A cura di; Vanessa Sposato, Serena
Bernardi, Arianna Gualillo
Jean Piaget è conosciuto nel nostro
secolo, come uno psicologo, che ha
contribuito allo studio dello sviluppo
della mente del bambino.
Ed ha mostrato che lo sviluppo della
mente umana (dalla nascita fino
all’età adulta) passa attraverso
diversi stadi.
Ma prima di tutto fu un un
naturalista.
Si formò come zoologo e biologo ed
è da epistemologo che definì scopi e
metodi delle sue indagini.
Egli elaborò un’epistemologia (una
conoscenza della conoscenza)
sperimentale, che utilizzasse metodi
e risultati di tutte le scienze
pertinenti allo studio della
conoscenza.
Elabora il programma di ricerca dell’epistemologia
genetica
•Critica l’immagine positivista e neopositivista della conoscenza
scientifica, cioè una critica a ogni tentativo di fondare
unilateralmente una scienza su di un’altra;
•Piaget ha criticato i tradizionali progetti epistemologici (radicati
alla tradizione filosofica occidentale) per le loro aspirazioni
normative.
Il problema centrale della ricerca di Piaget è la Genesi temporale
delle norme che definì metodi e scopi sull’epistemologia genetica
delineati in un’opera a 3 volumi pubblicata nel 1950
Volle elaborare un’epistemologia che non fosse solo scientifica,
storica, sperimentale. Ma anche genetica (di una continua autoapplicazione della scienza a se stessa)
Le soluzioni non genetiche partono dall'ipotesi che la verità si
fonda su norme permanenti, situate nella realtà, nelle strutture a
priori del soggetto o nelle sue intuizioni immediate e vissute. Lo
sviluppo mentale o storico, come verrà descritto dall'epistemologia
genetica, sarà dunque concepito dalle teorie non genetiche come
l'attuazione di una virtualità determinata in anticipo da queste
stesse norme [...].
Come questi autori [Kuhn, Popper, Lakatos], il cui nome è oggi
sulla bocca di tutti, ma molto prima di loro, Piaget aveva scoperto
che è impossibile dare una teoria soddisfacente della scienza che
sia statica. Questa impresa sempre in divenire non può essere
compresa se non attraverso una dinamica. Una volta riscoperta la
storicità (grosso modo: il momento kuhniano), occorre ricominciare a trovare una razionalità in questo divenire, una struttura in
questa genesi [...].
L'epistemologia genetica non si esaurisce nell'analisi formale
della struttura delle teorie scientifiche e nemmeno cerca di stabilire i
criteri di validità e di scientificità. L'epistemologia genetica utilizza e
promuove ogni tipo di indagine (biologica, psicologica, storica, logicomatematica) in grado di fornire dati e modelli utili per uno studio della
storia dei processi cognitivi. Ciò fa sì che l'epistemologia genetica possa
essere definita una sorta di epistemologia dell'epistemologia.
In questa prospettiva Piaget comprese pienamente quanto in profondità
gli sviluppi delle scienze della cognizione avrebbero trasformato scopi e
metodi dell'epistemologia, nonché le nozioni di soggetto, conoscenza e
intelligenza.
Nel nostro secolo le scienze cognitive stanno ampliando i loro punti di
vista sui problemi riguardanti (la natura, l’origine e lo sviluppo delle
conoscenze e sulla dimensione del soggetto)
•La psicologia cognitiva ha cominciato a studiare la complessità
del sé e ha avanzato l'idea di «intelligenze multiple».
• La
rivoluzione innescata dalla psicoanalisi ha d'altra parte,
mostrato come ogni processo cognitivo sia interconnesso con dimensioni
affettive, simboliche, mitologiche, e come coscienza e inconscio siano
indisgiungibili e si producano reciprocamente.
•Le scienze della cognizione hanno cominciato a studiare non più
soltanto il soggetto umano giunto al termine del suo sviluppo, ma anche
il soggetto umano in tutte le fasi di sviluppo. Hanno iniziato ad
interessarsi dell'ontogenesi biologica, del corpo, del sistema nervoso, del
cervello. Le scienze della cognizione studiano anche le invarianti e le
differenze rispetto agli spazi, alle forme di vita, alle condizioni culturali e
storiche in cui i singoli individui sono immersi. Inoltre all'interesse per
l'ontogenesi psico-biologica si è aggiunto l'interesse per la filogenesi
socio-biologica della specie.
Riassumendo
Piaget definisce l’epistemologia genetica come
un’epistemologia in grado di costruirne la dimensione
autoriflessiva. È dunque :

Un epistemologia sperimentale : che produce,
utilizza e coordina i risultati sperimentali delle scienze
cognitive e delle scienze del vivente;

Un epistemologia transdisciplinare : che richiede
una classificazione circolare delle scienze;

