Regione Veneto - Giunta Regionale - Assessorato alle Politiche per l'Ambiente e la Mobilità - ARPA Veneto Direzione Area Tecnico Scientifica - Osservatorio Regionale Acque - Segreteria Ambiente e LL.PP. – III^ Campagna di Monitoraggio Controlli del 03 - 04 - 05 giugno 2002 Si confermano, anche dopo l’ultima serie di controlli effettuati, le buone condizioni di salute delle acque del nostro mare. La campagna di monitoraggio, ancora una volta, è stata realizzata in presenza di condizioni meteomarine perturbate a regime di elevata variabilità. Le riprese subacquee lungo la colonna d’acqua hanno evidenziato la presenza di una fascia di mare più torbida in prossimità del fondo all’interfaccia acqua sedimento; ciò è da attribuirsi principalmente al continuo rimescolamento meccanico subito dalle acque nell’ultimo mese. Per quanto riguarda le variabili idrologiche si conferma la situazione osservata durante l’ultima campagna di monitoraggio con valori di salinità e di ossigeno in superficie rientranti nella norma e valori di temperatura che hanno raggiunto i 22.5 C, confermando l’andamento del rialzo termico stagionale. Nella norma anche il regime correntometrico. Durante la navigazione, e più precisamente di fronte al litorale di Jesolo, è stato individuato ed avvicinato un esemplare di tartaruga marina appartenente alla specie Caretta caretta. L’animale, di piccole dimensioni, si presentava in uno stato di avanzata decomposizione e non mostrava segni evidenti di lacerazioni o di ferite. Questa specie si distingue per la presenza di un carapace di colore bruno-olivastro di forma allungata, munito di placche dorsali bordate di giallo e di un piastrone ventrale giallo chiaro. La superficie del carapace, nell’esemplare avvistato, si presentava ricoperta di numerosi Balanidi, piccoli crostacei muniti di conchiglia che sono soliti vivere attaccati al dorso degli animali marini o sulla superficie delle conchiglie. Si tratta di una specie cosmopolita che predilige le zone costiere e le foci dei fiumi; si nutre di molluschi, pesci, alghe ed è molto golosa di meduse. E’ inoltre una tra le specie marine più minacciate da molteplici pressioni sia ambientali che antropiche ed in conseguenza di ciò viene protetta da una serie di normative internazionali. Le riprese subacquee effettuate nel corso delle indagini hanno permesso di evidenziare la presenza di neve marina nella fascia di mare compresa fra i 4 e i 9 metri di profondità, talvolta accompagnata da alcuni filamenti e da macrofiocchi. Copertura del cielo Stato del mare Venti Caorle Foce Piave Cavallino Sereno e nuvoloso con pioggia Tendenzialmente mosso Intensità moderata Altezza onde Direzione Scirocco 20 – 40 cm Ca’Roman Caleri * Il Bollettino del mare viene emesso con cadenza quindicinale. I controlli vengono effettuati nell'ambito del Piano di Monitoraggio per il controllo dell'ambiente marino costiero MINISTERO dell'AMBIENTE - Servizio Difesa Mare. Tutte le analisi vengono effettuate dai Dipartimenti Provinciali ARPAV di Venezia e di Rovigo. Dott.ssa Cristina Bresolin - Dott.ssa Silvia De Boni Osservatorio Regionale Acque – ARPA Veneto Email:[email protected] Sito web: www.arpa.veneto.it I molluschi sono animali invertebrati, privi cioè di struttura scheletrica. Il loro corpo infatti è molle ed è suddiviso in un capo a volte provvisto di tentacoli, nel quale si trovano la bocca, i centri nervosi ed alcuni organi di senso ed in un tronco dove si trovano le branchie a forma di penna, attraverso le quali l’animale respira. Nella regione ventrale si trova il piede, che è l’organo di movimento, mentre nella dorsale si trova il mantello che in alcuni casi può essere rivestito da una conchiglia; nelle seppie, nei totani e nei calamari la conchiglia è interna. I molluschi provvisti di conchiglia (Conchiferi) si suddividono in cinque classi quattro delle quali presenti nel Mediterraneo: Gasteropodi, Bivalvi, Cefalopodi e Scafopodi. I garusoli appartengono alla classe dei GASTEROPODI; la cappalonga appartiene invece alla classe dei BIVALVI. È l’involucro protettivo presente in alcuni gruppi di invertebrati; è secreta