Le due europe

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Le due europe prima della
caduta del muro di Berlino
Economia di mercato (CEE )ed
economia di piano (COMECON) fino alla
caduta del muro di Berlino
Nato e Patto di Varsavia
Oggi gli Stati dell’Europa Occidentale sono
democrazie parlamentari, sono cioè governate
da rappresentanti eletti democraticamente da
tutti i cittadini. I primi due Paesi che già nel
XVII secolo avevano un’organizzazione simile a
quella di oggi furono Olanda e Inghilterra.
Dobbiamo però attendere il XIX secolo per
veder sorgere le prime democrazie
parlamentari basate sul suffragio universale,
cioè sul voto di tutti i cittadini. Il secondo
conflitto mondiale e la guerra di liberazione
contro il nazi-fascismo portarono alla fine
violenta prima delle dittature in Italia e
Germania, poi più tardi in Spagna e in
Portogallo, facendo sorgere nuove democrazie.
I vari Paesi dell’Europa orientale ebbero un’organizzazione
istituzionale e politica molto simile tra loro: in questi Stati infatti fu
instaurata la cosiddetta "dittatura del proletariato". Il primo Stato
socialista dell’Europa e del mondo fu l’URSS, nata nel 1917 in
seguito alla rivoluzione bolscevica. La Costituzione sovietica
definisce l’URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche)
come Stato socialista degli operai e dei contadini, ma in pratica tutti
i poteri erano controllati dal Partito Comunista. Le Democrazie
popolari (Ungheria, Cecoslovacchia, Bulgaria, Romania, Repubblica
Democratica Tedesca) si caratterizzarono rispetto all’ URSS per la
presenza di formazioni politiche minori, accanto al Partito
Comunista, che esercitava sempre un ruolo egemonico. Nelle
elezioni però si poteva scegliere solo tra i candidati della lista unica,
presentata e formata dal Partito Comunista.
Oggi la situazione politica dell’Europa Occidentale è abbastanza
uniforme e stabile (anche se non mancano i problemi) ed è la
conseguenza del processo di unificazione europea iniziato dopo la
Seconda guerra mondiale.
YALTA E GUERRA FREDDA
Posta sulla costa meridionale della penisola della Crimea.Tra il 4 e l'11 febbraio del 1945 nel palazzo
imperiale di Livadia si tenne la Conferenza di Jalta, il più famoso degli incontri
fra Stalin, Churchill e Roosevelt, nei quali fu deciso quale sarebbe stato l'assetto politico
internazionale al termine della Seconda guerra mondiale. In particolare, furono poste le basi per la
divisione dell'Europa dell’Ovest e dell’Est e del mondo in zone di influenza (per cui molti la ritengono
il preludio della guerra fredda), per l'amministrazione della Germania occupata e per la successiva
istituzione delle Nazioni Unite.
Con l'espressione guerra fredda si indica la contrapposizione politica, ideologica e militare che venne
a crearsi nel 1945, alla fine della seconda guerra mondiale, tra due blocchi internazionali,
categorizzati come Occidente (gli Stati Uniti d'America, gli alleati della NATO e i Paesi amici)
ed Oriente, o "blocco comunista" (l'Unione Sovietica, gli alleati del Patto di Varsavia e i Paesi amici).
Tale tensione, durata circa mezzo secolo, pur non concretizzandosi mai in un conflitto militare diretto
(da cui il termine fredda quando in realtà la disponibilità di armi nucleari per entrambe le parti
avrebbe potuto distruggere inesorabilmente l'intero pianeta), si sviluppò nel corso degli anni
incentrandosi sulla competizione in vari campi (militare, spaziale, tecnologico,
ideologico, psicologico, sportivo) contribuendo almeno in parte allo sviluppo ed evoluzione della
società stessa con l'avvento della terza rivoluzione industriale (diffusione di applicazioni tecnologiche
legate a loro volta ai progressi tecnico-scientifici quali la produzione di energia dal nucleare e da fonti
rinnovabili, la diffusione delle biotecnologie a seguito della scoperta del DNA nel 1953, l'estensione
della manipolazione dei materiali alla scala atomica (nanotecnologie) e
la digitalizzazione dell'informazione che ha reso possibile la rivoluzione informatica e
delle telecomunicazioni e la creazione del mercato globale dell'informazione. Secondo gli stessi tutte
queste innovazioni sembrerebbero dunque inquadrarsi meglio nel contesto della
cosiddetta economia della conoscenza e della società dell'informazione o era dell'informazione in un
mondo sempre più globalizzato)
COMECON e CEE
I blocchi commerciali europei alla fine degli anni '80. Gli stati membri
della CEE sono in blu, quelli dell'EFTAin verde e quelli del COMECON
sono in rosso.
Anche se il Comecon era da taluni definito come la Comunità
Economica Europea dell'Europa dell'est, vi erano importanti
contrasti tra le due organizzazioni.
Entrambe amministravano l'integrazione economica, ma la
loro struttura economica, la potenza e l'influenza differivano.
