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and
Gentlemen…
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FoR YoU…
UNIVERSAL PICTURES
PRESENTS
Ricerca realizzata da
Lerose Alessio
Baldi edoardo
Curioni gabriele
Posizione
Morfologia
La storia e le istituzioni
La popolazione
L’economia
La rete urbana
The end
Posizione
Il Canada si trova nella parte settentrionale del continente Americano.
Confina a nord con l’Oceano Artico, a sud con gli Stati Uniti d’America (49° parallelo), a est
con l’Oceano Atlantico, a ovest con l’Oceano Pacifico e infine a nord-ovest con l’Alaska,
appartenente agli Stati Uniti.
Canada
Italia
Capitale:
Ottawa
Roma
Lingue ufficiali:
Inglese e francese
Italiano
Moneta:
Dollaro canadese
Euro
Superficie:
9.976.610 km2
301.323 km2
Popolazione:
29.700.000
57.000.000
Densità:
2,98 ab/km2
189 ab/km2
Popolazione
urbana:
76,7 %
67 %
Crescita annua:
1,1 %
-0,08 %
Speranza di vita:
78 anni
78 anni
Mortalità infantile:
6‰
6‰
PIL pro capite:
21.520 $
21.050 $
Morfologia
I RILIEVI
Montagne Rocciose Canadesi, Monti Mackenzie, Catena Costiera, Monti
Sant'Elia (a ovest); Appalachi (a est); il punto più elevato del Canada è il Monte
Logan (6050 m) nella catena dei Monti Sant'Elia al confine con l'Alaska.
Al Canada appartiene la sezione settentrionale dei monti Appalachi, una larga
catena di montagne tra le più antiche della terra. Le rocce sedimentarie sono
state notevolmente corrose nel corso degli anni e nessuna delle cime attuali è
sufficientemente alta da essere coperta da nevi perenni.
Le piante più presenti nella regione orientale sono: pini, abeti, betulle, cedri,
frassini e aceri. Gli Appalachi sono anche ricchi di giacimenti di minerali: ferro,
petrolio, calcare e carbone.
Le Montagne Rocciose Canadesi costituiscono la parte più settentrionale
dell'intero sistema montuoso occidentale nord americano. Sono costituite da
una fascia sottile di massicci estremamente ripidi che si congiungono nel
bassopiano del fiume Liard.
Si sono formate in epoche geologiche diverse dal Cretaceo al Quaternario. Sono
coperte da praterie e da estese foreste di conifere, che forniscono abbondante
legname. Sono presenti numerosi giacimenti di: carbone, rame, oro, ferro,
piombo, molibdeno, petrolio, metano, argento e zinco.
La disposizione nord-sud delle Montagne Rocciose che corrono parallele
all'oceano Pacifico e, in misura minore, degli Appalachi non impediscono ai
freddi venti polari di influenzare negativamente il clima dello stato.
Entrambi i sistemi montuosi sono sfruttati per le loro risorse energetiche e
minerarie. Sono ricchi di parchi nazionali e favoriscono il turismo invernale ed
estivo.
Circa il 50% del territorio (4.800.000 Km2 - 16 volte la superficie italiana - circa metà di quella
europea) è occupato dallo Scudo Canadese una regione disposta a ferro di cavallo intorno alla
baia di Hudson, ricca di colline arrotondate dall'erosione glaciale e cosparsa di laghi e acquitrini.
Lo scudo costituisce una delle zone più antiche della crosta terrestre corrispondente al
continente chiamato Laurasia. Le sue rocce contengono fossili risalenti ad oltre 2 miliardi di anni
fa. Lo Scudo è anche ricco di minerali come: ferro, nichel, rame, zinco, uranio, oro, argento,
platino e molibdeno. Nello Scudo meridionale si estendono foreste di latifoglie e pinete. In quello
settentrionale, invece, prevale la tundra, caratterizzata da graminacee, licheni e arbusti nani.
A ovest dello Scudo Canadese si trovano le Grandi Pianure, proseguimento di quelle statunitensi,
la cui fascia meridionale è chiamata "Canada utile" e rappresenta la parte più densamente
popolata, più intensamente coltivata e industrializzata del paese.
