Lez 13-14 IngGen 24_XI_06 Race e nested PCR Date degli esami sessione invernale - scritto 18 Gennaio 2007; orale 24 Gennaio 2007 - scritto 15 Febbraio 2007; orale 21 Febbraio 2007 Regole per disegnare i primers Ricapitoliamo le regole essenziali Escludere dai primers: - terminazioni AT o GC che si possono ripiegare - palindromi interne e tantomeno alle estremità - terminazioni complementari nella coppia di primers (formazione di dimeri di primers) Preferire nei primers: - terminazioni 3’ in G o C che favoriscono un legame più forte - la lunghezza dei primers generalmente tra 15 e 25 bp (salvo eccezioni motivate) - T°C “melting” omogenee per la coppia di primers (calcolo T “melting” 4 °C per G/C ; 2 °C per A/T - T “annealing” 5-6 gradi sotto la T “melting” Altre regole di scelta primers Paradossalmente si potrebbe pensare che un primer più lungo sia più specifico Invece ha più probabilità di trovare regioni omologhe all’interno del genoma da cui amplificare Dopo la scelta confronto dei primers contro le sequenze genomiche per analizzare possibili appaiamenti spuri 5’ 3’ 3’ primer templato 5’ È più efficiente l’omologia di un primer al 3’ che al 5’ 5’ 3’ 3’ templato 5’ Informazioni che caratterizzano una PCR Informazioni sulla sequenza da amplificare, conoscenza della sequenza Caratterizzazione dei primers e dell’amplicone: - scegliere i primers secondo i criteri necessari (si indicherà la lunghezza di ognuno e dove mappano sulla sequenza di riferimento dal nucleotide x al nucleotide y per ognuno dei due) - di conseguenza si identifica l’amplicone la cui lunghezza sarà contata dal 5’ del primo nucleotide del primer frw al 3’ dell’ultimo nucleotide del primer rev (dato che i primers vengono incorporati dalla polimerasi) 1° nucleotide 5’ del primer amplicone ultimo nucleotide 3’ del primer Correzione parametri di una PCR La PCR deve dare dei prodotti che approssimano gli attesi Quando i prodotti non corrispondono agli attesi: Smear - poca specificità nonostante i primers specifici - si gioca sulla temperature di “annealing”, temp. su - cicli troppo lunghi rendono aspecifica l’amplificazione Bassa amplific. - stringenza “annealing” alta, temp. giù - ciclo troppo corto, allungare tempi di annealing o extension Ritocco dei parametri del protocollo, le variabili, il ciclo, Aggiustare il protocollo Dopo le evidenze sperimentali si ottimizza il sistema con ritocchi empirici del protocollo Se la lunghezza dell’amplicone è diversa dall’atteso: - sbaglio sul genoma o sul calcolo - polimorfismo Accertamento tramite sequenziamento della corrispondenza dell’amplificato In caso di polimorfismo va dimostrato e si deve clonare e osservare su un certo numero di genomi Eliminare la possibilità di errore, ripetere l’esperimento con altri DNA Controlli della PCR Controlli di estrazione: quali? - ripetibilità della amplificazione - ripetibilità su campioni indipendenti - univocità di amplificazione col protocollo ottimizzato Controlli di contaminazione: quali? - a. estrazione di controllo con i prodotti di estrazione - assenza di amplificazione su a. - b. assenza di amplificazione su tutti i prodotti di reazione della PCR: primers taq polimerase nucleotidi tampone acqua di diluizione Principi della RACE (Rapid Amplification of cDNA Ends) La RACE è una tecnica per l’amplificazione di sequenze nucleotidiche, usando come stampo un mRNA tra una ben definita regione interna ed una sua estremità (3’ o 5’). Questa tecnica, nota anche come “one-sided” PCR o “anchored” PCR, puo’ essere considerata una variante