Negli anni ottanta, la CEE comprendeva i 270 milioni di
abitanti dell'Europa occidentale in un'associazione economica
attraverso accordi intergovernativi che avevano lo scopo di
massimizzare i profitti e l'efficienza economica su scala
nazionale e internazionale. Era un'organizzazione integrata, i
cui membri avevano un comune livello di industrializzazione
ed si consideravano partner nei commerci.
La CEE era un corpo sovranazionale che poteva adottare
decisioni (come ad esempio rimuovere le tariffe) e rinforzarle.
L'attività dei membri era basata sull'iniziativa e l'impresa ed
era fortemente influenzata dalle forze che governavano il
mercato.
Il Comecon funzionò per quarant'anni come cornice per la cooperazione tra
le economie pianificate dell'Unione Sovietica, degli alleati nell'Europa
centrale e orientale e, in seguito, degli alleati dell'URSS nel Terzo mondo. Con gli
anni, il sistema crebbe sia per gli obiettivi che si poneva sia per l'esperienza che
aveva alle spalle: l'organizzazione istituì una serie di complesse e sofisticate
istituzioni, che rappresentarono il progresso nelle sue possibilità di affermarsi
Il Comecon riuniva 450 milioni di persone in 10 stati e 3 continenti. Il livello
di industrializzazione variava enormemente da paese a paese:
l'organizzazione collegava tre stati non industrializzati
(Cuba, Mongolia e Vietnam) con stati maggiormente avanzati. Esisteva
inoltre una grandede differenza di ricchezza nazionale tra i paesi
dell'Europa e quelli extra-europei. La grandezza fisica, il potere militare, la
politica e l'economia rendevano comunque l'Unione Sovietica
il membro condizionante: nei commerci, spesso l'URSS forniva i materiali
grezzi, che venivano poi lavorati nei paesi dell'Europa centro-orientale,
che mettevano a disposizione i macchinari. I tre membri sottosviluppati del
Comecon avevano relazioni speciali con gli altri sette.
L'integrazione economica socialista formava la base delle attività del Comecon: in
questo sistema, che rispecchiava le economie pianificate dei membri,
le decisioni tenevano scarsamente conto delle forze agenti sul mercato o
sull'iniziativa privata. Il Comecon non aveva autorità internazionale per forzare
l'effettiva osservazione delle sue decisioni: le raccomandazioni del Comecon
potevano essere adottate solo con il pieno appoggio dei partiti al governo nei vari
stati e non interessavano pertanto gli stati che si dichiaravano disinteressati a una
certa decisione.
Gli sforzi sovietici per esercitare il potere politico sugli stati del Comecon,
comunque, si incrociarono in alcuni casi con un'opposizione determinata
(come nel caso della Romania). L'"uguaglianza sovrana" di tutti i membri
assicurava agli stati membri la piena autonomia, in vista di un possibile
abbandono dell'organizzazione. Gli stati dell'Europa orientale invocarono spesso
questo principio per paura di una riduzione della loro sovranità politica;
sebbene questo fatto assicurò un certo grado di libertà dall'URSS, privò tuttavia il
Comecon di un'adeguata autorità che gli avrebbe permesso di raggiungere una
vera efficienza economica.
Nell'ottobre 1990 la Germania Est esce dal Comecon perché si fonde con la Germania
Ovest.
Il 28 giugno 1991 viene firmato a Budapest il protocollo di scioglimento del Consiglio
di mutua assistenza economica (COMECON) prevedendo che entro 90 giorni cessino
automaticamente di avere vigore la Carta di Sofia del gennaio 1949 (modificata poi nel
1974 e nel 1979) e la Convenzione di Varsavia del 1985 (che attribuiva al Comecon una
propria capacità giuridica). Contestualmente, è stata costituita una Commissione di
liquidazione, che si occupò delle questioni giuridico-finanziarie e del destino del
patrimonio comune dei nove paesi membri (Bulgaria, Cecoslovacchia, Cuba, Polonia,
Ungheria, Mongolia, Romania, Urss e Vietnam. Per gli stati europei iniziò un periodo
difficile di economia di transizione.)
•
Patto di Varsavia e Nato
Il Patto di Varsavia oppure detto anche Trattato di
Varsavia (ufficialmente, Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza) fu
un'alleanza militare tra i paesi del Blocco Sovietico, nata come contrapposizione
all'Alleanza Atlantica (più nota come NATO e fondata nel 1949).
• Il trattato fu elaborato da Nikita Chruščёv nel 1955 e sottoscritto a Varsavia il 14
maggio dello stesso anno. Degno di nota il fatto che la costituzione avvenne la
settimana successiva all'ingresso ufficiale della Germania Ovest nella NATO (6
maggio 1955).
• I membri dell'alleanza promettevano
di difendersi l'un l'altro in caso
di aggressione.
• Il patto giunse a termine
il 31 marzo 1991
e fu ufficialmente sciolto
durante un incontro tenutosi
a Praga il 1º luglio successivo.
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