Presentazione di PowerPoint - Dipartimento di Scienze sociali e

VII° Tema:
i gruppi di interesse
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I gruppi: definizioni dalla letteratura
Bentley (1908):
un gruppo coincide con ogni sezione della società
con interessi propri che agisca o tenti di agire
Almond e Powell (1978):
Individui legati da comuni preoccupazioni e
interessi, che sono consapevoli di questo legame
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Definizione empirica di gruppo di interesse
• Un gruppo di interesse può essere definito come
un insieme di persone, organizzate su basi
volontarie, che mobilita risorse per influenzare le
decisioni e le conseguenti politiche pubbliche
• Caratteri:
• L’organizzazione del gruppo (di solito)
formalizzata da apposite norme
• L'aggregazione è volontaria
• La partecipazione è libera
• Il concetto di lobbying
3
Criteri di classificazione dei
gruppi di interesse
•
•
•
•
Struttura organizzativa
Modalità di azione
Obiettivi
Risorse
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I gruppi di interesse per Almond e Powell
• Gruppi di interesse non associativi
(basati su interessi derivati da razza, religione, lingua,
etnia)
• Gruppi di interesse istituzionali (attivi
nelle organizzazioni: chiese, FFAA, burocrazie)
• Gruppi di interesse associativi (organizzazioni di interessi; sindacati, associazioni imprenditoriali)
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Modalità di azione
• Forme di azione “deboli” e/o convenzionali
(comunicazione, contatti, informazione)
• Forme di azione forti e/o non convenzionali
(campagne presso l’opinione pubblica,
ricorsi in giudizio, corruzione,
finanziamento campagne elettorali, scioperi,
marce, sit-in etc.)
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Obiettivi
• Gruppi di difesa di interessi oggettivi
(categorie occupazionali, appartenenze
etniche) versus gruppi fondati
sull’espressione di preferenze morali
(gruppi filantropici, umanitari etc.)
• Gruppi di interesse pubblico versus gruppi
di interesse speciale
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Le risorse dei gruppi
• Economico-finanziarie
• Numeriche (membership)
• Influenza (capitale sociale e relazionale,
collocazione nel processo produttivo,
rappresentatività sociale)
• Tecnico-conoscitive
• Organizzative
• Simbolico-identitarie
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Il rapporto gruppi - partiti
Gatekeeping partitico
•
Quattro modalità di intervento dei
gruppi sul/i partito/i
1. Livello elettorale
2. Livello interno
3. Livello dichiarazioni
programmatiche
4. Livello decisionale
•
Accesso autonomo dei
gruppi alle decisioni
Gruppi e partiti si scambiano
influenze e risorse
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Il rapporto gruppi - partiti:
una tipologia di struttura di scambio
Capacità di influenza gruppo su
partito
- Neutralità
Capacità di
influenza partito su
gruppo
+ Occupazione
+
Egemonizzazione
Simbiosi
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La teoria pluralista dei gruppi
•
1)
2)
3)
La presenza dei gruppi come fonte di :
Equilibrio. La pluralità dei gruppi garantisce equilibrio
fra forze contrastanti. La sfida dei gruppi attivi porta alla
mobilitazione dei gruppi latenti
Socializzazione. La vita nelle associazioni educa
all’interazione con gli altri. L’importanza delle
appartenenze multiple e sovrapposte
Autonomia della società dallo Stato. I gruppi
esprimono la capacità della società di organizzarsi dal
basso. La funzione essenziale dello Stato è la
mediazione fra i diversi interessi
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Le critiche alla teoria pluralista (I)
•
Critiche “positive”:
– Olson (1963): la razionalità del partecipare e
il problema del free-rider
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Olson e il dilemma della cooperazione - I
• Impegnarsi o non impegnarsi in una azione collettiva quando non
si può essere esclusi dal guadagno che ne deriva?
