Virus: struttura e classificazione Giovanni Giammanco Tappe fondamentali per lo sviluppo della virologia animale Data Autori Scoperta 1898 Loeffler e Frosch 1901 Reed e coll. 1908 Ellerman e Bang 1911 Rous • Filtrabilita’ del primo virus animale, il virus aftoso • Dimostrazione del primo virus patogeno per l’uomo, il virus della febbre gialla • Dimostrazione che un virus puo’ causare un tumore solido • Dimostrazione che un virus puo’ causare leucemia 1931 Woodruff e Goodpasture • Coltivazione di virus nell’embrione di pollo 1949 Enders, Robbins e Weller • Coltivazione del virus polio in colture cellulari 1952 Dulbecco e Voght 1957 1957 1964 Colter e coll. Isaacs e Lindmann Baltimore • Clonazione del virus polio con il metodo delle placche • Dimostrazione dell’infettivita’ di’RNA del virus polio • Scoperta dell’interferone • Impiego della biologia molecolare nello studio dei virus Cellula e virus virus Batteri Cellula eucariotica 100 m 10 m 1 m 0.1 m (100nm) 0.01 m (10nm) Microscopio ottico Microscopio elettronico 1m = 0,001mm 1nm = 0,000001mm 1A = 0,0000001 mm Cellule e Virus: quanti geni? Cellula umana: 30.000 Cellula di lievito: 6.000 Cellula di batterio: 3.000-5.000 Virus: da 3 a 200 (Influenza: 8) Definizione e proprietà dei virus Sono agenti filtrabili Sono parassiti intracellulari obbligati Possiedono un genoma a RNA o a DNA Classificazione •Virus dei batteri •Virus delle piante •Virus degli animali Virus degli artropodi Virus dei vertebrati Criteri di classificazione In successione «gerarchica»: • tipo di acido nucleico del genoma • DNA = deossiribovirus • RNA = ribovirus • struttura dell'acido nucleico: DNA - a doppio o a singolo filamento - lineare o circolare RNA - a singolo o a doppio filamento - lineare o segmentato - a polarità positiva o negativa • strategie replicative • presenza o meno di involucro pericapsidico PRINCIPALI COMPONENTI VIRALI • Core: Acido nucleico più ogni molecola che ne determina la stabilità • Capside: Struttura proteica che racchiude l’acido nucleico o il core • Capsomero: Unità proteica che, ripetuta, forma il capside • Nucleocapside: Acido nucleico più capside • Pericapside o Envelope o Peplos: Involucro lipoglicoproteico • Peplomeri: Proiezioni superficiali che protrudono dall’ envelope • Virione: Particella virale completa CAPSIDE Composto da polipeptidi assemblati secondo due possibili simmetrie: ICOSAEDRICA O ELICOIDALE Simmetria icosaedrica Icosaedro=solido a 20 facce Assi di simmetria dell’icosaedro Ricostruzione tridimensionale di capsidi icosaedrici di diversi virus animali Simmetria elicoidale INVOLUCRO PERICAPSIDICO O ENVELOPE Composto da lipoglicoproteine - proteine virus-codificate - lipidi e carboidrati cellulari Rappresentazione schematica di un virus con envelope Peplomeri Acido nucleico Envelope Capside VIRUS A SIMMETRIA COMPLESSA Classificazione dei virus Virus a DNA Classificazione dei virus Virus a RNA Caratteristiche dei virus sprovvisti di involucro pericapsidico (virus nudi) Composizione chimica : proteine, acidi nucleici Proprietà Sono resistenti: • All’essiccamento • Agli acidi • Ai detergenti • Vengono rilasciati per lisi della cellula infetta Caratteristiche dei virus sprovvisti di involucro pericapsidico (virus nudi) Conseguenze Possono : • Essere trasmessi facilmente • Essere essiccati e mantenere l’infettività • Resistere al pH acido dello stomaco • Resistere al trattamento con detergenti • La risposta immunitaria protettiva è prevalentemente umorale Caratteristiche dei virus con involucro pericapsidico (virus inviluppati) Composizione chimica : proteine, lipidi, glicoproteine, acidi nucleici Proprietà Sono inattivati da: • Acidi • Detergenti • Essiccamento • Calore • Sono rilasciati per gemmazione o per lisi cellulare Caratteristiche dei virus con involucro pericapsidico (virus inviluppati) Conseguenze • Non possono sopravvivere nel tratto gastrointestinale • Mantengono la loro infettivita solo in ambiente umido • Vengono trasmessi prevalentemente per contatto diretto • Non devono necessariamente uccidere la cellula per diffondere ed infettare altre cellule • La risposta immunitaria protettiva e sia umorale che cellulare I virus epatitici Caratteristiche distintive Moltiplicazione virale • Avviene all’interno della cellula infetta (parassita intracellulare obbligato) • Necessita di cellule sensibili, provviste di recettori per il virus • Necessita di cellule permissive altrimenti si avrà una infezione abortiva o restrittiva (latenza) Fasi del ciclo moltiplicativo virale Adsorbimento (legame recettore cellulareantirecettore virale) Penetrazione Denudamento ed esposizione dell’acido nucleico virale Sintesi macromolecolari virus-specifiche Montaggio (assemblaggio) dei virioni neoprodotti e maturazione Rilascio La replicazione nei virus animali FATTORI DETERMINANTI LA MALATTIA VIRALE NATURA DELLA MALATTIA • TROPISMO TISSUTALE