 un ut j v N sen q ma n v m N r 0 ma t r Fs m P N cos q mg ma y ut j un G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 2 ut v N sen q ma n m r 0 ma t j N cos q mg ma y un Applica zione Poiché l’automobile si muove su una traiettoria a y 0 mg orizzontale N cos q mg N cos q L’accelerazione tangenziale è nulla: Il moto avviene con velocità di modulo costante Dalla prima ottenaimo: 2 v Nsen q m R 2 mg v senq m cos q R 2 2 v 16.7 tan q .35 gR 9.81*80 q ar cot an0.35 19.2 G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Un corpo di massa m=1kg è appeso mediante una fune ideale di lunghezza L=3 m al soffitto del Laboratorio. Determinare il periodo del pendolo nell’ipotesi che esso venga abbandonato da fermo quando l’angolo formato dalla fune con la verticale è di 5°. Si supponga che l’ampiezza delle oscillazioni possa essere considerata piccola. Determinare inoltre il valore della tensione nella fune quando passa per la posizione verticale. Poniamoci nel sistema di riferimento del Laboratorio (inerziale) per poter applicare le leggi di Newton. Determiniamo le forze agenti sull’automobile • La forza peso • La Tensione della fune La posizione del pendolo può essere individuata specificando q la seconda legge di Newton vale: Applica zione q T P Il diagramma del corpo libero P T ma v Preliminarmente ricordiamo che in un moto circolare antiorario: q v r dv dr d at r r dt dt dt G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 N.B.Per evitare complicazioni limitiamoci a considerare la parte di moto antiorario del pendolo. Applica zione Troviamo le tre equazioni scalari corrispondenti all’equazione vettoriale. Utilizziamo le direzioni ut ed un mostrate in figura, ed uz perpendicolare ai primi due. un T mg cos q ma n ut mg senq ma t uz 0 ma z q Forza di richiamo, opposta a q un T P Poiché az=0 è la velocità iniziale è nulla, possiamo concludere che il moto del pendolo avviene nel piano della figura. dove è Riscrivendo l’accelerazione tangenziale in a L t l' accelerazione angolare termini di accelerazione angolare si ottiene: mg senq ma q L gsen q d 2q dt 2 g L sen q se q è piccolo senq = q ut d2 q 2 dt d 2q g q 2 dt L L’accelerazione è proporzionale all’opposto della posizione: il moto è armonico! G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 d 2q g Equazione differenziale del moto armonico con q pulsazione angolare p data da: dt 2 L p g L La legge oraria è del tipo: qt Acos p t (t) Applica zione T dq A p sen p t dt ut P In cui le costanti A e vanno determinati sulla base delle condizioni inizali. Miraccomando a non confondere la velocità angolare con cui si muove il pendolo con la pulsazione angolare. Pur avendo le stesse unità di misura sono completamente diverse: • • un q La pulsazione angolare è una costante p La velocità angolare varia sinusoidalmente. Il pendolo si ferma, =0, agli estremi dell’oscillazione ed è massima per q=0. g L G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Determiniamo le costanti A e : Ricordiamo le condizioni iniziali: qt 0s 5 (t 0s) 0 Quindi: 5 A cos 0 A p sen Applica zione sen 0 0 La scelta =0, da una soluzione positiva dell’ampiezza: La legge oraria diventa dunque: g 9.81 5 * qt cos t 0.087cos t 0.087cos 1.81 t rad 180 L 3 q un T ut P rad (t) .157sen1.81 t s Abbiamo già verificato che la legge oraria del moto armonico è periodica con periodo T= T 2 2 3.14 3.47s p 1.81 G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Per il calcolo della Tensione riprendiamo l’equazione secondo un: T mg cosq ma n Dove an è uguale a: Applica zione v2 an 2L L Per q = 0 la velocità angolare è massima: pari alla sua ampiezza. Pertanto T mg cosq m 2L perq0 mg m 2p A2 L mg m g 2 A L mg (1 A2 ) L Confrontiamo questa tensione con quella che si ottiene quando il pendolo è fermo in condizioni di equilibrio: P T 0 T P In condizioni di equilibrio T=mg ed è verticale: il