I FIUMI
Buona parte dei fiumi canadesi (come il Mackenzie e il Nelson) sfociano nell’oceano Artico (e sono
quindi gelati per molti mesi all'anno) e nell’Oceano Atlantico. Il fiume più importante è il San
Lorenzo (1200 km - 4 volte il Po) che segna per un lungo tratto il confine con gli USA. Collega tra
loro i principali laghi canadesi (Superiore, Michigan, Huron, Erie e Ontario) e forma le cascate del
Niagara. Sfocia nell'oceano Atlantico e unisce le regioni costiere a quelle dell'interno attraverso il
cosiddetto sistema "laurenziano" dove fiumi, laghi e canali costituiscono una fitta rete di
navigazione.
I LAGHI
I laghi canadesi sono di origine glaciale. Quelli più a nord (Gran Lago degli Orsi, Gran Lago degli
Schiavi, Athabasca) sono molto isolati e poco importanti dal punto di vista economico. Più a sud
c'è il Winnipeg. Fondamentali per lo sviluppo economico del Canada e degli USA sono stati e
sono i Grandi Laghi. Molto importanti sono anche i laghi del bacino Laurenziano: L.Superiore,
L.Michigan e L.Huron che sono appartenenti al Canada solo in parte.
I MARI CONFINANTI
L'oceano Artico è per la maggior parte dell'anno ghiacciato, l'oceano Atlantico
influenza in maniera negativa il clima del Canada in quanto la fredda corrente del
Labrador ne lambisce le coste orientali e annulla l'effetto mitigatore del mare. La costa
del Pacifico, invece, è toccata a nord dalla corrente calda del Kuroshivo che si spinge
fino all'Alaska. A parità di latitudine, quindi, le coste occidentali sono molte più calde di
quelle orientali.
COSTE
Le coste che si affacciano sul mar Glaciale Artico sono molto frastagliate. Nella parte più
settentrionale, il territorio si frantuma in numerosissime isole, la più grande delle quali è
la Terra di Baffin. Lungo l'ampia baia di Hudson le coste sono pianeggianti. La costa
atlantica è caratterizzata a nord dal profondo estuario del San Lorenzo, vera "porta
d'America", che costituisce un ottimo approdo naturale, protetto dalla penisola del
Labrador e dall'antistante isola di Terranova, le cui coste sono incise da fiordi. Al largo di
Terranova c'è uno dei più ricchi banchi di pesca del mondo, la cui pescosità è favorita
dall'incontro tra la fredda corrente del Labrador, proveniente da nord, e quella calda del
Golfo, proveniente da sud. Le coste del Pacifico sono invece alte e frastagliate.
CLIMI
Il clima è continentale freddo e con l'aumentare della latitudine diventa, sopra il 60°
parallelo, sub-polare e poi polare. Il clima continentale freddo si caratterizza per le
forti escursioni termiche stagionali e per l'andamento della piovosità che diminuisce
procedendo da est verso ovest. Sulle coste del Pacifico il clima è oceanico con
abbondanti precipitazioni. Nelle regioni settentrionali gli inverni sono lunghi e rigidi
e la vegetazione prevalente è la tundra.
BIOMI (Ambienti)
La parte settentrionale del Canada è occupata dalla tundra, una associazione di muschi e
licheni, cibo per il bue muschiato, il caribù, la renna, il Lemming e la lepre artica. I
predatori comprendono il lupo, la volpe artica, il gufo delle nevi e l'orso polare.
A sud della tundra vi è la taiga, una grande estensione di foreste prevalentemente di
conifere.
Nelle pianure centrali e lungo la costa atlantica domina la foresta di latifoglie.
La storia e le istituzioni
LA STORIA
Al termine dell'era glaciale alcune tribù mongole attraversarono lo stretto di Bering e si stanziarono
lungo tutto il continente americano.
