 Il Surrealismo è un movimento culturale che ha coinvolto arti visive, letteratura e cinema
 Nacque ufficialmente in Francia nel 1924 , in seguito alla pubblicazione del “Manifeste Surréaliste” di Andrè
Breton
 La sua fine si colloca tra la Seconda guerra mondiale nel 1945 e la morte di Breton nel 1966
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 È di gran lunga il più longevo fra le avanguardie storiche
 Erede e continuatore del Dadaismo
 Il principale teorico fu il poeta André Breton, influenzato dalla lettura dell‘Interpretazione dei sogni di Freud
 considera inaccettabile il fatto che il sogno e l'inconscio avessero avuto poco spazio nella civiltà moderna
 fonda un nuovo movimento artistico in cui il subconscio avesse un ruolo centrale
 Rispecchia contraddizioni e smarrimento di un momento di
cambiamenti epocali
 Prende le mosse da una critica radicale alla razionalità
cosciente
 Afferma la superiorità e la potenza immaginativa
dell’inconscio, via d’accesso ad un mondo al di là della
realtà (sur-reale).
 È la più 'onirica' delle manifestazioni artistiche, creando
immagini nitide e reali ma accostandole tra di loro senza
alcun nesso logico.
 Si manifestò come ribellione alle convenzioni culturali e
sociali:
"Trasformare il mondo, ha detto Marx, cambiare la
vita, ha detto Rimbaud. Queste due parole d'ordine
Del Dadaismo permangono :
*la spregiudicatezza dell’uso dei materiali
* l’atteggiamento titanico di sfida ai vuoti valori della
società borghese
*sprezzante non curanza per il gusto dell’epoca.
“Il Dadaismo ha soppresso l’arte senza crearla”
[Debor]
“ Il Surrealismo ha creato l’arte senza sopprimerla”
[Breton]
Manifeste Surréaliste
Andrè Breton
“Automatismo psichico puro con il quale ci si propone
di esprimere, sia verbalmente che in ogni altro
modo, il funzionamento reale del pensiero, in
assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla
ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica o
morale.”
“Il Surrealismo si fonda sull'idea di un grado di realtà
superiore connesso a certe forme d'associazione
finora trascurate, sull'onnipotenza del sogno, sul
gioco disinteressato del pensiero. Tende a liquidare
definitivamente tutti gli altri meccanismi psichici e a
sostituirsi ad essi nella risoluzione dei principali
 I temi sono principalmente:
*visioni oniriche;
*recupero della prolifica immaginazione infantile;
*la malattia mentale come rivelatrice di verità;
*l'abolizione della logica in favore dell'automatismo;
 Il sonno è uno stato di coscienza che viene elevato allo statuto di legittima realtà, al pari della veglia, vista
come un fenomeno di interferenza
 La combinazione di realtà e subconscio genera una Realtà Assoluta chiamata Surrealtà.
 L'automatismo, d'ispirazione freudiana, consiste nel lasciar fluire parole o immagini senza che esse passino
per il filtro dell'organizzazione razionale di senso
 si creano delle immagini inquietanti ma rivelatrici di desideri nascosti non censurati, o paure.
 Il manoscritto originale è stato battuto all'asta da Sotheby's a Parigi nel maggio 2008, per un valore di circa
500.000 euro.
 L’affermata superiorità dell’inconscio sulla ragione
 Il concetto di arte come comunicazione dell’inconscio, libera da qualsiasi forma di repressione del super-io
 Il procedimento tecnico, che deve essere un’ irrazionale stesura del linguaggio immaginifico e onirico
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dell’inconscio
La necessaria assenza di fini morali o moralistici e di obiettivi o condizionamenti estetici
L’arte non viene rifiutata o negata, ma semplicemente eliminata dal momento creativo.
L’obiettivo è ritornare ad una pre-arte, ad una “arte prima”, senza però percorrere a ritroso il percorso di
evoluzione formale.
Per certi versi, all’interno della produzione surrealista si possono trovare influenze simboliste.
