PIA FONDAZIONE DI CULTO E RELIGIONE CARD. G. PANICO Polo Didattico Formativo Università degli Studi di Bari sede Corsi in Scienze Infermieristiche CORSO DI LAUREA IN SCIENZE INFERMIERISTICHE BISOGNO DI MANTENERE UN LIVELLO SODDISFACENTE DI IGIENE PERSONALE Docente: Sr. Antonella Guarini ANNO ACCADEMICO 2016/2017 1 LA CURA DELLA PERSONA Si definisce CURA DELLA PERSONA ( self-care, cura di sé) la capacità di svolgere autonomamente le funzioni che permettono di soddisfare i bisogni personali primari, con particolare riferimento a quattro aree: LAVARSI ALIMENTARSI ELIMINARE VESTIRSI senza l’aiuto degli altri. 2 La capacità di occuparsi autonomamente della cura della propria persona e delle relative pratiche igieniche migliora notevolmente lo stato di salute dell’individuo e il suo benessere psicologico. 3 Il RUOLO DELL’INFERMIERE è fondamentale nell’aiutare l’assistito a imparare o a riapprendere le tecniche di cura della propria persona. Poiché il ruolo degli infermieri si concentra non tanto sulla malattia quanto sulle RISPOSTE DEI PAZIENTI ALLA SALUTE e ALLA MALATTIA, aiutare i pazienti a conquistare o a recuperare l’autonomia nella cura della propria persona è uno dei più importanti obiettivi dell’assistenza infermieristica 4 Quando una interferiscono malattia o un trauma con la capacità di occuparsi della propria persona, l’infermiere assiste il paziente o svolge in sua vece le attività che questi non è in grado di eseguire oppure offre un supporto ai familiari e ai caregivers. 5 OBIETTIVO PRINCIPALE è: AIUTARE L’ASSISTITO A RAGGIUNGERE IL MASSIMO GRADO DI AUTONOMIA NELLA CURA DELLA PROPRIA PERSONA. 6 LA CUTE UMANA È una membrana che riveste tutta la superficie corporea e che si continua in corrispondenza delle aperture naturali con le mucose, che rivestono le cavità naturali. Presenta due strati sovrapposti: Uno superficiale: EPIDERMIDE Uno profondo: DERMA e CONNETTIVO SOTTOCUTANEO 7 LA CUTE UMANA La pelle è ricca di vasi e di nervi e presenta degli organi speciali ( annessi cutanei ) che sono: Ghiandole sudoripare Le unghie I peli 8 LA CUTE UMANA Lo stato della pelle è una delle condizioni della massima importanza per la persona, infatti i pazienti affetti da malattie della pelle sono compromessi nel benessere generale. La pelle è il primo apparato che si presenta all’osservazione dell’infermiere, il quale deve essere in grado di sapere che esistono dei legami tra le diverse patologie e le alterazioni cutanee. Per questo si deve porre particolare attenzione quando si esamina la cute del paziente. 9 LA CUTE UMANA DELLA CUTE SI OSSERVANO I SEGUENTI CARATTERI: COLORITO È variabile secondo le razze, secondo gli individui, secondo le sedi. La pelle è soggetta anche a variazioni determinate dalla presenza in quantità variabile di alcuni pigmenti quali la MELANINA, l’EMOGLOBINA, la BILIRUBINA. 10 LA CUTE UMANA LE COLORAZIONI PIU’ COMUNI SONO: COLORITO PALLIDO: a seconda delle diverse patologie COLORITO ROSSO VIVO: in caso di febbre, forti emozioni, o circoscritto in determinati distretti cutanei ( reazioni allergiche.) 11 LA CUTE UMANA COLORITO CIANOTICO: è la tinta azzurrognola o bluastra di cute o mucose; essa può essere diffusa o circoscritta. DIFFUSA Se dipende solo da un problema circolatorio CIRCOSCRITTA Per inadeguata circolazione artero-venosa 12 LA CUTE UMANA COLORITO ITTERICO: è il colore giallo della cute, delle sclere e delle mucose, visibile per aumentato pigmento biliare nel sangue e nei tessuti 13 LA CUTE UMANA SPESSORE Varia nei diversi individui e nelle diverse regioni corporee, per es. • è molto sottile nelle palpebre; • è grossa a livello della nuca, delle palme delle mani e dei piedi. 