della più classica PCR. LIMITE PRINCIPALE La RACE richiede almeno una regione a sequenza nota e interna all’mRNA che si vuole tipizzare. Cosa serve per fare la RACE Un aiuto non indifferente è dato: Dalle banche EST (expressed sequence tag); Da studi di funzione (per esempio EXON e PROMOTER TRAPPING); Dall’IBRIDAZIONE con sequenze conservate evolutivamente e/o funzionalmente. Race ricerca del 3’ ignoto 5’ noto mRNA 3’ ignoto 3’ poly A TTTTTT 5’ sintesi del I filamento di cDNA con RT con primer oligo dT trattamento con RNase PCR con primer frw. noto e primer rev. con coda aggiunta TTTTTT 5’ 5’ noto 3’ TTTTTT 3’ 5’ 3’ ignoto prim.frw prim rev. Scelta dei primers per la RACE 3’ Il primo primer obbligato è quello per la RT (poly T) Il secondo primer viene scelto nella regione nota e deve essere specifico regione nota cDNA regione ignota TTTTT 3’ 5’ primer specifico Una amplificazione con un solo primer specifico potrebbe dare dei prodotti anche aspecifici. Quale strategia si può adottare ? Esiste una possibilità per aumentare la specificità di reazione, per ottenere il prodotto specifico corrispondente a ciò che sto cercando ? RACE 3’ 1 - Annealing tra la coda di polyA dell’mRNA e un primer contenente una coda di oligo(dT) all’estremità 3’ e retrotrascizione 5’ 5’ 3’ mRNA poly(A) tail AAA….AAAn TTT…..TTT 5’ AAA….AAAn TTT…..TTT Alla facile degradabilità dell’RNA; All’alta probabilità di avere un RNA con strutture secondarie; Alla bassa specificità di questa fase; 5’ Race fasi successive 2 - Degradazione del templato di RNA 3’ TTT…..TTT 5’ 3 - Amplificazione per PCR usando un primer specifico del gene (GSP) ed uno specifico alla nuova estremità 5’(AUAP o UAP) 3’ GSP TTT…..TTT …e la specificità??? 5’ UAP AUAP gsp = gene specific primer Uap = universal amplification primer Auap = abridget univ.ampl. primer Specificità GSP2 La SPECIFICITA’ può essere garantita da un ulteriore amplificazione con un secondo primer gene specifico (GSP2) GSP 2 5’ 3’ TTT…..TTT 3’ 5’ UAP - SEQUENZIAMENTO DIRETTO; - CLONAGGIO E SEQUENZIAMENTO; - STUDI FUNZIONALI; AUAP I primers UAP e AUAP servono per avere delle T melting su cui disegnare i GSP Nested PCR o PCR interna regione nota cDNA 3’ regione ignota TTTTT I primer specifico 5’ II primer specifico Il secondo primer specifico dovrà corrispondere ad una regione interna a quella nota e più al 5’ del cDNA e cioè più al 3’ nella regione nota dell’ mRNA La seconda amplificazione perderà la regione corrispondente al primo primer, -si tratta di sequenza già nota e non si perde informazione, -probabilità alta di avere un frammento specifico - probabilità bassa di due sequenze omologhe limitrofe due volte nel genoma. - si può ricorrere ad un terzo primer interno. cosa è una“Nested” PCR Per aumentare la specificità con PCR ottimizzata e non ulteriormente ottimizzabile con i parametri di reazione Se si deve avere un prodotto di amplificazione con alta efficienza eliminando altri prodotti indesiderati -a) omologia parziale dei primers già ottimizzati -b) sequenze omologhe, pseudogeni, sequenze duplicate caso a: trovare una seconda coppia di primers interni al primo amplicone (probabilità limitata di omologia di entrambe le sequenze in una stessa regione) caso b: cercare le regioni divergenti dove scegliere altre coppie di primers II amplicone interno primer frw. I primer frw. II primer rev.II primer rev.I PCR nested primo esempio Quando abbiamo un amplicone per esempio di 500 bp 5’ pr frw 3’ 5’ 3’ 3’ 3’ pr rev 5’ 5’ 1° amplicone II pr frw 5’ 3’ 3’ 5’ II pr rev 2° amplicone