I primi europei che raggiunsero il Nord America furono probabilmente islandesi provenienti dalla
Groenlandia, che formarono lungo la costa atlantica settentrionale insediamenti di breve durata
intorno all'anno 1000. Ulteriori esplorazioni europee ebbero luogo fra il 1480 e il 1540. Giovanni
Caboto scoprì Terranova nel 1497; fra il 1530 e il 1540 Jacques Cartier risalì il fiume San Lorenzo
rivendicando il territorio in nome del governo francese. L'interesse per il territorio canadese crebbe
alla fine del XVI secolo, principalmente per motivi commerciali.
L'esploratore Samuel de Champlain divenne il più influente colonizzatore francese, e riuscì a
coinvolgere il cardinale Richelieu, consigliere di Luigi XIII, nel progetto di conquista del Nord
America.
La nuova colonia francese si stabilì lungo il San Lorenzo e venne organizzata in signorie. Nel 1666 gli
immigrati di origine francese erano circa 2000, molti dei quali impegnati nel lucroso commercio delle
pellicce, controllato a livello centrale.
La sopravvivenza della Nouvelle-France venne compromessa dalla formazione, nel 1670, della
Hudson's Bay Company, compagnia londinese di commercio di pellicce, che assicurò la continuità
della presenza britannica in Canada per due secoli. Nel XVII e XVIII secolo tra Francia e Inghilterra
sorsero vari conflitti per il controllo territoriale e, nel 1763, il trattato di Parigi sancì il passaggio della
Nouvelle-France sotto il dominio britannico.
Nel 1763 il Nord America britannico era formato da quattro regioni, tre delle quali, contese alla
Francia, erano state conquistate nel 1713: Terranova, la Baia di Hudson e Acadia. Il governo inglese
riconobbe ai franco-canadesi l'esercizio del culto cattolico e del loro diritto privato, nonché il diritto
all'uso del francese (Québec Act, 1774).
La guerra d'indipendenza americana lasciò alla Gran Bretagna le colonie più povere del Nuovo.
Con la creazione (1791) del Nuovo Brunswick dalla Nuova Scozia, e la divisione del Québec in
Basso Canada (abitato in prevalenza da francesi) e Alto Canada (di maggioranza anglosassone), il
governo di Londra sperava di creare una società stabile, anche attraverso la collaborazione
dell'aristocrazia.
La situazione cambiò però nel corso dei due successivi decenni. La nascente classe media
(professionisti, uomini di legge, proprietari terrieri, commercianti) mal sopportava il potere
dell'oligarchia anglosassone ed emersero conflitti di tipo etnico e religioso. Anche la comparsa dei
partiti politici accelerò questo processo e, se la gran parte dei riformatori era moderata, non
mancava comunque chi spingeva per l'autonomia.
Tra il 1840 e il 1850 la vita coloniale visse un notevole sviluppo. Vennero istituiti governi locali,
fondate scuole pubbliche, aboliti i privilegi della Chiesa anglicana e i diritti di possesso dei
seigneurs. Al centro della politica del decennio 1850-1860 ci furono alcune questioni economiche
riguardanti l'immigrazione di manodopera, la costruzione di ferrovie e lo sviluppo industriale e
commerciale.
Per far fronte a tali difficili problemi sorse un movimento per l'unificazione delle colonie
britanniche del Nord America. La nuova confederazione venne approvata dal Parlamento
britannico con il British North America Act, nel marzo del 1867: il dominion del Canada, posto
sotto l'autorità della Corona britannica, era costituito da Nuova Scozia, Nuovo Brunswick, Québec
(Basso Canada) e Ontario (Alto Canada). L'Isola Principe Edoardo e Terranova si rifiutarono di
entrare a farne parte. Per la sede del governo federale fu scelta Ottawa, nell'Ontario. I governi
provinciali, sotto la supervisione federale, ottennero poteri sufficienti per sviluppare le proprie
risorse e creare proprie istituzioni.
In base al censimento del 1871, la popolazione del dominion era di 3,7 milioni di abitanti, di cui circa
un milione francesi, 850.000 irlandesi e più di un milione tra inglesi e scozzesi. Tre quarti circa della
popolazione viveva nelle campagne. Le uniche grandi città erano Montreal, Québec e Toronto.