14 LA CUTE UMANA ELASTICITA’ Per natura la pelle è molto distensibile infatti se viene pizzicata e poi rilasciata, riacquista rapidamente la primitiva disposizione. Questo non succede in alcune circostanze, come: • la denutrizione, • la disidratazione • alcune patologie cachetizzanti • la vecchiaia 15 LA CUTE UMANA TEMPERATURA Varia secondo La sede in cui viene rilevata L’età della persona L’attività fisica Il sesso Le condizioni ambientali 16 LA CUTE UMANA UNTUOSITA’ Essa è normalmente untuosa per l’attività delle ghiandole sebacee; viene definita seborroica l’esagerazione di tale secrezione. 17 LA CUTE UMANA LESIONI ELEMENTARI DELLA CUTE Eritema: arrossamento della cute che scompare momentaneamente sotto la pressione, ( questo lo differenzia dagli stravasi, ematomi, ecchimosi che invece non scompaiono). Vescicola: rilevatezza dovuta a raccolta di liquido nello spessore dell’epidermide o appena al di sotto di questa. 18 LA CUTE UMANA Bolla: grande cavità scavata nell’epidermide, contenente liquido limpido o lievemente torbido. Formazione nodulare: formazione solida più o meno nettamente circoscritta che interessa profondamente il derma o il connettivo sottocutaneo. Squama: è una lamina costituita prevalentemente di cellule cornee, tendente a staccarsi dalla superficie cutanea. 19 LA CUTE UMANA Ragade: fenditura lineare determinata da un allontanamento degli elementi istologici della cute. Crosta: è formata dall’essiccamento di siero, pus, sangue sulla superficie cutanea. Abrasione / erosione / escoriazione: sono perdite di sostanza superficiali che interessano l’epidermide e lo strato papillare del derma. 20 LA CUTE UMANA ABRASIONE Lesione causata da sfregamento o graffiatura della cute o della mucosa EROSIONE Ulcerazione lieve e superficiale ESCORIAZIONE Perdita di materiale cutaneo superficiale 21 22 IL LAVAGGIO DELLE DIVERSE PARTI DEL CORPO L’IGIENE DEGLI OCCHI 23 L’IGIENE DEGLI OCCHI QUANDO ? Pazienti con congiuntivite o con secrezioni eccessive, Pazienti in coma, Pazienti con paralisi palpebrale, Pazienti curarizzati. 24 L’IGIENE DEGLI OCCHI COSA USARE ? Compresse di garza sterili Soluzione fisiologica 25 L’IGIENE DEGLI OCCHI COME PROCEDERE ? Prendere la compressa sterile, bagnarla con la soluzione fisiologica sterile e passare l’occhio dall’angolo interno verso l’esterno, gettando via il tutto senza ripassare. Ripetere l’operazione fino a quando l’occhio sarà completamente deterso. 26 L’IGIENE DEL NASO QUANDO ? In pazienti portatori di tubo naso-tracheale, In pazienti portatori di sondino naso-gastrico, Pazienti in coma. 27 L’IGIENE DEL NASO COSA USARE ? GARZE SOLUZIONE FISIOLOGICA TAMPONCINI ETERE GUANTI MONOUSO CEROTTO POMATE NASALI VASELINA ARCELLA 28 L’IGIENE DEL NASO COME PROCEDERE ? Indossare i guanti, con il bastoncino imbevuto di vaselina ammorbidire le croste presenti e lavare con soluzione fisiologica, delicatamente le narici usando i bastoncini, senza salire però molto in alto. Ripetere l’operazione fino a completa detersione delle narici. 29 L’IGIENE DEGLI ORECCHI QUANDO ? Rientra nella pratica della pulizia quotidiana COME PROCEDERE ? E’ sufficiente lavare il padiglione esterno con acqua e sapone e rimuovere il cerume presente nel condotto uditivo esterno, usando il lembo arrotolato di una garza inumidita. 30 IGIENE DEL CAVO ORALE PER QUALI PAZIENTI? Pazienti con febbre alta Carenze nutritive Pazienti in coma Pazienti operati Pazienti che necessitano di una completa igiene orale 31 IGIENE DEL CAVO ORALE SCOPO 1. Pulire la superficie dei denti per prevenire l’alitosi e la carie. 2. Mantenere la mucosa orale integra e idratata. 3. Favorire l’autostima e il benessere del paziente. 