• “Tendenza che può essere presente in ogni comportamento e in ogni fantasia volta all’ etero- o all’ autodistruzione, oppure all’autoaffermazione”. •In inglese “aggession” e “aggressiveness”: distinzione chiara tra emozione aggressiva e sua esplicazione comportamentale. •Origine = superate le spiegazioni incentrate esclusivamente su componenti innate biologiche e psicologiche di base da un lato e sulle soluzioni ambientalistiche dall’altro, si preferisce oggi un APPROCCIO ESPLICATIVO MULTIFATTORIALE DELL’AGGRESSIVITA’. TEORIE SULL’AGGRESSIVITA’ Sigmund Freud = •all’inizio del novecento F. definisce l’aggressività come spinta attiva di ogni pulsione, capace di dare avvio ad un movimento, come una “reazione primordiale” alla frustazione sperimentata da una persona durante la ricerca del piacere (ad es. il neonato cerca piacere nel cibo, che però non sempre gli viene dato al momento in cui ne ha bisogno; da qui la frustazione e l’aggressività, che rappresenta un a strategia comportamentale per allentare la tensione dovuta al mancato soddisfacimento immediato). •1920= revisione radicale della teoria delle pulsioni. Da dicotomia tra pulsioni sessuali e pulsioni dell’Io a quella PULSIONI DI VITA (Eros) e PULSIONI DI MORTE (Thanatos). La prima con la sua forza vitale si contrappone alla seconda che ha lo scopo di far tornare l’individuo allo stato inorganico di partenza. PULSIONE DI MORTE = verso noi stessi verso l’esterno (distruzione della realtà) Il comportamento aggressivo ha una caratteristica innata e svolge la duplice funzione di portare all’esterno questa forza, altrimenti autodistruttiva, e di ridurre lo stato di tensione pulsionale. Melanie Klein = come per Freud la pulsione di morte è innata e primaria, comparendo fin dalla primissima infanzia. Dollard = riprende ipotesi dell’aggressività come risposta alla frustazione. Certe reazioni aggressive alle frustazioni non sono osservabili perché inibite dalle norme sociali. ESPRESSIONE DIRETTA:da FRUSTAZIONE ad AGGRESSIVITA’ verso la fonte ESPRESSIONE INDIRETTA: da FRUSTAZIONE ad IMPULSO che cerca ALTRA FORMA DI MANIFESTAZIONE: •Dislocazione= impulso diretto verso capro espiatorio •Risoluzione catartica= sentimenti violenti o di collera espressi in forme socialmente accettate. Miller = da FRUSTAZIONE a gerarchia di risposte apprese (non innate), SE a quella frustazione solitamente si ha l’aggressività come risposta dominante allora avremo comportamenti aggressivi. L’aggressività è una delle possibili risposte alla frustazione. Lorenz = funzione positiva dell’aggressività. Da punto di vista etologico è un impulso adattivo , innato e spontaneo che favorisce la sopravvivenza. L’aggressività non è odio, ma pulsione alla lotta, suo scopo non è uccidere,ma garantire la sopravvivenza dell’individuo e della specie. Storr = aggressività come forza positiva e necessaria per raggiungere sufficiente autonomia personale, in particolare dai genitori. Diventa negativa quando il bisogno di differenziazione e autoaffermazione viene violentemente impedito e frustrato nel corso dell’età evolutiva. Fromm = crea alternativa alla teoria istintivistica e a quella comportamentista. AGGRESSIVITA’ DIFENSIVA O BENIGNA : impulso programmato filogeneticamente di attaccare o di fuggire quando sono minacciati i propri interessi vitali. AGGRESSIVITA’ MALIGNA : distruzione per la distruzione stessa, se raggiunta si ottiene piacere. Quest’ultima non è né biologicamente adattiva nè filogeneticamente programmata. AGGRESSIVITA’ ADATTIVA E DISTRUTTIVA •Aggressività non come “istinto”, ma come “ potenzialità innata”: l’esplicazione di un comportamento aggressivo è una possibilità, la cui realizzazione concreta può dipendere da diversi fattori, personali e culturali. •AGGRESSIVITA’ ADATTIVA= costituita da due entità non separate, ma considerate due funzioni della stessa potenzialità adattiva al servizio della persona: - Agressività espansiva: impulso che dà l’energia necessaria alla persona per sperimentare se stessa e superare gli ostacoli che si frappongono alla sua realizzazione. - Agressività difensiva: forza utilizzata non più per andare oltre i confini della propria persona, ma per difendere l’identità personale, minacciata da un pericolo. •AGGRESSIVITA’ DISTRUTTIVA= identità debole valutazione scorretta circa natura minacciosa degli eventi attività aggressiva e difensiva frenetica (attività svincolata al controllo dell’Io) AGGRESSIVITA’ DISTRUTTIVA. - Secondo “Ammon” la causa risiede nelle frustrazioni precoci dell’attività esplorativa e dell’aggressività espansiva: è importante non ostacolare il bambino nel suo primo contatto con l’ambiente LE CAUSE DELL’AGGRESSIVITA’ •EZIOLOGIA MULTIFATTORIALE: Tre famiglie di fattori = biologici, psicologici, sociologici. •FATTORI INTERNI: - Tratti di personalità - Genere - Età - Livelli di frustrazione = esistono fonti di frustrazione, normalmente accettate come parte della vita quotidiana, che possono