PRESENTAZIONE GRUPPO 2 TERZO SETTORE

GRUPPO n°2:
Molaro Valentina
Scotellaro Alessandro
Nobile Federica
Anzelmo Mariella
Francesca Maria Barbaro
Il terzo settore racchiude un’ampia
gamma di organizzazioni no profit come:
cooperative sociali, associazioni di
volontariato, imprese sociali , fondazioni
private che erogano servizi per la
soddisfazione di beni sociali diversi in
ambito educativo, sanitario e assistenziale.
Esso si sviluppa notevolmente a partire
dagli anni 90’ per far fronte al lacunoso
sistema di welfare, agendo su nicchie di
mercato che le imprese for profit
ritenevano poco convenienti.
Le organizzazioni di terzo settore sono il
prodotto di un contesto culturale, politico ed
economico e rispondono alle esigenze sia delle
persone che della società. Per questo alcuni
autori di diversi ambiti, in particolare quello
sociologico, hanno cercato di contestualizzare la
moltitudine di forme assunte dal terzo settore.
ARDIGÒ => TERZA DIMENSIONE
DONATI => PRIVATO SOCIALE
RUFFOLO, BORZAGA, LEPRI => TERZO SISTEMA
ZAMAGNI => ECONOMIA CIVILE
1.
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•
•
Facendoci guidare dal modello AGIL proposto da
Parsons, è possibile individuare le funzioni che il terzo
settore svolge nelle società complesse:
A = economia => ogni organizzazione no profit ha una
propria struttura economica.
G = politica => intesa come il raggiungimento di obiettivi
I = integrazione => collaborazione reciproca per il
corretto funzionamento delle strutture sociali
• L= cultura =>interiorizzazione delle norme e dei valori
condivisi, per garantire un identità compatta al sistema
sociale.
2. Contestualizzazione del terzo settore all’interno della
società attraverso le dicotomie spazio-tempo , internoesterno
Il terzo settore rappresenta il prodotto
di una naturale organizzazione interna
della società civile che si è consolidata
dopo la crisi dei sistemi di welfare.
Secondo Luhmann lo Stato ha l’obbligo di garantire
diritti sociali : dalla fine del secondo dopoguerra agli
anni 80’ ha assolto a questo compito attraverso
semplici erogazioni monetarie. Questo metodo però
non è stato idoneo a soddisfare i nuovi bisogni nati
dall’evoluzione sociale. Quindi la miglior soluzione
sarebbe quella di far leva sulla società civile attraverso
l’attivazione di organizzazioni più vicine
ai bisogni reali dei cittadini.
A seguito delle ricerche effettuate da Salamon e
Anheir si osserva che è fondamentale una
maggiore collaborazione tra stato e enti no profit
(visione sinergica). Gli autori distinguono quattro
regimi di no profit, a seconda del tipo di rapporto
che hanno con lo stato:
•
•
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Regime statalista ( Giappone
Regime social-democratico (Italia
Regime liberale (USA
)
Regime corporatista (Germania
)
)
)
Nell’ambito del terzo settore, la diffusione del lavoro
atipico è stata oggetto di svariate ricerche. Questo
processo viene letto secondo alcune interpretazioni:
1. Abuso di forme flessibili di lavoro facendo leva sulle
forti motivazioni e passioni filantropiche che nascondono
le precarietà e l’instabilità occupazionale dei lavoratori.
2. Viene visto come una proficua risorsa e come uno
strumento di emancipazione dei lavoratori da
un’organizzazione di lavoro rigidamente strutturata.
La flessibilità è una componente fondamentale per
l’operosità del terzo settore per una serie di motivi:
• L’utilizzo dei contratti a progetto
• La dipendenza dei comuni
• Mettere in difficoltà i sindacati
LA CONDIZIONE DEI LAVORATORI NEL TERZO SETTORE
Lavoratori che traggono profitto
dai lavori non standard
Lavoratori che vedono
l’atipicità come precarietà
occupazionale e economica
• Come si evolve la dicotomia vincolo-risorsa della
flessibilità?
Non è né buona né cattiva
QUAL E’ LO SCENARIO ITALIANO?
Situazione italiana: la flessibilità non governata ha
costretto i lavoratori a carriere discontinue, senza
tutele, e alla conseguente dispersione di questi ultimi
in altri settori, comportando l'affievolirsi del terzo
settore.
• Componente motivazionale: è il fattore che
accomuna tutti coloro che lavorano nel terzo
settore ed è molto importante per fronteggiare le
situazioni di disagio.
Ma negli ultimi anni, soprattutto perché si è
innalzato il livello di istruzione dei lavoratori, la
componente motivazionale non è più riuscita a
contenere il disagio.
L’UOMO FLESSIBILE E LA CORROSIONE
DEL CARATTERE DI SENNETT
• Analisi delle trasformazioni strutturali del mercato del
lavoro attraverso le biografie di lavoratori qualificati)
• Scissione conflittuale dell’uomo in
personalità (stabile e duratura) e
esperienza lavorativa (sempre più
instabile per la dinamicità
dell’economia)
FONTI:
• appunti della lezione,
• saggi “la condizione dei lavoratori atipici
nel terzo settore” e “Terzo settore”
• wikipedia
• immagini di google.
BIBBLIOGRAFIA:
• il welfare in Italia a cura di Ugo Ascoli, il
Mulino
• l ’”Uomo flessibile” di Richard Sennett,
Feltrinelli
2002