Un epistemologia dell’epistemologia : che applica
continuamente la scienza a se stessa.
BISOGNA COMPRENDERE ANCHE CHE PER
PIAGET IL PROBLEMA FONDAMENTALE È :
1.
2.
3.
Quello degli apporti rispettivi del soggetto e dell’oggetto
nella costituzione della conoscenza;
La conoscenza è un processo e non un fatto, e quindi
un’epistemologia scientifica deve avvalersi di metodi
genetici e storico-critici;
L’epistemologia sfocia in una storia naturale della
conoscenza,e in una sua integrazione nella storia della
natura.
I DUE POLI DI OGNI PROCESSO COGNITIVO
“SOGGETTO E OGGETTO” SONO IN RAPPORTO TRA
DI LORO E COEVOLVONO INSIEME.
E’ in questa prospettiva che Piaget definì
l’intelligenza, nei termini dell’adattamento biologico,
come un equilibrio tra le due funzioni:
Assimilazione
Dell’oggetto da parte
del soggetto
Accomodamento
Del soggetto all’oggetto
LE RELAZIONI FRA SOGGETTO E OGGETTO NON
SONO OMOGENEE MA SI DEFINISCONO IN BASE AI
VARI :



Sistemi e processi cognitivi
Domini e livelli di esperienza
Stati e stadi di sviluppo delle conoscenze
Alla base di questa concezione la conoscenza è legata a
un’azione che modifica l’oggetto.
La conoscenza raggiunge l’oggetto solo attraverso le
trasformazioni introdotte da un’azione
HEINZ VON FOERSTER HA RIDEFINITO LA
CONOSCENZA COME:
Un accoppiamento di attività
sensoriali e motorie che produce
un anello senso-motorio, nel quale le
attività sensoriali informano le
attività motorie che a loro volta
informano le attività sensoriali
L’ORIGINALITÀ DELL’EPISTEMOLOGIA GENETICA
CONSISTE NELL’ESTENDERE L’AMBITO DI INDAGINE
DELL’EPISTEMOLOGIA A TUTTI GLI STADI
EVOLUTIVI NON LIMITANDOSI SOLO ALLA
CONOSCENZA SCIENTIFICA, MA ANCHE :
• alla conoscenza prescientifica
• Al modo in cui soggetto e oggetto si
costruiscono reciprocamente
• alla storia della conoscenza all’interno della
storia naturale
PIAGET ALLA BASE DELLO STUDIO
DELL’EVOLUZIONE E DELLA CONOSCENZA HA
POSTO LA DISTINZIONE FRA DUE DIFFERENTI
DOMINI DI OSSERVAZIONE DI UN SISTEMA:
VIVENTE
COGNITIVO
In grado di concepire l’AUTONOMIA
I sistemi cognitivi, nell’epistemologia classica, sono
influenzati dal mondo esterno.
Nell’epistemologia genetica di Piaget,invece,i sistemi cognitivi
sono autonomi, quindi si autoformano.
Il primo approccio è STATICO,perché se i sistemi cognitivi
dipendono dall’ambiente
non si possono modificare
autonomamente.
Nel secondo approccio i sistemi cognitivi
si
EVOLVONO,perché essendo autonomi si modificano e
creano nuove proprietà.
Un contributo significativo allo studio dei sistemi viventi
e cognitivi lo ha dato il concetto di AUTOORGANIZZZAZIONE.
Per auto-organizzazione si intende l’autonomia
che hanno i sistemi cognitivi di riorganizzarsi in
modo funzionale ed efficiente in presenza di
disturbi del mondo esterno che altrimenti
avrebbero causato dei disordini.
Il neodarwinismo è entrato spesso in collisione con la
teoria di Piagetiana,perché sostiene che i sistemi viventi e
cognitivi pur essendo autonomi sono influenzati e si
adattano all’ambiente circostante.
 Dal canto suo,Piaget afferma che l’ambiente ha un ruolo
marginale e sono i sistemi che decidono quali sono gli
stimoli ambientali ammissibili e non ammissibili da
utilizzare per la loro riorganizzazione. Per quanto riguarda
l’adattamento,Piaget lo vede come una risposta attiva dei
sistemi all’ambiente.
Secondo Piaget c’è una <terza via> per spiegare la dicotomia
ambiente-organismo basata su una concezione costruttivista
dell’evoluzione.
CONCEZIONE COSTRUTTIVISTA: Essa è imperniata
sull’evoluzione parallela, ma non lineare dell’organismo e
dell’ambiente.
CONCEZIONE NON DUALISTA: Essa lascia da parte il
dualismo ambiente-organismo,perché interpreta l’evoluzione
come il cambiamento della distribuzione di molteplici sistemi di
sviluppo.
Il neodarwinismo,basandosi su una concezione cellulare,
afferma che c’è una corrispondenza biunivoca tra i genotipi(i
geni) e i fenotipi(l’insieme delle caratteristiche osservabili di
un organismo vivente).
CRITICA: Piaget e la biologia evolutiva
contemporanea affermano che esiste una
correlazione tra i geni e che i fenotipi si
possono scomporre in caratteri, tratti
morfologici e comportamentali differenti.
PIAGET è
STATO UN
GRANDE
INNOVATORE ,
PERCHE’ HA
SAPUTO
PORTARE
ALLA LUCE
NUOVI
PROBLEMI IN
UN EPOCA NON
ANCORA
PRONTA PER
TALI STUDI.