• Un esempio: una lotta sindacale per un aumento di salario
La scelta di tutti gli altri lavoratori
Impegnarsi
La scelta
di Rossi
Non
impegnarsi
Impegnarsi
Non impegnarsi
Benefici (per Rossi) = alta
probabilità di raggiungere
l’obbiettivo
Costi (per Rossi) = tempo
investito
Benefici = bassa
probabilità di
raggiungere l’obbiettivo
Costi = tempo investito
Benefici = alta probabilità di
raggiungere l’obbiettivo
Costi = 0
Benefici = bassa
probabilità di
raggiungere l’obbiettivo
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Costi = 0
Olson e il dilemma della cooperazione - II
• La scelta di Rossi più in dettaglio:
• Dal lato dei benefici:
• il successo dell’impegno è un evento incerto e i
benefici sono sostanzialmente indipendenti dalla
partecipazione (singola) di ciascuno
• Dal lato dei costi:
• impegnarsi è costoso, in una situazione in cui la
possibilità di Rossi di controllare che gli altri
lavoratori effettivamente partecipino è trascurabile
• Rossi deve pesare costi privati (certi) con benefici collettivi
(incerti e, se raggiunti, non escludibili): ha tutto da
guadagnare, e niente da perdere, a fare il “free rider”.
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Le critiche alla teoria pluralista (II)
•
Critiche “positive”:
– Non tutti i gruppi hanno la stessa capacità di
risolvere il dilemma della cooperazione:
1. L’importanza della dimensione del gruppo
2. I possibili incentivi all’interno dei gruppi:
materiali, di solidarietà e orientati allo scopo
• Critiche “normative”:
– Lowi (1969) e la non equivalenza dei gruppi
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Le critiche alla teoria pluralista (III)
•
I riscontri empirici:
–
–
i gruppi sono capaci di porre alcuni temi
sull’agenda politica, ma non determinano le
decisioni
differenze a seconda delle caratteristiche del
tema in questione (visibilità, tecnicismo, costi
e benefici, ecc.)
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Pluralismo (Schmitter, 1974)

Attori politici
Decisioni politiche
Un sistema di rappresentanza degli
interessi dove le unità costitutive
sono organizzate in numero
indefinito, in competizione tra loro,
volontarie, non strutturate
gerarchicamente, non
necessariamente riconosciute o
organizzate dal governo, e non
esercitano il monopolio della
rappresentanza
• Forme di pluralismo: il lobbismo negli Stati Uniti
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Neo-corporativismo (Schmitter 1974)
Gruppo A
governo
Un sistema di rappresentanza di
interessi dove le unità costitutive
Gruppo B sono organizzate in numero limitato
di categorie non competitive,
strutturate gerarchicamente,
differenziate funzionalmente,
riconosciute, se non organizzate dal
governo, che esercitano
complessivamente il monopolio
della rappresentanza
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Logica dell’influenza nel pluralismo e nel
neocorporativismo
a) Pluralismo: i gruppi esercitano influenza
attraverso varie forme di pressione, ma non vi
sono rapporti strutturati (Lobbying)
b) Neocorporativismo: un sistema
istituzionalizzato di interazioni attribuisce alle
associazioni ruoli particolari nell’elaborazioni e
soprattutto nella realizzazione delle politiche
pubbliche (Concertazione)
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Il neocorporativismo: un approfondimento
•
Le cause:
–
–
–
–
•
Integrazione nei mercati internazionali
Forti partiti socialisti
Associazioni degli interessi ben strutturate
Ragioni contingenti: crisi economica
Gli ostacoli:
–
Frammentazione delle organizzazioni di
rappresentanza degli interessi (differenze
ideologiche, linguistiche, di categoria
occupazionale)
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Le conseguenze del neocorporativismo
•
Vantaggi:
–
–
•
dal lato dell’input (prospettiva di breve versus
prospettiva di lungo periodo)
dal lato dell’output (riduzione del tasso di conflitti sul
lavoro)
Svantaggi:
–
–
–
–
elementi potenzialmente antidemocratici (circuito
funzionale versus circuito elettorale della
rappresentanza)
violazione dell’uguaglianza (gruppi non organizzati)
riduzione di competizione e di partecipazione
perplessità sull’efficacia decisionale
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Testi di riferimento per la lezione
• Maurizio Cotta - Donatella Della Porta - Leonardo
Morlino, Scienza politica, Il Mulino, Bologna, 2008,
cap.8
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