NOTE DI COMMENTO ALLA TRADUZIONE tratte dai compiti di due studentesse
Testo tradotto: SEN. Epist., 2,1-4
Isabella
- 2a riga- ho enfatizzato il termine discurris per specificarne meglio il senso
- 2a/3a riga - Aegri animi ista iactatio est: ho mantenuto isolata nella traduzione la sententia senza
collegarla in alcun modo a quanto era stato detto, proprio per lasciarla in una posizione di particolare
rilievo ed incisività
- 3a/4a riga - primum argumentum . . . secum morari: ho collocato il verbo reggente alla fine della
frase per mettere in rilievo l’oggetto costituito dai due infiniti
- 6a riga - nella traduzione dell’apodosi del periodo ipotetico ho lasciato la forma implicita, mentre ho
mantenuto esplicito il soggetto “tu” nella protasi; ho lasciato questa struttura fedele al testo latino (un
po’ stridente e faticosa però nella mia versione italiana) per far notare il consiglio di carattere generale
che mi sembra espresso nell’apodosi, e il riferimento particolare che invece mi è sembrato di cogliere
nella protasi.
- 7a riga- Nusquam est qui ubique est: anche per questa sententia non ho ritenuto opportuno creare
collegamenti, ma l’ho lasciata svincolata e isolata nel testo, perché mi sembra alludere a un piano
metaforico
- 10a riga- ho mantenuto nella traduzione la variatio fra cursim e properantes
- 14a/15a riga- Distringit librorum multitudo: anche a questa sententia ho lasciato una collocazione di
particolare rilievo, mantenendola svincolata dal resto; ho ritenuto di dover dare un certo spessore al
verbo in cui mi sembra importante, a livello semantico, il prefisso dis- : così facendo, naturalmente, la
traduzione ha perso l’essenzialità che ha la frase nel testo latino.
Giulia
-3a riga- ho pensato di dare una sfumatura dispregiativa ad ista, dato che si riferisce ad un
comportamento che Seneca biasima, la iactatio. A questo termine ho dato il significato di “frenesia”:
essendo un sostantivo deverbativo si sarebbe potuto rendere efficacemente anche in modo più concreto
(“essere sbattuto di qua e di là”)
- 6a riga- ingeniis: ho lasciato il termine astratto, ma credo si riferisca agli autori e alle letture che
bisognerebbe scegliere
- 7a riga- fideliter:non riuscendo a trovare un avverbio appropriato in italiano, l’ho reso con una frase
(“un insegnamento che si fissi nel’animo per restarvi”)
- 8a riga- ho preferito lasciare la parola latina (hospitia) perché mi sembra ricopra un significata
ampio, per il quale mi era difficile trovare un termine italiano
- 10a riga- cursim et properantes: ho prefertio mantenere la variatio
-13a riga- medicamenta temptantur: ho utilizzato l’espressione “di continuo” per recuperare il senso
frequetativo del verbo
NOTE DI COMMENTO ALLA TRADUZIONE dal compito di una studentessa (Francesca)
Testo tradotto: TAC., Ann. , XI, 37-38
- 7a riga- Poiché i quattro soggetti sono, nel testo latino, in un certo senso legati a due a due (ira, amor
. . .ac nox et memoria), ho cercato di ottenere questo effetto pure in italiano attraverso il chiasmo fra i
primi due soggetti e l’ “aggiunta” degli altri due grazie ad “anche”
- 8a riga- ho tradotto prorumpit dandogli il senso non di movimento fisico, ma di un moto interiore; in
tutto il passo, infatti, ho trovato moltissimi verbi con preverbio piuttosto difficili da rendere: prorumpit
significa “si slanciò in avanti”, “proruppe”, ma in questo contesto nessuna delle traduzioni mi
sembrava adatta, così ho cercato di mantenere il senso della “forza” e dello “slancio” della decisione di
Narciso chiarendo meglio, però, il significato del suo comportamento.
- 9a riga- anche il verbo denuntiat mi ha creato qualche difficoltà nella traduzione: ho pensato che il
significato primo potesse essere “portare una notizia” con idea di provenienza e, forse, proprio
“dall’alto verso il basso” (in questo caso dall’imperatore ai centurioni) e di qui il significato di
“ordinare”
- 10a riga- ho cercato di mettere in particolare evidenza il partitivo utilizzando il verbo “scegliere”; una
traduzione più fedele avrebbe potuto essere “Fu assegnato Euodo, fra i liberti, come carceriere ed
esecutore”
- 11a riga- praegressus è un altro verbo che ho dovuto semplificare nella mia traduzione: infatti
significa “andare avanti”, o anche “precedere”, ma, vista la presenza dell’avverbio raptim che indica
comunque la velocità e la fretta, ho pensato che avrei potuto tradurre praegressus anche con un verbo
più semplice senza eliminare totalmente il significato di prae- (“giunto rapidamente”)
-12a riga- ho espresso la sfumatura concessiva di concors (nell’economia dello stile di Tacito non era
palesata alcuna sfumatura, ma io l’ho sentita necessaria); inoltre ho cercato di rendere bene florenti,
termine a mio parere molto importante per la caratterizzazione di Messalina, anche se sono dovuta
ricorrere a una perifrasi (“quando quella era nel suo periodo d’oro”).
Ho avuto qualche difficoltà a tradurre supremis necessitatibus ed ho dovuto usare più parole per
esprimere quel che, a mio parere, era il giusto (“dall’estrema difficile situazione di lei”).
- 13a riga- ho evidenziato meglio il cambiamento di tempo fra evicta erat e suadebat, aggiungendo
l’avverbio “ora” che spostasse subito il piano temporale
-14a riga- il discorso indiretto libero di Lepida è sì riferito alla situazione di Messalina, ma è anche
una massima più generale (del resto nel gerundivo quaerendum non è espresso l’agente), per cui ho
mantenuto tale essenzialità anche in italiano, senza aggiungere possessivi o pronomi personali
- 14a riga- la preposizione per è molto efficace proprio per il suo significato di base di “attraverso”,
“tramite”, e con “peso semantico” l’abbiamo trovato ancora in Tacito; non sono riuscita a recuperare
tale spessore in italiano (tradurre “attraverso i piaceri” mi sembrava macchinoso e pesante)
- 15a riga - questa volta ho cercato di tradurre inerat col massimo valore espressivo, anzi mi è sembrato
che in questo contesto il suo valore fosse molto forte, poiché la preposizione avrebbe potuto essere
unita anche al complemento animo e ho pensato che la scelta di unirla al verbo non fosse casuale
- 16a riga- ho segmentato il periodo isolando la prima temporale dalle sue coordinate, in quanto mi
sembrava comunque non molto legata dal punto di vista semantico, nonstante l’autore coordini con un
-que
- 17a riga- nuovamente ho alleggerito il senso di per (per silentium), poiché non riuscivo in italiano a
rendere altrimenti questa espressione comunque forte in latino
Ho stabilito un legame subordinante, con forte senso avversativo (at) tra la frase che in latino è adstitit
tribunus e la parte successiva
Nel testo latino ho sentito increpans come participio predicativo più che congiunto; ho pensato
inoltre di tradurlo come un’azione continuata e ripetuta.
- 19a- ho dato ad admovens il valore di un verbo iterativo per via della congiunzione aut: lei “muoveva
la spada alla gola o al petto”, il che mi ha indotto a pensare che l’abbia fatto più di una volta, ma non
sono certa di questa interpretazione.