Il Surrealismo è un movimento che pratica un’arte figurativa e non astratta
Vuole trasfigurare la realtà, ma non negarla.
Possiamo suddividere la tecnica surrealista in due grosse categorie:
*quella degli accostamenti inconsuenti
*quella delle deformazioni irreali.
 Strenuo sostenitore delle avanguardie,
Max
Ernst – dopo aver aderito al Dadaismo e ancora
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prima all’espressionismo – fu tra i firmatari del
Manifesto del Surrealismo pittorico.
Fu definito “il più surrealista dei surrealisti”
Sebbene siano spesso presenti figure familiari o
addirittura oggetti tridimensionali raccolti qua e là,
questi sono associati e combinati senza logica.
Ernst fece uso dei materiali più disparati, con la
sola condizione che fossero strumenti al servizio
dell’immagine e MAI protagonisti, che fossero
OGGETTO e MAI soggetto
La tecnica più importante da lui inventata è il
frottage che ha come base un comune gioco
grafico,
“Quando il presente intorno
a noi diventa ignobile, tanto
più dobbiamo guardare le
stelle ”
 Nasce a Barcellona il 20 aprile 1893
 Nel 1910 si stabilisce per un lungo periodo in campagna, nella proprietà familiare di Montroig
 Studia presso la Scuola di Belle Arti di Barcellona
 Si reca a Parigi dove conosce il connazionale Picasso e frequenta il circolo Dada di Tristan Tzara
 Durante l'estate 1923, inizia a Montroig "Terra arata" che segna il suo passaggio al Surrealismo
 Profondamente colpito dalla guerra di Spagna esegue nel 1937, una pittura murale per il padiglione della Spagna
repubblicana all'Esposizione internazionale di Parigi "Il falciatore"
 Con l'occupazione tedesca di Parigi, rientra in Spagna e vive in assoluta solitudine, rifiutando esplicitamente ogni
partecipazione a manifestazioni artistiche organizzate dal regime franchista
 All'inizio degli anni Sessanta si recherà altre due volte negli Stati Uniti, dove verrà influenzato dalla pittura informale
americana.
 Il 25 dicembre del 1983, all'età di novant'anni muore a Palma di Maiorca e viene sepolto a Barcellona.
Olio su tela
1923
Museum SolomnGuggenheim.
Olio su tela
1924-1925 Albright-Knox Art Gallery
 Pittura inizialmente plastica, fatta di linee sinuose
 Rappresentazione in chiave organica di elementi naturali e scene della vita comune
 Progressivamente si avvia ad una semplificazione che giunge all’ Astrattismo lirico, al suo personale
Surrealismo fatto di
*Linee leggere
*campiture di colore piatte su sfondi omogenei
*forme prive di volume, fantastiche, di rara suggestione espressiva
 Rilettura fiabesca di una realtà idealizzata attraverso un tono fantastico declina verso il grottesco:
  il segno si fa più nervoso, il colore si incupisce accogliendo rossi violenti, neri, verdi
 Verso gli anni '40 elabora un nuovo linguaggio di impronta calligrafica, vicino alla pittografia ispirata agli
ideogrammi cinesi una serie di gouaches :
*i segni si assottigliano, assumendo un carattere eminentemente grafico
*lo sfondo diventa lo spazio rarefatto in cui si librano armoniosi elementi filiformi un universo della surrealtà
magico, trasparente, onirico, di marcato simbolismo allucinatorio.
 Opera a cavallo tra un metafisico bisogno di astrazione e un
MAI dimenticato amore per la materia
 Senza dimenticarli Mirò supera nel suo surrealismo
fantastico elementi come:
*il rapporto carnale e sensuale con la materia
*il legame istintuale con la sua terra, Barcellona
*il confronto con i modelli della primitiva tradizione artistica,
non solo spagnola
“Bisogna superare il dato plastico per giungere
alla poesia, ed entrare nel mondo fiabesco dove
il desiderio e la realtà si incontrano e si
identificano.”