filo si dispone lungo la verticale (filo a piombo). Per q=0 la tensione nel caso dinamico è più grande che in quello statico perché essa oltre ad equilibrare il peso deve fornire la forza centripeta necessaria per far percorrere al pendolo una traiettoria circolare!! q un T ut P G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Una massa M è tenuta in equilibrio da una forza F applicata ad un sistema di pulegge come mostrato in figura. Considerare le pulegge di massa trascurabile e senza attrito trovare la tensione in ciascuna delle sezioni della fune T1, T2,T3,T4,T5 e il modulo di F. T4 T5 T5 F M I diagramma del corpo libero con le forze agenti T4 T2 T3 M Mg T1 T2 T3 Applica zione T5 T1 T2 T3 Per la proprietà delle corde ideali: T1 T2 T3 F Usiamo il sistema di riferimento del Laboratorio (inerziale) per poter applicare le leggi di Newton. corpo di massa M P T5 0 Carrucola piccola T2 T3 T5 0 Carrucola grande T5 Mg T5 Mg 0 T1 T2 T3 T4 0 T2 T3 T5 0 2F T5 Mg F 2 T1 T2 T3 T4 0 G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 T4 T5 M Mg T1 T2 T3 T5 F M I diagramma del corpo libero con le forze agenti T4 T2 T3 T1 T5 T3 Per la proprietà delle corde ideali: T1 T2 T3 F corpo di massa M P T5 0 Carrucola piccola T2 T3 T5 0 T5 Mg T5 Mg 0 T2 T3 T5 0 2F T5 Carrucola grande T2 Applica zione T1 T2 T3 T4 0 F Mg 2 T1 T2 T3 T4 0 T4 3F T4 3Mg 2 G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 T4 T5 T1 T2 T3 M Mg I diagramma del corpo libero con le forze agenti T4 T2 T3 T5 T1 T2 Applica zione T3 T5 F M N.B.: Quando si ha a che fare con carrucole e corde, la tensione della corda va pensata applicata alla carrucola nel punto di tangenza della corda alla carrucola. Infatti uno può pensare che la parte di corda a contatto della carrucola sia un tutt’uno con la carrucola stessa (la corda non scorre sulla carrucola): ne deriva che il punto di attacco della corda alla carrucola è proprio il punto di tangenza. G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Due molle di costante elastica k1=104 N/m e k2=2x104 N/m, rispettivamente, sono collegate come in figura. Una estremità di ciascuna Applica molla è fissato al soffitto mentre le altre sono vincolate ad un corpo di zione massa m=10kg. Si calcoli l’allungamento delle due molle quando il corpo è in equilibrio. y Fel1 Fel2 m O P m G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Due molle di costante elastica k1=104 N/m e k2=2x104 N/m, rispettivamente, sono collegate come in figura. L’estremità superiore della Applica prima molla è fissato al soffitto mentre l’estremità inferiore è vincolata ad zione un corpo di massa m=10kg. Si calcoli l’allungamento di ciascuna molla e quello complessivo quando il corpo è in equilibrio. y F1s Molla 1 F21 Molla 2 F12 F2m Fm2 Molla 1 P Molla 2 m m F1s = forza sulla molla 1 dovuta al soffitto F12 = forza sulla molla 1 dovuta alla molla 2 (il modulo F12=k2Dy2) F21 = forza sulla molla 2 dovuta alla molla 1 (il modulo F21=k1Dy1) F2m = forza sulla molla 2 dovuta al corpo di massa m Fm2 = forza sul corpo di massa m dovuta alla molla 2 F12 =- F21 F2m =- Fm2 G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Due parallelepipedi di masse m1 ed m2 sono posti uno sopra l’altro. Il coefficiente di attrito tra m1 ed il piano è m1 mentre quello tra i due corpi è Applica m2. Studiare il moto del sistema quando ad m1 è applicata una forza zione orizzontale. F m2 m1 F Fa12 N12 N m1 P1 N21 m2 P2 Fa21 G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Due blocchi (m=1.0 kg e M = 10 kg) e una molla (k=200 N/m) sono sistemati come in figura su una superficie orizzontale priva di attrito. Il coefficiente di attrito statico tra i due blocchi è 0.40. Qual è la massima ampiezza del moto armonico semplice per evitare lo slittamento dei due blocchi. Se l'ampiezza del moto è più piccola di quella massima quanto vale il periodo? Scrivere