ad opera del mantello ed è composta per il 90-99% da carbonati di calcio nei due strati più interni e da conchiolina nello strato più esterno. E’ formata in alcune specie da un unico pezzo spiralato (sinistrorso o destrorso) e/o allungato, in altre da due valve o da piastre sovrapposte. Le conchiglie presentano una infinita varietà di colori, disegni, forme e sculture. MORFOLOGIA Il garusolo è una specie molto diffusa nel nostro mare, possiede una solida conchiglia dorsale avvolta a spirale, formata da vari giri muniti di protuberanze radiali spinose che terminano in un’apertura ovale; al momento opportuno in caso di pericolo o di condizioni sfavorevoli l’apertura viene chiusa da un opercolo di natura cornea saldato al piede carnoso del mollusco come da una vera porticina. La superficie esterna è rugosa e di colore bruno chiaro; è di colore giallo arancione in corrispondenza dell’apertura, che risulta Phylum: Molluschi Subphylum: Conchiferi Classe: Gasteropodi Famiglia: Muricidi Specie: Bolinus brandaris leggemente ispessita e denticolata. La conchiglia si distingue per la presenza di un lungo canale sifonale longitudinale che rimane sempre aperto. Il corpo è avvolto a spirale, possiede un “muso” cornuto munito di una bocca, e un largo piede carnoso ben sviluppato che funziona da organo locomotore strisciante sul fondo marino. Nella cavità boccale si trova una sorta di lingua, la radula; si tratta di un organo provvisto di tanti piccoli dentini duri e acuminati specializzato nel triturare il cibo. Le conchiglie generalmente presentano dimensioni variabili che possono raggiungere i 9 centimetri di lunghezza e i 6.5 centimetri di diametro comprese le spine. HABITAT E’ un animale bentonico che si è adattato a vivere su vari tipi di fondali sia sabbiosi che rocciosi; è molto diffuso in tutto il Mediterraneo e nell’Atlantico dal Portogallo fino al sud del Marocco. E’ un animale predatore che si ciba generalmente di bivalvi. La cattura della preda è piuttosto singolare, infatti, dopo averla individuata la stringe avvolgendola con il grosso piede, quindi forza le valve del malcapitato con il bordo della LE SCHEDE TECNICHE - 3 propria conchiglia; la vittima che inizialmente oppone resistenza, ad un certo punto, stremata, schiude leggermente le valve, permettendo così al garusolo di entrare nella propria conchiglia con la proboscide. La proboscide è come un grosso dito provvisto di una bocca e di una radula che, come una raspa, strappa i tessuti dal bivalve dando inizio al suo pasto. I garusoli sono generalmente eduli, la pesca avviene con metodi occasionali, artigianali o anche su scala industriale. RIPRODUZIONE Come molti gasteropodi il garusolo è una specie a sessi separati, le gonadi sono poste vicino all’intestino e la fecondazione avviene successivamente alla copula fra due individui; le uova fecondate vengono ricoperte da membrane ovulari protettive. L’embriogenesi è quella tipica che passa attraverso vari stadi larvali natanti, fra cui il veliger in corrispondenza del quale si verifica la torsione della conchiglia. Õ I Muricidi sono in grado di provocare delle vere e proprie perforazioni sulla conchiglia dei bivalvi grazie alla presenza di una ghiandola eversibile, il cui secreto, insieme all’azione abrasiva della radula, è in grado di demineralizzare la conchiglia e di perforarla. Occorrono approssimativamente 8 ore per perforare un guscio dello spessore di 2 mm. ÕLa murexina particolare sostanza tossica prodotta da tali molluschi è in grado di bloccare la trasmissione nervosa; nell’uomo, a piccole dosi, è stata sperimentata clinicamente come rilassante muscolare. Õ Fin dall’antichità, in molti centri del Mediterraneo i Muricidi venivano usati per estrarre un pigmento colorato che a contatto con l’aria si ossidava rapidamente dando così il famoso pigmento colorato, simbolo di potere, denominato porpora di Tiro o di Bisanzio. Sono stati ritrovati in questi luoghi numerosi e vasti depositi di conchiglie di varie specie di Murex. Phylum: Molluschi Subphylum: Conchiferi Classe: Bivalvi Famiglia: Solenidi Specie: Solen marginatus Ensis minor MORFOLOGIA