L'agricoltura costituiva il settore trainante dell'economia. John Alexander Macdonald, eletto primo
ministro nel 1867, estese il dominio del Canada a nord e a ovest con varie acquisizioni: la Terra di
Rupert, il Territorio del Nord-Ovest, la Columbia Britannica e l'isola Principe Edoardo nel 1873. Il
governo stabilì inoltre alcune imposte sulle importazioni per incoraggiare l'industria e favorire la
colonizzazione delle praterie, incentivata dal completamento, nel 1885, della Canadian Pacific
Railway. Nei territori dell'ovest i nativi furono costretti a trasferirsi nelle riserve, mentre nelle aree
orientali le città e le industrie crebbero rapidamente, formando una nuova classe lavoratrice urbana.
L'applicazione di tariffe doganali favorì una rapida espansione industriale; ampie zone della prateria
furono colonizzate; due nuove ferrovie transcontinentali furono costruite, mentre giacimenti di oro,
argento e altri minerali furono scoperti nell'Ontario e nel Québec.
Le condizioni miserevoli dei quartieri poveri richiedevano interventi immediati da parte del governo
e i movimenti in difesa dei diritti delle donne reclamavano il diritto di voto e la completa eguaglianza
politica, giuridica e sociale. L'arrivo di circa 600.000 "nuovi canadesi" emigrati dall'Europa centrale
e meridionale, molti dei quali di origine slava, aggravò i problemi fra le diverse etnie.
Gli anni Venti segnarono invece un periodo di miglioramento, principalmente nelle aree urbane,
grazie a un rinnovato sviluppo industriale. Nel 1918 fu esteso il diritto di voto alle donne.
Dal 1929 al 1933 il prodotto nazionale lordo si ridusse della metà, le esportazioni crollarono, la
disoccupazione balzò al 20-30%. Nel 1939, quando la Gran Bretagna entrò in guerra, il Canada si
schierò contro le potenze dell'Asse.
Terranova e Labrador diventarono province canadesi: con questa unione, nel 1949, la
confederazione fu completata. Nel secondo dopoguerra furono scoperti giacimenti di petrolio nella
provincia di Alberta e depositi di minerali di ferro a Ungava, nel nord del Québec e nel Labrador. Nel
decennio successivo numerose centrali idroelettriche furono costruite in tutto il paese. La crescita
economica fu ulteriormente incentivata dall'arrivo di circa un milione e mezzo di immigranti,
principalmente dalla Gran Bretagna e altri paesi europei, che fornirono manodopera a basso costo.
Mentre si allentavano gli antichi vincoli con la Gran Bretagna, il paese cominciò gradualmente a
entrare nell'orbita politica degli Stati Uniti. Nel 1949 il Canada entrò nella NATO e, durante la guerra
di Corea, truppe canadesi presero parte alle forze delle Nazioni Unite.
All'inizio degli anni Sessanta il paese fu attraversato da un'ondata di contestazione, soprattutto
giovanile, e radicali critiche da parte di intellettuali e artisti anglofoni attaccarono i simboli del potere
economico e culturale statunitense. Un problema ancora più serio provenne dalla rinascita del
nazionalismo franco-canadese.
Le elezioni del 1968 furono vinte dai liberali guidati da Pierre Elliott Trudeau, il cui governo favorì
l'immigrazione dall'Asia e dalle Americhe centrale e latina; nei quindici anni dell'era Trudeau il paese
divenne una società multietnica. Il governo riservò consistenti aiuti alle fasce più povere della
popolazione e adottò altri provvedimenti in tema di occupazione, assistenza sanitaria, sostegno della
spesa pubblica, per estendere il Welfare State. Obiettivi fondamentali di Trudeau furono il
mantenimento del bilinguismo e dell'unità nazionale: egli non esitò ad applicare la legge marziale,
nel 1970, per ristabilire l'ordine in Québec, dopo che il Front de libération du Québec (FLQ) aveva
sequestrato un ministro (Pierre Laporte, in seguito ucciso dai separatisti) e un diplomatico
britannico.
Un grave colpo venne inflitto al governo federale dalla vittoria del Parti Québécois, a Québec, nel
1976, e dalla conseguente approvazione di una legge provinciale che diede la preminenza all'uso
della lingua francese.