aumentare l’incidenza dei comportamenti aggressivi rumore, calore, inquinamento e fumo di sigarette. - Livelli di eccitazione = se l’aggressività è la risposta dominante in una data situazione e le proprie reazioni emotive vengono definite come rabbia, frutrazione, irritazione e tensione…allora la spinta emotiva sfocerà in un comportamento aggressivo. • FATTORI ESTERNI : - Pornografia - Droga e alcool - Modelli comportamentali (familiari, educativi, culturali, sociali…) - Fattori economici AGGRESSIVITA’ E SOCIETA’ •Fin dalle prime esperienze il bambino deve fare i conti con le frustrazioni: le sue possibilità di espansione sono limitate dalle esigenze di chi gli sta di fronte. Convivenza sociale : un controllo a livello comportamentale è necessario, frenare l’aggressività favorisce la società. •Modificazioni psichiche conseguenti alla civilizzazione: - rafforzamento dell’intelletto (che comincia a dominare la vita pulsionale) - interiorizzazione dell’aggressività E’ l’insicurezza di base che fa diventare l’aggressività patologica: l’aggressività può essere negata e proiettata all’esterno su altri, ma questo meccanismo psicotico si manifesta solo in presenza di una identità debole e vacillante. CANALIZZAZIONE DELL’AGGRESSIVITA’ L’aggressività non deve essere cancellata, senza tale istinto non potremmo sopravvivere, ma semplicemente canalizzata essendo comunque controllabile. •Comportamento umano : è scarsamente ritualizzato rispetto a quello animale, ma usufruisce di altre forme di espressione dell’aggressività che permettono di superare l’acting-out e scaricare la tensione: - espressione verbale (linguaggio) - espressione non-verbale ( linguaggio del corpo, postura, espressione mimico-facciale..) - sublimazione (arte, sport) La canalizzazione o sublimazione dell’aggressività è una soluzione che orienta la forza istintuale verso mete socialmente accettabili. DOVE SI ESPRIME L’AGGRESSIVITA’ •Corpo = tramite le malattie psicosomatiche, aggressività non elaborata che passa attraverso il corpo in una forma di autoaggressività. Causa = l’Io per la sua natura attiva ricerca un intervento per scaricare l’aggressività e qualora non fosse possibile all’esterno, lo fa verso di sé. •Nella coppia (nella comunicazione e nella relazione, attraverso il conflitto) •Nella famiglia (come sopra) •Scuola ( ad esempio nella forma del “bullismo”) •Lavoro ( ad esempio nella forma del “mobbing”) •Tempo libero ( ad esempio nella forma degli “sport aggressivi”) COME RIDURRE L’AGGRESSIVITA’ NELLA SOCIETA’ •Insegnare le norme •Facilitare l’espressione delle emozioni •Far emergere e gestire il conflitto •Promuovere l’identificazione con l’altro (per ovviare alla de-umanizzazione) • Indurre al pensare critico •Canalizzazione dell’aggressività Occorre distinguere due tipi di violenza: •La VIOLENZA FISICA dettata da un comportamento spontaneo legato alla situazione in presenza di un conflitto •La VIOLENZA dettata da un comportamento violento e di controllo sistematico e ripetitivo. Relazioni violente regolari sono chiamate RELAZIONI MALTRATTANTI=mirano a rendere l’altro debole per affermare il proprio potere. Si ricorre a varie forme di violenza: - psichica - fisica - sessualizzata - economica IL CICLO DELLA VIOLENZA •Fase di crescita della tensione= Volontà di sminuire, mortificare, insultare la donna che cerca di prevenire le violenze fisiche concentrandosi sull’uomo, cercando di compiacerlo, ma non riesce a placare l’agire violento del partner. • Fase di maltrattamento= Reazioni diverse delle vittime:fuga, contrattacco o sopportazione. Conseguenze scioccanti per la donna che vive un’angoscia mortale perché non sa quando le violenze cesseranno. Se la denuncia avviene in questa fase, la vittima può apparire aggressiva, apatica o contraddittoria nelle sue testimonianze. Disturbi: post -traumatico da stress, ansia, disturbi del sonno, perdita di fiducia in sé e negli altri. E’ LA FASE ACUTA DEL MALTRATTAMENTO •Fase di pentimento e di attenzioni amorevoli= Il violento si pente, mette il suo cambiamento nelle mani della donna che sente di avere potere (illusorio). La donna sminuisce le violenze passate, spesso ritira la denuncia o addirittura non ricorda più l’accaduto. •Scarico delle responsabilità= Il violento ricerca le cause dell’accaduto. CIRCOSTANZE ESTERNE= alcool, difficoltà sul lavoro… CIRCOSTANZE INTERNE= la coppia, è colpa della donna che lo ha provocato… Localizzando la colpa nella donna, l’uomo scarica la responsabilità su di lei, alcune si assumono questa colpa e perdonano l’uomo. SE A QUESTA FASE NON SEGUE UN AIUTO VERSO ALMENO UN MEMBRO DELLA COPPIA RICOMINCIA LENTAMENTE L’ESCALATION VERSO LA VIOLENZA (1° FASE). FATTORI CHE RENDONO DIFFICILE USCIRE DALLA SPIRALE della VIOLENZA: •Speranza che le violenze cessino e recupero rapporto da parte della donna •Comportamento imprevedibile del partner (esistono momenti belli) •I figli : desiderio per loro di una famiglia tradizionale.