Molluschi (Phylum Mollusca) C C O N O C M E N T O CAAARRRAAATTTTTTEEERRRIIIPPPEEERRRIIILLLRRRIIICCCO ON NO OSSSC CIIIM ME EN NT TO O Animali dal corpo molle con una con- chiglia rigida. Le lumache hanno la conchiglia a spirale, le patelle hanno una piccola conchiglia conica, i bivalvi possiedono due conchiglie uguali (valve) che si adattano perfettamente 1'una all'altra. Alcuni molluschi di acqua dolce sono lunghi soltanto 1-2 mm, ma per lo più sono di dimensioni maggiori, fino a 50 mm le lumache e 150 mm i muscoli. Questo phylum comprende alcune grandi classi: i Cephalopoda, gli Scaphopoda, i Polyplacophora e gli Aplacophora sono esclusivamente marini; soltanto i membri delle classi Gastropoda e Bivalvia sono presenti nelle acque dolci. I molluschi sono invertebrati relativamente grandi, comuni e spesso abbondanti nelle acque dolci. Le loro conchiglie caratteristiche li rendono inconfondibili, sebbene alcuni piccoli crostacei, p.e. gli ostracodi, possiedano due valve di aspetto simile. La struttura del corpo molle e importante nella classificazione dei molluschi, ma la conchiglia e il primo mezzo di identificazione e tutti i molluschi europei possono essere classificati osservando solo le caratteristiche della conchiglia. La conchiglia e costituita da materiale calcareo ricoperto di un sottile strato corneo (il periostraco). Questi materiali sono secreti e disposti in strati intorno all'apertura della conchiglia da un'ampia piega della parete corporea, detta mantello. Le variazioni stagionali e di altro genere nel processo di crescita risultano nella formazione di anelli sulla superficie della conchiglia; questi sono ben sviluppati e visibili sulla maggior parte dei bivalvi e su alcuni gasteropodi di maggiori dimensioni. Poiché i molluschi sono elementi cosi visibili e comuni delle comunità delle acque dolci, forniamo le descrizioni delle singole specie; sono state omesse soltanto poche specie, strettamente locali e rare nella regione considerata. 1. 2. Nelle acque dolci sono presenti due classi: Conchiglia in un unico pezzo (talvolta con un opercolo separato che richiude 1'apertura), spiralata o conica Classe GASTROPODA. Conchiglia divisa in due parti uguali, tipicamente ovali o circolari Classe BIVALVIA. C Cllaassssee G GA ASST TR RO OPPO OD DA A Le piccole conchiglie delle limacce d'acqua dolce formano brevi coni non spiralati con un'apertura ampiamente ellittica. Tutti i restanti gasteropodi d'acqua dolce sono chiocciole con la conchiglia tubolare terminante a punta, spiralata intorno a un asse centrale, o columella, che può essere cavo con una piccola apertura, 1'umbilicus, o incluso nella spira. Ogni spira completa della conchiglia e un giro; 1'apertura inferiore, dalla quale può uscire il corpo, e detta apertura boccale o stoma. Il giro di dimensioni maggiori (il più esterno) contiene il corpo, tutti gli altri giri formano 1'apice, rudimentale in alcune specie. Orientando la conchiglia con 1'apice in alto e lo stoma verso 1'osservatore, quando 1'apertura e a destra la conchiglia e destrorsa, viceversa e sinistrorsa (fig. 19.13, 19.17). Nella sottoclasse Prosobranchia, quando il corpo e ritirato all'interno della conchiglia, 1'apertura e chiusa da un opercolo piatto. Le chiocciole d'acqua dolce, diversamente da molte specie marine e terrestri, sono di solito di colori opachi, nelle sfumature del marrone e di rado presentano segni distintivo. Individui con la conchiglia bianca o incolore sono presenti occasionalmente in tutte le specie, ma solo una specie e normalmente biancastra. Il corpo molle può essere diviso in due regioni: la protuberanza viscerale a spirale, che contiene la maggior parte degli organi digestivi e rimane permanente- mente nascosta all'interno della conchiglia, e il grande piede muscolare che sporge dall'apertura. Il piede e retrattile e la sua estremità anteriore costituisce il capo; se e presente un opercolo, ha origine sulla punta del piede dietro 1'apertura. La locomozione avviene con la suola appiattita del piede che striscia su un substrato con complessi movimenti di increspamento, chiaramente visibili dal basso se la chiocciola e fatta strisciare su una lastra di vetro. Il