Il poeta dei sogni*
“I sogni non vogliono
farvi dormire;
al contrario, vi vogliono
svegliare. ~”
 Nasce a Lessines, in Belgio, il 21 novembre 1898
 Nel 1912, sua madre Adeline si suicida gettandosi nel fiume Sambre a Châtelet e
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venne ritrovata annegata, con la testa avvolta dalla camicia da notte.
Nel 1916 si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Bruxelles e si appassiona sempre di
più alle ricerche futuriste.
La visione di un quadro di De Chirico lo porta verso la pittura Surrealista
Nel 1925 aderisce al gruppo surrealista di Bruxelles, composto da Camille Goemans,
Marcel Lecomte e Paul Nougé.
Il primo quadro surrealista di Renè Magritte è "Le Jockey perdu”
Nel 1927 tiene la sua prima mostra personale presso la galleria Le Centaure di
Bruxelles, dove espone ben 61 opere.
Negli anni a seguire, perlopiù trascorsi tra Parigi e Belgio, la produzione di Magritte è
costante e continua
Morirà a Bruxelles il 15 agosto 1967.
“Importante nella mia pittura è ciò che essa
mostra.“
Renè Magritte
“Come il soffio del vento solleva il pulviscolo, la pittura solleva il
sapere.”
Il gesto pittorico, con Magritte, non è più inteso esclusivamente come abilità
tecnica, ma come trasmissione del pensiero attraverso un piano estetico. Il
pittore, oltre a saper pensare deve far pensare.
GLI ACCOSTAMENTI INCONSUETI rappresentano fondamentalmente il
principio basilare, assieme alle deformazioni irreali, della pittura di Magritte.
Magritte dipinge spesso elementi contrastanti tra loro, che portano chi guarda il
dipinto ad interrogarsi e a cercare una personale riflessione o interpretazione
in merito.
1936: la svolta
di Magritte e il
sogno in
dormiveglia*
L’importanza del
Titolo
In Magritte hanno
grande importanza
anche i titoli delle
opere. La loro
funzione è quella di
impedire la
percezione realistica
dell'opera. Lo scopo
di Magritte è, come
già detto, quello di
stimolare e mettere
in moto la fantasia e
l’immaginazione
dell’osservatore.
“Ogni mattina mi sveglio e,
guardandomi allo specchio,
provo sempre lo stesso ed
immenso piacere: quello di
essere Salvador Dalì."
 Nasce a Figueres in Catalogna l'11 maggio 1904
 trascorre l'infanzia tra Figueres e Cadaqués
 Dopo la scuola elementare, frequenta le superiori presso il collegio degli Hermanos Maristas e nell'Istituto di
Figueres dove segue anche le lezioni del professore Juan Nuñez alla Scuola Comunale di Disegno.
 Nel 1919 Dalì partecipa, per la prima volta, ad una mostra collettiva allestita presso la Sociedad de Conciertos di
Figueres
 fonda, con un gruppo di compagni di scuola, la rivista "Studium", su cui pubblica alcuni articoli su pittori classici, su
Goya, El Greco
 Dopo la morte della madre si trasferisce a Madrid alla Residencia de Estudiantes e frequenta la Scuola Speciale di
Pittura, Scultura e Incisione (Accademia di San Fernando).
 Dopo le prime esperienze artistiche percorse nell'area del Novecentismo, dell'impressionismo e del futurismo,
comincia a dipingere tele cubiste
 Nel 1925 fa la sua prima mostra personale a Barcellona
 Nel 1927 per la prima volta va a Parigi dove incontra Picasso e l’anno successivo tramite Mirò entra in contatto con i
Surrealisti
 Nel 1940 si rifugia negli Stati Uniti dove resterà per circa un ventennio
 Muore nella natale Figueres il 23 gennaio del 1989 per un colpo apoplettico.
 Abile disegnatore tecnico
 Il talento artistico di Dalì ha trovato espressione in svariati ambiti,
tra cui il cinema, la scultura e la fotografia, e lo ha portato a
collaborare con artisti di ogni tipo.