DEL VIRUS • PERMISSIVITA' CELLULARE GRAVITA' DELLA MALATTIA • CAPACITA' CITOPATICA DEL VIRUS (VIRULENZA) • STATO IMMUNITARIO DELL'OSPITE • ENTITA' DELL'INOCULO • CONDIZIONI GENERALI DI SALUTE DELL'OSPITE • ETA' Infezione localizzata Infezioni sistemiche Diffusione di HAV nel soggetto infetto Meccanismi evolutivi dei virus L’esempio del virus influenzale Virus dell’influenza Rappresentazione schematica del virus dell’influenza A Due glicoproteine di superficie, emoagglutinina (HA) e neuraminidasi (NA) e la proteina M2 (canale ionico) sono incluse nell’envelope virale. Influenza • Classificazione dei virus influenzali A – Classificati sulla base di HA e NA – sono noti finora negli animali 16 subtipi di HA e 9 subtipi di NA – 3 subtipi di HA (1-3) e 2 di NA (1-2) caratterizzano i virus umani “classici” Natural hosts of influenza viruses Haemagglutinin subtype H1 H2 H3 H4 H5 H6 H7 H8 H9 H10 H11 H12 H13 H14 H15 H16 Neuraminidase subtype N1 N2 N3 N4 N5 N6 N7 N8 N9 Variabilità antigenica dei virus influenzali Varianti pandemiche: comparsa di nuovi tipi di HA e NA sulla superficie HA virale (shift antigenico) NA - trasmissione all’uomo di virus influenzali circolanti in animali Varianti epidemiche: mutazioni puntiformi nei segmenti genomici codificanti le proteine di superficie HA e NA (drift antigenico) - pressione immunologica selettiva Antigenic shift Il verificarsi di un antigenic shift è irregolare, relativamente infrequente e non prevedibile. L’intera popolazione risulta suscettibile = PANDEMIA Meccanismi responsabili dell’ antigenic shift Sistemi di coltura virale Tecniche di inoculazione nell’animale Topino neonato: • Inoculazione intracerebrale • Inoculazione intraperitoneale Tecniche di inoculazione nell’uovo embrionato di pollo 1° COLTURA D’ORGANO Sono mantenute le relazioni intercellulari Non infettate Infettate ●Triturazione tessuto ● I frammenti vengono sottoposti all’azione di agenti chelanti (EDTA,) o enzimi proteolitici (tripsina o collagenasi) che degradano la matrice del tessuto COLTURE CELLULARI Primarie: ottenute da cellule derivate da un tessuto mediante disaggregazione enzimatica. Le cellule si moltiplicano fino alla formazione di un monostrato confluente Coltura Primaria ●Coltura preparata direttamente da un tessuto: le cellule sono in grado di compiere un numero finito di divisioni cellulari in vitro dopo le quali vanno incontro a senescenza (fenomeno che avviene indipendentemente dalla presenza di metaboliti appropriati per la crescita) Vantaggi : le cellule isolate riflettono con maggiore probabilità le attività biochimiche delle cellule in vivo Svantaggi: vita limitata, ripetuti isolamenti per progetti a lungo termine Colture secondarie Monostrato confluente • Coltura primaria ~ 200.000 cellule/ml in terreno al 10%SVF • Coltura secondaria Ciclo vitale di Cellule Primarie Linea Cellulare Continua ●Isolamento di ceppi clonali: il programma genetico della senescenza è stato annullato attraverso mutazioni spontanee o indotte ● Derivazione: da colture primarie di tumori o da manipolazioni genetiche di colture primarie non tumorali Le cellule trasformate presentano caratteristiche simili alle cellule cancerose Vantaggi: cellule (clonali) più facili da coltivare, risposte riproducibili con risultati meno variabili delle colture primarie Svantaggi: non riproducono esattamente l’ambiente fisiologico cellulare Linee cellulari Colture cellulari Riconoscimento della moltiplicazione virale Metodi diretti: o Effetti citopatici (ECP) o Presenza di inclusioni Metodi indiretti: o Emoadsorbimento o Comparsa di potere emoagglutinante nel liquido di coltura o Presenza di antigeni virali (anticorpi marcati) Citolisi Rigonfiamento cellulare Effetti citopatici Sincizi Effetto citopatico sinciziale Corpi inclusi intracellulari Si tratta di accumuli di particelle virali evidenziabili al microscopio ottico. La loro localizzazione cellulare è caratteristica per ciascun virus (corpi inclusi da virus della rabbia e da virus del vaiolo hanno localizzazione citoplasmatica, quelli da HSV, morbillo e varicella nel nucleo). CORPI INCLUSI DEL GUARNERI Virus del vaiolo EMOADSORBIMENTO 1. Aspirare il liquido di coltura 2. Aggiungere 2 ml di una sospensione di eritrociti 0.08% 3. Refrigerare i tubi a 4°C per 30’ 4. Osservare al microscopio Titolazione dei virus Metodi diretti • Conta al microscopio elettronico • Metodo delle placche di citolisi Metodo delle placche Titolazione del virus mediante conta delle placche di citolisi Titolazione dei virus Metodi indiretti • Calcolo delle dosi infettanti 50% • Titolo emoagglutinante • Diametro delle lesioni prodotte in vivo • Dosaggio di antigeni virus-specifici con metodiche immunologiche • Dosaggio degli acidi nucleici virali mediante PCR Farmaci antivirali e ciclo replicativo virale INIBITORI DEL DENUDAMENTO Enfuvirtide Zanamivir Osaltamivir Inibitori delle proteasi