32 IGIENE DEL CAVO ORALE ACCERTAMENTO Ispezionare le labbra, la mucosa orale, le gengive, il palato e la lingua alla ricerca di eventuali lesioni o infiammazioni. Accertare l’eventuale presenza di carie o alitosi. La disidratazione sistemica, il digiuno assoluto, la presenza di un sondino nasogastrico disidratano la mucosa orale. 33 IGIENE DEL CAVO ORALE Le vie aeree superiori accumulano secrezioni che irritano la mucosa. La chemioterapia causa spesso stomatite e ulcerazioni orali. La terapia anticoagulante e le coagulopatie predispongono il paziente al sanguinamento delle gengive. 34 Un intervento chirurgico o un trauma a livello del cavo orale possono controindicare l’uso dello spazzolino; in questi casi è possibile prescrivere l’uso di particolari colluttori. Identificare l’assistito a rischio di aspirazione nelle vie aeree. 35 IGIENE DEL CAVO ORALE I suddetti pazienti con alta criticità hanno una ridotta secrezione salivare, la saliva presente è molto densa, respirano con la bocca, creando uno stato di secchezza della mucosa orale. IMPORTANTE ALLORA…. Assicurare la mucosa pulita, umida, priva di secreti e incrostazioni ! 36 IGIENE DEL CAVO ORALE COSA UTILIZZARE ? Pinze (almeno due ), Tamponi in un contenitore sterile, Soluzioni e colluttori, Abbassalingua monouso, Eventualmente una piccola torcia, Vaschetta per i risciacqui del paziente, Contenitori per rifiuti, Telino Dentifricio e spazzolino. 37 IGIENE DEL CAVO ORALE PROCEDURA (Paziente cosciente) Lavarsi le mani. ( lavaggio sociale) 2. Mettere un paravento o chiudere la porta della camera. Identificare il paziente e spiegargli la procedura ( se cosciente). ( PRINCIPIO SCIENTIFICO: garantire l’intimità) 3. Aiutare il paziente ad assumere una posizione seduta ( decubito ortopnoico). Se il paziente non è in grado di sedersi, aiutarlo ad assumere un decubito laterale. ( PRINCIPIO SCIENTIFICO: La posizione Fowler alta o laterale previene il soffocamento e l’aspirazione) 1. 38 IGIENE DEL CAVO ORALE PROCEDURA (Paziente cosciente) 4. Sistemare il telino sotto il mento del paziente 5. Bagnare lo spazzolino da denti con acqua e applicarvi una piccola quantità di dentifricio. 6. Dare lo spazzolino al paziente. 7. Chiedere all’assistito di sciacquarsi accuratamente la bocca e di eliminare nell’arcella o nella bacinella. 8. Togliere la bacinella o l’arcella e asciugare la bocca del paziente con una salvietta. 39 IGIENE DEL CAVO ORALE PROCEDURA (Paziente NON cosciente) 40 IGIENE DEL CAVO ORALE PROCEDURA (Paziente NON cosciente) 1. Preparare il materiale occorrente con l’aggiunta di: un sondino da aspirazione, aspiratore, abbassalingua una siringa senza ago o uno schizzettone. 41 2. Girare il paziente su un fianco ( decubito laterale) ( PRINCIPIO SCIENTIFICO: la posizione laterale previene il rischio di aspirazione) 3. Posizionare un telino impermeabile sotto il mento del paziente. 4. Avvicinare la bacinella o l’arcella alla bocca del paziente o preparare un sondino di aspirazione per rimuovere le secrezioni dalla bocca. 42 IGIENE DEL CAVO ORALE 5. 6. Usare un abbassalingua rivestito si spugna per aprire delicatamente la bocca del paziente. non mettere mai le proprie dita in bocca al paziente incosciente! ( PRINCIPIO SCIENTIFICO: il paziente incosciente spesso risponde alla stimolazione orale serrando le mascelle!) Spazzolare i denti e le gengive usando uno spazzolino o un bastoncino con l’estremità rivestita di spugna. 43 7. Asciugare o aspirare le secrezioni accumulate nella bocca. Per sciacquare il cavo orale si può usare una piccola siringa senza ago. 8. Applicare uno strato sottile di vaselina o di miele rosato sulle labbra per prevenire la disidratazione e le screpolature. 