Dopo il ritiro di Trudeau, nel giugno del 1984, i conservatori, sotto la guida di Brian Mulroney, si
insediarono al potere. Il governo cercò di ridurre i disavanzi, tagliò le spese sociali e quelle destinate
alla cultura, privatizzò le imprese di stato. Il cambiamento più drastico fu compiuto nel 1988, con la
firma dell'accordo di libero scambio tra Mulroney e il presidente statunitense Ronald Reagan. Queste
misure non riuscirono a evitare un periodo di crisi economica e di aumento della disoccupazione.
Nel 1992 il Canada sottoscrisse con gli Stati Uniti e con il Messico un nuovo accordo economico
(NAFTA).
Ma il problema che il Canada si trovò ad affrontare nell'ultimo decennio del secolo fu ancora quello
relativo ai movimenti separatisti. Fu approvato l'accordo che prevede la costituzione di un territorio
autogovernato dagli Inuit dal 1999, che prende il nome di Nunavut ("nostra terra" in Inuit).
Un referendum, che si svolse nell'ottobre del 1995, vide prevalere di strettissima misura (l'1%) i voti
contrari all'indipendenza del Quebéc.
Il Partito liberale è l'unico partito ad essere rappresentato omogeneamente su tutto il territorio della
federazione. Il secondo partito, il Reform Party, ha una linea politica che esaspera la già critica
situazione sociale; infatti sostiene la fine del bilinguismo e del “multiculturalismo” e vuol fare del
Quebéc una provincia come le altre.
La questione indipendentista e costituzionale tiene il paese con il fiato sospeso e il governo federale
è combattuto tra l'adozione di due linee per affrontarla. Una prima linea di graduale riforma, per
concedere al Québec una più ampia autonomia e frenare la tendenza separatista; una seconda, al
contrario, intransigente, che rischia però di incoraggiare i sostenitori dell'espulsione del Québec
francofono dalla federazione.
LE ISTITUZIONI
Il Canada è uno stato federale che appartiene al Commonwealth; comprende 10 province, ciascuna
dotata di propri organi legislativi ed esecutivi, e 2 territori: lo Yukon e il Nord Ovest.
Il capo dello stato è il sovrano del Regno Unito, rappresentato da un governatore generale nominato
dalla corona su designazione del primo ministro canadese. La corona è rappresentata nelle
province da un vice governatore, mentre i 2 territori sono amministrati da un governatore federale e
assistiti da consigli territoriali.
Il potere esecutivo è esercitato dal consiglio dei ministri, presieduto dal primo ministro, il quale è
responsabile dinnanzi al parlamento che si compone di due camere: il Senato (104 membri nominati
a vita dal governatore generale su proposta del primo ministro) e la Camera dei Comuni (301
membri eletti per 5 anni a suffragio universale). Alle camere è affidata la funzione legislativa.
Popolazione
LE ORIGINI
Prima della venuta dei coloni europei, le popolazioni autoctone erano divise in numerose tribù e i
loro insediamento si spingevano fino alla regione artica in cui vivevano gruppi di Inuit, cioè quelle
popolazioni da noi erroneamente conosciute come eschimesi, termine che nella lingua Inuit ha un
valore dispregiativo. Oggi queste popolazioni sono ridotte a circa 600.000 persone.
FLUSSI MIGRATORI
I discendenti dei primi coloni europei costituiscono i due gruppi etnici più numerosi: gli inglesi
(36 %) e i francesi (27 %), seguono i tedeschi (3,7 %), gli italiani (2,8 %) e gli olandesi (1,4 %).
EVOLUZIONE
Il Canada è stato l'ultimo paese americano a essere popolato: agli inizi del 1800 i suoi
abitanti erano un decimo degli abitanti degli USA.
Anche se un costante flusso migratorio ha determinato un forte incremento della
popolazione il Canada, al pari degli altri paesi sviluppati, conosce il fenomeno
dell'invecchiamento della popolazione.
MIGRAZIONI
Negli ultimi 30 anni la provenienza degli immigrati è variata. Nel 1965 oltre il 70 % proveniva
dall'Europa e solo il 10 % dalla regione asiatica; negli anni '80 sono diventati più intensi i flussi
provenienti dall'Asia e nel 1995 gli europei migrati nel Canada erano il 18 % del totale contro il 48 %
degli asiatici, il 15% di africani e il 16% di immigrati dalla America latina.