nested il secondo amplicone sarà più breve secondo la posiz. dei primers PCR nested RACE 3’ Nel caso di una RACE 3’ cambia solo il verso dei primers interni alla regione nota ed il primer del 3’ ignoto può essere anche un poly T con una coda per avere una T° melting più consona ai primers interni seq nota mRNA 5’ AAAA 3’ RT reverse trascrittasi cDNA 3’ I filamento TTTT 5’ RACE 3’ 3’ 5’ I filamento TTTT 5’ II filamento AAAA 3’ I prim II prim Solammente il primer della seq nota si può cambiare con un secondo più interno prim esterno con coda eventuale TTTT amplicone finale contenente il 3’ ignoto RACE 5’ Cerchiamo il 5’ ignoto Dobbiamo comunque ottenere il cDNA ed utiliziamo gli stessi metodi utilizzati per ottenere il cDNA della ricerca del 3’ ignoto. C’è anche la possibilità di fare la RT direttamente con un primer noto. L’unico problema è che pochi sono gli enzimi RT che funzionano ad alta temperatura per cui è possibile che il primer specifico non faccia una RT molto specifica. Per questo motivo si tende a fare una RT di tutti i messaggeri. Dopodichè si deve fare una terminal transferasi come spiegato nelle diapositive successive, si preparano dei primers con una coda che possono aumentare l’efficienza rispetto al primer poly C. Si devono usare invece i primers interni specifici nested in maniera simile alla RACE 3’. Race 5’ fase I 1 - Annealing tra una regione interna dell’mRNA e un primer gene specifico (GSP1); oppure con poly T o random priming (esanucleotidi random). 5’ mRNA poly(A) tail AAA….AAAn GSP1 GSP1 NON deve essere interno o sovrapposto ad introni; NON deve avere una Tm molto alta (lavora circa a 42°C); NON deve avere una bassa specificità o omologia con altri geni; Race 5’ fase II 2 - Retrotrascrizione e tailing all’estremità 3’ del cDNA 5’ 5’ 3’ AAA….AAA n GSP1 3’ 5’ GSP1 Degradazione Purificazione del cDNA 3’ CCC….CCC 5’ GSP1 Race 5’ fase III 3 - Amplificazione per PCR usando un secondo primer specifico al gene (GSP2) ed uno contenente una coda di oligo(dC) all’estremità 3’ 5’ 3’ GIG…..GGI CCC….CCC 5’ GSP2 GSP1 La SPECIFICITA’ può essere garantita da un ulteriore amplificazione con un altro primer gene specifico (GSP2) 5’ 3’ GIG….GGI CCC….CCC GSP3 GSP2 3’ 5’ race 5’ignoto 5’ mRNA poly A Sintesi del I filamento di cDNA tramite rev.transcript. 3’ primer rev. specifico rev. transcript. a temp. restrittiva con enzima mutante RH- 5’ 3’ cDNA singolo filamento 3’ 5’ trattamento con RNase trattamento con terminal transferase CCCC 3’ cDNA singolo filamento primer frw di poly G CCCC 3’ c c cc c c c c c c 5’ sintesi secondo filamento 5’ cDNA singolo filamento primer rev. specif. PCR selettiva Race 5’ ricapitolazione dopo la sintesi del I filam. di cDNA e la terminal transferase, PCR selettiva con II primer rev. selettivo interno 5’ 3’ CCCC 3’ GGGGG CCCCC C II primer rev. spec. interno (nested) I primer rev. specif. 5’ sconosciuto II primer rev. spec. interno (nested) Clonaggio in un vettore per inserzione con estremita’ coesive per restrizione dell’adattatore o con A-T 5’ Clonaggio dei prodotti PCR Clonaggio in plasmidi dedicati di prodotti PCR con TAQ polymerase w.t. si hanno aggiunte di A terminali spuri TAQ proof reading o altri producono ampliconi “blunt ends” Secondo che enzima si usa, si sceglie un plasmide adeguato. Esistono in vendita: - plasmidi gia’ linearizzati con coda di T terminale per facilitare la ligasi tra l’amplicone ed il plasmide - plasmidi con topoisomerasi coniugata all’estremita’ del plasmide che attacca direttamente l’amplicone senza bisogno di ligasi