 Faceva risalire il suo "amore per tutto ciò che è dorato ed
eccessivo, la mia passione per il lusso e la mia predilezione
per gli abiti orientali" ad una auto-attribuita "discendenza araba",
sostenendo che i suoi antenati discendevano dai Mori.
 Le immagini fissate sulla tela nascono dal torbido agitarsi del suo
inconscio e delle sue paranoie e riescono a prendere forma
pittorica solo grazie alla razionalizzazione del delirio
“ Durante l’intera giornata, seduto davanti al cavalletto, fissavo la
tela come un medium per vederne sorgere gli elementi della mia
immaginazione. Quando le immagini si collocavano esattamente
nel quadro io le dipingevo immediatamente, a caldo. Ma a volte
 L’artista sintetizza il processo di riproduzione impersonale
dei fenomeni deliranti in una formula matematica :
Paranoico = molle
Critico=duro
 Attribuisce consistenza plastica agli elementi che hanno
significato temporale, consistenza rigida a quelli con
significato spaziale
 Anche nell’opere più coinvolgenti si percepisce un certo
distacco sublime nel quale il momento critico prende il
sopravvento
 Il delirio si concretizza in immagini raccapriccianti, esseri
ripugnanti, animali mostruosi
"L‘unica differenza tra me e un pazzo è costituita dal fatto che
io non sono pazzo"
 Una delle principali caratteristiche pittoriche di Salvador Dalì è rappresentata
dall’elaborazione della teoria del cosiddetto ‘metodo paranoico- critico’ .
 I due motori più violenti che fanno funzionare il cervello artistico di Salvator Dalì
sono: primo , la libido, l’istinto sessuale; secondo l’angoscia della morte.
 Per il teatro realizzò la scenografia per la rappresentazione della commedia romantica di
García Lorca ”Mariana Pineda” nel 1927
 Nel 1939 per la messa in scena di Baccanale,un balletto realizzato sulle note dell'opera
Tannhäuser di Richard Wagner del 1845
 Seguirono la realizzazione delle scene per ”Labirinto” del 1941 e per ”Il cappello a tre
punte” del 1949
 Fu co-autore del film surrealista di Luis Buñuel ”Un chien andalou “
 Dalì lavorò anche con altri celebri cineasti come Alfred Hitchcock; la più conosciuta delle sue
realizzazioni è forse la sequenza del sogno di Io ti salverò 1945, film che affronta il tema
della psicanalisi.
 Collaborò anche alla produzione di un cartone animato della Disney, Destino. Il film,
completato solo nel 2003 da Baker Bloodworth e Roy Disney, contiene immagini oniriche di
strani personaggi che volano e camminano in giro.
 Dalì fu attivo anche nel mondo della moda e in quello della fotografia. Nell'ambito della moda è nota la
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sua collaborazione con la stilista italiana Elsa Schiaparelli
Nel 1950 insieme a Christian Dior creò un singolare "abito per l'anno 2045".
Tra i fotografi con cui collaborò si ricordano Man Ray, Cecil Beaton e Philippe Halsman.
In ambito architettonico si dedicò alla costruzione della sua casa di Port Lligat, nei pressi di Cadaqués, e del
padiglione surrealista chiamato ”Sogno di Venere” per l'Esposizione universale del 1939
Fu molto attivo nelle arti grafiche, realizzando incisioni e litografie
In campo musicale, Dalì venne ammaliato dallo stile surrealista del cantante rock Alice Cooper al punto da
creargli, come segno di apprezzamento per la sua vena creativa, un microfono molto particolare: una
scultura che riproduceva le fattezze della Venere di Milo
Rimase affascinato dal cambiamento dei modelli di riferimento che nel corso del XX secolo
accompagnarono la nascita della meccanica quantistica e nel 1958 scrisse il suo Manifesto Antimaterico :
"Durante il periodo surrealista volevo creare l'iconografia del mondo interiore e del
mondo del meraviglioso concepiti da mio padre Freud. Oggi, invece, il mondo
esteriore e quello della fisica hanno superato quello della psicologia. oggi mio padre è
il Dottor Heisenberg."