Attualmente solo un terzo della popolazione canadese ha origini diverse da quella inglese e francese,
ma la velocità del cambiamento in atto nella composizione della popolazione è tale per cui è stato
stimato che tra una decina di anni solo il 10 % degli abitanti dell'area metropolitana di Toronto sarà
composto da anglosassoni e franco-canadesi.
DISTRIBUZIONE
La distribuzione della popolazione canadese è sbilanciata a favore della regione compresa tra i
grandi laghi e il golfo del San Lorenzo: qui sorgono le principali città come Quebec, Montreal,
Ottawa e Toronto. Altre città sorgono nelle regioni centrali, ma sempre verso sud, lungo la
cosiddetta fascia del "Canada utile" dove corre il confine con gli USA.
Questa è la linea di frontiera non controllata più lunga del mondo (6000 Km ca. 6 volte la lunghezza
dell'Italia) e quasi il 90 % dei canadesi vive in una fascia di territorio a ridosso del confine con gli
USA e larga 160 Km. Sulla costa del Pacifico si trovano Vancouver e Victoria, le due più importanti
città della regione occidentale.
RELIGIONI
Il cattolicesimo e il protestantesimo sono le religioni che raccolgono la maggioranza
dei credenti rispettivamente con il 45,7 % e il 36,2 %, ma la “plurietnicità” e il
“multiculturalismo” sono un'importante caratteristica della società canadese una delle
più tolleranti e rispettose: oltre 40 culture si esprimono attraverso organi di stampa e
radiotelevisivi. Le libertà di culto, di lingua, di istruzione e di espressione sono
garantite dalla Costituzione.
Economia
IL SISTEMA ECONOMICO
Prima dell'indipendenza l'economia canadese dipendeva interamente dalla Gran Bretagna, verso
cui esportava gran parte delle proprie risorse naturali: legname, pelli e minerali. Dal 1931 ebbe
inizio la penetrazione dei capitali statunitensi; attualmente essi controllano circa il 70 % delle
imprese a capitale straniero presenti in Canada. Dopo la seconda guerra mondiale l'industria
meccanica canadese si è sviluppata tanto rapidamente che oggi le esportazioni di prodotti
industriali sono maggiori di quelle del settore primario.
Lo sviluppo economico è stato favorito dalla grande quantità di risorse naturali presenti nel
territorio; ma la crescita economica, che si basa sull'iniziativa privata, è stata anche sostenuta da
un forte intervento dello stato volto soprattutto a garantire i servizi sociali, sull'esempio delle
democrazie scandinave. Attualmente è tra i 10 paesi a più elevato sviluppo economico del mondo.
L'istituzione del trattato NAFTA, che ha creato dal '94 una zona di libero scambio comprendente i
territori di Canada, USA, Messico, comincia a far sentire i primi effetti sull'economia: le banche
canadesi all'inizio del '96 avevano già investito centinaia di milioni di dollari nei gruppi finanziari
messicani, meno positiva invece si presenta la situazione per l'industria manifatturiera perché le
imprese messicane utilizzano manodopera a basso costo.
LE FORESTE
Una delle principali risorse del paese è l'immenso patrimonio boschivo che occupa il 49,5 % della
superficie. Boschi e foreste sono oggi sfruttati in misura minima, pur essendo il Canada il 7°
produttore mondiale di legname e producendo quasi un terzo della carta da giornale del mondo.
L’AGRICOLTURA
È moderna e altamente meccanizzata, con elevate rese e livelli di produttività. Le terre fertili
rappresentano solo una piccola parte della superficie totale, poco più del 7 %, ma corrispondono a
circa 2,5 volte la superficie dell'Italia. Gran parte della produzione agricola è costituita da cereali, su
cui prevale il frumento e di cui 80 % della produzione è destinato all'esportazione. Negli stati interni
sono prevalenti le grandi proprietà fondiarie e le culture estensive. Nelle province orientali prevalgono
le culture di lino, soia, colza e tabacco, oltre alle coltivazioni di frutta.