44 IGIENE DEL CAVO ORALE Se ci troviamo in presenza di coaguli di sangue all’interno della cavità orale, usare una soluzione di bicarbonato di sodio e/o acqua ossigenata a bassa concentrazione (1/1%), soprattutto se vi è presenza di coaguli di sangue. Successivamente si può risciacquare la cavità orale con colluttori che mantengono a lungo l’alito fresco e gradevole. 45 IGIENE INTIMA Consiste nella pulizia degli organi genitali esterni, della zona perineale e anale, delle cosce e degli inguini. 46 IGIENE INTIMA QUANDO SI ESEGUE ? Una o due volte al giorno. Sempre al mattino. Ogni qualvolta un ammalato evacua ( pazienti incontinenti). 47 IGIENE INTIMA COSA OCCORRE PREPARARE ? 1 o 2 brocche a forma di cilindro con manico, Acqua tiepida e sapone neutro liquido, Cotone idrofilo. INOLTRE SUL CARRELLO NON DEVONO MAI MANCARE: Lenzuola, federe, cerate, copriletti e pannoloni. 48 IGIENE INTIMA TECNICA DELL’IGIENE INTIMA – Controllare che sotto la traversa ci sia una cerata, per proteggere il materasso dall’acqua. – Invitare il/la paziente a divaricare le gambe (se cosciente ); – Verificare le condizioni del/la paziente: - l’igiene può avere la semplice detersione quotidiana, - pulizia post-defecazione. 49 IGIENE INTIMA - Decidere sull’opportunità o possibilità di inserire la padella tra il bacino del/la paziente e le lenzuola sottostanti, - Indossati i guanti a perdere, bagnare una falda di cotone con acqua tiepida e saponata e passare i genitali esterni dalla sinfisi pubica alla zona anale, 50 IGIENE INTIMA - Fare attenzione durante le ripetute manovre di pulizia di non toccare con la mano “inquinata” i materiali quali, brocca, cotone, carrello, lenzuola pulite…. - Terminata l’igiene intima segue il cambio della biancheria del/la paziente ed il riordino del letto. 51 OSSERVAZIONI GENERALI SULL’IGIENE INTIMA Durante le attività volte all’igiene intima si devono: Osservare eventuali segni di incontinenza: - “ il paziente avverte lo stimolo alla minzione”? - “ il paziente sente di essere bagnato”? Ascoltare ciò che il paziente riferisce, come sintomi o manifestazioni, segno di alterazioni della fisiologia dell’apparato genito-urinario: - “quali caratteristiche presentano urine e feci”? - “ si osservano arrossamenti causa di prurito”? 52 OSSERVAZIONI GENERALI SULL’IGIENE INTIMA Esaminare i genitali esterni e la zona perineale, per eventuali alterazioni anatomiche: “ presenza di pidocchi”? “ la donna presenta delle masse, fistole, secrezioni, arrossamenti, altre anomalie a livello uretrale e/o vaginale”? “ l’uomo presenta ulcerazioni, cicatrici, noduli, secrezioni anomale ecc.” ? Saper individuare una situazione di emergenza: come distinguere una emorragia da un flusso mestruale normale. 53 CONDIZIONI PARTICOLARI PRESENZA DI CATETERE VESCICALE Che fare ? • Pulire con molta attenzione la giunzione tra il catetere ed il meato uretrale esterno; • mantenere pulito il catetere stesso rimuovendo residui fecali, secrezioni, eventuale sangue… ATTENZIONE ALLO SPOSTAMENTO DEL SACCHETTO URINE!! Evitare il reflusso in vescica di urina emessa o comunque presente nel tubo di collegamento catetere-sacchetto, chiudendo o pinzando il tubo stesso. 54 CONDIZIONI PARTICOLARI IL CICLO MESTRUALE La presenza delle mestruazioni rende necessario procedere più volte al giorno alla pulizia della regione genitale. ARROSSAMENTI ALL’INGUINE Come prevenirli? Detergere ed asciugare bene la parte, proteggendola e ponendovi sopra delle garze con lo scopo di favorire la traspirazione cutanea. 55 CONDIZIONI PARTICOLARI INCONTINENZA ? “È l’incapacità di controllare gli sfinteri, anale e vescicale”. Detergere frequentemente la zona esposta all’azione irritante da parte di urina e feci. 56 57