suo percorso e lubrificato da una copiosa secrezione di muco (le familiari "tracce delle lumache") e numerose specie acquatiche si arrampicano lungo filamenti di muco che si estendono nell'acqua. Il capo porta due tentacoli sensoriali e due macchie oculari poco visibili che, in tutte le specie veramente acquatiche, sono collocate vicino alla base dei tentacoli. Nei Lymnaeidae e Ancylidae i tentacoli sono larghi e piatti, più o meno triangolari, ma sono relativamente lunghi e filiformi nelle altre famiglie. Il mantello, che secerne la conchiglia, e una piega sporgente della parete corporea che circonda la base della protuberanza viscerale; si può vedere che ricopre il margine della conchiglia. I prosobranchi respirano per mezzo di branchie piumose o a forma di pettine, di solito celate all'interno del mantello, ma talvolta sporgenti in Valvata e in altri generi. I polmonati respirano 1'ossigeno atmosferico tramite un polmone interno formato da una profonda cavità del mantello. Questo si apre all'aria quando la lumaca e in superficie per mezzo di un canale tubolare posto al margine dell'apertura. Le chiocciole d'acqua dolce sono per lo più erbivore e si nutrono di piante acquatiche o più comunemente dello strato di alghe che copre la maggior parte degli oggetti sommersi. Il cibo e raspato via con la radula, una lingua flessibile e dentellata, a forma di nastro. Le uova sono deposte in ammassi solidi di gelatina sulla vegetazione o su altri oggetti; Theodoxus e un'eccezione poiché depone le uova singolarmente, protette da un piccolo bozzolo chitinoso. Le chiocciole d'acqua dolce sono presenti in tutti i tipi di habitat, con 1'eccezione delle acque molto acide, ma sono più comuni negli specchi d'acqua limpidi e ricchi di vegetazione delle zone pianeggianti con acqua debolmente corrente. In queste condizioni si possono trovare moltissime specie nello stesso luogo. Ci sono anche parecchi generi che, sebbene non acquatici, abitualmente sono presenti vicino all'acqua o in luoghi umidi (vedere p. 200). Le chiocciole sono spesso 1'ospite intermedio di vari vermi parassiti. Le loro conchiglie sono spesso utilizzate come substrato da molti microrganismi sessili e un piccolo verme. Famiglia Physidae Physa spp. P. fontinalis (foto 162, fig. 19.17) Probabilmente e 1'unica specie europea autoctona. La conchiglia e lucente, sottile, traslucida e delicata; alta fino a 10 mm; quando si espande, il margine lobato del mantello ricopre la parte esterna della conchiglia. Comune in molti ambienti in tutta 1'area indagata da questa guida. Altre due specie, probabilmente introdotte, sono localmente presenti nell'area. Hanno una conchiglia più spessa, opaca, alta fino a 16 mm: P. acuta (fig. 19.18) ha 1'apice relativamente alto; P. heterostropha e più rotonda e ha 1'apice ottuso relativamente breve. Aplexa hypnorum (fig. 19.19) La conchiglia e molto lucente, sottile, traslucida e delicata; alta fino a 12 mm; il corpo e molto scuro, quasi nero. Ampiamente diffusa, ma locale in Europa, tipicamente in piccole pozze che si asciugano in estate; talvolta si trova fuori dall'acqua. Classe BIVALVIA (PELECYPODA, LAMELLIBRANCHIA) Si tratta di animali comuni, spesso abbondanti nei fiumi a scorrimento lento e nei canali, ma gli esemplari vivi sono poco osservabili, nonostante le dimensioni, a causa delle loro abitudini di scavatori. La presenza di conchiglie vuote e una caratteristica comune dei depositi di fondo in molte località. La loro lunghezza varia da poco più di 1 mm a oltre 180 mm. La conchiglia e formata da due parti uguali per forma e dimensioni, le valve, immagini uguali e speculari 1'una dell'altra (fig. 19.43). Sono tenute unite insieme da un robusto legamento flessibile situato sul margine dorsale; in alcuni generi questo cardine e rinforzato dalla presenza di due o tre denti che si incastrano 1'uno nell'altro posti all'interno della conchiglia. Esternamente, le valve mostrano anelli di crescita concentrici che hanno il loro centro in una bassa sporgenza conica, 1'umbo, che e anteriore al legamento. Nei disegni e rappresentata la valva destra, cioè la parte anteriore della conchiglia rimane sulla destra del disegno. La parte