L’ALLEVAMENTO
Sia quello bovino che suino ha un peso relativamente minore e anche quello di animali da pelliccia,
un tempo molto sviluppato, è andato declinando negli ultimi anni per il diffondersi di principi
ecologisti.
LA PESCA
Le acque costiere e i fiumi sono ricchi di pesce e la pesca costituisce un'importante voce
dell'economia del paese: salmoni, aragoste, merluzzi, trote e storioni costituiscono i principali
prodotti.
RISORSE MINERARIE
Il Canada è dotato di riserve minerarie di grandissimo rilievo. Zinco, uranio, nichel, amianto lo vedono ai
primi posti della produzione mondiale, ma estrae dal proprio territorio quasi tutti i minerali: molto
importante è la produzione di oro, argento, platino, molibdeno e titanio. (Vedi pag. XIII)
Le attività estrattive costituiscono la principale fonte di occupazione in 105 comuni; produce circa 60
diversi tipi di prodotti minerari, tra cui 26 metalli e 22 non metalli; le miniere sono circa 300 a cui si
aggiungono 3000 impianti di estrazione di ghiaia e sabbia e 50 impianti per la produzione di metalli non
ferrosi e acciaierie.
Le società minerarie hanno ideato nuovi metodi e tecniche per la prospezione e l'estrazione delle risorse
del sottosuolo che si adattano alle condizioni climatiche e ambientali che in molte regioni sono
particolarmente difficili ed estreme. Il Canada è diventato il più importante fornitore di servizi, tecnologie e
tecniche di gestione riferiti a tutte le fasi dell'attività estrattiva: dalla ricerca, alla gestione del personale e
delle apparecchiature, all'estrazione e alla lavorazione.
RISORSE ENERGETICHE
Il Canada possiede anche un potenziale di risorse energetiche che garantisce l'autosufficienza energetica.
L'energia idroelettrica copre il 67% della produzione totale grazie all'abbondanza di corsi d'acqua; la
produzione di energia termoelettrica sfrutta i giacimenti di petrolio, gas naturale (di cui è il terzo
produttore) e carbone; il resto del fabbisogno è assicurato dell'energia nucleare e geotermica.
INDUSTRIA
Dopo l'indipendenza, l'economia canadese ha conosciuto un forte sviluppo del settore industriale: da
alcuni decenni il Canada è entrato a far parte del ristretto gruppo dei paesi più industrializzati e dal 1975 fa
parte, insieme all'Italia, del G8.
L'abbondanza di materie prime e quella delle risorse energetiche sono stati due importanti fattori del
rapidissimo sviluppo. Costituiscono invece fattori negativi l'alto costo del lavoro, la carenza di
manodopera qualificata e un mercato interno di dimensioni modeste.
Gran parte dell'apparato industriale si trova concentrato nella regione compresa tra i Grandi laghi e il
fiume San Lorenzo, in coincidenza con le aree più urbanizzate. Quasi un quarto della popolazione attiva
opera nel settore manifatturiero e nell'industria estrattiva.
Il principale settore industriale del paese è la metallurgia, seguita da quella metalmeccanica, aeronautica e
navale, chimica e tessile. Anche le industrie alimentari, in particolare la produzione di zucchero, di birra,
di conserve e di alimenti surgelati, vedono il Canada all'avanguardia nel mondo.
IL TERZIARIO
Il terziario ha una assoluta preminenza nell'economia canadese, soprattutto per i servizi qualificati,
concentrati nelle grandi aree metropolitane; anche i centri minori e più isolati godono tuttavia di un
elevato livello di servizi. Tutti i settori dei servizi (banche dati, ricerche di mercato, istruzione, formazione,
ricerca scientifica e telecomunicazioni) hanno beneficiato dei progressi compiuti dall'informatica e dalla
telematica.
I TRASPORTI
Data l'estensione il problema delle comunicazioni e dei collegamenti tra le varie regioni del paese è
sempre stato sentito e ha determinato forti investimenti da parte dello stato e dei privati: per esempio
molte società che sfruttano il patrimonio boschivo si preoccupano di costruire le strade che consentono il
trasporto della legna verso i fiumi o gli insediamenti industriali.