infine l'espressione (in funzione del tempo) della componente verticale e di quella orizzontale della reazione vincolare esercitata dal blocco di massa M su quello di massa m. Applica zione Vedi il problema precedente: sostituire la forza F con la forza elastica! k m M G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Due masse, connesse da una corda ideale e priva di massa, passante su di una carrucola assimilabile ad un disco, partono da ferme dalla posizione illustrata in figura. Qual è la loro velocità relativa quando passano l’una di fronte all’altra (stessa quota)? Quanto tempo impiegano i due corpi per raggiungere questa configurazione? T1 Applica zione T2 P1 P2 T1= T2 =T G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Una lampada è sospesa ad un filo nella cabina di un ascensore. Si supponga che la cabina stia salendo e, per fermarsi al piano, rallenta con una accelerazione di modulo 2.4 m/s2. Se la tensione nel filo che sostiene la lampada è di 89 N, qual è la massa della lampada? Quale sarà la tensione nel filo quando l'ascensore riparte con una accelerazione di pari modulo, 2.4 m/s2, per raggiungere un piano più in alto? T P Applica zione a v G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Una palla viene lanciata contro un muro con la velocità iniziale di 25.0 m/s a un angolo di 40° rispetto al suolo orizzontale come mostrato in figura. Il muro si trova a 22 m dal punto di lancio. Trascurando la resistenza dell’aria determinare: • quanto tempo la palla rimane in aria prima di colpire la parete. • quali sono le componenti orizzontale e verticale della velocità all’istante in cui la palla colpisce la parete • se nel momento in cui tocca la parete ha già superato il vertice della traiettoria. Applica zione G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Un treno di massa 5x105 Kg sta viaggiando orizzontalmente a 60 km/h e sta effettuando una curva il cui raggio di curvatura è 1 km. Allo stesso tempo sta decelerando ed il tasso di decrescita (accelerazione) del modulo della velocità è di 0.1 m/s2. La lunghezza del treno è trascurabile confrontata con le dimensioni della curva ed il treno può essere trattato come un punto. Che forza totale esercitano i binari sul treno? (dare la risposta all'inizio della curva, quando cioè la velocità può essere considerata ancora uguale a 60 km/h). Applica zione R=1 km ut un G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Due blocchi, di massa m1=2.3 kg e m2=1.2 kg, sono poggiati su un piano orizzontale privo di attrito come mostrato in figura. Se al corpo di massa m1 viene applicata una forza di intensità pari a F=3.2 N, determinare l'accelerazione dei due blocchi e la forza di contatto tra i due. Determinare le stesse quantità nel caso in cui la forza F viene applicata al blocco di massa m2 e confrontarle con quelle determinate precedentemente. Spiegare le eventuali differenze. m1 F Applica zione m1 m2 m2 F N1 F m1 N12 P1 N2 N21 m2 P2 G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Nella figura A e B sono due blocchi rispettivamente di 4.4 kg e 2.6 kg. I coefficienti di attrito statico e dinamico tra il blocco A e il piano sono rispettivamente 0,18 e 0,15. • Si determini la minima massa del corpo C che impedisce ad A di scivolare. • Improvvisamente il blocco C viene tolto da A. Valutare l'accelerazione di A e la tensione nella corda. NCA C N A NAC C A C PC TA Applica zione B TB B PA PB G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 I due blocchi della figura, di massa m=16 kg e M=88 kg, non sono collegati tra loro. Il coefficiente di attrito tra i blocchi è ms=0,38, mentre la superficie Applica su cui appoggia M è priva di attrito. Qual è l’intensità minima della forza zione orizzontale F necessaria per mantenere m contro M? m F NmM FamM F Pm M NM FamM NMm PM G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03