La cappalunga, conosciuta anche come cannolicchio, è un mollusco bivalve a forma di tubo molto allungato dotato di due valve rettangolari leggermente bombate di colore giallastro o bruno. La superficie esterna delle due valve è lucida e presenta delle strie longitudinali di accrescimento; le valve sono dotate di cerniera che è composta da un dente cardinale su ciascuna valva nella specie Solen marginatus e da due denti cardinali sulla valva sinistra e uno sulla destra in Ensis minor. La lunghezza della conchiglia va dai 10 ai 15 centimetri è aperta alle due estremità e da una di queste fuoriescono i due sifoni, mentre dall’altra esce un grosso piede che in queste specie di molluschi scavatori è divenuto compresso e a forma di lama come adattamento allo scavare. I sifoni vengono spinti all’esterno dalla pressione esercitata dall’acqua contenuta nella cavità del mantello quando le valve sono chiuse, e sono ritirati grazie ai muscoli retrattori dei sifoni. HABITAT La cappalunga vive affossata nella sabbia o nel fango, in posizione verticale sotto la superficie del fondo marino, la si può ritrovare anche vicinissima alla riva dove l’acqua lambisce la superficie. LE SCHEDE TECNICHE - 3 Il nascondiglio del mollusco può essere individuato per la presenza di piccoli fori sul fondale, da cui l’animale preleva l’acqua grazie ad un doppio sifone che come una proboscide sporge dal forellino. Si nutre filtrando, attraverso il sifone inalante, le particelle alimentari e successivamente attraverso il secondo sifone (esalante) espelle l’acqua insieme ai residui della digestione. E’ una specie molto comune nel Mediterraneo e nell’Atlantico orientale; viene pescata con reti a strascico di fondo oppure anche a livello amatoriale, le carni sono buone sia cotte che crude. Negli ultimi anni l’intenso sfruttamento commerciale per questa specie ha reso il mollusco sempre meno reperibile soprattutto a causa dell’azione di disturbo esercitata sui fondali da parte di pescatori abusivi, muniti di rastrelli vibranti e turbosoffianti che penetrano nel fondale anche fino a 25 centimetri di profondità. RIPRODUZIONE La cappalunga è una specie a sessi separati; maschi e femmine emettono rispettivamente spermi e uova che vengono successivamente trasportati all’esterno dalla corrente che esce dal mollusco; la fecondazione avviene, pertanto, nelle acque circostanti. Dall’uovo si svilupperà una larva natante che maturerà attraverso vari stadi e a sviluppo completato darà origine ad un giovane bivalve. I Veneziani che per tradizione sono degli estimatori di questi molluschi, sono soliti denominarli “Cape da deo” (cappe da dito); questo soprannome si riferisce al modo particolare di pescarli che avviene introducendo le dita nel foro ed afferrando la cappa. Come altri molluschi, le cappelunghe sono ricche di sali minerali, soprattutto di fosforo, potassio e calcio; forniscono inoltre un discreto apporto di vitamine in particolare vitamina A, B1, B2 e PP. Sono buonissime consumate crude con qualche goccia di limone. La cappalunga vive immersa nella sabbia fine, per cui è importante prima di consumarla tenerla a bagno per molte ore in acqua tiepida e leggermente salata, senza mai toccarla! In questo modo il mollusco, in tutta tranquillità, ha il tempo necessario per ripulirsi da tutta la sabbia. Come per tutti gli altri bivalvi anche in questo caso è importante accertarsi che le cappe siano freschissime al momento dell’acquisto. Il garusolo La cappalunga Gausolo, Gausolo, garuso (VENETO) Grunscio, Grunscio, ronseggio (LIGURIA) Garusolo (FRIULI) capalonga (VENETO), manego de coutelo (LIGURIA), capalonga (FRIULI) Murex (inglese) Purpurschnecken (tedesco) Razor fish, fish, spout fish (inglese) Gemeine Messerscheiden (tedesco) Pregio commerciale notevole interesse commerciale notevole interesse commerciale Contenuto calorico 80 kcal/100 g prodotto 78 kcal/100 g prodotto Insalata di garusoli, garusoli, garusoli saltati al sale marino Risotto ai cannolicchi, capalonga in gratella, cannolicchi gratinati Denominazioni dialettali Inglese / tedesco Piatti tipici regionali LE SCHEDE TECNICHE - 3