Il sistema dei trasporti terrestre è sviluppato prevalentemente lungo gli assi est-ovest ed è strettamente
articolato e integrato con quello statunitense.
Le ferrovie hanno uno sviluppo di oltre 71.000 km e due grandi linee transcontinentali assicurano i
collegamenti tra la costa del pacifico e quella atlantica, trasportando in prevalenza merci.
La rete stradale è molto sviluppata ed è lunga quasi 800.000 km, di cui 133.000 km di autostrade, compresi
gli 8.000 km che costituiscono l'autostrada che collega Saint John's, sull'isola di Terranova a Vancouver.
In un paese vasto 33 volte l'Italia, il trasporto aereo permette di collegare località altrimenti raggiungibili
con giorni di viaggio e isolate durante i freddi mesi invernali, come molte cittadine dei territori del nord
ovest. Gli aeroporti, tra grandi, medi e piccoli sono più di 800 (7 quelli internazionali) e la flotta degli aerei
che svolgono collegamenti di linea supera il migliaio di apparecchi senza contare la diffusione che hanno
i piccoli aerei privati, spesso idrovolanti che possono decollare dalle rive dei mari o dei laghi.
Rete urbana
OTTAWA
È la capitale (314.000 ab., area metropolitana 921.000 ab.) e si trova nella fiorente provincia
dell'Ontario, alla confluenza di tre fiumi. La città ha avuto un notevole sviluppo oltre che per la sua
posizione, per la sua funzione di capitale federale. Particolarmente importanti sono le attività
amministrative e terziarie, ma vi sono presenti anche industrie, soprattutto del legno e della carta. La
città è cresciuta secondo un piano urbanistico ordinato, con la suddivisione delle zone secondo le
varie funzioni. Nella parte alta sorge il grande complesso dei palazzi del parlamento e dei ministeri.
MONTREAL
(1.017.000 ab., area metropolitana 3.127.000 ab.). Sorge su un'isola alla confluenza del fiume
Ottawa col San Lorenzo, nella provincia francofona del Quebec. Fondata nel '600, oggi è una città
molto attiva ed importante sul piano sia culturale sia economico. È sede di quattro università e di
numerosi musei. Il suo porto, benché lontano dall'Atlantico (1600 km), grazie al sistema
Laurenziano svolge intensi traffici verso l'entroterra e ne accentra il commercio di molti prodotti,
particolarmente dei cereali e del legname. Vi sorgono importanti industrie manifatturiere,
specialmente quella molitoria e quella del legno e della carta, ma anche metallurgiche,
meccaniche, tessili, chimiche, farmaceutiche e petrolchimiche.
TORONTO
(612.000 ab., area metropolitana 3.893.000 ab.). Sorge sul lago Ontario, nell'omonima provincia di cui è
capoluogo. La sua posizione ha favorito la crescita delle attività commerciali e industriali. Grazie alla
sua vicinanza ad un'area ricchissima di risorse minerarie ed energetiche, ha potuto sviluppare grandi
industrie metallurgiche, petrolchimiche, meccaniche, cantieristiche, automobilistiche, tessili, cartarie,
grafico editoriali e del legno. La città è anche centro commerciale dei prodotti agricoli e zootecnici
della sua ricca provincia.
VANCOUVER e ALTRE CITTA’
(471000 ab., area metropolitana 1600000 ab.). Si trova sul Pacifico; dal suo porto vengono esportati
grano, legname, carte e minerali. Rilevanti sono anche le sue industrie alimentari, siderurgiche,
metalmeccaniche, petrolchimiche e cantieristiche.
Winnipeg (652000 ab. capoluogo del Manitoba), Edmonton (839000 ab. capoluogo dell'Alberta), Quebec
(645000 ab. capoluogo dell'omonima provincia), Halifax (320000 ab. capoluogo della Nuova Scozia),
Victoria ( 287000 ab. capoluogo della Columbia Britannica) e Regina (175000 ab. capoluogo dello
Saskatchewan).
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Baldi Edoardo
Lerose Alessio
Curioni Gabriele
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