interna della conchiglia e rivestita di madreperla, un tempo la materia prima con cui si fabbricavano i bottoni. Spesso all'interno dei bivalvi d'acqua dolce sono presenti perle, che sono pero sempre di piccole dimensioni, meno di 1 o 2 mm, e di forma irregolare; le perle grandi e regolari sono molto rare. Il corpo molle e molto diverso da quello delle chiocciole. Non ci sono il capo e gli occhi e la maggior parte dello spazio interno della conchiglia e occupato da un ammasso complesso e voluminoso di branchie simile a una tenda, mentre 1'apparato digerente e gli altri organi sono relativamente piccoli. Il mantello riveste le valve ed e possibile osservare i suoi margini quando il mollusco e aperto. Le valve possono essere tenute serrate tramite 1'azione di due potenti muscoli adduttori trasversali. Quando 1'animale e in attività, posteriormente tra le valve, sporgono un paio di tubi carnosi, i sifoni, formati dall'orlo del mantello; un tubo e inalante, 1'altro esalante. L'acqua e spinta all'interno attraverso il sifone inalante per mezzo dell'azione delle ciglia, e filtrata dalle branchie e spinta fuori attraverso il sifone esalante. Le correnti d'acqua sono utilizzate per la respirazione e per il nutrimento, in quanto le particelle organiche sospese sono 1'unica fonte di cibo dei bivalvi; queste sono estratte dalle branchie e spinte fino alla bocca da un nastro trasportatore costituito di muco, fatto funzionare dall'azione delle ciglia. Il movimento e prodotto da un piede carnoso e muscolare, simile a una lingua, che può sporgere tra le valve, di solito anteriormente. Viene utilizzato per scavare e trascinare il mollusco sulla superficie del substrato. Il ciclo vitale dei molluschi d'acqua dolce e molto variabile ed e una delle loro caratteristiche più interessanti. I generi del gruppo degli unionidi, Margaritifera, Unio e Anodonta, producono moltissime larve glochidie che sono covate internamente durante 1'inverno e rilasciate in primavera. Le larve non sono in grado di nuotare, ma vengono trasportate dalla corrente ed eventualmente affondano sul sedimento. Ogni larva trascina un filo appiccicoso lungo circa 2 mm, la cui funzione e quella di aderire ai pesci, azione probabilmente facilitata dalla turbolenza causata dal nuoto del pesce stesso. La larva a questo punto salta sull'ospite chiudendo le valve e si incista nella pelle o nelle pinne. Vive quindi da parassita, nutrendosi del sangue e del muco del- 1'ospite, che provvede anche al suo trasporto. Dopo alcune settimane, la larva si e trasformata in un piccolissimo bivalve che si stacca dall'ospite per stabilirsi nel substrato. Tutti i pesci possono essere usati come ospiti, ma i gasterosteidi sono quelli più frequenti. Gli sferidi (Sphaerium e Pisidium) producono poche larve che rimangono all'interno della conchiglia e che vengono rilasciate quando sono già bivalvi completamente formati. Dreissena produce piccolissime larve ciliate chiamate veliger che, dopo un breve periodo a vita libera nel plancton, si fissano al sub- strato dove completano il loro sviluppo. La maggior parte dei bivalvi vive sepolta nel substrato sedimentario e soltanto la punta posteriore della conchiglia e i sifoni sporgono all'esterno. Nelle acque limpide non e difficile scorgere le specie di maggiori dimensioni. Sphaerium e Pisidium si trovano talvolta aggrappati alla vegetazione. Dreissena ha un diverso stile di vita, si attacca a substrati rigidi tramite robusti fili di bisso; aggregazioni di questi bivalvi possono ricoprire completamente ampie zone del substrato. Pisidium spp.(foto 172, fig. 19.49) Le numerose specie di questo genere molto comune variano in lunghezza da 2 a 7 mm; soltanto P. amnicum raggiunge dimensioni maggiori e arriva fino a 12 mm. Le altre specie sono estrema- mente difficili da identificare; sono tutte giallastre o color cuoio, ma in determinate condizioni possono essere incrostate con un deposito simile a ruggine. Come Sphaerium si possono trovare aggrappate alla vegetazione su una matrice di muco. Sono abbondanti in tutti gli ambienti, perfino nelle pozze sorgive isolate, nell'acqua presente tra gli interstizi dei depositi ghiaiosi e negli abbeveratoi.